All language subtitles for Arráncame la vida (Sneider, Roberto 2008)_BDRip.1080p.x264.AAC5.1_IT

Subsfactory con la traduzione di:

Alle83, Allison, miahu,
Scarola, PepisMola

Revisione di Jenny.

www.subsfactory.it

Quell'anno, accaddero
molte cose nel Paese.

Tra le tante, conobbi Andres
in un bar dei Portales.

E dove altro poteva succedere, se a
Puebla tutto succedeva ai Portales?

Dai fidanzamenti agli omicidi.

Come se non ci fosse nessun altro posto.

È vero o no che sono dei coglioni?

Chi?

Lei dica di sì, glielo leggo
in faccia che è d'accordo.

- Sì, ma chi?
- Tutti quelli lì, stupidotta.

E chi se no?

Ovvio che ero d'accordo.

Per me tutti quelli lì erano
i poblani che camminavano

come se la città fosse
intitolata a loro nome.

Non noialtri, figli di
un contadino che smise

di mungere le mucche perché
imparò a fare il formaggio.

Non lui, Andres Ascencio.

Diventato Generale grazie a tutta
una serie di casualità e astuzie,

tranne quella di aver
ereditato un titolo nobiliare.

A me quel signore fa paura, Catalina.

Perché paura?

Non lo so. È troppo vecchio.

Sì, ma mi piace come mi guarda.

E mi piacciono le sue mani.

Poco dopo, una scarica e poi una sparatoria
confermarono quello che gli avevo detto.

E allora il generale Rosas si
spaventò e ordinò la ritirata.

Che stronzata.

E allora io feci quello che non
avrei mai perdonato a un subordinato.

Diedi il contrordine. E caricammo contro
un fianco dei federali a tutta birra.

In quattro e quattr'otto
ci conquistò tutti quanti.

Anche mio padre lo accettò, nonostante
le cose orribili che ci raccontavano.

Che aveva molte donne, che era
un criminale, che era matto.

Che ci saremmo pentiti.

E ci pentimmo. Ma molti anni dopo.

In quel momento, avevo quindici anni
e tanta voglia di conoscere il mondo.

A Tecolutla c'è una spiaggia
molto bella, che si chiama Catalina.

La conosci?

No. Non conosco il mare. Com'è?

Beh... è nero di notte
e trasparente di giorno.

Non sta mai fermo.

Come te.

Cari genitori, non preoccupatevi, sono
andata a conoscere il mare. Catalina.

Il generale disse che mi avrebbe
portato a conoscere il mare.

In realtà, ci volle andare per darmi
lo spavento più grande della mia vita.

Avevo visto tori
accoppiarsi con delle mucche.

Però il pisello duro di
un uomo era un'altra cosa.

Di cosa hai paura?

Di niente.

E allora perché mi guardi così?

Perché non sono sicura che ci passi.

Come no, ragazzina?
Tu rilassati e basta.

Nessuno ti vuole
costringere, se non vuoi.

Visto? Sei già ben bagnata.

Non senti niente.

Perché non senti?

Sì che sento.

Ma non ho capito il finale.

Il finale è la parte importante.

Perché non mi insegni?

Cosa?

Beh... a sentire.

No, stupidotta.

Questo non si insegna.

Si impara.

Dai.

Sono una banda di codardi.

Credono che Payares mi freghi
la presidenza con dei discorsi.

È un coglione.

Non dev'essere tanto coglione
se ti preoccupa tanto.

Certo che è un coglione.
E tu che t'immischi?

Chi ha chiesto la tua opinione?

Sono quattro giorni che ne parli,
ho avuto tempo di farmi un'opinione.

Guarda un po' la signorina.

Non sa neanche come si fanno i bambini
e vuole già comandare dei generali.

- Stai bene?
- Sì.

Tutto bene. Va a dormire.

I miei genitori mi accolsero al mio
ritorno senza domande né commenti.

Non erano sicuri del loro
futuro e avevano cinque figli.

Così si limitarono a festeggiare
il fatto che il mare fosse così bello

e che il generale fosse stato tanto gentile
da prendersi la briga di portarmi a vederlo.

Vediamo.

Cosa vuoi?

Voglio sentire.

Nessuno viene qui per questo.

Sei troppo giovane.

Non vorrei che poi tua madre
venisse a lamentarsi. Vattene.

- Neanche lei sente?
- Cosa?

Neanche lei sente?

Magari avessi osato io chiedere
una cosa del genere. Guarda te.

Guarda.

Qui abbiamo una cosa.
Con questo si sente.

Vedi? Forza, alzati la gonna.

Qui. È il bottoncino.

E ovvio, ha molti altri nomi.

Quando sei con qualcuno,

pensa che lì ci sia il
centro del tuo corpo.

Che da lì vengano tutte le cose belle.

Pensa che da lì senti, ascolti e vedi.

Dimenticati di avere braccia e testa.

Tu mettiti lì.

Vedrai se non senti.

Cati? Cati, cos'hai?

E sì...

era proprio tutto lì.

Perché non viene il signor Andres?

È impegnato, sta cercando di
vincere contro il generale Payares.

Secondo El Sol, il partito e il
governatore appoggiano Payares.

Avete litigato?

♪ Tra la tua casa e la mia, Cielito
Lindo, c'è appena un passo ♪

♪ Attraversa la strada, Cielito
Lindo, e dammi un abbraccio ♪

I tuoi genitori sono in casa?

Dì loro che sono venuto a
prenderli, andiamo a sposarci.

Chi?

Io e te, sono venuto
a prendere gli altri.

Non mi hai neanche chiesto
se voglio sposarmi con te.

Chi ti credi di essere?

Come chi mi credo di essere?
Sono io. Andres Ascencio.

Forza, non fare storie
e sali in macchina.

Avanti, panzone, firma,
che ti ho portato per questo.

O cosa, sei venuto solo
a mangiarti i miei tamales?

No, no, scrivi Ascencio, signora.

Tu hai messo Guzman?

No, mia cara, non è così che funziona.

Sono io che proteggo te,
non il contrario.

Tu passi dalla parte della
mia famiglia. Diventi mia.

Tua?

Guarda, che poi non si dica che alla
tua famiglia non mettiamo i nastrini.

Chino, tamales per tutti.

- Misti?
- Rossi, dolci, verdi...

- E cioccolata per tutti.
- Io voglio un succo d'arancia.

No, no, no, non farmi disordine,

tu ti mangi i tuoi tamales e la
tua cioccolata, come tutti quanti.

È che non riesco a far
colazione senza succo.

Quello che ti serve è una guerra?

Ora impari a far colazione senza succo.
Credi che potrai avere sempre il succo?

Papà, digli che io bevo
sempre il succo la mattina.

Porti il succo alla ragazza, per favore.

Va bene. Beviti il tuo succo.

Sembri un gringo.

Non credere che avrai
sempre quello che vuoi.

La vita con un militare non è
facile, è ora che tu lo sappia.

E lei, signor Marcos, si ricordi
che ora non è più sua figlia.

E che a questo tavolo comando io.

- Bene, allora... congratulazioni!
- Grazie, compagno!

Congratulazioni, piccola mia.

Congratulazioni, Cati.

Muoviti, dormigliona.

