All language subtitles for Un Turco napoletano 1953.ita

00:01:34,837
<360 repliche.

<''Palchi, 3 lire,
sedie lire 1,80.''

Ma dove siamo arrivati?!

Amalia, siamo in ritardo, eh?

Amalia: Come state?

-Bene e voi?
-Amalia: Non c'� male.

Amalia: Pasquale, aspettami
nella piazzetta, al solito posto.

-Vogliamo andare?
-Amalia: Un momento. Vincenzo,

-vai a ritirare i biglietti.
-E' gi� tardino.

Amalia: Ma � vero ci� che si dice,
che sia una cosa forte, spinta?

-Perch� avete paura che...?
-Amalia: Non per me, per Vincenzo.

-Vincenzo? Ma quanti anni ha?
-Amalia: 24.

Ne avr� fatte pi� lui
che Carlo in Francia!

-Amalia: S�, va bene, ma...
-Non avete letto il manifesto?

''Farsa alla francese''.
Una pochade!

Quindi si ride, � cosa da ridere,
e quando si ride va sempre bene!

Amalia: Forse avete ragione.

Amalia: Quando ci si scherza sopra,
tutti gli argomenti sono leciti!

-Siete con me, allora? Andiamo?
-Amalia: S�, andiamo.

Lo spettacolo comincia!

-Avanti! Cammina!
-Felice: Piano! Maleducato!

Felice: Villano che non sei altro!
Ti insegno io l'educazione!

(LA GUARDlA RlDE)

Felice: Fatti un'altra risata
alla faccia del mio cappello!

Felice: Scusa se sono entrato
senza bussare.

Quando hai a che fare con villani
di quella risma, ci vuole pazienza.

-Faina: Fatti vedere un po'.
-Felice: lo?

-Felice: Perch�? Che c'�?
-Faina: Sei nuovo?

Felice: Veramente sono stato usato
qualche volta, ma non si vede.

Faina: lntendevo dire se �
la prima volta che vieni qua.

Felice: S�, � la prima volta.
Spesso mi dicevano ''va' in galera!''

Felice: lo rimandavo sempre,
ma adesso mi trovo qui.

Faina: Permette che mi
presenti? Faina, borsaiolo.

Felice: Molto piacere.
Felice, donnaiolo.

(FAlNA URLA)
-Felice: Ti ho fatto male, eh?

-Faina: Accidenti, che forza!
-Felice: Sono un ''forziero''!

Per questo sono donnaiolo. Alle
donne piacciono i forzuti come me.

Faina: Veramente,
dal tuo aspetto non si direbbe.

Felice: Lo so, perch� la mia
� una forza truccata.

Felice: Sono un falso debole.
Ho le mani di ferro.

Felice: Ogni volta che mi tocco
mi faccio male e vengono i lividi.

-Faina: Ma perch� ti trovi qui?
-Felice: Perch� mi trovo qui?

Felice: Perch� malgrado la mia
forza bruta, la forza maschiaccia,

in fondo ho un cuore tenero,
un cuore da piccioncino, capisci?

Felice: Tu manderesti in galera
un povero padre di 5 figli,

perch� ha buttato gi� dal 5� piano
uno strozzino che lo ricattava?

-Felice: Lo manderesti in galera?
Faina: Sinceramente no.

Felice: Lo vedi, bimbo? Nemmeno io.

Felice: Mi sono accusato io
al posto suo. L'ho lasciato libero.

Felice: L'ho lasciato
alla sua famiglia.

Felice: ln questo momento, io,
non ho niente da fare, sono libero.

Felice: Certo, le donne soffriranno
un po' per la mia assenza, ma...

(RlDE)... mi rifaccio quando esco!

-Faina: lmmagino.
(RUMORE DlETRO LA PORTA)

-Felice: Chi �? Non sar� un ladro?
-Faina: Ma no, stai tranquillo.

Faina: Questo � il cameriere
che ci porta la cena.

Faina: Ecco il cameriere.

Felice: E' questa l'ora
di portare la cena?

-Felice: E' questa l'ora?
(FAlNA CERCA Dl ZlTTlRLO)

-Questa � l'ora.
-Felice: E' l'ora.

-Ma cosa vuoi?
-Felice: Che cosa voglio?

Felice: Se non mi dai un men�,
come faccio a dirti cosa voglio.

-E' una minestra uguale per tutti.
-Felice: Dammi qua.

Felice: Non ti aspetterai mica
una buona mancia!

Felice: Se qualcuno mi cerca,
non sono in casa.

Felice: Senti! Errata Corrige!
Se ci fosse qualche bella ragazza,

-(RlDE) introducile pure!
(FAlNA E FELlCE RlDONO)

-Felice: C'� qualche separ�?
-Faina: (RlDE) Come no!

Felice: Tu, magari, te ne stai
di l� per un po'. Senti!

-Che vuoi?
-Felice: Salutami tua sorella!

Felice: Che disservizio!

Felice: E che cucina! Terribile.

-Faina: Che squisitezza!
-Felice: Che schifezza!

Felice: Non si fanno una bella
pubblicit�, questi signori.

Felice: Pensano che io ritorni.
Neanche se mi ammazzano.

Felice: Piuttosto dormo
all'addiaccio!

Felice: L'appetito
non ti manca, eh?

-Faina: Ho una fame da lupo.
-Felice: Vuoi anche la mia?

-Faina: Grazie.
-Felice: Tieni. (RlDE)

Faina: Lo dico sempre: ''Solo in
galera trovi le persone per bene.''

Felice: lo proprio non sopporto
gli sgabelli che zoppicano.

Pareggio le gambe.

E' un legno duro... ecco qua.

-Hai una forza straordinaria!
-Felice: Te l'ho gi� detto, no?

Felice: La mia � una forza
erculea! (RlDE)

Faina: Senti un po', saresti
capace di piegare quelle sbarre?

-Felice: Quali?
-Faina: Quelle del finestrone.

Felice: Quelle l�? (RlDE)
Roba da ridere!

Felice: Figurati che una volta,
per ricordarmi dove fosse casa mia,

-feci un nodo a un lampione.
-Faina: Allora siamo salvi.

-Felice: Perch�?
-Perch� se tu pieghi le sbarre

io ho la corda per calarci.
E' nascosta l� sotto.

Felice: E cosa vorresti fare?
Evadere? Ma non ti vergogni?

-Faina: Perch�?
-Disonesto che non sei altro!

-Faina: Come?
-Siamo ospiti. Non facciamo figure.

<-Guardia: Ecco, � questa.
<-Falegname: Questa qui?

-Faina: Chi sar�?
-Felice: ll secondino.

-Faina: No, sono due.
-Felice: Allora � un quartino.

-Faina: Come sarebbe?
-Due secondini fanno un quartino,

mentre quattro secondini
fanno mezzo litro.

(Sl APRE LA PORTA)
-Felice: Avanti! Chi �?

-Falegname: Quale dei due?
-Guardia: Questo.

(L'UOMO PARLA CON ACCENTO PUGLlESE)
00:07:06,685
<-Guardia: No.
<-Falegname: Ti do tutto io.

00:07:12,478
-Felice: Scusi, cosa deve segnare?
-Falegname: Le ''ciefre.''

-Felice: Cosa?
-Falegname: Le ''ciefre.''

Felice: Ah, s�? Hai capito?
Domani mangiamo cefali.

Felice: Cefali e merluzzi.

Faina: Ma no! Ha detto
che segna le cifre!

Felice: Ah, � il sarto!
Mi fanno un vestito nuovo!

-Falegname: 65.
-Felice: (LO lMlTA) 65!

Felice: Per le spalle, si tenga
largo. Le vorrei un po' bombate,

-mentre la vita dev'essere stretta.
-Falegname: Vita corta?

Falegname: Tranquillo, ho un bel
modello. Lo faccio tutto dritto.

Felice: All'inglese. Le fodere,
invece, le vorrei resistenti.

-Falegname: Le facciamo di ''zenco''.
-Felice: Di ''zenco''?

-Felice: Che stoffa �, la ''zenco''?
-Faina: No, di zinco!

Felice: Ah, color zinco?
S�, s�, va bene.

-Falegname: 35.
-Felice: Buon'uomo, le scarpe...

... le vorrei larghe dentro
e strette fuori.

Felice: Sa, i miei piedi
non sono venuti molto bene.

-Felice: Mi raccomando.
-Falegname: Non dubitare.

Falegname: Nessuno � mai tornato
per reclamare il mio lavoro.

Felice: Me lo immagino. Questo
dev'essere un artigiano magnifico.

Felice: Allora tante grazie
e arrivederci.

Falegname: Arrivederci? Addio.
Andiamo.

00:08:22,885
Felice: Ma allora quando far�
la prima prova?

Faina: Prima prova?
Allora non hai capito niente.

-Felice: Che razza di sarto �?
-Faina: Ma non � un sarto.

-Felice: E cos'�?
-Faina: Un falegname.

Felice: E quali misure ha preso?

-Quelle per la cassa da morto.
-Felice: La cassa da morto?!

Felice: Non scherziamo. lo sono qui
per fare una cortesia. Mi sono...

accollato un assassinio che non ho
commesso per fare un'opera buona.

-E ti hanno condannato a morte.
-Felice: Ah, no. A morte, no.

-Faina: Eh, s�.
-Felice: No, non ci sto.

-Faina: Come ''non ci stai''?
-Felice: No, no, non ci sto.

-Faina: E' la legge.
-Felice: Hai ancora quella corda?

-Faina: S�, ce l'ho.
-Felice: Hai la corda?

-Faina: Evadiamo?
-Felice: Evadiamo.

-Faina: Eccola.
-Felice: Eh, no...

-Felice: E' buio. Ci ho ripensato.
-Faina: Perch�?

Felice: Perch� � notte.
Rimandiamo a domani mattina.

-Faina: Ma no! Di notte...
-Felice: Non � possibile.

Felice: Non � per me,
ma per la reputazione. Ci vedono.

-Faina: Ma che c'entra?
-Ti piacerebbe se si spargesse...

la voce? Ci vedrebbero e direbbero:
''Quelli sono i due evasi di notte!''

Felice: Ti piacerebbe essere
chiamato ''evaso da notte''?

Felice: A me no! Preferisco essere
chiamato ''evaso da giorno''!

Faina: Ho capito.

Faina: Allora tu preferisci
la cassa da morto.

Felice: No, la cassa da morto, no!
Preferisco essere ''evaso da notte''.

Felice: Evaso di notte!

-Faina: Vedi se ci riesci.
-Felice: S�.

-Faina: Aspetta un momento.
-Felice: Ce la faccio.

-Vediamo se la corda arriva gi�.
-Felice: E' un ferro tenerissimo.

Faina: Benissimo. lo spero
di averla fatta abbastanza lunga.

-Faina: Vediamo se tocca terra.
-Felice: S�, vediamo.

Felice: Tocca?

-Cosa ci fa, lei, qui?
-Che stai facendo?

Devo portare questo vestito
al Direttore.

E lo aspetti quaggi�?

No, aveva detto che mi avrebbe
buttato gi� una corda.

-Eccola l�, la corda!
-Ah, eccola. Aiutala.

Aiuta questa bella ragazza.

Fai un bel nodo,
come se fosse un nodo d'amore.

-Ecco qua.
-Stringi, stringi.

-Stringi forte!
-Ecco fatto.

-Grazie.
-Prego.

Ai suoi ordini.

Faina: Ges�, e questo cos'�?

-Felice: Un vestito borghese.
-Faina: E come mai?

-Felice: Conosci qualcuno, qui?
-S�, ho molti amici, qua intorno.

-Sapevano che volevi evadere?
-Faina: S�, da un pezzo.

Felice: Qualcuno lo sapeva
e ti ha preparato il vestito.

-Faina: La fortuna ci assiste!
-Felice: Mettilo subito.

Felice: La cravatta, la camicia...
C'� proprio tutto.

Vieni, altrimenti questa sera
facciamo tard...

Collega, guarda cosa c'� l�!

-Cosa c'�?
-Vieni con me.

-Ma � solo una corda.
-No, � un tentativo di evasione!

-Do l'allarme?
-No, strappiamogliela dalle mani.

Tira. Tira! Forza!

Tira, che ce la facciamo.

E' un po' dura! Tira!

Ancora un po'. Tira.

-Felice: Che dici? Li aiutiamo?
-Faina: Aiutiamoli.

-Felice: Giovanotti?
-Che c'�?

-Felice: Volete una mano?
-Grazie.

(lL DlRETTORE URLA)

Signor Direttore!

-Signor Direttore...
-Come sta?

Felice: E' il Direttore. Era meglio
farlo scendere per le scale.

Faina: Certo, era meglio.

Direttore: Disgraziati.
Vi far� mettere agli arresti.

