All language subtitles for Resta Con Me 1x02 Episodio 2 iTALiAN-Pir8 it

Ispettore Ciullo, siamo
l'Unità d'intervento notturna.

- Chi è la vittima ?
- Non lo conosco, ispetto'.

Vi ho chiamato appena l'ho trovato.

Chi ha fatto la segnalazione ?

Uno della sicurezza.

Avete dei guanti ?

Aspetta la Scientifica, no ?

Non penso cambi qualcosa
se lo identificano tra poco.

Non serve identificarlo, lo conosco.

- Quello è un reperto.
- No, è un ricordo.

Potete andare. Il caso è mio.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Ale ? - Vieni al porto,
zona merci. Avvisa Stefano.

- Che è successo ?
- Hanno ammazzato Gennaro.

Che cazzo dici ?

- Genna', ma dove ci stai portando ?
- Marco, muoviti !

- Aspetta, Genna' !
- Vieni, Alessa'. - Ci sono !

- Che volete fare da grandi ?
- Il poliziotto.

- Veramente ? Marco ?
- Pure io.

- Vuoi copiare Alessandro ?
- Invece tu che vuoi fare ?

- La fine di tuo padre ?
- Io sono io.

- Non copio gli amici.
- Vaffanculo, Genna'.

Dài, Marco !

Quant'è alto !

Sembra una vita fa,
ma ce l'aveva nel portafogli.

Sono uno stronzo,
non mi sono fatto più vivo.

Tu e Paola lo avete aiutato
a non perdere Diego

gli avete trovato un lavoro,
io che ho fatto ?

- Gennaro è morto per colpa mia.
- Che stai dicendo ?

Era un mio informatore, Marco.

Dopo la sparatoria,
gli ho dato l'identikit della donna

gli ho chiesto di cercare lei
e il clan che ricattava la banda.

- Avrà trovato qualcosa.
- Non sai se è morto per quello.

- Gennaro era sempre nei guai.
- No, era cambiato.

Teneva troppo al figlio
per rischiare.

Io l'ho tirato in mezzo
a questa indagine sulla banda.

- Il capo sa queste cose ?
- Non ancora.

E' morto da 48 ore, l'hanno pestato
e freddato con un colpo alla nuca.

Bisogna portarlo a Medicina Legale
per i dettagli.

Mare', è prima mattina
e già ti attacchi a quelle ?

- Ti fanno male. - Il reflusso è
come voi, non ha orari.

Scassa in qualunque momento.

Alessandro, ho letto i giornali.

Non starli a sentire.

Con uno armato davanti a mia moglie,
avrei fatto peggio.

- Lei come sta ?
- Ha perso il bambino.

Oh ! Guarda questo.

Appena sveglio
ho ascoltato i messaggi.

Non devi ascoltare i messaggi.

Devi tenere il telefono
sempre acceso, è chiaro ?

Se vuoi dormire tranquillo,
non puoi fare il poliziotto.

Gennaro aveva la divisa del lavoro.

E' probabile
che l'abbiano ammazzato qua.

Parlate con i colleghi,
fate domande in giro.

Trova il motorino, è rosso, rotto,
con l'adesivo di un teschio.

Ci pensiamo noi.
Vai a riposare, sei distrutto.

Vado a parlare
con il figlio di Gennaro.

- Ti ho citofonato per ore.
- Ho dormito fuori.

- Devo chiedere il permesso ?
- No.

- Devi essere reperibile sempre.
- E' la prima volta.

- Sembra che lo faccio sempre.
- Sai come sta.

Il morto era un nostro amico
d'infanzia, siamo cresciuti insieme.

Andiamo a lavorare.

- Che mi dici di lui ?
- Non lo vedevamo da una settimana.

La cooperativa è in difficoltà

però Gennaro faceva il facchino
anche diversamente.

- A nero, giusto ?
- Come, sennò ?

Chiedete a Mimmo Failla
al molo dell'Immacolata Nuova.

Sa come funziona.

Diego ?

Diego, apri.

Diego ?

Sono Alessandro.

Diego ?

Dove sei ?

- Failla, rispondi.
- Com'è possibile che è morto ?

Gli hanno sparato.

In che rapporti eravate ?
Eravate amici ?

