All language subtitles for Il cacciatore S3E1

[DIALOGO NON UDIBILE]

[ROMBO DI AEREO]

- Che succede ?
(radio) C'è un ingorgo, dei lavori.

- Non avete controllato ieri ?

Ieri era libera, capo.

- Porca puttana, non ti infilare.
- Lo so, lo so. - Fermi !

Fermi !

[CLACSON]
Fermi !

- Fermi ! - Tiraci fuori da qui.
Tiraci fuori da qui !

(radio) Due moto sospette alle
nostre spalle, due moto sospette.

- Tenetevi pronti.
Esci dall'ingorgo. - Si avvicinano.

Potrei ucciderti.

Scusami.

[RISATE]

Prendigli la targa.
Teste di minchia !

- Salvo, apriti un varco
sulla destra. - Così allunghiamo.

Non me ne frega una minchia !
Apriti un varco sulla destra !

Vai, vai, passa.

Dottore, dica a Giada che arriviamo
in aeroporto in ritardo.

No, no, torniamo indietro.
Non me la sento.

- Non me la sento.
- E' sicuro ? - Sì.

- Torniamo a Palermo, torniamo
a Palermo. - Torniamo a Palermo.

Senti, devo... Dov'è la bottiglia ?

Gliel'ho passata prima, dottore.

- Ci fermiamo da qualche parte ?
- No, andiamo.

Andiamo.

-No, non voglio ! -Carlotta, basta !
Che è successo ? -Mi dispiace.

Sulla strada c'erano dei
rallentamenti. Come sta Carlotta ?

- Voglio papà ! - Bene,
vedrai che ora si calma, tranquillo.

- Ci sentiamo dopo.
- Ciao.

Dottore, grazie.

So che cosa pensa.

Ma una scrivania ordinata è frutto
di una mente malata.

- Aveva promesso di riordinare.
- Lei dice che prometto troppe cose.

Perché siamo qui,
fuori dagli orari stabiliti ?

- Ha avuto un'altra crisi
durante lo spostamento ? - Sì.

-Ha preso le pillole ? -Quella roba
non la prendo. -Ora possono servire.

A me serve rivedere Giuseppe.

Giuseppe Di Matteo,
per questo mi ha chiamato.

Lo devo rivedere lì,
dove si metteva sempre.

Lì, su quel divano.

Ne abbiamo già parlato.
Era parte dei nostri accordi.

- Far sparire lo stress e Giuseppe
da questa stanza. - Non è stress.

Giuseppe è la mia forza.
Quando lo vedevo, non avevo paura.

Lo vedeva, perché stava promettendo
sconti di pena ai suoi assassini.

Ci deve essere un modo.
Lei deve rimettere a posto le cose.

- La pago per questo.
- Lei mi paga per stare meglio.

Abbiamo fatto tanta strada,
abbiamo sconfitto il tic alla testa.

Abbiamo lavorato sul rapporto
con la sua ex moglie, su sua figlia.

Io non posso avere paura.

"Paura", di che cosa ?

Paura di morire,
prima di averlo vendicato.

- Prima di prenderli tutti.
- Ha paura di questo ?

O di diventare qualcos'altro ?

- Posso farle una domanda ?
- Sì.

Lei come si vede tra vent'anni ?

Tra vent'anni...

quei bastardi saranno tutti
in galera.

Altrimenti si sarebbero mangiati
tutta l'Italia.

Pietro Aglieri e Bernardo
Provenzano, capi di Cosa Nostra.

Assassini, stragisti, a metà degli
anni '90 avevano cambiato faccia.

Inquinamento, rifiuti tossici,
appalti, corruzione politica

imprese infiltrate nella
realizzazione delle opere pubbliche.

Inafferrabili, mitizzati.

Latitanti le cui ricerche
erano affidate ad altri colleghi.

Ma che avevo deciso di catturare
con un'indagine riservata

di cui pochi erano a conoscenza.

Solo io potevo prenderli

e rendere possibile quello
che allora era ritenuto impossibile.

Agendo nell'ombra, con pochi mezzi
e senza appoggi ufficiali.

Dovevo rimediare,
perché io li avevo resi più forti

togliendo di mezzo
tutti i loro nemici, tranne uno.

Quello che da otto mesi
mi costringeva in questo buco

puntandomi in faccia
il suo lanciamissili.