Felice: Dev'essere un po' seccato
per la rapida discesa.

-Faina: Lo credo anch'io.
-Felice: Andiamo via.

Signor Direttore, coraggio.
Stiamo soffrendo con voi.

Faina: Amici carissimi,
siamo qua! Siamo di ritorno!

-Faina: Come andiamo?
-Come va?

-Ci avete fatto una sorpresa, eh?
-Faina: L'ho spuntata ancora.

Faina: Tesoro mio bello!

Faina: Saluti, Don Pep�!

Felice: Conosci un sacco di gente.

Faina: Sono popolare, qua.

-Felice: Che stai facendo?
-Faina: Ce ne andiamo a casa.

-Felice: Abiti vicino al carcere?
-Faina: S�, abito qua.

Felice: Capisco. (RlDE)
Casa e bottega!

Faina: S�, per non andare
e venire!

Turco: Mi scusi, sa dirmi da dove
parte la corriera per Sorrento?

-Felice: Glielo vogliamo dire?
-Faina: Ma s�, diciamoglielo.

-Turco: Grazie! Da dove?
-Felice: Sei grande e grosso...

-... e non sai dov'� la corriera?
-Turco: Sono forestiero.

Felice: Forestiero?
Aspetta... sei... Americano!

-No, Turco.
-Felice: Eppure...

Felice: lo conobbi un Americano
che mi giur� di essere forestiero.

-Felice: (RlDE) Bravo!
(lL TURCO URLA)

Faina: Felice, stai attento!
E' questa la maniera?

-Felice: Ho appoggiato la mano.
-Faina: Passer� subito.

-Faina: Dimmi, sei forestiero?
-Turco: S�.

-E' la prima volta che vieni qui?
-Turco: S�, sono appena sbarcato.

-Faina: E non conosci nessuno?
-Turco: Nessuno.

Faina: Vieni dentro,
che ti spiego tutto. Vieni.

-Turco: No, io volevo sapere...
-Felice: Lo chieda a lui.

-Turco: Da dove parte la corriera?
-Felice: Lui � pi� pratico.

Felice: Suo cognato � tranviere.
Lui lo sa. Entra. Entra!

Faina: Avanti, avanti.

Felice: Si accomodi.
Lei, qui, si trova fra amici.

Felice: Qualunque cosa lei voglia
sapere, noi gliela diciamo.

Non sa quando parte la corriera
per Sorrento? Glielo diciamo noi.

Felice: Vuol sapere che giorno
� oggi? Noi glielo diciamo.

Felice: Vuol sapere se questo � un
anno bisestile? Noi glielo diciamo.

Turco: No, volevo solo sapere
della corriera per Sorrento.

-Faina: Perch� ci andate?
-Turco: Mi hanno offerto un posto.

-Felice: Un buon posto?
-Turco: Un posto molto bello,

altrimenti non avrei lasciato
la Turchia.

Turco: Ho qui un biglietto
di presentazione.

-Faina: Avete dei parenti, l�?
-Turco: No.

-Faina: Amici? Conoscenti?
-Turco: No, no.

-Felice: Qualche madre? Padri?
-Turco: Macch�!

-Faina: Come ''qualche madre''?
-Felice: Che ne sai? Sono Turchi.

Turco: Sono solo al mondo.
Sono un povero Turco solo al mondo.

Felice: Ah, s�? Signor Turco,
guardi l�. (RlDE)

(lL TURCO URLA)
(FELlCE RlDE)

-Felice: Che cos'hai fatto?
-Faina: Riprendo a lavorare.

Felice: Sei instancabile.

Felice: Sei appena uscito di galera
e gi� ricominci a lavorare?

-Faina: S�.
-Felice: Prenditi una vacanza.

Felice: Si vive una volta sola!

Faina: Non posso concedermele.

-Felice: Ora che ne facciamo?
-Faina: Lo faccio sparire.

-Felice: Lo ammazzi?
-Faina: No, no.

-Felice: Dai, ammazzalo.
-Faina: No.

-Felice: Sii buono, ammazzalo.
-Faina: Per carit�.

Felice: Ti chiedo un piacere.
E' un amico che te lo chiede.

-Faina: No, non posso.
-Felice: Lo ammazzo io?

-Faina: No, lo faccio sparire.
-Felice: Come lo fai sparire?

Faina: C'� uno stanzino,
da quella parte. Lo metto l�.

(BUSSANO ALLA PORTA)

-Faina: Chi �?
>-Polizia.

(FELlCE BALBETTA)
-Faina: Non puoi fare un passo!

-Felice: Sono innocente!
-Faina: Zitto! Un momento!

>-Aprite!
-Felice: Sono innocente!

-Faina: Dammi una mano.
-Felice: No, no, non mi sporco.

-Faina: Lo devo occultare.
-Felice: lo non mi sporco.

-Faina: Non ce la faccio!
(BUSSANO ANCORA)

-Faina: Eccomi! Arrivo subito!
-Felice: E' l'occultamento.

>-Come?
-Felice: (BALBETTA) Occultamento.

Faina: Eccoci. Arrivo subito.

-Faina: Signori!
(FELlCE BALBETTA)

-Faina: Susate tanto.
-Prego, prego.

-Buonasera.
-Faina: Buonasera.

-Buonasera.
-Felice: Buonasera.

Scusate, avete visto due evasi,
per caso?

Felice: Che ti dicevo, io?
Che ti dicevo?

-Faina: Di che?
-Felice: Due evasi...

-Felice: Due evasi da notte?
-Come?

-No, due evasi dal carcere.
-Felice: Ah, no.

Faina: No, non li abbiamo
visti. Voi li avete visti?

-No, nemmeno noi.
-Felice: Meglio cos�.

Se doveste vederli, vi preghiamo
di avvisarci subito.

-Faina: Certo.
-Anche se sono due evasi da giorno?

Non importa. Ci servono.

-Faina: Ma certamente.
-Grazie.

-Siete armato?
-Felice: S�, ma non...

Fate bene.

Con tutti i delinquenti che ci sono
in giro, dovete essere armato.

-Ve lo consigliamo noi.
-Faina: Ah, s�?

Non lasciate mai la pistola.
Se li vedete, avvisateci subito.

-Felice: S�, s�.
-Buonasera.

-Faina: Buonasera.
-Arrivederci.

Che brava gente!

-E adesso dove andiamo?
-Sai che ti dico, collega?

Andiamo a dormire. Tanto, se li
trovano, ce li portano loro.

-E' sicuro.
-Sicurissimo.

Felice: Che spavento.

Faina: Credo che abbiamo fatto
un bel colpo.

Faina: Portafoglio a soffietto!

Faina: Mamma mia, quanti soldi!

Felice: No, no, no! lo non voglio
quel denaro! Mi brucerebbe le mani.

Faina: E chi te lo d�? lo ti do
i documenti e la carta d'identit�.

Felice: Gi�, perch� io mangio
i documenti e la carta d'identit�?

Faina: Non hai capito. Tu ti metti
i suoi documenti in tasca...

... e ti vesti come lui. Questo �
il suo biglietto di presentazione

... e domattina vai ad occupare
il posto che doveva occupare lui.

-Felice: E se � un brutto posto?
-Faina: Non ti abbandono mica.

Faina: lo ti sorveglio a distanza,
parto con te.

Faina: Se ti serve qualcosa,
mi fai un segnale e io accorro.

Felice: Un segnale? Che posso fare?
Un fischio?

-Faina: No, il fischio no.
-Felice: E' comune.

-Faina: S�, troppo.
-Felice: Ho trovato. (RlDE)

-Felice: Un pernacchietto! (RlDE)
-Faina: No, � troppo volgare!

Faina: Ci vuole qualcosa
che si senta bene.

Felice: Un colpo di cannone!

Faina: Ho trovato!
(FAlNA lMlTA lL VERSO DEL CANE)

-Felice: ll cane?
-Faina: La voce del cane.

-Facciamo la ''Voce del Padrone''.
-Faina: Che c'entra?

-Felice: Ci troviamo! (RlDE)
-Faina: Felice, non scherzare!

Faina: Domani mattina
ce ne andiamo a Sorrento!

-Felice: A Sorrento?
-Faina: S�, Sorrento!

Felice: (CANTA) Evviva Sorrento,
citt� delle belle donne!

Felice: Noi siamo le colonne!

Faina: Signore, scusate!

-Faina: Permettete un'informazione?
-Un'informazione? Dite.

Faina: Veramente non � per me,
ma per questo signore che � Turco.

-Faina: Lui non � pratico e...
(L'UOMO lNlZlA A PARLARE lN TURCO)

-Faina: Ma avete parlato Turco?
-lo parlo Turco.

-Faina: A Sorrento?
-S�.

-Faina: Solo voi parlate Turco?
-S�, solo io.

Faina: E io proprio a voi...
volevo chiedere un'informazione.

-Ditemi.
-Faina: Conoscete Pasquale Catone?

Certamente!

Vedete quel magazzino
in fondo alla strada?

-Faina: ll secondo negozio?
-S�, l� c'� Pasquale Catone.

-Faina: E' quello?
-S�.

Faina: Grazie. Arrivederci.

(L'UOMO PARLA lN TURCO E RlDE)

Faina: Parlava Turco...
Parlava Turco, capito? Andiamo.

Pasquale: E' arrivato il postale
da Napoli?

-Non ancora.
-Pasquale: Michele, anzi Peppino!

-Peppino: Dite, Don Pasquale.
-Pasquale: Mi raccomando,

qualsiasi lettera, qualsiasi
biglietto, qualsiasi ambasciata,

anche non diretta a me,
dovete consegnarla solo a me,

perch� io devo vedere tutto,
devo sapere tutto,

e voi dovete riferirmi tutto.
Avete capito?

Peppino: Presto censurer� anche
la nostra corrispondenza privata.

No, quello vuole controllare
i fatti di sua figlia.

Ma quale figlia! E' la moglie!
E' gelosissimo!

Peppino: E se succede qualcosa,
quando si arriva alla sua et�...

... ci si risposa con una ragazzina
di 26 anni!

Carmelo,
Carmelo,

<Tu solo non mi basti,
ce ne vogliono tre,

<-Carmelo, Carmelo...
-Concettella!

(CONCETTELLA Sl SPAVENTA)
<-Pasquale: Ma cosa fai?

Pasquale: Ti dico di sorvegliare
e tu ti metti a cantare?

-Concettella: Ma io ho sorvegliato.
-Pasquale: Ah, s�?

Pasquale: Dimmi, cos'hai visto?
Cos'hai sentito? Parla, riferisci.

Concettella: La signora
ha una visita.

Pasquale: Una visita?!
Sotto i miei occhi?!

Pasquale: E da dove � passata?
Avanti, parla! Chi �?

-Concettella: La sarta.
-Chiss� che mi facevi credere!

-Hai messo a posto le sveglie?
-Concettella: S�, signore.

Concettella: Ne ho messa una
dentro il canteriano,

l'altra dentro il vis-a-vis
e l'altra dentro il materasso!

-Che bell'idea che avete avuto!
(SUONO Dl UNA SVEGLlA)

Pasquale: Ora sono le 10:48.
Vedremo se mia moglie...

... sapr� riferire l'ora esatta
della suonata.

Pasquale: Se non la sapesse,
io posso sospettare...

... che essa fosse distratta,
occupata in altre cose. Capisci?

00:20:31,401
-Pasquale: Vai gi�! Ora arrivo!
-Va bene, va bene.

Pasquale: Un uomo in casa mia!
Non sia mai!

Concettella: Non arrabbiatevi, Don
Pasquale, che poi vi fa male.

Pasquale: Almeno venisse questo
segretario! Lui potrebbe...

... occuparsi degli affari miei
e io potrei sorvegliare Giulietta.

Ma come vi siete vestite?

-Giulietta: E' un costume da bagno.
-Pasquale: Ma siete impazzite?

-Volete fare il bagno nude?
-Non esagerate, pap�.

Questi sono i nuovi costumi.

Avete promesso di portarci ai
bagni e noi vogliamo fare il bagno.

Pasquale: Se non vi metterete
questo, non farete il bagno!

-Pasquale, ragiona!
-Pasquale: La ragione � dei fessi.

Pasquale: Non solo dovrete
mettervi la coperta,

ma anche i guanti,
lo scialle nero e...

Pasquale: Cosa?! Senza calze?!

-Pasquale: Mettetevele subito.
-Giulietta: Ma cos� si soffoca!

Pasquale: Anche tu.

Pap�, noi vogliamo fare il bagno
di mare, non quello di sudore!

Pasquale: Alzi pure la voce
con tuo padre?

Pasquale: E cosa farai,
quando prenderai marito?

Per il marito non � ancora detta
l'ultima parola.