- Di che state parlando ?
- Di niente.

Quando si dà lavoro a fiducia,
possono nascere problemi.

Io non ammazzo la gente, la aiuto.

Se so di qualche lavoro,
metto in contatto.

"In contatto" ?

- Quando l'hai messo in contatto
l'ultima volta ? - Non mi ricordo.

Vi posso dire quando l'ho visto
l'ultima volta.

Rapina, spaccio, ancora rapina.

L'abbiamo beccato l'ultima volta
tre anni fa, poi niente più.

Vuoi lavorare anche di giorno ?
Muoio di sonno, Salvatore.

Prendi la mia macchina e vattene.

- Torno con i mezzi.
- Perché non vieni con me ?

Le chiavi sono nel giubbino.

Passami a prendere stasera,
puntuale magari.

Sono sempre puntuale.

Sei sicuro che non vuoi venire ?

Non cambia niente, se impari
a memoria la scheda del morto.

Vabbè, allora ciao.

Se prendi l'assassino
prima della Mobile, avvisami.

Tre, tre, cinque. Quindici metri
quadri, chiamalo giardino...

Sette, sei, quattro, tre.

- Dottoressa,
state guardando le case. - No.

Guardavate le case.
Già pensate a questo ?

Finché non accettano
il trasferimento, dovete stare qua.

- Stavo leggendo un'informativa.
- Come non detto.

Vi ho portato il caffè,
solo perché è avanzato.

Anche se vuoi essere gentile,
riesci a essere scostumata.

E' la mia natura. Quando
ve ne andrete e non ci sarò più

chi vi porterà il caffè avanzato ?
- Avanti.

- Posso ?
- Buongiorno, Ciullo.

Se sei qui per l'uomo di supporto,
non l'ho trovato.

- No, mi serve un chiarimento.
- Va bene. Spada, puoi andare.

Buongiorno, Ciullo !

Scusala. Non è colpa tua.

Se l'avessi salutata,
sarebbe stato uguale.

Sei fortunato che non ti ha
insultato. Siediti, dimmi tutto.

- Ehi, novità ?
- Ciao, Ale.

Tre giorni fa alle 21 Gennaro era
all'Imacolatella Vecchia.

Dicono che sembrava
che aspettasse qualcuno.

- Chi l'ha visto ?
- Ecco, si chiama Mimmo Failla.

Ufficialmente ripara barche,
ma organizza facchinaggi a nero.

Qualche volta dava da lavorare
a Gennaro.

Controlliamo se è attendibile
e se ha legami con la camorra.

- I tabulati del telefono ?
- Sì, sono appena arrivati.

- Appena sono pronti, dammeli.
- Sì. - Ehi.

- Com'è andata con Diego ?
- Non è a casa né a scuola.

Non so dove cercarlo.
Ho dato le foto alle volanti.

- A parte Gennaro, non ha nessuno ?
- No, la madre li ha mollati.

Lui aveva tre anni,
pensa che sia morta.

- Ale, puoi venire un attimo ?
- Arrivo subito.

Alessandro.

Vedi che lo troviamo.
Scusa per stamattina.

Voglio sapere come devo regolarmi
con l'omicidio di Gennaro Russo.

Che vuoi fare ? Noi siamo la Mobile.

Se un caso è nostro,
lo è anche alle due di notte.

- Voi supportate in caso di bisogno.
- Anche noi siamo della Mobile

poi che supportiamo ? Il nome del
morto l'ho dovuto trovare da solo.

- L'indagine è riservata.
- Io vi avviso.

Se crea un precedente,
il pronto intervento chiude.

Se volevo lavorare di notte,
facevo il fornaio. Grazie.

- Prego.
- Arrivederci, Ciullo.

- Che ha ? - Can che abbaia
non morde, tranquillo.

Scusate.
Ale, ho controllato i tabulati.

Il telefono di Gennaro si è spento
tre giorni fa alle 23,48.

Le chiamate senza risposta
sono da parte tua

e da un telefono intestato a lui
a cui non risponde nessuno.

Dev'essere il figlio,
localizziamolo.

- Ok.
- Mi farete capire di che parlate ?

- Ovviamente, dottoressa.
- Sì.

Certamente.

