All language subtitles for Resta Con Me 1x10 Episodio 10 iTALiAN-Pir8 it

[GRIDA DI DONNA]

- Sei bellissima. - Per piacere,
Alessandro. - E' la verità.

In tutto questo tempo
mi ripetevi che ti tagliavo fuori

e poi te ne esci con questa storia
di Gennaro ? Che altro devo sapere ?

- Non c'è altro, giuro.
- Non ti credo più.

Non possiamo andare avanti così,
voglio separarmi.

"Separarti" ?
Come facciamo con Diego ?

Stiamo insieme fino all'adozione
e poi è finita.

Gli diamo una famiglia
e poi ci separiamo ?

Siamo già separati. Da separati
saremo genitori migliori.

Ho sbagliato, è vero,
ma non merito questo.

Non voglio perdere Diego
per colpa tua.

Inventati una scusa per stasera.
Iniziamo il teatro domani.

- Diego, sei pronto ?
- Devo mettermi il gel ?

No, sei più bello così.

- Tu stai ancora così ?
- Non viene, deve andare a lavoro.

Sbrigati.

- Hai detto che avevi un permesso.
- Sai come funziona a lavoro.

Me lo devo mettere, il gel ?
Gemma se lo aspetta.

Perciò non devi metterlo,
le donne vanno spiazzate.

(in napoletano) Oh, fai il bravo.
- Sì.

- Ciao, Ale.
- Ciao, Diego.

- Ehi. - Il tuo impegno ?
- E' saltato.

- Che è successo ?
- E' una ragazzina, non so altro.

- Ehi, come stai ?
- Così.

Prenditi una pausa.
Il capo ha ragione, lo dice per te.

Lo dice perché, se sto in servizio

posso comunicare
i progressi a Stefano.

Il corpo è laggiù. L'hanno trovato
le signore delle pulizie della sera.

Nel palazzo ci sono solo uffici
e studi professionali.

- Ciao, Geppino. - Ciao.
- E' una ragazzina. - Aveva 15 anni.

Si chiamava Sofia Ruggero, abitava
dall'altra parte della città.

Improta le ha trovato
la carta d'identità in tasca.

- Quando è successo ?
- Non da molto, tra le 18 e le 20.

Il corpo presenta
disarticolazioni e dei traumi

tipici di un impatto al suolo
per una caduta.

Puoi stabilire
se si è buttata o è stata spinta ?

Così è difficile
e non la posso spogliare qui.

Ah, vedi qui, sul palmo della mano
ci sono dei numeri scritti a penna.

Ale ? Questo era al sesto piano
in un angolo.

C'è un appartamento sfitto
e un ufficio.

La targa riporta
"CeB Srl Digital Service".

- Il cellulare ?
- Ce l'aveva addosso, si è rotto.

Lo porto in laboratorio
ma ho trovato questo.

- Un test di gravidanza.
- Positivo.

- Voleva mostrarlo a qualcuno.
- Indaga sulla Digital Service.

- Rintraccia il proprietario
e fallo venire subito. - Sì.

- Che ha stasera ?
- Che ne so, vado a vedere.

Salvatore, chiudi la porta.

Allora, cinque, tre,
sette, quattro, due.

Cinque, tre, sette,
quattro, due, sei.

[APERTURA PORTONE]

Il sei corrisponde al piano,
l'ha appuntato con il codice.

Era lì che voleva andare.
Perché segnarselo sulla mano ?

Glielo avranno dettato all'ultimo
momento, mentre veniva qua.

Ha fatto un bel volo.

- Salvatore.
- Eh ?

C'è anche un'unghia spezzata.

Se è sua, sicuramente
c'è stata una colluttazione.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Dimmi, Linda. - I titolari sono
Giovanni Celardo e Luigi Berlingieri

laureati in Economia, 28 e 30 anni.

- Stanno arrivando, erano
a una festa. - Scendiamo. Andiamo.

