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dalla comunità Amara.

org Ah, hai raggiunto.

Ah, vero, eh.

Te, facciamo un po'.

Un scemo mi ha fatto
passare i geni di magna.

Ah, non vuoi?

Oh! Cosa sta succedendo?

Basta! Cosa vuoi fare?

Piacere?

Cosa fai? Cosa vuoi fare?

Cosa fai?

La piccola sigaretta Alla cessa mamma
che chiagna non d'aretto Custa fatica mo'

C'ha catambo con la
regge e la serta So' cresciuto

in mezza via Ho saggio
che è la che m'aspetta

Nuo' a io nero sistema Mo' così sta fatta
cosa In mezza via è meglio a te ne fiero

Quanto è nero e rosso vado ma sta carcerato
So' l'ome che ha slievo c'ho in mano

Quella che ha chido me
fratto Non ti preoccupi con me,

justo marfor,

Justo marfor, justo marfor!

Arredesci sotto l'
vigore, justo marfor,

justo marfor,

Justo marfor!

Non ti preoccupi con me,

justo marfor,

justo marfor,

justo marfor!

Vino, buongiorno!

Ho portato le lenzuola pulite. Eccole qua.
Ah, che bella novità. L'isolamento da fatta

davanti a uno scrittore. Ecco la lettera.
Ma perché? Cobra. Cobra. Ma non lo voglio,

ma come te la fai capire? Non le devi stare
troppo addosso a quella ragazza. E poi

non si capisce niente. Ma come hai scritto
sta cosa? E' questo il sangue? L'hai fatto

male alla mano. Ma non è come il gonfio. Ma
riesci a muoverla? Da quanto che stai così?

Fino, ma perché non hai detto niente?
Gatti? Sei tu, brava! Che ci fai qua? Eh?

Sentivo manganza a due.
Gatti, io ci faccio.

Nad, sei andata? Che c'è successo? Eh?
Era tutto bellissimo. Una sensazione nuova

è essere ubriaco tutto il giorno. Nessuno
che ti dice cosa fare. Nessuna regola.

Solo io e lei. E poi? Troppa libertà. E ho
iniziato a farle cazzate. Troppa libertà.

E lei che ha fatto? Me l'ha detto. Però non
l'ha ascoltata. E se è andata? L'ha fatto

per proteggerti, lo sai, sì? Però mi manca.
Certo che ti manca. Poco lo devo portare, nice.

Ben tornato. Caravella. Mi sei
mancato, fratello. Eppure tu, fratello!

Ti devo portare in ospedale. In ospedale?
Ma sei pazzo. Ma dove vuoi morire? Mezzo.

Piano piano, eh? Lo sanno che sono ferito,
ma mi stanno cercando. Il primo posto devo

andare a vedere l'ospedale. Guarda, cavolo,
tu sei bollente. Tu tieni sicuramente

l'infezione in corso.
E tu glielo proiettila.

No? In te posso tenere. Tengo un
medico di fiducia, Liz. Ma qualun medico di

fiducia? Ma mi telefono
con gli ammi, eh? No,

se ne parlo proprio.
Mi piace, Liz.

Mi piace. Non voglio
morire. Non voglio morire.

Maronna mia, che mi fai fare, Edua?
Che mi fai fare? Tuo ricordo non muore.

Devi stare tranquilla. Ma qua tranquilla,
mamma. Eduardo non ci trova. Io devo stare

tranquilla. Non lo conosce il marito tuo?
Ti devo raccontare chi ha fatto il

padre di Eduardo la sera del nostro
ricevimento di nozze. No, mamma, già me

l'avete raccontato, ma questa volta non
si tratta di femmina. Eduardo ci doveva

incontrare con il di salvo per un accordo.
Ah, vabbè. E se ce l'ha mandato Don

Salvatore significa che è sicuro
che non ci succederà niente.

No, ma è successo qualcosa, io me lo
sento. Piacere. No, mamma. Guarda, ma giro.

Carmela. Carmela!
Ma chi ha fatto la tariccia per finire qua

dentro? Lo saprei veramente.
E' sparata uno per celosia.