- Ehi, Tarek ?
- Sta là.

- Tarek Hammadou ?
- Che vuoi ? Chi cerchi ?

Vicequestore aggiunto Scudieri,
Polizia.

Conosci Diego Russo ?

Sì, suo padre
è il mio migliore amico.

Perché hai il suo telefono ?

Stanotte è venuto a bussarmi.

Saranno state le due,
era stanco morto.

Ha detto che non riusciva
a trovare Gennaro.

Si è messo in qualche guaio ?

- L'avete arrestato ?
- La cosa ti agita ?

A me dispiace per il ragazzo.

Ha detto che se non tornava,
dovevo nasconderlo.

Ha paura degli assistenti sociali.

- Da quanto non vedi Gennaro ?
- Da sabato scorso.

Sì, sabato.

Gennaro è morto. Gli hanno sparato.

- Perché il bambino è venuto qua ?
- Sono l'unico amico di suo padre

e il ragazzino lo sa.

Non ci posso credere che è morto.

Diego ?

Svegliati, Diego.

Diego, svegliati, sono Ale.

Diego ?

Ehi.

- Papà è tornato ?
- Purtroppo no.

- E' successa una cosa brutta.
- Che cosa ?

No, fermo !

- Lasciami, lasciami !
- Diego...

Lasciami. Non è morto, lo dici
solo perché ci vuoi dividere !

- Calmati.
- Hai fatto la spia a tua moglie !

Voglio stare con papà ! Lasciami !

Mi dispiace. Mi dispiace tanto.

- Dov'è l'aspirapolvere ?
- Gemma. - La casa è sporca.

O faccio io, o chiami Cecilia.
Le pagate i contributi.

- Non voglio gente intorno.
- Devi stare qua, mentre pulisce ?

Sei scappata dall'ospedale,
con questa che ti ha assecondata

per stare murata viva
a strappare ecografie ?

Tu che avresti fatto ?
Le avresti incorniciate ?

Non lo so, ma se devi rimuginare,
allora vai in Tribunale.

- Distraiti con le disgrazie altrui.
- Basta, non trattarla così. Tieni.

- Non posso vederla così.
- Ho capito.

Quella sono io
quando Massimo mi tradisce.

Serviva questa tragedia
per capire che è uno stronzo ?

- Tu invece non sai tenerti un uomo.
- Sono io che li lascio.

Basta !
Ogni volta sempre la stessa scena.

E io sempre in mezzo.

Scusa. Hai ragione.

Però sei la seconda di tre.

Sei nata in mezzo,
non ti abbiamo messo noi.

[BUSSANO ALLA PORTA]
Lascia, vado io.

Non ti preoccupare per me.
Sono forte, ho bisogno di silenzio.

Ti voglio bene.

- Si rovinano i divani, così.
- Eh, lo so.

- Buongiorno, la dottoressa
Paola Montella ? - Sì.

- Il dottor Scudieri abita qui ?
- Sì. - Devo notificare due atti.

Una firma qui e una qui
e abbiamo fatto.

- Grazie, buongiorno.
- Arrivederci.

Buongiorno.

- Franco ?
- Ehi !

- Ciao.
- Paola, che piacere.

Ieri volevo passare da voi

ma con Alessandro
non so mai che cosa fare.

- Non ti ha chiamato ?
- No.

L'ultima volta, l'ho visto qua
che parlava con Gennaro.

Era il giorno
che ti è successo quel fatto.

Stamattina è arrivata questa.

Vabbè, non potevi pensare
che non ti arrivasse.

Non così presto.

Manda un certificato medico.
Nelle tue condizioni, capiranno.

Posso farlo come tuo legale.

Rinvierebbero l'udienza,
non cambia nulla.

Hai ragione.

Allora vai al processo
e dici tutto quello che devi dire.

Sempre se pensi che quel giorno
al ristorante lui abbia sbagliato.

- Vuoi che faccia io ?
- No, lo so fare.

- Perché deve venire la Polizia ?
- Funziona così.

- Quando vengono ?
- Non lo so, forse domani.

Posso portare questa ?
Ci stanno i soldi di papà.

Certo che puoi.

Devo andare in bagno.

Hai preso tutto ?
I libri della scuola ?