Cosa ci fai lì a pensare?
Come se pensassi!

Ti aspetto giù. Conto
fino a 300 e me ne vado.

3, 4, 5...

291, 292,

293...

294...

295...

297, 298, 299...

quanto sei lenta.

- Buongiorno.
- Buongiorno, padrone.

- Una corsetta?
- Andiamo.

È perché sbatti le
natiche contro la sella.

Appoggiati bene alle staffe quando corri.

Sì, ci provo.

Non sai montare, non sai
cucinare, non sapevi scopare.

Che hai fatto in tutti questi anni?

Beh... ho giocato. Ma
tutto si apprende, vedrai.

Pestate tutto nel mortaio, così, vedete?

Ascolta.

Ci sono dei momenti in cui uno deve
chiudere gli occhi e recitare un'ave Maria.

E se siete così ignoranti
anche in tutto il resto,

non so come farete a sposarvi.

L'abbiamo fatto tutte insieme.

Tutte le Muñoz, vuoi dire.

Generale, ai suoi ordini.

Generale, abbiamo un ordine d'arresto
firmato dal comandante della regione.

Lei è sollevato dalla sua carica e
a disposizione del tribunale civile.

- Di cosa è accusato?
- Di omicidio.

Ma perché ti portano via?
Dove ti portano?

Tu non hai ucciso nessuno,
Andres, diglielo.

Non ti preoccupare,
tesoro, lo risolvo subito.

E torno tra poco.
Mettimi da parte il mole.

Tenente Nuñez, avvisa il
generale Campos e Mike Heiss.

Sì, signore.

ANDRES ASCENCIO
DOMINGUEZ DIETRO LE SBARRE

ACCUSATO DELL'OMICIDIO
DI QUIRINO MENDEZ.

Ciao.

Dai, comincia ad affettare questa frutta.

E così, piangi per il tuo uomo?

Avevo paura che ti avessero
tagliato il pisello.

Perché ti hanno preso,
e perché ti hanno rilasciato?

Perché sono stronzi e bastardi.

Avessi visto che occhiatacce mi lanciavano
le vecchie stronze della scuola di cucina.

Che bella che sei.

Aspetta che comandi io, qui.

Qui pianteremo un campo di prugne.

Tutti quelli sono i
terreni di Mike Heiss.

Quando sarò governatore
inonderemo questa valle.

Costruiremo una diga. Vedrai
che bello che sarà il paesaggio.

A me piace com'è ora.

Sì, ma con la diga ti
piacerà di più, vedrai.

- E quelli che vivono lì?
- Beh, se ne andranno da un'altra parte.

Questa diga darà
elettricità a tutta la città

Quello di cui ha bisogno
questo Paese è il progresso.

Di cosa ti occupi con Heiss, Andres?

Non vivo con te per parlare di affari.

Se vuoi più soldi me lo chiedi.

L'ultimo che arriva è vecchio.

Andres mi trattava come se fossi
un giocattolo con cui parlava

di stupidaggini e che si
scopava tre volte la settimana.

A volte ero convinta che avesse ragione.

- Congratulazioni.
- Grazie.

A me che importava come faceva a
pagare la casa, i cavalli, il cioccolato

e tutto quello di cui avevo voglia?

Ero una bambina capricciosa.

Ma che stronzo!

E a te cosa manca?

Mangi male? Scopi male?

Sali in macchina.

E a te cosa manca, eh? Scopi male?

Dai, non ti arrabbiare!

E adesso che c'è? Perché hai
quella faccia da toro moribondo?

Aspetta, fammi vedere.

Hai gli occhi da cagna...

non è che sei incinta?

- Ciao!
- Catalina!

Come sei carina!

Ma dai...

No, dico sul serio. L'ho sempre saputo

che saresti stata bellissima
aspettando un bambino.

Io vedo solo questa gobba
che mi sta crescendo davanti

e mi sento così giù di morale,
che ne ho fin sopra i capelli.

- Attenta Catalina, scendi, scendi!
- Va tutto bene.

Che bello!

Posso?

Pablo pensò a liberarmi dalle
angosce in quei mesi di gravidanza...

e io pensai a togliergli la verginità,

che non aveva ancora lasciato
in nessun bordello.

Da quando sono rimasta incinta,
Andres non mi ha nemmeno toccato...

non è nemmeno passato a casa.

- Che stronzo!
- Sì.

E io avevo tanta voglia, che
non riuscivo nemmeno a pensare!

Questa fu l'unica cosa buona
del periodo in cui ero incinta di Checo.

Oltre ai venti mazzi di rose
rosse che mi portò Andres

due giorni dopo il parto.

Verania aveva due mesi e io
i seni pieni di smagliature

quando arrivò Andres con
una sorpresa delle sue.

Scaricate la valigia.

Annuncio ufficialmente la candidatura
del generale Andres Ascencio

in qualità di governatore
costituzionale dello stato di Puebla.

Congratulazioni, signora!

- Grazie.
- Adesso capiranno chi comanda.

Salutate, bambini. Octavio e Lili.

Vivevano con mia madre a Zacatlan,

però non voglio che rimangano in paese.
Voglio che vengano a studiare qui.

Sono i miei figli più grandi, Cati.

Bene. Dai, fate conoscenza.

Noi abbiamo delle cose da fare.

Come state?

- Bene.
- Bene.

Quanti anni hai?

Diciannove. E tu?

Dodici.

Ti posso chiamare mamma?

Se vuoi...

Da dove sono saltati fuori quei figli?

Dalla mia prima moglie.

E ce ne sono ancora?

Per ora, questi due.

Volevo dire di mogli.

Si chiamava Eulalia.

Non era carina, ma aveva un
sorriso come una vergine in chiesa.

La conobbi nella capitale
all'inizio della Rivoluzione.

Non c'era cibo...

i soldi valevano un giorno sì e uno no.

Suo padre aveva una fattoria.

Andai a vivere con loro,
così potevano darci una mano.

Lei mi aiutava a distribuire il latte.

Poi si ammalò quando
ci fu l'epidemia di tifo.

Io mi sedetti a vederla morire.

Senza poter fare niente di più che
metterle fazzoletti bagnati sulla fronte.

Nessuno guariva da quella malattia.

Tanto meno senza soldi.

Il grassone fece da
padrino ai miei figli.

Ecco qua.

Signora governatrice.

Perché non me lo avevi mai raccontato?

Beh, perché non ne avevo voglia.

Credetti in pieno a quella storia
drammatica e commovente per molti anni.

Veneravo la memoria di Eulalia.

Volevo avere un sorriso come il suo.

Poi venni a sapere che a quei
tempi Andres aveva un posto

agli ordini di Victoriano Huerta,
il traditore della Rivoluzione.

E che la madre dei
bambini viveva a Veracruz.

Con la nomina di Andres, partimmo
per fare il giro dello stato.

- Secondo te sono andato bene?
- Sì. La gente ti adora.

Quello che serve a questo stato
è educazione e progresso.

Mi piaceva la campagna.
Andavamo di paese in paese,

ascoltando i contadini esigere terre,
invocare giustizia e chiedere miracoli.

Con me al governo sì che la
Rivoluzione vi farà giustizia!

Benvenuti.

Come si chiama?