Con sangue Ma che sei scemo? Lo so, lo
so, lo so, lo so, lo so, lo so che sembra

assurdo. Però così non riesco a non
pensarci. Non sai che è la penna? No.

Rosa Ricci, la sorella di Ciro Ricci.
Lo so. Figlia di Salvatore Ricci.

Ossaccio, chi ha ti? Ossaccio. Mi
sembra di noi, invece. Ossaccio, chi ha ti?

Ti sto dicendo che ossaccio.
Ma perché mai già stava fermo? Solo per

regolare il sistema. Io. Perché?
Un di salvo con una Ricci è un po' come

però ti capisco. Lei? La Cidea.

Ciotibotomo bene, ciotibotomo no.
Ciotibotomo circa, ciotibotomo no.

Ciotibotomo a Ciro, ciotibotomo no.
Allora, amore, eh? Intenso.

E' un bel casino. Cosa vuoi fare?
Mi sto innamorando, cioti.

Mi sto spaventando, eh?
Guarda, io non ti giudico.

Non importa che sei felice. E se sei
felice, allora vai avanti, non mollare.

Ciro so che l'amico mio non è uno
che si arrende. E metto sotto un coppo.

Ricci è buono.

Bravo. Io speravo di trovarti un pochino
più sano da quando ti ho lasciato l'ultima

volta. Mi hai trovato innamorato.
Mi hai trovato innamorato.

C'è un pazzo di prima, tutto
scemo, sei tutto scemo. C'è tutto.

Aspire, aspire, aspire, aspire.
Mi hai trovato così da ricco.

Magia! Amore magico! Amore magico!
Spacci caramello ormai, tu.

Fu proprio buono, eh?

Mi hai preferito di niente.

Ti manca?

Ti senti in colpo?

Che tarantella!

Sarà colpa di Bubà.

Ti voglio che ho bello.

Ma la minima l'hai quasi
tornata, frate, non c'hai i cerichiù.

Ecco qua. Prova a muovere un po' le dita.

Prova a muovere un po' le dita.

Senti, prenditi questo anti-infiammatorio,
che così si attenua anche al dolore.

Io comunque una lastra,
gliela farei per sicurezza.

Va bene.

Dotto, muovere non è a mano il problema.

E qual è il problema, piano?

E' caddindema, mi fa male.

Più sta medicina.

Questo fa bene, pure per le ferite d'amore.

Può darsi.

Ehi, Chietti!

Vedi?

Mi sento la nostra mancanza, sì?

Come?

Loro, vedi la stucca da casa?

Sì.

Ma quando stai o
tornava adesso? Rimango.

Abbiamo un po' lezioni per recuperare.

Buonumolo, Chietti.

Arriva da una personaggio
che non sa come si fa.

Che cazzo di merda, si tornava?

La vera è restata buona, la foto.

No, ne mancavi tu.

Che hai fatto? Scusi.

Si fa mezz'amore.

Si è mancata.

Purtroppo.

E Lari? Ha intornato.

Giusto andiamo per
conoscere la nuova direttrice.

Ma bella.

Siamo salendo.

Volevi vedermi?

Sì.

Volevo dirti che ho accolto la richiesta
per l'uscita da risolimento di Pino Pagano.

È fatto bene.

Pino soffre più degli altri
quando non sta in compagnia.

Sì, no.

Non è per questo che
penso che tre giorni

siano sufficienti a
fargli capire le lezioni.

Senti, piuttosto, bisognerà portarlo
a fare una radiografia con la mano.

Ti raccopi tu?

Sì.

Mi raccomando.

C'è problema.

Fi.

Ciao Beppe.

Ma vieni qua.

Tutto sporco, puzzolente.

Ma che me ne fotte.

Ci ha fatto preoccupare.

Oh, ma che c'hai in quella capa?

Mi dispiace per Natizia.

Ma se non me l'ha raccontato.

Non mi dispiace per Paolo.

State a corto.

La nuova direttrice.

È tosta.

Va.

Filippo Ferrari, finalmente.

