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Facciamo un brindisi !

Festeggiamo i Bastardi, Aragona
e Romano che sono stati imbavagliati

e la figura che mi avete fatto fare.

(insieme) Dieci, nove, otto, sette.

Sei, cinque, quattro.

Tre, due, uno.

Vai !

(Tv) In apertura una notizia
appena arrivata.

Un'esplosione ha distrutto
il noto ristorante Letizia

a Pizzofalcone.

Sembra che fosse in corso un pranzo

con esponenti locali delle forze
di Polizia e Magistratura

e che ci siano feriti gravi
e vittime.

(in dialetto napoletano)
Che guardi ? Lavora !

Muoviti.

Letizia era sdraiata a terra,
ricoperta di polvere.

Mi ha guardato per una attimo
e sembrava stupita.

Poi ha chiuso gli occhi.

Conferma che è stata sua l'idea
del pranzo in quel ristorante ?

Lei ha convocato gli altri.

La copertura aveva avuto successo,
volevo soltanto festeggiare.

Aveva il diritto di rischiare
la vita degli altri e la sua !

Non lo so.

Non ci ho pensato.

Non lo so.

Ho pensato alla squadra.

Per un attimo non c'è stato niente,
solo il buio e il fumo.

C'era fumo dappertutto.

Ho pensato
che sarebbe finito tutto così.

Poi ho visto mia figlia a terra
e ho smesso di pensare.

Volevo soltanto portarla via.

Non ho più visto nessun altro.

"Non sono morto."

Ho pensato solo questo.

Ho pensato anche: "Hanno dimenticato
una bombola del gas aperta".

"Che modo di merda di morire !"

Ne conosce qualcuno decente ?

No, infatti.

Quanto è bella questa città !
Inferno e paradiso insieme.

- Papà.
- Sì.

Perché mi hai portato qui ?

- Vuoi che dica addio a Napoli ?
- E' un arrivederci.

Soltanto per il tempo di capire
chi voleva farci saltare in aria.

- Non ti farei mai tornare in Sicilia
se... - Lo so, papà.

Per farti del male
potrebbero colpirmi.

- Ci ho pensato anch'io.
- Che cosa hai deciso ?

L'ho detto a mamma.
Torno in Sicilia.

Mi manchi già.

- Prometti di stare molto attento.
- Lo prometto.

- Giuralo !
- Giuro !

Piras. Lei che cosa fa qui ?

Luigi Pennacchi,
titolare dell'inchiesta.

- Cercavo qualcosa che desse senso
a tutto questo. - Sì, capisco.

- Non può stare qui.
- C'ero quando è esplosa la bomba.

Per questo
non deve partecipare all'indagine.

Lo sa anche lei.

- Trovate chi è stato.
- Però ne stia fuori.

- Mi sono spiegato ?
- Certo.

Arrivederci.

Lojacono non c'entra.
La responsabilità è mia.

Io ho avuto l'idea di organizzare
questo maledetto pranzo.

Io sono il più alto in grado,
non coinvolga i miei uomini.

Ma... io non coinvolgo nessuno.

- Ah ! - Faccio delle domande
e trarrò delle conclusioni.

Questa è un'inchiesta
e non un pettegolezzo, commissario.

- Ci sono delle vittime.
- Lo so.

Dieci anni fa ha messo a rischio
la vita dei suoi agenti

perché ha dato un ordine in ritardo.

Ufficialmente fu un contrattempo,
ma io penso che...

Era un periodo molto difficile,
ero stressato.

- Perché ?
- Ho superato il problema.

Da quel "problema"
non si esce indenni.

Non è mai più successo.

Ci vuole integrità
per fare questo cazzo di mestiere

e qui dentro ne vedo poca !

Tutti avete qualcosa da nascondere.

Vuole le mie dimissioni ? Eh ?

Non abbia fretta.

Il commissariato avrà un periodo
di attività ordinaria non operativa

finché non potrete riprendere.

Fino al termine della mia inchiesta.

- Chi è Pennacchi ? - Un burocrate
odioso che fa il duro.

Pensa che sia l'indagine della vita,
ma combinerà solo guai.

- Che sai dell'uomo carbonizzato ?
- I documenti sono distrutti.

Nessuna denuncia di congiunti,
sarà stato un cliente di passaggio.

- Quando torni ?
- Già ti manco, Piras ?

- Nemmeno la bomba ti ha cambiato.
- Purtroppo per me non era la prima.

Vi aspetto domani.

Guarda chi c'è ! Antonio Gerace,
l'assistente di Pennacchi.

- Laura Piras, piacere.
- Grazie.

- Torno al lavoro.
- Direi.

- E' il tuo uomo.
- In che senso ?

Hai visto come ti guarda ?

Tradirà Pennacchi
e ti informerà su tutto.

- Bene, non mollo.
- Brava.

Dobbiamo stare attenti, vale
anche per i tuoi amici Bastardi.

- Vado.
- Buon viaggio.

Grazie, Piras.
Però fammi un sorriso !

Il procuratore Pennacchi fa sapere

che le indagini saranno accurate.

Gli inquirenti lavorano per chiarire
ogni aspetto di questa esplosione.

"Cornuti e mazziati." Siamo questo.

Mafia e camorra ci vogliono morti,
ma non possiamo reagire.

Da una parte Forbice si diverte
a fare l'inquisitore

e all'altra Pennacchi
fa solo confusione.

Forbice mi ha chiesto
che avevo ordinato al ristorante !

Quello dubita pure che fossimo là.

Tu e Aragona siete gli unici illesi.

- Che cazzo vuoi dire ?
- Calma ! - E' una battuta.

Non possiamo rimanere fermi,
lo dobbiamo a chi non c'è più.

Sì, ma ora non siamo operativi
e io ho già fatto troppe cazzate.

- Quali cazzate ? - Vi ho esposti
a un rischio e ci sono stati morti !

Io sono responsabile,
dobbiamo capire...

Non mi sono spiegato bene.

Io vi ordino di non occuparvi
di questa inchiesta !

E' chiaro ?

Soltanto se l'edema si riassorbe,
proveremo a farla uscire dal coma.

- Grazie.
- Si figuri.

- Volevano colpire me.
- Ehi.

- Smetti di sentirti in colpa.
- Cercavano me !