Signor governatore.

La Rivoluzione ha trionfato!

Abbiamo molte cose da fare, e a partire
da domani cominceremo a lavorare.

Ma oggi, oggi siamo qui per festeggiare.

Voglio... approfittare di questa occasione
per annunciare anche che questa signora...

mia moglie... in questo
momento è nominata

Presidentessa della beneficienza
pubblica dello stato.

Ho già abbastanza da fare
con i bambini, le feste, le case...

che ne so di queste cose?
Rimuovimi dall'incarico.

Non posso, sei mia moglie.
È a questo che servono le mogli.

Non si può solo scopare e cantare, Cati.

Inoltre dirò a mia figlia
Adriana di venire ad aiutarti.

Tua figlia Adriana?

Sì, ha quindici anni.
Verrà a vivere con noi.

E chi è la madre? Un'altra santa?

- E chi è tua madre?
- Lasciala in pace!

Non importa. Si chiama Ofelia,
e vivevamo a Tetziutlan...

Beh, allora... ci sto lavorando...

Sì, ma... è così che bisogna
fare, tirarli fuori...

Prego, signor Heiss.

- Grazie.
- Scusate.

Signora, è richiesta alla casa famiglia.

Quando vidi come vivevano
quei bambini e le matte...

mi sentii subito la tenera
madre del popolo poblano.

Avrei voluto licenziare
infermiere e dottori.

Nessuno poteva frenare le
mie opere di misericordia.

Tranne mio marito, ovviamente.

Stai esagerando.

Non un centesimo di più, né
per l'ospizio né per gli ospedali,

e le matte hanno già avuto
abbastanza con il nuovo edificio.

Ma quei bambini muoiono di fame
e vivono in mezzo alla pipì.

E le matte dormono per terra.

Quelle donne hanno
sempre dormito per terra.

Non credere che siano belle,
le donne che stanno lì.

Le belle donne vanno per strada.

- E con te.
- Cati, non ho più soldi.

A quello stronzo di Aguirre è venuto
in mente di nazionalizzare il petrolio.

Adesso si rende conto che bisogna pagare.

Dove cazzo sono quei documenti!

Quello va in sala.

Ieri hai promesso una
fortuna alla Plaza del Charro.

Va bene Cati, domani parlo con Gonzalito
per una raccolta fondi per l'ospizio.

Per le matte poi vedremo.

Sono questi i documenti
che stavi cercando?

- Grazie mille.
- Grazie mille.

"Colletta statale per l'ospizio e
il manicomio dello stato di Puebla"

È gelosissimo. Mi lascia
andare da sola solo al mercato.

Adesso crede che io sia là.

- Non so come resisti.
- Ho un amante.

Ci vediamo tutti i lunedì e giovedì in una
stanza che ha affittato sopra al mercato.

Entro ed esco due ore dopo,

con le ceste di quello che mi serviva,
preparate da una signora del mercato.

Scopiamo come conigli.

Mi scusi se la interrompo.

No, non mi disturba, si unisce a noi?

Sono la signora Gonzalez.

La proprietaria della casa della via
Tres Norte che suo marito vuole comprare.

La casa non è in vendita.

Nè al prezzo che ci vuole pagare
suo marito né a nessun altro prezzo.

La supplico, signora, è l'unico
patrimonio dei miei figli.

Non so di cosa parla.

Il governatore ha detto a
mio marito che preferisce

pagarli a lui piuttosto
che alla sua vedova.

Non voglio restare vedova per una casa.

- Capisco, ma...
- Cerchi di capire, per favore.

Ci ha dato tre giorni
per lasciare la casa.

È proprio lenta di
comprendonio quella pettegola.

Sto pagando quello che stabilisce
l'ultima perizia catastale.

E voglio credere che non
stiano ingannando il governo.

- E perché vuoi quella casa?
- A te che importa?

Ci sarà un motivo per cui la voglio.

Tu dille che non sai niente.

- Infatti non so niente!
- Beh, allora a posto.

Ci vediamo stasera all'inaugurazione
dell'edificio per le matte.

Vengo solo per assicurarmi
che ti lascino uscire, eh?

Avanti.

Come vuoi che te li faccia, Catita?

Non lo so, Guera. Diversi.

Mi sarebbe piaciuto
essere l'amante di Andres.

Aspettarlo con indosso una vestaglia di
seta e scarpette piene di brillantini.

Dormire fino a tardi e, sì,
liberarmi della Beneficienza Pubblica.

Inoltre tutti provano
affetto o pena per le amanti.

Nessuno le considera complici.

Invece io ero la complice ufficiale.

♪ Quello per cui ti amavo, Cielito
Lindo, erano i tuoi capelli ♪

♪ adesso che sei calva, Cielito
Lindo, non ti amo più ♪

- Mi stanno malissimo, vero?
- Sei bellissima.

È che do una cena a casa mia.

Che novità, a casa tua dai
una cena ogni due giorni.

Sì, ma farò ridere tutti quanti.

Da quando ti importa di quello che
dice la gente? Sei come tua madre.

L'importante è che tu sia felice.

Ma io non sono felice.

Cos'è che ti rende infelice?

Guarda com'è bello il cielo.

Vuoi essere la mia ragazza?

La tua ragazza sì, tua moglie no.

A nessuno piacciono le
persone prive di classe.

Io glielo avevo detto di
stare attenta ai lavoratori

della fabbrica, che sono
degli irresponsabili.

Ma non mi ha dato retta e si è offesa.
È così quel genere di persone.

Poi siamo noi le stupide.
Allora le ho detto, "Senti Rosina,

finché fai bene il tuo
lavoro puoi restare qui.

Però appena ti si vede
la pancia torni in paese".

Poveretta!

Catalina, ma cosa dici, si vede
che sei la moglie di un politico.

E cosa ha detto tuo padre del
fatto che ti sei tagliata i capelli?

Ti importa molto del suo parere, vero?

Mercoledì è venuto a mangiare a casa mia
e non ha fatto altro che parlare di te.

Mio padre è stato a casa tua a mangiare?

Certo! È il rappresentante di tuo
marito negli affari che fa con Julian.

Ti ha raccontato che diventerà ricco?

No.

Ti stanno molto bene i
capelli corti, Catalina.

- Molto bene.
- Grazie.

Beh, io non ci credo.

No... senta, Martin, è vero che il
presidente sta già cercando un successore?

No, è ancora troppo
presto per quello, Andres.

Ma si fa tardi subito, eh?

Scusatemi, posso parlarti un momento?

- È urgente?
- Sì, è una cosa veloce.

Beh, andiamo a vedere la
cosa veloce della signora.

Con permesso.

Cosa c'è?

Non voglio che immischi
mio padre nei tuoi affari.

E mi hai interrotto per questo?

Perché ti sei tagliata i capelli?

Andres, te lo chiedo in nome
di quello a cui tieni di più.

Quindi cosa dovrei fare, piagnucolona?

Smettila, se no sembri
brutta, e non va bene.

Devi essere carina,
gentile e impeccabile.

Politicamente è una situazione difficile.

Sì, ma non possiamo
permettere che degli ignoranti

armati di machete decidano
il futuro dello stato.

Questa diga darà
energia a tutta la città.

E ci congratuliamo per questo.