Dalle pagine Social
si capisce che tipi sono.

Belle macchine,
belle femmine e tante feste.

- Vicequestore Scudieri,
Ciullo e Fiore. - Buonasera.

- Che è successo ?
- La conoscete ?

- Dovremmo ? - Aveva scritto
sul palmo il codice e il piano.

Al sesto c'è un appartamento sfitto
e il vostro.

- Io non l'ho mai vista, tu ?
- No. Che è successo ?

- E' morta.
- Ah.

Forse voleva portarci un curriculum,
succede spesso che ce li portino

però oggi abbiamo chiuso
alle cinque, no ? - Sì.

- Non ci avrà trovato.
- Cercava lavoro a 15 anni ?

- Nello zaino non aveva curriculum.
- Non vedo perché venire, allora.

- Che festeggiate ?
- La vendita della nostra start-up.

Abbiamo chiuso prima
perché eravamo dal notaio a firmare.

- E non siete più tornati.
- No, siamo andati a cambiarci

e poi al locale dove ci aspettavano
per la festa. - Certo.

- Ma voi ci avete rovinato la festa.
- Bravo.

- Possiamo andare ora ?
- No.

[DIALOGHI NON UDIBILI]

- Sta flirtando sotto i suoi occhi ?
- Vuoi del vino ?

Mi preoccupa molto di più
quello che fa di nascosto.

- Scusami.
- Prego.

- E' tuo marito ?
- Scusatemi. - Prego.

Il primario della clinica,
lo chiama a tutte le ore.

Con quello che lo paga,
vale la pena sopportarlo.

Mamma, Antonio e Diego litigano.

Succede, sono maschi,
litigano sempre.

- Non lo devi nominare !
- Era solo un delinquente !

Ripeti, se hai il coraggio !
Che c'è, non parli più ?

- Diego, no ! - Lasciami !
- Ti ha fatto male ?

- E' colpa tua se c'è
questo tamarro. - Antonio !

Non ti permettere
di parlarmi così, hai capito ?

- Chiedi subito scusa.
- Ha detto che papà è morto

perché se l'è cercata.
- Chiedi scusa. - Vaffanculo.

Mi ha anche rovinato il vestito.

Il vestito ? Anto'...

Devo svegliare per forza
mio marito ? Fa gli straordinari.

Ci servono soldi, abbiamo il piccolo
in ospedale, non sta bene.

- Siamo qua per sua figlia Sofia.
- Non c'è, sta lavorando.

Fa l'hostess, era a Castel dell'Ovo
per un congresso.

- Che le dovete dire ?
- Sua figlia ha avuto un incidente.

Che incidente ? Come sta ?
In che ospedale l'hanno portata ?

Mi dispiace, signora,
mi dispiace assai.

Papà non era così.

Lo so.

Mi manca.

Com'è successo ? Voi che pensate ?

- L'ha fatto da sola ?
- Ti rendi conto ?

Non sapevamo che avesse
un fidanzato, figuriamoci incinta.

Tu sapevi qualcosa ?

No. No, niente.

Ascoltate

ancora non lo sappiamo, ma è
probabile che si tratti di omicidio.

Per questo ho bisogno
del vostro aiuto.

Le prime 48 ore sono fondamentali
per le indagini.

Di Sofia non sappiamo niente.

Stamattina è uscita quando
ero già in ospedale dal piccolo.

Non l'ho nemmeno salutata.

- Come ti chiami ?
- Costanza. - Bel nome.

Puoi mostrarci
la stanza di tua sorella ?

Magari troviamo qualcosa di utile.
Andiamo.

Voi restate con me. Tranquillo.

In realtà è di entrambe.

Sofia sta qua.

"Stava."

Sapevi che era incinta, vero ?
Non lo dirò ai tuoi, ti giuro.

Non voglio che si dispiacciano
o che si arrabbino con me.

Non è una colpa se tua sorella
si confidava con te, anzi.

