All language subtitles for Oslo_ 31. august (Trier_ Joachim 2011)_BDRip.1080p.x264.AAC5.1_ITA

Traduzione: Handydandy

Mi ricordo la prima immersione
nel fiordo di Oslo,il primo maggio.

Mi ricordo che guidavo verso Oslo
nel tramonto domenicale.

La citta' era completamente vuota.

Mi sembrava che gli alberi fossero altissimi,
rispetto a quelli in Norvegia.

Mi ricordo che pensai,
"Mi ricordero' tutto questo."

Mi ricordo papa', in cucina
mentre fumava.

Beveva caffe',
e ascoltava la radio.

In realta', non ricordo Oslo.
E' la gente, che ricordo.

Ci trasferimmo in citta'.
Ci sentivamo davvero maturi.

Mi ricordo le ore sui tram,
sui bus, nella metro...

...a piedi lungo interminabili strade
verso mitici party...

...dove neanche sapevi se eri invitato oppure no.

Mi ricordo come mi sentii libera,
la prima volta che arrivai a Oslo.

Poi capii quanto e' piccola, Oslo.

Mi ricordo che mamma mi indico'
dove aveva vissuto in una stanza in affitto.

Li' ci sono solo uffici, adesso
...Ogni singola partita a calcio...

era con amici che ho ancora.
Ed e' cosi', perche' vengo da Oslo.

Mi ricordo le sue risate.
...L'odore del mare, sulla sua pelle.

Tutti erano convinti che avremmo vinto.
Mi ricordo la delusione.

-Io ricordo la prima nevicata
-Allora, fumavano tutti...

Insisteva nel dire che "malinconia"
era piu' bella di "nostalgico".

Avevamo tanto tempo a disposizione.

...e il mio letto che
non entrava nell'appartamento.

Mi ricordo di aver superato questo palazzo.
...Mi ricordo che avevo un amico fidato.

...Oggi e' un parcheggio
...Non l'ho mai piu' rivisto.

Mi ricordo quando venne abbattuto
il palazzo della Philips.

- OSLO, 31 AGOSTO -

- Ti sei fatto di roba da mangiare, Gisle?
- Ma sta' zitto...

Non avevo mai avuto quella sensazione
quando uscivo, prima.

Adesso si', e non so il perche'.
Perche' son stato bene qui.

Ma negli ultimi due mesi...

Ho iniziato ad essere preoccupato.

Perche'...
Beh, me la faccio sotto.

Paura del futuro?

E' come se tornassi a quando
ho iniziato a prendere droghe.

Come se tornassi al tempo
delle scuole elementari.

Quel buco nero...

Vuoto, o...

Come se tornasse.

E il sollievo...

di bucarsi, e' sparito.

E cosi' ho dei dubbi su come vivro'
d'ora in avanti.

Come conviverci.

Grazie.

Nei giorni scorsi, non ho avuto alcuna...

particolare sensazione.
Di alcun tipo.

Mi sentivo stanco ma
perche' non avevo dormito bene.

- Oggi hai fatto una bel colloquio di lavoro.
- Si'.

Ti va di parlarne?

Beh, non c'e' molto da dire.

Questo e' per il ritorno. Ricordati di dire loro
di entrare via Losbyveien.

I taxi, da Oslo, hanno
sempre difficolta' a trovarci.

Ci vediamo qui, piu' tardi.

Addio. E buona fortuna.

- Si'?
- Ciao, sono Anders.

Wow. Ciao, Anders. Entra.

Hai visto chi c'e'?

Ciao.

Ciao.

Ciao.

Ti ricordi di me?

- Ero da queste parti.
- Bene. Entra.

- Non e' un momento sbagliato?
- No, affatto.

Non ci vediamo da tanto...

- Un po' di caffe', Anders?
- Si', grazie.

Abbiamo dello yogurt,succo di frutta,
birra. Vuoi una birra?

No, il caffe' e' perfetto.

Grazie.

Una birra? Di solito non beve, a pranzo.

Hai terminato il programma?

Ancora due settimane,
e poi ho concluso.

- Pensi che sia servito?
- Beh...

- E' un troll, quello?
- Credo di si'.

Perche' hai disegnato un troll?
(figura mitologica dell'Europa del Nord; NdT)

- Stai guardando Anders?
- Perche' e' cosi' grande.

Grande... esatto.
Anders era un troll drogato .

