All language subtitles for Agustí Villaronga - Tras el Cristal ✠ In A Glass Cage - Spanish with German Subs

IN UNA GABBIA DI VETRO

"Cari genitori...

..dall'incidente di Klaus le cose sono
peggiorate ogni giorno di pi�.

Praticamente non parla...

...e pi� che sua moglie,
mi sembra di essere la sua schiava.

Penso sia meglio assumere un'infermiera
perch� si incarichi di lui.

Sarebbe meglio che fosse
del nostro paese...

...perch� non sopporto le persone di qui.

Puoi parlare col nostro vecchio medico...

quello che ci hai aiutato a portare
il polmone di ferro in questo paese.

Fu l'aiutante di Klaus negli esperimenti
sui bambini durante la guerra.

Gli deve dei favori.
Lui lo aiuter�.

Ho disperatamente bisogno di aiuto.

Con la paralisi causata dalla caduta,

Klaus pu� continuare a vivere per anni

ma sempre dipendendo dalla macchina.

Ho bisogno di tempo per me e la bambina.

Sono preoccupata per Rena.

Dovrebbe andare a scuola.

Sono 8 anni che siamo espatriati

tumulati in questa casa.

Non mi sono mai sentita peggio.

Certe volte penso che sarebbe
meglio essere morti.

Grazie per l'ultimo invio di denaro...
e non dimenticate l'infermiera.

Con amore, tua figlia Griselda.

Mamma.

Signora!
Signora, venga!

Dove stai andando?

Signora!

- Cosa c'�?
- E' entrato come un demone.

- Chi?
- Si � infilato dentro.

- Dove?
- Da vostro marito.

Rena..

Vai in camera e prendi le sigarette.

Klaus..

Klaus Tutto bene?

Silenzio!
Dimmi chi � entrato.

- Non lo so.
- Ma era un uomo o una donna?

Non lo so.

Vai a cercare l'altra chiave.

Il tempo stringe. Deve decidersi.

Dipende da lei darmi il lavoro.

Dopo quello che le ho detto,
le conviene darmelo.

Bene. Chi sei?

Sono un infermiere.

Ho sentito che era malato e sono venuto...

...a prendermi cura di lui.

Non credo che questo il modo migliore
di chiedere un lavoro.

Comunque non abbiamo bisogno di nessuno.

Penso che suo marito abbia bisogno di me.

Ci siamo incontrati nell'ospedale del
paese prima che veniste qui.

No, mi dispiace.

Griselda..

Voglio che rimanga.

Non penso..

Lasciaci, per favore.

Cosa c'�?

Vorrei che rimanesse.

E' troppo giovane, non credi?

Preferisco qualcuno che sia giovane.

Non sappiamo chi ci manderebbero.

Qualcuno meglio che un idiota.

A ogni modo, ho scritto ai miei genitori.

Mandagli un telegramma.

Si, ma non � questo.

Griselda, io sono il malato.

- No, non capisco.
- Griselda.

E come si chiama?

Angelo?

Mia madre dice di venire a mangiare.

- Carino.
- E' l'orologio di Mamma.

Cos'� successo al tuo occhio?

Nulla.

C'� sempre del cibo stipato
nella credenza.

La domestica viene tre giorni a settimana.

Basta solo riscaldarlo.

Mangia quando e come ritieni utile...

...in rapporto al tuo lavoro.

Preoccupati che tutto sia pulito.

Lo laverai ogni giorno.
Qualche volta anche di pi�, se necessario.

Mi hai capito?

Lo devi intrattenere.

Mangia.

La macchina non ha alcun problema,
funziona da sola.

L'unica cosa va verificato
che la batteria sia sempre carica.

Va a gas. Abbiamo un piccolo deposito
di sotto.

Se un giorno hai qualche problema,
gli puoi fare la respirazione bocca a bocca.

Comprimendogli le labbra.

Beh, dovresti avere l'esperienza
dell'ospedale.

A ogni modo domani mattina
ti spiegher� nel dettaglio.

Buonanotte.

Rena?

Andiamo in camera.

Deve esser brutto stare l� dentro.
Come stare in una gabbia di vetro.

Non ti preoccupare.

Posso fare molte cose per te.

Ti posso raccontare le mie passeggiate.

Ti posso portare delle cose.

Posso anche descriverti un film.

Posso far tutto...

...eccetto che pensare al posto tuo.

Oggi il sole splende.

