All language subtitles for Resta Con Me 1x03 Episodio 3 iTALiAN-Pir8 it

Di Gennaro ti colpiva
lo sguardo, gli occhi

occhi attenti, svegli, coraggiosi
di una persona intelligente

ma l'intelligenza a volte
si usa per fare cose sbagliate.

Ricordo ancora i guai
che combinava da ragazzino

come quella volta che lo trovai
con Alessandro e Marco

a vantarsi per aver rubato.
- Non si ruba.

Andiamo a casa.

Le doti, le qualità di un uomo
non gli impediscono di sbagliare

però non è mai troppo tardi
per cambiare se lo si vuole davvero.

Gennaro aveva fatto buone azioni

specialmente da quando
era diventato papà.

Tuo padre ti amava immensamente

e questo amore lo ha spinto
a diventare migliore.

Puoi esserne fiero.

Ora, fratelli, preghiamo
per l'anima di Gennaro.

["RESTA CU' MME" DI PINO DANIELE
DALLA RADIO]

Ale, anche io vorrei fare
qualcosa per lui

qualsiasi cosa, se serve.
- L'unica cosa che serve...

è qualcuno che gli voglia bene
e che gli stia vicino.

Paola.

- Diego, andiamo a casa.
- Lasciami. Voglio papà.

Voglio papà !

Stai con me.

Paola, ti accompagno io
così non devi stare con loro.

Lo so com'è perdere i genitori da
piccoli. Si apre una voragine dentro

e se qualcuno non ti tiene,
ci cadi anche tu.

Pensi di non riuscire a tenerlo ?

Come faccio ?
A malapena sto in piedi io.

E' una cosa momentanea,
non starà per sempre con voi.

Che differenza fa ?

E' un bambino,
ha bisogno di essere amato subito.

Questo mi ha chiesto la madre di
Alessandro quando l'ho conosciuta.

E' la condizione che mi ha posto.
Alessandro sa come ci si sente.

Comunque, se credi
di tirarti indietro

devi essere chiara con lui.
- Lui non doveva esserlo con me ?

Doveva chiedere,
prima di portarlo a casa.

In che situazione mi ha messo ?

Vieni con me.
Io so dov'è la mamma di Diego.

- Va bene se lo metto qua ?
- Ci penso io.

- Posso rimanere un altro po'.
- No.

Paola, guardami.

Parlami, dimmi qualcosa.

- Non ho niente da dirti.
- Però parli con Franco.

Forse perché non mi ha messa
in pericolo.

Ehi. E' un agguato ?

Stai facendo una stronzata.

Gliel'ho detto tante volte
stamattina, non serve a niente.

Te ne stai andando
per colpa nostra ?

Non è colpa di nessuno.

E' che mi sono perso, tutto qua.

- Pensi che ti ritrovi di notte.
- Non si può mai sapere.

Alessa'.

Tieni.

Può anche non spiegare

ma abbiamo capito
perché passa all'unità notturna.

Vuole continuare
a indagare sulla banda.

- Dottor Scudieri, serve una mano ?
- Ci penso io.

Per qualsiasi cosa, sto qua sopra.

Come mai Ciullo e la Fiore
non hanno ancora preso servizio ?

- Buonasera. - Salve.
- Accomodatevi dove volete.

- Sì, quello è il mio tavolo.
- Mando mia nuora per l'ordinazione.

Jamila, porta un cuscino di raso
per il signore.

- Signori, buonasera.
- Buonasera.

- La genovese a quest'ora ?
- Scusate.

Questo è il piatto di battesimo
per chi entra nella squadra.

Ti è piaciuto entrare
nella squadra dell'UDIN ?

E ti mangi una bella genovese.
Jamila, porta un altro piatto.

Subito.

La guardano perché è nuovo.

E' il dottor Scudieri,
da stasera lavora con noi.

- Piacere ! - Dottore.
- Buonasera.

Salve, buonasera.
Togliamo questo "lei", però.

Offre la casa.
[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Che dire, grazie.
- Prego. - Pronto ?

Dove ? Arriviamo subito.

C'è un cadavere
nella zona virgiliana.

- Il battesimo è rimandato.
- Meno male.

Come, ve ne andate ?
E il controllo a casa mia ?

- Cozzolino, ancora ? Facciamo
la prossima volta. - Speriamo.

E' solo, si inventa di subire
minacce per poter chiacchierare.