Hai sentito parlare di cocaina
o speed o altro? O del khat?
(droga simile alle anfetamine: NdT)

- Conosci il "catto"?
- Si'.
(gioco di parole: Khat-cat-gatto)

Papa, qualche volta,
faceva festa con Anders .

Ma adesso devo stare qui con
te e mamma, e questo mi piace.

Vuoi regalargli il disegno?

- E' per me? Grazie.
- Di niente.

Le piaci.

Nella casa, c'e' questo tipo...

...un drogato patetico,
che doveva impersonare Thomas.

- Che vuoi dire?
- Facciamo dei giochi di ruolo... psicodrammi.

Fa' parte del trattamento.
Gli altri residenti, recitano personaggi...

della mia vita...
Come mia sorella... oppure te.

Uno strafatto, impersona me?

"Uno strafatto." E come funziona?

Sai... devi improvvisare.

Si mettono in cerchio, e cercano
di tentarmi in qualche modo...

"Anders, ti ricordi che
la droga ti faceva star bene."

"Puoi fumarla,
non devi bucarti."

Sai... frasi del genere.

E... Ma quelli che recitavano voi
non avevano ...

- Non sapevano cosa dire?
- Non avevano esperienza.

E cercavano di tentarmi con frasi scontate.

Ma non avevano alcuna idea.

"Ho qui un libro interessante,
davvero bello. Adorno..."

- Avevano capito la mia complessita'...
- Mi stuzzicavano con queste frasi accademiche.

Non posso credere che ti piacesse.

E poi finisce sempre nello stesso modo,
con le stesse parole:

"Ti voglio bene, Anders. Ti perdono."

Come se fosse qualcosa
che hanno bisogno di sentire.

Ma ora basta con questi discorsi.

- Sembra tu stia bene
- Dici?

La notte scorsa, non ho dormito molto.

E' stata la mia prima cosiddetta
"uscita serale".

Ho incontrato Malin.
Sta per trasferirsi a Stoccolma.

- Malin? La conosci?
- E com'e' possibile?

Anders conosce tante donne
che non riesci a tenere il conto.

- Non credo vi siate incontrate.
- Sono qui e mi dispiace per te.

Sembri stanco. Ma ti sei appena
scopato una ragazza svedese.

Non so.

Quasi non c'ero.

Forse mi aspettavo troppo.

Non ho provato nulla.

Proust disse, "Tentare di comprendere
il desiderio, fissando una donna nuda"...

- " e' come un bambino che prende un orologio
per capire il tempo."

Sta cercando di parlare di se',
e gli rispondi con una citazione!

Se parla di se',
lo devo fare anch'io?

E' passato un secolo da quando
ero a letto con una svedese...

Ma quello che diceva, era l'opposto
della tua citazione di Proust.

Ha detto che non provava alcun desiderio.

Almeno ascolta quello che sta dicendo!

Si', ma... Proust e' Proust.

Suona e ti aiuto con i pacchi.

Scusa.

E' pazzesco.

Scusa, hai visto il ciuccio di Albert?

- No, non mi pare...
- Va bene.

- Ciao.
- A dopo.

Oh, cazzo. Rebecca?

- Guarda nel frigo.
- Va bene, Grazie.

Sta mettendo i dentini.

Gli serve qualcosa di fresco
per le gengive.

Benvenuto nella mia vita.

Ho visto i tuoi genitori.
Al Frogner Park.

Sembrano ancora innamorati, attenti l'un l'altro...
come una coppia modello

- Stanno vendendo la casa.
- Vendono Fagerborg? Perche'?

Han dovuto farsi
prestare un sacco di denaro.

Finanziariamente,
sono stato un disgrazia totale.

Papa' dice che aveva
deciso di venderla comunque.

Per poter viaggiare, dopo la sua pensione.
Ora sono a Nizza.

E ora, come funziona?
Sei fuori solo per un po'?

Piu' tardi, vedro' mia sorella e...

Ho anche un colloquio di lavoro.

Un colloquio di lavoro? Bene.

Bah! Non so...

E' una cosa temporanea
Assistente editoriale al Folio.

Benissimo!

No, non credo. Devo farlo
perche' fa parte del programma .

No, direi che e' perfetto. Come...

Dico se riesci a entrarci,
diventerai direttore in un attimo.

Ehi, basta con le stronzate.

- Sei molto piu' in gamba di loro.
- Non credo di esserlo.