Ci conosciamo.

Siediti.

Sai, da quando sono arrivata che sto qui
col tuo fascicolo, me lo leggo, lo rilego,

ancora non sono riuscita a capire.

Cosa?

Il perché non lo cometteste ancora
qua dentro, alle piemme di Napoli.

Filippo.

Tu non ce l'hai l'indone criminale.

Quello che è successo
è stato un incidente, no?

Farebbero dovuto darti la messa in
prova, o almeno il trasferimento a casa.

Se possono che ci stia a fare qua dentro?

Perché uno come me qui
dentro l'ha imparato molto.

I ragazzi, il comandante e la direttrice.

Quella di prima.

La stessa che ha impedito
il tuo trasferimento a Milano?

Sì, la prega te io.

A lei se lascia da un vincere.

E un errore io non ripeterò.

Farò in modo che questa volta
il tuo trasferimento sia effettivo.

Ho già alertato il giudice e
ho parlato con tua madre.

Io voglio rimanere qui.

Quello che tu vuoi è rilevante.

È tutto.

Buona fortuna.

A lei.

Ma Edoardo è tornato?

Mi dispiace, non si è visto ancora.

Sì, ma non ti preoccupare, piccolino.

Edoardo non è mai rientrato in
anticipo, nemmeno di un minuto.

E vabbè, però con
Rosariccio ci posso parlare?

Lo sai come funziona, c'è bisogno
dell'autorizzazione, non mi dispiace.

Com'è andato?

Lo sto cercando.

Dice che Edoardo è sparito.

Lo sto chiamando a
raiere, ma non mi risponde.

Ma poi tu lo conosci, tuo marito.

No, no, no, no, no, no, no, no,
no, no, no, no, no, no, no, no, no.

Vede una capa fresca, se sarà aperta, pavi.

Appena rientra, ti avverto.

Vabbè, però, Alizio ci sta.

La gente c'entra in ferie.

E me l'ha potuto chiamare.

E se sape Edoardo, meglio è tutto quanto.

Magari sape due cose...

Carmen, io lo capisco che stai preoccupato
perché i mariti fanno sempre quattro volte.

Ma sempre quattro volte, e vedrai
che pur stavolta farà lo stesso.

Vabbè.

Però chiamatemi quando torni.

Mabbè.

Che succede? Nulla.

C'è sempre un parente che chiede un colloquio
senza l'autorizzazione del magistrato.

Fa piacere che ogni tanto
ve le ricordate le regole.

Qua nessuno se le mai scordate, pure quelli
che sono stati cacciati via senza motivo.

D'altra parte la giustizia non
è di questo mondo, sbaglio.

Che mare, eh!

Quando sono entrato sullo schermo,
sono cominciato a avere tutti i problemi.

Non piovo mai a prendere Kubra.

Sei buono, Pinù.

Con la mano rotta a Busch.

Ah?

Io scatto con la mano sola.

Con Kubra?

Ci hai parlato?

Come? Non ci ho già parlato.

C'è una città in memoria
che si deve parlare con chi.

Ma io non sono fottuto.

Sì, però.

Vabbè, Pinù, però magari è normale, no?

Stesse origini, magari lo
voglio conoscere meglio.

Ma che dico?

Non in quel senso di Pinù,
stai sempre a pensare a quello.

Ma io si è tornato per difendere a quello
bastardo e meglio che non venivo, però.

Non so a difendere a lui, a difendere a te.

Ti ho schiattato la capa di Kubra,
sicuramente, ma il resto è con te.

Non stai capendo?

Stai sbagliando il
cardio? Non lo so.

Ha cantato la maglietta original!

Solo 20 euro, solo 20 euro!

Davvero stupazzo, non è troppo bello!

15, 15 euro!

Hey asshole, where's my money?

The money, motherfucker!

No money, no money!

I saw you!

No, no, no!

Where's the money?

Hey, alo, caldro qua!

You took my money!

You took my money!

Come on, come on!

Asshole!

Non fai patruna a casa nostra!

Sei scemo e merda!