No, sei solo una vittima
come lei e tutti noi !

- Fermo !
- Oh !

Romano, sono io. Stai buono.

- Neanche tu riuscivi a dormire ?
- Tu ?

- Se trovo il colpevole, lo uccido.
- Qualcuno sa che sei qui ? - No.

- Siamo noi !
- Oh ! - Pure voi qui.

- Ciao.
- Ciao. - Ciao.

Eccoci.

Non è la vostra scena del crimine.

Qui è morta una cameriera e Letizia
lotta tra la morte e la vita.

Non mi fotte un cazzo
che non sia la mia scena del crimine.

Capo, non rimaniamo fermi
in commissariato.

Non puoi chiederci questo.

Non so che cosa sia giusto
e che cosa no.

Perché sei qui ?

Sono venuto a fare due passi.

Buona fortuna, ragazzi.

Che cazzo ha ?
Io non l'ho mai visto così.

- Speriamo che si riprenda, intanto
che facciamo ? - Che facciamo ?

Cerchiamo informazioni e di capire
da dov'è arrivato l'esplosivo.

Non c'è altro da vedere qui.

Con gli omaggi di Caruso,
ispettore !

Ecco qua.

"Vienimi a trovare".

Il crisantemo parla chiaro.

In realtà è il fiore della morte
soltanto in Italia.

Nel resto del mondo
indica gioia e prosperità.

Sì, ma lui pensa la mio funerale.
Sicuramente non alla mia salute.

Caruso è in carcere.
Non è l'ideale per un agguato.

Ha detto che mi vuole parlare.

Forse la pressione
che ha scatenato Pennacchi

l'ha indotto a voler collaborare.
- Ha scelto te ?

Sono quello che l'ha fatto arrestare,
mi vuole vedere morto

però a suo modo, secondo me,
mi considera una persona importante.

- Puoi farmelo incontrare ?
- Farti incontrare Caruso

senza avvisare Pennacchi
è un azzardo.

Sì, lo so. Puoi farlo o no ?

Posso provarci.
Conosco il direttore del carcere.

Marinella ha accettato
di andare in Sicilia.

Sì ?

Ti senti solo ?

Sì.

Farla tornare in Sicilia
è l'unico modo per proteggerla.

- Sì, lo so.
- A te ci penso io.

- E' questo che mi preoccupa.
- Sì ?

Paga tu !

Gliel'ho già detto mille volte.
Non ho detto a nessuno

di questo pranzo.
Che sono tutte queste domande ?

Non ho niente da nascondere.

Tranne che vive in un hotel
da 300 euro a notte

con uno stipendio di 1200.
- Cosa c'entra questo con la bomba ?

No, la domanda è un'altra.

Suo padre è un uomo chiacchierato.
E' stato anche coinvolto

in qualche indagine per corruzione.

Glielo pagava papà l'hotel ?

Mi aiutava.

- Per amore paterno ?
- Con mio padre ho pure litigato !

Dei suoi traffici, sinceramente,
non me ne fotte un cazzo.

Sto pure lasciando l'hotel,
se è per questo. Contento ?

Mi faccia sapere
dove si trasferisce.

Le scriverò una bella cartolina.

- Prego.
- Grazie.

Ti confesso che non mi aspettavo
che accettassi l'invito.

E' che...

l'idea di perderti
mi ha fatto rivedere le cose

in maniera completamente diversa.

Anche la tua aggressività,
lo schiaffo...

Non sei tu.

- Giorgia, io ti giuro...
- Francesco, non voglio giuramenti.

Voglio che torniamo
a sognare insieme.

Voglio condividere con te
l'amore di quella bambina

a cui hai messo il mio nome.

Stai facendo sul serio ?

Forse potremmo essere felici
di nuovo o forse no.

Ci meritiamo
una seconda possibilità, però.

Se la merita soprattutto
la piccola Giorgia.

Che...

- Vieni qua, vieni qua.
- Che c'è ?

Io non ho mai smesso di amarti,
te lo giuro.

Io l'ho sempre amata. E' mia moglie.

Mia moglie.

Mica penserà che la bomba
ce la siamo messa da soli.

Stabilire chi ha messo la bomba
esula dalla mia inchiesta.

Allora a che serve
la sua inchiesta ?

A capire come e perché
siete arrivati a quella bomba

e come ne siete usciti.

- Non capisco.
- Non le è richiesto.

Continui la sua deposizione,
vada avanti.

Ho visto morire una donna
tra le mie braccia.

E' stato devastante.

Alma Gonzales,
la cameriera spagnola.

Sì.

Senta, Di Nardo,
lei è un poliziotto.

Che qualcuno possa morirle davanti
fa parte del suo lavoro.

Se vuole uno psicologo,
può fare una domanda scritta.

Non mi serve uno psicologo.
Voglio giustizia.

[VOCI INDISTINTE]

[VOCI INDISTINTE]

Grazie.

"Se uno farà una lesione
al suo prossimo"

"si farà a lui
come egli ha fatto all'altro."

"Frattura per frattura."

"Occhio per occhi, dente per dente."

Lei conosce la Bibbia, ispettore ?

La legge del taglione esige
tempi lunghi.

Per il momento
può stare tranquillo.

Cosa deve dirmi, Caruso ?

Le è piaciuta la cartolina ?

E' Mondrian,
un grande artista del Novecento.

Un'altra divagazione e me ne vado.

Pennacchi sta cercando
dove non deve cercare.

Non abbiamo messo noi quella bomba,
né tanto meno la camorra. Anzi !

Siamo molto infastiditi
per tutta questa pressione.

Dove dovrebbe cercare Pennacchi ?

Lojacono, non mi deluda.
Lei è un bravo poliziotto.

Troverà la sua strada.

Tutto qui ?

Napoli.

Pensi a Napoli.

La grande tradizione
dei fuochi d'artificio.

Generazione dopo generazione
che si tramanda il mestiere

da padre in figlio.

Gli affari non vanno più
come una volta, però.

Faccia una nome.

- Mamma, io esco.
- Come ? Ho fatto il ragù

come piace a te.
- Bene, me lo mangerò dopo.

- Mimmo, così non fai...
- Madonna, mamma !

- Mimmo !
- Ci vediamo dopo.

Pensaci tu. Io non ho più le forze.

