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- Sì?
- La prego, informi il signor Ferrari

che il pilota della Maserati, Jean Behra,
è appena arrivato da Milano.

Grazie.

Grazie, eccellente e gentile signora.

- Sì?
- Laura, sono Chiti. Lui c'è?

- Sta facendo una doccia.
- Dagli un messaggio, per favore.

Jean Behra è in città.

Come va?

Signor Ferrari?

Signor Ferrari!

Posso presentarmi?
Sono Alfonso De Portago.

C'è Ferrari.

Buongiorno, Enzo!

I tuoi amici sono tornati.

Spero che stavolta siano in forma.

Più delle tue auto
la scorsa settimana a Monaco.

Enzo! Dobbiamo parlare.

- È grave?
- Passo più tardi.

- Sì?
- Behra è qui.

I fratelli Orsi lo hanno accolto
in stazione. La signora te l'ha riferito?

Dicono sia qui
per sfidare il nostro record.

- La 801 è pronta?
- Dopo la Messa degli operai delle 09:00.

- Subito dopo.
- Chiamo Castellotti.

- Behra è qui.
- Ma davvero?

Con tutte queste telefonate,
pensavo fosse in città Frank Sinatra.

- Hotel Medici, Firenze.
- Cosa devo rispondere?

"Scusate, ma mio marito non c'è,
è andato a puttane."

- Il signor Castellotti.
- Enzo,

non me ne frega un cazzo
di chi ti scopi o di quante siano,

ma la regola è che devi tornare prima che
la cameriera serva il caffè del mattino.

- L'accordo era questo o sbaglio?
- Laura, ti prego.

- Eugenio, mio caro!
- Commendatore.

Riesci a essere all'Autodromo di Modena
per le 11:00?

- E porta i tuoi guanti fortunati.
- Quali guanti?

Quelli che batteranno Behra,
che è qui per soffiarti il tuo record.

Ci sarò.

- È tutto, signora?
- È tutto.

Laura, si è rotta la macchina.

Che succede là dentro?

Sua grazia, la signora,
cerca di sparare al commendatore.

Buongiorno, Pepino. L'ho lasciato vivere.

Quella pistola dovrebbe servire
a proteggerti.

E parla con Cuoghi,
sei quasi sul lastrico.

Sapevo che saremmo arrivati a questo.
Le hai dato una pistola e lei la usa.

Ha sempre le paghe di tutta la fabbrica,
nella borsa.

Preferirei riarmare la Germania
che dare una pistola a quella donna.

Pepino porterà te e Laura al cimitero,
stamattina.

Vieni alla Messa degli operai, se non vuoi
pagare salari più alti l'anno prossimo.

Non litigare con Laura.

- Buongiorno.
- Nessuno si è ferito, non farla lunga.

Cosa? Ma che ho detto?

- Buongiorno, commendatore.
- Buongiorno.

Lo sai chi c'era nella macchina?

- Era Jean Behra.
- Niente panico, Matteo.

Se batteranno il record,
ce lo riprenderemo.

Com'è andata la tua squadra, ieri?

Lo sai benissimo, abbiamo perso.

Una lunga serie di sconfitte...

Da quanto hai preso
le redini della squadra?

E tu che mi dici di Le Mans?

- Jaguar ai primi tre posti. Che succede?
- lo imparo dai miei errori,

mentre tu continui a ripetere gli stessi,
una settimana dopo l'altra.

Quando incontrerete il Bologna,
spero che vinciate

altrimenti dovrò trasferire la fabbrica

per evitare che i piloti si scoraggino
vivendo in una città

la cui squadra di calcio dimora
nel perpetuo crepuscolo del fallimento.

Il Modena Football Club è
l'orgoglio dell'Emilia!

Cuoghi vuole vedermi.

Significa che ha brutte notizie.

Oggi, tua madre
mi ha mancato di proposito.

Ma, un giorno, non sarà così
e verrò qui con te.

Sento di nuovo le voci nel sonno.

Mio fratello...

e mio padre.

E adesso, vedo anche i loro volti.

Ma, ora, vedo anche Campari e Borzacchini,

i miei due cari amici
morti lo stesso giorno,

in questa settimana di 24 anni fa,
a Monza...

in quel maledetto pomeriggio.

Fantasmi.

Un tempo, amavo tua madre...

oltre ogni misura.

Era una creatura diversa.

Ma anch'io.

E vedo anche te, sai?

Ogni volta che chiudo gli occhi.

Voglio vedere il tuo viso.

Ok.

Ok.

Vado ad affrontare la mia giornata.

Ti ho mai detto di mio figlio Alfredo,
il fratello maggiore di Enzo?

Molte volte, signora.

Una tragedia.

L'ho perso durante la Grande Guerra.

Sì, signora.

Lascia che te lo dica...
è morto il figlio sbagliato.

Se Gesù fosse vissuto ai nostri tempi,
e non 2.000 anni fa,

sarebbe nato in una cittadina come Modena.

Non sarebbe stato un falegname,

ma un metalmeccanico, come voi.

Un Dio che, da falegname,
comprendeva la perfezione di un'ascia,

apprezza altrettanto, da ingegnere,
la precisione della vostra tornitura.

La natura del metallo.

Il modo in cui viene forgiato, modellato

e trasformato dalla vostra abilità
in un motore

all'interno del quale brucia
un fuoco che crea potenza

per spingerci nel mondo.

Per questo, oggi Lo ringraziamo.

Tutto ok?

Hoc est enim corpus meum.

Hoc est enim calix sanguinis mei,

qui pro vobis et pro multis effundetur

in remissionem peccatorum.

Che il Signore sia con voi.

Andate in pace.

In nomine Patris, et Filii,
et Spiritus Sancti.

Amen.

Molto bene. Ok.

Fantastico.

Grandioso.

Grandioso.

Molto, molto bene.

- 1:32.7.
- lo ho 1:32.9.

- Signor Ferrari, una Maserati...
- Solo per il momento.

- Quando ce lo riprendiamo?
- Ora.

Ok!

Sono felice che tu ce l'abbia fatta,
Eugenio.