Andiamo. Ti porto a casa mia, ok ?

Quando posso vedere papà ?

- Non oggi.
- Dove gli hanno sparato ?

In faccia ? Al cuore ? Dove ?

- Alla nuca.
- Cioè qua dietro ?

- Si muore subito ?
- Sì.

Vabbè. Andiamo.

Chiudi bene la porta, se si rendono
conto che non c'è nessuno

gli zingari entrano a rubare.
- Ci penso io.

Andiamo.

- Ciao, Diego.
- Ciao.

- Ma dove va ?
- Boh.

Eccoci arrivati.

Entra, entra.

Scusa se arriviamo così.
Non rispondevi.

Ero uscita
e ho dimenticato il telefono.

- Ciao, Diego.
- Ciao.

Hanno ucciso papà.

Gli hanno sparato qua dietro,
alla nuca.

Si muore subito, non ha sofferto.

Non so se riuscirò a essere forte
come prima, perché gli volevo bene.

Comunque vado a scuola,
ma non domani.

Vieni, Diego.
Andiamo di qua, guarda.

Entra, vieni.

Qua sei tranquillo.
C'è anche il computer.

- Tua moglie sembra incazzata.
- No, è solo stanca.

"Stanca..." Mi manderà
alla casa famiglia da dove vengo.

Quando mai ! Togli la giacca.

La metto qua.

- Sono di là se ti serve qualcosa,
ok ? - Ok.

Non so dove l'avessero mandato
quando l'hanno separato da Gennaro

ma l'idea della casa famiglia
per lui è un incubo.

Quindi ?

- Che vuoi fare ?
- Niente.

Pensavo di tenerlo con noi
fin quando si sarà calmato.

Io non ce la faccio ora, Alessa'.
Come ti è venuto in mente ?

Quel ragazzino è una spugna,
assorbe tutto.

Se resta, dovrei fingere per evitare
che pensi che sia incazzata ?

- Non lo dice con cattiveria.
- Non è questo il problema.

Il padre è morto,
qualcuno deve occuparsi di lui.

Non andava prelevato così,
esistono i servizi sociali.

Conosco le regole,
non le ho applicate per scelta.

Non me ne volere, se lo faccio io.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Paola, ciao, come stai ?
- Così.

- Ho bisogno di un favore,
puoi parlare ? - Sì, dimmi.

Ti ricordi di Diego Russo ?
Il figlio dell'amico di Alessandro ?

- Sì, che è successo ?
- Hanno ucciso il padre.

Ora è qui da me, ma bisogna
trovargli una sistemazione.

- Posso provare a La Casa del Sole ?
- No, no.

Preferirei una struttura piccola,
di cui ti fidi ciecamente.

Un posto dove possa stare sereno,
in attesa di affido o adozione.

- Controllo le disponibilità
e ti faccio sapere. - Ok, grazie.

Ciao.

Sono sicura
che gli troverà un buon posto.

Perché il giorno dell'incidente
sei andato da Gennaro ?

Volevo sfogarmi.

E' arrivata questa stamattina.
Siamo chiamati a testimoniare.

Mi dispiace, Paola.

Mi dispiace tanto.

- Ilaria ? Ciao.
- Ciao. - Ehi.

- Mi aspetti ? - Fai presto. Ciao.
- Grazie. - Ciao.

Mamma è arrabbiatissima,
non la chiami da giorni. Che c'è ?

Devi farmi un piacere.

Hai presente il morto
di stamattina al porto ?

- Abbiamo saputo.
- Era l'informatore.

Era amico di Alessandro e Marco,
gli ha detto del ristorante.

Questa non è un'indagine normale.

- Stiamo cercando il motorino.
- Mi sono arrivati i dati.

- Quindi ?
- Me lo trovi tu, per piacere ?

Fai un giro all'Immacolatella,
al porto.

- Mi dici dov'è e fingo di averlo
trovato io. - Sei scemo ?

Ho litigato con Alessandro,
voglio farmi perdonare.

Che dico a Vitiello ? Che ho voglia
di guardare le barche ?

- E' innamorato di te.
- Che c'entra ?

- Non voglio fare queste cose.
- Non succede niente.

Quando lo trovi, invece che ai capi,
lo dici a tuo fratello.