Quello che preoccupa il presidente
è lo spargimento di sangue.

Sì, ma è stato fatto per salvare gli
interessi della Rivoluzione, dottore.

L'esercito ha cercato di
farli uscire pacificamente,

ma quelle persone erano armate,
hanno attaccato i miei uomini.

Che altro potevano fare?

Data la situazione, difendersi.

Ma... non c'era un altro modo?

Abbiamo offerto loro delle terre
in un'altra parte dello stato,

denaro, per avviare le coltivazioni...
ci avrebbero guadagnato.

Quello che chiedevano era che venissero
date loro le terre vicino alla diga.

Quello che volevano
non erano quelle terre.

Quello che volevano vedere i loro capi
era quanto riuscivano a sganciarci,

e non è così che
facciamo gli affari, noi.

Io mi congratulo con lei, signor
Andres, per i lavori che ha fatto.

Era dai tempi del signor Porfirio
che non si vedeva un simile progresso.

Le mancano quei tempi?

A dire il vero sì. Erano altri tempi.

Certo... aveva vent'anni.
Adesso ne ha sessanta.

A mia moglie, che è più
bella ogni giorno che passa.

E più intelligente.

- Buonanotte.
- Buonanotte.

- Buonanotte.
- Buonanotte.

- Grazie mille, sono stato davvero bene.
- È sempre il benvenuto.

- Grazie mille.
- Un piacere.

- Martin.
- Andres.

Come sei scontata, Catalina.
Viene voglia di picchiarti.

- E tu sei bravo a far finta di niente, no?
- No, io non ho niente di cui far finta.

Io sono un signore, e tu sei una donna.

Quando le donne si comportano
come cagne in calore,

con la voglia di scopare con tutti
quelli che gli fanno tremare l'ombelico...

si chiamano puttane.

Vado a farmi un bagno freddo.

E tu come fai a sapere
che volevano quelle terre?

Sono venuti da me un mese fa,
chiedendomi di parlare con te.

- E cosa gli hai detto?
- Cosa potevo dirgli?

Gli ho detto di cercare un'altra maniera.

Che non te ne potevo parlare,
che non mi avresti ascoltato.

E dato che non hai detto
niente per un mese...

perché hai dovuto fare la saputella oggi,

- con Martin Cienfuegos a cena?
- Perché le persone sono così.

Finché non arrivi al loro
punto debole, non ascoltano.

Non parlare di cose che
non capisci, Catalina.

Voglio che tu tolga mio
padre dai tuoi affari.

L'affare in cui ho coinvolto tuo padre
è il più inoffensivo del mondo.

Non ti credo. E non credo
nemmeno alla storia della diga.

Però ci credi che mi piaci
tanto con i capelli corti?

Va bene, va bene. Lo tolgo.

Ma poi non venirmi a cercare.

Non succederà.

Mi stavo dimenticando
di quanto sei bella.

Con quel piccolo successo,
cominciarono i miei fallimenti.

Ogni due giorni veniva qualcuno a
chiedermi di aiutarlo con Andres.

Chi avrebbe mai pensato che a
me arrivassero solo le dicerie.

Non me ne rendevo conto.
O forse non volevo rendermi conto.

Ma insieme alle case, ai servitori
e ai lussi arrivarono le prove.

Che, messe insieme, era
impossibile ignorare.

Si tratta di mio padre.

È andato al cinema tre giorni fa
e non è più tornato.

Cosa pensi? Dove potrebbe essere?

È che... c'è stato un disaccordo
tra tuo marito e mio padre.

Catalina.

Potresti chiedere di lui al governatore?

Ci puoi credere che il sindacato
lavoratori vuole proporre

quello stronzo del mio amico come
Presidente della Repubblica?

Non l'hanno visto in faccia?
È un salame con gli occhi!

Quello che serve a questo Paese
è un presidente con le palle.

Non un ruffiano grasso e in ghingheri.

E adesso che hai? Perché non dici niente?
Perché non fai domande?

Dammi delle idee, mi servi per questo.

Sembri una sonnambula.

Hai rapito il dottor Maynes?

Il dottor Maynes?
E perché avrei dovuto rapirlo?

Perché ti sta battendo in
tribunale e non lo puoi comprare.

Smettila di ricevere chiunque,
Catalina. Fai qualcosa di più utile.

Maynes! Ma fammi il piacere.

Sarà in giro con uno delle
sue amanti. Che ne so!

Ho cose più importanti a cui pensare.

Che succede, Guera?

Il dottor Maynes, Catita.

Ieri notte lo hanno trovato
in una cesta fatto a pezzetti.

Ehi, bella.

Mi porti a casa dei miei genitori, Juan.

Mi dispiace, signora, ma mi hanno
dato ordini di portarla a casa sua.

Apri, Catalina! Non ho
tempo per queste stronzate!

Perché hai la camicia in quello stato?

Sono andato a Città del Messico per vedere
il grassone e lo stronzo non mi ha ricevuto.

Al ritorno, casualmente hanno
sparato alla mia carrozza.

Hanno ucciso il capitano Rojas.

Sono accusato di non so quanti crimini

e ora a quanto pare l'unico coglione
d'avvocato con cui ho una causa

viene trovato a pezzettini.

Mi vogliono fregare! Mi vogliono fregare
perché sanno che sono vicino ad Aguirre.

Non sanno con chi hanno a che fare.

E tu perché mi guardi così?

Io non c'entro niente con quello
che è successo a Maynes.

E allora chi lo ha ucciso?

Cazzo!

Sembri tanto intelligente, ma a
volte sembri solo una donna.

Non ti rendi contro che in questo momento
ci sono cose più importanti in gioco?

Credi che in un momento come questo
avrei fatto una cazzata del genere?

Questa gente è capace di cose
come queste e anche peggio.

Togliti il vestito che
ti voglio vedere le tette.

Non sono la tua puttana.

Levati Andres!

Lasciami!

Ho detto di lasciarmi!

È più difficile scopare con te che
con una vergine poblana, cazzo.

LE FRODI E I CRIMINI
DI DUE ALLEGRI COMPAGNI,

ANDRES ASCENCIO E RODOLFO CAMPOS

Buongiorno.

Hai già visto questo?

Conto fino a dieci e il
grassone entrerà da quella porta.

E dall'altra me ne
vado io con i miei figli.

Dove vuoi andare, Catalina? In questo
momento ho bisogno di te più che mai.

Sarò il presidente della Repubblica,
piaccia o no a quello stronzo d'un grassone.

Me ne voglio andare.

Tu sei mia moglie e questa è casa tua.
Tu non vuoi andare da nessuna parte.

Certo che me ne voglio andare.
Ormai non ho né paura né voglia di te.

Non hai mai avuto paura di me

- e la voglia tornerà.
- Non credo.

I bambini non li porti da nessuna parte.

Catalina. Devi capire una cosa.

Esistono presidenti vedovi, ma non
divorziati. E io sarò presidente.

Io non credo.

Salve, signora.

Non preoccuparti.
Andrà tutto bene.

Grazie, Fito.

- Andres è nella sala da biliardo.
- Con permesso.

Aguirre lo ha già nominato.

Lo annunceranno domani.

Quel coglione di Fito.

Quel grassone di merda.