Ok, vai piano finché le gomme
non si saranno scaldate,

poi affonda il piede.

Se gliene dai la possibilità,
può fare 1:30.

Abbia cura di Cecilia, va bene?

Cecilia Manzini?

Conoscevo tua madre.

Un minuto e 34.

È lento.

Signor Ferrari?

Alfonso De Portago.

- Ci siamo visti a Largo Garibaldi.
- Sì, signore.

- Volevo presentarmi.
- Sì, ma il semaforo è diventato verde.

Lo scorso anno, hai comprato una Ferrari
e hai vinto il Tour de France.

Sì.

- Voglio fare il pilota professionista.
- Non mi serve un altro pilota, Portago.

De Portago.

Chiama il mio ufficio, lunedì.

- Ti ho svegliata.
- No, ero già in piedi.

Ho svegliato il ragazzo?

Faccio io.

Non hai detto una parola.

Che c'è da dire?

| giornali, la radio... dicono tutto loro.

Davvero?

Il giovane Castellotti era tuo amico?

È stata colpa tua? Della macchina? Sua?

- Ti mancherà?
- Questo lo riporterà indietro?

- Perché mi incalzi così?
- Secondo te?

So che ti importa.

A me?

In questa settimana, 24 anni fa,
ho perso due amici.

Campari e Borzacchini.

A Monza, in un'auto fatta da me.

Allora, ho capito che dovevo costruirmi
un muro intorno.

- Oppure?
- Oppure cambiare mestiere.

"Ferrari è un Saturno dell'industria
che divora i suoi stessi figli."

"Prima Tornaco, ora Castellotti."

Se continui a uccidere gli eroi nazionali,

dovremo andare a vivere in America,
tra gente straniera.

Non ho ucciso io Castellotti.

- I giornali incolpano te.
- Non sono stato io.

Semmai, è stata sua madre.

È così. Era fidanzato con Cecilia Manzini.

Sua madre voleva una nuora più di classe.

Il risultato delle pressioni
che ha fatto su di lui,

è che si è distratto, si è deconcentrato,
ha fatto un errore ed è morto.

Incolpi la madre!

Sto dicendo che,
se una madre interferisce in queste cose,

di solito arriva la morte.

Chiama la banca,
cancella il salario di Castellotti.

E chiama Chiti, mi serve una relazione
sulla macchina per l'assicurazione.

Sì, signora.

Ecco Ferrari.

- Dove diavolo è la cappotta?
- Non volevo farla bagnare.

È del re Hussein. Portala dentro!

E prima di consegnarla,
accertati che l'abitacolo sia asciutto.

Sì, signor commendatore.

Temporeggia con il re
e di' al negozio di darsi una mossa.

Sì, commendatore.

- Allora?
- Sei quasi al verde, Laura ha ragione.

- Com'è possibile?
- Come?

Spendi più di quanto guadagni, ecco come.

Le macchine che vendo pagano le corse.

Con i soldi che investi nelle corse,
potrei mandare avanti tutto il Portogallo.

Quante macchine hai prodotto
per il mercato, lo scorso anno?

- 140... 150...
- 98.

- 198.
- No, solo 98.

- E che posso fare?
- Trova un partner.

Ce l'ho già, è mia moglie.

- È molto attenta ai soldi.
- Un partner vero.

Come Agnelli, della Fiat, o Henry Ford.
Qualcuno che possa investire capitale.

Impossibile. Quando ci mettono soldi,
vogliono il controllo.

Il controllo dev'essere mio.

Il partner giusto può aiutarti
con la produzione per il mercato,

mentre tu continui a fare come ti pare
nelle corse.

Aumenta la produzione
a 400 automobili all'anno per il mercato

e attira i finanziatori,
così potrai negoziare.

Non possiamo produrre 400 automobili
all'anno, figuriamoci venderle!

La Jaguar ha ottenuto i primi tre posti
a Le Mans.

Ora, sono pieni di ordini.

Vinci la domenica e vendi il lunedì.

Hai già una fila di re in attesa.

La Jaguar corre
solo per vendere automobili.

lo vendo automobili solo per correre.
Siamo organismi del tutto diversi.

Se non sopravvivi,
non sarai più un organismo.

Salve.

Sono Alfonso De Portago.

Ho un appuntamento con il signor Ferrari.

Si accomodi, prego.

Vinci la Mille Miglia, Enzo,
e attira finanziatori esterni,

altrimenti sei fuori.

- Signor Ferrari, lui è Don Alfonso...
- Sì, so chi è.

- Cuoghi!
- Il marchese De Portago!

Ehi, Ferrari!

Cuoghi!

Un'altra cosa. Come ha fatto Laura
a diventare proprietaria della fabbrica?

| nazisti stavano per arrestarmi.

Ho intestato
metà proprietà e metà utili a lei.

- L'abbiamo creata insieme.
- Riprenditela.

Se incontrerai Agnelli o Ford,
devi avere tutte le carte in mano.

- Più facile a dirsi che a farsi.
- Ferrari!

Maestà! Un'altra cosa: io sono al verde,
ma che mi dici della Maserati?

Peggio. Non hanno più di sei mesi.

Hanno chiesto aiuto economico ai francesi.

E anche loro cercheranno
di imporsi alla Mille Miglia.

Tutti gli occhi saranno puntati
sulla corsa, ma solo un team vincerà.

Assicurati che sia il tuo.

- Altezza!
- Con chi parla?

Con Sua Altezza, tu levati di mezzo.

Altezza, mi segua.

Spero che abbiate preso bene
le mie misure.

L'ultima volta arrivavo a malapena
ai pedali.

Ma certo.

Guida come Varzi.

- Come sono andato?
- Guidi come Varzi.

Tra le tue mansioni,
ci saranno i test e le corse.

- Alla Mille Miglia?
- Guiderai una 250.

Non è tra le più potenti,
ma è affidabile e va benissimo in curva,

quindi mi aspetto che arrivi a punti.

Le attrici...

mi piacciono,
ma tienile lontane dal paddock.

Distraggono i fotografi, la cui attenzione
deve andare alle mie macchine.

