All language subtitles for Fear.City.New.York.Vs.The.Mafia.S01E03.1080p.NF.WEB-DL.DDP5.1.Atmos.H.264-NTb_ita

Che differenza in una decade.

Dieci anni fa, New York era
praticamente sul lastrico

e rischiava
di non pagare fatture e prestiti.

Oggi invece la città prospera.

Il costruttore Hart Helmsley
sta edificando l'Harvey Hotel

un edificio da 42 milioni
e 38 piani, sulla 42a.

La AT&T sta costruendo
un grattacielo sulla 55a e Madison.

La Hyatt ha iniziato i lavori dell'hotel
che sostituirà il vecchio Commodore.

Negli anni Ottanta c'erano palazzi
in costruzione in tutta Manhattan.

Secondo le autorità
al completamento dei progetti,

ci saranno
altri 20.000 lavori qui a Manhattan.

È una cosa incredibile.

Mai visto una cosa
del genere a New York.

Dal punto di vista immobiliare,

diventerà una delle città
più attraenti al mondo.

Ogni progetto immobiliare
valeva milioni e milioni di dollari.

Avevamo scoperto
che la mafia stava sfruttando la cosa.

C'è un lavoro sulla 44a.

C'è solo un'altra offerta.

Prenderò il lavoro
a due milioni e ottocento novanta.

Entro il prossimo anno tre grattacieli
saranno completati in un solo isolato.

La cerimonia per l'ultimazione
della Trump Tower si è tenuta oggi.

Se avevi una ditta edile
dovevi avere a che fare con la mafia.

Gli ho detto che c'erano progetti qui

che contano, come quello di Trump.

Diciannove milioni.

Era un racket enorme,

terrorizzavano la gente
perché facesse ciò che la mafia voleva.

Quei sei uomini che hanno nominato,
sono stati freddati. Ne conoscevo cinque.

Un capocantiere è stato picchiato
a morte e buttato dal 56o piano.

Non la rende nervoso

che un tizio sia morto e un altro
sia in ospedale per questo lavoro?

Fa parte del mestiere.

È un gioco duro.

La posta è alta. I soldi parecchi.

E l'omicidio è una possibilità
per chi osa essere d'intralcio.

UNA DOCUSERIE ORIGINALE NETFLIX

MI SEGUONO

CON CHI HAI PARLATO?

OCCUPATI PRIMA DELLA TUA FAMIGLIA

Una Chevrolet Corvette, nuova di zecca.

Una Corvette superba...

Negli anni Ottanta, cominciammo
a comprare appartamenti e proprietà.

Feci comprare ai miei uomini
delle Corvette nuove di zecca.

Cominciarono a chiamarmi, "Johnny Vets".

Eravamo come un mucchio
di ragazzine che andavano a fare shopping.

Andavamo da David Nadler e compravamo
due dozzine di camice alla volta,

col monogramma con le nostre iniziali,

completi da 2000 dollari,
scarpe da 1000 al paio.

Spendevamo
una quantità ridicola in champagne.

Bevevamo Cristal, Perrier-Jouët,

in bottiglie magnum.

Ma il sacrificio personale

era che dopo aver bevuto
quel bicchiere di champagne

due ore dopo
mi sarei ritrovato vestito di nero

a scavare una fossa

e uccidere qualcuno.

PERICOLO GHIACCIO SOTTILE

Questa mattina, un uomo a spasso
col cane, ha trovato un corpo

vicino al Ferry Point Park del Bronx.

Si sospetta
un regolamento di conti tra gang.

EPISODIO 3
IL GIORNO DEL GIUDIZIO

Fa un accordo con un tizio di Brooklyn,

la 59a e la terza.

Che cazzo vuoi fare? Trentadue mila...

Il lavoro ha un potenziale
per altri 750.000 dollari.

Sapevamo di aver trovato
scoperto qualcosa di grosso.

Ma non avevamo abbastanza prove

su cosa fosse davvero questo complotto.

Sapevamo solo
che c'erano molte ditte di calcestruzzo,

che interagivano
con le famiglie mafiose.

Ma non sapevamo come.

Dovevamo capire se la Commissione,

i boss delle famiglie,
facessero parte del complotto.

LA COMMISSIONE

Il ristorante Casa Storta era il luogo
d'incontro della famiglia Colombo.

Avevamo piazzato delle cimici là.

Una delle cose
che notammo era che Ralph Scopo,

che non era un boss,

o un capodecina
e nemmeno un vice, era solo un soldato.

Era lì mentre avevano queste discussioni
molto controverse sull'edilizia.

Ehi Ralphie, chi aveva
il lavoro prima di Century?

- S&A.
- S&A?

Per quanto doveva prendere il lavoro?

Dieci milioni.

Conoscevo bene Ralph Scopo,
ero uno degli uomini di mio padre.

Mi piaceva e lo chiamavo zio Ralph.

Sono cresciuto con lui.

Era solo un soldato,

ma la cosa è questa.

Se avevi un soldato

che faceva un sacco di soldi
e aveva molta influenza,

poteva avere potere anche lui.

Perché aveva una certa autorità
per quello che faceva per la famiglia.

Ralphie Scopo era così.

Scoprimmo che Ralph Scopo

era il Presidente
del Consiglio Distrettuale

del sindacato
del lavoratori del Calcestuzzo.

Ci fu chiaro, a quel punto,

che Ralph Scopo era un elemento chiave.

E le nostre intercettazioni
passarono dal Casa Storta a Ralph Scopo.

Andava in ufficio.
Stava lì per circa un'ora.

E poi tornava sempre in auto.

L'appaltatore arrivava,
saliva sull'auto di Ralphie e parlavano.

Chiaramente non di fidava del suo ufficio.

Faceva affari in macchina.

Quindi facemmo installare
le cimici nelle due auto di Ralphie.

Dirigo tutto io al cento per cento.

Ralph Scopo era a capo del sindacato
dei lavoratori di calcestruzzo.

Quindi controllava la manovalanza

in ogni progetto edilizio a New York.