Vito Vitale, l'ultimo corleonese,
re senza regno.

Odiato da Provenzano e Aglieri
e con un unico sogno.

Ammazzare un magistrato.

Otto mesi chiuso qui a cercarlo,
mentre lui girava per la Sicilia

a godersi la vita,
a organizzare la mia morte

senza mai usare lo stesso cellulare
per più di quarantotto ore.

Senza lasciare traccia.

Nulla funzionava,
io non funzionavo.

Ogni sera rimettevo le cose
a posto nella mia testa.

Prima Vitale, poi Aglieri
e Provenzano, uno dietro l'altro.

Perché prima o poi
l'occasione arriva, arriva sempre.

- Aah !
- Aah !

[CLACSON]

Curaro...

Cucù.

Non vali un cazzo.

Di' a Provenzano
che Vitale ti ha lasciato vivo.

-Non ci credo che è domani, non
ci credo. -Oggi, è mezzanotte e due.

- Tra nove ore sto là ?
- Eh.

-Dio ti punisce quando esaudisce
i desideri, Lisa. -Non mi è capitato

ma a guardarti è meglio così.
- Guarda questa.

- Brindiamo.
- Un'altra volta ?

- Muoviti. - Sei pazza ?
- Muoviti, dài.

-Su. -Va bene. -Sì ? -Così domani
sto in coma etilico e mi salvo.

A tutti quelli
che non credono in te !

- Quindi a me stessa. - Madonna mia,
Paola, che mosceria ! - Lo so.

Quello stronzo di papà aveva
ragione. Che ci faccio là ?

Il contrario di quello che dice lui,
no ?

Dài, su, tocca a te, prova.

Con più convinzione, Paola.

Pensa se qui becchi qualcuno
che vedi domani e ti vede molla.

- Che dici ?
- Ma ti pare ? Qua ?

All'Antimafia hanno tutti il bastone
nel culo, tu andrai benissimo.

Sei simpatica, sì.

Andrà bene.

- Okay.
- Prova.

- Eh, meglio.
- Meglio.

Qual è il tuo problema, Barone ?

Se si tratta di Vito Vitale,
devi chiamarmi, ecco il problema !

- Infatti ti ho chiamato.
- No, hai convocato il DDA.

I fratelli Curaro sono
uomini di Provenzano.

Mia l'indagine, mio il mandamento,
sono qua per aggiornarvi.

- Non capisco che ti sfugge.
- Chi è il mandante ? Vitale.

Se c'è un omicidio,
è più importante l'assassino.

Avete finito ?

- Sì. - Sì.
- Bene.

- Vi presento la nuova collega,
Paola Romano. - Buongiorno.

- Buongiorno. - Arriva dalla Procura
di Napoli, l'ho fatta applicare DDA.

- Accomodati qua.
- Grazie.

Avrete sentito parlare
della sua indagine Sisma.

L'esperienza su narcotraffico e
pubblica amministrazione sarà utile.

Paola, qua ti chiameranno
"Cacanidu", si usa così.

- Cacanidu ? Più che altro RDC.
- Eh.

E' tradizione, non offenderti
come ha fatto qualcun altro.

No, sono abituata a molto peggio.

Possiamo cominciare,
ma senza alzare la voce, grazie.

Allora,
ieri in contrada Santa Marinella.

Vittime dell'agguato
i fratelli Curaro.

Uno è morto e l'altro è ferito.
Sono in contatto con l'ospedale.

Appena migliora, lo interrogo.

Ci sono troppi buchi da colmare
sul sistema Provenzano.

Su Provenzano non ti dirà niente.

Se parla, se parla, parlerÃ
di chi gli ha sparato, Vito Vitale.

-Io devo esserci all'interrogatorio.
-E' competenza mia.

Vitale vuole ammazzare me.

Senti, Barone,
io capisco la tua tensione

ma da stamattina mi rompi
i coglioni. - Minnella. - Dimmi.

Ho violato qualche regola ?
Ho saltato un protocollo ?

- Altrimenti lasciami lavorare.
(in siciliano) Lavora, lavora.

C'è una perizia sulla macchina.

I colpi sono stati sparati
da un fucile mitragliatore.

- Paola, aspettami qua in corridoio.
- Va bene.