Il mare � calmo.

L� dietro agli alberi..

..c'� un cane.

Un po' pi� in l�..

..ancora un po'..

Un uomo con un impermeabile passeggia
con un bambino.

Indossa un impermeabile con questo caldo?

La gente � davvero...

...strana.

Sta offrendo una sigaretta al bambino.

Il bambino...

...se...

...la prende.

Sembra che siano amici.

Se ne vanno.

Comunque, meglio che finisca.

Guarda.

Sangue.

Angelo?

Vieni con me, per favore.

Devi fare un'iniezione alla cameriera.

Ma non ho finito.

Non importa, lo farai pi� tardi.

Non perderai molto tempo.

Ma devo lavarlo.

Ho detto dopo.

L'ago sta bollendo.

Stavo per farlo io quando mi
sono ricordata che ci sei tu.

Alla fine � il tuo lavoro.

Lo faccia lei, allora.

No, voglio che lo fai tu.

- Sta bollendo.
- Appoggiati qui.

- Far� male?
- Non ti preoccupare.

Niente alcol prima?

E la bolla d'aria?

Finisca lei, io non mi sento bene.

Tu non hai mai lavorato in un ospedale.

Dimmi la verit�.

Lo so che non lo hai mai fatto.

Non hai mai fatto un'iniezione a nessuno.

Ero nervoso.

In ogni caso, non hai mai fatto iniezioni
in un ospedale.

Ero un praticante.

Che vuoi dire?

Niente.

Angelo..

..perch� mio marito vuole che tu rimanga?

Mi occupo molto bene di lui.

Mi hanno detto...

Basta. Non credo alle tue bugie.

Ma ho bisogno di lavorare.

Beh...? Quella iniezione?

Sono stanca di quel ragazzo.
Lo butto fuori.

Non puoi convincermi. Non � mai
stato in un ospedale.

Perch� vuoi lui?

Sono stufa e stanca di questa vita-

isolata qui, senza vedere nessuno,
da sola.

Non posso star qui e lui non �
di nessun aiuto.

Capisci?

Voglio che rimanga.

Perch�?

Va bene.

Preferisci un cretino che non pu�
aver cura...

... di un uomo malato nel tuo stato.

Molto bene.

Voglio che rimanga, � chiaro?

Ok.

Cosa c'�?

Ho sentito che la pompa si � fermata.

- Rena, puoi aiutarmi?
- Non ci arrivo.

Sbrigati, � tutto fuori uso.

Ha un buon profumo.

Asciughiamolo.

Attentamente.

Per piacere, Angelo, possiamo giocarci ora?

OK.

Tu e Pap� contro di me.

- No. Io contro voi due.
- Ok. Io inizio.

Questo sta per esser mangiato.

Mi arrocco.

Questa si prepara a mangiare.

Questa aiuta l'altra.

Ora � sua di sicuro.

Tic-tac-toe. Ho vinto.

Rena, smettila di fare la stupida
e vai in camera tua.

Sar� l� tra poco.

- Ma, Mamma..
- In camera tua.

Ogni volta che mi diverto mi fermi.
Non � giusto.

L'hai capita, adesso?

Fai silenzio.

Raccoglilo.
Non � una bella vista.

"Era notte.

Come al solito, quella mattina
portarono

un vagone di ragazzi tra 6 e 12 anni.

Noi dovevamo analizzare il loro sangue

e suddividerli secondo il tipo.

Ma molti di loro avevano gi�
i sintomi del contagio.

Li eliminammo semplicemente.

Il mi assistente li leg� alle sedie

con grosse strisce di cuoio.

Allora, riempii una siringa col gas...

una mancanza di guerra, naturalmente...

e infilai un lungo ago nel loro cuore.

Non avevo mai sentito nulla di speciale
facendolo.

Pi� tardi, capii il perch�.

Non avevo mai guardato nei loro occhi.

Non mi ero mai messo a osservare
quelle lunghe agonie

che possono durare fino a 5 minuti.

L'orrore, come il peccato...

..pu� diventare affascinante.

Io non lo avevo ancora scoperto.

Quella notte,
tre ragazzi erano ancora vivi.

Non sapevo il perch�, ma lo erano.

Immobili, stanchi.

Il pi� giovane, di circa 10 anni,
mi fissava.

I suoi occhi spaventati erano dentro di me.

Mi sentivo a disagio,
ma gi� la cosa mi piaceva.