Non si confidava molto, in realtà.

Sapevo che le era saltato il ciclo
e doveva fare il test.

- Conosci il suo ragazzo ?
- So che lo chiamava Nick.

Ci puoi dire altro ?

Dentro ci sono più di mille euro.

- Matteo è il tuo fratellino ?
- Sì.

Doveva fare un'operazione costosa
e Sofia metteva i soldi da parte.

I miei non sanno neanche questo.

- Doveva essere una sorpresa.
- Adesso rimettili a posto.

- Sai come li ha guadagnati ?
- No.

- Forse facendo la hostess ?
- Non penso.

E' stata chiamata due volte
e la paga era bassa.

Mia madre si chiamava Costanza.

Era una donna coraggiosa come te.
Grazie per quello che hai fatto.

Allora

le squadre sono io Paola e Vittoria
contro voi tre.

- Ho i tacchi. - Ci abbiamo
pensato noi. Vitto', scarpe.

Vi conviene allearvi,
perché noi tre vi distruggiamo.

Mo' divento Maradona.

- Di qua, di qua !
- A me, a me !

- Allora ? - Nella strada dove c'è
il palazzo in cui è morta Sofia

non c'è nessuna telecamera.
- Vabbè, aspetteremo i tabulati

sperando di trovare questo
fantomatico fidanzato. Grazie.

Di che ? Ho fatto il mio dovere.

Ilaria, io vorrei trovare
qualcosa da dirti

ma penso che non ci siano parole.
- Ce ne sarebbero e come.

Sul fatto che Stefano
è sempre stato dalla parte giusta

e che può essergli successo qualcosa
ma non lo sento dire a nessuno.

Alessandro ha molti più dubbi
di quanti ne mostri.

- Vorrei sentirlo da lui.
- Forse non può farlo.

- Vado a riferire che non avete
trovato niente. - Ok.

- Buonasera.
- Concludo un attimo una cosa.

- Posso chiederti un consiglio ?
- Dimmi. - Se uno svolta qua

come lo trovo ?
- Non abbiamo telecamere lì.

- L'unica cosa è verificare
quelle private. - Ok, grazie.

- Chi è ?
- Salve, polizia. Mi apre ?

- Oh. - Ehi.
- Vuoi arrivare fino al portone ?

- Ti accompagno.
- Che figura faccio ?

- I miei amici vanno da soli.
- Vabbè, vai da solo.

Tu e Paola avete litigato di nuovo.

- Tutto passa, stai tranquillo.
- Speriamo.

Dopo la scuola devo andare a calcio.

- Mi prende e mi accompagna
Don Franco. - Va bene.

- Oh, fai il bravo.
- La devi finire !

- Te lo dico sempre !
- Vai che fai tardi.

- Ciao, Diego.
- Ciao.

Ciao, Ale.

Mi dica.

Da un'ecografia non riusciamo
a capire lo stato dell'utero.

Per capire se può portare avanti
una gravidanza

dovremmo sottoporla
a un esame di endoscopia.

Una possibilità c'è,
non esclude a priori.

Per saperlo, dobbiamo fare l'esame.
Va bene ?

- Quando vuole venire ?
- Non si può fare subito ?

Non ho fatto colazione e ho fatto
analisi di recente per l'incidente.

No, è che non mi piacciono
le attese.

Se c'è una speranza,
vorrei saperlo subito.

- Ehi. - Abbiamo trovato
il ragazzo di Sofia.

- Che "ragazzo", ha 30 anni !
- Nicola Morelli

ha precedenti per spaccio,
è attenzionato dalla narcotici.

Il "Nick" che diceva la sorella.

Fa l'elettricista e ha una compagna.

Dai tabulati, si sentivano spesso.

Si sono sentiti anche ieri,
alle 14,23 e alle 17,40.

- Andiamo a prenderlo.
- Signori.

La reliquia di San Ciro è un falso.
Ecco la perizia.