-Allora ? -Devo esserci all'incontro
con Curaro, fallo portare qui.

- Sì, sarebbe utile.
- Quello Vitale se lo vende.

Quando abbiamo parlato con uno così
vicino ad Aglieri e Provenzano ?

Devi farlo portare qui
per un interrogatorio.

-Io mi apro un varco e poi cerco
di vederlo da solo. -Ti vedo carico.

Potrai elargire energia qui in giro.

- Paola Romano la prendi in carico
tu, ne ha bisogno. - Scherzi ? - No.

- RDC, raccomandata del cazzo ? No.
- E' qui per meriti.

-Ha fatto un gran lavoro. -E' figlia
dei Romano, ex membro laico del CSM.

Due penalisti che venderebbero
la madre per vincere una causa.

- Guardiamo i genitori per capire
se uno è adatto ? - Bene.

La prendo, affidamela. Che le faccio
fare ? La metto su Vitale ?

O sulle nostre indagini riservate
su Provenzano ?

A che mi serve
questa spina nel fianco ?

A farti sentire
la mia spina nel fianco.

Farti sembrare un PM
pronto a tirare su nuove leve

non uno che usa un uomo ferito per
entrare nell'indagine su Provenzano.

- Allora Curaro lo fai portare qui ?
Hai trovato il modo ? - Romano.

Vieni.

Barone non vede l'ora di iniziare
a lavorare con te.

Vi lascio soli.

Allora, che devo fare ?

Vito Vitale ?

Cominciamo dalle basi.

Veramente, io non fumo.

- Tu non fumi ?
- No.

Perfetto.

[MUSICA POP]

[FISCHI]

Lo vedi ? Nessuno ha reagito
ai morti che facciamo. Sai perché ?

Non ci credono
che io vado fino in fondo.

Come te... Non hai paura a dirmi che
ammazzare un magistrato è difficile.

Io ho detto solo
che non è andato all'aeroporto.

Ti metti là, aspetti il magistrato.
Sennò, che fa ? Niente.

Corrompi qualcuno là dentro.

Vito, quelli sono militari.
Se mi denunciano, mi consumano.

Tu devi avere paura di me,
non di una denuncia.

[APPLAUSI]

Facciamo così, se non mi porti
una bella notizia entro due giorni

io ti ammazzo, che dici ?

Ora levati dalla minchia,
per stasera hai fatto la guardia.

- Chi deve ammazzare ? - Quelli che
ti hanno messo gli occhi addosso.

- Che carino !
Allora devi fare una strage. - Sì.

- Perché non ammazzi
tutte quelle che ti fai ? - Sì ?

- Sì, tipo la pasticcera.
- Ah. - Ah...

- Così tu diventi l'unica regina ?
- Sì. - Vieni qua.

Dove vai ? Dove vai ?

[SQUILLI DI CELLULARE]

- Andrea. - Ehi, ti è arrivato
il giornale ? - Minchia, sì.

- Vuoi deprimermi. - Sei anni
di Antimafia e ci vedono così.

"Pietro Aglieri,
l'italiano più influente del mondo."

E' più pericoloso di Provenzano.

Niente depressione, non te lo avrei
mandato senza una buona notizia.

- Curaro ? - Sta meglio, domani lo
portano in Procura per interrogarlo.

Grazie, grazie, capo.

- Vedrai che qualcosa
gliela tiro fuori. - Okay, ciao.

(Tv) Un agguato di stampo mafioso.

A bordo della vettura, i due
fratelli Curaro sono stati falciati

dai proiettili di due mitragliatori.

Barone, Barone...

Io ho scommesso tutto su di te
e ancora non hai preso Vitale ?

Davide,
vieni a vedere il telegiornale.

(Tv) L'altro è in ospedale
in condizioni critiche. - Dov'è ?

- Ignota l'identità degli assassini.
- Davide !

Guarda chi c'è, Davide.
Ancora in giro stai ?

- Eri sparito ed ero più contenta.
- Non è vero, Soniuccia.

- Ti sono mancato, vero ?
- Sì, ti piacerebbe. - Come stai ?

Tua mamma come sta ?
Dài, ti accompagno al lavoro.

No, mi hanno cambiato i turni
al bar, mi fai fare tardi.

Che vuoi ? Sei sempre appostato
qua sotto. Che vuoi ?