Capito?

Ok.

Peter.

Occupati del nuovo pilota.
È bagnato e ha fame.

Ciao, Fon. Come va?

- Che ci fai qui?
- Voglio l'autografo.

- Di chi? Collins?
- No, di De Portago.

Va bene.

Non fingere di saper contare!
È un piacere vederti.

Come va? E tuo figlio?

Fon. Lui è Mike Hawthorn,
futuro campione del mondo.

Il famoso Von Trips.

Olivier Gendebien,
il miglior pilota di sportive al mondo.

- Taruffi, il più vecchio.
- Veramente, il migliore.

Chiti, il miglior ingegnere,
ma sempre ansioso.

E Scaglietti,

che lavora a un progetto così segreto
che non possiamo parlarne.

De Portago, cosa ti porta da queste parti
quando si sa

che il futuro dei telai con motore
posteriore è in Inghilterra?

- Motore posteriore?
- Sì.

Così, il bue dovrà spingere il carro.
Ci serve più potenza.

Sentito, Chiti?

- Ma in curva sono più veloci.
- E perdono velocità sui rettilinei.

Inoltre, gli inglesi hanno inventato
i freni, cosa che manca sulla mia 250.

- Allora, a De Portago!
- Salute!

Ai capelli di De Portago.

Non pensi?

Fon!

Che c'è di divertente?

Mi chiedevo quando saresti tornato.

Come posso stare lontano?
Mi mancano le prugne.

- Dov'è Piero?
- Sta tornando da scuola.

- leri, me l'ha chiesto.
- Cosa?

"Sono Piero Lardi o Piero Ferrari?"

Papà! Ce l'hai?

L'autografo? No.

Non gli hanno ancora fatto
una bella fotografia.

- Quale autografo?
- De Portago, è spagnolo.

Guiderà per me.

Che bello!

- Perché ti piace tanto?
- Guida come Varzi.

Anch'io diventerò un pilota, come te.

No, non come me.
lo ho vinto solo qualche gara.

Così va molto meglio.

Perché?

Ok, immagina di essere dentro al motore.

Nel collettore.

Qui. Cerca di immaginarlo davvero.

Sei minuscolo...
della dimensione di una formichina.

Ora, guarda in alto.

È argentato.

- Cosa vedi?
- Un grande tunnel.

Un tubo, vero?

Ora, immagina che ci scorra dell'acqua.
Quando colpisce qui, che succede?

Un po' di acqua schizza di lato.

Ma se ammorbidiamo la curva,

la rendiamo più scivolosa...

cosa succede?

Va più veloce.

Carburante e aria passeranno
più velocemente, come l'acqua.

Questo è il compito del motore.

Fa entrare il carburante che,
una volta acceso, si espande rapidamente,

butta fuori i gas di scarico
e fa entrare nuovo carburante.

Più rapidamente riesce a farlo,
più potenza produce.

Allora, va meglio.

Dici?

Devo dirti un segreto.

In ogni ambito della vita,
quando una cosa funziona meglio,

di solito è anche più bella da vedere.

Piero, vai a lavarti.

Mangi con noi?

- No, ma vengo a tavola.
- Dopo ritorni?

- Dipende. Ci proverò.
- Da cosa dipende?

Da come vanno gli affari con lei.

- Sono troppo buona.
- Che vuoi dire?

Troppo moderna.

Dovrei romperti le palle
come una normale donna italiana.

- Ti preferisco così come sei.
- Non lo metto in dubbio.

Dovrei comportarmi da vera amante:

"Oh, Enzo! Sono così triste.

Regalami una pelliccia
e una collana di diamanti".

Piero! Siediti.

Non ti preoccupare.
Non ho in programma di cambiare.

- Grazie.
- "Grazie"?

Di niente.

Non lo faccio per te.

Sai qual è la cosa più difficile
nella mia vita con te?

- Non ce ne sono.
- Invece, sì.

- Qual è?
- Stare lontano.

Quando siamo insieme, la vita è...
Come si dice? Una camminata.

Sì dice "passeggiata”, Enzo. E non è così.

Grazie, Alda.

Sono i documenti di Cuoghi.

Dice che abbiamo i giorni contati
se non troviamo un nuovo partner.

Una società grande, come Fiat o Ford.

No. Non hai mai avuto un capo,
non ti piacerà.

Per attirare un finanziatore,
dice che dobbiamo espanderci.

Parla di costruire
400 automobili all'anno.

E come le vendiamo
400 automobili all'anno?

Dobbiamo vincere la Mille Miglia,
poi gli ordini arriveranno.

È un esperto in diritto contrattuale,
cosa ne sa di corse automobilistiche?

Mille miglia su strade disastrate piene
di pecore e cani. Può succedere di tutto.

Che altro c'è?

Che altro c'è?

Dovresti affidarmi il controllo
e la proprietà delle tue azioni,

così potrò trattare.

Perché Henry Ford non tratterebbe
con una donna.

Perché, se arriveremo a un accordo,
sarà difficile e veloce.

- Devo avere tutte le carte in mano.
- Beh, la metà sono nelle mie mani.

Laura, cosa dovrei dire?

"Signor Ford, anche se abbiamo l'accordo,
devo chiedere il permesso a mia moglie"?

Sì, potresti dire così.

Sai che ti dico?

Ti darò una procura sulle mie azioni,
così potrai trattare...

per mezzo milione di dollari.

- Non ho mezzo milione!
- Lo avrai se chiudi l'affare.

Ok, ti farò un assegno... post-datato.

- No.
- Allora, ti faccio un assegno

a condizione che non lo incassi
prima che l'affare sia andato in porto.

Questo è ragionevole?

È ragionevole?

Ci serve.

- C'è una condizione.
- Quale?

Rivoglio la mia pistola.

Cosa?

Rivoglio la mia pistola.

- Hai ingaggiato De Portago?
- Sì.

Devo buttare giù un contratto.

E mi servono i soldi per Cecilia Manzini.

- Quanti?
- 25.000.

- Cosa? 25.000?
- È al verde.

Me l'ha detto sua madre.

