All language subtitles for Rossa Venezia 2003 ENG sub ITA_Subtitles01.ITA

Questa è l'ultima volta che mi prendi in giro.

Non è quello che pensi.

Non farlo! No! No!

Venezia... luogo d'amore, di bellezza e di amanti.

Ma i riflessi dell'acqua non devono ingannare.

Da sempre vi sguazzano peccato e corruzione.

Al riparo dalle onde del mare.

La marea erode inesorabilmente le sue fondamenta.

Povertà e disperazione sono presenti ovunque.

Quei pilastri appuntiti
sembrano offrire oscene promesse.

Solidamente piantati nel fondo fangoso.

Sono forse loro
i responsabili dei miei orribili giorni?

Sembra che mi guardino con disprezzo.

Venezia, simbolo dell'unione di lussuria e morte.

Ora quei fatti mi sembrano così irreali e lontani.

Effimeri ricordi di un sogno svanito.

Fatico ancora a crederci.

Questo diario è la testimonianza di quegli eventi.

Contiene le mie riflessioni su ciò che accadde.

Le strana relazione tra Eros e Thanatos...

e le conseguenze che ne sono derivate.

Con questo libro,
ho cercato una risposta alle mie domande.

Inizierò parlando della mia prigionia,
giorni di grande amarezza.

Dieci anni... dieci anni in un carcere femminile.

Non riesco ancora a dimenticare quell'orribile notte.

Quel porco di mio marito, come aveva osato.

Nella mia casa! Nel mio letto!

Non potevo permetterlo.

Nessuno ha capito il mio gesto.

Per questo dovetti abbandonare
la mia casa per finire in questa cella.

Il fascino morboso di Venezia non arrivava lì dentro.

Si sentiva solo il fetore che saliva dai canali.

Penetrava dai muri marci.

Davvero la direttrice era convinta...

che quell'ambiente avesse
un effetto positivo sulle prigioniere?

Che quel luogo potesse correggerle e purificarle?

Forse tutto ciò che voleva ottenere...

con i suoi metodi orribili,
era tenere le prigioniere sottomesse.

Ottenere obbedienza con gli abusi di potere.

Usava metodi brutali, e la cosa le piaceva.

Le umiliazioni subite
rendevano la prigionia insopportabile.

All'inizio, cercavo di capirne il motivo.

Ma il contatto quotidiano con quelle atrocità...

incattivisce e rende insensibili
alle sofferenze degli altri.

Gli aguzzini erano anche delle vittime?

Dopo tutto, anch'io da vittima
sono diventata un carnefice.

Questo dimostra che in alcune persone,
gli istinti primordiali...

possono emergere dal lavoro che fanno.

Desiderano controllare le altre persone.

Per dominarle, per umiliarle.

Dieci anni di prigione me l'hanno insegnato.

Questa mattina ho sentito il rumore del cancello.

Quel rumore annunciava l'arrivo di nuove detenute.

Stavano per entrare in nuovo mondo.

Il mondo della direttrice.

Iniziava anche per loro il tempo
della sofferenza e degli orrori.

Così siete voi le nuove.

Tre mesi di detenzione per prostituzione e atti osceni.

Vi do il benvenuto nel nostro carcere femminile.

Io sono Romana, la direttrice.

D'ora in poi, sarete sotto il mio controllo.

Farete tutto ciò che io voglio, e parlerete solo...

quando vi darò il permesso.

Se non obbedirete, verrete punite.

Ho un mio metodo particolare di punizione.

Molto bene.

Toglietevi i vestiti.

Qui non vi serviranno.

Avanti.

Davvero carina.

Cosa stai aspettando? Spogliati anche tu.

Eccellente.

Siete degli ottimi acquisti per la mia prigione.

Le mie guardie si divertiranno molto con voi.

Indossa questa.

Anche tu.

Ora potete andare, vi porteranno alle vostre celle.

Togliere i vestiti era un modo
per sminuire la personalità.

Ma questo era solo l'inizio.

Il peggio doveva ancora venire.

Vivere a stretto contatto con le altre prigioniere.

In spazi delimitati solo da sbarre.

Quella continua promiscuità era degradante.

Non eri mai sola.

Ti sentivi continuamente osservata.

Anche nei momenti più intimi.

Desideravo tanto un posto dove nascondermi.

Dove poter avere un po' di intimità.

Talvolta il desiderio era forte.

Nonostante tutto, avevo ancora degli impulsi sessuali.

Quegli impulsi che avevano causato la mia rovina.

Io li assecondavo, quasi come fossi obbligata.

Ma placando i miei desideri
aumentava la mia sofferenza.

Delizia e dolore.

Queste sensazioni opposte combattevano dentro di me.

Quale delle due prenderà il sopravvento?