Ralph diceva agli appaltatori

quali erano le conseguenze

se non avessero cooperato.

Se non fai affari con lui,
fermerò questo fottuto progetto.

E vedrai di chi è il lavoro.

Controllavo molte
intercettazioni il giorno successivo.

Nel preparare
il caso contro la Commissione

realizzammo che avendo
in mano i vari elementi dell'edilizia

la mafia aveva
in mano tutto il settore edile.

Piazza la minaccia del sindacato.

Fottuto pezzente,

se non vieni subito qui

ti picchetto casa.

Lo sciopero ha fermato progetti
edili per 1,5 miliardi in città.

Lo sciopero, cominciato ieri,
è proseguito oggi...

Controllando i sindacati

la mafia rendeva impossibile

operare e guadagnare,
le bastava organizzare uno sciopero.

E così era più semplice
pagare questi stronzi.

Cosa ti preoccupa?

Fin tanto che puoi pagare

fin tanto che fai soldi...

i soldi non sono tutto nella vita.

Dai retta a uno che sa il fatto suo.

Pagali e stai sereno.

Non vale la pena sganciare
22.000 per un po' di tranquillità?

Conosco gente che pagherebbe
22 milioni per un po' di tranquillità.

Se non ce l'hai, è un'altra storia.

Ralph Scopo faceva fare alla gente

quello che voleva
la mafia, terrorizzandola.

L'avevamo intercettato mentre parlava
coi titolari delle ditte edili

e ricordava loro:

"Sai di quel tizio
sul giornale che è stato fatto fuori?

Siamo stati noi."

Ti ricordi quei nomi sul giornale?

Parlavano di sei tizi
che sono stati uccisi.

Ne conosco cinque.

E la minaccia,
non proprio velata, era che:

"Se non fai quello che dico,

potresti finire come quello
di cui hai letto sul giornale."

Sa che qualcuno è caduto dalle scale

ed è ancora in ospedale
e un altro è stato scaraventato

- dalla finestra del 56o piano?
- È capitato prima che arrivassi.

Avevamo ottime registrazioni
di Ralph Scopo,

ma ci serviva la prova che la Commissione,

l'organo decisionale della mafia,

fosse all'origine di questa estorsione.

C'era una squadra
che lavorava su ogni famiglia.

Gli agenti chiave
delle squadre si riunivano

e confrontavamo le informazioni.

La squadra che indagava
sulla famiglia Genovese,

stava ottenendo
ottime informazioni sui cantieri

al Circolo Palma Boys,
frequentato da Fat Tony.

Era un progetto da 12 milioni di dollari.
North Berry ha dato i soldi.

La squadra Gambino
otteneva le sue informazioni

da una cimice a casa di Paul Castellano.

Avevano il cinque per cento.

Tony "Ducks" Corallo è il boss
dei Lucchese. Aveva una cimice nell'auto.

E pagano tutti 50 centesimi al metro.

Tutti questi elementi
erano pezzi di una storia più grande.

E cominciammo a organizzarli.

Questi stronzi hanno più
da nascondere del club.

Questi stronzi hanno più
da nascondere del club.

Il club.

Cosa?

IL CLUB DEL CALCESTRUZZO

Parla ora o taci per sempre...

Un giorno uno degli appaltatori
era in macchina con Ralph,

e diceva di avere
un lavoro abbastanza grande.

Disse: "Ho un progetto
da circa 1,5 milioni di dollari".

Ralph disse:

Sei dai di matto

e sei al punto

di fare un lavoro da due milioni...

o più...

non toccarlo o dovrai vedertela con me.

Ci sono solo sette o otto
appaltatori che possono usare.

Hanno un club.

Il club era la chiave.

In una conversazione di soli tre minuti,

Ralph aveva rivelato l'esistenza del club.

Disse: "Ci sono otto

ditte che partecipano al club.

Ciascuna di quelle compagnie
è legata alla mafia.

Tutti i lavori da più di due milioni

sarebbero stati affidati
a quelle otto compagnie,

e nessun altro
avrebbe potuto partecipare".

Era tutto prestabilito dal principio.

Tutti sapevano a chi toccava quale lavoro.

Diciamo che il valore
era davvero di otto milioni.

Loro facevano
un'offerta da dieci milioni

e tutte le altre compagnie
facevano offerte di più di dieci milioni.

E così garantivano

che avrebbero ottenuto
il lavoro per dieci milioni

quando il valore reale era solo di otto.

Così facevano un paio di milioni
di dollari in più su un progetto.

E tutti questi milioni di dollari in più,

finivano nelle tasche dei clan
che rappresentavano quella compagnia.

Ma poi scoprimmo

un'altra prova davvero importante.

Dov'è il due per cento?
Voglio quel fottuto due per cento.

Voglio quel fottuto due per cento.

Gli appaltatori in contatto
con Ralph davano il due per cento

alle famiglie mafiose...

Due per cento per incarico.

Giravano centinaia
di milioni di dollari nel settore edile.

Trentotto.

Trentanove e tre.

Trentacinque milioni.

Pensateci. C'erano edifici
in costruzione in tutta Manhattan.

Alcuni di questi li conosciamo tutti.

Sono ancora là.

E mentre venivano costruiti,
la mafia riscuoteva il due per cento.

Ogni lavoro di edilizia a Manhattan
di un valore superiore a due milioni,

pagava la mafia.

Gli ho detto che ci sono lavori qui

che contavano come quello di Trump...

Diciannove milioni.

Il club del calcestruzzo
compariva in ogni conversazione,

che fosse al circolo di Fat Tony

o nelle intercettazioni
di Paul Castellano,

o in quelle di Tony "Ducks" Corallo.

La Commissione era sempre nominata.

La Commissione ebbe un ruolo centrale

in ogni edificio
in costruzione a Manhattan

per anni e anni.

Te l'ho detto, non sto scherzando.

Parliamo di operazioni
del valore di miliardi.

...l'accordo era di più di 400...
devi metterti la cosa alle spalle.

l'Ippodromo Aqueduct,
il Belmont, Il Coliseum...