- E che dici degli articoli che hai scritto?
- Ma e' stato sei anni fa!

E fu solo perche' uscivo con Knut,
non perche' sapessi scrivere.

Ho spesso temuto che
ti potesse accadere una cosa cosi'.

Che qualcuno chiamasse per dire,
"Anders e' andato in over-dose."

Quando Iselin ando' via...

...ne ero quasi certo.

"Perdero' Anders."

Credo che questo mi abbia
allontanato da te.

Perche' non torni da Iselin?

Credo...

che lei non voglia parlarmi.

Pensi che le cose siano cambiate?

Iselin e' forte. Mi chiamava
sempre, quando sparivi.

Chiedeva il mio aiuto
perche' ti cercassi.

Devo ammettere che,
dopo un po' ci rinunciai.

Ma Iselin non l'ha mai fatto.

Sai com'e' andata.
E poi non significa molto, per me.

Ho cercato di incontrare Malin.

E quando poi l'ho vista, non
sapevo che casino avessi combinato.

Iselin e' diversa. L'amavi.

No, non e' vero.

Non essere stupido.
Eri pazzo di lei.

E' stato quando iniziai a bucarmi.

Tipo... oggi ho un po' di soldi.

Il mio primo pensiero,
era trovare l'eroina.

Era come se fosse un
pensiero fisso, nella testa.

Tornare indietro, non serve a nulla.

E' solo un riflesso.
Non vuol dire che lo rifaresti.

Non si tratta dell'eroina... per niente.

Guardami. Ho 34 anni.
E non ho nulla.

Non posso ripartire da zero.
Lo capisci?

- Capisco che non sia facile...
- Non cerco pieta'.

Lo so.
Dico solo che puoi farcela.

- A fare cosa?
- Un sacco di cose.

Hai una famiglia che ti sorregge,
amici, possibilita'. Dai!

Guarda gli altri, quelli che sono con te.

Loro non hanno le tue possibilita'.

Si'. Ma sono felici.

- Lavorare in un magazzino e far figli
con qualche spiantata.

- Puoi essere un perdente, se lo vuoi.
- No non e' quello che voglio.

Cazzo, non sono venuto qui per...

Non mi serve che tu mi dica
cosa posso fare.

- Devo star zitto?
- No, affatto. Scusami.

Ti ricordi quello che
mi hai detto una volta?

"Se qualcuno vuole distruggersi,
la societa' glielo lascera' fare."

Suona come qualcosa che abbia detto io...

Forse mi riferivo alla produzione
di cibo-spazzatura o...

alla criminalizzazione della prostituzione.
Non so. Ma tu non...

Sono un ragazzino viziato
che ha sbagliato tutto.

Se la vuoi dire tutta...
non servo a nessuno. Vero.

Vuoi che la veda in modo pratico?

No.

Sto solo tentando...

Voglio solo che tu capisca.

Se e' cosi' che deve finire,
e' una scelta mia.

Ma non puoi continuare a dire cosi'.
E' veramente orribile, Anders.

Voglio dire che non devi farlo,
non importa quel che succede.

Non puoi parlare con me,
mentre hai gia' pensato al suicidio.

E' questo che stai dicendo, no?

Come credi che la prenderanno i tuoi genitori?

Non so... Penseranno a una over-dose.
Succede ogni giorno.

Anche in passato ci hai pensato.
Ma poi tutto e' svanito.

E' un inferno finche' dura ma...

Eccetto che non svanisce.

Oh, dai.

Dai, cosa?

Ci sei gia' passato.

Voglio dire... se guardi
alla tua vita, dall'esterno...

Se ne avessi il tempo... e ce l'hai.

Credo che chiunque sarebbe depresso.

Si', forse.

Ma e' proprio un casino.
Vedo gente felice.

Ho sempre pensato che quelli felici
fossero tutti degli idioti.

Sono, degli idioti.

E' chiaro.

Si'.

Ma voi due siete felici.

E non siede degli idioti, no?

A volte me lo chiedo
Sai, tipo... "Che stiamo facendo?"

E "felici" forse e' esagerato.
Ma va bene.

Puoi esserlo anche tu
se lo vuoi davvero.

Beh, non e' che
voglio vivere la tua vita.

Voglio dire...

Non voglio figli.
Sono belli, ma...

- E' quello che ci vuole?
-No.

E la ricerca e' una cosa tua.