(in napoletano) Speriamo che senza
zuccheri il cervello ti funziona.

- Perché brilla ?
- Può essere fluoresceina.

Si usa per gli scarichi illegali
o per cercare dispersi.

Lo trovi su internet, costa poco.

- Dove va ?
- A verificare.

A volte ci si veste così
per l'addio al nubilato.

- Mi dispiace.
- Non devi dispiacerti.

Ti devi concentrare sulla scena.

Scudieri, che chiamiamo a fare
la scientifica ?

Le hanno sparato alle spalle
mentre fuggiva.

Non ha niente addosso,
verifica se è schedata

e poi vediamo
se c'è il foro d'uscita.

- Va bene.
- Geppino ?

E' morta da un po',
ma non so dirti quando.

Un giorno ti insegno,
così rimango a dormire.

- Perché questa faccia ?
- E' bella la tua.

C'è una ragazza ammazzata,
che devo fare ?

Mi metto a ballare la samba ?

Ciao, Linda.

Salvatore, fino a ieri
ti lamentavi che siamo pochi.

Avevo chiesto un agente,
non l'esperto del crimine.

- Io sono contenta, invece.
- Veramente ?

- Non si direbbe proprio.
- Vabbè.

Ale, non è schedata.
Dovete indentificarla da soli.

- Geppino, aiutami a girarla.
- Sì, vai.

Eccolo qua, il foro d'uscita.

- Dovete cercare anche
il proiettile. - Sembra una bambina.

- Orario della morte ?
- Non so azzardare ipotesi precise.

- Azzardane una vaga.
- Beh...

- Quindici, venti ore al massimo.
- Grazie.

Sui Social non ho trovato
niente di utile.

Sicuramente è scappata da qualche
villa con piscina nei dintorni

perché ha fatto il bagno vestita.
- Che ne sai ?

- I vestiti sanno di cloro.
- So dove possiamo andare.

- Perché vuoi lavorare di notte ?
- Soffro di insonnia.

Speriamo, serve gente sveglia.

- Là si vedono le ville della zona.
- Attenta.

- Non hai riavuto la pistola ?
- Mi muovo bene senza.

Insomma...

Lascia stare le mappe,
è la villa dei Montefusco.

Sta a Via della Gaiola.

Qualcosa so pure io.
Dobbiamo prendere la macchina.

Non può essere scappata a piedi
da lì ?

La paura fa fare pazzie,
ma è improbabile.

Avrà fatto sicuramente un tratto
con la macchina.

Andiamo.

Con questo, mi chiami
se hai bisogno di qualcosa.

Basta accenderlo, così.

(in napoletano)
Io non ho paura di niente.

Va bene.

Allora spengo questa,
sennò non prendi sonno

ma lascio accesa quella
nel corridoio. - Va bene.

- Buonanotte.
- Buonanotte.

Scusa, ma le buone maniere
di notte fanno solo perdere tempo.

[CITOFONO]

- Chi è ?
- Polizia, signor Montefusco ?

- No, sono il custode.
- Aprite, per favore.

I Montefusco sono vecchi
e sono quasi sempre a Milano.

La villa è praticamente disabitata.

- Da quanto fai il custode qua ?
- Un anno, più o meno.

Hai i documenti ? Dammeli,
che facciamo un controllino.

- Sai chi è stato ?
- No.

Oggi sono venuto a controllare
e l'ho trovata così.

Qualcuno avrà scavalcato.

- Hai controllato le telecamere ?
- Il sistema è guasto.

Avrai avvisato i proprietari, no ?

Non è stato rubato niente. Sarà
uno scherzo dei ragazzi di zona.

- Quanto dura questo "controllino" ?
- Eh...

Magari nel frattempo
è diventato un "controllone".

Vieni con me.

- Tu vai a dormire così ?
- Aprilo.

- Sono solo bottiglie.
- E' anche delle case vicine.

Hai fatto lo sforzo
di metterla tutta dentro ?

- Chi è Tea ?
- Non la conosco.

- Non la conosci.
- No.

E come mai festeggiava
l'addio al nubilato qua ?

Forza, non abbiamo tempo.

- Una mia amica mi ha chiesto
il favore. - Il nome.

- Ma che è successo ?
- Nome e numero, Varini ! Avanti.

Katia Perella,
non so il numero a memoria.

- Non te lo ricordi ?
- Va bene, grazie, ho capito.

