All language subtitles for Giorni di Gloria (1945).Ita

A tutti coloro che in Italia

hanno sofferto e combattuto
l'oppressione Nazifascista,

� dedicato questo film di lotta
partigiana e di rinascita nazionale.

8 Settembre 1943,
data di lutto.

La fuga ignominiosa dei responsabili

fece passare la guerra
sul corpo della nazione,

e diede il popolo italiano
in balia all'oppressione tedesca,

lasciandolo brancolare
nel buio di ogni direttiva.

Ma presto questa notte profonda
si rischiara nell'alba della riscossa.

E l'alba illumina dappertutto, in Italia,
lotte di resistenza ed azioni di guerra.

Dopo vent'anni di servit�,

il popolo italiano ritrov� naturalmente
la via della rinascita.

E in tutta Italia,

mentre le cricche reazionarie facevano
lega coi tedeschi e coi fascisti,

sorsero le brigate partigiane.

Dappertutto, come qui,

nella pianura di Ravenna,
e nelle montagne dell'Appennino.

Come sorsero, spontaneamente,
i movimenti partigiani?

Non per spirito di individuale avventura,

ma, inizialmente,
come difesa e resistenza,

organizzata in gruppi che vennero
via via collegandosi in unit� d'azione.

Chi sono i partigiani?
Qual'� il loro volto?

In questa pellicola documentaria,

non possiamo mostrare che
qualche episodio staccato,

qualche scorcio,

cucendo insieme le poche
fotografie che possediamo,

le quali sono saltuarie,
ma prese dal vivo.

Per monti e monti e valli ci battiamo,

perch� si possa ancora con orgoglio

gridare con il cuore ancor pi� forte:

"Viva l'Italia!"

Ecco questo ragazzo partigiano.

Sua sorella, l'operaia Natalina Vacchi,
insieme ad alcune altre operaie,

capeggi� lo sciopero compatto
della sua maestranza nel marzo 1943,

in segno di solidariet�
con gli operai dell'alta Italia,

e in seguito a ci� venne arrestata.

Il 25 agosto, a Ravenna,
� condannata all'impiccagione,

dopo aver prima assistito
alla fucilazione di altre 10 vittime,

e all'impiccagione di un gappista.

Per tutta la giornata,
come in pellegrinaggio,

i cittadini passarono davanti alle
vittime lasciate esposte al sole,

per dileggio e vigliaccheria,
dai nazi-fascisti.

I quali si erano affrettati
ad abbandonare il posto.

� un fatto tra mille,

in una storia di rappresaglie selvagge,
rastrellamenti,

incendi di case e di villaggi,

cacce all'uomo.

Fucilazione degli inermi contadini,

rei di avere aiutato e assistito
i loro fratelli partigiani.

Ecco un documento repubblichino
che presentava sfacciatamente

un rastrellamento ad opera
delle famigerate Brigate Nere.

Ma i visi di questi giovani
rimangono sereni.

La fede non � spenta nei loro cuori.

Fourilegge e banditi, li chiamavano.

Li invitavano a riflettere,
a uscire dai boschi.

Ma i partigiani sono rimasti,

nelle macchie e sui monti.

E i contadini e gli operai
hanno resistito nelle case.

Il Supremo Commissario non ha fatto
uso del diritto di grazia spettantegli

ed ha confermato l'esecuzione
delle suddette sentenze di morte.

Il tribunale speciale
per la sicurezza pubblica.

...la sentenza � stata eseguita
mediante fucilazione.

...di morte...

ATTENZIONE!
La Brigata vi vede, vi sente, e vi punisce.

Il cammino della rinascita italiana
� seminato di morti.

Migliaia di morti.

Vediamo qui,

esempio del sacrificio di tutti,
Giorgio Lab�.

L'origine della guerra partigiana

si pu� riconnettere alla ventennale
resistenza del popolo italiano,

ai 4.000 morti caduti per le strade

per contendere al fascismo
la via del potere nel 1922,

ai 100.000 prigionieri confinati
ed esuli del triste ventennio,

alla Brigata Garibaldi di Spagna,

dove si formarono i quadri
della futura lotta partigiana,

ai grandi scioperi del Marzo 1943

che incrinarono dalle fondamenta
l'edificio fascista,

alle Quattro Giornate gloriose della
insurrezione napoletana dell'Ottobre '43,

che misero in fuga i tedeschi.