Quel figlio di buona donna
ci ha fatto fessi.

La notizia è riservata, ma dobbiamo
trovare ladro e reliquia vera.

Il questore sta come un pazzo,
sul piede di guerra.

Ci stiamo lavorando
compatibilmente con il resto.

Facciamo che
"compatibilmente con il resto"

vi impegnate un po' di più.

Va bene ? Io adesso vado
a informare il prete.

- Mannaggia alla miseria.
- Vabbè, ripartiamo da capo.

Avvisiamo la scientifica, magari è
sfuggito qualcosa nei sotterranei.

Improta dubita addirittura
che il ladro sia passato da lì.

Troviamo un altro percorso.

Voi fate gli interrogatori
e io scendo. Vado e torno.

Va bene ?

Quello che l'ha buttata giù
deve pagare, deve morire !

- Sapevi che era incinta ?
- Ti ha fatto una domanda.

- Rispondi. - Me l'aveva detto,
ma non ci volevo credere.

- Sono sempre stato attento.
- Certo, sei stato attento.

Sai che aveva
la metà dei tuoi anni ?

Le volevo bene.

Dov'eri ieri sera
tra le 18 e le 20 ?

- A casa. - Però dovevate vedervi,
aveva il test di gravidanza.

Se non per mostrarlo a te,
perché avrebbe dovuto portarselo ?

Spacciava per te ?

Hanno trovato tracce di cocaina
nel tuo zaino.

Ci mettiamo un minuto
a capire se è la tua.

Guarda bene, guardala.

Ha le ossa sfracellate,
non sappiamo se ha sofferto.

Sì, spacciava per me,
ma me l'ha chiesto lei.

Le servivano soldi,
ma non ho fatto niente.

- Chi è stato ? - Che ne so...
- Chi cazzo è stato ?

Se le volevi bene,
fai qualcosa per lei.

Ecco fatto. Tieni.

Così ti calmi un po'.

Io invidio la tua calma.
Lui l'ha mandata a spacciare.

Ha approfittato del suo bisogno
di soldi, mi manda fuori di testa.

Quanti anni avevi ?

Avevo l'età di Sofia.

Però non mi limitavo a spacciare
e non avevo fratelli da salvare.

Volevo solo stare
con la testa altrove.

Salvatore mi ha trovata in overdose.
Devo tutto a lui e Laura

perché se avesse chiamato
i servizi sociali sarei scappata

invece mi ha portato da loro
e mi ha chiuso in camera.

Questo "12"
che hai sull'avambraccio ?

Questo ?

Me lo sono tatuato lo stesso,
per non dimenticare

anche se i 12 passi non li ho fatti
in comunità ma con lui.

Salvatore mi disse di non farlo
o non mi avrebbero preso in polizia.

Ti avevo notato al corso.

Allora mi guardavi un po'.

Eri una brava allieva.

- Eccoli.
- Non deve mettermi le mani addosso.

- Dove dobbiamo andare ?
- Qui.

Sei pronta ? Dài.

Ascoltiamo singolarmente

ma abbiamo fatto un'eccezione
per voi inseparabili.

Potevate sforzarvi di più.
Ci hanno preso come due criminali.

Dove siete stati dopo il notaio ?

A casa a cambiarci, l'abbiamo detto.

Avete detto di non conoscere Sofia
ma sappiamo che non è vero.

Quindi ?

Doveva darvi la coca
che avete comprato da Morelli.

Le ha dato il codice.
Eravate fatti al suo arrivo ?

- Non sappiamo di che parli.
- Perché mi dài del tu ?

- Vabbè, abbiamo la stessa età.
- Ti paragoni davvero a me ?

Siete le ultime persone ad averla
vista viva, ma ci avete mentito.

Abbiamo tante di quelle prove

che anche se non confessate,
non uscite da qua.

Ne parliamo quando arriva
il nostro avvocato.