Sua madre? Ti sei scopato sua madre?

Cosa? Ma sei pazza?

Voglio 25.000 dollari, in contanti.

Ah, ti sei scopato
sia la madre che la figlia!

- Siamo in debito con quella famiglia.
- In debito... Come sei compassionevole!

Sensibile!

Cazzate.

- Solo cazzate.
- lo sono compassionevole!

Cinque...

dieci...

e 15 milioni di lire,

equivalenti a 25.000 dollari.

- Come vuole che registri l'uscita?
- Come donazione alla signora Manzini

per acquistare una proprietà.

Lei ne avrà l'uso esclusivo,
ma la proprietà resterà a noi.

Ah, la stessa procedura di... Castelvetro.

Castelvetro?
Abbiamo una proprietà a Castelfranco.

Sì, giusto.
Mi scusi, ho confuso i due paesi.

Devo anche inserire un ordine di bonifico
per un nuovo pilota.

- Si chiama De Portago.
- Come si scrive?

D-E-P-O-R-T-A-G-O.

Grazie.

Grazie.

Castelvetro.

Come la signora comanda.

La conferenza stampa.

Ha una relazione con Linda Christian,
la bionda che lo segue ovunque.

- Chi?
- De Portago.

Tyrone Power ha lasciato Rita Hayworth
per la bionda

e la bionda ha lasciato Tyrone Power
per De Portago.

- Che cosa legge, commendatore?
- "La giostra di Roma”".

Ecco chi ci sarà.

Escluderei Di Massimo e Fusaro.
Sono i peggiori.

No, no, no.

Li voglio lì.

Che ne pensi?

Non c'è il portacenere.

Sei una primadonna?

Hai mai provato a ciccare da una macchina
che va a 200 km all'ora?

Ti sto offrendo un'auto nuova di zecca
che può battere la Maserati.

Stronzate. La Maserati è più veloce
e ha anche il portacenere.

Se ci metto un portacenere,
la guiderai alla Mille Miglia?

Bene. E non chiedermi un navigatore.

Conosci ogni centimetro del percorso,
16 volte.

L'ho capito dal tuo sguardo che l'avresti
chiesto. Non mi incanti, Volpe Argentata.

Lavatele tutte
prima della conferenza stampa.

- Come ti sembra che vada?
- Bene.

Non ti ho chiesto com'è andato il pranzo,
"bene" non basta.

Devi dirmi dell'usura dei freni,
della sterzata,

delle sospensioni, dei rapporti
del cambio, della trasmissione.

Per partecipare alla Mille Miglia,
dev'essere perfetta.

- Di' tutto a lui.
- Vai, dentro!

- Ok... Di Massimo.
- Signor Ferrari.

- Non sono un assassino.
- Era solo un modo di dire.

- Fuori!
- Commendatore...

Fuori.

Fusaro, hai scritto che sono
un Saturno che divora i suoi figli.

Era solo una citazione del Vaticano,
commendatore.

Anche tu, fuori.

E tu, Moretti.

Un "creatore di vedove".

Per la cronaca,
Castellotti non era sposato, chiaro?

Fuori.

Quando vinciamo, le mie macchine
spariscono dietro i culi delle attricette.

Quando perdiamo,
diventate un branco di linciatori.

Fareste piangere persino il Papa.

E ora...

vi presento il mio nuovo team
per la Mille Miglia.

Lui è De Portago,
sostituto di Castellotti,

- ma guida come Varzi.
- Fon, è vero che Linda Christian

- è la tua fidanzata?
- Non rispondergli.

Lui è il mio vecchio amico Taruffi.
L'ultima volta è arrivato secondo,

ma stavolta sarà primo.

Peter Collins, futuro campione del mondo.

Taffy von Trips, una tigre.

E Olivier Gendebien, il più veloce pilota
di vetture a ruote coperte del mondo.

Tutti insieme, per favore.

La prego, un sorriso.

- Linda! Linda!
- Linda, da questa parte!

- Linda, un sorriso!
- Una foto vicino alla macchina!

Linda, con la macchina!

Rancati, devo parlarle.

Devo parlarle.

- Un'altra!
- Guardate qui.

Fermo! Fermo.

Torna indietro.

Indietro.

Gira a destra.

Giuseppe.

Rancati, voglio
che faccia una cosa per me.

Scriva un articolo lasciando intendere
che gira la voce

che io sia in trattativa con Henry Ford II
per il futuro della fabbrica.

Scriva che, alla fine,
me l'ha chiesto apertamente

e io ho negato categoricamente.

Ed è vero?
Lo nega categoricamente?

Sì, certo. Lo nego categoricamente.

Se scrivo questo articolo,

mi darà un'esclusiva
sulla sua vita privata?

Sì, ma lei mi promette di non pubblicarla.

Per ora.

Finché non la autorizzerò.

Ok. Affare fatto.

- Stasera vai?
- Sì, con i miei amici.

È silenzioso.

Non gli ho portato
l'autografo di De Portago.

- Non è per questo.
- Allora, per cosa?

Tra due settimane, ha la Cresima.

Con che nome?

Piero Lardi o Piero Ferrari?

Dovevamo sistemare la cosa
quando aveva dieci anni,

ma poi, la malattia di Dino è peggiorata
e lui è ancora Piero Lardi.

Non so più che scusa inventare.

- Rimanda la Cresima.
- Tutti i compagni di classe la fanno.

- Di' che ha perso la fede in Dio.
- Enzo...

- Chi altro sa di lui?
- Nessuno.

A parte il capo della Polizia.

- Il dottore?
- Beh, sì, il dottore.

- E gli insegnanti di Piero.
- Gli insegnanti.

- Tavoni, Sergio...
- Certo, Tavoni.

- E il direttore della banca?
- Il direttore della banca.

- Enzo.
- A parte loro, nessun altro.

Enzo, siamo in Italia, no?
Tutta Modena lo sa!

Ma non Laura.

E non deve saperlo,

soprattutto ora.

Ora, mi dirai: "Enzo, non essere
così borghese, così italiano".

Non trattarmi come se fossi una beatnik.

Leggi libri francesi.