Pasquale: Non facciamo scherzi! Ho
dato la mia parola a Don Carluccio!

-La vostra, ma non la mia!
-La mia vale anche per te!

Pasquale: E poi Carluccio
� giovane, forte e coraggioso.

A me non piace! E' pacchiano,
maleducato e senza poesia.

Pasquale: Ma tu devi sposare
un marito, non un poeta!

-Ma io...
-Basta, altrimenti niente bagno.

(BUSSANO ALLA PORTA)
<-E' permesso, Don Pasquale?

Pasquale: Cosa?! Fila via!
Vai gi�! Chiudi gli occhi!

Pasquale: Come ti permetti
di entrare in camera da letto?

Perdonate, Don Pasquale, ma lo
avete detto voi di avvertirvi...

... non appena fosse arrivato
l'uomo mandato dall'Onorevole.

Pasquale: E' arrivato! Che tipo �?

-Felice: ll principale viene o no?
-S�, adesso arriva.

-Felice: C'� pure ''una principala''?
-S�, ma fate conto che non ci sia.

Felice: Ah, s�? E ''principaline''?

-Ce n'� una di 20 anni.
-Felice: Bene! L'et� migliore.

Peppino: S�, ma fate finta
che non ci sia nemmeno quella.

-Felice: Ci sono o non ci sono?
-Ci sono, ma stanno sotto chiave,

-rinchiuse, imprigionate.
-Felice: lmprigionate? Poverine.

00:22:35,162
Finalmente!

Felice: Caro Pasquale! Come va?

Felice: Ma che piacere! (RlDE)

-Pasquale: Voi mi conoscete?
-Felice: Dovete dirlo prima voi.

-Felice: Voi mi conoscete?
-Pasquale: No.

Felice: Nemmeno io. Che vuol dire?
Ho un biglietto per voi.

Pasquale: E siete mandato
dall'Onorevole?

-Felice: lo? Dall'Onorevole?
-Pasquale: S�.

Felice: S�, certo.

-Pasquale: Quanti anni avete?
-Felice: Quanti anni ho?

-Pasquale: S�, voi.
-Felice: ''...tasette''!

-Pasquale: 37 o 47?
-Felice: Fate voi.

Felice: Sono nato nel decennio.

Pasquale: E cosa facevate prima?

-Felice: La verit�?
-Pasquale: S�, la verit�.

-Felice: ll donnaiolo!
-Pasquale: Cosa dite?

-Pasquale: ll donnaiolo? Voi?
-Felice: ll donnaiolo.

Pasquale: L'Onorevole � impazzito!

Pasquale: (LEGGE) ''Vi presento...
Segue lettera.'' La lettera!

Peppino: S�, ecco la lettera.

-Peppino: Voi avevate detto...
-Pasquale: Ma sbrigatevi!

Pasquale: ''lllustre amico, come
promesso vi invio il segretario.

Egli � un bravissimo giovane,
onesto, leale e faticatore,

ma, povero figliolo,
� assai disgraziato.

All'et� di 15 anni...''

Pasquale: (RlDE lMBARAZZATO)
Beh, non parliamone pi�.

-Felice: No, no, parliamone.
-Ora capisco il tuo mestiere.

Pasquale: Donnaiolo. Gi�, tu eri
sempre in mezzo alle donne.

-Felice: Lo sono diventato dopo.
-Pasquale: Ah, s�?

Felice: Del resto il mio fisico �
tagliato per stare con delle donne.

-Pasquale: (RlDE) Scusa.
-Felice: Prego, prego.

Pasquale: E poi, nella vita,
ci sono tante altre soddisfazioni.

-Felice: S�, ma...
-Credimi sono pi� dolori che gioie!

Pasquale: Lo so bene io, che devo
sempre lottare con mia moglie.

Felice: Ora non deve preoccuparsi
pi�, Pasquale.

Felice: Adesso ci sono io.
Le dar� una mano.

Pasquale: Grazie, grazie,
ma tu devi pensare a star bene e...

-Felice: Sto bene.
-rinforzarti! Hai fatto colazione?

Felice: lo? Veramente no.

Pasquale: Te la faccio servire
subito. Concettella! Concettella!

Pasquale: lo so quant'� scabrosa
la tua situazione.

Felice: Scusate, non per farmi gli
affari miei, ma perch� � scabrosa?

Pasquale: E' meglio non parlarne.

-Felice: No, no, parliamone!
-Pasquale: Ma non � il caso!

<-Concetta: Signore avete chiamato?
-Pasquale: S�.

-Felice: Questa � la cameriera?
-Pasquale: S�, � Concetta.

-Felice: Carina. Chiss� la padrona!
(PASQUALE RlDE)

Pasquale: Accompagna questo giovane
di sopra e servigli la colazione.

Concetta: Questo giovane? Sopra?

-Felice: Questo giovane di sopra.
-Pasquale: S�, di sopra.

Pasquale: Questo giovane va
trattato come uno della famiglia.

-Pasquale: E non contrariatelo.
-Felice: Non devono contraddirmi.

Pasquale: Esatto. ll giovane pu�
chiedere tutto quello che vuole.

Felice: Hai capito? Ha detto che
posso chiedere ci� che voglio.

-Pasquale: Tutto!
-Felice: Tutto ci� che voglio.

-Felice: Anche se io volessi...
-Pasquale: Pollo? Pollo.

Pasquale: Aragosta? Aragosta.
Tutto quanto, ho detto.

Concetta: Se lo comandate voi,
che siete il padrone.

-Pasquale: Andate e buon appetito.
-Felice: Grazie.

Pasquale: Allora siamo intesi, eh?
Avrai 100 lire al mese.

Pasquale: Alloggio, vitto,
imbiancatura, lavatura e stiratura.

-Felice: No, non ho capito.
-Pasquale: 100 lire al mese.

Pasquale: Alloggio, vitto,
imbiancatura, lavatura e stiratura.

-Felice: Ho capito.
-Pasquale: Siamo d'accordo, eh?

Pasquale: ll tuo divertimento
� tutto spesato!

<-Pasquale: Accettate?
<-Felice: Accetto.

Felice: 100 lire al mese, alloggio,
vitto, lavatura, imbiancatura,

-stiratura ed � tutto spesato.
-Pasquale: D'accordo.

-Pasquale: Buon appetito.
-Felice: Don Pasquale, intesi?

Felice: 100 lire al mese, alloggio,
vitto, lavatura, imbiancatura...

-... e stiratura.
-Pasquale: D'accordo. Arrivederci.

Pasquale: Povero ragazzo.

Pasquale: Che pena mi fa! Un uomo
che non � uomo, che uomo �?

-Pasquale: Che compassione!
-Peppino: Che c'�, Don Pasquale?

-Pasquale: Niente, non puoi capire.
<-lgnazio: Salve!

-Pasquale: Caro lgnazio!
-lgnazio: Come andiamo, Pasquale?

Pasquale: Come vuoi che vada?
Tu conosci i miei guai.

Pasquale: Lo sai: il magazzino,
la moglie...

lgnazio: Lo so. Anch'io provo
gli stessi tuoi dispiaceri.

Pasquale: Abbiamo sbagliato
a sposare due giovincelle!

lgnazio: Proprio cos�, ma io morivo
dalla voglia di avere un figliolo.

lgnazio: Per questo mi sono sposato
ma il figlio non � venuto...

-... e i guai sono rimasti.
-Pasquale: E cos� rester� tutto...

-... a Don Carluccio, tuo nipote.
-lgnazio: S�, lo so.

-Pasquale: A proposito, dov'�?
-lgnazio: Non � ancora venuto?

-Pasquale: No.
-Doveva arrivare prima di me.

lgnazio: Che avesse commesso
qualche altra bestialit�?

lgnazio: Tu sai quant'� tremendo,
quello l�.

lgnazio: Non � capace
di stare zitto.

-lgnazio: leri sera...
-Pasquale: Che ha fatto?

lgnazio: Ha preso un uomo
e l'ha buttato in aria.

-Pasquale: No.
-lgnazio: S�.

-Carluccio: Buongiorno a tutti!
-Pasquale: Don Carluccio! Prego!

-Pasquale: Questa � casa vostra!
-Carluccio: Ma come, Don Pasquale?

Carluccio: Domani sera mi fidanzo
con vostra figlia,

fra poco la sposer� e voi
mi chiamate ancora Don Carluccio?

Carluccio: Volete farmi
una caricatura, allora.

-Pasquale: No, per carit�!
-lgnazio: Zitto, non provocarlo.

Carluccio: Da oggi in poi
mi darete sempre del ''tu''. Chiaro?

Pasquale: S�, Don Carluccio.
Come vuoi tu!

lgnazio: Ti ha dato del ''tu'',
hai visto? Non ti arrabbiare.

Carluccio: Alzatevi e salutate!

Peppino: Salute, salute...!

-Carluccio: Vi sistemo io.
-Pasquale: Scusate.

lgnazio: Calmati, bello dello zio.

lgnazio: E' ancora nervoso
per il fatto di ieri sera.

lgnazio: Carluccio, racconta
a Pasquale cos'� successo.

-Carluccio: Una cosa da niente.
-lgnazio: Questo lo dice lui!

-Ha buttato in aria 4 persone.
-Pasquale: No!

lgnazio: S�! Bum! Bum!

Carluccio: 4 persone? 10 persone!

-Pasquale: 10?
-lgnazio: S�, 10.

Carluccio: Non si erano tolte
il cappello quando io sono passato.

Pasquale: Che scostumati.

lgnazio: Lui vale tanto oro
quanto pesa!

-Speriamo che non dimagrisca!
-lgnazio: Tua figlia, sposandolo,

-fa la sua fortuna.
-Pasquale: Lo so, lo so.

Carluccio: A proposito di questo
matrimonio, vorrei dirvi una cosa.

-Pasquale: Prego.
-Carluccio: Non credo di piacere...

-... molto, a vostra figlia.
-Pasquale: Ma no.

Carluccio: Se domani sera
si dovesse ripetere il fatto...

... per cui vostra figlia dice
di non volermi pi� sposare,

domani sera succede il finimondo,
Don Pasquale!

Pasquale: Per carit�! Quella non
vede l'ora di diventare tua moglie!

-Pasquale: Non � cos�?
-lgnazio: Come no!

Concetta: Ecco qua! Queste sono
le uova sode e questi i tarallucci!

-Concetta: Ti piace il salame?
-Felice: S�, moltissimo.

Concetta: Allora prendo il pane,
cos� vi faccio un panino.

Concetta: Guardate, vi faccio il
panino. Lo taglio da questa parte?

-Felice: No.
-Concetta: Preferite di qua?

Felice: No, guarda. Prendi questo
pezzo di pane e taglialo cos�.

Felice: Dentro ci metti il salame,
le uova, i tarallucci...

... e io, piano piano,
me lo sgranocchio.

(CONCETTA E FELlCE RlDONO)

-Concetta: Ma che state facendo?
-Felice: Assaggio. Dai, taglia.

-Felice: Taglia, taglia.
-Concetta: E vi sembra bello?

Felice: Mi sembra bellissimo!
Taglia, taglia!

Concetta: Mi avete baciata!
Adesso lo dico al padrone.

Felice: Fai benissimo, cos� viene
Don Pasquale e ti rimprovera.

Felice: Hai sentito cos'ha detto?
''Non devi contrariare...

... questo giovane! Devi dargli
tutto quello che vuole!''

Concetta: Ma Don Pasquale
parlava del pollo, dell'aragosta...

Felice: Pollo, aragosta e baci!
Si � dimenticato di dirtelo.

-Concetta: l baci...
-Felice: Anche quelli.

Concetta: Fermo con le mani!

Felice: Ma, Concettina mia,
io sono Turco. Devi capire...

... che sono Ottomano.
Tu ne vedi due, ma ne ho altre sei.

Concetta: (RlDE) Che simpatico!

lgnazio: Siamo intesi, Pasquale?
lo mi incarico delle candele...

... e tu penserai ai gelati,
ai liquori eccetera.

Pasquale: Va bene, ma tu non fare
lo spilorcio come al solito.

-lgnazio: lo?
-Pasquale: S�, ti conosco.

Pasquale: Domani sera ci sar� pure
l'Onorevole Cochelletti, perci�...

-lgnazio: ll Deputato?
-Pasquale: S�, lui.

-lgnazio: Quale onore!
-Pasquale: Non fatemi sfigurare.

-lgnazio: Certo che no.
-Pasquale: lo sono obbligato a lui,

perch� mi far� avere la Croce di
Cavaliere. Sai che ci tengo molto.

-lgnazio: Auguri!
-Carluccio: Zio, parliamo di croci?

-Carluccio: Parliamo della dote!
-lgnazio: S�, certo!