Certo, l'avvocato. Stesso avvocato,
stessi amici, stesso lavoro

stessa droga e stesso omicidio.

Vedete che ho ragione
a dire che siete inseparabili ?

Giovanni.

- E' stato lui ? - Che cazzo dite ?
Non è stato nessuno.

Guardami negli occhi
quando ti parlo. E' stato lui ?

In questi casi c'è sempre chi prende
l'iniziativa e chi va dietro.

Preferisci passare da assassino
piuttosto che da vigliacco ?

Va bene.

Sai che fanno alle persone come te
in carcere ?

Le squagliano.

- Non voleva lasciarla andare.
- Che cazzo dici ?

- Zitto, zitto ! - Le ha messo
le mani addosso e lei è scappata.

Hanno continuato sulle scale,
io ero troppo fatto per fermarlo.

La ragazza è caduta di sotto.

Siete fottuti.

Oh, cazzo.

Grazie. Grazie.

- Io ho 10, il resto lo puoi tenere.
- Va bene.

Guarda.

Linda ? Ho saputo della colletta.

- Sono da parte mia.
- Grazie.

- Sofia se li merita.
- Bravo, Vitiello.

- Vado.
- Sì.

- Perché mi guardi così ?
- Perché non ti ferma niente

ed è una cosa bella.
- Ciao.

Salvatore. Ciao.

- Hai scoperto qualcosa ?
- Sì.

Il ladro non ha seguito
la mappa storica.

- C'è un percorso alternativo.
- Sì.

Dalla cripta si arriva
a un tombino in 10 minuti.

Non è un percorso a caso.
Dalla cripta al tombino

c'è una via che porta a una
delle gioiellerie della banda.

- Potrebbe essere una coincidenza.
- Il buco era murato da poco.

- Detto questo, che facciamo ?
- Che facciamo...

Ricominciamo dal sovrintendente, da
tutto quello che sembrava normale.

Porto Diego a scuola, dormo un po'
e torno. Fatti un caffè.

Ciao. Sei sola ?

- No.
- Posso ?

Papà, è la polizia.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Abbiamo arrestato
gli assassini di Sofia.

Questa è per voi. E' un aiuto
da parte della polizia.

C'è anche il mio numero,
nel caso ne aveste bisogno.

- Vuole un caffè ?
- No, sono in servizio.

Dovevo solo portarvi la notizia.

Ciao.

Le cicatrici sono
queste dorsali scure, vede ?

Qui riusciamo a vedere
il perimetro dell'utero.

Non c'è niente da fare, vero ?

L'utero è troppo danneggiato,
mi dispiace.

Non fa niente, lo sapevo già.

Grazie lo stesso, arrivederci.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Ciao, Valerio.
- Arriviamo per il primo incontro.

Troviamo anche Alessandro, vero ?
A quest'ora dovrebbe esserci.

Sì, certo. Grazie per avermi
avvertita. Ci vediamo a casa.

- Va bene, ciao.
- Ciao.

- Prego. Questa è la sua stanza.
- Bellissima.

Come vedete,
ha tutto quello che gli serve.

Ci gioca con Alessandro, ma mi sa
che tu sei più accanito di lui.

I padri questo fanno,
insegnano a cazzeggiare.

Sì, infatti.

Tu ci conosci,
è inutile fare finta di niente.

Io e Alessandro abbiamo avuto
un po' di problemi

ma le difficoltà ci hanno unito
ancora di più. - Molto.

Non siamo mai stati
così in sintonia.

Questo poi è un ottimo quartiere.

- Grazie ancora, ciao, Valerio.
- Ciao.

Il prossimo è con Diego.
Ci fa sapere quando.

Sei brava a mentire.

Ho avuto un ottimo maestro.

[PAROLE NON COMPRENSIBILI]

- Scusate il ritardo. Tarantelle.
- Non ti preoccupare.

- Ci siamo avvantaggiati.
- Forse c'è qualcosa. - Cioè ?