Alfonso Ruotolo,
detto "il Saraceno".

Saraceno.
E' il nome che mi ha fatto Caruso.

Ultimo di una famiglia di artigiani
di fuochi d'artificio.

E' entrato e uscito di galera
un paio di volte.

Ha fornito materiale esplosivo
alla criminalità organizzata e non.

- Brava, Ottavia !
- Stai zitto !

- Qua accanto ci sta Forbice.
- Ancora ?

Per quanto ce lo dobbiamo tenere
tra i coglioni ?

Se c'era Palma, era uguale.
Hai sentito che ha detto.

Sì, l'ha detto,
ma secondo me non lo pensava.

- Buongiorno.
- Pisanelli !

Io non c'entro niente.
E' voluto venire lo stesso.

- Avevamo proprio bisogno di te.
- Come stai ?

- Romano !
- Scusa, hai ragione

- Sto ancora pieno di dolori.
- Chi tu uccide, Pisanelli ?

- Manco le bombe !
- Perché sei venuto ? Per Forbice ?

Guarda che ti potevi rifiutare.

Potevo, ma non ho voluto.

Non posso lasciarvi soli
proprio in questo momento.

Mi vado a immolare.

Mi fate avere
un caffè dal bar decente ?

Pisanelli, questa è per te
da parte del Ministero.

Vuoi vedere che ora ti danno
una bella medaglia ?

O forse un congedo. Chissà ?

In che cosa posso esserle utile ?

Non so perché,
ma ho come la sensazione

che lei mi stia prendendo
per i fondelli.

Forse sarà quel suo sorrisetto.

Forse è il collare che spinge.

Poi a Napoli spesso
si ride per non piangere.

A Genova no ?

No, abbiamo il "mugugnu",
il lamento.

Questione di gusti.

Bene.

Pisanelli...

- Ciao, Pisanelli.
- Perché qua sopra ?

Almeno stiamo da soli
e possiamo parlare tranquilli.

- Prendi fiato.
- Quanto è stato stronzo

da zero a dieci ?
- Sette. Sette meno.

Stronzo standard.
Piuttosto, sapete qualcosa

di chi ci ha fatto saltare in aria ?

Conosci uno che fabbrica
fuochi d'artificio

e si fa chiamare "Saraceno" ?
- Conoscevo il padre.

Un bravo artigiano, onesto,
ma non ci sta più.

A noi interessa il figlio.
Che sai di lui ?

Lo chiamano "Saraceno"
perché aveva una faccia da arabo.

Ha preso il talento del padre,
ma non l'onestà.

Sai dove potremmo trovarlo ?

Il padre aveva il laboratorio
in una cava di tufo a Pianura.

Può darsi che il figlio
sia ancora lì.

E' assurdo,
sei un grande, Pisanelli.

Ha più memoria lui del computer.

Il computer ha la memoria,
io ho i ricordi

che i computer non possono avere.

- Ha smesso pure di piovere.
- Dovrebbe essere qua.

Sì, il posto è questo.

Sembrerebbe tutto tranquillo.
Vuoi dare un'occhiata ?

Sì.

Che facciamo, ci avviciniamo ?

Questi qui che ci fanno qua ?

Cazzo, è Pennacchi.

Aspetta un attimo, c'è movimento.

C'è una persona
con un'incerata gialla

che si avvicina al fuoristrada.

Cazzo.

[SIRENA]

Andiamocene, Romano.

Pompieri, scientifica,
medico legale. Voglio tutti qui.

[SIRENA]

L'abbiamo persa !

Qualcuno ci ha preceduti
e gli ha chiuso la bocca per sempre.

Quante volte lo devo ripetere ?
L'unica cosa che mi ha detto Caruso

è che l'attentato al ristorante
non è stata una ritorsione

della malavita organizzata.
Non l'hanno messa loro la bomba.

Sa cosa rischia,
se omette delle informazioni ?

Cosa ci guadagnerei ?
C'ero anche io nel ristorante.

Certo, ed è ansioso
di mettere le mani sui criminali.

Non ho fatto nessuna indagine.
Con permesso.

Pennacchi non lo so, ma secondo me
Forbice è il tipo che non molla.

State attenti.

Che vuol dire "state attenti" ?
Ti tiri fuori ?

Non mi sto tirando fuori.
Io sono fuori.

Questa cosa chi te l'ha chiesta ?
Palma ?

Non è stato Palma.

Signori, hanno accettato
il mio prepensionamento.

- Stai scherzando ?
- No, non sto scherzando.

Ho cominciato a lavorare
a diciotto anni, mica ieri.

A un certo punto ho sentito
l'ebrezza della pensione.

L'ebrezza della pensione ?
Non è che te la stai facendo sotto ?

Non te ne puoi andare adesso.

- Invece proprio adesso è buono.
- Perché ?

Vuoi non potete indagare

perché siete in servizio
qui a Pizzofalcone.

Invece io sono un pensionato

che non ha niente da fare.

Va girando.

Siediti un attimo. Siediti un attimo.

Ti faccio una domanda.

Secondo te è stato il Saraceno
a fornire l'esplosivo ?

L'attentato è avvenuto
a meno di ventiquattro ore

dalla conclusione
della tua operazione.

L'esplosivo l'hanno dovuto
cercare un fretta

e su piazza, no ?
- Certo.

Non è la prima volta che il Saraceno
collabora con la camorra.

Se fosse così, perché Caruso
mi avrebbe mandato da lui

col rischio di scoprirsi ?
- Un'altra cosa.

Pennacchi come ci è arrivato
al Saraceno ?

Secondo me qualcuno si è divertito
a fare un po' di teatro.

L'hanno fatto saltare in aria
per farci credere

che è stato un incidente ?

Se ricordo bene,
anche il fratello del Saraceno...

Devi parlare più forte.
Non si sente.

Anche il fratello del Saraceno
morì così.

Stava preparando dell'esplosivo.

- Romano.
- Scusa.

Oh.

Te ne vai così ?

Ciao, ragazzi.

E tu non toccare niente.

Io non ce la faccio
a vederlo così.

Vuoi tornare a casa ?

Non tirare.

Dai, che adesso saliamo. Forza.

- Ottavia.
- Luigi.

Sto a pezzi, Ottavia.