-lgnazio: S�, parlavamo di quella.
-Pasquale: Non siamo gi� d'accordo?

lgnazio: S�, d'accordissimo.
10.000 Ducati.

-E due anni di tavola franca.
-lgnazio: No, quattro anni.

Pasquale: No, non posso dar loro
da mangiare gratis per 4 anni.

-Pasquale: 2 anni e basta.
-Carluccio: D'accordo.

Carluccio: 4 anni di pranzi gratis
e non ne parliamo pi�.

-Carluccio: D'accordo?
-lgnazio: D'accordissimo.

Carluccio: Zio, volete che vada
a prendere zia Angelica a casa?

-lgnazio: S�, ottima idea.
-Carluccio: Datemi le chiavi.

lgnazio: Bravo, Carluccio.
Sono 3 mesi che non esce di casa.

-Carluccio: Vi saluto, Pasquale.
-Pasquale: Salute a voi.

-Carluccio: Siamo d'accordo?
-lgnazio: S�, s�.

lgnazio: Porta la zia a fare una
bella passeggiata. lo vi raggiungo.

lgnazio: Siamo d'accordo.

Pasquale: Ti fidi a lasciare
tua moglie con tua nipote?

lgnazio: Povera ragazza, dovr� pur
uscire e prendere un po' d'aria.

lgnazio: Lascia stare...

-lgnazio: Maledetta gelosia!
-Pasquale: A chi lo dici.

-Pasquale: Peggio di una malattia.
-lgnazio: Come no!

lgnazio: Da quando sono sposato
ho perso 10 chili.

-Pasquale: lo 15.
<-Concetta: Signore?

-Pasquale: Che c'�?
<-Concetta: Signore!

-Pasquale: Che succede?
-Concetta: Un fatto grave!

Pasquale: Parla! Cos'� successo?

Concetta: Quel giovanotto che avete
mandato di sopra, il Turco,

sta parlando con vostra moglie
e vostra figlia.

-Pasquale: E allora?
-Concetta: ln camera da letto!

00:31:54,399
00:31:56,881
Pasquale: Ma che c'entra?
Non � niente!

Pasquale: Quel giovane pu� fare
tutto quello che gli pare e piace.

-Concetta: Come?!
-Pasquale: S�, te lo dico io. Vai.

-Concetta: Se lo dite voi...
-Pasquale: Ma s�, te lo dico io!

(PASQUALE RlDE)
-lgnazio: Sei impazzito?

-Pasquale: Perch�?
-Lo lasci parlare con tua moglie?

Pasquale: Me lo ha mandato
l'Onorevole. Lui si interesser�...

... degli affari miei, cos� io potr�
stare vicino a Giulietta.

lgnazio: E intanto permetti che tua
moglie stia in camera con un uomo?

-Pasquale: Ma non � un vero uomo.
-lgnazio: Come sarebbe a dire?

Pasquale: Leggi qui.

-lgnazio: (SOTTOVOCE) Eunuco?!
-Pasquale: Te lo faccio vedere.

lgnazio: Aspetta, Pasquale.
Questo � un miracolo del cielo!

-Pasquale: Perch�?
-lgnazio: (EMOZlONATO) Pasquale,

-fammi un grande favore!
-Pasquale: Dimmi.

lgnazio: Prestami questo giovane
per un po' di giorni!

-Pasquale: Perch�?
-Lo terr� vicino a mia moglie...

... e te lo restituir� subito.
Capisci? Vicino a mia moglie!

-Pasquale: E' vero! Hai ragione!
-lgnazio: Una consolazione!

-lgnazio: Me lo dai, allora?
-Pasquale: E chi te lo d�?

Pasquale: Mi hai dato
un'idea meravigliosa!

-lgnazio: Come sarebbe?
-Gli far� sorvegliare mia moglie!

lgnazio: No, Pasquale! Scherziamo?
L'idea � stata mia!

-Pasquale: Grazie! Sei un amico!
-lgnazio: No, Pasquale! No!

E' un bel mestiere, fare il Turco.
E chi se ne va pi�, da qua?

(RlDE) Mi devono ammazzare!

Manca il sale. Concettina, il sale!

-Concettina: Cosa comanda?
-Felice: ll sale.

Felice: Ricordi ci� che ha detto
Don Pasquale? Non contraddirmi.

-Felice: Dov'� il sale?
-Concetta: Eccolo.

Pasquale: lgnazio, guarda
quant'� carino! (RlDE)

00:33:27,757
Pasquale: Allora, come va?
Buon appetito!

<-Felice: Grazie.
-Pasquale: Prego. Comodo, comodo.

-Pasquale: Devi riposarti.
-Felice: Grazie, Don Pasquale.

Felice: Siete pieno di gentilezze,
di attenzioni e di comprensione.

Felice: E' tutta roba fresca,
di prima qualit�.

-Pasquale: Come ti ha servito?
-Felice: Non c'� male, poverina.

Felice: Ha fatto del suo meglio,
ma si vede che non ha esperienza.

Pasquale: Andr� meglio
la prossima volta.

Concetta, vai a chiamare mia moglie
e mia figlia e falle venire qui.

Pasquale: Adesso ti presento
le mie donne.

-Felice: Le sue donne? Quante sono?
-Pasquale: Mia moglie e mia figlia.

Felice: Ah, ma le ho gi� viste
prima. Sono due.

Pasquale: Gi�. Certo che per lui
2 sole donne che cosa sono?

Pasquale: Lui � abituato
con 40, 50...

-Felice: Anche 60.
-Pasquale: S�, anche 60.

Pasquale: Essendo solo 2, potrai
occuparti di loro con pi� impegno.

-Felice: S�, far� del mio meglio.
-Pasquale: Grazie.

Pasquale: Per dimostrarti
la mia riconoscenza

ti dar� 120 lire al mese. Va bene?

Felice: 120 lire? Alloggio, vitto,
lavatura, imbiancatura e stiratura?

<-Pasquale: S�. D'accordo?
-Felice: D'accordo.

lgnazio: Sentite, bravo giovane,
io sono un amico di Pasquale.

-Felice: Molto piacere.
-lgnazio: Se verrete con me,

vi dar� 150 lire al mese.

Pasquale: Ma questa non �
una cosa da galantuomini!

Felice: E perch� mai?
E' onestissimo.

-Felice: Voi siete sposato?
-S�, altrimenti non vi prenderei.

-Felice: Per cosa mi prenderebbe?
-Pasquale: Lui non mi lascer� mai!

Felice: Abbi pazienza, Pasquale.

Felice: 30 lire al mese in pi�! Gli
affari sono affari! Vado con lui.

-Pasquale: E io ti do 170 lire!
-Felice: 170 lire al mese?

Felice: Allora non discuto pi�.
Mi d� 170 lire al mese.

lgnazio: Ah, s�?
Allora te ne do 200.

Felice: 200! Vado con lgnazio.

-Pasquale: 250!
-Felice: 250? Parola d'onore?

-Pasquale: S�!
-Felice: Mi spiace, non posso.

-lgnazio: Perch�? lo te ne do 300.
-Felice: 300?

-Felice: Me ne d� 300, Pasquale.
-Pasquale: (BALBETTA) 300...?

-Pasquale: 400!
-Felice: Me ne d� 400.

-lgnazio: 450.
-Felice: 450? Coraggio, Pasquale.

Pasquale: 500! 500 e 1, 500 e 2...

Felice: Un momento, un momento...

Felice: Colui che deve deliberare
sono io, no? Si tratta di me.

-Pasquale: Scusa.
-Felice: 500. Lei quanto mette?

00:35:30,916
Felice: 700? (FALSANDO LA VOCE)
800! Chi ha detto 800?

-lgnazio: lo no.
-Felice: lo ho sentito 800.

-Pasquale: Anch'io l'ho sentito.
-Felice: L'ho sentito eccome!

Felice: L'abbiamo sentito in due.
La maggioranza vince.

lgnazio: Gi�, la maggioranza
vince. Ebbene s�,

-(DOLORANTE) 800 lire al mese.
-Felice: Va bene.

-Pasquale: 900-1000!
-Felice: 900-1000?

900-1000? Alloggio, vitto,
lavatura, imbiancatura, stiratura?

Felice: 1000 e 1, 1000 e 2, 1000
e 3! Aggiudicato! Sono vostro.

-Pasquale: E' mio!
-Felice: E' suo.

Avrei potuto aumentare,
ma tu ci tieni tanto.

00:36:07,999
Pasquale: Vedremo, ma certo
con me avr� molto da fare.

Felice: Se mi d� 1000 lire al mese
significa che ho un certo valore.

-Pasquale: Lui lo sa.
-Non � colpa vostra.

Avete perduto un valore
per acquistarne un altro.

Felice: Oltre alle altre cose,
che cosa devo fare?

Pasquale: Mio caro, in questa casa
ci sono due leggiadre donne...

... che tu dovrai curare
e nessuno pu� farlo meglio di te.

Felice: Ho capito.
Si � sparsa la voce.

Felice: Qualcuno deve aver parlato.

Pasquale: Stai certo che noi
sapremo mantenere il segreto.

<-lgnazio: Certo!
-Pasquale: Lisetta! Giulietta!

00:36:44,837
lgnazio: Se vi trovaste male,
venite con me.

lgnazio: lo vi dar� sempre
700 lire al mese.

Pasquale: lgnazio!

00:36:53,483
-Pasquale: Allora?
-lgnazio: Allora, a domani.

-Pasquale: A domani sera.
-lgnazio: Certo. Arrivederci, caro.

-lgnazio: Arrivederci.
-Felice: Buongiorno.

Pasquale: A domani sera. Vieni, tu.

Pasquale: Aspettami qui in salotto.
lo torno subito.

-Pasquale: Allora, che cosa fate?
-Eccoci, devo mettere il cappello.

Pasquale: Fate presto!
Devo presentarvi quel giovane.

-Giulietta: Ci presenti a un uomo?!
-Pasquale: Uomo... Fate presto!

-Giulietta: Un uomo?!
-Concetta: E che uomo, signora!

Concetta: Ha una forza,
quando ti abbraccia!

Ma chi �? Quello che � venuto qui
prima? Quello con il fez?

-Pasquale: Siamo intesi?
-Felice: lntesissimi.

-Pasquale: Ti occuperai di loro.
-Sono al servizio delle donne.

-Pasquale: Esclusivamente.
-Felice: Al loro servizio.

Felice: Ogni volta che hanno
bisogno di me, devo essere pronto.

-Pasquale: S�.
-Felice: Va bene. E mi darete...

1000 lire al mese, alloggio,
vitto, lavatura, imbiancatura...

-... e stiratura, dico bene?
-S�. E' un lavoro di coscienza.

-Felice: E lo faccio con coscienza!
(SUONO Dl UNA SVEGLlA)

Pasquale: Senti? Questo non mi
servir� pi�! E sai perch�?

-Pasquale: Perch� ci sei tu. (RlDE)
-Felice: Ah, s�?

Felice: Mi ha preso
per una sveglia? Senta,

non mi piace stare
senza far niente.

-Pasquale: Perch�?
-Felice: lo sono un uomo attivo,

-ho bisogno di fare qualcosa.
-Pasquale: Dimmi.

Felice: ln quei momenti in cui
le signore non hanno bisogno di me,

dato che non credo che abbiano
sempre bisogno di me,

-potrei rendermi utile per voi.
-Pasquale: E come?

Felice: Non so, alla contabilit�,
alla cassa.

-Pasquale: No.
-Felice: S�, alla cassa!

Pasquale: Ma c'� gi� Peppino.
E' cassiere.

Felice: S� ma, sapete, alle volte
questi cassieri...

-Felice: Non si sa mai.
-Pasquale: No, � fidato.

-Non posso stare senza far niente.
-Pasquale. E cosa vuoi fare?

Felice: Potrei dare una mano
nelle faccende di casa.

-Felice: Una scopatina in negozio.
-Pasquale: Ma c'� Concettina!

-Felice: Ma saremmo in due.
<-Giulietta: Possiamo entrare?

Pasquale: Avanti! Giulietta,
dai il braccio al signore.

Pasquale: E tu, l'altro.
Stretti... cos�...

-Lisetta: Ma pap�!
-Pasquale: State tranquille.

Pasquale: Lui sa cosa deve fare.

Felice: S�, s�, so cosa devo fare!

-Pasquale: E adesso andate.
-Felice: Dove?

-Pasquale: Ai bagni.
-Felice: Ai bagni?! Noi 3?!

-Pasquale: S�.
-Felice: Ai bagni! A divertirci!

-Pasquale: S�, a divertirvi.
-Felice: Se � contento lui!

-Pasquale: Andate.
-Felice: Andiamo!

-Pasquale: Mi raccomando!
-Felice: Lasci fare a noi.