Dai tabulati del sovrintendente

risulta che dieci giorni
prima del colpo

lo ha chiamato la Pensione Napoli,
che non ti dice niente.

No, a parte la poca fantasia
del nome.

Appunto, invece a me ha colpito.

E' vicino al tombino
dove sono uscito stanotte.

Guarda. Spostati.

Guarda, qua c'è il tombino.

Appena imbocchi la strada,
dopo poco, c'è la pensione.

- Bravo. - La telefonata
è stata fatta dalla segreteria

quindi è qualcuno che ci lavora.
- Dobbiamo scoprire chi è.

- Non possiamo fare domande.
- Dipende chi le fa e come le fa.

Volete dire che non ho la faccia

da agente
dell'Ispettorato del Lavoro ?

- Hai la faccia da qualunque cosa !
- Grazie.

Allora fate passare l'ispettore,
scusate.

E' già nel personaggio.

Ti sta bene il riccio.

- Grazie.
- Prego.

- Ilaria ? - Ci vediamo dentro ?
Dottore. - Vitiello.

- Ti ho chiamato oggi.
- Non potevo rispondere.

- Ce l'hai con me ?
- No, no.

- Dovevo vedere delle cose.
- Il fatto di Stefano.

- So che non trovi pace, ma se metti
insieme i fatti... - Quali "fatti" ?

- Quelli che per voi sono prove ma
non provano niente ? - Facciamo così

se pensi di aver scoperto qualcosa,
dimmelo.

- Non fare stronzate, ragiona.
- Non voglio ragionare.

- Voglio andare dietro a quello
che sento. Posso ? - Vai.

Signori, l'agente dell'Ispettorato
del Lavoro è tornato.

Vieni, ci sono novità.

Ecco qua.

Otto dipendenti anziani,
tutto manuale, senza internet.

Ecco l'elenco dei dipendenti,
il registro delle presenze

e, per darmi un tono, le buste paga.
Non si può mai sapere. - Sì.

Chi era di turno
quand'è stato telefonato ?

- Era giovedì 21 alle 20,45.
- Lo so.

- Daniele Ausiello.
- Lo cerco. - Guarda un po'.

Eccolo. E' schedato.
Ha precedenti, ma non per furto

una rissa quattro anni fa
e poi nient'altro.

Abita dove abbiamo agganciato
il telefono del sovrintendente

la sera del furto della reliquia.

- Fai vedere. - L'abbiamo trovato.
- Ma io l'ho visto.

Ci siamo incrociati
mentre uscivo dalla Pensione.

- Vediamo se era in servizio
durante i colpi della banda. - Sì.

Brava.

- Ehi.
- Paola ? - Sì ?

- Che stai facendo ?
- Una torta.

- A quest'ora ? - Sì,
la mangiamo domani a colazione.

Prima di tutto la sai fare ?

No.

Mi dài un abbraccio, per favore ?
Un minuto.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Ma che c'è ?
- Scusa.

- Pronto ? - Nunzia, sei sveglia ?
- Giocavo a paddle in corridoio.

Abbiamo trovato il ladro
della reliquia, ma non solo

o è una clamorosa coincidenza,
o è l'anello per la banda.

Alessa', parla, sono le tre.

Non ti avrei svegliato
per un ladro qualunque.

Fa il portiere di notte, ma non
era mai di turno durante i colpi.

- Come si chiama ?
- Daniele Ausiello.

Dai tabulati risulta che
il telefono quelle notti sparisce

per riaccendersi al mattino.
- E' qualcosa

ma conoscete il PM Barone.
- Non è solo questo.

Ti ricordi il ragazzo morto
alla Barca Blu ?

A casa sua in un giubbino
ho trovato uno scontrino

che sembrava insignificante,
ma è stato battuto

in un bar davanti alla Pensione
dove lavora Ausiello.

- Come volete procedere ?
- Se lo fermiamo, è un rischio.