Cercavo di non pensarci.

C'è qualcosa che non va?

Stavo pensando una cosa.

Dimmi, ti ascolto.

Non voglio più farmi arrestare per strada.

Mi piacerebbe cambiare tipo di lavoro.

- Fare un servizio escort.
- Buona idea.

Ma dove lo troviamo un posto, qui a Venezia?

Semplice, potrei accudire la mia vecchia zia.

Ha una casa abbastanza grande.

Non si accorgerà di nulla.

Geniale, e io cosa farò?

Sei sempre stata il mio braccio destro.

Inoltre lo sai, ho bisogno di te.

Vieni qui.

Come mi piace...

È difficile esprimere a parole ciò che provavo.

Ero costretta ad ascoltare
e guardare quella depravazione.

Le mie nuove compagne erano due prostitute.

Cosa ci si può aspettare da donne come quelle.

Che fanno commercio dei loro corpi.

Che traggono profitto
dagli istinti animaleschi degli uomini.

Senza nessuna vergogna
soddisfacevano i loro desideri in mia presenza.

Godevano senza ritegno di quell'attività lussuriosa.

Ferivano profondamente la mia dignità.

Perché dovevo condividere la mia cella
con quelle depravate?

La colpa della mia legittima vendetta...

non poteva essere paragonata
alla depravazione di quelle due.

Ma anche quelle due puttane
riceveranno la giusta punizione.

Le regole del carcere erano dure
e Romana era spietata...

con le prigioniere che non si piegavano ai suoi ordini.

Ricordo ancora una puttanella dai capelli rossi,
come la scarlatta meretrice di Babilonia.

La vagina e labbra trafitte da piercing immorali.

Era una sgualdrina molto ribelle.

Pensava di poter prendersi
gioco delle regole, ma si sbagliava.

Avanti, comincia.

Falla soffrire.

Andiamo, svegliati! Non è divertente così.

Adesso viene il meglio.

Igor, tagliale la mano!

Questo sì che mi piace.

Fallo!

Portatela via, ne ho abbastanza.

Aveva imparato la lezione.

Aveva capito che la carne e il metallo...

non sempre si uniscono bene.

Quel liquido rosso sul suo corpo pallido
faceva un bel contrasto.

E lei non fu la sola.

Spesso, le urla delle prigioniere torturate
risuonavano in tutta la prigione.

Anche le mie.

Le guardie di Romana
mi facevano visita con regolarità...

ed erano perverse quanto lei.

Quelle abnormi pratiche sessuali,
penetrarono nella mia coscienza.

Quelle umiliazioni affollano ancora i miei sogni.

Cosa succede a una persona
che non può sfuggire a una simile esperienza?

Le punizioni avvenivano di frequente.

La direttrice aveva trovato il modo
di risolvere il conflitto tra lussuria e dolore.

La chiave per riunificare quel dualismo.

La sofferenza della vittima,
gratificava il torturatore.

Ed io ero sempre la vittima.

Dieci anni... sono passati dieci anni.

Oggi è il mio ultimo giorno.

Posso finalmente lasciare questo posto disgustoso
e le sue giornaliere umiliazioni.

Non dovrò più sopportare quel degrado.

Gli abusi perversi delle guardie...

o le viziose fantasie delle altre detenute.

Quei dieci anni di carcere
hanno fatto di me una persona migliore?

Ne dubito.

Però qualcosa avevo imparato,
qualcosa che mi sarebbe tornato utile.

Nessuno sapeva che ero tornata in Via Maledetta.

La mia vecchia casa.

La casa che era stata teatro della mia vendetta.

Era rimasta disabitata per molto tempo,
ma era tutto come l'avevo lasciato.

Questo diario mi aiuterà a riflettere
sui miei errori e a ritrovare la pace.

Ma nemmeno lì ero riuscita
a trovare la pace che cercavo.

Degli estranei avrebbero di nuovo
invaso la mia privacy.

Mi avrebbero nuovamente molestata
coi loro eccessi sessuali.

Ma il tempo passato in prigione,
degli effetti positivi li aveva prodotti.

Il rafforzamento della mia morale...

e la consapevolezza
che non sarei mai più stata una vittima.

Ma sei pazza? Cosa vuoi fare?

Penso che sarebbe un posto perfetto
per stare un po' da soli.

No! Quella è Via Maledetta!

C'era stato un omicidio qui.

E allora? È stato dieci anni fa.

È disabitata da anni, sono curiosa di vederla.

Perché sei sempre così spericolata?

Questo ti convince?

Il solito trucco.

- Cosa ne pensi adesso?
- D'accordo, hai vinto.

- Andiamo!
- Sì, ma non entriamo.

Vuoi entrare?

Sì, voglio vedere com'è.

Dovremmo andarcene!