Pasquale: Mi raccomando ancora
una volta: non perderle d'occhio!

Stia tranquillo. Sar� anche nella
cabina, quando si spoglieranno.

Felice: Dovranno spogliarsi
davanti a me!

-Pasquale: Che caro!
-Felice: Siete contento?

-Pasquale: Certo!
-Felice: Contento voi!

-Pasquale: Andate e divertitevi!
-Felice: Grazie.

-Pasquale: Arrivederci! Che cari!
-Felice: Don Pasquale � contento!

Pasquale: Ragazzi, che avete
da guardare? Al lavoro!

Pasquale: Cosa fate l� impalati?
Ma ti dico io! (RlDE)

Carluccio: Venite, zia Angelica!
Vi faccio prendere un po' d'aria.

Carluccio: Andiamo a fare
una magnifica passeggiata!

<-lgnazio: Carluccio!
-Carluccio: Zio lgnazio!

Carluccio: Come promesso, porto la
vostra dolce met� a fare due passi.

lgnazio: Grazie, non ti disturbare.
Ci penso io.

-Carluccio: E io?
-lgnazio: Sei in libert�.

Carluccio: Come volete.
Servo vostro, zia Angelica.

-Angelica: Addio, Carluccio.
-Carluccio: Buone cose, zio.

-lgnazio: Le chiavi.
-Carluccio: Giusto, le chiavi.

-Carluccio: Di nuovo.
-Angelica: Arrivederci.

Angelica: Non mi fai fare nemmeno
una passeggiata con Carluccio?

-lgnazio: La farai con me.
-Angelica: E dove mi porti?

-lgnazio: Ai bagni.
-Angelica: Ai bagni?

-lgnazio: S�, alla spiaggia!
-Angelica: Andiamo.

(BRUSlO lNDlSTlNTO DELLE DONNE)

Giulietta: Don Felice, venite.

(PlCCOLE GRlDA Dl GlOlA)
-Giulietta: Venite. Sedetevi qui.

-Sono tutte ansiose di conoscerla.
-Felice: Davvero?

Felice: Anch'io sono contento...

... di trovarmi in mezzo
a queste belle ''bagnarole''!

(TUTTl RlDONO)

Lisetta: Don Felice,
parlateci dell'Oriente!

Felice: L'Oriente! Hallah!
Hallah! Maometto!

Se siete stato l�,
avrete conosciuto gli Ottomani.

Felice: Ho conosciuto gli Ottomani,
i Millepiedi, gli Scarafaggi...

(TUTTl RlDONO)

-Ho conosciuto una Settimana...
-Vorrete dire un'Ottomana!

Felice: S�, era un'Ottomana, ma
nella confusione perse...

-una mano e divenne Settimana!
(TUTTl RlDONO)

Felice: Una Settimana che aveva
due Luned� e un Sabato tali...

-che tutti i giorni era Domenica!
(TUTTl RlDONO)

Giulietta: E' vero che in Oriente
le donne sono tutte molto calde?

Felice: Beh, non esageriamo.
Calde calde, no.

-Giulietta: No?
-Felice: Ma nemmeno fredde fredde.

-Giulietta: E come sono, allora?
-Felice: A bagnomaria.

(RlDONO)

E' vero che hanno un fascino
straordinario?

Felice: S�, questo � vero.
lo ho conosciuto una donna...

... che appena guardava un uomo,
lo faceva cadere a terra stecchito.

-Giulietta: Era tanto bella?
-Felice: No, portava iella.

(RlDONO)
-Felice: Portava iella! (RlDE)

Angelica: Don Felice, ci sono
davvero uomini che hanno 50 mogli?

Felice: Altroch�! Ci� che � peggio
� che hanno 49 suocere!

Giulietta: Perch� 49?

Felice: Fra 50 mogli,
un'orfana si trova sempre!

(RlDONO)

-Felice: Dov'� Lisetta?
-Giulietta: E' uscita un momento.

Felice: Meglio, cos� siamo fra
signore. Quella � signorina! (RlDE)

E' vero che domani sera
ci sar� il fidanzamento?

Lisetta: S�, ma non voglio andarci.
Ti giuro che non lo sposer� mai.

Grazie. Tieni, questa poesia
� per te.

Lisetta: Grazie. Ciao.

-Felice: Andiamo.
-Tutte: No! Raccontateci! Si sieda!

Giulietta: Diteci, Don Felice,
negli harem si divertono,

-cantano e ballano?
-Felice: Ma certo.

Felice: Si divertono, cantano,
ballano e... affini.

-Angelica: E che danze ballano?
-Felice: Le danze orientali.

-Giulietta: E voi le conoscete?
-Felice: Certo! (RlDE)

Felice: Non per vantarmi,
ma si pu� dire...

... che l'inventore della famosa
Danza del Ventre...

(RlDE) ... sono stato io!

-Giulietta: E come � stato?
-Felice: Una combinazione.

Ero nell'harem e mi ero preparato
un'insalata di peperoncini turchi,

con dei finocchi olandesi.

Felice: ll finocchio olandese
mi rimase sullo stomaco,

e mi vennero i dolori,
quasi come le doglie.

Felice: lniziai a lamentarmi
e a contorcermi, facendo...

(lNTONA UNA MELODlA ARABA)

(LE DONNE CANTANO)

-Felice: Basta! Via! Andiamo.
-Giulietta: Siete meraviglioso!

Giulietta: Non ci avete detto
se vi piacciono i nostri costumi.

Felice: Ma questo non � un costume,
� uno scafandro da palombaro!

-Angelica: E' un modello di Parigi!
-Felice: Che? Ci vuole ben altro!

Felice: Lasciatevi aiutare da me,
sono un Turco quasi parigino.

Felice: Per renderlo un modello
di Parigi si dovrebbe fare cos�.

-Felice: Via queste maniche!
-Giulietta: Ma perch�? Felice!

-Felice: E questi pantaloni? Gi�!
-Giulietta: (URLA) No, Don Felice!

Felice: Fate prendere aria
alla pelle! Strappa via questa!

Felice: Levati la gonna!
Le calze?!

Felice: Sembri una zebra
di traverso! Via quelle calze!

Felice: Via le scarpe!
Via questi stracci!

Felice: Lisette, vieni qua.
Levati queste maniche.

Felice: Cos'hai, qua?
Un biglietto?

-Felice: Permetti?
-Lisetta: S�.

Felice: ''Lisa Lisetta, quando
ti vedo la mia fronte scotta...

... e sento il cuore battere
in fretta, in fretta.''

Felice: Bei versi! Magnifici!

-Felice: Tu gli vuoi molto bene?
-Lisetta: S�. Ho perso la testa.

Felice: Ah, s�? Hai perso la testa
per uno che scrive questi versi?

Felice: Se tu avessi conosciuto
Leopardi, che cosa avresti perso?

Felice: Via! Andiamo! Levatevi
questi stracci! Aria!

Felice: Aria all'epidermide!
Ai mari! Ai tuffi! Alle onde!

Felice: Allora, ragazze!
Andiamo a fare questo bagno?

-Tutte: S�!
(VOClARE lNDlSTlNTO E RlSATE)

(FAlNA lMlTA lL VERSO DEL CANE)

Faina: (lMlTANDO lL VERSO DEL CANE)
Felice! Vieni gi�!

(FELlCE lMlTA lL VERSO DEL CANE)

-Felice: Come stai?
(FAlNA URLA DAL DOLORE)

-Felice: Ti ho fatto male?
-Faina: Come sempre.

Felice: Dunque, che c'�?

-Faina: Come vanno le cose?
-Felice: Male.

Faina: Ma quanto ti danno?

Felice: (BALBETTANDO) 1000,
lavatura, stiratura...

-Faina: Cos'hai?
-Felice: Un colpo d'aria...

... al braccio sinistro,
che mi blocca anche il destro.

Faina: Sono 1000, quindi 500 lire
per uno. Ricordati che siamo soci.

Felice: Ma quali 1000 lire?
Che cosa hai capito?

lo dicevo 1000 preoccupazioni
al mese, 1000 fatiche!

-Faina: Ma quant'� lo stipendio?
-Felice: Quale stipendio? Niente!

Faina: E tu non reclami?

-Se reclamo me lo diminuiscono.
-Faina: Allora ti trovi bene.

Felice: Malissimo.
Mi fanno lavorare come un Turco.

-Felice: Non ne posso pi�.
-Faina: Ma che fai? Si pu� sapere?

Felice: Cosa faccio?
Se vado avanti di questo passo,

mi tocca fare il lavoro
di 3 uomini, capisci? 3 uomini!

Faina: Ma dove lavori?
Hai un ufficio, o qualche...?

Felice: Ma quale ufficio!
Lavoro cos�, dove mi trovo.

Felice: A volte mi fanno lavorare
in cucina.

-Faina: Ges�!
-Felice: A me!

Faina: Allora vieni via, cerchiamo
un altro lavoro. Me ne occupo io.

-Felice: Non posso.
-Faina: Come, ''non puoi''?

Felice: (QUASl PlANGENDO) ll lavoro
� pesante, ci rimetto, ma resto!

-Faina: Ma non ti conviene!
-E' una questione di principio!

00:51:32,917
Felice: E' il padrone.
Sono qui, Don Pasquale! Arrivo!

<-Pasquale: Vieni, ti aspettiamo!
-Felice: S�, vengo subito!

Felice: Hai sentito?
Mi chiama per lavorare.

-Faina: Anche a quest'ora?
-Felice: Esatto.

Felice: Beh, visto il lavoro che
faccio, questa � un'ora propizia.

Felice: Ti dir� la verit�,
questo � un lavoro che mi piace.

-Faina: Ti piace?
-Felice: S�. Piacerebbe anche a te.

-Faina: No, no, no, no.
-Felice: (RlDE) E dai! Dai!

-Felice: Sei testardo! Dai! (RlDE)
-Faina: No, no, no, no.

Faina: Tu sai che il mio lavoro
� di tutt'altro genere.

Felice: Disonesto. Qui non c'�
lavoro, per te. Torna a Napoli.

-Faina: No, io resto.
-Felice: No, non restare.

Faina: S�, voglio vigilare. Tu mi
preoccupi con tutto questo lavoro.

Faina: Voglio vigilare su di te.
Se hai bisogno di me, ricordati...

(FAlNA lMlTA lL VERSO DEL CANE)
-Faina: E io accorro.

(ENTRAMBl ''ABBAlANO'')

Felice: E' un incrocio. (ABBAlA)
Suo padre era un bassotto.

-Felice: Arrivederla.
(L'UOMO URLA DAL DOLORE)

<-Pasquale: Felice, vieni!
-Felice: Eccomi! Vengo subito!

Felice: (SOTTOVOCE) Ora vado. Ciao.

(FELlCE SBADlGLlA)
>-Concetta: E' permesso?

-Chi �?
-Sono Concetta!

Ah, Concetta, vieni a proposito!
Entra, entra. Avanti!

Apri le imposte,
fai entrare un po' di luce.

Felice: Dove sei?

-Concetta: Buongiorno!
<-Felice: Buongiorno.

-Vi ho portato la colazione!
<-Felice: Brava!

-Concetta: Avete dormito bene?
-Felice: Magnificamente!

-Felice: Ho fatto certi sogni...
-Concetta: Cos'avete sognato?

Felice: Ho sognato che, ogni tanto,
entrava nella stanza...

... una bella signora
che mi accarezzava la fronte.

-Concetta: Ma non era un sogno!
-Felice: No?

Sar� stata la signora! Ogni tanto
veniva a vedere come dormivate.

Felice: Ah, s�? Brava.

-Felice: Ma tu non sei mai venuta.
-Concetta: Che ci venivo a fare?

Felice: Come? Lo dici proprio tu,
che sei una tutto-fare?

Concetta: Di notte?! ln che cosa
potevo servirvi?

Felice: Un uomo pu� sempre avere
bisogno di qualcosa. Se sta male...

E' permesso, Don Felice?

-Felice: Buongiorno, Giulietta!
-Giulietta: Buongiorno.

Giulietta: Vi ho preparato dei
tarallucci, fatti con le mie mani.

-Felice: Che cara, la signora!
<-Lisetta: E' permesso, Don Felice?

<-Felice: Vieni, Lisetta!
-Lisetta: Vi ho portato dei bab�.

-Pensavo vi sarebbero piaciuti.
-Felice: Che figlia!

Felice: Tale madre... no,
tale matrigna, tale ''figligna''!

(TUTTl RlDONO)
<-Giulietta: Vi do un taralluccio!

<-Lisetta: lo un bab�!
-Felice: E tu che mi dai?

-Concetta: Zucchero e latte.
<-Felice: Che care!

Felice: Un sorsino, un morsino
e un taralluccio!