Oh, grazie ragazzi!

Dapposto!

La prima volta che qualcuno mi aiuta.

Quello è perché sei mio.

La gente fa schifo, frate.

Non ce l'ho fatto un po'.

Verde, bianche, gialle, nì.

Non ce l'ho fatto un po'.

Non ce l'ho fatto un po'.

Non ce l'ho fatto un po' perché
stanno in mia stessa miseria.

Ti ne fiamo, però?

Sì.

Con le mie mangià?

Sì?

Poi li so per domicile.

Offre... Randolfo Berri.

Zio Randolfo, eh?

Come stai?

Va bene, va bene.

Va bene.

L'estratto del proiettile.

È fuori pericolo ora.

Sei la camera.

Deve prendere gli
antibiotici per cinque giorni.

Il posto assoluto.

Grazie, dottore, all'aiuto.

E la medicazione va
cambiata tutti i giorni?

Grazie ancora, dottore.

Lizza.

Mi sono detto Lizza.

Mi sono detto che prima
mi era andata da neri.

O al sito.

E poi mi è andata con me in casa.

Ma mi è andata a morire.

E l'è nupata con me.

Ma se c'era se frata mia?

Ma perché era amata?

Ma perché era amata? Giozzi che.

..

Ma perché era amata?

Ma perché?

Ma perché era amata? È tua.

Adesso devi pensare a guarire, però.

Ti devi riposare, poverino.

Hai capito?

Devi fare una promessa a Lizza.

Non la devi dire a nessuno che sono qua.

Hai capito?

A nessuno, Lizza.

A nessuno.

Te lo prometto.

A nessuno, Lizza.

E tu? Dormi adesso.

Ma come cazzo hai
fatto a lui? Non lo fai.

E ora la trovo.

O se non lo fai, non lo fai.

Don Salvatore.

Scusate.

Qua fuori ci sta la
moglie di Edoardo Conte.

Mi vuole parlare.

Mi fai l'adresse? Don Salvatore.

Carmela.

Come stai?

Come stai sul bello piccolo?

Questo sta buono.

Come stai qui?

Don Salvatore, sono molto preoccupata.

Edoardo non sa cosa ha fatto.

Non mi risponde nemmeno il telefono.

Noi l'abbiamo mandata
a trattare che ti salva.

Ma non ci sei certi caranzi.

Non potremmo averlo detto.

Ma potresti stare quieto.

Al mio parolo, a me.

Adesso non dute che è la sparatoria.

Edoardo non ci ha trasto, vero?

Ma quando?

Sono cose molto importanti.

Per i ricci, per i conti.

Noi abbiamo affrontato questo.

Però facciamo anche lui tornare a casa.

Facciamo il vostro piccolo.

Sono solo affari, Carmela.

E niente, vedi? Scusi.

Scusi.

Ti piace? Oh, fa paura.

Però secondo me non è io.

La fredda d'Angelo non fa
mai niente per senza niente.

Ma io non voglio rinunciare a
un bigliettino della Cinque Stelle.

Papà mi dice sempre che non è
mia figlia che gliela non può ricattare.

E perché stai rientrata? Niente.

Mi mamma invece dice sempre che
ogni uomo tiene un solo punto debole.

Come Piego?

L'ho visto come lo guardi.

O Piego e lo figlio vanno di salvo.

Che gliela cacci s'affrattano.

E tu una cosa del genere
non le provi a ricercare.

Sto te calma, eh?
Sto io paziano.

E non pazia chiù.

No, questa non mi piace per te.

Prova di questa.

Vediamo.

Questi capelli dorati.

Questi li stanno a favola, questa.

Veramente? Certo.

Fidati.

Questa venne cinquanta,
ma te te la faccio a trenta.

Dai, mi hai convinta.

Questa è una farone.

Tienla.

Grazie.

Gentilissima, prego.

Eh bro.

Ti capita la kiss, eh?

Non voglio non fare
un dress, eh? Certo.

E' una qualità che non
si impara facilmente.

Ci vuole essere tornati, lo sai?