Non ho mai pensato che fosse
cosi' interessante studiare Rilke...

sezionare le frasi e scrivere
articoli che nessuno legge.

- A me sembra insignificante.
- E invece e' la mia vita stessa.

-E' cosi' che vedi la mia vita?
- Ehi...

Scusa. Solo... Volevo dire...

Tu sei bravissimo in cio' che fai.

La mia testa e' piena di sciocchezze.

Non riesco a liberarmene.
Ho la schiena a pezzi.

Probabilmente perche' sto troppo seduto.

E adesso mi sono messo a ristrutturare
la casa in cui viviamo.

Gli altri proprietari mi
hanno scaricato tutto addosso.

Ho due convegni da preparare, uno...

- sul mandato a Wergeland come custode
dell'Archivio nazionale.
(intellettuale e patriota norvegese- NdT)

Una porcheria.
Non riesco a concentrarmi su nulla.

Con Rebekka, non faccio piu' sesso.
Proprio niente.

E per chiudere in bellezza,
Albert ha una allergia...

e devo cercare una pomata specifica.
Insomma... non so.

Non posso neanche scegliere i miei amici.
Persone con bambini che piacciano a Julia.

E non e' che ce ne siano tanti...

E allora stiamo li', fingendo di divertirci.

Due bicchieri di vino.
Per quello che servono.

Terribilmente patetico.

Quando nacque Albert,
sperai di inziare a scrivere.

Ma non ho scritto un cazzo.
E con Rebekka quasi non parliamo piu'.

Ho una Playstation.
Giochiamo a 'Battaglia' e beviamo qualcosa.

Accettiamo qualche invito, e poi
decidiamo di restare a casa.

Diciamo alla babysitter
che c'e' stato un imprevisto.

E restiamo li', a giocare a 'Battaglia'.

E Rebecca e' cattiva davvero.
Prende le medagliette dagli altri giocatori...

e poi li uccide
per umiliarli completamente.

E questa e' solo la parte migliore.

Che vita...

Scusami se ho riso...

Vuoi aspettare tua sorella, a casa mia?

- Credo che faro' il colloquio di lavoro.
- Davvero?

Perche' no? Probabilmente
sara' un disastro.

Ma devo correre.
E' alle due.

- Vuoi che venga con te?
- No, andra' tutto bene.

Vieni a cena.
Calle e Mirjam faranno una festa.

A loro farebbe piacere, rivederti.

Non penso.

Adesso non fare idiozie.
Mi hai gia' sconvolto abbastanza.

- Prometti?
- Promesso.

Vieni alla festa. E...

salutami tua sorella.
Buona fortuna per il colloquio.

Ciao.

Ciao, Iselin. Sono Anders.

Lo so che e' tardi ma...

Forse non vuoi parlare con me.
Ho un numero nuovo.

Quindi se c'e' qualcosa che...

Chiamami quando senti questo messaggio.

E' 98545376.

E' davvero importante e se tu...

Vorrei davvero sentirti.
Bene... Ciao.

Prego?

C'e' David Molvaer? E per
il lavoro come assistente editoriale.

David!

Hai letto delle nostre pubblicazioni?

- Si'
- E cosa ne pensi?

M i piacciono. Uh...

Gli ultimi due numeri
mostrano un certo miglioramento.

Mi piace la veste grafica.

Siete ancora un po'...

- Avete un profilo piuttosto vago.
- In che senso?

Ricordate The Window,
e questo rende difficile distinguervi.

Soprattutto perche' loro
sono superiori in certi settori.

- Davvero? In quali?
- Fate molte cose molto bene.

Ma gli articoli su Mad Men
e sull'Uomo senza qualita'.
(serie TV; romanzo di Musil; NdT)

In se', non e' una cattiva idea
Ma ci sono tante di questi...

articoli intellettualistici su HBO,
sulle serie Tv e sui video game.

Sembrano quasi uno studio sui media.
Mi spiego?

Samantha di Sex in the City
letta attraverso Schopenhauer.

La gente gradisce qualcosa
di leggero, fra i due estremi.

Ma gli articoli devono essere scritti bene.

A lungo termine, spero di entrare
nel mercato di lingua inglese.

Forse perderemmo un po' del nostro pubblico
ma aprirci al mercato inglese...

ci permetterebbe di specializzarci.

E' una cosa magnifica.

La mia ragazza lavora a New York,
e cosi' ho qualche contatto li'.

- Hai scritto anche per il Morning Post?
- Si'.