Va bene ?

- Chiama mamma, però.
- Chiamo mamma. Ciao.

Sì, certo, lo capisco.
Il problema è per domani mattina.

Noi due siamo al processo
e non voglio mandarlo a scuola.

No, risolvo in qualche modo.

Va bene, grazie. Un bacio.

Valerio non ha trovato niente.

Stanotte Diego sarà qui
e va notificato alla Procura.

Non voglio dormire con te però.

Vado da Vittoria,
ma troviamo una scusa per Diego.

Non voglio che pensi
che non resto per colpa sua.

Se te la senti di stare con lui,
vado da Marco o in Questura.

Va bene.

Chiamo in Procura
e avviso che è da noi.

- Diego ? Che fai lì ?
- Non voglio giocare al computer.

Anche tu hai ragione.

Stanotte rimani qua. Io vado
al lavoro ma c'è Paola con te, ok ?

Ti va di raccontarmi di papà ?

Qualcosa che mi aiuti
a capire chi l'ha ucciso.

Hai mai sentito che faceva strane
telefonate o prendeva appuntamenti ?

- No.
- Sei sicuro ? - Sì.

- Il giorno che sono venuto a casa,
era già sparito ? - Sì.

- Da quando ?
- Dalla sera prima.

Ha detto che lavorava al porto
fino a mezzanotte e non è tornato.

Ti ricordi com'era ?
Tranquillo o agitato ?

Normale.

- Domani posso vederlo ?
- Non lo so.

Ti prometto che appena è possibile,
ti accompagno.

Quello assomiglia al prete
dove vado a giocare a calcio.

Infatti è lui da giovane.
Lei è mia madre.

Si sono conosciuti a Siena,
io e mamma vivevamo lì.

Avevo otto anni quando
si sono sposati e siamo venuti qui.

Franco era un avvocato importante.

Che dici ?
I preti non posso avere la moglie.

Hai ragione, ma si è fatto prete
dopo che mamma è morta.

- Quindi non ti voleva bene ?
- Lui sì, ma io no.

- Non lo so, forse ero geloso.
- E il tuo vero padre ?

Non l'ho mai conosciuto.

Ho capito. Ora vattene
che mi viene da piangere.

Ci vediamo domani.

Ecco qua.

Confermo il pestaggio.
L'hanno proprio massacrato.

- Più di una persona ?
- Forse.

Forse qualcuno che sa picchiare,
si è messo di impegno.

Stefano ha trovato il motorino,
andiamo.

- Grazie, Geppino.
- Ciao.

Ale. Dovevo farmi perdonare
per stamattina.

Sono andato a cercare al porto.

Il punto in cui Failla ha visto
Gennaro era lontano dal motorino ?

No, ma la Scientifica
non ha trovato niente lì.

Improta dice che se l'hanno ucciso
al porto non è stato là.

Vabbè, andate a casa.

- E tu che fai ?
- Non ti preoccupare. Andate.

- Alessa'. - Eh ?
- Il telefonino.

Ciao.

Lo vengo a prendere quando finisco.
Stagli appresso, mi raccomando.

E' ossessionato dalla casa famiglia
e temo che scappi.

- Dove andrà invece, scusa ?
- Valerio cerca una sistemazione.

- Non doveva portarlo a casa così.
- Può stare qui tutto il giorno.

- Grazie, ci penso. Tieni. Ciao.
- Ciao.

Allora...

- Chi è che vuole un cappuccino ?
- Io no.

- A chi piace un posto dove
si deve leggere ? - A me piace.

Non si deve leggere per forza.
I libri li vendiamo.

- Ti va un cappuccino ?
- Se "mi impari", faccio io.

Al massimo "ti insegno".

- Che maestrina !
- Gira a sinistra, vai.

Si è svolto tutto molto rapidamente.

Mi ricordo che...

stavo tornado dal bagno

quando mio marito Alessandro

mi ha spinta dietro di sé.

L'imputato al momento
era dentro o sulla soglia ?

Non lo so, ero di spalle.

Come valuta l'intervento
di suo marito ?

Ritiene che si sia comportato
correttamente ?

Si è comportato da poliziotto.

Ha capito che stava per accadere,
c'era tanta gente ed è intervenuto.