- Dammi il cellulare. - Perché ?
- Devo prenderlo io ?

- Il cellulare, forza.
- E' incensurato, ma per poco.

Adele Montefusco dice che non hanno
custodi e non sanno chi sia.

Loro sanno chi sono.

Fai venire Improta,
quando hanno finito con il cadavere.

- Che cadavere ?
- Ora te lo spiego. Sali, vai.

Katia Perella sta arrivando.

Questa è la sua chat con Varini.

Le ha chiesto 350 euro
per la villa con piscina

e 700 per la piscina luminosa.
- Bella amicizia.

Non è la prima volta
che affitta la villa.

Ci sono altri scambi e un listino
prezzi. E' una piccola attività.

- Contatti con la vittima ?
- Non c'è nessuna Tea.

Aspetta la Perella
e avvisaci quando arriva.

- Va bene.
- Grazie.

Scusa.

Buono. Andiamo.

Adesso ci facciamo
una bella chiacchierata.

Tanto noi abbiamo tempo.

Allora...

vogliamo cominciare ?
Dài, su.

Sono cresciuto in quella casa.

Mio padre ci ha lavorato
per una vita, a nero.

Faceva il custode, l'autista,
il giardiniere, ogni cosa.

Quando si è ammalato,
se ne sono fottuti.

- Dove hai trovato le chiavi ? - Tra
le cose di papà quando è morto.

- Ci sei andato a vivere ?
- Più o meno.

Viviamo in un buco, in sei,
lavora solo mia madre.

Non faccio niente di male,
rimetto a posto.

Appropriazione indebita, truffa.

Anche con le pulizie,
i reati restano.

Quante ragazze c'erano alla festa ?

- Sei.
- E' successo qualcosa ?

- Discussioni ? Si è aggiunto
qualcuno ? - Non lo so.

Non ero là con loro.
Sono sceso quando sono andate via.

Ho ripulito
e mi sono messo a dormire.

Va bene. Per il momento puoi andare.

Non puoi tornare alla villa
e devi restare a disposizione.

- Accompagnalo fuori.
- Prego.

Se non c'entra niente come penso,
chiamo Montefusco

e se non lo assumono,
gli faccio sequestrare la villa.

- Che stai facendo ?
- Di chi è questa stanza ?

Diego, torna a dormire.

Se la tenete così perché non è
finita, per me va bene anche così.

Forte, i colori del Napoli,
blu e bianco.

Mi piace assai.

Io e Alessandro aspettavamo
un bambino, la stanza era per lui.

Poi...

ho avuto un incidente e l'ho perso.

Allora ti chiedo scusa.

- Tea era il suo soprannome ?
- Si chiamava Dorotea Marino.

- Non posso crederci. - I genitori
hanno sporto denuncia tre ore fa.

E' scomparsa con il fidanzato
Gerardo Moscatiello.

E' venuto a prenderla ieri sera.

Tea aveva bevuto parecchio
e stava male così l'ho chiamato.

- Sono andati via insieme.
- A che ora e con quale macchina ?

Poco dopo l'una,
con una monovolume grigia.

Siamo andati via tutti, ma loro
hanno preso una scorciatoia buia

perché Gerardo voleva sbrigarsi.

Gerardo era tranquillo o arrabbiato
perché Tea aveva bevuto ?

Gerardo adorava Tea
ed è un bravissimo ragazzo.

Con precedenti, però.
Residente a Bacoli, 22 anni, operaio

è stato arrestato sei mesi fa
per detenzione di stupefacenti.

Te l'ho girato sul computer.

Sì, è lui, ma la droga non era sua.
L'hanno messa nella sua auto.

Voleva entrare in Polizia,
l'hanno fottuto.

- Chi ?
- Uno stronzo, Andrea Lombardo.

Fa il buttafuori al Midnight Club,
lui e Tea stavano insieme

e non le dava pace. Gerardo l'aveva
convinta a denunciarlo per stalking.

Sì, è lui.

Ha precedenti per spaccio,
rissa e detenzione di armi.

- Te l'ho girato sul telefono.
- Bene. Grazie, può andare.

- Grazie.
- Grazie, arrivederci.

Dovremmo fare due chiacchiere
con questo Lombardo.

Me ne occupo io. Mandate due volanti
a controllare la scorciatoia

e fate pressione sulla Scientifica.

Tu fai quello che ha detto.