Potremmo non arrestare gli altri.
Teniamolo d'occhio.

Intercettiamolo da subito,
se possibile.

- Mettiamo un Trojan.
- Pensi che si possa fare ?

Consideralo fatto.
Sto arrivando, va bene ? Ciao.

- E' doppio ? - Triplo.
- Quanto ti amo, grazie.

- Mi vado a vestire.
- Brava, poi spegni tutto.

- Chiudi tutto !
- Sì, spengo tutto. Scusami.

Marco, ho poco tempo per parlare.

Mi dispiace
per come ti ho trattato ieri

ma non so dove sbattere la testa.
Sto cercando di trovarlo. - Cioè ?

Sono stata nella strada prima
dell'incrocio dove l'hai perso.

- Dovevi dirmelo. - La telecamera
privata che c'è non lo inquadra.

- Come l'hai visionata ?
- Ho detto che avevo un decreto.

- Capisci che ti metti nei casini ?
- Non me ne frega niente.

Se non è arrivato alla fine della
strada, è entrato da qualche parte.

Devo attaccare, ti chiamo dopo, ok ?

Guarda questo.

Ehi, ti stavo cercando.

Scusa, stavo parlando con Ilaria.

- Sta male.
- Mi dispiace.

Non so come aiutarla.
Che fai qua a quest'ora ?

Lavorando al furto della reliquia

abbiamo trovato
un gancio alla banda.

- Abbiamo un nome ?
- Con una faccia e un indirizzo.

- Si chiama Daniele Ausiello.
Vieni da Nunzia. - Dammi un minuto.

- La richiamo, ho attaccato
in fretta. - Ruffiano.

- Perché appende questa roba nella
balena ? - Lui disegna, che fa ?

- E perché fa il poliziotto ?
- Che ti importa ? Guarda.

Sta entrando.

- E' entrato nel portone.
- Sì. - Vai.

Scusami, dovevo litigare con
lo stronzo e non volevo farlo qui.

Ieri si è dimenticato dei bambini
in palestra. Novità ?

No, per ora nessuna.

Cazzo.

[NOTIFICA DI SMS]
Salvato'.

- Eh.
- Gli è arrivato un messaggio.

- Sul suo non risulta,
ha un altro telefono. - Un altro ?

Ha un altro telefono.

- Dove sei ?
- Alla mobile, che succede ?

Ha un altro cellulare,
gli è arrivato un messaggio.

Fa una borsa, sento la zip. Esce.

- Sta uscendo, che facciamo ?
- Seguilo. - Lo seguiamo.

Vai, vai, accelera.

- Cazzo.
- Fermo, polizia !

Oh, oh !

- Dov'è andato ?
- Non lo so.

Fermalo, fermalo !

Stai tranquillo,
ti portiamo in ospedale.

- Chiama un'ambulanza.
- Un'ambulanza !

- Apri gli occhi, stringi la mano.
- Fate presto.

Apri gli occhi, guardami.

Linda, lasciagli la mano.

E' morto.

Era sul comodino, era ancora carico.

Non sembra ci sia
qualcosa di interessante.

- Non ne aveva un altro ?
- Né addosso né in borsa.

Ho processato molte impronte,
vi faccio sapere.

- Grazie, Lele.
- Grazie.

Tu sei distrutta. Vattene a casa.

- Anzi, perché non ci andiamo
tutti quanti ? - Andiamo.

Ho messo la mano sulla tua auto
e il cofano...

era ancora caldo.

Non è vero, ci stai solo provando.

- Tanto lo so che sei uscita.
- Ti ho detto di no.

- Voglio riprendere a cantare.
- Ancora con questa storia ?

E' la mia storia,
fattene una ragione.

Era da noi che stava scappando.
E' successo per colpa mia.

Ma smettila, non è colpa di nessuno.

Non mi lasciare da sola,
non ce la faccio.

Cristiana. Che cosa vuoi ?

Aiutami a riprendermi Diego.

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