Il movimento spontaneo del popolo
si inquadra e si organizza

per opera dei partiti del
Comitato di Liberazione Nazionale

che, attraverso la stampa clandestina,
lanciano le parole d'ordine.

Oltre la linea del fronte,
nel paese occupato,

cresce e si estende
il movimento dei partigiani.

Sono sui monti,

dove si � svolta in ogni secolo
tanta storia italiana,

dagli eremi francescani
alle riunioni dei Carbonari,

e alle avanguardie di Garibaldi.

E gi� nella valle,
nei paesi spopolati,

ci sono le case, le donne,
i vecchi e i bambini.

La vita dei paesi � paralizzata.

Donne, vecchi e bambini.

E ad essi va, dal campo montano,
il pensiero dei combattenti.

� nella stretta collaborazione
fra popolo e partigiani,

� nell'unit� della nazione,

che la lotta per la libert�
vive e si espande.

L'Italia � un paese di montagne,

di altezze e di abissi,

di cadute dolorose, qualche volta,

ma sempre di resurrezioni indomabili.

La grande montuosit� del nostro paese,
dove i monti coprono il 40% del suolo,

� favorevole alla guerra partigiana,

con le sue speciali
tattiche tridimensionali,

gli spostamenti dalle due
parti degli spartiacque,

la visibilit� dall'alto
come da nidi di aquila,

le rapide concentrazioni
su obiettivi determinati.

Sempre pi� organizzati
in vere e proprie formazioni militari,

in brigate e divisioni,

i partigiani operano con la tecnica
della moderna guerriglia:

rapide azioni di sabotaggio,
coordinate e in grande stile,

che intralciano i movimenti del nemico.

Tagliano
le grandi arterie di comunicazione.

Paralizzano le linee ferroviarie.
Minano e distruggono i ponti.

E giunge finalmente il momento in cui
si affronta il nemico a viso aperto,

in azione di guerra.

Ecco qui:
gruppi di scherani dell'esercito nemico

si arrendono
alle prime formazioni partigiane..

Di fronte a questa compattezza
del popolo italiano,

che nell'unit� ha trovato la strada
per riconquistare la sua libert�,

si piega l'orgoglio tedesco.

Forse, i prigionieri gi� pensano
alla tragica vanit� delle stragi

e delle devastazioni.

CREDERE OBBEDIRE COMBATTERE

Intanto, come marionette
di un folle carnevale di sangue,

si muovono i tedeschi
coi loro servi fascisti.

Marcia funebre della distruzione.

MOLTI NEMICI
MOLTO ONORE

NOI TIREREMO DRITTO

Con saluti operettistici,

si svolge la buffonata
del congresso fascista di Verona.

Ecco i gerarchi vanesi, incapaci,
gesticolatori e feroci:

Alessandro Pavolini,

Dollmann, Buffarini-Guidi,

Graziani.

Eccheggia, ancora una volta,
il canto del tradimento.

Ma le voci sono stonate e disperate.

Tutt'intorno, distruzioni,
rappresaglie e incendi..

Centinaia di navi distrutte.
Un'intera flotta.

Centinaia di aeroplani.

Chilometri e chilometri di binari.

Migliaia di vagoni.

Centinaia di stabilimenti industriali.

Centinaia di centrali elettriche.

I frutti del duro lavoro
di un popolo povero

vengono sistematicamente distrutti.

La case, rase al suolo e incendiate.

Le donne e i bambini,
assediati e affamati.

Questa, la tragica eredit�
lasciata al popolo italiano dal fascismo.

Monopolizzatore bugiardo
dell'amor di patria.

In questo quadro di disperazione
e di tirannia,

la stampa clandestina
dei partiti antifascisti

mobilita le forze migliori
del popolo italiano.

Quante volte � stata rischiata
la vita per compilare, comporre,

stampare e diffondere
quei fogli gloriosi?

Quante volte hanno rischiato
la vita gli operai tipografi?

Quante volte hanno rischiato la vita
le donne coraggiose del nostro popolo?

Oscure, eroiche operaie
della stampa clandestina,

che � un atto d'accusa
contro i rinnegati,

una sentenza di morte
contro i nemici della patria.