Lo separai dagli altri due compagni,

e lo portai in un'altra stanza.
Era piccola.

- Chiusi la porta e.."
- Angelo, fermati.

So un sacco di cose, vero?

L'ho preso il giorno dell'incidente.

Ho anche nascosto il corpo del ragazzo.

Da allora, ho spiato la casa
nel caso in cui..

Questo non � un gioco.

E comunque, non qualcosa di cui
si pu� parlare.

Solo tu e io lo sappiamo.

A meno che tua moglie..

Lei non sospetta nulla.

Non ci siamo visti durante la guerra.

Quando espatriai,

Mi attrezzai, anche se non
completamente..

.. per smettere di uccidere.

- Non ci pensi su?
- Sempre.

Se potessi, lo rifaresti?

Non lo so.

Non ti piacerebbe rifarlo?

Lo posso fare io per te.

Io non sono in una gabbia di vetro.

Posso essere ci� che eri.

Capisci?

No!

No, Angelo. No.

Voglio imparare. essere come te.

Mi piace quello che eri.

- Per� tu, tu..
- Zitto!

Non sei pi� un bambino, Angelo.

No.. sei tu il bambino ora.

"Non smetteva di guardarmi.

I suoi occhi spaventati erano dentro me.

Mi sentivo a disagio, ma gi�
mi piaceva.

L'ho separato dai suoi compagni

e l'ho portato in una altra stanza.

Era piccola.

Ho chiuso la porta e l'ho messo
in un angolo.

Ho iniziato a togliermi i vestiti.

Il bambino non si muoveva.

Prima,
mi sono tolto il mio cappotto bianco,

poi l'uniforme.

Lentamente, mi sono tolto la maglietta,
sbottonato i pantaloni.

Il bambino mi guardava confuso e
in attesa

come fosse pazzo.

Pensai che attendesse l'ago come
avevo fatto prima.

Ma no, non volevo morisse.

"Vuoi una sigaretta, bambino?"

Cercavo il mio piacere.

'Hai bisogno di soldi? Ti posso dare
Un po' di soldi'.

L'impermeabile..

I suoi occhi erano due tunnel senza fine."

Lo fece. Mi avvicinai. Ero nudo."

Era lei, Prov� a ucciderti.

Voleva ucciderti.

"Sfiorai il suo collo per sentir
meglio la sua paura."

Lei.. deve andare.

Se ne sta andando, vero?

Allora saremo soli, ce ne andremo insieme.

Ricominceremo ancora.

"Continuai a accarezzarmi;
le mie mani al livello dei suoi occhi.

Socchiuse gli occhi mentre guardava.

Deve andare. Dobbiamo esser soli.

Io guardo solo per te.

"Mi masturbai sulla sua faccia.

Senti il suo disgusto invadermi..

donandomi piacere."

Deve morire.

"Vuoi una sigaretta, bimbo?

La vuoi?

La vuoi?"

S�?

Suo marito vuol vederla.

Puliscilo immediatamente.

Non ti voglio vedere mai pi�.

Domani mattina te ne andrai.

No, non io.

Buonanotte.

Angelo?

Cos'� successo?

Niente.

Tua madre se ne � andata.

Ho paura.

Dormi con me stanotte.

Va bene.

- Per favore?
- Ok.

Vieni.

Prendi un po' di fresco?

Meglio sistemare questa roba.

Il venerd� � il giorno peggiore perch�
devo prendere pi� cibo del normale.

Andr� in cantina per sistemare le olive.

- Non c'� bisogno.
- Che cosa?

- Di sistemare le olive.
- No? Perch�?

- Quando se n'� andata?
- Ieri.

Cos�?

Prima mi ha mostrato cosa fare.

Torner� in un paio di mesi.

Questi stranieri.

Ha detto che non c'� bisogno che lei
venga qui nel frattempo.

- Chi far� la spesa?
- Io.

E chi si prender� cura di lui
quando me ne andr�?

Nessun problema. Se io non posso,
lo far� Rena.

Comunque, sono affari loro.

In ogni caso, mi devono due settimane.

Si, hai ragione. Quant'�?

2,200 pi� il cibo..

Fa 3,700.

Naturale. Mi ha lasciato i soldi.

Vai in cucina, torno subito.

Buongiorno.

Ciao.
E la tenda?

Beh, se non vuoi rispondermi..