La prima parte del lavoro è 4,8 milioni.

Il club del calcestruzzo
è una delle truffe più audaci

che la mafia abbia mai realizzato.

Ma non potevamo vincere questo processo,

dimostrando solo l'esistenza
del club del calcestruzzo.

Per provare un caso RICO,

dovevamo mettere
in relazione la Commissione

con una serie di altri crimini.

Per dimostrare
che terrorizzavano la gente,

pensammo che sarebbe stato
fantastico avere qualcosa di più violento,

più compromettente,

che potesse catturare l'attenzione
di tutti e soprattutto della giuria.

Avremmo provato un omicidio.

L'FBI aveva assegnato
a due agenti il ruolo di agenti del caso.

Sarebbero stati i punti
di riferimento della pubblica accusa

e dell'FBI.

I due agenti erano
Pat Marshall e Charlotte Lang.

Quando arrivai,
nell'FBI erano praticamente tutti uomini.

Credo fosse al 97% formato da uomini.

Il supervisore mi disse:

"Non ti ho richiesta io.

Le donne non sono fatte per lavorare
sulla criminalità organizzata."

E disse: "Sei l'unica donna
nella squadra". Era vero.

Pensai che questo fosse
il mio benvenuto a New York.

Ma poi il supervisore mi disse

che mi avrebbe assegnato
a lavorare con Pat.

Descriverei Pat Marshall come...

il fratello maggiore
che vorremmo avere tutti.

Charlotte era un'ex insegnante,
era molto organizzata.

Era il mio braccio destro, mia amica,

e capiva quello
che non riuscivo a capire io.

Lavoravamo molto bene insieme.

Era nostra responsabilità,
mia e di Charlotte,

provare che la Commissione
avesse autorizzato un omicidio.

Quindi...

come ci saremmo riusciti?

C'era un omicidio
che avevamo ragione di credere

fosse stato ordinato dalla Commissione:
il famoso omicidio di Carmine Galante.

L'OMICIDIO IRRISOLTO

SEI ANNI PRIMA

Carmine Galante è stato freddato oggi

a una tavola calda di Brooklyn.

L'esecuzione malavitosa
di un uomo considerato

il più importante membro
della criminalità organizzata nel paese.

Altre due persone sul posto sono morte.

Brian Ross ha tutti i crudi dettagli.

Galante stava pranzando nel patio
di un ristorante italiano a Brooklyn,

quando cinque uomini
sono entrati con fucili automatici,

aprendo il fuoco.

Galante e due uomini
al suo tavolo sono stati uccisi.

Carmine Galante era un mafioso siciliano

che arrivò a controllare il clan Bonanno.

Sapevamo dagli informatori

che per uccidere un boss,
serviva il permesso della Commissione.

Gli altri boss odiavano Galante

perché aveva catturato
attenzione e pubblicità

e a causa dei suoi metodi brutali

nel cercare di diventare
l'uomo di punta della mafia americana.

RISTORANTE ITALOAMERICANO

Quando Carmine Galante fu ucciso

al Ristorante Joe & Mary,
nel 1979 a Brooklyn,

gli altri quattro capofamiglia

avrebbero dovuto approvare l'omicidio.

Dovevamo provare che la Commissione,

gli altri quattro boss,
avevano dato l'ok per l'omicidio.

TRIPLO OMICIDIO,
12 LUGLIO, 1979

Passai il pomeriggio
col medico legale a New York,

e mi mostrò le foto dell'autopsia.

Carmine Galante aveva
84 fori d'entrata e d'uscita nel corpo.

Cinque persone
parteciparono a quella sparatoria.

I nostri informatori
ci avevano detto che uno dei sicari,

era un certo Anthony Indelicato.

Ma non potevamo usare
quelle informazioni in aula.

Quindi come avremmo provato il caso?

Bruno Indelicato,
il cui vero nome era Anthony Indelicato,

era un soldato dei Bonanno,

che, poco dopo l'omicidio
di Carmine Galante,

salì al grado di capodecina.

Bruno era un tipo fuori di testa
noto per essere una mina vagante,

uno al quale rivolgersi
per un crimine violento.

Quando l'auto si allontanò,

una donna dall'altra parte
della strada, nel suo appartamento,

sentì gli spari,

vide l'auto e segnò la targa.

La diede alla polizia.

Questa, nel giro di un giorno,

trovò l'auto abbandonata,

e rilevò le impronte
dal volante, dov'era il conducente,

e anche le impronte
della maniglia della portiera posteriore.

Le impronte di Indelicato
vennero confrontate

con le impronte
sulla maniglia della portiera.

Non corrispondevano.

Le confrontammo
con tutti i possibili sospettati.

LEONARDO COPOLLA
CONTROLLO IMPRONTE

Nessun riscontro.

ULTERIORI IMPRONTE

Senza alcun riscontro,

non c'era niente che potevamo fare.

NON ATTRAVERSARE

Nel 1984 ci venne quest'idea:

rifare tutte le indagini.

Non credo che ci fosse più l'auto.

Ma quella maniglia,

quella era stata rimossa dall'auto

ed era ancora in mano alla polizia.

Andammo a cercarla per dargli un'occhiata.

Osservando la maniglia, realizzammo

che afferrandola la mano
non poteva lasciare impronte digitali,

ma piuttosto l'impronta del palmo.

E quindi ci rendemmo conto
che dovevamo controllare

le impronte del palmo della mano.

Le impronte del palmo
di Indelicato non erano agli atti.

Le impronte che avevano di lui
non includevano il palmo.

Dovevo cercare Bruno.

Riuscimmo a identificare

grazie a una fonte, la sua ragazza.

Doveva recarsi
in una clinica un determinato giorno.

L'aspettammo là fuori
tutto il giorno, nella speranza

che Bruno si presentasse con lei.

Arrivarono a tre minuti dalla chiusura
dopo averli aspettati tutto il giorno.

E così arrestammo Bruno.

Invece che le impronte delle dita,
prendemmo quelle di tutta la mano.

