All language subtitles for Resta Con Me 1x08 Episodio 8 iTALiAN-Pir8 it

Dottore ? Buongiorno.
Stavo venendo da lei.

- Se è per la domanda
di trasferimento... - No.

- Problemi ?
- Sì, di quelli grandi

che si fa fatica a considerare
un'opportunità, ma ho la soluzione.

- Mi dica.
- Prendiamo un caffè ? - Sì.

- Sai dove Gennaro mi ha lasciato
le chiavi ? - Ti accompagno.

Paola, vieni un attimo.

- Che stai guardando ?
- Che sta facendo ?

Una cerimonia privata, come quella
per l'anniversario dei miei.

Ci ha sentite parlarne.

Che me ne fotte ?

Senti, domani c'è l'incontro
con i genitori affidatari.

- E' inutile rimandare oltre.
Ci parlo io. - Mi escludi ancora.

Per te è meglio, non capisci ?
Se la gestisco io, incolperà me.

- Puoi dirgli che non sei d'accordo.
- Pensi che voglio questo ?

Salvare la faccia con Diego
e lasciarti da sola ?

- No. Scusa, lo so che non sei così.
- Ecco.

- Buongiorno. - Ciao, Chirico.
Ti faccio compagnia per un po'.

- Come va ?
- Ho appena iniziato.

So che ti pesa, pesa anche a me.

Perché non dare la normale procedura
a un'altra questura ?

Perché non è un'indagine normale,
è molto delicata

non abbiamo sospettati, potrebbe
essere chiunque. - Anche io, allora.

- Non faresti tutte queste domande.
- O sono bravo a fingere.

Dài, ascoltiamo.

Devo fare una verifica.

Mi servono dei filmati,
ti do l'indirizzo delle telecamere.

- Che stai facendo ?
- Oh, scusa.

Cercavo un caricabatterie,
i nostri non funzionano.

- Tieni, mo' vattene.
- Grazie.

Vai !

Oh, ragazzo, stai calmo.

Scusa.

- Che si è portato ?
- Una scheda anagrafica, non lo so.

- Che gli sta succedendo ?
- Forse si è venduto la moto.

- Che fai ? - Controllo
la cronologia delle ultime stampe.

Allora ?

L'ha cancellata.

- Chiamo la Postale.
- Che gli dici ?

Che un collega è impazzito
e a noi piace inciuciare ?

- Ho paura che c'entri di nuovo
Elisa Varriale. - Chi è ?

Una in brutti giri.
Si sono lasciati da un po'

ma Stefano aveva perso la testa.
Volevo cercarla per parlarci io.

Aspetta. Ti ho detto che ti avrei
aiutato, facciamo così.

Fammi scoprire se hai ragione
e lo facciamo insieme.

- La macchina di tua mamma
ha un GPS ? - No.

Peccato,
avremmo potuto scoprire dove va.

Grazie.

- Tu come stai ?
- Perché me lo chiedi ?

Ti parlo sempre di mio fratello
e non ti chiedo mai come stai.

Tutto a posto, grazie.

Mi manchi, Marco.

Mi ero promessa di non dirtelo,
non sai neanche che dirmi.

- Sai che c'è ? - Eh.
- Sei stata determinata a lasciarmi.

Non dire cazzate.
Sei stato capace di essere stronzo

anche alla festa
della tua promozione.

Non ti preoccupare,
non volevo parlare di questo.

Ora sono di turno, ciao.

Prima della sparatoria alla Barca
Blu la banda fa tre furti milionari.

Non usano armi, comunicano
con i basisti tramite pizzini.

Poi arriva la camorra che gli chiede
il pizzo e li costringe a cedere.

E' possibile che gli dia manodopera
perché al porto erano in sei.

Però non capisco,
alla camorra serviva la banda

per fregare due trafficanti
di pietre come gli Abate ?

Non sono ladri qualunque.
Le telecamere saltate

il GPS della bisarca disattivato
da remoto...

Le chiamerei
"prove tecniche di alleanza".

Secondo me hanno in mente
qualcosa di grosso

che li metta a posto per sempre.

- Commissario !
- Che succede ?

- Cozzolino ?
- Commissario, commissario !

Dovete venire subito, al basso
è successa una disgrazia !

- Che succede ?
- Calmo. - Sedetevi.

Attenta.

Chiamate la Scientifica.

Stavo cucinando,
ho sentito bussare e ho aperto.

E' entrato come un pazzo.

- Chi ?
- Uno grosso con la faccia cattiva.