Quello stupido del mio compagno, presidente
della Repubblica. Riesci a crederci?

Mi è un po' difficile.

Almeno si è reso conto
che se mi rovinano,

lui affonda con me.

- Vuole che lo aiuti per le elezioni.
- E cosa farai?

Mi ha promesso che mi
aiuterà nelle prossime.

- E quello che dice il giornale?
- Quelle sono solo bugie,

sistemeremo tutto.

Mi ha offerto un ministero.

Tutta questa merda è finita.

Ti piacerà Città del Messico, vedrai.

RODOLFO CAMPOS CANDIDATO DEL PRI
ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA

Due giorni dopo trovarono
morto l'editore dell'Avante.

Dissero che volevano rapinarlo.

Inoltre si venne a sapere
che i militanti del partito

dovettero salvare la Rivoluzione
rubando le urne per non far perdere Fito.

Il candidato dell'opposizione
dovette abbandonare il Paese.

E il congresso dichiarò il
netto trionfo del grassone.

Comprati qualcosa di bello, principessa.

Mio padre morì in quei giorni.

Non so in che stato doveva avermi Andres,
per essere così affettuoso con me.

Voleva che lo accompagnassi ovunque
e mi accontentava in tutto.

Io ero insopportabile.

E più ero insopportabile,
più Andres mi viziava.

Allora, amici, ci stiamo perdendo.
Non mi state seguendo.

A cosa staremo mai pensando,
che sia più importante di questo?

Chi l'ha fatta entrare?

Sono una giornalista.

La volevo intervistare.

Che confusione.

Può accomodarsi un po'
più indietro, per favore?

Ci sta distraendo.

- Sì?
- Sì.

Riprendiamo dalla sedici, per favore.

Che ladri! E tu cos'hai fatto?

Hai preso d'assalto tutti i negozi, vero?

No. Ho ascoltato della musica.

Scommetto che hai trovato
una marimba nell'Alameda.

Perché sei così pacchiana, Cati?

Devi leggere il discorso
che ho scritto per Rodolfo.

I comunisti di Cordera non
sapranno che pesci pigliare.

Ho scritto a Fito che da questo momento

la democrazia deve essere considerata
come l'incanalamento della lotta di classe

nel ventre delle libertà della legge.

E dato che la legge siamo noi,
sono già fregati.

Sto ancora aspettando
l'intervista, signora.

Carlitos? Ragazzo!

Vi conoscete? Siediti.

Sono entrata a vedere una prova.

- E perché l'hai fatta entrare?
- No, ha fatto tutto da sola.

Ha detto che era lì per un'intervista.

Che bambina bugiarda.

E perché non ha detto "sono
entrata perché ne avevo voglia"?

- Avevo paura.
- Ma se è solo un ragazzino!

Aveva dodici anni durante la guerra.
Suo padre era il mio superiore.

Una volta quando era piccolo
lo portammo a vedere gli impiccati.

Lo abbiamo fatto fermare proprio davanti

affinché potesse vedere i visi
rossi e le lingue di fuori.

Che orrore!

- E non hai avuto paura?
- Molto.

Ma non volevo farlo vedere a questi
due stronzi di mio padre e suo marito.

Salute, Carlos. Per il
piacere di averti rivisto.

Salute, Generale.

Vedo che frequenti gente che... chissà!

Beh, mi stanno aspettando.

Buon appetito.

Non posso crederci! Rafael Cordera.

Il leader dei lavoratori che non ha
lavorato nemmeno un giorno in vita sua.

Checo! Sbrigati!

- Ci sono dei bei bambini in classe?
- Dai, mamma!

- Ci sono o no?
- Solo due, ma sono maleducati.

Ah, birichina! Sei come tua madre.

Che bella che sei, mamma!

- Andiamo.
- Forza, se no fate tardi.

Divenni infedele molto prima
di toccare Carlos Vives.

Mi piaceva come muoveva le mani
e come altri gli obbedivano

senza nemmeno pensarci un momento.

Come riusciva ad entrare negli altri.

Nel mio corpo appoggiato alla poltrona.

Nei miei occhi mentre
seguivano le sue mani.

Chi invita chi a mangiare un gelato?

Io invito te.

Beh, perché è a te che piacciono i gelati,
io in realtà preferisco un whiskey.

Come sai che mi piacciono i gelati?

Non è vero che mangi un
gelato quando sei nervosa?

Sì, ma ora non sono nervosa.

- Chi te l'ha detto?
- Le mie spie.

Mi hanno detto anche che vieni alle
prove per tutto tranne che per la musica.

Ti hanno riferito male.

Signora?

Preferiamo camminare.
Ci vediamo al palazzo.

No, io senza la signora
non posso tornare.

Allora aspettaci, per favore,
perché faremo una passeggiata.

Catalina, ti presento
un gruppo di ubriaconi.

- Ciao.
- Ciao, come stai?

- È muta?
- No, è poblana.

Come sei elegante!
Cosa fai nella vita?

- Non le rispondere.
- Catalina è una giornalista.

- Allora è pericolosa, Vives.
- Solo quando serve.

Mi piace questo palazzo.

Perché non chiedi a tuo
marito di comprartelo?

Ti compra di tutto, perché
non il Sanborns se ti piace?

Vai a quel paese!

Perché fai finta di non
sapere chi è Ascencio?

Certo che lo so.

Però non ti importa finché
puoi avere tutto ciò che vuoi, no?

È quello che pensi?

No?

Cos'hai fatto?

Sono andata a vedere un'altra prova.

E cosa dice Vives?

L'ho mandato a quel paese.

- E perché? Cosa ti ha fatto?
- Mi ha trattato come una stupida.

Gli ho detto che mi piaceva
il Sanborns, e mi ha chiesto

perché non chiedevo a te di regalarmelo.

Ti piace il Sanborns?

È fatto di talavera♪, mi ricorda Puebla.
(♪piastrelle fatte di ceramica)

Andres mi regalò il Sanborns

e io mi innamorai di Carlos.

Bellissimo!
Bravo!

Non hanno applaudito tanto neanche
alla tua nomina, eh, compagno?

È un attore.

Peccato che tutti questi
applausi non si usano tra di noi.

Altrimenti sarebbero di gran effetto.

È un genio. È bellissimo.

Questa è una cosa fondamentale
su cui siamo d'accordo.

Il suo talento musicale è una qualità
di cui si potrebbe anche fare a meno.

- Dai, andiamo.
- Sono d'accordo.

Nemmeno fosse un torero!

Sembra che sia venuto
a rischiare la vita.

Una volta raccontai a Vives che mio
padre mi cantava sempre "Cielito Lindo".

E d'improvviso l'orchestra si trasformò
in mio padre che fischiettava al mattino.

Rafael, ti presento Martin Cienfuegos.

Andres, perdonami.
Te lo rubo un attimo, Catalina.

Scusatemi. Torno subito.

Complimenti, maestro. È questo
che si deve suonare al Bellas Artes.

- Complimenti.
- Grazie.

Catalina.

Grazie. Mi hai
fatto commuovere.

Compagno, me ne vado.
Ancora molti complimenti.

Grazie. Rafael Cordera,
Catalina Ascencio.

- Ma certo. Molto piacere, signora.
- Anche per me.