Quello che è successo tra noi
durante la Guerra

è successo a molti altri. E a volte,
vorrei che non fosse andata così.

Come puoi dire una cosa simile?

Se fossi stata la donna che sono oggi,
e non quella di 12 anni fa,

non avrei interferito
nel matrimonio di un'altra donna.

E adesso ha anche perso un figlio.

Ma il presente è questo.

E nella nostra vita presente,
mia, tua e di Piero,

qual è la cosa migliore per Piero?

Chi prende le sue parti?

Sei suo padre!

Come possiamo uscirne?

Non lo so.

Ma è una cosa importante.

- Non vieni?
- No, inventa una scusa per me.

- | soldi per Cecilia?
- Busta marrone, vicino alla porta.

Cos'è questa storia
che cercate finanziatori esterni?

Fangio si sta mangiando i vostri soldi?

No. Con la diffusione della TV, le corse
diventeranno una grande industria.

Per restare in gioco, serve capitale.

Le cose stanno cambiando, Enzo.

E i finanziatori esterni elargiranno
magicamente i loro favori alla Maserati.

Certo, quando vinceremo la Mille Miglia.

Sono incinta.

- Dove sono gli altri?
- Ho dato a tutti la giornata libera.

- Ecco perché siete in ritardo su tutto.
- Enzo, è domenica.

I miei uomini lavorano per te
tutti i weekend dell'anno.

I loro figli non li vedono
dal giorno in cui sono nati.

Che tristezza. Brindiamo a te e al branco
di zotici daltonici che hai assunto.

De Portago rallenta,
ha spinto troppo sul freno.

La signora Vanderbilt e Cooper osservano

Lewis-Evans percorrere il rettilineo,
seguito dalla Ferrari di Musso.

Vanwall conduce la gara,
con una velocità media di 193 km all'ora.

Musso fa fumare le gomme
tentando con tutte le forze

di colmare la distanza.

C'è stata una collisione
tra la BRM e la Cooper-Climax.

C'è molto fumo e la visibilità...

- È recuperabile?
- E messa male.

Male. Molto male.

A tre giri dalla conclusione, dopo Fangio
e Musso, ci sono Behra e De Portago.

Ce la mette tutta per colmare la distanza.

De Portago frena per primo!

Fate rientrare De Portago.

Fon.

- Che c'è?
- Fuori.

- Cosa?
- Fuori! Ti sostituisce Peter.

Grazie, vecchio mio.

Vai, vai, vai!

Cos'è successo?

Potevo riprenderlo.

Vi manca la dedizione.

Guardate il team Maserati.

Fangio,

Behra,

Stirling Moss...

Sono professionisti ostinati,

uomini con una feroce determinazione

e con una fame insaziabile di vittoria.

Distaccati.

Fedeli a una cosa soltanto. Non alla
squadra, ma alla loro brama di vittoria.

Piove,

la pista è sporca di olio,
la macchina va male...

Loro esitano? No.

E il mio team?

Coraggiosi? Capaci? Certo.

Scolaretti...

aristocratici usciti direttamente
dall'almanacco di Gotha,

sportivi gentiluomini. Che carini.

Per fare la curva Nouveau Monde,
c'è un'unica traiettoria utile.

Behra ti si affianca... ti sfida.

Siete appaiati,

ma due oggetti non possono occupare
lo stesso punto nello spazio

nello stesso momento nel tempo.

Behra non rallenta.

La curva si avvicina.

Forse, hai una crisi di identità:

"Sono uno sportivo o un concorrente?

Che penseranno di me i francesi
se faccio schiantare Behra su un albero?"

Tu rallenti, lui passa.

Lui ha vinto, tu hai perso!

Perché nello stesso istante, Behra ha
pensato: "Vaffanculo, moriamo entrambi".

Non possiamo commettere errori,
siamo tutti piloti... o lo siamo stati.

Siamo tutti sicuri:
"A me non succederà mai".

Poi, muore un amico.

Abbandono le corse per sempre il lunedì,
ma la domenica ho già ripreso a correre.

Sappiamo che è la nostra passione letale.

La nostra terribile gioia.

Ma se salite su una delle mie automobili,

e nessuno vi costringe a farlo,

lo fate per vincere.

Frenate più tardi.

Rubate la loro traiettoria.

Che siano loro a commettere errori.

Lo avrei ripreso.

Behra.

Modifico la line-up per la Mille Miglia.

Tu e Olivier vi scambierete le macchine.

Lui prenderà il piccolo coupé
e tu una delle 335.

Mi dà una delle auto più potenti in gara?

Mettila così: do a Olivier il coupé,
che è molto più agile.

Non gli dispiacerà?

Certo che sì, ma ti batterà ugualmente.

Questa è la procura

che il signor Ferrari vuole che firmi.

E l'assegno di 500.000 dollari.

Non è firmato.

La firma di questi documenti

era subordinata
all'emissione dell'assegno.

Sono certo che sia una svista.

Stronzate, Cosetti.

Vada via, per favore. Mi dia una penna.

Eccellente.

Questi li tengo io
finché l'assegno non sarà firmato.

E voglio informazioni
sui pagamenti speciali

effettuati dall'azienda lo scorso anno.

A chi?

Lina Lardi.

Lina Lardi.

Voglio sapere a quanto ammontano.

Voglio sapere
da quanto tempo vengono effettuati.

- Pronto?
- Enzo.

Lina Lardi.
Che significa per te questo nome?

- Il bambino è tuo?
- Sì.

Devo riflettere.

L'ha scoperto.

- Del ragazzo?
- Anche, sì.

Allora, cosa dici?

Il pilota davanti se la farà nei pantaloni
quando la vedrà nello specchietto.

E quando lo supererà... Ha il culo
più bello di una scultura di Canova.

- Che cosa faccio?
- Cosa vuoi fare?

- Lasciarla.
- Allora, fallo.

Vedi quel piccione lassù?

Gli ho lasciato la gabbia aperta,
ma non esce.

- Ha dimenticato cosa sia la libertà.
- Per lui, la libertà è finire in forno.