E, come sui monti e nelle campagne
combattono i partigiani,

nelle citt�, accanto alle grandi
azioni di massa e agli scioperi,

si organizzano i gruppi
e le squadre di azione popolare,

i GAP e le SAP,

per seminare il terrore e lo scompiglio
nelle orde naziste

e nei branchi fascisti.

Il popolo italiano non scorder�
l'intrepido valore degli operai,

dei contadini e degli intellettuali.

Lotte di ogni ora,
senza scelta di mezzi e senza quartiere.

Gli italiani non dimenticheranno
i caduti del 24 Marzo.

Uccisi nel buio delle Fosse Ardeatine,

i 320 martiri furono le vittime

di un ingiustificabile atto
di rappresaglia e di terrorismo.

Il loro commosso ricordo

si unisce a quello delle tante e tante
vittime del Moloch tedesco.

Fosse Ardeatine, Mauthausen,
Majdanek, Buchenwald...

In Italia e in Europa,
ovunque, ogni citt�, ogni paese,

ha avuto i suoi campi della morte.

Sanguinose tappe
per la riconquista della libert�.

L'Unit� clandestina riporta
il comunicato di guerra partigiana

sull'azione di Via Rasella.

Dichiarazione del Comando
dei Gruppi d'Azione Patriottica.

2) Tutte le azioni dei G.A.P.
sono dei veri e propri atti di guerra

che colpiscono esclusivamente
obiettivi militari tedeschi e fascisti,...

Di pieno giorno, a Roma.

Un comune carretto da immondizie
� carico di esplosivo ad alto potenziale.

Un picchetto di GAP
� appostato nella strada silenziosa.

Ed ecco che arrivano, cantando una
canzone da manigoldi, le SS tedesche,

i carnefici, i torturatori.

Si sono gettati carponi per terra.

Ed eccone, a terra, 30 SS,
per non sollevarsi mai pi�.

E per la strada segnata
dalle scheggie dei colpi dei GAP,

infuria ora la reazione tedesca
contro la popolazione inerme.

L'ignominia del comunicato Stefani
sulla stampa fascista.

"Il comando tedesco, perci�, ha
ordinato che per ogni tedesco ammazzato,

dieci criminali comunisti-badogliani
saranno fucilati.

Quest'ordine � gi� stato eseguito.

La casa di Via Tasso,
centro poliziesco di torture,

e la prigione di Regina Coeli,
con la funebre corsia del sesto braccio.

Achtung! Achtung!

Risuona l'appello tedesco.

La bestiale vendetta svuota le celle.

Mazzini Enrico.

Norma Fernando.

Conti Edmondo.

Zum sp�ter!

Un poliziotto ha fatto
un macabro doppio gioco,

cancellando e sostituendo dalla lista degli
ostaggi condannati i nomi di dieci ebrei.

Questo non potr�far dimenticare
lo sterminio di milioni di ebrei

nei campi della morte tedeschi.

Fosse Ardeatine.

Di notte,

lungo la strada suggestiva
che porta alle cave,

dopo l'ignobile conteggio,

le vittime sono sospinte
verso il luogo del massacro,

per un martirio pari
a quello dei primi martiri cristiani.

E nel buio della cava,

riappare il segno di tutti i dolori umani,

e della redenzione.

Con l'ottusit� dei criminali,

i tedeschi credettero
di poter occultare la loro efferatezza

facendo saltare gli accessi alle cave.

Cos�, il ritrovamento delle vittime
fu particolarmente difficile,

e pot� attuarsi solo mediante
pazienti ricerche lungo i cunicoli.

"Reparto riconoscimento"

Gli oggetti appartenuti ai morti
vengono raccolti per l'identificazione.

La polizia scientifica non ha trascurato
nessun mezzo per la sua difficile opera.

Anche un brandello di stoffa
pu� dare a un padre

la tragica conferma
del sacrificio del figlio.

Chi sono
gli autori di queste carneficine?

Maeltzer.

Dollmann.

Caruso. E tanti altri vampiri.

Ecco la cassetta dei suoi furti,

che il capo della polizia, Caruso,
tentava di portare con s� nella fuga.

Ma l'assassino non godr�
il prezzo del sangue.

Il processo Caruso
al Palazzo di Giustizia.

I parenti delle vittime sono convocati.