Si chiamano impronte complete.

C'era un agente dell'FBI
che era un esperto e poteva determinare

se le impronte complete combaciassero.

Ricordo ancora
che ero seduta con Pat a lavoro

e il suo telefono squillò.

Lui si girò e disse:

"È il palmo di Bruno."

Bingo.

Corrispondevano.

Era uno dei sicari.

IMPRONTA PALMO SOSPETTO
IMPRONTE PALMO RILEVATE

Queste erano ottime prove contro
Indelicato, per accusarlo d'omicidio.

Ora dovevamo provare il collegamento

per mostrare come fosse
stato ordinato dalla Commissione.

Il caso volle che,
il giorno dell'omicidio,

ci fosse sorveglianza video

al circolo...

a Little Italy, il Circolo Ravenite.

Ciò che avevamo
su quel video era insolito.

Circa mezz'ora dopo l'omicidio,

ci fu questa incredibile riunione.

Arrivarono Indelicato
e un paio di altri uomini.

Erano sovreccitati.

Il video al Circolo Ravenite

mostra Indelicato
con la camicia aperta,

e tutti che si congratulano
tra loro con baci e abbracci.

Ecco un membro del clan Bonanno,

che, nel giorno dell'omicidio del boss,

riceve le congratulazioni
del vice della famiglia Gambino.

Una volta provato
che Indelicato era uno dei sicari,

il fatto che ricevesse le congratulazioni
del boss di un'altra famiglia

era una prova del fatto che la Commissione
avesse ordinato l'omicidio,

come dettavano le regole.

Questa era un'ottima prova.
Ci stavamo avvicinando.

Sapevo cosa serviva
per incriminare la Commissione,

e ne diventai quasi ossessionato.

Per me l'elemento chiave
era la prova di una loro riunione.

Ecco cosa ci serviva.

Nessuno aveva mai fotografato
una riunione della Commissione.

Era il 15 maggio del 1984.

Un mio informatore mi chiama

per dirmi che ci sarebbe
stata una riunione della Commissione.

Non gli credevo. Era inaudito.

Dissi: "Si, certo".

E lui: "No, no, ci saranno tutti i boss.

Discuteranno
del loro club del calcestruzzo".

E io: "Va bene, se faccio
la figura dell'idiota, hai chiuso".

SENSO UNICO

I boss dei clan,

non potevano permettersi
di farsi beccare insieme.

Controllavano la zona,

guardavano alle auto, e così facendo

avrebbero notato la nostra squadra.
Avrebbero annullato la cosa.

Quindi il nostro piano era di appostarci
un'ora dopo l'inizio della riunione.

Non serviva vederli entrare.
Bastava vederli uscire.

Ero seduto sul lato
del passeggero del furgone.

Andy era seduto dietro di me.

Aveva una teleobiettivo
che appoggiava sulla mia spalla.

Siamo stati là seduti per un'ora...

due ore.

Andy iniziò a dubitare che fossero
là dentro. Io dissi: "Sono là".

E tutto d'un tratto,
li avevamo in pugno...

Fat Tony Salerno,

il boss dei Genovese.

Andy usava la mia spalla come cavalletto,

e non volevo tirare un fiato.

Sentivo, click, click, click...

mentre fotografava Tony "Ducks" Corallo.

Avevo paura di muovermi,
e rischiare una foto sfocata.

Gennaro Langella,

il boss del clan dei Colombo,

e poi Paul Castellano,

il boss dei boss.

Vedemmo uscire tutte le famiglie.

Era un momento storico.

Stavamo assistendo
a una riunione della Commissione.

Avevamo le registrazioni,
ma non c'era prova di una riunione.

Questa era una riunione.

Questo era quello che serviva,

queste foto.

24 FEBBRAIO, 1985

Ora avevamo sufficienti prove

per processare i boss.

Prendemmo la decisione di procedere
con gli arresti la mattina successiva.

Ero seduto in ufficio.

Ricevemmo una telefonata.

Dal notiziario della NBC.

Dissero che sapevano che avremmo arrestato

i boss delle cinque famiglie,
la mattina successiva.

E l'avrebbero annunciato
durante il notiziario serale.

Erano le sei della sera,

e il notiziario
sarebbe andato in onda a minuti.

Sapevo che una volta che fosse successo

gli uomini che dovevamo arrestare,

sarebbero spariti.

Così dissi ai miei capi:
"Dobbiamo procedere adesso!"

In sette, sei, cinque...

In onda.

Era un vero onore
essere mandato ad arrestare il più...

potente mafioso in America,
con delle accuse gravissime.

Tre, due uno...

Il notiziario serale della NBC.

Paul Castellano era a cena.
C'era la sua famiglia.

Questo è il notiziario serale
della NBC a New York.

Gli dissi che avevamo un mandato
d'arresto per associazione mafiosa

e doveva venire con noi.

Disse: "Posso prima vestirmi?"

"Certo."

Quando era pronto
si aspettava di venire ammanettato.

Dissi: "Non c'è bisogno delle manette".

Mentre tornavamo in centrale,
la radio era accesa,

e sentiamo:

"Ultime notizie."

C'è un'operazione in corso

per l'arresto dei maggiori leader
della mafia di New York.

Per la prima volta...

E si avvicinò a sentire.

E poi dissero:

"Paul Castellano, il boss dei boss,

è stato arrestato,

grazie a informazioni sul caso,

raccolte da intercettazioni
nella sua casa."

Fu allora che scoprì,
sentendolo alla radio,

che avevamo messo una cimice a casa sua.

E cominciò a dire:
"Mi avete spiato in casa?"

È stato imbarazzante.

Non riuscivo guardarlo in faccia,

e dissi: "Sono le regole del gioco".

Dalla WNBC-TV,

questo è il Notiziario 4 da New York
con Chuck Scarborough e John Hambrick.

Buonasera.

Tony Ducks, Big Paul,
Fat Tony, Gerry Lang, Rusty Rastelli...

una retata di padrini!

Quando capita
di arrestare tutti i boss dei clan?