Facciamo niente ma quando ti rimaniamo
da vendere, i fornitori stanno a tante.

Eh, vuoi che ci parlo io?

No.

Ci stanno andando da maniera.

Quale fosse lui?

Ci frutta sta bella
faccina, credo, che te ne.

Comunque sei troppo forte.

Sì, una po' che te la
chiamo a bocca a terra.

È la urba.

È la seconda domenica
di seguito che ti fregano.

E no, mi dispiace.

Pensavo di vederti.

Anche tu mi manchi.

No, niente, tutto a posto.

Vabbè, allora vuol dire che
vengo io la prossima settimana.

Va bene.

Buonanotte, amore.

Ciao.

Racconti bene le bocce a tuo marito.

Chissà quanto gliene detto fino a mo'.

No, nelle tue condizioni tieno
pure la forza erice strunzata.

Caccio.

Sicuramente ho pensato a perdere la capa.

Famo le tue cose, mi riesco a muovere.

Mi manca Carmela.

Eppure mamma.

Quando ero uno creaturo si
tornava a casa e me lo aveva tutto.

Matteo subito aveva amato.

Ma quando l'aveva.

Poi si metteva vicino a me.

E non se ne andava fin
quando non mi era addormentato.

Ma ero bello, mamma.

Riposati adesso.

Dai.

Prova a dormire.

Toglie bene l'alizzo.

Guarda quando morirò.

Forse solo allora un po' ti mancherò.

Una farfalla.

Aspetta, aspetta Valentino.

Valentino, io non lo
sento proprio il pezzo così.

Cioè, pare che è diventati clipets che
si ascoltano sotto all'ombrello in estate.

È la melodia originale che non funziona.

E se non la cambiamo il pezzo non gira.

Forse sei tu che lo stai
semplificando troppo.

Così stravolgi il brano.

Beh, se pensi saperlo fare
meglio di me, accomodati.

Chester.

Questo era.

Niente di più, niente di meno.

Vai, via a te.

Oh, zia.

Com'è che dovevamo lavorare
assieme e alla fine hai scelto quello?

Cardiotroppa a betesti.

Mi stai prendendo per il culo.

Fa la vittima tutto il tempo, canta solo
di Amori finite male e altre stronzate.

Tu hai sentito la mia voce?

Ne hai visto i miei video?

Quante visualizzazioni faccio?

Quelli spariscono in due giorni.

E poi ci vuole costanza, disciplina.

E tu non hai né l'una né l'altra.

Io ho il talento, quello mi basta.

Siamo stati in uno studio?

Ho registrato alcuni pezzi.

In uno studio serio o no?

Beh allora, appena ti danno il
permesso passiamo a trovare.

Così vediamo se davvero
è il talento che dici.

C'è la miseria, cazzo, questo era.

Era questo. Questo era.

Io volessi sapere la cosa, no?

Ma che ci faccio in buona
sapa questo che è venuto?

Che ci faccio in buona sapa?

Ah, volete farne?
No, no, lo stai, ci pensi?

Ma tu sei sicura che c'è la sua casa
che ha mannato un po' passi d'acca?

Chi te ha detto che ci va la cappella?

Ci sta qualcuno che mi
vuole bene? Chi? Ma va qua.

E perché è vietato?

No, per carità, solo
che è difficile da creerlo.

È difficile ma non è impossibile.

Quello mi tratta come una regina.

Allora, dovete te reggire,
ma state accorti perché

la gente come Chilo non
fa mai niente con niente.

Ah, poca annanata.

Lo sai che faccio,
Lino? Un uomo scrive.

Se non è capace che il terzo bicchiere
di champagne me lo sono scordato.

Ciao.

Prego.

Perché la passa il traghetto?

Che ne so, non è caprice
che andiamo in barca.

Mi ha provato una tavola a 15 metri.

Che c'è, non sei contento?

Preferi di stare in mezzo ai caffoni?

Prima di partire ci faccio un
aperitivo, un champagne e poi

ti faccio vedere la camminata
di Pru che è uno spettacolo.

Pino, che stai facendo?