Di' a Laura che vivrete separati,

che tu vivrai con Lina
e riconoscerai il ragazzo.

Tutti pensano che dovresti farlo comunque.

Non mi frega niente di cosa pensano tutti.
Tu che cosa pensi?

Ci sono molti operai con famiglia
sul tuo libro paga.

La Ferrari ha bisogno di continuità
per restare Ferrari.

Abbiamo una storia.

Resta lì, piccione, o sei morto.

Tutta l'Emilia lo sa, tranne me?

Pensavo che ti avrebbe spezzato il cuore.

Hai spezzato il mio cuore anni fa, Enzo.

Quando è iniziata?

Durante la guerra.

La fabbrica era stata bombardata
due volte.

È iniziata nel periodo peggiore.
Lei lavorava alla Carrozzeria Orlandi.

Quell'anno, tu e Dino eravate in collina
e, a Natale, lei era già incinta.

Così, ho acquistato Castelvetro
e lei è andata a vivere lì.

È diversa dalle altre?

Ero innamorato di lei.

E lo sono ancora.

Ho condiviso tutta la mia vita
con una donna che non ho mai visto.

Quindi, la tua è sempre stata una farsa

per tutti gli anni
in cui nostro figlio era malato.

- Quando stava per morire...
- Come puoi dire una cosa simile?

Quel ragazzo erediterà la fabbrica?
Il nostro nome?

lo non voglio. Abbiamo un figlio nostro.

Un figlio, due figli... cinque figli!

Credi che Dino mi manchi di meno
per questo?

Ogni mattina, vado da lui al cimitero,

l'ospedale in cui è morto
porta il suo nome,

- in suo onore ho costruito una scuola!
- "Onore"?

Chi se ne frega! Tu dovevi salvarlo!

- Dai a me la colpa per la sua morte?
- Sì!

Sì! Mi avevi promesso
che non sarebbe morto!

Tutto... Ho fatto di tutto!

Tabelle che riportavano
quante calorie potesse mangiare,

cosa entrava e cosa usciva!

Ho fatto grafici dell'albuminuria,
dell'azotemia,

della diuresi... So più di nefriti e
distrofia di quanto sappia di automobili!

Sì, do la colpa a te,
perché hai lasciato che morisse!

Sono un padre che si è illuso!

Il grande ingegnere!

"Restituirò la salute a mio figlio!"

Medici svizzeri, medici italiani...
Stronzate! Non ci sono riuscito!

Non l'ho fatto!

Perché, a Castelvetro, ti consolavi
e perdevi la concentrazione.

Avevi un altro figlio che cresceva forte,
mentre Dino era sempre più debole!

Ma che ragionamenti fai? Era malato!

La distrofia, la malattia renale...

questo lo ha distrutto!

Questo ha distrutto noi!

Che ti importa?
Hai un altro figlio, hai un'altra moglie!

Lei non è mia moglie, ma lui è mio figlio!

Vattene.

Ecco i documenti. Ti danno il potere
di negoziare a nome mio.

Ma c'è un problema con l'assegno.

Hai dimenticato di firmarlo.

Noi siamo partner.

Questa è un'arma puntata
alle nostre teste.

Se lo incassi prima che io concluda
l'accordo, la Ferrari non esisterà più.

È vero.

È fatta.

Lo sa.

- Verrete a Modena.
- Cosa?

Perché no?

lo vivo a Modena.

Non è per me, ma per Piero.

Dovrà restare nascosto?

Che nome porterà?

- Lei sa che è nostro figlio?
- Sa che è mio figlio.

Ma non abbiamo risolto niente.

Ehi, papà!

L'autografo di De Portago!

- Torna a dormire.
- Papà!

Signor Ferrari!

È qui.

- Peter.
- Come va?

Ok, ci siamo. Giù, da questa parte.

Lui è Peter Collins.

Bene.

Andiamo.

Lui è il mio amico De Portago,
l'ultimo arrivato dei nostri piloti.

Ok...

Buona fortuna, signori.

- Buon pomeriggio, commendatore.
- Moduli di iscrizione, patenti.

Buon pomeriggio, signori.

- Buon pomeriggio, Orsi.
- Buon pomeriggio, Ferrari.

Iscrivo cinque automobili.

Collins, Taruffi, De Portago,
Von Trips, Gendebien.

- State arricchendo la miscela?
- Sì, per via dell'umidità.

Non si dorme, soprattutto tu.

- Buonasera, commendatore.
- A te, amico mio.

Su ogni auto,
è dipinto l'orario di partenza.

Ok.

Devono mostrare queste a ogni controllo
o saranno squalificati.

Allora,
ho alcune indicazioni dell'ultimo momento.

Rifornimenti: dite ai meccanici che la
benzina va nel serbatoio, non sui piloti,

specialmente Taruffi.
Preferirei che non andasse a fuoco.

Sto scrivendo a Linda. Che le dico?

Non lo so.

Mia cara Louise.

Ti scrivo la stessa lettera di sempre.

Non è per me che sono preoccupato,
come al solito.

Il mio timore è che tu abbia bisogno di me
e io non ci sia più.

In questa improbabile eventualità,
sappi che il mio amore è tuo per sempre.

Ricorda cosa ti ho detto.

Mettiti dietro a Taruffi e Collins.

Ok? Conoscono il percorso.

Se riesci a stargli dietro fino a Bologna,
potresti farcela.

Un'ultima cosa.

Puoi autografare questo?

È per un ragazzino molto, molto speciale.

- Come si chiama?
- Piero.

Piero!

P-1-E-R-O.

Se Moss e Behra cercano di passarti,
lasciali andare.

Il tuo compito è tornare tutto intero.

- Ci vediamo a Bologna!
- Buona fortuna.

- Buongiorno, Peter.
- Sarà un ottimo giorno.

Questa macchina può vincere.

Una volta in montagna,
sarai in vantaggio sugli altri piloti.

La vittoria sarà tua o di De Portago,
capito?

Hai dimenticato Moss e Behra?

Stai attento a cani randagi e bambini,
sono più pericolosi.

Bene.

Questa la puoi vincere, Taruffi. Sempre
che non ti ammazzi di sigarette prima.