Fu una giornata elettrizzante in ufficio,

vedere questa gente
arrestata e portata dentro.

Capita una sola volta nella vita.

Le autorità lo chiamano

il caso giudiziario più importante
contro la criminalità organizzata.

Era incredibile.

Tutti i boss
portati via allo stesso momento.

Non lo dimenticherò mai.

La gente non l'avrebbe
mai immaginato, dieci anni prima.

Ed eravamo là a fare la storia.

I boss sono stati arrestati
in un'operazione ieri notte.

E oggi, il procuratore generale
Rudolph Giuliani ha annunciato le accuse.

È un gran giorno per le forze dell'ordine,

ma è un giorno terribile,
il peggiore, per la mafia.

Stavo malissimo.

Conoscevo Fat Tony, mi piaceva molto.

E stanotte un uomo
identificato come Ralph Scopo...

Conoscevo bene Ralph Scopo.

Sono cresciuto con lui.

Questo caso incrimina
tutti i boss della mafia

con un solo capo d'accusa.
Cosa senza precedenti.

Quando il caso fu annunciato

stavamo tutti imprecando
contro Rudy Giuliani.

Non sapevamo di cosa stessero parlando

perché non conoscevamo la legge.

Un paio di mafiosi
sono andati all'ospedale

pensando di venire accusati,
dei quali non avevamo fatto nome...

Erano tutti preoccupati.

Tutto d'un tratto,
ogni gangster, anche il più idiota,

cercava di capire
cosa significasse la RICO.

Realizzammo
che era una legge che permetteva

all'FBI di collegare diversi membri

della mafia, in un'accusa
di associazione a delinquere.

Chiunque era sulla strada,

capì cosa la RICO significasse per noi,

e specialmente
per i boss delle cinque famiglie.

Almeno due di loro

pagheranno subito la cauzione.

Uno è Castellano?

Castellano e Fat Tony.

Ero l'avvocato di Fat Tony Salerno.

Quando ci conoscemmo, avevo 34 anni.

Avevo un po' paura

di conoscere il sig. Salerno.

Avevo paura di fargli certe domande...

AVVOCATO PENALISTA

...perché le risposte
potevano essere qualcosa che...

non voleva dirmi,
o che io non avrei dovuto sapere.

Mi fermò perché l'aveva percepito,

e disse: "Senti,
puoi chiedermi quello che vuoi,

e io ti dirò sempre la verità.

Ad alcune domande
non potrò rispondere e te lo dirò.

Prendila come vuoi,

ma non avere
mai paura di farmi una domanda".

Ho chiesto a Fat Tony
se aveva niente da dire a riguardo.

Ha qualcosa da dire, Tony?

Sì, vaffanculo!

- Grazie.
- Non c'è di che.

Fat Tony era molto gentile...

con me.

Ecco che arriva Marcy.
Voglio presentartela.

I nuovi Bamboli del Campo Incantato,

i più piccoli che ci siano.

Allora mia figlia aveva due anni.

C'era una bambola molto famosa,
quella del Campo Incantato,

e non si trovava da nessuna parte

e mia figlia ne voleva disperatamente una.

Non mi ricordo come lo venne a sapere,

ma improvvisamente,
mi mandò questo scatolone...

di queste bambole per mia figlia.

I Bamboli del Campo Incantato

con tutti gli accessori.
Venduti separatamente da Coleco.

Castellano ha lasciato
la corte federale di Lower Manhattan

dopo aver pagato
due milioni di dollari di cauzione.

Paul Castellano uscì

e un giornalista
di 60 Minutes si avvicinò e gli disse:

"Vorremmo averla
su 60 MInutes, sig. Castellano.

Le gente deve sapere che Giuliani
non è l'unica voce sulla questione."

Castellano prese un biglietto da visita.

"Ne sarei felice.
Parlate col mio avvocato".

Si comportava come un uomo d'affari.

Fat Tony uscì dal tribunale.

Fat Tony era grasso...
aveva l'aspetto di un mafioso.

La prima cosa che fece una volta fuori
fu... mettersi un sigaro in bocca.

Quel tizio si avvicinò di nuovo:

E lui disse: "Sei un giornalista?

Allora vaffanculo.

E basta. Non parlo coi giornalisti".

E se ne andò.

Era la differenza tra i due.

Uno era arrogante,
Fat Tony sapeva esattamente chi era.

Una delle cose che capii,
nel rappresentare Fat Tony,

era che questo gruppo
era essenzialmente un governo a sé stante.

Non seguivano le regole...

del governo degli Stati Uniti.

Avevano le loro leggi e la loro giustizia.

Ed è a quelli che obbedivano.

16 DICEMBRE, 1985
17:30

Nel bel mezzo dell'ora di punta serale

di una trafficata strada a Midtown.

Ero seduto
all'ufficio del procuratore federale,

che scrivevo la risposta
del governo a una serie di mozioni.

Due uomini sono stati uccisi
mentre entravano o uscivano dall'auto.

Stavo giocando a pallacanestro.

Uno degli uomini
probabilmente l'autista,

aveva le chiavi
a pochi centimetri dalla mano.

I nostri cercapersone impazzirono.

La mia segretaria
mi consegnò un messaggio.

A entrambi uomini
hanno sparato in testa,

una vera e propria
esecuzione sulla strada.

Uno dei miei colleghi
che correva per il corridoio

dicendo: "Hanno freddato Paul Castellano!"

Merda.

È un evento senza precedenti,
nella storia della mafia.

Quello che vedete
è il corpo di Paul Castellano.

Salimmo in auto e andammo sul posto.

C'era il caos più totale,
gente ovunque sulla strada.

Il traffico era chiuso.

Castellano era per terra
con la testa nel canale di scolo.

Era significativo,

perché si trattava del boss
di uno dei clan più grandi della mafia.

I testimoni riferiscono
che Castellano era nella sua limousine

quando tre uomini si sono avvicinati,
hanno sparato e sono scappati.

L'atmosfera era tesa.

Sapevo che sarebbe successo.