Mi scusi.

- Come ti è andata?
- Bene.

Era molto importante che lo conoscessi.

- Avete deciso qualcosa?
- Niente in particolare.

- Non prendermi in giro, compagno.
- Cosa vuoi che ti dica?

Anche la signora sa che suo
marito è una disgrazia nazionale.

Gli dai fastidio. Ti vuole fuori.

Ma tu sei l'unico che
può fomentare gli operai.

Se ci alleiamo a Cienfuegos
li possiamo fregare.

Sono disposti a fare
qualsiasi cosa, Carlos.

Fanno politica per fare affari.

Si inventano le leggi di cui
hanno bisogno. Hanno tutto.

È molto difficile.

Dobbiamo lottare per questo.
O ti sei già stancato?

Non è per questo, compagno.

- Ci sentiamo domani?
- Hai paura di morire?

Paura no, ma nemmeno voglia.

A domani.

Signora, la ringrazio
per la sua discrezione.

Come fa a sapere se sarò discreta?

Lo so.

Che Paese, Catalina!

Chi non ha paura, non ha voglia.

Tu hai paura?

Io non avevo voglia.

Ora non più?

Ora non più.

Cosa vuoi fare?

Quello che vuoi.

Tu cosa vuoi fare?

Voglio stare con te.

Tanto.

Dove ce ne andiamo?

Al mare?

Allora, andiamo.

Che ora è?

Non lo so.

Perché non moriamo ora?

Perché io ho ancora molte cose da fare.

Non ho mai diretto a Vienna.

Mi porterai a Vienna?

Se mi invitano.

Basta che finisca la guerra.

E che sappia dirigere meglio.

A quel punto già non mi vorrai più.

Ti amo ora.

Il Generale sta cercando la signora.

Ha detto che sicuramente era in giardino.

Andiamo.

Eccoti.

Andiamo a casa di Aguilar.

Che Juan vada a chiamare
Toñita, così cantiamo, no?

Sei ubriaco.

Amore mio, in questo Paese
o sei ubriaco o pazzo.

Io quasi sempre sono pazzo.

Però ho voluto mettere la testa
a posto, ma non mi ricordo dove.

- Carlos, andiamo.
- Il tuo amico è un comunista.

Ehi, calmati.
Carlos è un grande artista.

E un amico di famiglia.

- A presto, Vives.
- Complimenti.

Hai del talento politico.
Non lo sprecare.

E questo? Che svergognato!

♪ Dopo aver tanto sopportato il dolore
che mi ha dato il tuo abbandono ♪

♪ Dopo tutto quello che ti ha
dato il mio povero cuore ferito ♪

♪ sei tornato da me affinché
io sappia della tua sfortuna ♪

♪ Per l'amarezza di un amore
uguale a quello che mi hai dato tu ♪

♪ non potrò più perdonarti né darti... ♪

Zitta, Catalina! Stai rovinando tutto.

Sei tu quello che rovina
tutto con quelle urla.

♪ Devi sapere che per un
amore morto non c'è rancore ♪

♪ E se pretendi spazzar via le
rovine di quello che tu stesso hai fatto ♪

♪ Troverai solo le ceneri di
quello che è stato il mio amor ♪

♪ Strappami la vita, con
l'ultimo bacio d'amor ♪

♪ Strappala, prendi il mio cuor ♪

♪ Strappami la vita e se
per caso ti ferisce il dolor ♪

♪ Sarà per il non vedermi,
perché alla fine i tuoi occhi ♪

♪ con me porterò! ♪

Fantastica Toña,
i miei sinceri complimenti.

Grazie, Toñita.

Bene. E voi due?

Vi amate o vi amerete?

- Ciao, mia cara.
- Molte grazie, Toñita.

Buona cavalcata.

Grazie.

- Domani?
- Domani.

Ascolta, è già domani.

Abbi pietà di un
pover'uomo con i postumi.

Alzati. Se no poi ti senti peggio.

Di cosa hanno parlato
ieri notte Cordera e Vives?

- Del concerto.
- E di cos'altro?

Cordera ha detto a Vives che va tutto
bene e che l'assemblea lo eleggerà capo.

Non dirmi cavolate.

Dimmi che hanno detto di Cienfuegos.

Cordera non ne voleva parlare.
Sicuramente perché io ero lì.

Se vuoi vivere a Los Pinos, ricordati
e dimmi quello che hanno detto.

Parlano in codice.

Generale, se un giorno li sentirò
parlare di qualcosa di importante

ti prometto che verrò a
farti rapporto su quanto detto.

Ieri non hanno detto
di niente di importante.

- Vai a vedere i tori?
- Sì.

- Si esibisce Garza, non vieni?
- No. Non mi piacciono i tori.

Che sacrilegio.

Non vedo perché debba
presenziare a un crimine.

Che piedi bellissimi che hai!
Non me ne ero accorto.

Come una giapponesina.

Buongiorno.

Salve, direttore.

Hai fatto prima di me. Scusami.

Mi piace stare qui da sola.

- Se vuoi me ne vado.
- No, vieni.

Insegnami a suonarlo.

Sono stufa di doverti vedere di nascosto.

Chi ti ha ordinato di sposarti
con il Generale Ascencio a sedici anni?

Che ne so io come sono
le cose a sedici anni.

Ho quasi ventotto anni.
Voglio decidere io per me.

Voglio vivere con te.

Voglio che mi porti a New
York e che mi presenti i tuoi amici.

Voglio dire tutto al
maledetto Generale Ascencio.

Ci vediamo venerdì?

Andiamo a Puebla, questo ponte.

Che peccato.

Non t'importa.

Certo che non t'importa.

Alla fine rimani qui bello soddisfatto
e mi lasci con quell'altro.

Finocchio.

Darò un concerto di musica di
Revueltas. Nella piazza di Cholula.

Verranno Cordera, Cienfuegos, la gente della
Confederazione Nazionale dei Contadini.

Per questo se ne va, tuo marito.

Ci vediamo venerdì?

Verrai al concerto?

Quello non è un concerto,
è un atto politico.

Tutti i concerti sono atti politici.

E perché a Puebla?

Non lo provocare, Vives.

Ci rimetterai soltanto.

Non ti preoccupare.

Mi porti a vedere dove sei nata?

Come sto?

E Javier? Non era
l'amore della tua vita?

Guillermo è un bravo ragazzo.

Memito è uno stronzo. Ha fatto
perdere sette anni a Georgina Letona.

E ora la lascia per fidanzarsi con te.
Sei giovane e bella.

E casualmente sei la
figlia di Andres Ascencio.

Non ti rendi conto di essere un affare?

Quando ti conviene è tua figlia,
quando non ti conviene è nostra figlia.

L'hai portata dicendo che era figlia
nostra, perché io le facessi da madre,

ed ora è solo figlia tua.

Perché ora ha bisogno di qualcuno
che le assicuri il futuro.

Non che le pulisca il moccio.

Non permetterò che tu
la faccia sposare per forza.

Non ti preoccupare,
si sposerà di sua volontà.

Sono arrivati il signor
Peñi e sua moglie.

Ieri il tuo amico Vives ha raggiunto le
quindicimila persone in un concerto.