Che ci fidanziamo, questo voglio.

Aspetta, Soniuccia,
fatti guardare un minuto.

- Sei bellissima.
- Grazie.

Il vestitino nuovo, la borsetta.
Questa te la compro originale.

Ah, sì ? Vera costa un milione.

- Sto in un posto,
un posto particolare. - La galera.

Sì, la galera...
Sto in un posto, con un tipo.

Uno così non te lo immagini.

E' speciale, non si può spiegare,
è troppo diverso.

- Chi è questo "troppo diverso" ?
- Parla piano, non si può dire.

Se non si può dire,
è sempre la solita cosa.

Soniuccia, Soniuccia, Soniuccia,
un secondo.

In diretta da Sanremo,
la città dei fiori, tu, tu

anche se il fiore più bello, sei tu.
- Davide. - Che c'è ?

Hai una pistola, non è cambiato
nulla da quando ti mettevi nei guai.

Porto la pistola quando sono qui,
ho cose in sospeso del passato.

Tu non ti devi preoccupare,
qua nessuno ti caga, manco io.

- Tanto io domani torno.
- Torna. - Domani torno.

Minchia, quant'è tardi.

Lo so, è tardi, scusa.

Tieni, continua.

Vuoi rimetterla a posto ?

Perché la prendi ogni volta
che esci ? Ti piace così tanto ?

E' bella.

Con il calice liturgico
non faccio tutta questa figura.

Hai qualcuno da impressionare ?

- E' una ragazza ?
- Lasciamo stare.

- Già l'ha vista e mi ha mandato
affanculo. - Ha fatto bene.

Mi ricordi me alla tua età.

Anch'io me ne andavo in giro
portandomela per sentirmi più forte.

Tu più forte ?

Questa pistola sta qua
da dieci anni.

Non immagini
quanta gente ci ho ammazzato.

Poi però un giorno
Riina mi disse di sparare a uno.

Io non l'ho fatto.

Da allora ho giurato a Gesù Cristo
che non avrei più ucciso.

Tutti hanno iniziato a ridere di me.

Vuoi sapere chi è stato l'unico
a essermi rimasto accanto ?

Lui.

Mi ha protetto.

Mi ha reso quel che sono.

Se vuoi restare, ricordati che qui
le cose di nascosto non si prendono.

Vuoi portartela dietro ?

Fallo.

- Pietro, ti fidi così tanto di me ?
- No.

Ma so che non la prenderai più.

Mi pare di capire
che a quella ragazza ci tieni.

[BUSSANO ALLA PORTA]

-E' arrivato Curaro ? -La luce rossa
era spenta. -Che vuoi ?

- Ho fatto quello che mi hai chiesto
di fare e... - E ?

- Posso venire con te
all'interrogatorio ? - Scherzi ?

Prima di entrare in un
interrogatorio così... Un secondo.

Basta con le fotocopie da stagista,
voglio imparare.

Hai ragione,
quello che è giusto è giusto.

Ti do un caso complicato, vediamo.
Eccolo qua.

Il favoreggiamento di Michele Greco.

Non ne sono mai venuto a capo,
magari tu ci riesci, fammi sapere.

Andiamo, Leo.

Aspettare Curaro qui, che senso ha ?
Il vantaggio su Minnella è minino.

Sempre vantaggio è.
Spazio gratis, minimo, ma gratis.

Da questi vantaggi
io ricavo qualcosa sempre.

Andiamo in ospedale. Curaro sta
male, non lo portano più qui.

Ci vediamo là.

Chiamo la Mobile, faccio mandare due
auto aggiuntive, siamo più protetti.

Minnella prende la Circonvallazione
e noi la Cunigliera.

- E' un po' improvvisato, no ? - Sì,
ma siamo in sicurezza, si può fare.

- Tranquillo, Saverio.
- Dottore ?

Va bene,
vado a prendere le mie cose su.

No, aspetta, Leonardo.
Torno subito, aspetta qua.

[COLPI DI TOSSE]

- Saverio. - Diego.
- Sì. - Devi andare tu.

- Perché ? - Perché sì,
io e te siamo la stessa cosa, vero ?

- Siamo la stessa cosa o no ?
- Sì. - Vai. - Va bene.