Poi che cosa sia corretto
non sta a me stabilirlo.

Dottor Scudieri, dei testimoni
affermano che sfoderando la pistola

ha dato il via alla sparatoria
che ha ucciso Vito Lo Iacono.

No, il killer ha sparato.

Ho solo cercato di impedirglielo
per mio dovere.

Come per dovere si trovava lì.

Ero a cavallo
tra il dovere e il piacere.

- Era domenica e dovevo
controllare una cosa. - Che cosa ?

Dovevo verificare un'informazione
relativa a un'indagine.

E lei ne verifica l'attendibilità
con sua moglie incinta accanto.

Non capisco la domanda.
Non dovevo fare altro che osservare.

Non potevo prevedere l'accaduto.

Dobbiamo stabilire se la presenza
di sua moglie l'abbia condizionata

al pari dell'essere lì con uno scopo
per cui ha potuto travisare i fatti.

Le devo ripetere la domanda ?

No. Mi scusi.

Sono giorni che rivedo quello
che è successo nella mia testa.

Nel nostro lavoro dobbiamo vedere
le cose da tutti i punti di vista.

E questa volta ?

L'azione dell'imputato, nonostante
la giovane età, era chiara.

So anche quanto amo mia moglie
e che cosa farei per proteggerla.

Perché ce lo dite solo adesso ?

Li ha visti lei,
io l'ho convinta a venire.

- Io ho un'etica, un senso civico.
- Anche io, ma ho anche un marito.

Se scopre che vedo Mimmo mi ammazza.

- A che ora ha visto Gennaro ?
- Verso le 21,15.

Era con questo nero,
andavano verso il parcheggio.

Mi ha detto
che può restare tra noi, vero ?

Dipende, del resto i tradimenti
comportano rischi da considerare.

Per ora non uscirà di qua.
Non verrà fuori. Potete andare.

- Chi sono ?
- Mimmo Failla e l'amante.

Sono testimoni del porto. Ha visto
un nero con Gennaro quella sera.

Rimaniamo sul porto.

Magari è maturato lì l'omicidio.

Gennaro è morto
per quello che gli ho chiesto.

Basta ossessionarti
con questa banda.

Cerca di coordinare le indagini
pensando che forse hai sbagliato.

- Dal proiettile è emerso qualcosa ?
- No, la pistola è pulita.

E' pulita ?

[NOTIFICA DI SMS]

"Paola, sulle strutture ancora
niente. Le piccole sono piene"

"il Tribunale dà il collocamento
temporaneo di Diego presso di voi."

Ale ?

Le telecamere nel parcheggio
dell'Immacolatella non funzionano

ma nei tabulati di Gennaro
c'è un numero interessante.

- Cioè ? - Qualcuno con cui parlava
spesso, anche quel giorno.

E' intestato a un inconsapevole,
ma l'abbiamo localizzato.

- E' al Vasto, dov'era Diego.
- Dev'essere di Tarek.

Non è possibile.
Lui e Gennaro erano amici.

L'amante di Failla
ha detto che era nero.

Non si sono visti
il giorno dell'omicidio.

Come fai a fidarti di uno così ?

Aspettiamo il tracciamento
del telefono

se era al porto
agiremo di conseguenza.

- Allora ?
- E' mia.

Dove l'hai presa ?

- L'ho trovata.
- Sì ? Dove ?

Nel giardino della scuola,
per terra.

Volevo darla ai professori,
ma l'ho dimenticato.

Proteggi tuo padre ?

Senti, se ci fosse ancora,
io ti capirei

ma ora non conta quello che faceva.

Quello che importa è che Alessandro
trovi chi gli ha fatto del male.

Hai capito ?

Questa droga era di papà ?

Se vuoi che arrestino l'assassino,
devi dirci quello che sai.

Sì, era sua.

Chi gliel'ha data ? Tarek ?

Diego, guardami. Gliel'ha data lui ?

- Guardami ! Gliel'ha data lui ?
- Ehi.

Sì, gliel'ha data lui.
E basta, basta !

- Te la senti di portarlo a casa ?
- Sì.

Tarek, te l'ho chiesto e mi hai
raccontato un mare di cazzate.