In verità quella bomba
mi è esplosa dentro.

Ha lacerato tutto. E' come
se fossi di nuovo in pericolo.

- Che è successo ? - Forbici
ha tirato fuori Una brutta storia.

- Ho paura di ricaderci.
- Non so niente.

Io ho bisogno di te.

Io lo sento che mi ami.

Quando è esplosa la bomba

non ho fatto altro
che pensare a mio figlio.

Ho pensato: "Ma sei muoio..."

"chi ci pensa a lui ?"

Io invece ho pensato solo a te.

Ma non lo capisci ?

Ha bisogno di me,
ha bisogno del padre.

- Ha bisogno di una famiglia.
- Cosa sono per te ?

Tu sei stato un sogno.

Un sogno bellissimo.

Ma è finito.

Mi dispiace.

Non è giusto.

Che cosa ?

Che Letizia è attaccata
a un respiratore...

quella cameriera all'obitorio,
un uomo ridotto in cenere.

Non è giusto.

Sto per dirti una cosa terribile.

Anche se ti fossi salvata solo tu

io sarei stata felice.

Ehi.

Ehi.

Tutto bene ?

Ti racconto tutto domani.

Ah, neanche
ci fossimo dati appuntamento.

Pennacchi ti ama.

Dove stai tu, sta lui.

Che altro vi devo dire ?
Ho detto tutto ai vostri colleghi.

Io di mafia e camorra non so niente.

Stia tranquilla.
Vogliamo solo farle qualche domanda

su suo cognato il Saraceno.
Lo chiamavano così, no ? - Sì.

- Eravate molto legati ?
- Legati ?

Era il fratello di mio marito.

Una volta eravamo legati, assai.

Dopo la disgrazia,
è cambiato tutto.

Quale disgrazia ?

Quella di mio marito.

- Sedetevi che faccio un caffè.
- Grazie.

Suo marito e il Saraceno
lavoravano insieme ?

La fabbrica dei fuochi
era di tutti e due.

L'avevano ereditata dal padre.

Per un po' si erano arrangiati

ma già da qualche anno le cose
hanno cominciato ad andare male.

Mio marito voleva smettere,
voleva cambiare lavoro

ma mio cognato no.
Lui voleva andare avanti

a tutti i costi.
- Anche a costo

di servire personaggi
poco raccomandabili ?

- Che volete dire ?
- Qualche criminale.

Che ne so ?
Posso parlare per mio marito.

Fin quando c'è stato lui,
di criminale non c'era niente.

Poi lui è morto e io che ne so ?

Mio figlio dice di no

ma lui è al laboratorio.
Ci lavora e basta.

Con i clienti e tutto il resto
se la vede mio cognato.

Suo marito come è morto ?
Sul lavoro ?

Stava preparando i fuochi
per la festa di Santa Maria.

Si è trovato avvolto dalle fiamme.

Come il Saraceno.

Almeno lui non ha sofferto.

- Scusate. Sai dov'è Mimmo ?
- E' uscito per un po'.

- Non mi ha detto dove andava.
- Se lo senti, digli di chiamarmi

perché non risponde al telefono.
Permesso.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Lasci stare il caffè.
Non vogliamo rubarle altro tempo.

- Grazie per la sua gentilezza.
- Grazie.

Sai che io ufficialmente
non posso muovermi.

Non posso far cercare un ragazzo
di cui non dovrei

neanche conoscere.
- Io non posso dire

di aver visto uno scappare.
- Tu potresti fare

una segnalazione anonima.
- Servirebbe a qualcosa ?

- Sì ?
- Dottoressa.

Scusi, so che mi ha cercato.

Sì. Prendiamoci un caffè.

- Volentieri.
- Che faccio, ti aspetto ?

Eccolo qui.

- Ci vogliamo dare del tu ?
- Grazie.

- Cioè, volentieri.
- Chiamami Laura.

Antonio.

Antonio, ascoltami.

Ero in quel ristorante
quando è esplosa la bomba.

Lo so.

Quando sai qualcosa, avvisami.

A qualunque ora. Di giorno,
di notte, qui, a casa.

Sei l'unica persona
che mi può aiutare.

- Va bene.
- Certo che ti accompagno io.

Sì. Ciao, principessa. Ciao.

Pensavo fossi io
la tua principessa.

Mia figlia che oggi
parte per Palermo.

E quel tipetto del caffè ?

- L'assistente di Pennacchi.
- Di Pennacchi ? Bel colpo.

La morte del Saraceno
potrebbe essere rubricata

come incidente sul lavoro.
- E l'auto che scappava ?

Pensano un complice del Saraceno
che stava scappando

perché stavano preparando
fuochi illegali. - Cazzate.

Lo so,
ma non siamo noi a decidere.

Ma potevamo rimanerci secchi.

Le vittime non si possono
sostituire agli inquirenti.

Funziona così.
Funziona così.

[SEGNALE ACUSTICO]

Marinella.

Marinella, non fare così.

Non fare così.

Promettimi.
Promettimi che li prenderai.

Te lo prometto.

Tu però devi partire tranquilla.

- Te lo prometto.
- Ti aspetto fuori.

Vado a recuperare le nostre cose.

Ci sei riuscita ?

- Il medico legale farebbe pazzie
per me. - Quindi ?

Il Saraceno non è morto
per le ustioni dovute all'incendio.

Quando c'è stata l'esplosione,
era già morto.

- Cazzo ! - Trauma alla nuca dovuto
a colpi di un corpo contundente.

- Quanti colpi ?
- Tanti.

Grazie.

L'ha ucciso
e ha inscenato l'incidente.

Non riesco a capire
perché così tanti colpi.

A un professionista ne basterebbe
uno, al massimo due.

La camorra non assolda
solo professionisti.

Così tanti colpi farebbero pensare a
un accanimento, a una furia omicida.

- Dici omicidio passionale ?
- Che c'entra ?

Se lo scopo era far tacere
chi aveva fornito l'esplosivo

il movente è l'interesse,
non la passione.

Sì,
poi un omicidio così si pianifica.

L'unico che può dirci qualcosa è
il nipote del Saraceno.

Sarà coinvolto sia nella bomba
sia nella morte dello zio.

Guarda un po', è sparito.

- Lo dobbiamo trovare.
- No.