- Vai, è tardi.
- Va bene. - Vai.

Okay.

- Come fai a mandarcele tutte ?
Sono centinaia di pagine. - Lo so.

Volevo confrontarmi con voi.

Il favoreggiamento di Michele Greco
è vecchio come il cazzo di Adamo.

Voglio dire
che è un caso vecchio di anni.

Non se ne esce, è un vicolo cieco.

Barone me l'ha dato per tenermi
buona, ma l'avevo capito.

- Va in prescrizione
tra due settimane. - E' uno stronzo.

Non immaginate quanto.

Vabbè, dài, se...
[VOCE NON UDIBILE]

Se dopo mi ci metto
e trovo qualcosa, vi chiamo ?

Noi siamo sempre qui,
pronti a darti dei consigli.

- Va bene ? Ciao.
- Ciao, papà. - Ciao.

Indagini scadute
e prescrizione tra due settimane.

Vaffanculo, Barone.

Sono arrivato tardi,
Minnella aveva già cominciato.

Non sono entrato subito e quando
ce l'ho fatta, Curaro era morto.

Ho provato a far parlare
qualcuno dei Ros, ma bocche cucite.

Minnella avrà avuto un quarto d'ora.

Vaffanculo ! Ora lo chiamo.

Aspetta, sei troppo incazzato.
Se ha avuto un quarto d'ora

non credo che ci abbia cavato molto.
- Non possiamo saperlo.

Curaro è crepato, si sarà lavato
la coscienza parlando, Cristo !

Era la nostra grande occasione,
capite ?

Vitale, Aglieri, Provenzano.
Tutti e tre in un colpo solo.

Però, scusate...

Provenzano e Aglieri risponderanno
all'omicidio.

Scoppierà una faida, seguiremo la
scia di sangue e torneremo in pista.

Che c'è ?

Più morti, più indizi, no ?

Anzi, potremmo supporre le famiglie
che si spareranno addosso per prime.

Diego è in ritardo,
ha problemi a casa.

Non vuole dirtelo lui,
quindi lo faccio io.

- Vabbè, se devi andare, vai.
- Va bene, grazie. - Prego.

- Per qualsiasi cosa,
ci aggiorniamo domani. - Sì.

- Perché l'hai mandato via ?
- Ha veramente dei problemi a casa

e poi penso che dovresti riposarti
per una sera.

Una.

Senza fare niente, eh ?

Giochi ?

Uh !

Beh, non vuoi giocare ?

Ti rendi conto che del sistema
Provenzano non sappiamo niente ?

Provenzano e Aglieri chiamano
i loro uomini con questi numeri.

Magari dopo Curaro
Minnella ha tirato fuori dei nomi.

Non voglio parlare di lavoro.

E' un gioco stupido
tirare la pallina nel cestino.

Nemmeno la Romano lo farebbe.

Che stronzo !
La tratti male e ne parli peggio.

- Non è facile...
- Stare qui dentro per una donna.

Non "qui dentro", qui con te.
Vuoi darle una possibilità ?

Lo faccio, Francesca, sempre.
E' che ha... Come ti posso dire ?

Ha quell'atteggiamento
da "sticchio" afflitto

quando si tira i capelli dietro
l'orecchio, quando si caga sotto.

Poi tutta questa voglia di lavorare
non ce l'ha, l'ho capita.

Come capisci tu le donne...

- Pensi che io non ti abbia capito ?
- E' un po' che gioco.

- Non hai capito.
- Sì, che l'ho capito.

E' che qua dentro, dài, con tutto
ciò che succede, Curaro morto

la mazzata di oggi...
Minchia, che mazzata che ho preso.

Non hai capito che ho una pista
alternativa su Aglieri e Provenzano.

- Veramente ?
- Adesso non ti eccitare.

Non te ne parlo, perché
mi metti ansia da prestazione.

Va bene, con calma, quando vuoi tu.

Quando voglio.

- Poi ci sta.
- Che cosa ?

Pulisco la chiesa, i calici sacri,
non devo avere la pistola.

Ti devo ringraziare assai.

Mi permetti di stare a casa tua
e questo non è da tutti.

Pensavo che con te mi trovavo in
un posto con la piscina, le femmine.

Invece...

-"Invece" ? -Mi fai fare altre cose.
Mi fai leggere libri e studiare.