- Scudieri ? Aspetta, vengo con te.
- Non serve. - Serve a me.

Io mi scoccio a stare dietro alla
scrivania. Segnatelo, è importante.

Guido io.

Io e Tea siamo stati insieme
una vita.

E' normale che mi lascia per uno
e se lo sposa ?

Non è normale
quello che le hanno fatto.

Dov'eri ieri notte
tra l'una e le sei ?

A casa, il night era chiuso.

- Qualcuno può testimoniare ?
- No, ero solo.

Hai una pistola ?

Oh ! Ce l'hai o no, la pistola ?

- Io volevo davvero bene a Tea.
- Dite tutti così

e poi noi le troviamo morte.
- E' tua, quella ?

- Perché ?
- Perché ? Girati.

Ora ti diciamo perché.

- Dov'è la pistola ?
- Nel portabagagli.

Andiamo, va'.

Ilaria,
porta tutto alla Scientifica.

Lombardo va in sala interrogatori,
aspettiamo il carroattrezzi.

Ok. Mio fratello non ci crede
che l'hai abbandonato.

E' fortunato,
lo cazziavo e basta ultimamente.

Hai la palla di vetro ?

Guardava sempre verso la macchina,
non era difficile.

Cazzo !

Il carroattrezzi ha portato via
la macchina.

- Bene.
- Possiamo rientrare.

- Mi devi dire qualcosa ?
- No, niente.

La Scientifica non ha trovato
il proiettile

ma ha detto che le telecamere
alla villa funzionano.

L'ex fidanzato era lì quella sera
e girava in tondo come uno squalo.

Grazie.

Perché hai mentito ?

Temevo che mi avreste arrestato,
con la denuncia, i precedenti.

- Ora anche la droga e la pistola.
- Non ho sparato a nessuno.

Volevo fare un casino, entrare
e portarmela, ma non l'ho fatto.

Sei mesi fa il fidanzato di Tea
è stato fermato

per possesso di stupefacenti
grazie a una segnalazione.

- L'hai fatta tu ?
- Questo che c'entra ?

- L'hai fatta tu, sì o no ?
- No.

La telefonata è partita dal night.

- Dov'è il corpo di quel poveretto ?
- Ma che dite ?

Li hai ammazzati tu, entrambi.

Ti sei appostato nei paraggi
della villa, poi li hai seguiti.

Hai sparato a lui, Tea è scappata
e le hai sparato alle spalle.

Non ho ammazzato nessuno.

Sì, gli ho messo la droga in auto,
lo volevo rovinare

ma non li ho ammazzati.

Senza proiettile non so
se il PM confermerà il fermo.

Manderò qualcuno della mobile
a cercarlo, la luce aiuta.

- Ci vediamo stasera.
- Oh.

- Anche noi siamo della mobile.
- Che palle, Salvato'.

Ti impunti per principio.
E' in gamba e gentile.

- Non gli importa dell'unità,
pensa ad altro. - Che cosa ?

Al night club è scattato dietro
a una donna, dopo era nervoso.

- Ti dico che pensa alla banda.
- Sei diventato profiler ?

Andiamocene a dormire, dài.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

- Polizia. - Sì.
- Devo rintracciare un collega

che ha preso una corsa stanotte
in Via Cimarosa. Subito.

- Sì.
- Grazie.

Ventisei a centrale,
ho bisogno di un'informazione.

Trovata una soluzione per Diego,
ognuno va per la sua strada.

- Ciao.
- Paola.

Guardi bene.

Potrebbe essere lei,
ma non l'ho guardata così bene.

Era buio e non ha detto una parola.

Sì, ma le avrà comunicato
un indirizzo.

Si è fatta lasciare poco più avanti
e si è allontanata a piedi.

Va bene, grazie.

Buongiorno.

- Diego ?
- Dorme, tra poco lo sveglio.

- Lo porto io a scuola.
- Tranquilla, abbiamo un accordo.

Vale da domani,
sei sveglio da troppe ore.

Che cos'è ?

Buongiorno.

E' per te, sono le cose di papà.

- Queste non sono mie.
- Queste sono di qua.

Capiterà che ti servano.

Vado a vestirmi.
Ho già troppi pensieri.

- Vado a prendere un caffè.
- Potevi dirmelo.

Che cosa, Paola,
che nemmeno mi parli ?

So che ti ho chiesto tanto
portandolo qua

ma finché resta,
voglio che stia a suo agio.