Non sappiamo chi è.

Quando ha capito che Enzo non c'era
è impazzito.

Mi ha spinto per terra, diceva che
voleva i soldi, Enzo era in debito.

Poi ha iniziato a rovesciare
i cassetti in camera.

Abbiamo i soldi della trattoria
nel doppiofondo dell'armadio.

Avevamo paura che li prendesse.

- Che avete fatto ?
- Ho provato a fermarlo

ma mi ha preso per il collo,
ha preso il coltello

e pensavo che mi ammazzasse.
Poi è arrivato Enzo.

Hanno fatto a botte, l'ha colpito
al collo e se n'è scappato.

- Quand'è successo ?
- Più o meno un'ora fa.

Abbiamo provato ad aiutarlo,
ma Enzo non si muoveva.

C'era tutto quel sangue.

Francesco e Marina ti aspettano
domani.

Approfittiamo della sospensione
così stai tutto il giorno.

- Dovresti rimanere la notte,
ma se non ti va... - Va bene.

- Abitano in un posto bellissimo.
- Mi passi da bere ?

La tua stanza affaccia su Procida
e la casa è enorme

hanno perfino un campo da calcio.
- Dammi qua.

- Ho contato sei paia di scarpe.
- Solidarietà dei vicoli.

I vicini sono accorsi alle sue urla.
E' il bello di Napoli.

Sarà bello quando mi chiederete
i rilievi e non avrò capito niente.

Il telefono di Enzo non si accende.

- Quando puoi rianimarlo ?
- Non lo so.

Devo portarlo in laboratorio.

Ha la giugulare recisa,
poi ci sono contusioni

escoriazioni, residui nelle unghie.
- Orario della morte ?

A giudicare dal rigor mortis
direi tre o quattro ore fa.

- Tre o quattro ore ?
- Sì.

(in napoletano)
Come si chiamano quei due ?

- Francesco e Marina.
- E che fanno ?

- Lui è architetto e lei insegna
filosofia. - Ho capito.

Mi fa male la mano.

Fammi vedere.

- Mi sembra a posto.
- A me fa male.

Puoi metterci del ghiaccio.

Diego !

- Ti sei fatto male ?
- La mano non regge.

- Forse si è spezzata.
- Tranquillo, non è niente.

So perché non ti arrabbi.
Tra un po' non devi sopportarmi più.

No.

No.

No.

- Neanche questo. - Ti ricordi
di una cicatrice, un tatuaggio ?

E' successo così in fretta.

Almeno ti ricordi com'era vestito ?

Aveva una giacca, un cappotto ?

Sì, aveva un giubbotto.

Colore ?

- Mi sembra nero. - Scuro.
- Grazie lo stesso.

Le case famiglia sono tutte occupate

e i centri anti-violenza
hanno posti separati.

- Che si fa ?
- Non voglio dividerle.

Provo a chiamare io.

Neanche questo ?

Ehi.

- Potevo mandartele con una volante.
- Quando ci saremmo rivisti, poi ?

Anche adesso è un momentaccio.
E' un caso complicato.

Il tuo o quello delle due donne ?

Paola al telefono è sbrigativa
e Diego salta molti allenamenti.

E' possibile che non torni più.

Abbiamo trovato una famiglia
a cui affidarlo.

In realtà ha fatto tutto Paola.

Forse lei è consapevole
che a un certo punto

è più sano rinunciare
che farsi travolgere. - Sì ?

Non si usa più
"ama il prossimo come te stesso" ?

- O sei prete a giorni alterni ?
- Alessandro.

Se ami Diego come dici,
devi scegliere per lui.

Come vivrebbe in una famiglia,
se uno dei due non lo accettasse ?

Parliamoci francamente,
Paola non vuole Diego.

- Grazie per ospitarle.
- Figurati.

La sede dell'associazione
serve anche a questo.

Venite con me.

Sali avanti, tu mettiti dietro.
Vai, tesoro.

Andiamo.

Allora, che è questa faccia ?
Il prete ti ha fatto incazzare ?

Non è solo un prete.
E' il mio patrigno.

Mi fa incazzare
da quando ho otto anni.

E' una soap opera ?

Posso ?

Se non fossi sicura al 100 per cento
di quella famiglia

non ti farei mai andare,
lo sai, vero ?

L'incontro serve per conoscerli,
non è niente di definitivo.

Io ho mantenuto la promessa,
ti ho detto la verità.

Adesso tocca a te.

Hai fatto a botte con quel ragazzino
per questo ?