..Rena l'ha buttata gi� mentre giocava.

La risollever� io pi� tardi.

Mio Dio.
Ti romperai il collo un giorno o l'altro.

Mostrami come funziona la stufa.

Venga, venga.

Ho cacciato l'infermiera.

Ho bisogno di soldi.

Dimmi dov'�.

Lo faccio per te.. e per Rena.

Per favore.

Nella mia scrivania nel cassetto
piccolo a destra.

Ma probabilmente � chiuso a chiave.

E la chiave?

Griselda la teneva in un catenina attorno
al collo.

- Che stai facendo qui?
- Niente.

Esci un momento.

Bene, me ne vado.

Sono felice di aver lavorato per voi.

E quando la signora torna, chiamatemi.

E se vi serve qualcosa,...

..fatemelo sapere.

Signore.

E' questa macchina...
mi rende nervosa.

E' come stare al cinema.

Bene, � meglio che vada.
Si � fatto tardi.

Si fa buio.

Potrei cadere a terra e chi mi troverebbe?

Buonanotte.

Non si preoccupi cos�, signore.

Non pu� essere cos� brutto.

"Fuoco. Siamo in ritardo.

Nervosamente, giocavo col mio bastone.

Attraversammo
il recinto in filo di ferro...

..da destra a sinistra.

Rapidamente.

Pi� lontano, il fal� fumava.

Il fumo usciva anche da una
baracca l� vicino.

Alla fine ci arrivammo.

20 bambini ci stavano aspettando.

Erano uguali a tutti gli altri...
una continua ripetizione.

Il mio lavoro mi annoiava.

Ebbi voglia di andare
a prendermi un caff�, o qualcos'altro.

Quei bambini gi� conoscevano la morte.

L'avevano vista giocare coi loro genitori,

con i loro amici.

Tutto quel posto odorava di morte.

Non erano n� tristi n� spaventati..

proprio come gli animali, non gli
potevi leggere i sentimenti che provavano.

Allora, Vidi i suoi piccoli occhi
luminosi. Tutto era piccolo in lui.

Fissava una mela lasciata sul tavolo.

Andai verso il tavolo.

Mi guardo. I suoi occhi
sembrarono sorridere.

Lasciai rotolare la mela sul pavimento.

Molti bambini ci saltarono sopra, ma la
prese lui. Sapevo che l'avrebbe fatto.

Alcuni ragazzi provarono a prendergliela,
ma li cacciai

e lo portai nella piccola stanza.

Non mi diede nemmeno un'occhiata.

Mangiava lentamente.

Lo feci sedere

e gli dissi di togliersi la maglia.

Prima, presi la mia borsa
e le strisce di cuoio.

Gli altri bambini erano stati legati.

Successe tutto velocemente.

Diedi un'occhiata alle fiamme
attraverso le finestre.

Ritornai alla casa piccola.

Era seduto in basso..

..non si preoccupava di niente.
Mangiava solamente.

Gli dissi di togliersi la maglietta.

Mi obbed� meccanicamente,
con la mente assente.

Stava ancora mangiando.
Lo legai a terra.

Mangiava ancora, ora che poteva ancora.

Preparai l'ago di fronte a lui.

nel caso in cui l'avesse intravisto,
non ne sarebbe stato preoccupato.

Mangiava ancora.

Allora, andai verso di lui.

Alzai l'ago di fronte al suo viso.

Mi guardo brevemente.

Non compresi quello sguardo.
Sentii la rabbia.

Affondai l'ago nel suo torace.

La mela scivolo dalla sua mano
sul pavimento.

Mi sedetti sotto al tavolo e vidi
la sua agonia.

Non avevo mai avuto un piacere
cos� grande.

Era come se fossi intimamente legato
alla morte."

Pap� non si arrabbier�?

Non ho fame.

- Si, per�...
- Rena...

Io sono tuo padre.

- Qualcosa che non va?
- No.

- Cos'ha la tua scarpa?
- Niente.

Fammi vedere.

Beh, niente da fare.

Tu...

Vuoi una sigaretta?

Non fumo.

Nemmeno io.

Vuoi guadagnarti qualche soldo?

Bene.

Aiutami a portare questa roba
a casa degli stranieri.

Entra.

Mettila l�, sul tavolo.

Hai preso i miei colori?

Eccoli qui.

- Chi �?
- Un bambino. Mi ha dato una mano.

Sembra stupido.