Non possiamo,
al momento non siamo operativi

però nulla ci vieta di passeggiare,
incontrarlo per caso

e farci quattro chiacchiere.

Sì, per caso.

C'è un nesso
tra la morte del Saraceno

e l'attentato a Pizzofalcone ?

Nessuna pista è esclusa.

- Brucia.
- E' per bambini. - Brucia uguale.

(tv) Avete
il risultato dell'autopsia ?

E' un'informazione
che non posso darle.

Tu non ce la puoi dare,
ma ce la siamo presa lo stesso.

Vestiti.

Grazie a questa signora,
abbiamo anche la talpa.

- Dici che Gerace si è convinto ?
- Per te si gioca anche la carriera.

Tu che ti giochi per me ?

Voglio dire...
adesso che Marinella è partita...

Non è stata una cosa facile

- So che non è stato facile, non lo
è stato neanche per me. - Lo so.

Eravamo diventate amiche.

Sono convinta
che lei sarebbe contenta...

Sì, me l'ha detto
in maniera abbastanza esplicita.

Cosa ti ha detto ?

- La spalla !
- Quanto ti lamenti. - Fa male.

Adesso qual è il problema ?

- Non è facile vivere con me. - Non
è facile neanche vivere con me.

[CAMPANELLO]
Chi è ?

Chi è ?

Sì, chi è ?

- Antonio !
- Antonio. - Certo.

Terzo piano, vieni.

- Gerace.
- Sì, ho capito.

- Io che faccio ?
- Vai di là.

- Vado di là ? - Vai in bagno. - In
bagno ? Non è facile vivere con te.

- E' divertente.
- Sì, sì.

[CAMPANELLO]

Antonio, ciao.

Scusa, se mi trovi vestita così.

No, scusi lei. Mi ha detto
di informarla a qualsiasi ora.

- Non ci davamo del "tu" ?
- Sì, in effetti, sì.

Ci davamo del "tu". E' carino qui.

- Sì. Vieni, una sera
ti invito a cena. - Volentieri.

Hanno rintracciato l'auto
con l'esplosivo a bordo

lasciata davanti al ristorante.

- Che si sa ? - E' stata rubata
al Vomero cinque giorni prima.

Ci saranno state
le telecamere di sorveglianza.

In effetti, sì.
Hanno ripreso la sagoma di un tizio.

Lo hanno identificato ?

E' irriconoscibile

però si vede chiaramente
che zoppicava.

- Zoppicava ?
- Sì.

Grazie, Antonio, sei stato prezioso.

Di nulla, dottoressa.

- Qui è bellissimo.
- Sì.

Ci torni un'altra volta, andiamo.

- Devo essere geloso ?
- Devi essere orgoglioso.

- Come ?
- Orgoglioso. Vieni.

- Vuoi sapere che ho scoperto ?
- Certo.

L'uomo che ha rubato la macchina
servita per l'attentato zoppicava.

Uno zoppo ?

Così pare.

- Grazie, Ottavia.
- Grazie.

Palma sono due giorni
che non si vede.

- Dice che ha l'influenza.
- Influenza ?

Ottavia, tu ci credi ?

Non lo so, dice che non sta bene.

Secondo me ci nasconde qualcosa.

Sfogliatelle, cannoli, babà.

Pisanelli, grazie !

Senti la nostalgia ?

Lascia perdere,
non ho tempo per la nostalgia.

Il fatto è serio.

Volete sapere
qualcosa del nipote del Saraceno ?

- Sai dov'è ?
- Un parroco mi ha detto

che il Saraceno e il nipote
avevano preso un impegno

per la festa di San Procolo
a Pozzuoli.

Secondo me
il Saraceno è già all'inferno

ma se il nipote tiene ai santi...

Ecco. Io purtroppo sono a dieta,
ma voi che potete... Alex.

Alex, la mangi dopo.

Dobbiamo andare. Grazie, Pisanelli.

- Aragona, tienimela per dopo.
- Okay.

Che amore !

Ciao.

Dottoressa,
pensa che ce la daranno in affido ?

Io non sono un giudice

però penso di sì,
adesso che siete tornati insieme.

No, ci sta pensando.

Ci deve pensare.

La cameretta
non dobbiamo prenderla rosa.

[CLACSON]

La cameretta ?
Non sappiamo, se ce la danno.

- Ciao, Giorgia, posso rubartelo ?
- Sì.

- Che succede ? - Forse abbiamo
il nipote del Saraceno. - Dai !

Amore, ti chiamo.

- Ci vediamo a casa. - Te lo
portiamo subito, Giorgia. - Va bene.

Appoggialo qua.

Prendi anche il generatore.

[SIRENA]

Sbaglio o sono fuochi d'artificio ?

Potrebbe essere lui.

Andiamo a dare un'occhiata.

Gira da questa parte.

Scusa, sei Mimmo Ruotolo ?

- Come ?
- Sei Mimmo Ruotolo ?

Fermo !

Fermati !

Dove cazzo...

- Che cazzo fai ?
- Mi fai male !

- Romano, piano. - Questo stronzo
mi ha fatto sudare.

- Chi sei ?
- Polizia.

- Non ho fatto niente.
- Verifichiamo noi.

- Lasciami !
- Stai fermo. - Bravo, Romano.

- Cammina.
- Ricominciamo.

Vi prego, fatemi andare.
Vi ho detto tutto.

Come facevi a non conoscere chi
ha chiesto l'esplosivo a tuo zio ?

- Ci lavoravi gomito a gomito.
- Capisci o no ?

Questa bomba ci è esplosa
sotto il culo.

Siamo tutti un po' nervosi o no,
Romano ?

Sentite, volevo bene a mio zio,
gli devo tutto

mi ha voluto in laboratorio
e mi ha insegnato l'arte dei fuochi.

Pensate che la nostra polvere è
l'unica che dà sfumature blu indaco.

Non ce ne frega un cazzo
della sfumatura indaco, capito ?

Adesso ci dici qualcosa
o buttiamo la chiave !

Aragona.

Vai avanti.

Avevamo bisogno di soldi
per pagare i debiti

con le feste di paese si campa male.

Il Saraceno si era venduto
alla camorra ?

La camorra a Napoli ha sempre usato
i fuochi d'artificio

per segnalare l'arrivo di un carico,
la morte di un rivale.