Qualt'altro cazzo su cosa?

Ma se il dottore ha detto di
tenerla, di tenerla, no? Ti viglio oggi.

Non lo sai che per colpa che riusciamo
a coprire un po' a parlarti con me?

Non vuoi stare a fare una tavola?

Magari lo stai difendendo pure, no?

Adè, non sono difendendo, ma ti un po'
a fare tutto quello che vanno con la cubra.

E poi a due cubre decidiamo
e pensi che è tutto a posto.

Perché no?

Perché nell'amore ci sono delle fasi.

Perché ridi? È vero, ci sono delle fasi.

C'è la fase 1 che è la fase dell'innamoramento
dove è tutto bellissimo, pazzesco.

Poi c'è la fase 2 dove ti devi conoscere.

E devi capire che cosa
volete l'uno dall'altro.

Non ce lo sai, c'è quello che vuoi.

Ti voglio essere il boss.

Eh, ma magari le cubre
stanno andando alla fase, no?

E te ne bisogna un po' più di tempo.

E stasera ci muoviamo per tutti quanti?

Sì, per tutti quanti, da sicuro.

Allora scusa, perché due le natizie vanno
appiccicate da quella fase 7? Grazie Fino.

Per la prima volta non ci stavo pensando.

Dott. Stranamore, a colore.

Sto senza pensiero.

Ma tu tu stai appicciando, frate.

Mi fanno, mi fanno.

Tiene ragione.

Ti rendi conto di quello
che hai fatto? Eh? Sei evaso.

Come un criminale.

Non sapevamo neanche doveri.

Tu hai pensato come stavamo.

Sì.

Per questo hai chiamato mamma.

Sì, tre chiamate in tutto questo
tempo e pensi che stavamo tranquilli.

Mi dispiace.

Filippo.

Stai buttando via la tua vita.

Lo so che assurdo era dire mamma.

Ma non è stato tutto il tempo perso.

Mi la sono cavata la sola per un po'.

Ma ce l'ho pure fatta.

Però mi è costata molto.

E abbiamo fatto il possibile per lei.

L'abbiamo portata a Milano, a casa nostra.

Non era facile anche per le mamma.

Lo so.

E so quanto ci tenevi.

Ma... è meglio
che sia andata così.

Meglio per chi?

L'avvocato ha detto che è stata una
buona mossa a esserti consegnato.

E poi tu hai un alleato qui dentro.

La direttrice.

Ella non vede l'ora di
tagliarsi un problema?

Ascolta, insieme al giudice

ha chiesto il tuo trasferimento.

Ma a me non interessano le sue motivazioni.

Mi interessa di te.

Della tua vita, del tuo futuro.

Filippo.

Noi ti abbiamo sempre sostenuto.

Ti siamo stati vicini.

Ora devi ascoltarci.

È arrivato il momento di tornare a casa.

Liz.

Ciao Massima.

Novità su Eduardo?

No.

Perché? Che è successo?

È venuta la moglie a cercarlo.

Non sapeva dove fosse.

Starà in giro a fare casino.

Farà sempre così e poi
all'ultimo minuto vedi che torna.

Non ti preoccupare, stai tranquilli.

So che ha preso un altro giorno di feria.

Tutto a posto?

Sì, mio marito è stato trasferito a
Roma e ogni tanto lo vado a trovare.

Poi la casa nuova, i lavori...

Se vuoi posso darti una mano.

Poi la casa mia esce.

Tutti vanno a novità.

Grazie Massima.

Devi stare tranquilli.

Non ti regali i tuoi pensieri di paura.

Ciao.

Che è successo la mano?

Ci ho caro di mia zesca.

Pino.

Ho fatto una cosa sotto in te le
barbe perché non c'avevo più.

Ereva l'inferno in corpo a me perché te
pensavo sempre che volevo parlare con te

e poi pensavo a te che stavo con
chi che ti immaginava insieme a me.

Ma basta con questa gelosia.

Ci la faccio perché
sei la cosa più bella e

carnala che mi è mai
capitata in mia vita, ok?