Peppino: Non ci capisco niente.

<-Stava con noi tutto il giorno.
<-E invece...

(PASQUALE CANTlCCHlA)
-Peppino: (SOTTOVOCE) Zitti!

00:54:20,878
Pasquale: lo vado a fare
una bella passeggiata.

-Peppino: Come? Dove andate?
-Al magazzino ci pensate voi,

alle donne ci pensa lui,

alla festa di questa sera
ci pensa lgnazio,

e io me ne vado a passeggio
tutto il giorno.

-Pasquale: Arrivederci, ragazzi!
-Peppino: Arrivederci.

(PASQUALE CANTlCCHlA)

lgnazio: Ecco, questo � l'ultimo.
Attento a non farlo bruciare.

-lgnazio: Benissimo.
-Va bene, Don lgnazio?

lgnazio: S�, va bene.

lgnazio: Qui metteremo il rinfresco
che porter� Pasquale,

e qui ci metteremo il notaio.
Muoviti, forza!

-Angelica: lgnazio!
-lgnazio: Oh, Angelica...

-Angelica: Lascia stare.
-lgnazio: Che c'�?

-Angelica: Hai messo i lampioncini.
-lgnazio: Belli, eh?

Non vedi che per poter risparmiare
facciamo la figura dei miserabili?

lgnazio: Ma se ho fatto un sacco
di spese, per questo ricevimento!

Angelica: Ma quali spese? Non hai
comprato nemmeno un po' di rosolio.

>-E' permesso?
-lgnazio: Vai a vedere chi �.

lgnazio: E' Pasquale a portare
il rosolio. Questi erano i patti.

-Chi siete?
-Don lgnazio? Ah, buonasera!

-Buonasera.
-Che volete?

-Siamo l'orchestra.
<-Ci ha chiamati Don lgnazio.

<-Per allietare la festa.
<-lgnazio: S�, � vero. State qui.

lgnazio: Angelica, calmati.

-Angelica: E quelli chi sono?
-lgnazio: La musica. l professori.

00:55:48,879
lgnazio: No, sono artisti! Sai che
gli artisti si trascurano un po'.

Angelica: Ma non vedi che sono
dei morti di fame?

Angelica: lo non ci resto in queste
condizioni! Vado a spogliarmi!

lgnazio: Hai visto quant'� bello
il cameriere in livrea?

Angelica: S�, la livrea presa
in affitto, no?

00:56:06,124
-Angelica: lo vado a spogliarmi!
-No! Tra poco arriva l'Onorevole!

-Angelica: Non mi importa.
-Verr� la moglie di Pasquale!

-Angelica: Non me ne importa nulla.
-lgnazio: Verr� il Turco!

Angelica: Ah... beh, allora,
se viene l'Onorevole...

-lgnazio: La moglie di Pasquale.
-... e la moglie di Pasquale...

-... � meglio che io resti.
-lgnazio: Grazie.

Angelica: Lasciami stare. Non resto
per te, ma per gli invitati.

Felice: Don Pasquale,
vi sembra bello?

Per 1000 lire al mese, alloggio,
vitto, lavatura, imbiancatura...

... e stiratura, deve umiliarmi
con questi abiti?

Pasquale: Ma perch� ti umili?
Stai benissimo!

-Pasquale: E poi il vestito � tuo.
-Felice: E' mio?

-Pasquale: Era nella valigia.
-Felice: Certo, � mio.

Pasquale: Scusa un momento.

Lisetta: Non voglio sposarlo!

-Giulietta: Don Felice?
-Felice: Che c'�?

Giulietta: Vi prego,
cercate di convincerla.

Giulietta: Ve ne sar� grata
per tutta la vita.

Felice: Non ho capito bene.
Me ne sarete grata...

-Giulietta: Per tutta la vita.
-Felice: Voi? Davvero?

Felice: Signora, voi siete
l'unica persona ad aver capito...

... che sotto questi abiti
batte un cuore virile.

-Felice: Come siete buona!
(GlULlETTA URLA DAL DOLORE)

-Felice: Vi ho fatto male?
-Giulietta: No, Don Felice.

-Felice: Come siete buona!
(GlULlETTA URLA DAL DOLORE)

Felice: Ma com'� buona!
(GlULlETTA URLA)

-Felice: Com'� buona.
(GlULlETTA URLA)

-Felice: La convincer� io.
-Giulietta: Grazie, Don Felice.

-Giulietta: Su, Lisetta.
-Lisetta: Non voglio andarci!

Felice: Vieni qua! Ubbidisci

Lisetta: Non lo voglio sposare!
Don Felice, la prego, mi aiuti!

Felice: Di' a Carluccio che non lo
vuoi sposare e cos� la fai finita.

-Lisetta: Uno scandalo!
-Felice: Brava! Hai capito subito.

-lo protegger� la tua ritirata.
-Lisetta: Grazie!

-Felice: Come sei buona!
(LlSETTA URLA E RlDE)

-Felice: Ti ho fatto male?
-Lisetta: No.

-Felice: Com'� buona!
(LlSETTA URLA)

Felice: Sono tutte buone,
in questa casa! (RlDE) Che bont�!

-Felice: Eccolo qui.
-Pasquale: Su, andiamo.

-Pasquale: Andiamo.
-Felice: Prego, signora. Prego.

(CONCETTA URLA)
-Felice: Non urlare. Vai avanti.

(FAlNA ''ABBAlA'')

-Felice: Che c'�?
-Faina: Ho sentito tutto.

-Felice: Cos'hai sentito?
-Faina: 1000 lire, alloggio, vitto,

-lavatura, imbiancatura, stiratura.
-Felice: E con questo?

-Faina: Devo avere la met�.
-Felice: Che cosa? Sei pazzo?

Felice: Al massimo posso darti
la stiratura.

Faina: Puoi tenerti la stiratura.
lo devo avere 500 lire.

Felice: Amico, io, i soldi, me li
lavoro, me li fatico, me li sudo!

<-Pasquale: Felice!
-Felice: Arrivo! Hai capito?

-Felice: Non ti do niente!
-Faina: Ah, no? Va bene!

lgnazio: Le piace, signora? E'
opera mia! Li ho messi uno per uno.

lgnazio: Stanno bene, eh?

-Don lgnazio, eccoci qua.
-lgnazio: E' arrivato il rinfresco!

lgnazio: Mettete tutto qui.

-Ecco lo sposo!
-lgnazio: Finalmente!

-Carluccio: Buonasera a tutti!
(BRUSlO lNDlSTlNTO)

-Carluccio: Eccomi qua!
(SUONO Dl UN TROMBONE)

Carluccio: Beh? Cosa significa
questo sberleffo?

Carluccio: Sapete chi sono io?
Sono Carluccio, ''l'Uomo di Ferro''.

lgnazio: Calmati, Carluccio.
Perch� guastare questa bella festa?

Carluccio: Ringraziate il cielo
che questa � la mia serata...

... di fidanzamento e non voglio
creare uno scandalo.

-Carluccio: Dov'� il rinfresco?
-lgnazio: E' qui. E' tutto pronto.

-Carluccio: Apriamo i ''cartocci''?
-lgnazio: No, aspettiamo Pasquale.

Carluccio: Non dobbiamo mangiare
mica con la bocca di Don Pasquale!

Carluccio: lo sono il fidanzato,
devo degustare per primo.

-lgnazio: S�, ma capirai che...
<-La sposa!

Carluccio: Meno male. Si mangia.

(L'ORCHESTRA ACCORDA
GLl STRUMENTl)

-lgnazio: Signora!
-Giulietta: Buonasera.

lgnazio: Vieni, Pasquale. Voglio
farti vedere come ho addobbato.

-Giulietta: Buonasera!
-Angelica: Vi stavamo aspettando.

-Angelica: Come sei bella, Lisetta!
-Lisetta: Grazie.

-Perch� vi siete mascherato, voi?
-Non so. Chedetelo a Don Pasquale.

(VOClARE lNDlSTlNTO DEGLl OSPlTl
CHE ESULTANO ED APPLAUDONO)

Giulietta: Donna Angelica, vi pare
questo il modo di ricevere?

Giulietta: Dopotutto,
gli ospiti siamo noi.

-Angelica: Non ve lo mangio mica.
<-La sposa � Lisetta, non io.

(VOClARE lNDlSTlNTO DEGLl OSPlTl)
-Carluccio: Finalmente, mia sposa!

Carluccio: Ti aspettavo
con ''ansianit�''.

Carluccio: Vieni qua,
vieni al buffet, amore mio!

Non sono ancora vostra moglie.
Non � ancora detta l'ultima parola.

-Carluccio: Ma l'avete sentita?
-Pasquale: (lMBARAZZATO) S�.

-Questo fatto mi impensierisce.
-Pasquale: Non � nulla, Carluccio.

Pasquale: E' l'emozione.
Non vedeva l'ora di incontrarti.

01:00:23,925
(RlDONO)
-Felice: Che risate!

Lisetta: Don Felice!

-Lisetta: La prego.
-Felice: Che succede?

Lisetta: Lo facciamo subito
o pi� tardi, lo scandalo?

Felice: Dopo. Lascia fare a me.

Felice: Prima voglio preparare
l'opinione pubblica femminile.

-Felice: Ci penso io.
<-lgnazio: Don Felice!

-Felice: Buongiorno.
-lgnazio: Buongiorno.

-Come vi trovate con Don Pasquale?
<-Felice: Bene.

01:00:56,286
Felice: Don lgnazio... (RlDE)

lgnazio: Don Felice, se litigate
venite da me.

lgnazio: Al mattino vi porto
il cioccolato e i biscotti.

-Felice: A letto?
-lgnazio: A letto.

Felice: Me lo portate voi?
Don lgnazio, non mi conviene.

<-Carluccio: Zio lgnazio!
-lgnazio: Vengo! Che c'�?

Carluccio: Questa sera
tutti si interessano del Turco.

Carluccio: Questo contratto
di fidanzamento si fa o no?

lgnazio: Certo che si fa,
ma aspettiamo il Deputato.

Carluccio: Allora, intanto, andiamo
al buffet a mangiare qualcosa!

-Pasquale: Senza il Deputato?! No!
-lgnazio: Che figura, che faremmo!

Carluccio: Niente contratto, niente
cibo... Ma allora cosa facciamo?

lgnazio: Un po' di musica va bene?
Maestro, musica!

(MUSlCA lN SALA)

Giulietta: Che bella! Don Felice,
cantateci questa canzone!

-Felice: No, non posso!
-Tutte le donne: S�!!

Felice: Non posso!
lo canto come un Turco!

lgnazio: Bene! Allora cantatecela
alla maniera Turca!

Felice: lo canto come un Turco che
non canta nemmeno se lo ammazzano.

(LE DONNE RlDONO)
-Pasquale: Salvatore canta bene!

-Salvatore: lo?! No, Don Pasquale!
-Pasquale: S�! S�!

-Felice: Salvatore, canta!
(SALVATORE EMETTE UN ACUTO)

Salvatore: (CANTA) Quest'anno la
primavera mi � entrata nel cuore

con la smania di fare l'amore,
e un fuoco di giovent�.

<Quando vedo una figliola,
mi ribolle il sangue

<mi tremano i ginocchi
e non capisco pi� niente.

Carmela, Carmela,

tu sola non mi basti,
ce ne vogliono tre.

<Carmela, Carmela,

<io sono di pasta buona,
vi accontento tutte e tre.

<Carmela, Carmela,

<io non lo faccio apposta
e tu, questo, lo devi sapere.

<Carmela, Carmela,

<Ho la testa dura, dura.

<''Per ogni uomo tre mogli'',
era scritto sul giornale,

ma una legge speciale
faranno e sai perch�?

<Perch� gli uomini son pochi,
ma le donne in abbondanza,

<ne voglio in abbondanza,
e non solo te.

(TUTTl CANTANO)
Carmela, Carmela,

tu sola non mi basti,
ce ne vogliono tre,

Carmela, Carmela,

<io sono di pasta buona,
vi accontento tutte e tre.

Carmela, Carmela,

<io non lo faccio apposta
e tu, questo, lo devi sapere.

Carmela, Carmela,

io ho la testa dura, dura.

Mi dispiace,
ma non posso farvi entrare.

Questa � una festa di famiglia. Le
persone estranee non sono ammesse.

Faina: E' questione di pochi
minuti. Chiamate Don Pasquale.

Faina: Devo proporgli un affare.
5 minuti e me ne vado.

Vi pare che Don Pasquale lasci il
divertimento per parlare di affari?

Domani passate per il suo negozio,
cos� potrete parlare di affari.

Faina: Va bene, rimander�
a domani. Arrivederci.

-Arrivederci.
-Faina: Voi siete troppo zelante.