- Scrivi davvero bene.
- Lo pensi davvero?

Grazie.

Ma se guardo il tuo curriculum ...

non c'e' quasi nulla, dopo il 2005.

Non ho fatto nulla di rilevante.

Per noi, tutto e' rilevante.

E quindi cosa fai?

- Ho solo fatto dei lavoretti temporanei.
- Bene... di che tipo?

- Davvero lo vuoi sapere?
- Certo.

Ero un tossico.

Va bene. Ma...

- Tossico di che tipo?
- Di qualunque cosa.

Cocaina, extasy, alcol...

Anche eroina.

Ne ho anche smerciata un po'.
Dovevo scrivere anche questo?

Ma ora sono pulito. Da dieci
mesi, non tocco neanche una birra.

Sono completamente immacolato.

Si', e'...

Non tante persone, riescono a uscirne.
Quindi e'...

straordinario.

Si' ma non parliamone piu'.

- Lasciamo stare. - Che vuoi dire?

- La mia domanda.
- Possiamo tenerla? Potrei...

No, la porto via.

Non capisco.

- Scusa.
- Di niente.

Suono il piano.

Anche io. Ma non sono cosi' bravo.

- Bene. Cosa suoni?
- Un po' come...

- Cose tipo "Per Elise".
- Classica?

- E tu?
- Non cose classiche. Un po'...

Improvvisazione jazz.
Odio fare esercizi.

C'era tutta questa pressione su di lui.

Era difficile. Davvero.

Molti hanno brutti periodi
ma quel che ha fatto lui...

- S'e' spinto troppo in la',
- Troppi soldi, troppe...

O bambini del suo gruppo
vanno tutti all'asilo.

Forse anche i nostri,ma con uno in centro e l'altro...

Capisco.

- Non ha una grande voce.
- Non piu'...

Da quando si sparo'.

Se vai a scuola da sola,
non portare pistole!

No, la sua voce non e' piu' la stessa.

Non da quando si sparo'.

Si spappolo' la testa,cosi'...

Non sapevo cosa fare.
Non riesco a parlare quand'e' cosi'

Ha detto proprio cosi'?

Ieri, mentre ci lavavamo i denti, ando'...

Non in modo cosi' diretto.

E disse che non era sicuro
di quello che provava per noi.

O se vuole stare con me.
Poi dice di si'.

Ma... Comincia a fare...

Non sa cosa prova?

Si', o...

- Ma per chi? Per te?
- Per me e...

Io voglio sposarmi, avere bambini.
Viaggiare, acquistare una casa.

Fare vacanze romantiche.
Mangiare un gelato ogni giorno.

Vivere all'estero. Raggiungere
e mantenere il mio peso forma

Scrivere un grande romanzo.
Restare in contatto con i vecchi amici.

Voglio piantare un albero.
Preparare una cena dal nulla.

Sentirmi realizzata completamente

Nuotare fra i ghiacci, con i delfini.
E avere una festa di compleanno.

Vivere fino a cento anni
e restare sposata sino alla morte.

Mettere un messaggio in una bottiglia
e ricevere una bella risposta.

Superare le mie paure e le fobie.
Star stesa a guardare le nuvole.

Avere una vechia casa piena di cianfrusaglie.
Correre una maratona intera.

Leggere un libro cosi' bello
da poterlo citare per tutta la vita.

Fare quadri che
esprimono come mi sento.

Coprire le pareti di frasi
e di parole che esprimano il mio cuore.

Possedere tutte le puntate
dei miei spettacoli preferiti.

Scoprire un tema importante,
e fare in modo che la gente mi ascolti.

Sciare, fare il bagno nuda,
andare in elicottero.

Avere un bel lavoro.

Ricevere una proposta romantica... unica
Dormire sotto le stelle.

Passeggiare sul Besseggen, recitare
al National Theatre.
(Montagna norvegese; NdT)

Vincere la lotteria
Creare oggetti utili.

Ed essere amata.

- Ciao, Anders.
- Ciao. Dov'e' Nina?

Boccata da un incontro.

Roba del Ministero degli Esteri...
Mi ha chiesto di venire qui.

- Quindi non verra'?
- No, non penso.

Ti accompagno io.
Ho le chiavi.

- Una Pepsi e una bruschetta.

Niente grazie.

L'hai pronunciate correttamente.
Tutti dicono "brushetta".

Ti correggono, se la pronunci bene.