Hai sentito?

Era solo un uccello.

Un uccello?

Ho letto molte cose su questa casa, andiamo.

Vedi, non c'è nessuno.

Sì ma, non so...

Sembra... che qui il tempo si sia fermato.

Dai, andiamo via.

Sei più tranquillo adesso?

Vuoi che te lo succhio?

No.. aiuto...

Pensavate di farla franca?

Cosa vuoi?

Le conosco le puttane come te,
andate in giro a scoparvi i mariti delle altre donne.

Ma adesso ti farò vedere io di cosa hai bisogno.

Non so di cosa parli.

Silenzio.

Volevo solo stare un po' col mio ragazzo.

Ah... volevate fottere in casa mia.

Non sei troppo giovane per queste cose?

Cosa vuoi dire? Non capisco.

Davvero? Allora ti insegnerò io come si fa.

Lasciami stare.

Sì... leccami.

Continua...

Non ti fermare.

Sto venendo... sì... così...

Pronto?

Agenzia Afrodite, sono Michelle, posso aiutarla?

Mi servirebbe il servizio di una delle vostre ragazze.

È possibile?

Un attimo che controllo.

- Vanessa è già tornata?
- Sì è appena rientrata.

È fortunata mia cara,
c'è una delle nostre migliori ragazze.

- Allora me la mandi.
- L'indirizzo?

Via Maledetta 31.

- Sarà lì in pochi minuti.
- Va bene, aspetto.

Arrivederci.

Vanessa?

Ho un lavoro per te.

Sì, lo so che sei appena rientrata.

L'indirizzo è Via Maledetta 31.

Grazie, sei sempre la migliore.

Strano, non pensavo
che ci abitasse qualcuno in quella zona.

Cosa posso fare per voi?

Ieri nostra figlia, non è tornata a casa.

Era uscita col suo ragazzo ma...

non era mai rimasta fuori così a lungo.

Non è da lei... rimanere fuori... senza avvisarci.

E il suo ragazzo? Avete provato a chiedere a lui?

La cosa strana è che neanche lui è tornato a casa.

Potrebbe anche trattarsi
di un allontanamento volontario.

Faremo delle ricerche, ma per adesso non preoccupatevi.

Ma... noi... cosa possiamo fare?

Noi vorremmo... pensavo...

- Non possiamo non fare niente.
- Non avete altra scelta.

Dovreste fornirmi una foto di vostra figlia.

La darò agli uomini impegnati nelle ricerche.

Troveremo vostra figlia, state tranquilli, coraggio.

Appena avrò qualche notizia vi avverto, promesso.

Adesso fareste bene a tornare a casa.

Va bene, faremo così, grazie commissario.

È questa Via Maledetta 31?

Vengo dal servizio escort.

Sì, sei nel posto giusto.

Ho chiamato, perché volevo un tuo servizio.

Cosa devo fare?

Adesso mi corico, e tu sarai carina con me.

Ma prima devi toglierti i vestiti.

Va bene, ma prima i soldi.

Trecento euro, e farò tutto quello che vuoi.

Lecca!

Continua così, cagna!

Bene, adesso giocheremo con le mie regole.

- Bertucci?
- Salve commissario Milo, glielo passo subito.

- Bertucci?
- Sì, Bertucci.

Ho del lavoro per lei.

Ho già fin troppo lavoro oggi.

- Abbiamo trovato un altro corpo.
- Un altro?

Voglio l'autopsia per stanotte.

Non posso prometterle nulla.

- Voglio un rapporto per domani mattina.
- Farò il possibile.

Bene, il dovere mi chiama.

- Continui tu qui?
- Certo.

- Sai come fare, vero?
- Sì.

Si è trattato di una strana e oscura coincidenza.

L'episodio di quella giovane coppia
mi aveva aperto gli occhi.

Non dovevo nascondermi dentro casa.

Dovevo accettare la mia missione.

Ero stata chiamata a ripulire dal male questa città.

Quella coppia di ragazzini
era stato solo l'inizio di questa pulizia.

Il peccato andava distrutto e spazzato via.

Mi tornarono in mente le due prostitute della prigione.

Sarebbero state le vittime ideali.

Assieme a tutte le ragazze della loro lurida agenzia.

Era stato facile attirare quella puttana in casa mia.

La colpirò con le sue stesse armi.

Userò la lussuria contro di lei.

Sono donne disgustose.

Usano gli orifizi dei loro corpi,
per attirare e deliziare i clienti.

Ma io gliene aprirò uno nuovo.

Che sarà gradito da un solo cliente... la morte.

Adesso possiamo continuare.

Cosa mi vuoi fare?

Io ti conosco, sei come tutte le altre donne.

Anni fa ho perso mio marito,
per colpa di una puttana come te.