Il popolo vuole giustizia.

Ma la giustizia fu lenta.

E in molti casi, la connivenza
dei correi entr� in campo,

fino al punto di assicurare la fuga di
alcuni uomini in attesa di processo,

come nel caso del Generale Roatta.

Ricade su queste
demoralizzanti connivenze,

e questi tentativi reazionari
di sabotare l'opera della giustizia,

la responsabilit�
dell'esplosione popolare

a cui si dovette
il doloroso episodio di Carretta,

fascista ed ex direttore
del carcere di Regina Coeli,

su cui si abbatt�
la vendetta della folla.

Fu un fatto solo, isolato.

Ma, certamente, il sangue anche
di un solo uomo non ancora giudicato,

� troppo.

Nel documentare questo triste,
sporadico episodio di violenza,

non dobbiamo dimenticare che
alcuni uomini in mezzo a questa folla

hanno tentato coraggiosamente
di opporsi al linciaggio,

in specie,
un lavoratore del sindacato tramvieri.

Voci coraggiose e ferme,
di figli del popolo italiano.

Ad essi, vada il nostro ringraziamento.

Protetto dai cordoni
dell'Arma dei Carabinieri,

Caruso � trasportato a Palazzo Corsini,
dove avr� luogo il processo.

L'Alta Corte
si insedia per il dibattimento.

Vedo che non � arrivato.

Ecco le figure principali del processo.

Caruso, gi� capo della polizia fascista,

e Occhetto, suo aiutante.

Ed ecco l'avvocato Libotte,
difensore di Occhetto,

intrattenersi col giudice Maroni.

L'avvocato Spezzano, difensore di Caruso.

Berlinguer, pubblico ministero.

Pollock, capo della polizia alleata.

Alcuni giudici.

Ecco ancora
la maschera fatalista di Caruso,

e l'irrequieta faccia di Occhetto.

Il processo ha inizio non pi�
in cospetto delle gramaglie delle donne,

ma dinnanzi ad un ristretto
e strano pubblico,

dove, giudicando ad occhio, non
devono mancare i poliziotti in borghese

confusi con i
rappresentanti della stampa.

Sfilano i testimoni a carico,

agenti di polizia che hanno lavorato
alle dipendenze di Caruso,

e che ora denunciano la lunga serie
di misfatti del questore assassino

al servizio dei tedeschi.

Normale andatura di processo sensazionale:

contestazioni e incidenti
fra l'inflessibile accusa e la difesa

che si prodiga nell'ingrato, disperato
compito di scagionare i criminali.

Il questore Morassini,

succeduto nella carica all'imputato
dopo la liberazione di Roma.

Di ora in ora, Caruso sente gravare
inesorabilmente il peso delle sue colpe.

Il suo viso tradisce l'angoscia.

Un vescovo, teste a discarico.

Parla per l'accusa
l'Alto Commissario Berlinguer.

...i propri eserciti,
tutti i popoli liberi della terra,

anche il nostro Codice...

anche i nostri eroici partigiani,

� circondata dall'attesa
di tutto il mondo civile,

che vuol sapere
se l'Italia nostra sapr� liberarsi,

sapr� riscattarsi da sola,
con la sua sola forza.

E voi sarete a darla,
questa prima risposta.

Voi vedrete le ragioni che io ho avuto
occasione di dire anche al popolo,

al quale dobbiamo accostarci, sempre, del
quale dobbiamo sempre ascoltare la voce,

e che non esito a ripetere qua, a voi,

pur nella maest�
di quest'Aula di Giustizia,

perch� nessuno pi� si attenti

a sacrificare la libert� del popolo,

e i supremi valori,

e la stessa dignit� umana
del popolo italiano, direi,

la stessa esistenza

della nostra Patria,

per le sue brame di potere,

di preda, e di sangue.

Voi darete questa risposta ai nostri
fratelli, che attendono, che soffrono...

Spira un vento gelido di morte

alla rievocazione della strage
delle Fosse Ardeatine.

...a tutti i rinnegati,

a tutti i traditori,
a tutti i fratricidi.

E credetemi,

che se noi potremo con l'opera nostra

risparmiare la vita di un solo...

fare rabbrividire di terrore un solo...

salvare la vita...