- Non sapevo che foste tornate insieme.
- Non lo sapevi?

E' gia' da un po'.

Nina voleva sapere
com'e' andato il colloquio.

Glielo dirò io stesso.

Le puoi mandare un messaggio,
per sapere se verra'?

Sai, Nina e'...

Nina e' un po' preoccupata
dal fatto che tu sia fuori.

Va bene.

Si vedeva gia', seduta qui,
tu che non vieni e...

Ha bisogno di tempo.

Stai dicendo che non vuole vedermi?

No, non e' cosi'.

Ma ne avete parlato?

Ti ha aspettato, ieri.
Poi, all'improvviso, hai annullato tutto.

Si', non ho avuto il permesso di uscita.
L'ho detto. E' colpa mia?

Qual'e' il suo numero?

Che numero ha?
Devo andarci da solo?

No, Nina non c'e'.

Nina e' a casa. Forse
si fermera' qualche altro giorno.

Presto sarai fuori,
e questo non e' semplice per lei.

Spero che tu capisca.

Ma lei e' orgogliosa di te.

Che tu ne sia uscito.

Ha solo bisogno di tempo.

Ecco a lei.

Penso che... Nina ha dovuto gestire troppi
problemi di famiglia, ultimamente.

Tua madre e' venuta spesso
con le sue cose...

- Quali cose?
- Recentemente con quel grande quadro rosso.

- Quello che stava sul divano?
- Ha fatto in modo che Nina se lo prendesse

E' il preferito di tua madre.
Non poteva tenerselo ?

Hanno un sacco di stanze.

A Nina non importa
che loro vendano la casa.

Che vuoi dire?

E' contenta che loro possano aiutarti.

Non c'e' bisogno che le diano cose.

- Cosa vuoi dire?
-Niente, solo che...

- Scusa, ma questo e' troppo.
- Scusa?

So che i tuoi genitori sono due imbecilli.

Ma le mie storie, sono colpa mia.
Non ha nulla a che fare con loro.

Solo errori miei...

Devo andare.

- Posso avere il conto?
- Ti accompagno a Fagersborg.

No, lascia stare. Andro' a piedi.
Dammi solo le chiavi.

Va bene, ma Nina avrebbe voluto...
Vuole che io venga con te.

- Per scortarmi sino alla casa di famiglia?
- Si'.

Oh, scusami.

A chi e' venuta questa idea?

- No. Sono io che...
- Calma. Nessun problema...

- Ma non voglio che...
- Io si'.

Porta i miei saluti a Nina.

Mi ha insegnato ad andare in bici,
in barca, come superare il limite del 20%...

senza essere fermato,
60 a 50, 108 a 90.

Mi parlava di
questioni da adulti, in inglese.

Mi ha insegnato a usare il filo interdentale.
E a rimettere le cose al loro posto.

Odiavano i reazionari, ma ci volle
una vita per comprare un videoregistratore.

Venivano entrambi da Oslo.
Ricordavano ogni posto, quando ci passavamo.

Leggermente sordo,
sentiva una cosa per un'altra:

"Quale pensi, sia il migliore?"
"Cosa e' un dormiglione?"

Per loro, i successi intellettuali
erano superiori a quelli sportivi.

Avevano simpatia per le personalita'
che difendevano la propria privacy.

Fecero di me un lettore critico,
sprezzante degli sciocchi.

Ma chiunque portassi a casa
era sempre il benvenuto.

Non hanno mai perso
le notizie della sera.

Fece un test e poi annuncio', orgoglioso,
che aveva una personalita' artistica.

Diceva che chi apprezzava
la vita militare, era uno stupido.

Lei era tollerante con le droghe...
ma voleva impedire che si cucinasse nei parchi.

La democrazia era la migliore alternativa.

Diceva che la Bardot doveva
aiutare gli uomini, e non gli animali.

Rispettavano la mia privacy.
Forse troppo.

Mi spiegarono che la religione
e' una debolezza. Non so se condivido.

Non mi hanno mai spiegato come cucinare
o come costruire una relazione...

ma loro erano felici. Mai, mi hanno detto
come puo' dissolversi un'amicizia.

Finche' sei un estraneo,
si e' amici solo a parole.

Mi lasciavano libero col cibo.
Lei diceva che dovevo scegliere io.

Decidere chi volevo essere,
chi amare, dove vivere.

Mi hanno sempre aiutato. Erano piu' rigidi
con mia sorella che con me.