- E tu pagherai per questo.
- Sei completamente pazza.

Non dirlo un'altra volta, o ti ammazzo.

Sì... sì... sì...

Sì... sì... sì...

Bene, proseguiamo.

Adesso sei mia.

Ti piace vero? Puttanella.

Siete tutte uguali e finirete tutte allo stesso modo.

All'inizio nascondevo il viso della vittima
sotto una maschera...

come quella che avevo messo sul volto di mio marito.

Ma poi ho smesso.

Non bastava una maschera, per nascondere
la personalità di quelle creature peccaminose.

Dovevo andare oltre.

Avevo separato la testa da quel corpo peccaminoso.

Ma il suo corpo continuava ad offendermi,
era un'immorale provocazione.

Dovevo trovare qualcosa
per distruggere quel covo di depravazione.

Nel laboratorio di medicina legale
della polizia di Venezia...

avrei sicuramente trovato qualcosa di utile.

Dopo l'omicidio di mio marito,
mi avevano portata in quella stazione di polizia.

Conoscevo bene quel posto
e la sorveglianza non era molto rigida.

Specialmente alla medicina legale.

Dopo tutto, chi ruberebbe un cadavere?

Ma io ero interessata
a ciò che era chiuso negli armadi...

e soprattutto ai prodotti chimici
che vi erano conservati.

Ma... ci fu un imprevisto.

E non mi parve una coincidenza il fatto
di dover di nuovo assistere ad atti depravati.

Che lavoro di merda, tutti i giorni lo stesso schifo.

Tagliano a pezzi i cadaveri
e io devo pulire tutto questo sangue.

Ma è meglio fare le pulizie che la puttana.

Sono curiosa...

Che stai facendo?

Niente, volevo solo dare un'occhiata.

Lo sai bene, che non devi curiosare.

Dovrò farti rapporto.

Per favore! Non voglio perdere il lavoro.

Farò tutto quello che mi ordina.

Possiamo fare un accordo?

Mi lasci, non sono quel tipo di ragazza.

Se vuoi conservare il tuo lavoro...

sarà meglio che metti da parte
i tuoi principi morali, è chiaro?

Mettiti a terra e masturbati, ti voglio guardare.

Avanti, masturbati.

Muoviti! O vuoi che ti faccia rapporto?

Va bene, lo faccio.

Mettiti in ginocchio davanti a me.

Non ti piace?

Domani, stesso posto, stessa ora.

Schifosa puttana.

Ovunque andavo ero circondata da sporcizia.

Anche quella giovane ragazza non era innocente.

Perché si era data a quella donna?

Perché aveva scelto di degradare il suo corpo?

Ormai era destinata a sprofondare nella sporcizia.

La mia casa era diventata una trappola ideale.

Lavoravo sodo per attirare le mie vittime.

Non importava chi fossero.

Erano tutte colpevoli.

Il corpo nudo di una donna
è come un tempio di depravazione.

Dev'essere domato.

Legato e immobilizzato, è meno provocante...

di quando è libero di muoversi in modo seducente.

Ma quello spettacolo, mi suscitava qualcosa.

Era forse eccitazione?

Anch'io avevo oltrepassato il limite?

Le tendenze depravate
erano sempre state distanti da me.

Questa simbiosi tra violenza e piacere...

non dovrebbe produrre effetti solo sulle anime deviate?

Io ero solo uno strumento di moralizzazione.

Spassionata, insensibile, fredda...

o non lo ero?

Non ero più sicura di me stessa.

No! Erano falsi segnali, i miei dubbi erano infondati.

Sono tutte colpevoli!

Il fascino del corpo femminile è potente,
la tentazione era enorme.

Anche i più puri non resistono.

I bastioni della lussuria devono essere distrutti.

Le caratteristiche sessuali devono essere cancellate.

E ciò che la medicina non può curare...
lo curerà il fuoco!

Visto? È lo stesso dolore che ho provato io,
mentre mio marito si faceva quella puttana.

Niente sessualità.

Il desiderio verrà cancellato.

Lei cercava il piacere.

Ora, un fallo metallico le darà la pace.

Profondo... più profondo
di qualsiasi penetrazione maschile.

Una penetrazione superficiale...

aveva già deflorato le sue parti femminili.

Questa seconda deflorazione, produrrà molto più sangue.

Questa volta non saranno gocce...

sarà un fiume.

Non sarà un inizio... sarà la fine!

Pensa di avere qualche indizio?

Sì, una delle ragazze non è tornata dal lavoro.

Dov'era andata?

Ho annotato l'indirizzo, potrebbe esserle utile.

Spero non sia il killer che ha già colpito a Venezia.

Me ne occuperò, appena avrò notizie le farò sapere.

Grazie commissario.