Mio zio faceva affari
con chi glielo chiedeva.

Abbiamo capito, chi gliel'ha
chiesto l'ultima volta ?

- Non lo so.
- Non lo sai.

Dopo il fatto di Pizzofalcone

mi ha detto
che voleva andare via da Napoli.

Aveva paura.

Ha fornito lui l'esplosivo
per l'attentato a ristorante ?

Credo di sì.

Credi di sì.

Hai mai visto il Saraceno
con uno che zoppicava ?

- No.
- Guarda lui.

No, non l'ho mai visto.

Posso andare ?

No, te ne vai, quando lo diciamo noi.

Secondo me
il tipo ci nasconde qualcosa.

Me lo sento.
Potevamo spremerlo di più.

Aragona, non dire stronzate.

Se il ragazzo va dall'avvocato,
Pennacchi ci distrugge.

Secondo me ci ha detto tutto.

Il Saraceno ha fornito
l'esplosivo.

L'auto per l'attentato
è stata rubata da uno zoppo.

Che non è l'assassino del Saraceno.

Quello con la cerata gialla
che scappava non zoppicava.

- Posso dire un'altra stronzata ?
- Se non puoi esimerti.

La cerata gialla non è l'ideale
per passare inosservati

dopo un omicidio.

Non è una stronzata.

Certo, un killer della criminalità
organizzata non lo farebbe.

Chi sarebbe questo killer ?

Capo, quale killer ? Parlavamo così.
Ci stavamo annoiando.

Lei non si annoia più,
il giudice ha concesso i funerali.

Sono domani mattina.

Alex, ti stai preparando ?

Che succede ?

Sto male.

Tranquilla, è solo ansia.
Hai preso la pillola ?

Alma mi chiedeva aiuto.

Non è colpa tua.

Io non sono morta al posto suo.

Non devi dire queste cose,
non le devi nemmeno pensare.

Capito ?

Amore.

Finalmente !

Che è successo ?
Che cos'è questa faccia ?

Dove sei stato ? Che è successo ?

Mi ha interrogato la polizia.

La polizia ?

Madonna !

In piedi.

Nel nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.

Fratelli e sorelle,
siamo riuniti qui oggi

per dare l'ultimo saluto
alla nostra sorella Alma.

Lei ci ha lasciato,
ma la sua anima...

Luigi, Luigi, che succede ?

Luigi, fermati !
Mi vuoi dire che succede ?

Sono già morto e resuscitato
una volta, ora passo.

Non è vero, noi siamo vivi,
ce la possiamo fare.

- Non ci dobbiamo arrendere !
- Non devi occuparti di tuo figlio ?

Pensa a lui, non pensare a me.

Che cazzo vuoi da me ?

Parlare.

Una volta ti ho visto al ristorante.
Alma mi ha detto

che Letizia era innamorata di te
e che la facevi soffrire.

Non ci credo che mi seguivi
solo per farmi la morale.

Ehi !

- Allora ? - Da un po' di tempo Alma
temeva un'aggressione lì dentro.

Non me ne ha mai voluto parlare.

Era talmente impaurita
che voleva licenziarsi.

Voleva tornare in Spagna

ma per qualche motivo
non poteva dirlo a Letizia.

Non poteva o non voleva ?

Anche Letizia temeva un'aggressione.

Alma voleva fuggire da Napoli.
Le volevo bene, però...

Non volevi casini.

Io vorrei che chi ha messo la bomba
finisca in carcere

e so che lo vuoi anche tu.

Buongiorno.

Mi dà quelle due sfogliatelle ?

- Quali ?
- Quelle lì.

Di cosa avevi paura ?

Grazie, San Genna'.

- Grazie per aver salvato la vita
a me e ai miei compagni. - E io ?

- Io che ? - C'ero anch'io
quando è scoppiata la bomba.

Lo so, ma ho fatto un ringraziamento
a San Gennaro per la squadra.

- Io non sono così importante
per ringraziarlo. - No, che dici ?

Irina, certo che sei importante.

E' che... San Gennaro qui a Napoli
riceve tanti ringraziamenti.

Allora è meglio ringraziarlo
un po' alla volta o si confonde.

- Stronzo !
- Sh ! Che sono queste parole ?

Sono quelle che meriti, perché
non vuoi venire a conoscere i miei.

Siediti qui. Secondo te ti direi
una bugia di fronte a San Gennaro ?

Io non posso venire in Montenegro
per il mio lavoro.

- Non possono stare senza di me.
- A te non frega niente di conoscere

i miei genitori. Odi il mio Paese
e non mi ami ! - Irina, non urlare.

Oh !

Guarda... Come devo fare ?

Vedi quanto sei bella
quando ti arrabbi ?

Grazie, San Genna'. Grazie.

Perché hai chiesto di rivedermi ?

- Voi tenete la faccia
da brava persona. - Io ho imparato

a non fidarmi delle facce,
ma se pensa questo, mi fa piacere.

Mio figlio no sa niente
di quella bomba.

Lui al Saraceno voleva bene
più che al padre e più che a me.

Quindi ?

Ispetto', Mimmo è
un bravo guaglione.

Non ha ucciso il Saraceno.
Una mamma sa queste cose.

Cos'altro sa una mamma ?

Come faccio a dirvelo ?

- Ci provi.
- Luisa è un'amica.

Si chiama Luisa Esposito.

Aveva una storia con il Saraceno,
ma è finita male. Lui l'ha lasciata

per la brasiliana,
ma lei non si è rassegnata.

La brasiliana è la ragazza
che ho visto qui l'altro giorno ?

- La ricordate bene.
- E' una bella ragazza.

- Però lei se l'era presa
con il Saraceno. - E che faceva ?

Era arrabbiata e una sera è venuta
a cercarlo sotto casa.

L'ho sentita urlare come una pazza.

"Io t'accir ! Hai capito ?
Giuro che t'accir !"

Poi è andata via.

- E' stata Anna a dirvi di me ?
- Sì.

Povera Anna.

Dei due fratelli aveva sposato
il meno brillante e quando è morto

se l'è presa con il Saraceno.
Diceva che plagiava Mimmo

che l'aveva convinto a lavorare
con lui. - E' vero ?

Non lo so. Che volete da me ?
Io dovo lavorare.