Mi fai fare cose
che io non so a che cosa servono

però un giorno lo saprò.

- Speriamo.
- Tu sei tipo Miyagi.

- "Tipo" chi ? - Miyagi,
"metti la cera, togli la cera".

- Miyagi di "Karate Kid", il film
del maestro di karate. - Mai visto.

Minchia, che moto !

Fammi una cortesia,
scendi un attimo.

- Buongiorno, Pietro,
simpatico 'sto ragazzo. - Mm.

Già immagino che c'è scritto.
Poi con quello che c'è da fare

tra la metanizzazione e le elezioni
regionali, ci si mette Provenzano

a fare la guerra a Vitale per due
morti ? -Devo portare una risposta ?

Digli, come eravamo già d'accordo

che a Vitale ci penso io,
nessuno spargimento di sangue.

Questo territorio va mantenuto
pulito.

Invece a Curaro, in ospedale...

ci ho pensato io.

Me l'ha detto Zu Binu.

Pensavo che pure tu potevi essere
contento, un problema in meno.

Secondo te, sono contento ?

Ascoltami bene, numero 5.

Da questo momento in poi,
si fa silenzio.

Puoi andare.

Capisci bene chi vuoi diventare
nella vita, Davide.

Un ingranaggio del sistema

o un meccanismo invisibile che
cambia per sempre tutto il sistema ?

Pensaci, pensaci tranquillo.
Ci rifletti e poi ne parliamo.

Andiamo, va'.

Io non capisco.

Qual è il problema ? Se a Provenzano
non piace come dirigo il territorio

se non gli piace
che voglio ammazzare un magistrato

allora gli diciamo
che è lui che non piace più a noi.

-Che cosa ci chiedi ? Di metterci
a disposizione per una guerra ? -Sì.

La guerra si fa con gli amici.

Quelli, se li volete

da oggi sono amici vostri.

Manco Riina e Bagarella gli fecero
la guerra, Provenzano è corleonese.

No, lui non è corleonese.

Lui è nato a Corleone,
ma non è corleonese.

Lui ha dimenticato da dove viene.

Quando uno non ama più la sua terra,
ci deve finire sotto.

E' vero o no, Mancuso ?

Ti piace la musica, eh ? Muovi
sempre le dita, tic tac, tic tac.

- Mi hai scassato la minchia.
- Oh, oh... Aah ! Che cazzo fai ?

- Tu non mi devi andare contro,
quando io parlo. - Tu sei pazzo !

- Aah ! - Voglio sentire silenzio,
quando parlo.

Poi, quando ho finito

la risposta deve essere sempre sì,
a Vito, sì. - Aah !

Le altre due te le lascio,
stasera ti faccio tornare a casa.

- Quello ci fa ammazzare tutti !
Tutti, capisci ? - Vito.

- Vito ! - Non voglio parlare,
vado a Sutera. - Appunto, aspetta.

Non devi girare da solo.
Quelli potrebbero cercare vendetta.

Levati.

Amanda.

- Sei finita nella tana del lupo.
- Vituzzo mio. - Male finì.

[CAMPANELLO]

Scusa un attimo.

Prego.

Grazie.

Quand'è che quelli del Borgo
si mettono a posto ?

Non mi voglio incazzare,
dillo a tuo marito.

Ti porto i saluti
di quelli di Resuttana.

Giusy.

- Che è successo, Renda ?
- Giusy, io...

Io gliela faccio la guardia
a tuo fratello

ma lui continua a rischiare,
vede un sacco di femmine.

- Tutto qua ?
- Mi posso permettere ?

Lo faccio solo
per l'amicizia che ci lega.

Tuo fratello sta perdendo
il controllo.

- La gente si lamenta ?
- No, ancora no.

E' che forse...

Forse non doveva essere lui.

Eri tu che dovevi essere capo.

Lo pensi solo tu o l'hai sentito
dire anche a qualcun altro ?

No, Giusy, solo io.

Va bene.

Allora ci parlo io con Vito
e non ti preoccupare.

Non glielo dico
che hai fatto la spia.

- Io l'ho fatto solo
perché vi voglio bene. - Certo.

["RUN AWAY WITH ME"
DI KEN TOBIAS DALLA RADIO]

- Che ci fai qua ?
- Amanda non viene più.