E sì, ti perdi per tutte cose.

Ti devi fidare.

Ti devi fidare, Pino.

No, vero.

E come si fa? Lo so.

Eh?

Come si fa?

La fiducia non
esiste, no? Scusate.

Hanno sempre abbandonato
e tratto tutto quanto.

Tutti.

Tranne una persona.

La mia madre.

Nemmeno io so fidarmi.

Però so che non ti abbandono.

Perché so come ci si
sente e non te lo farei mai.

Però voglio poter avere un amico senza
aver paura che lo riempi di mazzate, Pino.

Non è giusto.

Capiscimi.

Ci ti fa felicità questa cosa.

Allora io ci provo, però
non ti garantisco niente.

E poi basta.

Basta, sono stanco.

Voglio stare tranquillo.

Io ti amo già stasera.

Io ti amo.

E io ti amo.

È vero? È vero.

Vieni qua.

Oh lui.

Ho spinto su che cazzo ho trovato.

Ma se io non mi stesse muovo
fisico con questa cosa ancora.

Decava.

Ho spiegato che ti abbia questa cosa.

Oh tu.

Ho detto a te.

Ma che vuoi?

Dammare che le cattine tu le usi.

Andate a cercare buona gente come te.

La gente come me?

Eh dillo, tanto l'hai pensato.

E negri come me.

Allora la mia faccima è finita, dila forza.

Ora ti faccio vedere cosa me lo usi.

Vuoi mangiare con me?

Voi tipo a schifo, razzista.

Voi vedi la mattina?

Eh, la mattina, la mattina.

Deva.

Arrivederci.

Mamma mia.

Ma gli faccio un po' paura.

E abbiamo trovato il modo di
tenere il banco nostro sempre fornito.

Nuovi arrivi.

Tare qua la chella che
ho trovato in un negozio.

Perché l'hanno figliato
proprio in un negozio.

Oh però mi ringrazia chi sono qui.

L'ho fatta proprio fissa
a chi lo vuole girare.

Oh eh re.

Prego, prego.

Andrà solo l'Oscar.

Ma comunque fran, mi hai
già scordato come ti chiamo.

Dico?

Dico?

Però dico non so perché.

Ma appena ti ho visto mi hai dato
sempre l'impressione di Doberman.

Tu da oggi un po' ti chiamo Doberman.

È più bella di te.

Bella eh?

Venite a combnare da Micciarella,
Cucciolo e oggi pure Doberman.

Il trio delle meraviglie.

Prego, prego.

Tutta la roba è nuova.

Venite, venite.

Maglio.

Ma ora noi siamo amici.

Normale frate.

Allora se siamo con Maglio
mi aiuterà a fare una cosa.

Tutto quello che vuoto.

Oh, a chi cazzo
sei? Guardami bene.

Che magari mi riconosci.

Bastardo.

Sì merda.

Questo sono i miei 50 euro, solo questi.

Sì merda.

Andiamoci, in mea.

Tante troll.

T'ha già fuggito in mano me.

T'ha già fuggito con me.

T'ha già fuggito.

Ignanfuchi, Ignanfuchi.

No, il macchi.

Il macchi.

Il macchi.

Ah, ah.

Ignanfuchi.

Calma donna.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Ignanfuchi.

Sono contento che sei tornato.

Io e te.

La musica la sentiamo allo stesso modo.

E sono felice, veramente.

Sto andando vado cattivo.

Cioè, non nel senso...
Sì, sì, ho capito.

Non che sono contento.

Non c'è niente.

Io saccio.

Come stai.

E so anche che le parole degli amici...

Non contano tanto.

Però... Io una cosa
te la posso dire.

L'unica cosa che puoi
fare adesso è diventare...

La persona che avrebbe voluto nato.

In che senso,
Chaka? Non c'è più.

Invece te ne sei.

Perché così... Una parte di
lei te la porti sempre appresso.

E te?

Non ti manca già mai? Mi manca.

Al saio che è te.

Ogni giorno che passa.

Sempre di più.

Però... Non potremmo
essere insieme.

Lei meritava di più.