Dimmi, quando hai visto Gennaro
l'ultima volta ?

Quattro sere fa, al porto.

Non gli ho fatto niente,
eravamo amici.

- Perché vi siete incontrati ?
- Gli avevo dato della droga.

Non aveva venduto tutto,
ma Diego doveva andare in gita

e mi ha chiesto di fare i conti,
così gli ho dato 200 euro.

Hai mentito sul vostro incontro
prima di sapere che era morto

questo significa che lo sapevi.
- No, ho mentito per la droga.

Non gli ho fatto niente.

Ascolta, Tarek, tu e Gennaro Russo
eravate in affari

ma vi volevate anche bene.
- Sì, signora.

- Da quanto lavoravate insieme ?
- Non lo so, da un po'.

Aveva poco lavoro e bisogno
di soldi, perché dovevo ucciderlo ?

Sapeva vendere e poi
che ci guadagnavo a farlo fuori ?

Controllate pure nei buchi. Andiamo.

- Contate qua.
- Hai contato questi ? - Sì.

Ok, c'è anche questa.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

Scusa un attimo. Pronto ? Vitiello.

Sì, sono io, dica.

Era nella macchina di Tarek.

Ehi, la pistola non è mia !
Mi stanno incastrando.

Ascoltami, per favore !

- Ehi.
- Ehi.

Non voglio scuse,
stasera resti a cena a casa mia.

No, voglio stare solo.

Senti, Gennaro è morto
e fa male, lo so

ma come vedi le informazioni
che ti dava non c'entrano un cazzo.

Appunto, forse ho visto solo
quello che volevo. Solo questo.

[SQUILLI DEL CELLULARE]
E' Paola.

Ecco, lei è reale. Rispondile.

Paola ?

- Stai qua ?
- Ehi.

- Hai dimenticato di firmare
la relazione. - Ora vado.

Ale mi ha chiesto di restituire
gli effetti di Lo Iacono.

Dobbiamo aspettare di sentire il PM.

- Tutto a posto ?
- Sì, sì.

- Vuoi fare tu ?
- Vai, faccio io. - Va bene.

Ciao.

- Dov'è ?
- Se intendi Diego, nello studio.

- E com'è ?
- Sei braccia, due teste.

- Come dev'essere ? E' un bambino.
- Non voglio fare polemiche.

- La pizza fredda fa schifo.
- Appunto.

Ah, Coca-Cola anche per lui ?
I miei bevono solo acqua.

Chissà che gli davano, se beve
roba gassata non sarà un problema.

- Non fatelo sentire a disagio.
- Non ti assicuro niente.

- Sto sbagliando tutto, secondo te ?
- Non lo so.

- Sei quella tra noi due
che sa sempre cosa fare. - Vado.

- Ci penso io. - A tavola !
- Lo chiamo.

- Ehi. - E' tanto che aspetti ?
- Cinque minuti.

- Diego si è calmato ?
- Sì.

Oggi mentre parlavamo con lui

non riuscivo a non pensare
come saremmo stati con un figlio.

Anche io ci ho pensato
tutto il tempo.

Sei stata brava oggi.

Anche tu.

Mi hai messo
in una situazione orrenda.

- Dimmi che devo fare.
- Niente.

Diego resterà fin quando
non troveremo una soluzione.

Siamo la cosa più simile
a una famiglia adesso, quindi...

Dobbiamo fingere un po'
e organizzarci.

Starai con lui mentre sono a lavoro
e poi ci diamo il cambio.

Sembra un piano perfetto.

- Devi continuare a dormire fuori.
- Certo.

Come vuoi tu.

Quando avremo trovato
una soluzione per Diego

ognuno andrà per la sua strada.

Vado a casa, mi aspettano. Ciao.

Paola.

Ehi, che ci fai qua ?

Avevo del lavoro da smaltire.
Tu che ci fai qua ?

Alessandro, mica vorrai dormire qua
anche stanotte ?

Ci ho pensato bene.

Voglio passare all'Unità
di intervento notturno.

- Tu e Ciullo ?
- Con chiunque.

Se ci fosse altro,
me lo diresti, vero ?

Certo.
Ho bisogno di ripartire da zero.

Tutto qua.

Sottotitoli RAI Pubblica Utilità