Pronto, vorrei pubblicare un annuncio.

Sì, grazie.

Cerco una domestica, giovane e con poca esperienza.

Lavoro semplice e pagato bene.

Contattare Baldassari, Via Maledetta 31.

Venezia.

Salve, c'è qualcuno in casa?

Salve...

Salve, c'è qualcuno?

Salve...

Mi avete contattata.

Per il lavoro, cercavate una domestica.

Adesso ne ero sicura, avevo oltrepassato il limite.

La lussuria e il dolore pervadevano le mie azioni.

Ma non era una sconfitta,
il provare piacere nella mia missione.

Era la mia ricompensa.

Queste sensazioni sono riservate
solo a due tipi di persone.

I santi e i dannati.

E io so riconoscere le anime dannate.

Percepisco l'immoralità
anche se non si traduce in azioni.

Riesco a vederla nei loro occhi.

Quel bagliore che rivela la depravazione interiore.

Come fiamme dell'inferno.

Prima che il fuoco sacrilego divampi,
sottomettendole alla lussuria...

io lo spengo del tutto...

estinguendolo dalla faccia della terra.

Ma prima, mi godevo quegli splendidi corpi.

Che mi procuravano un piacevole ristoro.

Com'era dolce il richiamo di quei corpi peccaminosi.

Talvolta gli scrupoli
si affacciavano nella mia mente...

procurandomi una sensazione sgradevole.

Ma non appena si allontanavano...

restava solo il desiderio del piacere.

Io proseguivo tranquilla il mio viaggio...

sulla lunga e tortuosa strada del dolce tormento.

Sì?

Può far venire i signori Pereira, io qui ho finito.

Gli ha già detto qualcosa?

- No, nulla.
- Va bene.

Signori Pereira, sono il Dottor Bertucci.

Buongiorno Dottor Bertucci.

Forse il commissario ve ne ha già parlato.

Ieri hanno trovato un corpo e...

potrebbe trattarsi di vostra figlia.

Cosa vuol dire potrebbe? Vi abbiamo dato una foto.

Calmati tesoro.

Sentiamo cosa deve dirci il Dottor Bertucci.

La prego dottore...

Il problema è che quel corpo
è difficile da identificare.

Ma potrebbe trattarsi di vostra figlia.

Fino a domani non conosceremo la causa della morte.

Ma volevo mostrarvi il corpo prima dell'autopsia.

La cosa certa è che il corpo
è stato cosparso con qualche acido...

ed esposto ad alta temperatura.

Mio Dio... è terribile.

È vero, e dovete essere forti,
lo spettacolo non sarà piacevole.

Siete pronti?

- Sì.
- Sì.

No! No!

Non è mia figlia, non è Katja! Non può essere Katja!

Beh, ne sapremo qualcosa di più dopo l'autopsia.

Domani potrò essere più preciso.

Aspetta un attimo, guarda la mano.

Perché, cosa dovrei guardare?

Lo conosco quell'anello.

L'avevamo regalato
a nostra figlia per il suo compleanno.

Calmati, ti prego.

Calmati, calmati.

Ne sono sicuro.

È lui.

Ti prego calmati, calmati.

Le consiglio di portare via sua moglie.

Vi contatterò io.

Grazie per il suo aiuto, andiamo a casa.

Pensavi di potermi sfuggire?

Le conosco le puttane come te.

Vi divertite a scoparvi gli uomini delle altre donne,
ma adesso è finita.

Ti faccio vedere io di cosa hai bisogno!

Killer di Venezia, la polizia è inerte,
a quando la prossima vittima?

Molte ingenue ragazze
vengono in questa città in cerca di avventure.

Ma da quando avevo iniziato il mio lavoro...

l'unica cosa che trovarono, fu la morte.

Non le avevo contate.

Ma non poche erano morte per mano mia.

A lungo andare però, mi venne un dubbio.

Mi chiedevo se questo
mi aiutava a raggiungere il mio obiettivo.

Cominciai a pensare all'atto culminante.

Un orgasmo mentale...

risultato del profondo piacere della vendetta.

Non dovevo dimenticare la vera origine del mio dolore.

Così iniziai a pensare
a colei che era stata l'origine di tutto.

L'adultera che dieci anni prima
aveva segnato il mio destino.

Quella puttana aveva due sorelle,
ed entrambe vivevano a Venezia.

Una la stavo seguendo da un po', una bionda velenosa.

Pensai che poteva essere la mia ultima vittima.

La sua morte avrebbe posto fine a tutto.

Con la sua morte...

avrei chiuso la mia vendetta e raggiunto la pace.

Come può soffrire per quella donna
e onorarla di una visita?

Non è poi così strano.

Nelle loro vene scorreva lo stesso sangue peccaminoso.