Te l'ho detto, l'ho picchiato
perché è un chiattillo.

Poi ha iniziato lui.

Va bene.

Allora fidati di me. Diego ?

Diego.

E' solo un incontro.

- Conosci la storia della lampada di
Aladino ? - Ho visto anche il film.

Allora

strofina questa.

No, il genio non esce,
ma te l'ha regalata tuo padre.

Vedrai che è magica lo stesso.

La strofini, esprimi un desiderio
e magari si avvera.

- Dài !
- Lo fai pure tu, eh.

Sennò sembro scemo solo io.

Va bene.

Era grosso,
aveva i capelli corti col riporto.

- Entrambi non è possibile.
- Aveva i capelli cortissimi

ma aveva il riporto lungo.
- Corti con il riporto ?

- Lo portava lui, che posso fare.
- Mi sono perso.

Dopo poco è arrivato Enzo,
li ho sentiti gridare

allora mi sono precipitato,
sono corso

ma quello se n'era già scappato,
sennò io...

- Che ore erano ?
- Le otto e mezzo.

- E' sicuro ?
- Certissimo.

- Era appena finito il telegiornale,
lo sento tutte le sere. - Certo.

Siamo corsi in stanza per aiutarlo,
ma Enzo era in un lago di sangue.

- L'uomo con il coltello ?
- Sparito.

Ma Ciro l'aveva visto nel vicolo
l'altro ieri.

- Lo stesso uomo ?
- Credo di sì.

Improvvisavo con la tromba
e fuori alla finestra

ho visto questo tizio,
sembrava che cercasse qualcuno.

- Lo sapresti riconoscere ?
- Era di spalle, era buio.

Improvvisavi ? Con la tromba ?

Affacciato alla finestra ?
Potete andare, grazie.

- Ossequi.
- Sì, sì.

Eccolo rianimato. Fate quello
che dovete e riportatemelo.

Grazie, Lello.

Linda, controlla questo numero.
E' salvato con il nome "Sarracino".

Ha chiamato Enzo tre volte
l'altro ieri.

E' di un certo Casaluce Mariano,
lo cerco.

Eccolo, è schedato. Ha precedenti
per spaccio, furto e rissa

ma manca il domicilio attuale.
- Non è un problema trovarlo.

- Faccio qualche telefonata.
- Come hai detto ?

- Polizia.
- Facevamo solo due chiacchiere.

- Raccogli, non si sporca la strada.
- Raccogli.

Conosci un certo Enzo Garofalo ?

- Ci siamo conosciuti a Poggioreale,
è un amico. - Era.

- Oddio. - Prima di aprire
il mercatino, dov'eri?

- Pensate che sono stato io ?
- Ieri l'hai messo al muro.

- Ti hanno visto nel suo vicolo
l'altro ieri - Mi doveva dei soldi.

- Ammazzo uno per 500 euro ?
- Certo.

Tra le 20 e le 22, dove stavi ?

- In giro.
- Dove ?

Non mi ricordo,
ma non l'ho ammazzato.

Allora puoi fare il test del DNA.

Il DNA ? Senza, voi poliziotti
non potete fare più niente.

Vediamo un po'. Levati il cappello !

Vediamo che ci sta qua.

Pasticche

erba, eroina e fumo.

E qua ?

Sorpresa. Coltellino.

Bravo, Sarracino, hai vinto un
soggiorno di 48 ore, a Poggioreale.

- Magari le usi per farti tornare
la memoria. - Vai.

- Ciao, buongiorno.
- Buongiorno.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Buongiorno.

- Il caffè.
- Grazie.

- Come mai così presto ?
- Lavoro arretrato.

- Che c'è, Lorenzo ?
- Niente.

Ho detto "lavoro arretrato".

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Novità ?
- Non ho ancora dato il cambio

ma mi sono ricordato di una cosa.
- Dimmi.

Salvatore Ciullo mi ha chiesto
i tabulati di Gennaro Russo.

Non so se c'entra con quello che
sta succedendo, ma doveva saperlo.

- Chi lo sapeva ?
- Mi ha chiesto di non parlarne.

Sono stato muto, ma i tabulati
glieli ho fatti vedere.

A mia discolpa,
Salvatore è un amico.

- E' una scorrettezza gravissima.
- Lo so.

Ne parliamo da vicino,
sto arrivando.

Diego ?

Ale ?

Ehi.

Dovete svegliarvi,
tra poco arriva Valerio.

Altri cinque minuti.

Faccio il caffè.