Diego, sbrigati, vestiti.

Che cazzo.

E basta, Salvato'.

Dormi.

Non ci riesco. Sto troppo incazzato.

A volte ti comporti
come un ragazzino.

Se questo Scudieri è bravo
come dicono, è meglio anche per te.

Ma come mai a quest'ora
hai tutto questo sonno ?

Ho fatto tardi davanti alla Tv.

Ho visto un film bellissimo,
una storia d'amore.

- Te la racconto ?
- Lascia stare.

- Non è che sei uscita ?
- Che dici ?

Mi è sembrato che la macchina fosse
un mezzo metro più avanti

rispetto a ieri sera.
- Prendi anche le misure ?

- Ho fatto un giro sul lungomare.
- Lungomare ?

- Non ho nemmeno sfiorato
la tangenziale. - Sì, vabbè.

Veramente.

E' vero.

- Tu sei la vita mia, lo sai?
- Pure tu.

Però sei troppo
poliziotto scassacazzo.

Togliti questa cosa, dài.

Che vuoi fare ?

E' inutile che state lì impalata.
Dovevate impedirgli di andarsene.

- Quella foto se l'è portata?
- Gliel'ha data Stefano.

Pensa che si sia trasferito
per indagare sulla banda da solo.

- Ha deciso lui.
- Dovevate fermarlo.

- Tanto voi pensate al vostro
trasferimento... - Spada !

Senti, capisco tutto, però ricordati
che sono un tuo superiore.

- Allora, che stai facendo ?
- Che fai ? Mi segui ?

Non ti sto seguendo,
ma devi andare a dormire.

Su che stai indagando ?
Sulla banda o sul caso dell'unità ?

Sì, muoio di sonno,
quindi dimmi che vuoi e vattene.

Alessa', mi fai passare la voglia.
Volevo dirti che ci sono, davvero

per qualsiasi cosa, dimmi
che devo fare. - Che devi fare ?

Torna in ufficio e ascolta ciò che
ti dicono Nunzia e Marco, chiaro ?

Vai, vai.

Non ce la fai a occuparti di lui.

Hai visto che dimostri
10 anni più di me ?

- Tutti dimostrano
10 anni più di te. - Questo è vero.

- Come stai ? - Bene.
Devi andare a un matrimonio ?

- E' troppo, vero ?
- Quando mai, sei bellissima !

Per una volta
che si veste da femmina.

- Che fai ?
- Devo portarlo in tintoria.

Diego l'avrà messo un pomeriggio.

Sì, però sa Dio quanto avrà corso
e sudato.

- Al funerale del padre ?
Che stai dicendo ? - Vabbè...

E' cresciuto per strada.

Mi fai pentire di avertelo chiesto.
Lo porto io.

- Ciao. - Paola, aspetta.
- No, davvero.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Tra dieci minuti sto da te.
- Che è successo, Salvato' ?

Niente, ma tra dieci minuti sto lì.

Vuoi trovare il proiettile.
Vuoi dimostrare che sei bravo.

I minuti sono diventati otto.

- Amore.
- Scusa.

Non volevo svegliarti.

- Ti dispiace ?
- No, è più bella.

Anche io avrei odiato qualcuno
che rimpiazzava mio padre.

Io non odio Franco.

Chissà perché non è diventato
un poliziotto come voi.

Magari era ancora vivo.

- Devo andare al lavoro.
- Già ? E' ancora giorno.

Devo andare agli allenamenti.

- Chiedo a Paola di portarti, ok ?
- Lascia stare, già mi odia.

- Poi dopo stanotte...
- Che è successo ?

Potevi dirmi del bambino.

Paola non ti odia, ce l'ha con me.

Risolveremo tutto, tranquillo.

Ecco il bossolo.

- Le hanno sparato da qui.
- Troviamo il proiettile.

Pensa solo alla scena del delitto.

Guarda che bello.

Diego ? Non puoi giocare qui,
dài fastidio.

Diego.

Ho capito, sei arrabbiato e lo sa
tutto il palazzo, dimmi perché ?

- Te ne sei sempre fottuta
di me e Alessandro. - Non è vero.

Perché se ne va quando torni ?
Per non darti fastidio.

E' colpa del bambino che è morto
o è colpa mia ?

- Non mi va di parlarne.
- Se potevo, qua non ci venivo.

Con mio padre, mi divertivo di più.