- Ci ho parlato io.
- Vaffanculo, Giusy. - Vito...

La gente parla e tutte queste parole
non te le puoi permettere.

Smettila di vedere femmine,
di girare per Sutera, per Caccamo.

Là "picciotti" di guardia
non ne abbiamo, è pericoloso.

- E' pieno di uomini di Aglieri.
- Guarda, guarda...

"Idda".

Come ragiona la "picciridda",
come alza la testa.

- Non esagerare.
- Non voglio che ti arrestano.

O che ti ammazzano.

- Sono solo preoccupata.
- Tu sei preoccupata ?

La prossima volta vieni da me,
invece di minacciare le mie femmine.

Il capo sono io.

Bel capo che sei, non capisci
nemmeno di chi ti puoi fidare.

Non ti accorgi che c'è qualcuno
che ti osserva da mesi e viene da me

a dirmi che non hai i coglioni
per comandare. - Chi è l'infame ?

No, no, Vito.

Non ci arrivi da solo ?

Renda, vediamoci stasera.
E' un problema ?

No, ci mancherebbe.

Le indagini sono scadute,
mancano due giorni dalla riapertura

e tra due settimane è tutto
prescritto, è inutile. - No.

Gli altri non ci sono riusciti,
magari potevi riuscirci tu.

Risposta brillante,
ma resta comunque un lavoro inutile.

Il fatto è che non mi servi.

Non mi serve qualcuno convinto
di non poter fare la differenza.

Te lo dico perché sono sincero.
[CELLULARE]

Scusa.

-Navarra, dimmi.
-Se Maometto non va alla montagna...

- In che senso ? - Carmine Renda,
il tuttofare di Vitale

si è appena consegnato
alla Caserma di Bagheria.

- Vuole parlare, ha paura.
- Carmine Renda ? Mai sentito.

- E' attendibile ? - Non hai visto
il fax che ti ho inviato ?

Il fax ? Quale fax ? No.

Vuole parlare solo con te,
io sto andando là.

-Domani troveremo il modo
di fartelo incontrare. -Dov'è ? -No.

Potrebbe essere un'esca
per stanarti, ti stanno addosso.

Manda l'indirizzo,
a me e a Zaza, ora !

- Non ti devi muovere. - Manda
questo cazzo di indirizzo, va bene ?

Stavolta è diverso.

Qua, gira qua, questo è il posto.

Mi dia qualche ora di luce
e il tempo di far arrivare i GIS.

-Voglio il giubbotto. -Di notte per
Bagheria è l'ideale per un agguato.

Leonardo, aiutami. E' l'unico modo
per uscire da questo buco.

Quel pezzo di merda ha fatto foto
a mia figlia e a Giada, ti prego.

Grazie, "amunì".

[CELLULARE]

- Pronto, Navarra ? - Quanto manca ?
- Quanto manca ? - Mezz'ora.

-Trenta minuti.
-Sono tanti, voglio iniziare subito.

- Deve dircelo adesso dov'è Vitale.
- Allora cominciamo. - Okay.

E' lui, sta venendo qui.

Mi sentite ? Sono Barone, richiederò
per lei la protezione dello Stato

ma per ottenerla, deve darci
la posizione del suo capo.

Le dirò tutto, procuratore,
quando sarà qui con i documenti.

Senza di quelli
la mia vita non vale niente.

Non sono mai venuto meno
alla parola data e lo sa

visto che ha fatto lei le foto.
- All'incrocio gira a destra.

Associazione mafiosa, tentato
omicidio di un pubblico ufficiale.

Io non posso decidere
se la mia vita valga più della sua

ma posso garantirle trent'anni
di 41 bis per ogni foto.

Che cosa ha deciso ?

Che cazzo ha deciso ?

Che cazzo fa ? Ci viene addosso !

Saverio !

Saverio ! Saverio !

Pezzo di merda ! Sei un'esca ?
Dimmelo ! Sei un'esca ?

- Che fa ? - Qualcuno mi riceve ?
- Dove lo aspettavate ? Dimmelo !

- Io non so niente ! Non so niente !
- Saverio ! Zaza ! Qualcuno riceve ?

Saverio, Saverio. Copri, metti
la copertura ! Metti la copertura !

Saverio, vieni qua.
Mettiti giù, mettiti giù.