I morti delle Fosse Ardeatine
che egli rievoca,

sono presenti nell'aula.

...ebbene, noi potremo dire di
aver compiuto intero, il nostro dovere.

Io, per Caruso ed Occhetto, concludo
chiedendo la condanna alla pena capitale.

Berlinguer ha chiesto la condanna
capitale per tutti e due gli imputati.

L'avvocato Spezzano, difensore di Caruso,

mette in opera i pi� abili artifici

per tentare di accendere
nell'animo dei giurati una piet� che,

se disgiunta dalla giustizia,
� una colpa morale.

...se in questa causa vi pu� essere

ancora una voce di piet�.

Perch� non sia bagnata di sangue umano

questa nostra terra tanto bella,
e tanto martoriata,

e perch� una creatura umana

pu� essere redenta

col rimorso, con la espiazione,

col pentimento,

con la privazione della libert�,

con la gioia di vedere
ogni tanto i suoi figli,

perch� Caruso invece � l�,

lungamente,

nella detenzione.

Ma la vera ragione
di applicare il carcere,

� perch� la sua colpa,
la colpa di una creatura umana,

possa essere redenta attarverso il
calvario di una dura e lunga espiazione.

Allora, signori, sospendiamo l'udienza.

Ma, effettivamente...

per un'ora.
Alle due e mezza riprendiamo l'udienza.

Nell'intervallo delle consultazioni,
si agita febbrilmente tutta l'aula,

nella facile previsione
del giusto verdetto.

L'avvocato Libotte, difensore di
Occhetto, � gi� da tre ore sul podio,

e non rinuncia a nulla pur di strappare
il suo cliente alla morte.

...se mi avete ascoltato,
non ho fatto dell'oratoria

a vuoto.

Io sono uno di quegli avvocati
che non so fare voli pindarici.

Sono voli molto bassi,
radenti il terreno.

Il che vuol dire che non mi allontano
dal processo, vivo il processo,

lo faccio rivivere, in confronto del
giudice che deve esaminare il fatto umano

su cui deve pronunciare la propria
sentenza. Io ho parlato al vostro...

Occhetto, intanto,
disegna automaticamente strane figure.

...ho parlato pedestremente,
ho parlato modestamente,

ma con gli elementi tratti dal processo.

Ed � con questo, lorsignori,
che ho il diritto,

senza fare chiuse enfatiche,

di fare appello alla vostra sentenza,

e, nel prendere commiato
da questa corte eccellentissima,

chiudo il mio dire con

la coscienza

di aver fatto quanto era possibile
per assolvere al mio dovere.

L'Alta Corte ha deciso.

Il giudice Maroni si prepara
a dar lettura della sentenza.

In nome di Sua Altezza Reale
Umberto di Savoia,

Principe di Piemonte,
luogotenente generale del Re.

L'Alta Corte di Giustizia
per le sanzioni contro il fascismo,

nel procedimento penale a carico
di Caruso Pietro, fu Cosimo,

e Occhetto Roberto, fu Umberto,

imputati come dal
decreto di citazione in atto,

visti e applicati gli articoli 5 e 7,
legge 27 Luglio '44,

numero 159 / 488, Codice Penale,

dichiara Caruso Pietro, fu Cosimo,
e Occhetto Roberto, fu Umberto,

colpevoli del reato loro ascritto.

con le attenuanti generiche
nei confronti del solo Occhetto.

E in conseguenza condanna

Caruso Pietro alla pena di morte
mediante fucilazione alla schiena.

Occhetto Roberto ad anni 30 di reclusione
ed alle spese del procedimento.

Ordina la pubblicazione
della sentenza, per estratto,

in tutti i giornali quotidiani
della capitale.

L'udienza � tolta.

Eccellenza, mi riservo
di inoltrare domanda di grazia.

Settembre 23

Caruso scende dal carrozzone.

Aprile 27
Federico Scarpato.

Ecco Scarpato,

il delatore che tante vittime
fece nella sua sinistra carriera.

Giugno 5
Pietro Koch.

Koch, il torturatore della
tristemente famosa Pensione Oltremare

e della Pensione Jaccarino,

macabre succursali di Via Tasso a Roma,

che continu� poi
le sue orribili gesta a Milano.

A morte i fascisti!

Questo grido � di una donna che alle Fosse
Ardeatine ha riconosciuto suo figlio.