- Ha minacciato di morte
il Saraceno. - Allora ?

Anna vi avrà detto
che ero una donna innamorata.

Quel fetente mi riempiva di corna.
Mi tradiva con una brasiliana

che si scopava lo zio e il nipote.
- E' sicura di questo ? - Sì.

Quel fetente si lamentava che lei
lo tradiva con il nipote.

- Questo è troppo. Uno così merita
la morte. - Certo, volevo ucciderlo.

Sì, ma non l'ho ucciso.

- Dov'era la sera in cui è stato
ucciso ? - A casa davanti alla Tv.

Continuavo a piangere

come se avessi avuto
un presentimento. - Era da sola ?

Non ho un alibi. Volete arrestarmi ?

- Sembra quasi che lo voglia.
- Tanto sto già in galera

chiusa in questo buco
dalla mattina alla sera

pensando a quell'infame che non c'è
più. Sapete che vuol dire amare ?

Si tenga a disposizione.

Stia bene.

Lojacono.

Non abituartici.

Però non era male.

Hai visto ? E' caduta lì.

Li abbiamo fatti proprio belli.

Era lì.

- Vai a vedere se la macchina
sta a posto. Va bene ? - Ciao.

- Ciao. Hai visto i fuochi ?
- Bellissimi.

- Buonasera, ragazzi.
Scusate il disturbo. - Buonasera.

Che volete ?

Quando mio zio l'ha saputo, ha detto
che se volevo continuare a lavorare

dovevo dimenticare Beatriz.

Io ho provato a dimenticarti.

Tengo molto al mio mestiere.
E' l'unico che so fare.

Non ci siamo più toccati
fino a quando il Sareceno è...

è morto.

Però aveva capito che l'avrei
lasciato e ha iniziato...

A picchiarti e a diventare violento.

A te questo non piaceva ?

Non ho ucciso mio zio.

Che dici, amore mio ?
Sarò pazzo io o lui ?

[CAMPANELLO]

Chi è che scassa ?

[CAMPANELLO]

Io voglio bene a Irina,
però il Montenegro...

Tu mi capisci, vero ?

No e non capisco che fai qui.

Ho pensato che ti avrebbe
fatto piacere

avermi ospite per qualche tempo.

Hai una casa grande,
il collare ortopedico

il trauma della pensione
e hai un'età, quindi...

Ascolta, Aragona.
Ti ringrazio per il pensiero

però adesso ci salutiamo
e io torno a letto in santa pace.

- Hai capito ? - Io dove vado ?
- Non lo so, a casa tua.

Giorgio, io non ho mai avuto
una casa.

Vivevo in un hotel
che pagava mio padre, ma...

- Non l'ho detto,
perché mi vergognavo. - Facevi bene.

Poi ho seguito il tuo consiglio
e ho litigato con mio padre.

- Allora ?
- Dall'hotel mi hanno cacciato.

O pagavo o andavo via.
Irina mi ha lasciato.

E' stata una serata di merda.

- Tu per me sei il padre
che non ho mai avuto. - Ascolta.

Se fossi stato mio figlio,
ti avrei riempito di mazzate.

Non ho il trauma da pensione
e prima te ne vai e meglio è.

E' chiaro ? Andiamo.

Grazie.

Scusa.

- Sei sicuro che non ti piace
il Montenegro ? - Non mi piace.

Ispetto', sono state le cinque ore
più lunghe della mia vita.

Dopo la bomba tutti mi cercavano.
Ammaturo di qua, Ammaturo di là.

Immaginate che in Commissariato
sono stato il più alto in grado.

- Eri l'unico presente.
- Dite che tecnicamente è così ?

Comunque ho pregato San Gennaro
che se vi salvavate tutti

venivo a dare il sangue. - Bravo.
- Voi non l'avete dato due mesi fa ?

- Già.
- Lo date un'altra volta ?

- Diciamo che ho pregato
San Gennaro. - Per la vostra amica ?

Sì.

Lojacono, ci sono novità. Vieni.

- Sì. - Voi non date il sangue ?
- L'ho donato ieri. - Non lo sapevo.

Ti aspetto su.

Guardate, l'ho trovato
sul profilo di Mimmo.

- E' bella 'sta Beatriz.
- Non sei il suo tipo.

Abbiamo tre cerate gialle,
Mimmo, Beatriz e la signora Esposito

che peraltro vende cerate.
- Ognuno dei tre aveva un movente.

Senza prove non facciamo niente.
Forse aveva ragione Pennacchi.

- Cioè ? - Forse il Saraceno
è stato ucciso perché sapeva troppo

della bomba. Ieri mi ha contattato
l'ex ragazzo di Alma.

Ha detto che Alma aveva paura...
di qualcosa o di qualcuno.

Anche Letizia aveva pura.

Non ho ancora avuto il coraggio
di andarla a trovare.

Il commissario dov'è ?
Ha ancora l'influenza ?

Ha una brutta febbre, brutta.

Lei non sta più nell'hotel a cinque
stelle ? Ha cambiato albergo ?

No. Cioè... al momento
mi appoggio da un collega.

Ex collega,
il sostituto commissario Pisanelli.

- Se lo sa, perché me lo chiede ?
- E' lei che deve informarmi.

Ha proprio la faccia tosta. Come fa
a sapere tutti i fatti miei ?

Non so come faccia
e neanche voglio saperlo

ma vuoi dirci qualcosa, giusto ?
- Giusto.

- Come ve lo dico...
- A parole tue. Muoviti.

- Da quanto tempo stavi in un hotel
cinque stelle ? - Tu stavi lì

con 1200 euro al mese ?
- Non è cinque stelle. Dicono così

ma non è mai la stella...

State dubitando di me ? Scherziamo ?

- Non scherziamo. - Mettiti seduto
e raccontaci tutto. Coraggio.

Forza !

Va bene.

- Non è troppa roba ?
- In effetti...

- Non è che tutta 'sta roba
porta iella ? - No, non esagerare.

Hai sentito cosa ha detto
la dottoressa.

Abbiamo ottime possibilità.

Allora lo metto qui, nella culla.

Ci pensi ?

Tra poco qui dentro
ci sarà nostra figlia.

Tu ci pensi... che tra poco io e te
saremo mamma e papà ?