Come stai ? Come stai ?

-Uscite con le mani in alto !
-No ! -Uscite con le mani in alto !

- Fuori ! - Mio nipote ha bisogno
di un'ambulanza.

Metti le mani sulla macchina !
Le mani sulla macchina !

Sta' fermo !

Saverio ! Zaza ! Qualcuno riceve ?

Francesca ? Francesca, stiamo bene.

Stiamo bene, è stato un incidente.
E' stato un incidente, stiamo bene.

Adesso tu...

Tu mi dici subito
dove sta il tuo capo.

Come ha fatto Renda a sapere
che lo volevo ammazzare ?

- Basta, non ci pensare più.
- Sto nella merda, Giusy.

Se dice la metà di ciò che sa,
ci facciamo vent'anni di galera.

Tieniti, questa è brutta.

Come fai a fare queste curve
senza una minchia di luce ?

Finché ci sono io,
tu non ti preoccupare, capito ?

Ora ti porto in un posto di merda.

Se ci stai tranquillo, ne usciamo,
hai capito, Vito ?

Come no, come no.

[MUSICA ROCK DALLE CUFFIE]

Zu Binu, che succede ?

-Nessuno mi ha detto del suo arrivo.
-Ho fatto fatica a venire da te.

Dopo l'incidente del magistrato,
le strade sono piene di poliziotti.

Allora ho cominciato a immaginarlo
morto questo magistrato.

I nostri affari fermi, i funerali,
Palermo che piange e Roma...

Roma che chiede spiegazioni.

Se il magistrato muore,
la pace che ho garantito salta

e ci andiamo di mezzo tutti.

Dobbiamo mantenere il controllo.

Non voglio nessuna guerra,
uno solo scannato.

Vito Vitale,
fallo sparire tu personalmente.

Io rispetto la tua promessa
fatta a Dio

ma ora tu devi mantenere
quella che hai fatto a me.

Zu Binu, con tutto il rispetto...

- Il sangue non è l'unica...
- Ti chiamavano...

'U Signurinu.

Te lo ricordi ?

Pietro 'U Signurinu senza i coglioni

che non spara
quando gli è stato ordinato.

Io allora ti ho protetto.
Non farmelo chiedere un'altra volta.

Come stai ?

- Come sto ? In stato confusionale.

Finire lassù, nei monti, nel nulla.
Poi la paranoia del viaggio.

- Non hai un cavillo
per farmi restare ? - Ci ho provato.

Il ministro dell'Interno non vuole
saperne, dice che puoi anche morire

ma non devi mettere in pericolo
gli uomini della scorta.

Andare allo scontro adesso
non ci conviene.

- Sono 1700 chilometri di viaggio.
- Lo so. - Non ce la faccio.

Ascoltami ! So che non vuoi,
ma è ora di prendere le pastiglie.

- Evita almeno il panico
del viaggio, ti prego. - No.

- Poi ci divento dipendente. - Hai
ragione, ma tu sai trovarla la forza

come hai fatto per andare da Renda.
- Ho visto la foto di Carlotta.

- Sono partito e basta.
- Fallo per lei.

Dal Trentino gestirai l'indagine
su Vitale e starai con lei.

Tu lo sai che succede quando
ci vediamo ? Non mi riconosce.

Scoppia a piangere,
non vuole che la prenda in braccio.

Si calma solo
quando è il momento di andare via.

Saverio, dài.

Grazie.

Ci eravamo promessi
che saremmo arrivati a Provenzano.

Ce la stiamo mettendo tutta
e guarda come siamo ridotti.

Com'è che siamo così soli ? Pure tu,
io so i sacrifici che stai facendo.

La politica ti ha isolato.
Non ti fa incazzare questa cosa ?

- Come la vivi ?
- Come la vivo ?

Non ti piacerà la risposta.

La vivo da uomo di Stato, Saverio.

Andiamo ?

Grazie.

- Che succede ?
- Niente, siamo venuti a salutarti.

Ciao.

A dirti che siamo la stessa cosa,
dottore. Prendiamo quel bastardo.

Volevi un lavoro vero, giusto ?

Prendi,
con questo parli solo con me.

Non spegnerlo mai, io ti chiamo
e tu mi aggiorni, chiaro ?

Quindi sono con te su Vitale ?

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