(in francese) Buongiorno !

Un caffè a lei, signorina bella,
e uno a voi, Vicequestore.

- Come mai siamo di buon umore ?
- Non posso dirtelo.

- Buongiorno. - Buongiorno.
- Se vi serve qualcosa, sono qua.

- Da quando chiude a chiave ?
- Un paio di giorni.

- Come mai me lo chiedi ?
- E' strano, per sapere.

Fai il bravo, eh.

Domani mi racconti tutto.

Mettiti lo zaino.
Francesco e Marina ti aspettano.

Ti hanno fatto un bel regalo.

Non devi sentirti in colpa,
è normale che reagisca così.

Aspettami, Diego.

E' vero, è al secondo scippo,
ma consideri il contesto.

Il papà è mancato tre anni fa

la mamma guadagna poco all'ora
facendo le pulizie.

La paura dei soldi che mancano
a 11 anni spinge sulla via breve.

Lo comprende, vero, giudice ?

Luigi ha capito di aver sbagliato.

Anche per me una misura restrittiva
sarebbe controproducente.

- Come si chiama tua mamma ?
- Concetta.

- Le vuoi bene ?
- Sì, assai.

Sto bene con lei,
mi "impara" le cose giuste.

Anche papà lo faceva.
La stronzata l'ho fatta io.

Lei non c'entra niente, ve lo giuro.

Va bene, riportatelo a casa.

Dite a sua madre che deve trovare
un minuto per conoscermi.

Naturalmente, giudice.

- Grazie.
- Ciao.

- Arrivederci. - Arrivederci.
- Aspettatemi fuori.

- Hai fatto la cosa giusta.
- Non lo so.

Non so neanche
quanto ci sto con la testa.

Davvero quando Diego ha visto
la bicicletta è stato contento ?

Come potrei mentirti su questo ?

In macchina era tutto silenzioso,
non parlava.

Quando siamo arrivati,
il campetto, la bicicletta...

- Si è divertito da pazzi.
- Bene.

Non farli aspettare.

Ci prendiamo un caffè ?

Non lo so, sono piena di lavoro.
Vediamo.

- Va bene.
- Ciao. - Ciao.

[NOTIFICA DI SMS]

Vado a verificare una soffiata.
Ci vediamo dopo.

- Dove vai ?
- Cerco di capire che combina.

Ilaria dice che si è messo
nei casini con una sua ex.

- Ma chi ?
- Te lo dico dopo, lo perdo.

- Non li aprire ancora, aspetta.
- Non li apro.

Che cos'è ?

- Aspetta ! - Non posso stare così,
che figura ci faccio ?

- Se passa...
- Puoi guardare.

- Posso guardare ? - Sì.
- Sicuro ? - Sì.

Bella, eh ?

Tu me l'hai sequestrata
e io l'ho noleggiata.

Non ti ho sequestrato la macchina,
amore.

Ci vogliono due settimane
per cambiare quattro ruote ?

Senti, non ce la faccio più
ad avere paura per te.

Nemmeno l'incidente mi ha fermato
e pensi di riuscirci tu ?

- Mannaggia.
- Facciamo un giro !

Non mi interessa, devi andare
a prendere i tuoi figli !

Fai come cazzo vuoi !
Questo scemo...

- Che fine hai fatto ?
- Ho perso lui e il cellulare.

Il cellulare sta là.
Prima ti ho chiamato e ha vibrato.

Dimmi la verità.

L'hai perso
o non vuoi dirmi qualcosa ?

Stai scherzando ?
Certo che l'ho perso.

Penso che si sia accorto
che lo seguivo.

Volevo chiamarti per farlo
geo localizzare ma non ho potuto.

- Chi sarebbe questa ?
- Una tossica.

Avrebbe venduto la moto
per darle i soldi ?

Non lo so, forse.

Vabbè, ho capito.

- Che fai ?
- Quello che hai fatto tu ieri

ma più approfonditamente.
- No, Ale.

Già ieri mi sono sentito
uno stronzo, è la sua vita.

- Pensavo che volevamo aiutarlo.
- Domani ci parlo.

Anche tu hai ragione.

Lui ha la sua vita e io ho la mia.

Che vita di merda.

- Dottore, è per l'omicidio
Garofalo, qui c'è... - Sì, sì.

- E' il vecchio nome. Mi conoscono.
- La signora Lamanna.

- Prego. - Ciao, Rosalba.
- Come stai ?

- A parte l'arresto di Mariano,
bene. - Conosci "O' Sarracino" ?