Saremo solo quello ?

La prima volta che ti ho visto...

non ti ho pensato come una mamma.

- Devo prendere bene o male questa
cosa ? - Come vuoi prenderla ?

Hai capito bene !

- Vieni, mamma.
- Non romperla.

Mimmo.

Mettila nel portafoglio.

Non devi mai scordare tuo padre.

- Tieni.
- Che cos'è ? - Prendi.

- Mamma, queste sono tue. - No.
- A me non servono. Servono a te.

No, a me non servono più.
Tienile tu e sta' attento !

Sta' attento !

- Hai capito ?
- Sì, ciao, ma'.

Noi sappiamo che il Saraceno ha
fornito l'esplosivo per l'attentato.

Il Saraceno è stato ammazzato
dalla camorra o dal racket ?

E' sempre criminalità organizzata.

Se vogliono ammazzare qualcuno per
non farlo parlare, lo fanno sapere

non inscenano un incidente.
- E non indossano cerate gialle.

E non indossano cerate gialle !

Ha chiamato Palma, ha detto che
non viene perché non si sente bene.

- C'è la marmellata ?
- Vuoi il cornetto ? - Grazie.

- Le marmellate non mi piacciono.
- Tieni. - Ok.

- Dagli un tovagliolino.
- No, tanto... - Grazie.

Scusi dello zucchero.

Sentite, io vedo proprio male Palma.

Non lo vediamo proprio !

Quando vedi uno che ti brucia
davanti, come fai a riprenderti ?

- Però il Saraceno è stato
più fortunato. - Perché ?

Almeno è morto prima di bruciare.

- Ripeti. - Che ho detto ?
- Ripeti quello che hai detto.

Per l'autopsia è morto
prima di bruciare

quindi non ha sofferto.

Tu sei un genio !

Posso salire a bordo ?

Apra. Apra !

Ispettore, se cercate mio figlio...
se n'è andato lontano.

Non è stato lui a uccidere
suo cognato.

Me lo ha detto lei.

Una madre sa queste cose e lei
lo sa meglio di chiunque altro.

Perché è stata lei a ucciderlo.

- Non vi capisco.
- Non c'è niente da capire.

Me l'ha detto lei la prima volta
che ci siamo incontrati.

Che vi ho detto ?

Mi ha detto che al contrario di suo
marito che era morto tra le fiamme

il Saraceno non aveva sofferto.

Per non soffrire
doveva essere già morto.

I giornali e i telegiornali ancora
non ne avevano parlato...

Solo chi l'aveva ucciso
poteva saperlo.

Soltanto lei.

Loro sono stati l'unica cosa bella
della vita mia.

Il Saraceno ha fatto schiattare
in mezzo alle fiamme mio marito.

Solo per rispettare
la consegna di un camorrista.

E adesso voleva coinvolgere anche
suo figlio nei suoi traffici ?

Io non potevo permetterglielo.

Quando ho capito che l'esplosivo
per il ristorante era roba sua...

Ha deciso di ucciderlo.

E' andata così ?

Quel giorno, di mattina molto
presto, sono venuta sulla barca...

Sapevo che mio cognato
ci veniva tutte le mattine.

Infatti l'ho trovato qui
che sistemava i vermi per le esche.

Gli ho detto che doveva lasciare
in pace Domenico.

Che non doveva coinvolgerlo
nei suoi imbrogli.

Ma lui mi ha risposto
che Domenico era maggiorenne

e che decideva da solo.

Poi è scoppiato il temporale.

Io gli ho chiesto un passaggio.

Lui mi ha detto che prima
doveva passare al laboratorio

per sistemare delle cose.

Siete entrati nel laboratorio,
lei lo ha ucciso

e ha appiccato il fuoco.

Se non lasci in pace Mimmo,
dico alla polizia

che dietro alla bomba al ristorante
c'era il tuo esplosivo. - Sta zitta.

Se pensi di fare una cosa
del genere, io lo ammazzo.

Lo uccido con le mie mani,
hai capito ?

L'ufficio è lì.

Entri e chieda del dottor Pennacchi.

Dica che vuole fare una confessione
spontanea. Noi non ci siamo visti.

Ispettore, dite a Mimmo
che l'ho fatto per lui.

Ditegli pure che io no ho niente
contro Breatiz.

Volevo solo proteggerlo.

Buona fortuna.

[SQUILLI DI CELLULARE]

Pronto, Laura ?

Sta entrando in questo momento.

Ok, a dopo.

L'ho aspettata tutto il giorno.

Ero a casa.

Avevo l'influenza.

A giudicare dal suo aspetto, deve
essere stata una brutta influenza !

E' passata.

Sono contento per lei.

Ma a volte l'influenza può avere
delle ricadute, stia attento.

Una ricaduta potrebbe
esserle fatale.

E come... come si conclude
questa inchiesta

su di noi Bastardi ?

Tanti scheletri nell'armadio

ma nessuno che abbia a che fare
con la bomba al ristorante.

Pizzofalcone può tornare operativo.

Buon lavoro, Palma.

- Preferirei non ringraziarla.
- Non lo faccia.

Siete stati molto bravi. Il
commissariato è di nuovo operativo.

Alla faccia ! Siamo i più forti.

E' stato tutto
uno scherzo del destino.

Sì, una vendetta d'amore che non
c'entra niente con la nostra bomba.

La bomba sembra essere legata
al racket delle estorsioni.

- Se è così, la tua operazione sotto
copertura non c'entra nulla. - Sì.

- E' stata una coincidenza.
- L'unica cosa che conta

è che i responsabili
devono finire in galera.

- Però ricordatevi che non possiamo
indagare. - No, non possiamo.

- No !
- No. - (insieme) No.

No !

E' proibito indagare.

Proibitissimo.

E' stato strano. Eravamo tutti
insieme come prima della bomba.

- Perché Palma non c'era ?
- Influenza.

Sei di poche parole oggi.

- Sei andato da Letizia ?
- Sono andato perché non ha nessuno.

E tu ti senti in colpa.
Ti sentivi in colpa anche prima...

Perché lo pensi ?

Un amore non corrisposto
crea sentimenti confusi.

- Posso...
- Non dirmi che non lo sapevi !

Se non apro, non entri !

[VOCI NON UDIBILI]

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