Sì! Lei è quella giusta!

La sua morte sarà il mio capolavoro...

e chiuderò finalmente i conti col mio passato.

Ma un'opera d'arte come questa,
richiede la giusta preparazione.

Questa volta, non devo avere fretta.

Presto mi occuperò di te, mia cara.

- Buongiorno commissario.
- Cosa posso fare per lei?

Sono qui per gli omicidi di quelle donne.

Una brutta storia.

È venuta perché sa qualcosa?

No, ma le ragazze della mia agenzia
si sentono in pericolo.

Capisco, ma ci sono delle indagini in corso.

Facciamo il possibile.

Volevo chiederle se può aumentare
la sorveglianza nella nostra zona.

Non posso, non ho abbastanza uomini
per soddisfare la sua richiesta.

La prego, non glielo sto chiedendo gratis.

La smetta! Io non mi faccio corrompere!

Se ci riprova, passerà una notte in cella.

Peccato, ma se ci ripensa sa dove trovarmi.

- Buongiorno Marianna.
- Buongiorno commissario Milo.

- Si accomodi.
- Grazie.

- Gradisce qualcosa?
- Sì, un cappuccino.

Ecco il cappuccino.

Grazie.

Grazie.

Non la vedo dal terribile giorno
dell'omicidio di sua sorella.

Come ha superato quel momento?

Sono stata sotto trattamento medico,
ma adesso sto meglio.

Ero molto giovane quando lei morì.

Ma non è per questo che ha voluto vedermi...

Ha ragione,
ieri ero andata alla tomba di mia sorella...

e avevo l'impressione che qualcuno mi osservasse.

Mi sono guardata attorno più volte,
ma non ho visto nessuno.

Perché si sentiva osservata?

Non lo so... ma da quando è stata uccisa mia sorella...

sto sempre all'erta.

Comunque ho sentito qualcosa di strano, come dei passi.

Non sarà stata solo la sua immaginazione?

No, è da qualche giorno che ho questa sensazione.

Come se stesse per accadermi qualcosa.

La cosa strana
è che sua sorella Monique ieri è venuta da me.

Mi ha mostrato un biglietto
con un indirizzo... e un orario.

Il biglietto era anonimo, forse non è una coincidenza.

Non vedo mia sorella da molto tempo.

So che è cambiata, è diventata una vera puttana.

Penso che si guadagni da vivere così.

Io non credo.

L'assassina di mia sorella è ancora in carcere?

Certo, le avranno dato l'ergastolo.

Ma non ne sono sicuro... sono passati dieci anni.

Cosa posso fare per saperlo?

Niente, non c'è motivo di preoccuparsi.

Ultimamente a Venezia
ci sono stati alcuni omicidi ma...

penso che non c'entrino nulla.

Comunque faccia attenzione.

Se ha bisogno di me, basta una telefonata.

Lo farò, grazie di tutto.

Ironia del destino.

Mentre pensavo al modo
di attirare una delle due sorelle.

Era bastato un piccolo annuncio
perché l'altra sorella venisse a casa mia.

Che disgusto, un altro membro di quella stirpe...

stava dissacrando la mia casa, ne violava i segreti.

Stavo ardendo e il cuore mi batteva
a causa della sua vicinanza.

Le mie mani tremavano
e la mia anima si rifiutava di darle il benvenuto.

Ma ero pronta a riceverla come meritava...

da padrona di casa molto speciale.

Salve.

C'è qualcuno?

Sì... pronto?

Pronto?

Ciao Maurice, qui è tutto molto strano.

Che è successo? C'era la persona dell'appuntamento?

No, non c'era.

Ma ho visto delle strane corde, e anche del sangue.

Non mi piace per niente, hai notato qualcos'altro?

No, sembra che non ci sia nessuno.

Vieni subito via da lì, ho una brutta sensazione.

Non avrei dovuto lasciarti andare da sola.

Hai ragione, adesso me ne vado.

Per favore, dammi l'indirizzo.

Vuoi sapere l'indirizzo... dunque...

Monique? Dì qualcosa! Sei ancora lì?

Pronto! Monique!

Tatjana, guarda qui.

Ci offrono una vecchia casa appena fuori Venezia.

Non la conosco quella zona, ma è abbastanza appartata.

Forse è proprio quello che ci serve.

Baldassari, l'avevi già sentito questo nome?

No, ma l'indirizzo mi dice qualcosa.

Va bene, domani andiamo a vederla.

C'è anche l'orario per un appuntamento.

Ha qualcosa per me?

Sono venuta a cercarla
perché penso ci sia un collegamento...

tra l'omicidio di dieci anni fa e gli attuali omicidi.

Ho seguito il caso sui giornali
e mi sono ricordata di una cosa.