C'erano Cordera e Cienfuegos
a fare arringhe alla gente.

Se ci fregano a casa nostra,
non andrai mai a palazzo, Andres.

Tranquillo. Sabato Vives viene a mangiare
qui e gli facciamo vuotare il sacco.

Quello che devi fare domani
è mandare quel Memito all'inferno.

Con dolcezza, senza
arroganza, ma diretto all'inferno.

- Cosa dico a papà?
- Ci penso io a tuo padre.

A posto.

Facciamo finta che sono la sposa.

Facciamo finta che entro con la marcia
nuziale, suonata dalla tua orchestra.

Mi sposo con te.

Ma io non posso dirigere
e intanto sposarmi.

Facciamo finta di sì. Aspettami lì.

Che matta che sei, Catina!

Io prendo te, come mio legittimo sposo.

E prometto di esserti fedele,
nella buona e nella cattiva sorte.

In salute e in malattia.

Di amarti e rispettarti.

Tutti i giorni della mia vita.

Lo sai bene, eh!

Prometto di esserti fedele,

con o senza marito.

E di amarti.

E rispettarti.

Può baciare la sposa.

Non vi vergognate a fare queste cose
qui, davanti a Dio Nostro Signore?

Sull'altare maggiore?
Andate a fare le porcherie

- là fuori in un fienile.
- Questa è la casa del Signore.

A Dio piace l'amore, ci siamo
appena sposati, signora.

Sì, ma voi siete solo
in calore. Andatevene!

Screanzati.

Sarebbe bello se le tombe
avessero questo profumo.

Quando morirò mi
dovrai far seppellire qui.

Morirai vecchietto a Parigi o a New York.

E non ti importerà
il profumo della tua tomba.

Quando morirò morirò, ma voglio che la
mia tomba profumi come il tuo corpo ora.

Andiamo, no? Saranno quasi le due.

Se non rientro per mangiare,
mio marito ci ammazza.

Allora lascialo.

Vieni a vivere con me.

- Non mi manca certo la voglia.
- Cosa ti manca?

- Vengo con tutti e venti i figli.
- Se vuoi.

Ci sono presidenti vedovi,
ma non divorziati.

È per questo che rimani là?

Vives, non rompere. Andiamo.

Queste sono cavolate.

L'unico problema che hanno è che
si lasciano comandare da Cienfuegos.

Beh, ma perché ti immischi?

Lascia che i lavoratori
scelgano chi vogliono.

No, chi non si deve immischiare sei tu.

Dedicati alla musica.
Dedicati alle cose intellettuali.

Dedicati alle donne complicate, se vuoi.
Ma non ti immischiare nella politica.

È un lavoro che bisogna saper fare.

A me non passa nemmeno per la
testa di mettermi a dirigere orchestre.

Sono sicuro che è molto
più facile muovere le mani

di fronte a un gruppo di mariachi
che governare uno stato di stronzi.

Ormai è finita l'epoca di militari
e capi popolo come te.

Ormai è finita la Rivoluzione. Avete
già fatto quello che dovevate fare.

Cordera e Cienfuegos hanno
nuove idee e la gente li sostiene.

Inoltre, sono miei amici.

E io cosa sono?

Io non sono tuo amico?

Ma guarda un po', deputato.

Così comprano la gente.

Non sei d'accordo, Catalina?
O l'artista ti ha già convinto

a metterti contro tuo marito?

Ah, le donne, deputato, non sono
più come quelle di una volta.

Guarda la mia, per esempio.
E quando dico la mia

intendo lei, signora Ascencio.

Il resto sono aneddoti,
necessari ma non imprescindibili.

Mi scuserai, mio caro Poncho.

Mia moglie e io abbiamo
un affare urgente.

Ho promesso loro che li
avrei accompagnati alla festa.

Sei una madre esemplare,
ma promettere non costa nulla.

Guarda tutto quello che prometto io.
Promettigli che li porterai alle sei.

- Con permesso.
- Ma mamma...

Carlos ti ha detto
dove si sarebbero visti

- Cordera e Cienfuegos?
- No.

Dormi. Ti faccio portare qualcosa?

Questo pomeriggio resterai
a letto con tuo marito,

perché come spia, non servi a un cazzo.

E ormai ti sta piacendo
fare la fidanzatina.

Per quale motivo vuoi che io resti?

Perché tu mi faccia un favore?

Sono mesi che non ti vedo, Andres.

Ti fa bene la distanza.

Ti trovo bellissima.

E Conchita?

Non fare domande di
cattivo gusto, Catalina.

No, sono di cortesia.

M'interessa avere notizie sulla
salute delle donne con cui vai a letto.

Ma come sei diventata volgare!

Da quand'è che da queste parti
siamo diventati raffinati?

Dev'essere un vizio delle
nipoti degli Ibarras.

Loro sono sempre così signorili.

La tieni ancora nella fattoria?

Poverina, costretta a passeggiare con
cappellini col velo tra braccianti e tori.

Non si annoia?

Ha avuto una bambina.

La porterai qui?

No, lei non vuole.

È una brava madre.

È incredibile come
continui a mantenerti bene.

È naturale che Carlos
penda dalle tue labbra.

Carlos è mio amico.

Anche Vitoria, Pilar e
le altre sono mie amiche.

Sì, ma io non scopo con Carlos.

Vediamo un po'.

Ripetimelo, imputata.

Io non scopo con Carlos.

Buono a sapersi.

Perché sei mia moglie.

E non dimenticarlo.

Carlos ha portato Checo
e Verania alla festa.

Ti aspettano lì.

- Vieni?
- No.

- Stai bene?
- Sì.

Cos'è successo?

Hanno preso Carlos.

- Andres.
- Cosa c'è?

- Qualcuno ha preso Carlos.
- Chi vuoi che l'abbia preso?

Di sicuro ha ficcato il naso
dove gli ho detto di non farlo.

Era con i bambini.

Si era portato i bambini?
Chi gli ha dato il permesso?

Hanno visto degli uomini armati che
se lo portavano via con la forza.

Catalina, i tuoi figli hanno
molta immaginazione.

Mettigli il pigiama e mandali a letto,
che è quello di cui hanno bisogno.

E tu che farai?

Apro il gioco, ho un doppio sei.

Ritornerà.

Ora lo dico a Benitez
affinché la polizia lo cerchi.

Signora, la vuole suo marito.

- Servigli la cena, per favore.
- Vuole che lei scenda.

Mi ha detto di avvisarla che
è arrivato il governatore.

E il signor Carlos?

No, signora. Lui non c'è.

Mi dispiace davvero, signora.

L'hanno ucciso? Te l'ha detto Juan?

Oh, signora, pare che
l'abbiano già trovato.

Eccoti la tomba di fiori
che volevi, cretino.

Si ricorda di me?

Certo che mi ricordo di te, ragazzina.

Una mano come la tua non si dimentica.

- Come sta?
- Bah.

Cosa vuoi?

Non voglio sentire più.

Ti darò delle erbe che si dice
curino le pene dell'anima.

Le usano gli indigeni di questa zona.

Quando ti senti male, ti prepari un tè.

Ne metti solo una.

O metà. E non farlo molto spesso.

Ci credi che una signora del mio paese

è morta per avercene messe tre?