La regola di Castellano,
come di molti boss,

era di non trafficare droga.

"Se scopro che trafficate droga
vi faccio ammazzare."

Angelo Ruggiero, John Gotti
e io trafficavamo tutti droga.

Angelo Ruggiero
e John Gotti si resero conto

che Angelo
era stato registrato in ore e ore

di intercettazioni a casa sua,

mentre discuteva del traffico di droga.

Nel nostro mondo, quello della mafia,

quando infrangi una regola,

la tua vita è finita.

Qualsiasi amico nostro

che è beccato con quella roba,

o che si avvicina a quella roba,

lo uccidono.

Gotti e Ruggiero capirono

che se Castellano avesse sentito
le registrazioni al processo

sarebbero morti.

Dovevano colpirlo prima loro.

Le autorità si chiedono
questa mattina se l'omicidio

del boss mafioso
più importante del paese

sia il primo in una nuova guerra tra clan.

E stanno cercando quest'uomo, John Gotti.

Mi dispiacque
perché l'obiettivo del mio caso

era mettere in galera Castellano.

C'è uno strano legame

che a volte si forma,

tra le forze dell'ordine e i criminali.

Viviamo entrambi seguendo
delle regole di onore e rispetto

più rigorose
che per la maggior parte delle persone.

C'è un legame psicologico.

Lo avevo ascoltato
su nastro, per più di 600 ore,

per quattro, cinque anni.

Sentivo di conoscerlo.

Non sarebbe dovuta finire così.
Doveva finire in prigione.

ELIMINATO

LA MAFIA FREDDA BIG PAUL

Era frustrante sentire
che era stato ucciso,

semplicemente perché era il boss dei boss.

Avrei di gran lunga preferito
che fosse condannato

piuttosto che finire così.

Paul Castellano era un imputato
molto importante per noi.

Avevamo queste fantastiche registrazioni
nella sua cucina a Staten Island.

Era il boss regnante,

e volevamo davvero
averlo come imputato al processo.

Quindi è stato uno shock

ed è stato frustrante

non poterlo assicurare alla giustizia.

Mise decisamente noi
dell'accusa più sotto pressione,

perché la stampa
e tutto il paese ci stavano guardando.

GUERRA DI MAFIA: SI TEME ALTRO SANGUE
ALL'INDOMANI DELL'OMICIDIO DEL PADRINO

Oggi iniziamo con un'esclusiva della NBC:

I padrini della mafia
di New York sono nei guai.

Fu annunciato come il più grande caso
di criminalità organizzata della storia.

Il governo federale sta cercando
di provare che questi cinque uomini

sono i boss dei cinque clan di New York,
e che insieme formano una Commissione.

Sono accusati di una lunga serie
di tattiche intimidatorie

inclusa l'infiltrazione dell'industria
edilizia dei grattacieli di New York.

Questo caso era,
senza alcun dubbio, un circo mediatico.

Che questo sia
l'inizio della fine per la mafia?

Speriamo di riuscire a sfiancare la mafia.

È il momento di distruggerli.

Rudy amava stare sotto i riflettori.

Alcuni critici l'accusano
di essere solo a caccia di pubblicità.

Cos'ha da dire a proposito?

Mi dichiaro innocente,
certamente come sono stato descritto.

Lo prendevamo in giro per questo?

Certo.

Era una battuta ricorrente

tra i sostituti procuratori.

Essere il nemico della mafia
era parte della sua immagine.

La si può considerare
come una tassa occulta.

Giuliani e gli altri funzionari
dicono che la tassa è estorta...

Il governo avrebbe fatto tutto
il necessario per vincere il caso,

compreso assicurare
una costante pubblicizzazione del caso...

...un processo alla malavita a New York.

...in modo che i giurati fossero
a conoscenza degli aspetti più efferati

che Giuliani comunicava alla stampa.

È oltraggioso che queste cose
capitino nella nostra società.

Dicono che il pubblico deve capire

che questi uomini
sono assassini e gangster

che derubano tutti.

Sarebbe stata chiaramente
la mia più grande impresa lavorativa.

Signorina, ci faccia passare.

Quindi c'era una certa pressione.

Avevo appena compiuto 29 anni.

Anche John aveva appena compiuto 29 anni.

E Mike ne aveva 30.

Immagino
che alcune persone si chiedessero:

"Davvero? Questi tre ragazzini
si occuperanno di questo caso?"

Tutta la mia squadra era giovane.

È così. Non pagano molto
nell'ufficio del procuratore federale.

Nessuno di noi aveva mai
perseguito un caso di queste dimensioni.

A pensarci, era una cosa folle, no?

Gli Stati Uniti stavano affidando

praticamente a tre novellini
questo caso importantissimo.

E tutto d'un tratto,

dovevamo fronteggiare questi
terrificanti personaggi della mafia.

Ha fiducia nelle accuse?

Poco prima che cominciasse il processo,
chiesi a mia moglie di sposarmi,

e lei era nervosa.

Continuava a chiedermi

se mi sarei trovato in pericolo.

Fortunatamente, per me non fu così.
Ma gli altri intorno a me ci si trovarono.

Un giorno, uno sceriffo federale
venne nel mio ufficio e disse

che c'era una minaccia
documentata della mafia,

per uccidere mia moglie.

E insegnarono a me
e il mio sostituto come usare una pistola.

IL PROCESSO

Una volta sedutasi la giuria, toccava
a me, con l'arringa iniziale, dare loro

un'idea chiara di ciò che avrebbero
sentito e spiegarlo nel contesto.

"Membri della giuria,

le famiglie mafiose
hanno un solo obiettivo,

fare soldi tramite
corruzione, paura e violenza.

Cosa Nostra e la Commissione

non sono parole create
o inventate dal governo.

Sono parole usate dagli stessi imputati.

E li sentirete usare
queste parole sui nastri voi stessi."

In un processo penale negli Stati Uniti,

per Costituzione,
la giuria dev'essere unanime

quindi si devono convincere
tutti e dodici i giurati.