Due settimane fa abbiamo rilasciato una detenuta
che aveva scontato dieci anni per omicidio.

Pensa che ci potrebbe
essere una relazione col caso attuale?

Esatto, la vecchia casa appena fuori Venezia...

Via Maledetta 31.

Non è sempre stata vuota.

Anni fa ci vivevano i coniugi Baldassari.

Una notte, la signora Baldassari
sorprese suo marito a letto...

con un'altra donna.

In un impeto passionale, li uccise entrambi.

Mi ricordo di quel caso, ero appena entrato in polizia.

Sono anche rimasto in contatto
con le sorelle della vittima.

Lo sa chi è stata rilasciata dopo dieci anni...

per buona condotta, due settimane fa?

Quella pazza della Baldassari?

Esatto, ed è scomparsa,
non è registrata da nessuna parte.

Le suggerisco di rivedersi
gli atti di quel vecchio caso.

- Eccoli.
- Grazie.

Le consiglierei di riaprire il caso.

Se ha qualche domanda, mi chiami pure.

Arrivederci commissario.

Il cerchio si stava chiudendo.

Una volta una donna infame
violò la mia casa, la mia vita.

Ora, potevo riconsacrare la mia casa.

Benedicendola col sangue di una peccatrice.

Il sangue ha un valore spirituale.

Ma questa non se la caverà così facilmente.

Non sarebbe morta con un semplice colpo di fucile.

Come desideravo il suo sangue...

Il patrimonio genetico
che la legava alla mia antica rivale...

donava al suo sangue un valore particolare.

Era carne della sua carne, sangue del suo sangue.

Le lame delle forbici
ne rivelavano in modo chiaro la somiglianza.

Ma... forse era solo la mia immaginazione?

Forse il desiderio di punire
un'altra volta quella puttana...

mi faceva apparire quella donna così somigliante a lei?

Scusi, è lei il dottor Bertucci?

No, sono del turno di notte,
il dottor Bertucci è già andato via, signora...

Romana, chiamami pure Romana.

Sono la direttrice del carcere femminile.

Piacere, cosa desidera dal dottor Bertucci?

Ho trovato altri documenti.

Volevo darli al commissario Milo.

Ma era già andato via e mi hanno
detto di darli al dottor Bertucci.

Può lasciarli a me, glieli darò domani mattina.

Grazie, sei davvero carino.

Grazie.

Passi tutta la notte in mezzo ai cadaveri?

Bevo molti caffè, mi tengono sveglio.

Conosco un metodo migliore per rimanere svegli.

Quale metodo?

Quando ripensavo a quella notte...

mi convincevo di aver eseguito
la condanna in modo troppo pietoso.

L'espiazione fu troppo gentile, e troppo veloce.

Ma la ricostruzione del dramma sarebbe stata diversa.

Spasmi elettrici le scuoteranno
la colonna vertebrale dall'inguine alla testa...

facendo giustizia di quell'infame crimine.

Cosa vuoi da me?

Tu dovrai pagare
per quello che tua sorella mi ha fatto.

Tu hai ucciso mia sorella!

Sei abbastanza intelligente.

Ma tu eri in prigione.

Non più! Sono stata rilasciata per...

buona condotta.

Dovresti averlo letto sui giornali.

Non hai nessuna speranza contro di me.

Il mondo deve essere ripulito dalle donne come voi.

Non puoi fare questo.

Dev'essere qui.

Sembra che non sia ancora arrivato nessuno.

Sì, ma l'ora è giusta.

Questa casa è molto isolata,
ottimo posto per il nostro lavoro.

Proviamo a entrare dal retro, d'accordo?

Che strano, non ci sta aspettando nessuno.

Ho una brutta sensazione, potrebbe essere una trappola.

Non penso.

Vai a dare un'occhiata di sopra, io ti aspetto qui.

Va bene, facciamo così.

Ma che sta facendo lassù?

La mia concentrazione era focalizzata sul gran finale.

Non dovevo lasciare nulla al caso.

Avevo neutralizzato le due peccatrici professioniste.

Ma per dare a quelle dissolute
la fine che meritavano...

dovevo prelevare altre sostanze
dal laboratorio di medicina legale.

La cosa non fu molto facile.

Ma non sarebbe stato un medico legale a fermarmi.

Un medico che aveva ceduto senza ritegno
alle perversioni di quella cagna.

Le prostitute...

simbolo di peccato e vizio.

Concubine del diavolo,
discendenti della ribalda Lilith.

Nessun lavoro è riprovevole come il loro.

Quale profonda corruzione guida queste creature.

Corpi guidati da menti malate.

Che calpestano la propria dignità.

Si offrono come bestiame.

Scelgono l'umiliazione come unica fede.

Creature degenerate, con l'anima atrofizzata.