Le si è fermato il cuore e
nessuno ne ha saputo la causa.

Queste erbe sono così,

molto efficaci, ma pericolose.

Sta arrivando tuo padre.

- Come stai?
- Bene.

Ho visto la moto del ragazzo all'angolo.

Non esserne complice.

Non dormirai più con me?

Non ti è mai mancata
qualcuna con cui dormire.

Catalina, queste sono
stronzate e tu lo sai.

Sei mia moglie. Nessun'altra.

E a volte non so se vuole di più.

- Pensaci.
- Ma a me piace.

Sì, me ne sono accorta.

Ci mancava questa foto adesso.
IL MESSICO DICHIARA GUERRA.

Quel grassone, sempre
con Cienfuegos a fianco.

Tutto in tiro.

Gli lecca i piedi,
gli dice quant'è intelligente.

E quel deficiente del mio
compagno che se le beve tutte.

Tra l'altro atteggiandosi a
fare il fine e l'elegante.

È chiaro che lo vuole
come suo successore.

Ma non ha capito un emerito cazzo.

Questa volta non mi frega.
Si è dimenticato chi sono.

E che il mio futuro consuocero è il
proprietario della radio in questo Paese.

Questo tè è l'unica
cosa che mi dà energia.

Vedrete che bastonate daranno
a Cienfuegos alla radio.

- Ti prendi il più prezioso dei miei beni.
- Lo so.

Vedrai la festa che vi organizzo.

E dai un abbraccio a tuo padre.

Che spreco, tesoro mio.

Con quel fisico e quella testa,

che deve imparare ancora tanto.

E resterà tutto nel letto di Memito,

quel coglione di Memito?

Ce ne pentiremo per tutta la vita.

Non esagerare, mamma.

È che non voglio che
succeda qualcosa a Javier.

Com'è successo al tuo Carlos.

Ti prometto che non
succederà niente a Javier.

Quello che voglio sapere è se posso
contare sul tuo sostegno o meno.

Sai già che puoi contare
sull'aiuto delle forze armate.

E sul mio appoggio personale.

Ci serve che Campos accetti.

Generale, ci sono diversi
modi per convincerlo.

Con noi, sono già undici i
governatori che sostengono Ascencio.

E Campos lo sa. Se otteniamo
l'alleanza con i sindacati regionali,

non gli resterà altra scelta.

VIVA GLI SPOSI

Lili, amore mio, per favore sali
sull'altra auto. Le valige sono lì dentro.

No, io voglio andarmene con questa.

Lili, scendi. Ce ne andiamo con l'altra.

Se ti comporti così, meglio che
ognuno se ne vada con la sua.

Cosa? Lilia!

Quella è una vera femmina
e non un giocattolo.

Questa volta sì che ci siamo riusciti.

Avrò il sostegno di quelli
dei sindacati regionali.

E Cienfuegos fuori dai coglioni.

Sarai la first lady più bella
che abbia mai avuto questo Paese.

E te lo sei meritato, non
pensare che non lo sappia.

Senza di te non ce l'avrei fatta.

Sei furba come nessun'altra.

Sembri quasi un uomo.

Sei ancora il mio piccolo raggio di sole.

Ahi! Per te sì che ho
perso la testa, maledetta.

Forza, dormigliona, che si fa tardi.
All'una dobbiamo essere a pranzo.

Non vengo.

No, devi venire. Dobbiamo
mettere nel sacco quei coglioni.

Forza, ti aspetto di sotto.

1, 2, 3...

296, 297,

298, 299.

La signora Catalina dice
che può andare da solo.

Aspetta la signora e raggiungimi.

IL SINDACATO UNICO DEI LAVORATORI,
SEZIONE DEL D.F., SOLIDARIZZA

IN QUESTO GIORNO CON I LAVORATORI
DEL SERVIZIO POSTALE E TELEGRAFICO.

Grazie, compagni.

Ti sei accorto di quanto
ti ama la tua gente?

Andres! Andres!

Forza, veloce!

Ha bisogno di riposare.
Si tratta solo di stanchezza.

Domani si sentirà diverso.

Certo che sarò diverso,
più freddo e rigido.

E senza dubbio più riposato.

Tutti vogliono che io muoia.

Non sanno quanto ci sia bisogna di me.

C'è bisogno di uomini come me.

Se ne renderanno conto quando resteranno in
mano a Fito e a quel coglione di Cienfuegos.

Quello stronzo finirà col distruggere
quello che resta di questo Paese.

Venderà la Colonna dell'Indipendenza.

"Mexican Souvenirs."

Tutto completamente moderno e raffinato,

in modo che non ci si accorga degli
allevatori e degli scorbutici del paese.

Un altro "Mexico".

Merda!

Peccato che io stia per morire.

Bene, noi andiamo via.

Era ora, coglioni.

Grazie.

Ti ho rovinato la vita, vero?

Ho solo 30 anni.

Tra l'altro, dicono che il lutto
sia lo stato ideale per una donna.

Mi fai invidia.

Non farmi ridere che ho delle
cose importanti da dirti.

Non stai morendo.
Non hai sentito i dottori?

Quelle teste di cazzo non sanno niente.

Adesso sì che ti dirò le cose per bene.

Ho messo tutto a nome tuo.

Persino le case in cui vivono le altre.

Vedremo cosa farai, perché verranno
da te a chiedere ed esigere.

Mandale a fanculo.

Ho anche lasciato scritto che
mi seppelliscano al mio paese.

Vicino a mia madre.

Quella stronza di mia madre, che ha voluto
bene a Fito come se fosse suo figlio.

Dissero che lo avevano
avvelenato durante quel pranzo.

Dissero che soffriva già di cuore.

Si dissero molte cose.

Ma nessuno fece niente.

E a tutti quanti sembrava
che la cosa andasse bene.

So del testamento.

Farò in modo che tu non
abbia alcun problema.

Conto su di te per non averne.

- Cosa vuoi che faccia?
- Non intrometterti.

Non aiutarmi e non fare
accordi con le altre vedove.

Di quali altre vedove parli?

Non stai parlando con
tua moglie, compagno.

So perfettamente chi sono le altre vedove

e quanti sono i figli che
non hanno vissuto con noi.

So a chi andranno le
fattorie della Sierra.

A chi il Santa Julia.
A chi la Mandarina.

A chi gli affari con Heiss.
A chi l'alcool clandestino.

La Plaza de toros, i cinema.

So persino per chi sono tutti
gli orologi e i gemelli da polso.

Non poteva scegliere sposa
migliore, il mio compagno.

Desiderai ricordare il volto di Andres.

Non ci riuscii.

Desiderai provare il dolore
di non vederlo mai più.

Non ci riuscii.

Desiderai che a guardare non ci
fossero gli occhi di così tanta gente.

Pensai a Carlos.

Lui sì che riuscivo a ricordarlo.

Il suo sorriso, le sue
mani, perfettamente.

Allora, come ci si aspetta da una vedova,

piansi più dei miei figli.

Ero sola.

Nessuno che mi dava degli
ordini. Mi sentii libera.

Quante cose non avrei più dovuto fare.

Quante cose avrei potuto fare.

Ero sola.

Deliziata dal futuro che mi aspettava.

Quasi felice.