Se fossimo riusciti a convincere
solo uno o due dei giurati,

avremmo di fatto vinto.

Durante il processo osservavamo
attentamente alla giuria.

Ne osservavamo il linguaggio del corpo.

Stavano prestando attenzione?

Capivano le prove? Cosa li interessava?

E così potevamo regolare la presentazione.

La portavoce della giuria era un'elegante
signora con un crocifisso d'oro.

Poi c'era questa giovane, attraente donna
dai capelli rossi nella prima fila.

C'era anche una signora anziana.

Dissi a Pat: "Aspetta
che ascoltino le registrazioni".

Era difficile capire
cosa stesse succedendo.

Il giudice disse loro

di ascoltare, di mettersi le cuffie.

Mi sembrava che la signora anziana

avesse difficoltà a capire.

Arrivarono a fine pagina.

La consideri una grande azienda.

Sei a capo di una grande azienda.

Quando vedemmo che tutti e dodici
girarono la pagina contemporaneamente,

ci guardammo, pensando:

"Sì! Stanno prestando attenzione.
Sentono quel che abbiamo sentito noi."

Per diverse settimane, una giuria federale
ha ascoltato tantissime registrazioni.

Gran parte di questo caso

si basa
sulle registrazioni degli imputati

che parlano
delle loro attività criminali...

Stavamo tutti seguendo
il processo, specialmente noi affiliati.

Ce ne stavamo al Circolo Bergin,

a dire che era illegale,
come fossimo laureati ad Harvard.

Ma in realtà sapevamo
che le cose si stavano mettendo male.

Li uccideremo.

Chiunque osa avvicinarsi.

Sai che li uccideremo.

Il governo aveva prove solide.

Avevano piazzato
una cimice nell'auto del boss

della famiglia Lucchese,
Tony "Ducks" Corallo.

Ora, prendiamo qualcuno,

li piazziamo in ufficio, hanno un lavoro.

Prendiamo la figlia
di qualcuno a fare la segretaria.

Ci mettiamo i nostri,

ecco che è il nostro fottuto sindacato.

C'erano conversazioni
sul mercato del calcestruzzo a New York.

Sei dai di matto

e sei al punto

di fare un lavoro da due milioni o più,

non toccarlo o dovrai vedertela con me.

In una delle registrazioni,
Fat Tony diceva

che aveva appena visto
una betoniera passare dalla 2a Avenue.

Non aveva riconosciuto il nome,

e voleva sapere chi osasse
guidare una betoniera

attraverso Manhattan
affiliata a una compagnia

del quale non sapeva niente
o non aveva il controllo.

Era il tipo di registrazione
che era difficile eludere per noi.

Sapevamo che sarebbe stata dura.

C'è una fottuta disputa riguardo ai soldi.

Che vuoi fare?

Devo prendere
una decisione che odio prendere.

GLI ARGOMENTI DELLA DIFESA

La mia strategia era
di fare tutto il possibile

per vincere la parte
per così dire più intrigante del caso...

la violenza gratuita mostrata,
dell'omicidio Galante.

Qualsiasi cosa il governo
può fare per vincere, la farà.

Se pensiate che lo facciano
perché è la cosa giusta, vi sbagliate.

Sono là per vincere.

Era molto melodrammatico, molto violento

e il materiale probatorio era stato là

solo per attirare
l'attenzione della giuria.

In quel momento,

quando cominciammo a presentare
le prove dell'omicidio Galante,

le cose cambiarono
per Bruno Indelicato in quell'aula.

Bruno Indelicato,
un membro di rango più basso della mafia

era un imputato al processo

perché era il sicario
dell'omicidio di Carmine Galante,

e la Commissione
aveva autorizzato quell'omicidio.

Era una persona che eseguiva ordini
e faceva quel che voleva la Commissione.

Ora, improvvisamente, era molto agitato,

avendo chiaramente capito
che non se la sarebbe cavata.

Tutto d'un tratto,

la cosa era seria.

Le cose si stavano facendo pesanti.

Indelicato si alzò in piedi

e mi urlò contro:

"Che stai facendo? Non è giusto.

So chi sei.

Non puoi fare così."

È la prima volta
che un assassino mi abbia minacciato.

Gli sceriffi lo presero
e lo rimisero in cella,

sul retro dell'aula.

Ci fu la pausa pranzo.

Indelicato uscì, si avvicinò e disse:

"Sig. Childers, volevo scusarmi.

Ho esagerato."

Immagino che Indelicato
abbia cambiato atteggiamento

quand'era in quella cella,

con "Fat Tony" Salerno,

il boss della famiglia Genovese,

e Carmine Persico, il boss dei Colombo.

Anche loro erano a processo.

Ed erano più in alto di lui.

E immagino che gli abbiamo detto:

"Ehi, idiota, che diavolo fai?

Non vogliamo altri problemi."

Gil Childers presentò il caso.

E lo face come molta fanfara,
con foto ingrandite di Galante,

col sigaro in mano, gli occhi strabuzzati
e fori di proiettile ovunque.

Ma tutta quella violenza
non aveva nulla a che fare con il caso.

La teoria del governo
era che c'era una regola,

per la quale non si poteva eliminare
un boss senza il permesso degli altri.

La Commissione doveva concordare.

Secondo la mia argomentazione,
Fat Tony non era il boss dei Genovese

al momento dell'omicidio
di Galante. Il boss era qualcun altro.

Quindi Fat Tony non era coinvolto.

Se fossimo riusciti
a convincere uno o due giurati

che Fat Tony non era coinvolto
con l'omicidio di Galante,

avremmo vinto il caso.

Sei sempre teso. Sei in tribunale.

E la notte ti prepari per il giorno dopo.

Il fine settimana
ti prepari per quella successiva.

Sei esausto.

E così, alla fine, eravamo felici
di aver presentato il nostro caso,

ma non si sa mai.

E poi la giuria andò a deliberare.

IL VERDETTO

PRIMA GIORNATA

Avevamo fatto tutto il possibile.

E ora ci rendevamo conto

che tutto era
sulle spalle di dodici persone

dei quali non conoscevamo nemmeno i nomi,
perché era una giuria anonima.