� la giusta punizione
dei crimini commessi

che ha abbattuto
i pi� diretti responsabili.

La grave, meditata, giustizia

� il miglior antidoto contro
le incomposte esplosioni di vendetta.

La debolezza della Sirei [?]
� responsabile

delle stragi degli innocenti.

Le donne dei martiri
rievocano i loro cari.

Donne italiane, donne popolane,
forti e senza enfasi,

nel loro composto dolore.

Lei non ha pi� visto...
- Non ho pi� visto niente, signor mio.

Soltanto i panni
tutti imbrattati di sangue,

non mi faceva vedere
altro che bende e ovatta,

spirito,
e niente pi�.

Quando � stato, poi, che hanno portato
via il genero mio, che stava in casa,

allora noi volevamo andarci appresso.

Il tedesco ci ha rigettato indietro,
mentre � scappato

ci voleva portare via pure noi,
arrestare pure noi.

E io gli ho detto "Ma allora voi
non siete venuti per perquisire in casa,

siete venuti per rubare!"

Allora lui mi ha dato uno schiaffo
e mi ha fatto cadere a gambe per l'aria.

Questa donna ricorda come,
in attesa di diventare madre,

invano si rivolse a Koch,
scongiurandolo.

...e invece non arrivava mai.
Dopo il quinto giorno sgravata,

sono uscita e sono andata in Questura,

con questo piccolo,
che non riuscivo neanche fare un passo.

Arrivai l�, a Via Principe Amedeo,
il giorno 23, dopo pranzo,

e mi hanno detto che
lui non poteva uscire.

E io, dopo, la mattina del 24
andai da lui e glielo andai a dire.

E lui dice "Va bene,
sar� questione di qualche giorno".

Gli feci vedere il pupo, e lui
tutto contento che era nato un bambino.

Questa madre vide strappare
dal sanatorio il figlio ammalato.

...verso le 6 di mattina
all'ospedale Forlanini.

Controllano se � al Forlanini, vanno l�,

mio figlio stava studiando, perch� lui
faceva il 3� anno di Universit�,

doveva dare gli esami quando usciva...

Dicono " Che sei a letto?" No, vedi,
sto studiando, sono un p� raffreddato".

"Siamo venuti a ritirare quella bomba".

"Quella bomba? Ma tu sei scemo!
Io non la ho questa bomba".

"Su, su, su, caccia fuori questa bomba!"

"Ma io l'ho data a Stelvio",
un altro amico che hanno preso insieme,

poi lo hanno rilasciato.

"Andiamo da Stelvio!". Mio figlio, povera
creatura, quando esce fuori della porta,

vede due assassini delle SS,
coi fucili mitragliatori sulle spalle.

# Rossi di sangue e carichi di gloria #

# sorrideremo nel riveder la vita #

# Sul campo sorger� la nuova Italia #

# con la guerriglia. #

# Sul campo sorger� la nuova Italia #

# con la guerriglia. #

# Per tutte queste vittime invendicate, #

# per tutte queste facce scheletrite, #

# compenseremo sulle barricate #

# piombo per piombo! #

I 320 non sono morti per caso,

vittime del capriccio
di una polizia spietata.

Sono combattenti della lotta clandestina

che hanno accettato
serenamente la loro sorte.

A nessuno per�
� balenata in mente la verit�,

ovverosia che io sono un italiano,
sono un patriota,

uno che � pronto a versare
il suo sangue per la patria.

Cos� scrisse una delle vittime
in una lettera che gli fu trovata indosso.

La Messa dei morti per la libert�.

Lo stesso rito della Messa sui monti,
coi partigiani.

A migliaia sono caduti combattendo,

e riposano sui nostri monti,
nelle campagne e nelle citt�,

piamente sepolti dai compagni, italiani
e alleati, uniti nella lotta comune.

Dopo la sua liberazione,

Roma celebra il 18 febbraio
la giornata del partigiano e del soldato.

Giornata di solidariet� nazionale
e di appello al volontariato di guerra.

Si organizzano aiuti e forniture di armi

ad alimentare la fede e la battaglia
dei combattenti del popolo.

L'Unione Donne Italiane offre la
bandiera ai Volontari della Libert�.