(VOClARE lNDlSTlNTO DELLE DONNE)

Felice: Basta! Signore!
Ma dove siamo?

Felice: Vi accontenter� tutte,
una alla volta.

Felice: ll Turco � qui
per servirvi. Un giro ciascuno.

-Pasquale: Ben detto!
-lgnazio: Bravo! Bravo!

-Felice: La padrona di casa.
-lgnazio: Eccola! Mia moglie.

Felice: Prima la padrona di casa.

Felice: Maestro, musica, prego.

(MUSlCA lN SALA)

lgnazio: Che bravo ragazzo!
E' pieno di buona volont�.

Pasquale: Non si tira mai indietro.

Angelica: (SOTTOVOCE) Don Felice!
Come siete forte!

Felice: Sono nato con il destino
di essere forte.

Felice: La mia � la forza
del destino.

Giulietta: Don Felice!
Da quando vi conosco,

-mi dispiace di essere una signora.
-Vorreste essere un giovanotto?

Felice: Donna Giulietta,
voi mi piacete cos� come siete.

Giulietta: Davvero?
E cosa vi piace, di me?

-Felice: Volete proprio saperlo?
-Giulietta: S�.

-Felice: (RlDE) Vostra figlia.
-Giulietta: Mia figlia?

-Felice: S�, la vostra figliastra.
-Giulietta: La mia figliastra?

-Felice: (RlDE) S�.
-Giulietta: E cosa vi piace di lei?

Felice: La ''matrasta'', ''matrista'',
la matrigna! lnsomma, voi!

Pasquale: lo ho paura
che si stanchi troppo.

Pasquale: Quello non �
come gli altri uomini.

Giulietta: Don Felice, a voi
piacciono tutte le donne.

Felice: Donna Giulietta, la donna
� mobile ed io mi sento mobiliere!

(SUONO DEL CLACSON)

Eccoli! Sono arrivati!

L'Onorevole!
Sta arrivando l'Onorevole!

(VOClARE lNDlSTlNTO)
-Pasquale: L'Onorevole!

Deputato: Ricordati che tutti, qui,
ti credono mia moglie,

quindi non commettere gaffe.
Rispondi ''s�, grazie'' e basta.

(VOClARE lNDlSTlNTO E APPLAUSl)
-Evviva l'Onorevole!

-Pasquale: Ben arrivato!
-Deputato: Grazie.

-lgnazio: Questa � mia moglie.
-Angelica: Piacere.

-Deputato: Piacere, signora.
-lgnazio: Evviva l'Onorevole!

-Deputato: Piacere di vedervi!
-La signora vorr� rinfrescarsi...

Deputato: Certo! A dire il vero
abbiamo corso un po' troppo.

Deputato: Voi non ci crederete,

ma con questa automobile,
in alcuni tratti,

ho toccato i 25 chilometri all'ora.

-Pasquale: Che temerario!
(RUMORE Dl SCOPPl DALL'AUTO)

-Pasquale: Che succede? Cos'�?
-Deputato: No, non � niente.

Deputato: Sono gli ultimi residui
di gas nel motore.

-Pasquale: Venga, Onorevole.
-La mia casa � a sua disposizione.

(VOClARE lNDlSTlNTO E APPLAUSl)
-Evviva l'Onorevole!

Carluccio: Finalmente si mangia!

Pasquale: C'� l'Onorevole!

Angelica: Si accomodi nella mia
camera. Potr� mettersi in libert�.

-S�, grazie.
-lgnazio: Angelica, accompagnalo.

Pasquale: No, un momento!
La faccio accompagnare da Felice.

01:08:29,526
-Giulietta: E perch� proprio lui?
-Angelica: Gi�. Posso portarla io.

-Pasquale: Su, non ti vergognare.
-Felice: Ho paura. E' un Deputato!

<-Felice: Mi vergogno! No!
<-Pasquale: Forza! Accompagnala!

Felice: E' questa, la signora?
Prego, venga, signora.

lgnazio: Signore, non disturbatevi.
Ci pensa Felice.

Deputato: Non sarebbe stato meglio
farla accompagnare da una donna?

Pasquale: No, Onorevole! Felice
� proprio l'uomo che ci vuole.

Deputato: E chi � Felice?

Pasquale: E' il Turco
che voi mi avete mandato.

Deputato: Ah! (RlDE) Ora capisco!

-Deputato: Allora siamo tranquilli.
-lgnazio: S�, pi� che tranquilli.

Pasquale: Caro Onorevole,
io vi devo ringraziare...

... per questo grande regalo che mi
avete fatto nel mandarmi il Turco!

lgnazio: S�, s�, Onorevole,
e stia tranquillo:

sua moglie � in mani sicure!

-Felice: Eh? S�?
-S�, grazie.

Felice: ''S�, grazie''?
Porca miseria!

Felice: Allora chiudo. Ho chiuso.

Felice: (RlDE) Quanta polvere!

Felice: E' tutta impolverata!
(RlDE) E' tutta impolverata!

Felice: Si tolga questo affare.
Guardi quanta polvere, che c'�!

Felice: Ma dove l'ha presa?

Felice: Certo, con questi viaggi
avventurosi in automobile!

Felice: Queste accidenti di auto
che hanno inventato! Ma guarda...

Felice: Qui ci sono delle strade
orribili, le curve...

Felice: Questa � polvere
che ha preso nelle curve.

Felice: Signora mia, questo non �
un vestito, ma una polveriera!

-S�, grazie.
-Felice: E' una polveriera! (RlDE)

Felice: lo le consiglio una cosa.
Si spogli.

(LA DONNA PARLA lN FRANCESE)
-Felice: Non ho capito.

Non posso farlo da sola.

Felice: No, certo, non pu� farlo
da sola. lo sono qui apposta!

Felice: Mi pagano. Mi danno
la stiratura proprio per questo.

-Felice: L'aiuto io.
-S�.

Felice: L'aiuto io... (RlDE)

Felice: Ha persino la polvere
sulla carne!

Felice: 33! (RlDE)

Onorevole, la prossima volta dovete
tornare alla Camera come Ministro!

Deputato: Caro Don Pasquale,
voi siete molto gentile,

ma forse non ne sono degno.

-lgnazio: Allora Sotto-Segretario!
-Deputato: No! O Ministro o niente!

Pasquale: Allora beviamo
alla salute del signor Ministro!

-lgnazio: Viva il signor Ministro!
-Pasquale: Evviva!

<-Carluccio: Zio lgnazio!
-lgnazio: Vengo! Con permesso.

-Carluccio: Non si fa la cerimonia?
-Aspetto la moglie dell'Onorevole.

Carluccio: lntanto, mettiamo sulla
carta il fatto del pranzo gratis.

-lgnazio: No. E' cos� necessario?
-Carluccio: Certo che lo �!

Carluccio: Notaio, scrivete.

-Cibi che non piacciono allo sposo.
-lgnazio: Fisime...

01:11:13,318
01:11:16,686
Carluccio: Cocozielli alla scapece.

Carluccio: Zucchine sottaceto.

Felice: Quel viso non mi � nuovo.
Ma dove l'ho conosciuto?

Felice: Signora, voi, cos�,
non fate niente. Che modo �?

Felice: Voi siete piena di polvere.
La polvere � entrata dappertutto.

Felice: Ma soffiava il Ghibli?
La polvere � sottocutanea.

Felice: E' piena di polvere
nelle cuciture, dappertutto!

Felice: Qui bisogna fare una cosa.

Felice: Spogliarsi tutta. S�,
facciamo un'insaponata generale!

Felice: (RlDE) La facciamo,
una bella insaponatina?

Felice: Madame, voi siete francese,
io sono Turco... Fraternizziamo.

Felice: Dammi un abbraccio,
sorella latina! (RlDE)

Felice: Sorella latina!

Tu non sei un vero Turco!

Felice: Ma che Turco e Turco!
lo sono napoletano!

Felice: Ostrega!

-(lN FRANCESE) Adoro i napoletani!
-Felice: Non ho capito, signora.

-Adoro i napoletani!
-Felice: S�? Adorate i napoletani?

Felice: E io adoro le donne
come voi! Porca miseria!

(BUSSANO ALLA PORTA)
-Felice: Occupato!

(BUSSANO ANCORA)
-Non ci siamo. Siamo usciti.

Felice: Cercate in qualche altra
stanza. Si gira spesso per la casa.

(BUSSANO ANCORA)

Giulietta: Siamo venute a vedere
se vi occorre qualche cosa.

No, no. ll Turco sa fare di tutto.

Felice: Faccio quello che posso,
mi arrangio. Prego.

Angelica: Lo sappiamo
che lei sa fare tutto.

Giulietta: Signora, vostro marito
� impaziente, vi sta aspettando.

D'accordo, arrivo subito.

Felice: Andate, care. ll tempo
di vestirsi e la signora scende.

<-Prego, Onorevole, un taralluccio!
-Deputato: Oh, no, grazie.

lgnazio: Specialit� di Sorrento!
Senta quant'� buono.

Carluccio: Zio lgnazio!
Ora basta! Mi sono stufato!

-La cerimonia si fa o no?
-lgnazio: Perch� non si dovrebbe?

lgnazio: Vai a chiamare la sposa,
altrimenti commette una pazzia!

-Pasquale: Come no! Concettina!
-Concetta: Dite, signore.

-Pasquale: Porta qui la sposa!
-Concetta: S�, vado, vado.

-Carluccio: Altrimenti che faccio?
-Pasquale: Stai tranquillo.

Pasquale: Eccola! Vieni, cara.

(VOClARE lNDlSTlNTO)
<-lgnazio: Ecco la tua sposa!

Lisetta: Non mi chiamate cos�!
Non lo sposer� mai! No! No! No!

-lgnazio: Lisetta, ma cosa dici?
-Carluccio: Ho sentito bene?

Lisetta: Non vi sposer� mai,
neanche con le cannonate!

Carluccio: Avete il coraggio di
dire in faccia alla mia persona...

... che non mi sposerete
neanche con le cannonate?

-Don Carluccio, calmatevi.
-Carluccio: Levati dai piedi!

Carluccio: Donna Lisetta,
per voi � finita!

Carluccio: Preparatevi la tomba,
Donna Lisetta!

Lisetta: E' inutile. Ormai ho fatto
lo scandalo e non ti sposo pi�.

Carluccio: Va bene.
Allora ordinate alle Pompe Funebri:

''Domani, funerali a Sorrento
per Donna Lisetta''!

lgnazio: No, Carluccio, ti prego!
Calmati! Fallo per me!

-Carluccio: Zio, lo faccio per voi.
-Pasquale: Grazie.

Carluccio: Pasquale, non crediate
che la cosa finisca cos�.

Carluccio: Domattina verr� da voi
e saranno mazzate terribili!

Carluccio: Lasciatemi passare!
Fate largo! Fate largo!

-Giulietta: Ma che cosa hai fatto?
-Lisetta: Me l'ha detto Don Felice.

-Angelica: Don Felice?!
-Giulietta: Vieni, spiegami tutto.

Deputato: Buon'uomo!

Deputato: Potresti dirmi dov'�
la stanza di Donna Angelica?

S�. L� in fondo.

E' la seconda porta. Vai.

lgnazio: Pasquale, chi mi pagher�
tutte queste spese, adesso?

-Pasquale: Quali spese?
-lgnazio: Tutti i lampioncini...

Pasquale: 4 candele e 2 bicchieri
d'acqua? Ma fammi il piacere!

Signori, il rinfresco � finito!
L'uscita � da questa parte!

lgnazio: Buonasera. Buonasera.

Felice: (RlDE) Cara!

Deputato: Cosa vedo!
Ora mi spiegherete!

-Deputato: Cosa state facendo?
-Felice: Questo.

-Deputato: Voi non siete il Turco.
-Perch�? l Turchi non lo fanno?

-No, dico... Non siete il Turco.
-Felice: E voi siete Turco?

-Deputato: lo sono Turco?
-Felice: Non lo so. Siete Turco?

-Deputato: Voi dite di esserlo.
-Felice: lo sono Turco?

-Deputato: Voi siete Turco.
-Felice: Voi siete Turco.

Deputato: lo non sono Turco!
Non facciamo confusione!

-Mettiamo le cose a posto!
-Felice: Molto bene.

-Felice: Qui, se c'� un Turco...
-Deputato: Sono io!

Deputato: No, cosa mi fate
dire? Ma quale Turco d'Egitto!

Deputato: Non lo sono io,
ma non lo siete neanche voi.

Deputato: Se non siete Turco,
perch� abbracciate mia moglie?

Felice: (RlDE) Scusa.

-Felice: Caro Cocchetelli...
-Deputato: Cocchetelli?

-Felice: Ma lascia fare!
-Deputato: Non voglio confidenze.