Lei adesso è felice...

E i soccudenti pensano.

E quando te ne andrai
sarai su un'altra via.

E mi girai dritta avanti a
te se non sarai più mio.

Farebbe pure.

Eduardo Conte sarebbe già dovuto rientrare.

Lo so.

Lo aspettiamo ancora un'ora.

Se non torna che facciamo?

È un rischio che io non
mi posso permettere.

Soprattutto considerato il soggetto.

Se avvertiamo il giudice,
Eduardo va dritto a poggio reale.

Capito, Beppe.

Però ti posso
dire... E' maggiore N.

E se vuole rimanere qui, è un privilegio
che si deve guadagnare comportandosi bene.

Direttrice?

Com'andà?

Eh basta con questi lami.

Ma metti un po' che roba sei.

Ci vedrei.

Grazie.

Prego.

Dai, vai, dai!

Dai, vai, vai!

Vai, vai, vai!

Nella mia febbra, sono arrivato
perché l'arte a vita mi dà..

? Spesso ca' facciarmi
sono più forte che gli albati

Nella mia febbra sono arrivato
perché l'arte a vita mi dà..

? Spesso ca' facciarmi
sono più forti che gli albati

Se ci mi irrono meglio
la poligula è questo a te

Se ci sa uno è più forti
a me, è in terra a salire

7Km, ma tengo un flow,
in un cavallerazzo, rinda ai

vichere e fornella Faccio
crystal meglio e capo plazza

Se guardano attorno, sono
migliore di tutto il mundo

Come poter salire, non
mi schifo nel supporto

Ce pie, però non fanno
uno scondrino, che so c... No!

Sta per un cazzo!

Venuto!

Non vuoi capire che qua dentro tu non
puoi fare quello che cazzo ti pare? Fili.

..

Suonaci qualcosa tu,
grazie, qualsiasi cosa.

Mettete la maglie.

Puoi scendere madame per favore?

Grazie, grazie mille, grazie.

Oh, ma che è Beppe?

Perché si è andato su
una foto daci per insieme?

E da quando è scomparso mia
mamma che si comporta così con noi?

Hai visto?

All'inizio ero contento.

Po' bello e buono.

Po' incagnato.

A volte c'ho la sensazione che...

che mi nasconde qualcosa.

Che cosa? Non lo so.

E' quasi come se lui e mia
mamma già si conoscessero.

Forse un modo ci sta per scoprirlo.

E come?

Ha detto che dobbiamo
fidarci uno dell'altro?

Sì.

Non ti preoccupo.

Fidati di me.

Magre?

Eduard, non ti posso tenere più qua.

Te ne devi andare.

Inizio stasso, non voglio
mettere in mezzetta la randella.

Però non mi sentono poco meglio.

Di mano me la
vago, va bu? Va bene.

No, ho ordinato le pizze, però...

vattene di lei, e' meglio
che non ti fai vedere.

Vai.

Massimo.

Ciao Liz.

Che?

Che ne stai facendo?

No, stavo aspettando a quello delle pizze.

Allora ti rubo solo due minute.

Posso entrare? Eh, certo.

Scusami se ti disturbo.

Ma sono preoccupato per Eduard.

Sì.

Oppure io un sacco.

Lo sai che c'è stata uno sparatore
a qualche giorno fa? Lo ho saputo.

Parlano di un ferito in fuga.

Sospetto che possa
essere convolto anche lui.

Speriamo che non c'entra niente.

Poi avete un rapporto... speciale.

Lo sappiamo come vanno le cose, no?

A qualcuno ci affezioniamo di più.

E non capiamo il limite oltre
il quale non possiamo andare.

Massimo.

Ma tu la conosci,
la mia storia? Attilio.

Se avessi saputo qualcosa
te l'avrei detto fiamente.

Over.

Papà.

Ti ho detto quello che dovevo dirti.

Ora è meglio che vada.

Ci vorrei prima, no? Maglio.

Vai da Centola?

Sì.

E... quante pizze porti?

La capicciosa o la marinara?

Dameli ci penso io.