La folla ascolta la parola
del Ministro Mauro Scoccimarro,

che addita le vie
della rinascita nazionale.

Leviamo in alto,

la bandiera dei Volontari della Libert�,

vessillo del nuovo Risorgimento,

simbolo della rinascita della patria.

Rendiamo con essa il saluto
agli eserciti di tutti i paesi.

Essi combattono contro
la schiavit� del nazismo,

per la libert�
e l'indipendenza dei popoli.

Dinanzi ad essa,

in nome di tutti i nostri morti,

giuriamo di cancellare dal nostro paese,

il disonore e la vergogna del fascismo,

e di riguadagnare all'Italia,
libera e indipendente,

la stima ed il rispetto
di tutti i popoli liberi del mondo.

Viva l'Italia!

Soldati del Corpo di Liberazione,
che combattono accanto agli Alleati,

e Volontari della Libert�,
cio� partigiani,

combattono una sola guerra, al di qua
o al di l� della linea del fronte,

e formano un solo esercito.

Il generale Alexander
insignisce il capo partigiano Boldrini,

soprannominato Bulow,
della medaglia al valore.

La giovent� italiana parte per il fronte.

I partigiani hanno trascorso
tutto l'inverno sulle montagne,

resistendo e combattendo,

bench� un proclama del generale Alexander

li avesse invitati a
ritornare alle loro case

durante la tremenda
inclemenza della stagione,

e i rastrellamenti dei tedeschi
e delle Brigate Nere fasciste.

Tutto l'inverno � stato
un susseguirsi di azioni di molestia,

di sabotaggio, di agguati.

Con la primavera, i partigiani
entrano decisamente in linea,

contemporaneamente agli eserciti alleati
che attaccano su tutto il fronte.

Si intensificano le operazioni,
e si susseguono con ritmo crescente.

La liberazione del Nord si approssima!

Carri armati sfilano
all'alba lungo le strade.

Una donna del popolo
reca un messaggio con notizie precise

sui movimenti delle truppe tedesche.

� l'ora dell'azione.

Ultimi febbrili preparativi,
si distribuiscono le munizioni.

Le staffette portano l'annuncio decisivo.

I comandi dislocati lungo
le linee del fronte in movimento

ricevono l'ordine di attaccare ovunque.

La parola d'ordine del Comitato di
Liberazione Nazionale Alta Italia �:

insurrezione nazionale,
sciopero generale, difesa delle fabbriche,

azione a fondo
contro tedeschi e fascisti.

L'insurrezione nazionale
scoppia in tutta l'Italia del nord.

Nelle citt�, spopolate di uomini,

le donne sostengono l'azione
antitedesca e antifascista.

Le operaie di Biella
organizzano uno sciopero imponente.

Scioperi scoppiano in tutte
le citt� del nord simultaneamente.

I partigiani, intanto, procedono alla
graduale conquista dei punti chiave.

Le strade principali sono bloccate.
Sono imminenti gli scontri decisivi.

Insurrezione a Novara.

Ormai la situazione
� in pugno ai partigiani.

Il vescovo della citt� si reca, calmo,
a trattare la resa dei tedeschi

al comandante delle truppe partigiane.

E i saccheggiatori
di Hitler e di Mussolini

si danno prigionieri.

La citt� in festa rievoca i 13 martiri di
Vignale trucidati dalla rabbia nazista.

Con fraterno entusiasmo
sono accolte le divisioni partigiane.

La popolazione di Biella liberata
ascolta la parola di Moscatelli,

capo dei garibaldini della Val Sesia.

Da tutte le montagne,
da tutti i paesi della Lombardia,

le truppe partigiane
affluiscono verso Milano.

Sotto la guida del Comitato di
Liberazione Nazionale Alta Italia,

Milano si prepara alla riscossa.

Fervono gli ultimi preparativi
che danno inizio alle prime azioni.

Ci si prepara a combattere, e si
combatte, in tutte le strade della citt�,

che � sempre all'altezza
delle sue 5 giornate.

Giusta reazione popolare
contro i traditori del paese.

Non vi � dubbio
sull'esito della battaglia.

E altro sangue partigiano
� versato ancora per le vie di Milano.

Il numero dei prigionieri
aumenta di ora in ora.

Ecco le facce spaurite
dei teppisti delle Brigate Nere.