Felice: Quante arie!

-Deputato: Chiamatemi Onorevole.
-Felice: Onorevole.

-Deputato: Vada avanti.
-Felice: Parliamo tra uomini.

Felice: lo non sar� Turco,
ma quella non � tua moglie.

Deputato: Come sarebbe?
Vi giuro che � mia moglie.

-Felice: L'Onorevole � bugiardo.
-Deputato: Perch�?

-Felice: Andr� all'lnferno.
-Deputato: Ma cosa volete saperne?

Felice: Per diversi motivi non �
tua moglie. Primo: parla francese.

-Deputato: Che c'entra...
-Secondo: non ha la fede.

Felice: Terzo: ha una faccia
che io ho riconosciuto.

Felice: L'ho vista ballare
il can-can al Salone Margherita.

Felice: E poi c'� una cosa
che taglia la testa al toro!

-Deputato: Cosa c'entrano i tori?
-Felice: Lascia fare.

Felice: Una faccia come quella,
una bella ragazza come quella,

non sposerebbe mai un uomo
con una faccia brutta come la tua,

anche se quella faccia
� una faccia ''deputata''!

01:17:00,635
(LA DONNA PARLA lN FRANCESE)

Deputato: lo penso a Don Pasquale,

che, crede di avere in casa
un Turco e, invece, non lo �!

-Felice: (RlDE) E' verissimo!
-Deputato: Che bello, eh?

-Felice: Lui crede che...! (RlDE)
-Che figura! Vi ho raccomandato io!

-E avete la faccia tosta di ridere?
-Mi fa ridere la cosa in s� stessa!

-Ma fra poco non riderete pi�.
-Felice: E perch�?

Deputato: Perch�?!
Sapete che cosa faccio?

Deputato: Vado da Don Pasquale
e gli dico tutta la verit�.

(FELlCE RlDE)
-Deputato: Continuate a ridere, eh?

Deputato: Ma cosa state facendo?

-Deputato: Ridete, ancora per poco.
-Felice: Ho le convulsioni!

-Non potete andare da Don Pasquale.
-Deputato: Ah, no? E perch�?

Felice: Don Pasquale � una persona
perbene, una persona onorata,

che tiene alla sua casa
e alla sua famiglia, chiaro?

Felice: A Sorrento, tutti votano
per colui che Don Pasquale vota.

<-Votano secondo il suo voto.
-Deputato: Ho capito.

Felice: Quando Pasquale sapr� che
siete stato ospite in casa sua...

non con la moglie, ma con l'amante,

ci rimarr� male e far� votare
tutti per il vostro avversario.

lo credo che abbia ragione.

-Deputato: Dagli anche ragione, tu!
-Felice: Ho ragione.

-Deputato: Questo � un ricatto!
-A volte, servono anche quelli.

Deputato: Per� voi dovete sapere
che io, i ricatti, non li subisco.

Felice: E allora andiamo da Don
Pasquale. Don Pasquale! (FlSCHlA)

Deputato: Un momento!
Quanta fretta! Venite qua.

Deputato: Le cose vanno ponderate.

-Felice: Andiamo da Don Pasquale.
-Felice: No, un momento.

Deputato: Dovr� sacrificarmi
per il bene della Nazione.

Deputato: La Nazione ha bisogno
di me ed io mi sacrifico.

Deputato: Gli parler�, ma non ora.
Ne riparleremo domani mattina.

Felice: S�, ne riparleremo
domattina. Molto bene!

-Vogliate favorire di andar via.
-Felice: Chi?

-Deputato: Voi.
-Felice: Ma va l�!

-Deputato: Come?
-Felice: Dai, Cocchetelli!

-Felice: Cocchetelli!
-Deputato: Onorevole, prego!

-Felice: Onorevole...
-Deputato: Andate via.

-Vogliamo uniformarci alla cosa?
-Deputato: A che cosa?

Felice: La signora deve vestirsi.
lo devo aiutarla a vestirsi.

-Deputato: Voi?!
-Felice: Voi non siete il marito,

quindi, perci�, o per cui,
comunque, non potete stare qui.

Deputato: Questo non lo permetto
assolutamente! Andate via!

Allora vado da Don Pasquale.
(FlSCHlA) Don Pasquale!

-Deputato: No! Non ho detto questo.
(FELlCE RlDE)

Deputato: Ho detto che non potrei
permetterlo, per�...

... mi sacrificher�
per il bene della Nazione.

Felice: La Nazione ve ne sar�
riconoscente.

Deputato: S�, ma ricordatevi
che non finir� cos�.

-Deputato: A voi.
<-Felice: Grazie.

(FELlCE RlDE)

Felice: Su, qui. Forza!

Felice: Mi ha dato
il biglietto di sfida.

Felice: Oh, perbacco!

01:19:47,156
Felice: Eh, gi�. ll voto � segreto.

Felice: Bimba, alle urne!

01:20:02,646
<-Deputato: Per carit�, che dite?
<-Lisetta: Una tazza di cioccolata?

<-Deputato: Non vi disturbate.
-Pasquale: Ma ci mancherebbe.

Deputato: Grazie. Certo che
avere un Turco in casa,

caro Don Pasquale,
� una vera fortuna.

Deputato: Per la verit� volevo
tenere Felice con me,

ma poi, per favorire un amico
come voi...

-Pasquale: Lei � troppo buono.
-Felice: Eh, s�.

Felice: L'Onorevole � veramente
una brava persona.

Felice: Signora, siete fortunata
ad avere un marito cos�.

Concetta: Don Pasquale! Scusate.

-C'� un signore che chiede di voi.
-Pasquale: Dopo, dopo.

-Concetta: Dice che � urgente.
-Pasquale: Allora scendo subito.

-Pasquale: Scusate, con permesso.
-Deputato: Prego.

-Giulietta: Gradisce un bab�?
-Deputato: No, grazie.

-Giulietta: Li ho fatti io.
-Deputato: Veramente?

Deputato: Allora dev'essere
squisito.

Deputato: Buono questo cioccolato,
vero, cara?

Pasquale: Buongiorno.
Volevate parlarmi?

-Faina: Voglio proporvi un affare.
-Pasquale: Un affare?

Faina: Se io vi faccio risparmiare
1.000 lire al mese,

-voi ne date 500 a me?
-Pasquale: Come?

Faina: E' semplicissimo. Voi date
uno stipendio di 1.000 lire...

a una persona che si � introdotta
in casa vostra con l'inganno.

-Pasquale: Dite, dite.
-Siamo d'accordo per le 500 lire?

Pasquale: D'accordo.

-Faina: Dunque...
-Lisetta: Volete della cioccolata?

Felice: No, il cioccolato no.
Riscalda! (RlDE)

<-Deputato: E' delizioso.
-Giulietta e Lisetta: Un bab�?

Felice: Un bab�, in due?
Per accettare, mezzo per uno.

Pasquale: Dov'�? Via! Via!
Venite via! Lasciate costui!

Pasquale: Ho saputo tutto!
Non sei Turco!

-Felice: Come?
-Pasquale: Non sei Turco!

Felice: Come? Non sono Turco?
Ho persino gli occhi ''turchini''!

Felice: Fumo molto! Fumo come
un Turco, quindi sono Turco!

Pasquale: No, non ci casco! E voi
andatevene! Chiudetevi in camera!

-Pasquale: Dove vai?
-A chiudermi in camera con loro.

Pasquale: Tu resti qui!
E voi, Onorevole.

Pasquale: Questo, a me,
non lo dovevate fare!

Deputato: Don Pasquale,
io vi garantisco, vi giuro...

Pasquale: Non dovevate farmi
una cosa del genere!

-Carluccio: Fermi tutti!
-Pasquale: E tu cosa vuoi?

-Carluccio: Silenzio!
-Felice: Silenzio!

-Carluccio: Ci sono qua io!
-Felice: C'� qua lui!

Carluccio: Don Pasquale, io sono
venuto per il fatto di ieri sera.

Carluccio: Tutta Sorrento ha saputo
dell'affronto che mi avete fatto...

e tutti quanti stanno aspettando
di vedere che cosa succeder�.

Carluccio: Devo fare qualcosa.
Devo ammazzare qualcuno.

Pasquale: Ma che ci posso fare, io,
se Lisetta non ti vuole?

Carluccio: Lisetta ''deve'' volermi.

Felice: Giovanotto,
Lisetta non ti vuole sposare.

-Carluccio: Perch�?
-Perch� vuole sposare un altro.

Carluccio: (RlDE) lo mi faccio
il risottino!

Felice: E io faccio la parmigiana.

Carluccio: Se Lisetta vuole sposare
un altro, sposer� un cadavere.

-Felice: E allora...
(CARLUCClO URLA)

-Felice: Vattene.
-Carluccio: Vattene?!

-Carluccio: Zio, avete sentito?
-lgnazio: S�, ho sentito.

-Carluccio: Zia, avete sentito?
<-Angelica: S�.

-Carluccio: Pasquale, ha sentito?
-Pasquale: (BALBETTA) S�, certo...

Felice: Hanno sentito.

-Carluccio: Avete sentito tutti?
-Felice: Hanno sentito tutti!

-Carluccio: L'ho sentito anch'io.
-Felice: Esatto. Vattene.

Carluccio: Me l'ha ripetuto!
Zio lgnazio, avete sentito?

-lgnazio: S�, ho sentito.
-Zia Angelica, avete sentito?

-Angelica: S�.
-Carluccio: E voi, Don Pasquale?

Felice: Hanno sentito tutti quanti!

Carluccio: Che posso dire?

-Carluccio: lo vi...
(FELlCE E CARLUCClO RlDONO)

Carluccio: lo ti compatisco,
perch� non sei di Sorrento.

Carluccio: Non puoi sapere che io
sono Carluccio ''Uomo di Ferro''.

Carluccio: Vedi questo vassoio?

Felice: Tu sei un uomo di ferro?
Vedi questo vassoio?

Felice: Lo vedi? Lo vedi?

-Carluccio: Che vuoi fare, ora?
-Felice: Che voglio fare? Voltati.

-Carluccio: Cos'�, questo?
-Felice: Un calcio.

-Carluccio: Zio, avete visto?
-Felice: E voi? Pasquale hai visto?

Felice: Francese, hai visto?
Concettina, hai visto?

-Felice: Lui, per�, l'ha sentito.
-Carluccio: (RlDE) Bravo.

Carluccio: Bravo!
Mi ha dato un calcio!

-Carluccio: Che vuoi fare, ora?
-Felice: Che voglio fare? Ecco!

(FELlCE RlDE)

Felice: All'uomo di ferro
� caduto il dente d'acciaio!

Carluccio: lo vado dal dentista
e lo faccio esaminare...

... e se, disgraziatamente,
questo dente non � cariato,

-qua succede un terremoto.
-Felice: Ma fammi il piacere!

(VOClARE lNDlSTlNTO)

Felice: Che tipo!

-Pasquale: Altro che Turco!
-Felice: Avete ragione, Pasquale.

Felice: Non sono un Turco vero.
Sono un Turco napoletano.

Felice: Per� sono un galantuomo,
sono una brava persona.

Felice: No, Onorevole. Onorevole!

Felice: ln tutta questa faccenda,
l'Onorevole non c'entra.

-Felice: Non ne sapeva niente.
-Deputato: Ah, meno male!

-Felice: La croce!
-Deputato: Ma cosa fate?

Felice: Perbacco, ce ne sono due.

Felice: Una � per Don Pasquale
e una � per Don lgnazio.

Felice: Ecco qui. Devo farvi
una raccomandazione.

-Felice: Siate meno avaro.
-lgnazio: lo, avaro?!

Felice: S�! Tanto si deve morire!
ln quanto a voi, Don Pasquale,

anzi, volevo dire Cavaliere,

non rovinatevi la salute
con questa assurda gelosia.

Felice: Lasciate un po' libera
la signora.

Felice: Lasciate che si diverta,
tanto non succede niente.

Felice: ln quanto a Lisetta,
fatela sposare con chi vuole lei.

Felice: Alle donne piacciono
gli uomini romantici, poetici,

affini! Aspettate. Vieni qua.

Felice: ln questo negozio,
fra tanti fichi secchi,

un po' di poesia ci sta bene.
Non guasta.

Felice: ln pi�, aiuteremo tutti
l'Onorevole alle prossime elezioni.

Felice: La signora, domani, parte.
Ritorna a Parigi.

-Deputato: Ma veramente non �...
-Felice: La signora torna a Parigi.

-Pensi alle prossime elezioni.
-Deputato: Va bene. Parte.

-Che possiamo fare, per voi?
-Felice: Niente, niente.

Non voglio onori e titoli,

n� diventar signore.

Voglio, di questo pubblico,
restare il servitore.