Un avvocato della difesa
deve convincere solo una persona,

mentre l'accusa
devono convincerne dodici.

SECONDA GIORNATA

Le lancette scorrevano
nella nostra testa col passare dei giorni.

E ci chiedevamo: "Cosa stanno pensando?

Sono dalla nostra parte o no?

Chi lo sa?"

TERZA GIORNATA

Ero preoccupato che qualcuno
influenzasse la giuria perché...

nella storia della mafia

l'avevano già fatto.

La mafia poteva compromettere la giuria

arrivando a un giurato e corrompendolo

perché si rifiutasse di votare
a favore di una condanna.

DOM 16
LUN 17

QUARTA GIORNATA

Che stava succedendo?

Ancora nessun verdetto
nel processo della Commissione.

La giuria delibera da quattro giorni
e tornerà a lavoro domani.

LUN 17
MAR 18

Più tempo impiega la giuria

più speri che potrebbe
non esserci una condanna.

Non è una cosa fatta.

All'inizio non avevo dubbi.

Al quinto giorno,
ero meno sicuro del verdetto.

Se avessimo fallito...

ci avrebbe riportato indietro di 30 anni.

Pensai: "Non posso credere
che dopo tutto questo lavoro,

andrà tutto a rotoli".

Il mio capo unità mi disse:

"Dovresti preparare
due dichiarazioni per la stampa:

Una se c'è una condanna
e una se c'è un'assoluzione.

Dissi: "Non posso farlo,
porterebbe sfortuna".

Mi disse: "Lo devi fare".
E così strinsi i denti e lo feci.

E poi arrivò una telefonata.

La giuria aveva raggiunto un verdetto.

Era un circo.

Arrivarono tutti. Non c'era posto.

Entrammo a malapena in aula.

Ricordo di aver detto:

"Ehi, siamo l'accusa. Dobbiamo entrare".

Era il culmine di anni di duro lavoro.

Venne tutta la mia squadra.

Non volevo rovinare tutto.

Non vuoi essere

conosciuto come quello

che l'ha fatta fare franca ai boss.

La giuria entrò.

Cercavamo di capire
dalle loro espressioni

cosa stesse succedendo.

Ero seduto là, col cuore il gola.

Avevo le mani sul grembo,

e stavo dicendo una preghiera

e Pat allungò la mano

e strinse la mia e disse:

"Ci siamo."

Colpevole.

Ed era, colpevole, colpevole, colpevole.

Colpevole, colpevole,
colpevole, 150 volte.

Guardò verso di noi.

Sorrise e fece...

Così.

Fu il cenno della testa.

Buonasera. Un colpo duro
agli uomini della mafia.

Otto mafiosi,
inclusi tre padrini della mafia,

sono stati colpevoli
di far parte della Commissione.

Questo verdetto è la fine della vecchia
scuola della mafia a New York.

Ci vorrà molto tempo per rimpiazzare
la rete messa insieme da questi uomini.

COLPEVOLI DI TUTTI CAPI D'ACCUSA

Ce l'abbiamo fatta!

Dopo tutto quel lavoro, le notti insonni,

i fine settimana rovinati,

avevamo finalmente ottenuto
ciò per cui avevamo lottato.

Coloro che erano
stati intoccabili tutta la vita

erano finalmente
stati consegnati alla giustizia.

È stato un momento davvero commovente.

Ogni singolo imputato
è stato condannato su tutte le accuse

ed è un gran giorno

per le forze dell'ordine
e coloro che hanno combattuto

la criminalità organizzata,
anche a costo della vita.

I boss della mafia hanno avuto
una condanna di più di 100 anni.

Cento anni
per Anthony "Fat Tony" Salerno...

Per noi è stato tremendo.

Quando Giuliani ha dato inizio
a questa guerra contro i gangster...

è stato un flagello.

Non sarebbe potuto capitare
niente di peggio

contro gli uomini della mafia.

L'FBI adesso ha ottenuto
500 condanne contro la mafia in tre anni,

e dice che ce ne saranno altre.

Era la prima volta nella storia
che era stata fatta una cosa del genere.

Fu davvero la ciliegina
sulla torta per me.

Pensai che se erano riusciti a fare tanto,

il nostro stile di vita
era seriamente in pericolo.

Era felicissimo.

Tutto la fatica fatta

e il tempo passato lontano da casa,

tutto il sudore

aveva portato a dei risultati.

Questo era il coronamento,
di tutto quello per cui avevo lavorato.

Vent'anni di lavoro
sulla criminalità organizzata a New York.

Fu un'esperienza indimenticabile.

Dissi: "Pat, è come uno spettacolo
a Broadway e lo spettacolo è finito...

Ora che facciamo?"

Abbiamo imparato a conoscere
il volto di Rudolph Giuliani,

una presenza costante
nei giornali e nei notiziari.

Più di ogni altro
procuratore federale di New York,

Giuliani si è legato
al tessuto sociale di questa città.

Dopo i suoi più recenti arresti
di mafia ha ricevuto minacce di morte.

Come italoamericano
sono incredibilmente orgoglioso

di essere l'uomo
che ha contribuito a distruggerla.

Rudolph Giuliani si è candidato a sindaco

proprio dove altri due Repubblicani
avevano dato inizio alle loro campagne.

RUDY GIULIANI È STATO SINDACO
DI NEW YORK DAL 1994 AL 2001

NEL 1986, MICHAEL FRANZESE È STATO
CONDANNATO A DIECI ANNI DI PRIGIONE

PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA
E FRODE FISCALE

NEL 2006, JOHNNY ALITE
È DIVENTATO COLLABORATORE DI GIUSTIZIA

IN UN PROCESSO RICO
PER EVITARE UNA LUNGA CONDANNA

Nel concludere questa serie,
è interessante notare

che per le forze dell'ordine,

le domande stasera sono:
Chi sarà la prossima generazione di boss?

E quali crimine commetteranno?

Sottotitoli: Manu Mancuso