Le ignobili donne che
hanno trescato coi tedeschi

vengono rasate sulle vie e sulle piazze.

Mentre le vere donne d'Italia
accolgono esultanti i liberatori.

Esse, che hanno dato tanto contributo
di sacrificio e di sangue

alla resistenza e alla guerra partigiana,

costituendo anche
distaccamenti e brigate femminili,

oltre all'opera rischiosa
di collegamento e di resistenza.

Presidi tedeschi e bande di fascisti

marciano incolonnati
verso i campi di concentramento.

I campi sportivi diventano
campi di concentramento

e accolgono la folla
dei tedeschi e dei fascisti prigionieri.

Scendono in citt� dalle regioni vicine
le vittoriose truppe partigiane.

Intere unit� tedesche
si arrendono ai comandanti partigiani.

� il crepuscolo degli dei teutonici,
falsi e feroci.

In Piazza del Duomo,

il comandante partigiano Moscatelli
parla al popolo di Milano.

Gi� la vita di Milano
riprende il suo ritmo di lavoro.

Escono i primi giornali.

Con entusiasmo
vengono accolte le truppe alleate.

Il popolo saluta con
un'ondata di applauso i bersaglieri.

La fraternit� d'armi
nell'ebbrezza della vittoria

unisce i partigiani
ai soldati nostri e a quelli alleati.

Il criminale di guerra
Graziani � arrestato.

I tribunali del popolo
applicano una pronta e severa giustizia,

a cominciare dall'uomo sanguinario,
teatrale, gesticolatore e incapace

che corruppe il paese e
lo port� alla rovina: Benito Mussolini.

Colui che, da ragazzo,
disse una volta a sua madre:

"Verr� un giorno
che l'Italia mi dovr� temere!"

Colui che pi� tardi disse

che "l'Italia aveva bisogno
di un bagno di sangue".

Accanto a lui,
i cadaveri di altri gerarchi.

Se avanzo, seguitemi.
Se indietreggio, uccidetemi.

Ecco Starace,
ex segretario del partito fascista.

Sfilano le vittoriose brigate partigiane:

i Garibaldini della Val Sesia,
le formazioni Matteotti,

le brigate "Giustizia e Libert�",
Val Toce, le "Brigate di Dio",

Beltrame, Oltrep� Pavese,

sfilano i GAP, le SAP,

gli artefici tutti
del nuovo Risorgimento d'Italia.

Dalle rovine del fascismo,

faticosamente,

rinasce l'Italia.

Mentre ancora ferveva
al nord la battaglia,

gi� nel sud, devastato e depredato,
riprendeva il lavoro e la vita.

Ed anche qui sono all'avanguardia
i pi� modesti, i pi� puri:

gli operai, i contadini,
le donne, la giovent�.

Ferruccio Parri,

il popolare "Maurizio" che ha guidato
i partigiani dell'Alta Italia,

e che oggi � alla testa del governo,

nella cerimonia in Campidoglio per la
fine della guerra, ha fra l'altro detto,

con la sua parola semplice ed educativa:

"Voi conoscete
la nostra situazione attuale:

poco da mangiare, niente da scaldarci,

molta gente senza tetto
e quasi senza vesti,

miseria.

Ma che importa, se questo �
il prezzo del nostro nuovo destino

di popolo democratico,
pacifico e laborioso?

Benedetto sia il sacrificio
dei nostri figli migliori,

fucilati, massacrati, periti fra gli
stenti e gli orrori dei campi tedeschi,

se questo � il prezzo fatale perch� la
nazione si svegli, si ritrovi, e risorga."

Queste, le parole di Parri.

Perse le deleterie ubriacature
della retorica fascista,

e i sogni archeologici e neroniani
che la invecchiavano,

la nazione,

con la forza paziente,
onnipotente, del lavoro,

si propone di fare,
dell'Italia in rovina,

il giardino d'Europa.

La tecnica moderna, in mano
a una popolazione laboriosa e pacifica,

� in grado di riscattare
il paese dalla miseria,

e di dargli la vocazione della prosperit�.

Ritrovata la sua bella e originale
anima francescana e garibaldina,

fatta di bont�, d'umanit�,

l'Italia si incammina
sulla strada dell'avvenire.

Italian subs by edam17 @ KG
January 2013