- Com'è il tempo sul passo della Futa?
- Buono, forse un po' di pioggia.

Ascoltami. Questa vittoria ti serve
o dovrai raccontare ai tuoi nipoti

che hai vinto trofei in tutta Europa,
ma mai a Brescia.

Accertati che i meccanici siano pronti.
Niente errori soprattutto ai rifornimenti.

Bene, questo è lo spirito giusto.

- Stirling, tutto pronto?
- Sì.

Prendi subito il comando
e resta in testa fino alla fine.

- Certo.
- Ottimo.

Jean, tu resta dietro alle Ferrari.

Aspetta. Alcune si romperanno
e si autoelimineranno.

Poi, attacca prima di Bologna.

- Ok?
- Ok.

Piacere di vederti.

Per una volta, non si è lamentato.

- Conosci la strada?
- Non ne sono certo.

Ok, vediamo cosa sa fare.

Lascialo andare, Fon.

Niente freni.
II maledetto pedale si è staccato!

Portiamo a casa questa carogna.

Stamattina, la prima arrivata a Ravenna
è stata la Ferrari di Peter Collins,

mentre una Fiat 500 ha fatto segnare
i 140 sulla sezione finale.

Maggi, sono Ferrari.

Moss è fuori.

Ora, che c'è?

- C'è l'avvocato Agnelli al telefono.
- Bene.

Accomodatevi, signori.
Scusatemi un momento.

Mi scusi se la chiamo
nel bel mezzo della gara, Ferrari,

ma ho davanti a me
un allarmante articolo di Rancati.

Avvocato, sono tutte invenzioni.

Non so davvero dove trovino queste storie.

C'è una cosa importante.

La Ferrari non deve finire
in mani straniere.

Siete un tesoro nazionale.

- Il fiore all'occhiello d'Italia, certo.
- Esatto.

Allora, perché arranchiamo
per iscrivere le nostre auto a ogni corsa?

Se questa è la situazione,
perché non mi ha chiamato?

L'ho fatto, lei ha detto di no.

Impossibile. Quando è successo?

- Nel 1917.
- La smetta.

Era un ragazzino.

Avevo 19 anni e mi serviva lavoro.
Una segretaria mi ha mostrato un biglietto

su cui era scritta una sola parola: "No".

È stato tanto tempo fa.

In affari, ogni giorno è un nuovo giorno.

Il carattere di Fiat è intramontabile.
La sua offerta sarà piena di condizioni.

- Non è così.
- Dovrei ubbidire ai contabili di Torino.

Dovremmo parlarne meglio.

Se cerca un supporto finanziario,

parli con me, per favore.
Non con Ford.

Ma ora ha da fare.

Mi richiami, dopo la Mille Miglia.

Sarà la prima cosa che farò, domattina.

Ok.

- Finito.
- Sì?

Quando arrivi a Bologna,
fatti cambiare la gomma.

Li avviserò prima.

- Ciao.
- Ciao.

- Aspettami a Brescia.
- Non posso, ho un provino.

Vincerò.

Ti voglio lì.

Hai preso una scorciatoia?

- Già.
- Salta su.

- Quanto tempo hai?
- Le prime auto arriveranno tra un'oretta.

Alle 14:30 circa.

- Tutto bene?
- No, la trasmissione è andata.

Non so se siano le marce
o l'asse posteriore,

ma la stronza non va.

- Chi ho dietro?
- Tutti. Sei in testa.

- E Moss?
- È fuori.

- Quando è uscito?
- Prima di Padova.

Perché non me l'hai detto?
Era lui che mi preoccupava.

Ma mi sono giocato la trasmissione, vero?

Ragazzino, vuoi la banana di Collins?

Peter, puoi farcela. Prenditela comoda.

Grazie mille. Buona fortuna.

Grazie.

Taruffi, ti ho dato un'auto nuova.
Guarda com'è ridotta!

L'asse posteriore è piegato.
Ho soltanto prima, terza e quarta.

Cos'è successo?

Sono uscito di strada,
al passo della Futa.

E arrivi a bordo di una Ferrari?
Saresti dovuto venire a piedi!

Non credo di farcela.

Se fai altri danni, Taruffi, li paghi tu.

- Ora che la Maserati è fuori...
- Dobbiamo evitare di rompere.

- | piloti devono mantenere le posizioni.
- Certo, come no. Non lo faranno.

Qualche problema, Olivier?
Sei in testa nella tua categoria.

- Vincerò il titolo generale.
- Collins ha l'asse posteriore rotto.

Taffy ha problemi alla trasmissione.

Resta Taruffi, ma ha una marcia in meno.

- Siamo io e De Portago?
- Tu e De Portago.

Ok, andiamo. Vai.

- Ma di questo passo...
- Per il futuro della fabbrica...

La mia fabbrica è nata per le corse
e loro sono piloti.

- Credo di farcela.
- Sarà meglio per te, vecchio.

Se non arrivi tra i primi tre,
tua moglie non ti rivolgerà più la parola.

E neanche i tuoi figli. Ok, vai!

- Come sta Behra?
- Bene.

- Continuava ad attaccarmi.
- Lui frena, tu passi.

Tu freni, lui passa.
Oppure nessuno frena.

- Che sta succedendo?
- Ti serve una gomma nuova.

Non ho tempo. Controllate la pressione.

- Chiti, controlla le gomme.
- Nelson, com'è l'anteriore destra?

A posto.

- Stiamo perdendo tempo, Ferrari. Avanti!
- Chiti, l'anteriore destra?

- Stanno bene.
- Chiti!

- Sono consumate.
- A Brescia ci arriviamo?

A Brescia ci arriviamo?

Laura, per favore.

Laura, per favore. La prego.

Per favore, Laura.

Laura, per favore. Solo un'altra.

E ora, le ultime dalla Mille Miglia.

Sono certo che siete curiosi quanto me
di sapere chi finirà per vincere.

Sentiamo il signor Ferra...

- Signor Ferrari, chi vincerà?
- Può essere chiunque tra i primi cinque.

E la 250 di Gendebien?