Sì. Non so che pensate,
ma ieri sera era con me.

- Dove ? - Mi è venuto a prendere
alle otto e siamo andati da me.

- Qualcuno può testimoniarlo ?
- Come no !

Si vergogna
anche di avere il mio numero.

Sparisce, ricompare.

Per vederlo a volte fingo
di dover comprare qualche pasticca.

- Così ho saputo dell'arresto.
- Senza prove, è la tua parola.

Se menti, rischi il favoreggiamento.

Prenderò un bravo avvocato,
i soldi non mi mancano.

Beata a te, io ho solo lo stipendio.

Chi non ti ama non ti merita.

Oppure, come nel tuo caso,
chi non ti ama è già impegnato.

Salvatore, lo so.

- Sì ?
- Sì.

Andiamo a lavorare. Vai. Permesso.

Buonasera.

Anna Pettini...

Maresca dice che Enzo era
pieno di cocaina.

- Che c'è là ?
- I messaggi di Jamila.

Jamila aspetta un bambino.

- E il padre non è Enzo.
- Cazzo.

Sali, testa di cazzo.
Chi vuoi che ti veda ?

Appena l'ho vista,
ho capito che era la vita mia.

Lui la massacrava di botte

e ora che è morto,
non se lo piangerà nessuno.

- Da quanto avete una storia ?
- Due anni, dopo l'arresto di Enzo.

Questa pure è improvvisazione ?
Non pensavi alle conseguenze ?

Non credevo che uscisse così presto.
Poi che c'entra con l'omicidio ?

- Avete trovato il tizio
con il riporto ? - Ciro...

Non esiste nessun tizio, è chiaro ?

- Porto la ragazza in sala
interrogatori ? - E' inutile.

- Falla accomodare qua.
- Subito. Prego, signorina.

- Jamila.
- Ciro.

- Sappiamo com'è andata.
- E' peggio se continuate a mentire.

So che l'hai ucciso per difenderti,
ma perché la messa in scena ?

Non avete capito un cazzo,
l'ho ucciso io.

- L'ho ucciso con il suo coltello.
- E' stato un incidente.

Ho provato a fermargli la mano
e si è ucciso da solo.

- Ve lo giuro.
- Vuole solo proteggermi.

- Ho sentito Anna, sono corso...
- Basta con il teatrino !

Secondo voi non sappiamo
chi era Enzo ?

Che ti picchiava, ti minacciava ?

Ma c'è la legge, è chiaro ?

Va rispettata.

- Tieni.
- Che fai con il mio telefono ?

Cerco di capire che succede
dato che non mi dici niente.

Amore, non sta succedendo niente.
E' solo lavoro.

Avevi detto che smettevi
con i turni di notte.

- E' un momento particolare.
- A me sembra tutto uguale.

Forse non sei mai cambiata,
prima eri solo molto incazzata.

Amore, per favore.
Stai dalla mia parte.

Io sto dalla tua parte,
ma voglio sapere che succede.

C'è un infame in questura.

Sto intercettando tutti quanti,
dal primo all'ultimo.

Così mi sono resa conto che
quest'ultimo anno non ci sono stata

né per i miei uomini
né per il mio lavoro, per nessuno.

Io non sono così, però.
A me piace il mio lavoro.

- Sono anche brava.
- Certo, è vero.

Hai ragione, forse ero incazzata,
sono incazzata.

Il posto da questore era mio,
me lo meritavo e tu lo sai.

Grazie.

- Va bene.
- Andiamo a dormire. - Andiamo.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Chi è ?
- So che è tardi

ma c'è stata una chiamata
che deve sentire subito. - Arrivo.

Mentre ti vesti, faccio il caffè.

- Doppio.
- Doppio. Grazie !

[SQUILLI DEL CELLULARE]

Pronto ?

- Com'è andata veramente ?
- Non lo so, giuro !

Ciro ha detto di essere stato lui

ma siete entrati insieme nel basso,
giusto ?

Che devo pensare, ingegnere ?
Che lei c'entri con l'omicidio ?

Avete sentito urlare
prima o dopo essere entrati ?

- Non mi ricordo, giuro !
- Vabbè.

Se non parlate, non ve ne andate.
Passate la notte qua.

Ispettore, pensavo una cosa.

Visto che per la mia età
non mi potete arrestare

posso assumermi la colpa ?

Cozzolino !
Mancano solo le tue stronzate.

[SQUILLI DEL CELLULARE]
L'ho buttata lì.