Grazie.

- Sei in forma.
- Cosi' sembra.

Ciao. Buon compleanno.
Sei fantastica.

- Ciao, Mirjam.
- Ciao.

- Metto in cucina?
- Si', certo

Ciao. Che piacere vederti
E' da tanto tempo...

- Ci sara' anche Thomas.
- Non sono ancora arrivati.

Sei bellissima.

Va' su e bevi qualcosa.
C'a' anche Calle.

Non dovevi andare a Bergen?

Si', infatti.
Ho abitato li' per 4 anni.

Sono tornato un paio di mesi fa.

-E cosi' abiti a Oslo?
- Si'.

Sto qui, ma che ci faccio?

Sto tentando di ricordare
cosa avrei voluto essere.

Si'.

Anders? Anders!

Raccontaci di quella volta che
hai dormito col padre di Mirjam.

- Non ho dormito con lui.
- Roba passata...

Una vecchia storia.

Ero a casa di Mirjam'.
Era tardi. Eravamo ubriachi.

Dovevo andare in bagno.

Ho sbagliato percorso e sono entrato
in una stanza tutta buia...

Ma la cosa buffa e' che
finii nel letto di suo padre.

Mi ci buttai dentro e crollai.

Poi, dopo...

E poi vidi il padre di Mirjam'
accanto a me.

Ma il bello e' che...

Anders sta li' nel letto del padre.
E lo guarda.

E dato che lui e' cosi', dice,
"Calma... e' solo un sogno."

E la madre dov'era?

Che c'entra? La storia riguarda
il padre di Mirjam e Anders.

- E tu e Mirjam stavate insieme?
- No, no. Lui stava col padre.

Ma... stai andando via?

Si'.

Andiamo da Robinet.

Signore, salutate Anders.

E' la persona con
piu' conoscenze, a Oslo.

Conoscenze?

- Perche' non vieni con noi?
- Eh?

- Dai.
- Piu' tardi, forse.

- Dai, vieni..
- No, sto aspettando Thomas.

Ci vediamo dopo, allora.

- Lui, o...?
- Due. La seconda stagione.

Togliere il personaggio
principale, e' radicale. ma funziona

Immagina di farlo in un romanzo.

- Eccovi qui.
- Ciao.

Siediti.

Calle ti sta cercando.

Lascialo cercare.

Stai bene? La festa, ti sta piacendo?

Calle h detto a tutti che e'
il mio compleanno. In realta', e' domani.

- Credo che voglia tirarmi un po' su.
- I compleanni sono divertenti.

Per voi uomini, arrivare
a trenta e' un po' piu' semplice.

Guarda i tuoi amici. Nessuno
ha una compagna della sua eta'.

Ci sono un sacco di ragazza che non conosco.
Ventenni con le tette sode.

Le tue, a me sembrano molto sode.

- Le hai viste tanto tempo fa.
- Ma io sono un esperto.

- Non c'e' motivo di allarmarsi.
- Non mi prendere in giro.

Voglio solo dire...

Ti ricordi di Live?
Era qui, poco fa.

Non e' importante.

Comunque, ha la mia eta'.
Una delle poche amiche che io veda.

Che non sia svanita con la maternita'.

Mi prende da parte
e orgogliosamente chiede...

qualcosa di analcolico da bere.

- Tutti fanno figli, ultimamente.
- Che si fottano... E' come...

E' la cosa migliore, in te e in Calle.
Non accettate compromessi.

- Sarebbe cosi' brutto, avere figli?
- No, ma...

Stiamo insieme da nove anni.

Non e' che un figlio cambi tutto...

- Son certo che sarete dei bravi genitori.
- Davvero lo pensi?

Ma a volte, per
queste cose, ci vuole tempo.

Ne e' gia' passato, di tempo.

Ci sara' qualcosa di
sbagliato in me. Qualche difetto...

Non so... e' che...

Scusami. Sono un po' brilla.

Ho bevuto un po' troppo.

- E sto qui a tirar fuori i miei problemi.
- No, no.

Nessun problema.

Torno dentro.
Dovrebbe essere la mia festa.

Ehi...

Non ne ho avuto l'occasione.

Buon compleanno.

E' meglio che rientri.

Ciao, Iselin. Sono ancora io.

Mi manchi.

Devo andar via da Oslo.

Mi piacerebbe rivederti.