Ha dimostrato che anche la più piccola
Ferrari può competere ai massimi livelli.

- Potrebbe vincere?
- Certo!

Chi vorrebbe mai arrivare secondo?

Sapevi di lei e non me l'hai mai detto?

Ha diritto a un erede.

lo gliel'ho dato.

A quanto pare, uno non bastava.

lo gliel'ho dato! lo gliel'ho dato!

- Edoardo!
- Edoardo!

Edoardo, vai a lavarti le mani.

Arrivano!

- Impazzisce per queste macchine.
- Pensa solo a questo.

Peter, ciao! Dov'è Fon?

Non lo so. Era dietro a me
finché ho rotto la macchina.

Sarà qui da qualche parte.

Maresciallo, siamo venuti
a prendere la macchina.

- De Portago?
- L'hanno portato via.

Pronto?

- Piero?
- Sì?

Sono Enzo. Volevo congratularmi con te.

Quello che è successo
non c'entra niente con la tua vittoria.

Finirai sui libri di storia.

- Commendatore...
- Buonanotte, Piero.

Di nuovo, congratulazioni.

Sta arrivando la polizia da Roma.
Vogliono la macchina.

Non lo so. No, non so quando.

- Mi dispiace.
- Gli dirò che ha chiamato.

Il commendatore non è disponibile.

Mi dispiace, è molto occupato.

Il signor Ferrari non può rispondere ora
alle vostre domande.

La ruota ha colpito
un paracarro o un mattone,

qualcosa che l'ha tagliata di netto.

Non è colpa della gomma.

Mi ha chiamato Lina.

Vuole che la porti da lei.

Cos'è successo?

Tutti sappiamo
che la morte è dietro l'angolo.

No, no, no, no.

No, i bambini non lo sanno.

Le famiglie non lo sanno.

Devo parlare con quegli avvoltoi.
Poi, mi porti a casa?

Tavoni, Tommaso.

Ha incassato l'assegno.

Perché montate
pneumatici di scarsa qualità?

Lo capisce che la vostra negligenza
è costata la vita a nove persone,

tra cui cinque bambini?

Come pensa di rispondere alle accuse?

Come giustifica l'alto numero di vittime?

- Castelvetro?
- No.

Largo Garibaldi. Chiama Lina per me.

Dille che forse la chiamo domani.

Ho degli affari da sbrigare.

Lo capisce che la vostra negligenza
è costata la vita...

Se l'Italia cerca un capro espiatorio,
allora eccomi!

AI buio?

Ho mail di testa.

Il telefono ha squillato
per tutta la notte, l'ho sganciato.

Sei in guai seri, sai... per le gomme.

| giornalisti fanno a gara
a chi riesce a denigrarti di più.

Le gomme non avevano niente,
ha colpito qualcosa.

Hai risposto a qualche chiamata?

Ugolini, della Gazzetta.

- Che gli hai detto?
- Di andare affanculo.

Poi, il tizio di Autosport.
Gli ho detto di andare affanculo.

Poi, Agnelli.

- Agnelli?
- Gli ho detto di richiamare.

- Qualcun altro?
- Cuoghi.

Gli ho detto di andare affanculo
e ho staccato il telefono.

Ottimo.

- Mamma, che stai facendo?
- Ho fatto i bagagli. Quando partiamo?

Non andiamo da nessuna parte,
torna a dormire.

Dio ha voluto punirci così.

A noi?

Credi che abbia massacrato nove persone
a Guidizzolo per regolare i conti con noi?

Ho ricevuto un messaggio dalla banca.
Hai incassato l'assegno.

Hanno chiamato degli esperti
in insolvenze, siamo finiti.

La banca si sta preoccupando per nulla.

- Nulla? Ci hai mandati in bancarotta.
- Enzo, smettila.

A che serve tutto questo?
"Sono un capro espiatorio, un martire!"

Chi sei? Chi sei diventato?
Ti credi San Sebastiano?

Te ne stai lì a prendere
tutte le loro frecce nel culo?

Vai e scatena l'inferno!

| giornalisti sono
scribacchini da quattro soldi.

Minacciali, ricattali.

E quelli che restano in piedi,
i più bigotti e ipocriti...

A quelli, consegna buste marroni.

Così anche loro scopriranno

che forse il "saggio di Maranello"
è stato diffamato ingiustamente.

Magari, l'illustre stampa italiana
riscoprirà la moderazione.

Ma per farlo, ti servono i contanti.

Pensavi che avrei fatto le valigie
e sarei partita?

Il pensiero mi ha sfiorato.

Ha sfiorato anche me.

- Quindi, finanzi l'operazione?
- No, è un prestito.

A quali condizioni?

Nessuna condizione.

Nessuna condizione.

In Dino, vedevo una parte di te.

Il tuo calore, la tua intelligenza...

la tua gioia. Li aveva anche lui.

Durante i nostri primi anni,
sono cose che mi hai dato.

Ma dopo un po',

mi hai riservato solo quello che
ti restava dopo le battaglie in fabbrica.

L'ambizione, la motivazione,
i complotti... la paranoia.

Persino le nostre scopate.
Come se questo potesse salvare Dino.

Quello che amavo in te
lo aveva anche lui.

Ed è sparito tutto.

Non ci sono condizioni,
puoi prendere i soldi.

Ma il mio desiderio è...

in nome del mio dolore, di nostro figlio

e degli anni impiegati
a costruire tutto questo...

che tu non dia a quel ragazzino
il nome Ferrari finché sarò viva.

Come sei arrivato qui?

Con Giuseppe.

Giuseppe?

Lo ha mandato tua madre
per farmi tornare a casa.

Non sei mai stato qui prima d'ora, vero?

No.

Sai una cosa?

Tu e tua madre verrete a vivere
con me, a Modena.

Papà, la ricezione della TV è migliore?

Molto.

Si vedono le antenne dalla mia finestra.

Hai l'autografo di De Portago?

Ce l'ho.

Vieni.

Ti presento tuo fratello Dino.

Avrei voluto che lo conoscessi.

Ti avrebbe portato con sé, ovunque.