Abbiamo trovato
bossolo e proiettile.

Salvatore aspetta
i risultati della Scientifica.

Quando si incazza,
dà il meglio di sé.

Sì, ma non dirglielo
che l'ho già fatto io.

Se Tea è stata uccisa dall'ex
tra poco lo sapremo.

A quel punto, avrà ammazzato
anche il suo fidanzato.

- Che c'è ?
- Una fissazione.

E siccome ho la capa tosta...

Il proiettile non combacia
con la pistola di Lombardo.

So perché il ragazzo non ha finito
di buttare l'immondizia.

- Hai sentito che ho detto ?
- Sì.

Venite qua.

Guarda.

[NOTIFICA DAL CELLULARE]

"Ho lavorato per te."

"Una coppia gestisce una struttura
dove vive con i figli."

"Si libera un posto tra due giorni.
Puoi andare a vederla."

"Si chiama 'Il rifugio' è
a Piazzetta Ascensione, 35."

"Fammi sapere se ti piace,
un bacio."

- Che cosa ti ha spaventato ?
- Gli spari.

- Quanti ?
- Tre, uno dopo l'altro.

- Perché non ce l'hai detto ?
- Ciullo.

Sai dirci da dove provenivano ?

- Da sotto, credo.
- Che significa "sotto" ?

- Sulla scorciatoia
ci sono altre ville. - Nient'altro ?

- E' passata una moto dopo un po'.
- Dopo quanto ?

Mezz'ora, forse.

Li riconosci, questi ?

No.

Mi dispiace
di non aver detto niente.

Avevo paura per la faccenda
che usavo la villa

ma ora mi vergogno.
[SQUILLI DEL TELEFONO]

- Pronto ?
- Ale, abbiamo trovato la macchina.

C'è del sangue sul bagagliaio,
ho chiamato la Scientifica.

Grazie.

Fanne una anche davanti.
Chiama la mortuaria.

La ragazza, scappando,
sarà passata da lì.

Deve aver corso come una pazza.

La Villa Montefusco è qui dietro,
anche se non si vede.

Se hanno sparato al ragazzo,
Varini ha potuto sentire.

Le impronte sull'auto sono
di due pregiudicati.

Nino Barone e Angelo Porzio.

- Sembrano i due della moto.
- Andiamo a prenderli. Grazie.

- Ciao.
- Ciao.

Perché ?

Dimmi perché cazzo
li avete ammazzati.

Perché quello stronzo
non si è fatto i cazzi suoi.

- Che vuoi dire ?
- E' semplice.

Stavamo rubando una macchina.

E' venuto e ha detto
che avrebbe chiamato la Polizia.

Angelo gli ha risposto.

Ha detto: "Vabbè, ce ne andiamo."

Appena quello si è voltato, però

gli ha sparato in una gamba.

Rideva come uno scemo.

Il ragazzo gridava
verso la macchina: "Scappa."

Angelo gli ha sparato ancora

altri due colpi.

Uno alla schiena

e un altro alla testa.

Poi è andato verso di lei.

Andiamo, va'.

- Ehi.
- Stai ancora qua ? - Sì.

(in napoletano) Sono distrutto.
- Si vede, sei una "mappina".

Abbiamo arrestato
due assassini di una coppia.

Il ragazzo sognava
di entrare in Polizia.

Ti ricordi che Gennaro,
dopo averci sempre sfottuto

si era messo in testa
di voler fare il poliziotto ?

In realtà sfotteva me,
diceva che ti volevo copiare.

Ehi, Ale.

Non ti fissare,
questa non è la storia di Gennaro.

(in napoletano) Vai a dormire.
- Ciao, Marcoli'.

Vai, Faritù, porta su.
Fa anche rima.

Vai, fratello. Ecco qua.

So che Paola sta male, ma faccio ciò
che penso che sia giusto.

Ehi, Alessa'.
Fai tutto tu, non ho detto niente.

Penso che Diego ce l'ha mandato
il tuo amico lassù.

Neanche ci credi e vuoi usarlo
per i fatti tuoi. Non fare lo scemo.

Allora è il destino, o quello che è.

So solo che siamo fatti
per stare insieme, tutti e tre.

Sono contento.

- Fammi lavorare.
- Lascia, faccio io.

- Hai una certa età.
- Io ? Cammina, va'.

Faritù, forza, fratello
sennò non ce ne andiamo più.

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