Si sentono superiori.

Si credono spiriti liberi nella nostra epoca decadente.

Le loro gesta?

Atti deprecabili e ripugnanti.

Li tollera solo chi ha ucciso la propria coscienza...

e sradicato da sé ogni vergogna.

Nessuna perversione è sconosciuta alla loro natura.

Eccitano gli uomini con morbose fantasie.

Si fanno ricoprire
dalle loro secrezioni in cambio di denaro.

Avevo pronto per lei un altro liquido viscoso.

Non dà la vita, ma qualcosa di non meno bollente.

Invece di innalzare il corpo femminile
a divino monumento...

lo decompone completamente
eliminandone la malefica tentazione.

No! Ti prego...

Non farlo!

Ormai la fine era vicina.

La polizia era sulle mie tracce.

Durante l'ultima visita nel laboratorio della polizia,
ho rivisto il mio vecchio fascicolo.

C'era anche il nome di chi lo aveva portato.

Una mia vecchia conoscenza.

L'odio mi bruciava dentro,
ripensando a quando ero in suo potere.

Inumana, brutale, senza nessun senso di decenza.

Depravata in ogni angolo più nascosto del suo corpo.

Mi faceva impazzire di rabbia.

Qualcosa si risvegliò dentro di me.

Una presenza assopita da molto tempo.

Quando ho iniziato scrivere il mio diario,
tutto mi appariva logico.

Chiaro e preciso.

Ma, rileggendolo oggi...

le mie stesse parole mi appaiono
come il frutto di una mente malata.

Sì, era una depravata.

Diventerò anch'io come lei?

Diventare come lei
significherebbe cadere nel lato oscuro?

Seguire una strada sbagliata?

Perché mi assalivano questi dubbi?

Era davvero così?

Comunque, non potevo tornare indietro.

Ora toccava a lei,
capire cosa significa essere dall'altra parte.

Avrei insegnato a lei, ciò che lei insegnò a me.

C'ero quasi... il grande momento era arrivato.

L'ultimo grande atto di vendetta.

Lei sembrava diffidente.

Ma non poteva capire cosa stava per succedere.

C'è qualcuno?

Il sudario della notte calava su Venezia.

Il Canal Grande si addormenta.

Caronte conduceva una gondola sulle acque.

Le strette e tortuose viuzze
somigliavano ai miei pensieri confusi.

Il crepuscolo avvolgeva dolcemente la città...

e... avvolgeva anche me.

Lasciami andare, ti prego...

Tu sei una delle sorelle di quella cagna
che sedusse mio marito.

Ti ho vista al cimitero di recente.

Alla tomba di tua sorella.

Le avevo fatto esplodere la testa.

Anche l'altra tua sorella ha avuto ciò che meritava.

Non ci pensare più.

Non puoi continuare con questa follia.

Cosa mi vuoi fare?

Aspetta e vedrai.

Dimmi Bertucci.

Cosa hanno rivelato le analisi?

Allora è stata la stessa assassina?

Adesso è meglio che ti rassegni.

Vuoi dire che è stata una donna?

Adesso comincio a capire cosa sta succedendo qui.

Cosa...?

Resta dove sei.

Dove sei finita?

Dove sei...?

Lo so che sei qui.

Vieni da me.

Devo finirti!

Così la sua storia divenne la mia storia.

Dopo essere sopravvissuta all'orrore di quella casa.

Sto cercando di capirne le ragioni profonde.

Ma la mia percezione è disturbata...

cambiata...

pervertita.

La splendida facciata di Venezia
è oggetto di continui restauri...

per nasconderne il lugubre destino.

Questa città è come una vecchia prostituta,
la cui decadenza fisica...

viene abilmente mascherata dall'uso del trucco.

La Baldassari lo sapeva,
le turiste che vengono a Venezia...

pagano un caro prezzo per una mera illusione.

L'inutile ricerca del romanticismo
conduce al vicolo della delusione.

Lei stessa lo conosceva bene quel dolore.

Ma alla fine trovò un'altra strada
per alleviare la propria sofferenza.

Un percorso tormentato e crudele.

Con lucida collera,
affrontò lo spirito inquieto del desiderio.

La biasimevole ricerca di un piacere superficiale...

e dipinse i canali veneziani di un rosso disperato.

Forse dovrei buttarlo in acqua.

Questo libro non racconta solo le sue terribili azioni.

Ma anche le tragiche motivazioni
di quella donna disperata.

Nelle ultime righe sembra affiorare il rimorso.

Non era sicura di aver scelto la strada giusta.

Di essere sul lato giusto.

Io l'ho letto... e ora, cosa faccio?

Forse ho portato qualcosa con me,
quando ho lasciato quella casa.

Qualcos'altro, oltre a questo diario...