Lo so di averlo gia' detto.
Ma adesso sto meglio.

Vedrai.

Ci ho pensato. Potrei studiare,
e tu potresti pensare alla tua carriera.

L'ultima volta che ci siamo visti,
hai detto che mi amavi ancora.

Non so se tu, davvero...

Se ancora provi...
Se e' rimasto qualcosa, allora...

Non so... Penso che potremmo...

Ma...

- Non ci vediamo da una vita.
- Si', davvero.

- Ma... Ma non eri pulito?
- Si'.

Bellissimo.

- Ne vuoi un quarto?
- Un grammo.

Un grammo.

- E' "Battaglia"?
- Si'. l'ho appena preso.

Vengono degli strafatti, e dicono,
"Me ne dai un po', in cambio di questo?"

Ridicolo.
Per questa merda, qui.

Molto meglio se vengono
con gli stereo o cose del genere.

Ma non servono quindici
paia di scarpe...

col numero sbagliato.
E' una stronzata...

800.

- Ciao!
- Ciao! Che bello rivederti!

- Sono a pezzi ma...
- Cosa prendi?

Gin & tonic.

- Che fai ?
- Sono una studentessa.

Universita'?

Si', all'universita'.

- Medicina.
- Oh, poverina.

- Sei una dottoressa?
- Studio per diventare una nutrizionista.

- E tu cosa fai?
- Cosa faccio?

- Pensi che sia interessante?
- Certo.

- No... non credo sia importante.
-Ma di cosa ti occupi?

- Devi dirmelo.
- Perche'?

Non faccio niente. Sono...

Sono un perdente.
E bevo per dimenticare il dolore.

- Vuoi dire, tutti i giorni?
- No, ma e' vero che io...

Cerco un po' di comprensione.
Qualcuno che soffra con me.

Soffra con te?
E io sarei nel personaggio?

- Credo di si'.
- Credi di si'?

- Cosa hai detto?
- L'altro giorno, ho visto Rambo 3.

Ed e' proprio forte...

Quello con Dolph Lundgren?

Lo conosci?

Una volta stava con la mia ragazza.

- Che scocciatura!
- Si'.

- Ci aspettano al club.
- Cosa c'e'? Un rave party?

Ehi? Tutto a posto.

Ehi? Voglio dirti che e' tutto a posto.
Non e' una gran cosa.

- Che vuoi dire?
- La storia con Iselin.

E' stato un casino quando e' successo, ma...

Quando e' successo, cosa?

Quando sei andato a letto con lei.

E' questo che ho fatto? E tu
vai in giro a perdonare le persone?

Che problema hai?

- Nessuno.
- Dillo.

- Ti vedi con lei, adesso?
- No, non esattamente.

Per qualche motivo particolare?

Non ne so un cazzo.
Non ne ho proprio idea.

Io non ti conosco.

Ma ho visto cosa fai
alle persone che ti sono vicine.

Che sia andato a letto con lei, oppure no
ha qualche dannata importanza?

No. Esatto.

Lo so. Sono un casino.
Grazie per la lezione.

Non dire stronzate. Ho
una marea di amici peggiori di te.

Ma non si comportano da coglioni.

E non c'entra nulla con...
il fatto che sei un tossico.

- Ma non puoi...
- Va bene... solo...

No, no, passerai migliaia di sere come questa.

Non te la ricorderai, questa.

- Tutto sara' dimenticato.
- Proprio tutto?

- Tutto.
- E perche'?

E' quasi naturale...

Una legge di natura.

- Una regola?
- Si'.

- C'e' il posto dell'eco.
- Un posto classico, di Oslo.

Lo condividiamo con i visitatori.

Resta qui.

Salta con forza, adesso.

- Che giorno e' oggi?
- E'... No, aspetta.

E' appena iniziato il 31 agosto.

- Domani prosciugheranno l'acqua.
- Allora siamo fortunati.

Beh, sei pronta?

Un salto!

- E' fredda?
- No, e' perfetta!

Non ci entro, senza di te.

M'e' andata l'acqua nel naso!

Dai!

Vieni.

Ciao Iselin. Sono ancora io.

E' tardi, da te. Pensavo fossi fuori...

Non e' niente,
Volevo solo...

Non volevo dire, quello che ho detto prima.

Ma adesso lo saprai gia'.

Volevo sentirti
un'ultima volta, ma... Beh...

Spero che tu stia bene... Scusami.

Traduzione: Handydandy