Scusa un attimo.

Ricominciamo da capo.
A che ora avete sentito urlare ?

(dal Pc) Ilaria, dormivi ?
- No. Hai notizie per me ?

(dal Pc) Stefano ha cenato
da te ? - No. Che è successo ?

(dal Pc) C'è qualcosa che non va.

(dal Pc) Oggi si è accorto
che lo seguivo e l'ho perso.

(dal Pc) Lo chiamo da ore,
ma ha il telefono spento.

- Che significa ?
- Ditemelo voi.

Ci controllavate ? Bravi, bene.
Tu lo sapevi ?

Certo, sennò non stavi qua. Posso
sapere perché o non sono degno ?

L'abbiamo fatto con tutti,
non potevamo rischiare.

- Che cosa ?
- C'è una talpa alla mobile.

Pensate che sia Stefano ?
Sapete che non è capace.

Sì, ma tu stesso hai detto
alla sorella che qualcosa non va.

E' strano in questo periodo,
ma è assurdo dire che è un infame.

- Volevo parlargli domani mattina.
- No. - Mettiamolo alle strette.

Ho detto di no. Nessuno gli parla
fino a nuovo ordine, soprattutto tu.

Devo occuparmene io,
devo controllare dei conti bancari.

- Con che macchina è uscito ?
- Quella della madre, non ha il GPS.

Non fa niente, riuscirò a capire
dov'è andato oggi.

Potete andare entrambi.

Non potevo avvertirti. Scusa.

Che vuoi fare...

Chiama Alessandro.

Era come tenere il diavolo in casa.

Dovevamo stare attente a ogni
parola, soprattutto Jamila.

Schiaffi, calci, insulti.

(in napoletano)
Dopo tanti anni, eravamo abituate

ma stavolta no, era diverso.
- Per il figlio in arrivo ?

Quando Enzo era piccolo,
ho fatto molti errori

e questo bambino era
un'occasione per riparare

per crescerne un altro da capo.

Jamila era contenta.
Ciro è un bravo ragazzo.

Poi Enzo è stato scarcerato
e ha saputo della gravidanza

e quando è tornato a casa
aveva gli occhi da fuori

gli occhi della pazzia.

Tu levati. Vieni qua !

- Conosco bene quegli occhi.
- Levati ! - Fermo.

- Gli occhi della cocaina.
- Dove vai ?

Mi sono messa paura
che ammazzava lei e il bambino.

Non ti muovere, stai ferma !

- Non ti muovere.
- Enzo, lasciala stare !

Poi che è successo ?

Anna, glielo puoi dire.

Jamila voleva prendersi la colpa

con tutte le ferite e i lividi
l'avrebbero creduta.

Era credibile. Io avevo detto di no.

- Vi siete inventate del creditore.
- Non ho capito più niente.

Non riuscivo a ragionare.
L'ho lasciata fare.

Poi sono entrati i vicini.

Ho ucciso mio figlio !

Io ho ucciso mio figlio.

Anna ha detto
che non era di proposito.

Hanno chiamato, siete andati lì

e Jamila e Anna
vi hanno raccontato dell'aggressore.

- E' vero.
- No, è una palla

ma ci crediamo, altrimenti è
favoreggiamento. Sapete che cos'è ?

- Quindi ?
- Che dobbiamo fare ?

Scomparite dal mio campo visivo.

Dovete andarvene, forza. Andate via.

- Andiamocene.
- Che dobbiamo fare...

- Allora ? - Il percorso è
più breve, ma è impossibile.

- Ci si blocca in un punto.
- Non volevo sentire questo.

- Dovremmo attraversare l'acqua.
- Trovate un modo.

Ha insistito per dormire lì.

- Che è successo ?
- Mi hanno chiamata stanotte.

Non voleva andare a dormire.

Quando sono andata a prenderlo
era seduto all'ingresso.

- Non ha mangiato e ha rotto
la bicicletta. - Sei sorpresa ?

- Vuoi sentire che avevi ragione ?
- No.

Voglio solo scegliere ciò che è
meglio per lui, tutto qua.

Vuoi trovare un'altra famiglia
o insistere con questa ?

- Nessuna delle due.
- Cioè ?

Teniamolo noi, ma non in affido.
Adottiamolo.

- Capisci quello che dici ?
- Certo.

- Intendo per noi, per me e per te.
- Sì.

Sì e ho paura.

Diego vuole stare con noi, però.
Ha bisogno di noi.

Non mi voglio tirare indietro.

Sono stanco morto.

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