Mi faresti un favore?

Vai alla baia a raccogliere ricci di mare.

Ne potrai raccogliere un bel po'
prima del tramonto.

Ora mi occupo io di tuo padre.

Posso usare i guanti?

S�, li trovi dietro le scale.

- Hai fame?
- Devo andare.

Ciao.

Vieni. Ti faccio vedere qualcosa.

E' di sopra.

- Cos'�?
- Un uomo malato.

Hai una visita.

- Ti piace?
- No.

Dove stai andando?

A casa. Posso avere i miei soldi ora?

In un minuto.

Vado e torno.

Che stai facendo?

D� al bambino di svestirsi.

Sei pazzo. Digli di andar via.

E' troppo tardi ora.

Digli di svestirsi.

"Non erano tristi n� impauriti...

...come gli animali...

i cui sentimenti non possono esser capiti.

Allora, vidi i suoi piccoli occhi luminosi.

Tutto in lui era piccolo.

Mi stava fissando..."

Digli di svestirsi.

Diglielo.

Togliti i vestiti.

No, non era cos� vero?.

Svestiti!

Qual'�?

Vedi, Klaus...

Amo la morte.

Che stai facendo?

� per avvolgere le colonne

cos� le colombe non volano via.

Colombe?

Non ci sono colombe.

Ma ci saranno.

- Mi aiuterai?
- Naturalmente.

Buongiorno.

Non mi sento bene.

Sono molto sporco.

Puoi lavarmi almeno oggi?

Non ora. Ho cose pi� importanti da fare.

E Rena? Lei dov'�?

Dov'� Rena?

Che stai facendo?

Voglio tappezzare la casa.

Non ci metter� molto.

Rena, non ridere. Sta diventando pazzo.

No, pap�. Sta aggiustando la casa.

Ha messo le reti dabbasso,
� bello.

Reti?

S�, per le colombe.

Dobbiamo fare qualcosa.

Angelo non si preoccupa di me, non mi lava.

Quando la Mamma ritorna..

Vuoi vedermi malato?

No, Pap�.

Sono preoccupato per te e per me.

Per� pap�, io sto molto bene.

Davvero.

Ha detto che ora � lui mio padre.

Ma sono ancora io, tuo padre.

Lo so pap�.

Mi vuoi in questo stato?

No, � solo che..

Ha molte cose da fare.

Perch� la cameriera non viene,
allora?

Perch� Angelo non la vuole.

E nemmeno io.

E io?

La carta da parati?

Sentivamo costantemente le prove
del coro in una baracca vicina.

Spesso mi appartavo con un bambino.

Certe volte,
potevo sentire la voce del solista

mentre guardavo un ragazzo in agonia.

C'era un pezzo che amavo particolarmente.

Senza volerlo,
ho iniziato a associarlo

col piacere che la morte mi donava.

Ho scoperto che ascoltandolo..

..mi eccitavo tremendamente.

A volte, il respiro affannoso dei ragazzi
prima di morire..

..sembrava far parte della canzone.

Era come la stessero cantando.

Non so cosa mi diede l'idea..

..ma presto la misi in pratica.

Un giorno, mentre ascoltavo la canzone,

Chiesi ai ragazzi chi tra di loro
sapeva cantare.

'Chi sa cantare?'

Uno di loro fece un passo avanti.
'Canta qualcosa.'

Inizi� subito a cantare.

Aveva una bella voce.

La paura la faceva ancora pi� bella.

Presi la sua mano e lo portai
nella baracca del coro.

Gli insegnarono il pezzo.

Torn� pochi giorni dopo.

Lo portai nella mia stanza
e lo feci cantare.

Le distese vene blu del suo collo
mi fecero tremare."

Abbastanza per oggi.

Dove vai?

- A vedere pap�.
- Non c'� bisogno. Siediti.

- Sarebbe pi� tranquillo.
- Ti ho detto di sederti!

Non c'� bisogno di preoccuparsi di lui.

E tu... non ti preoccupare.

Mi prender� cura di te.

- E di lui?
- Ho detto di non preoccuparti.

Avete parlato di nuovo?

Gli piacerebbe che la cameriera
tornasse.

E anche a me. Penso...

Rena, se continui, finir� male.

Sono io il capo, qui!

Angelo, se questo deve andare avanti...

...preferisco che mi uccidi.

- Di cosa dovrei preoccuparmi ora?
- Lo so.

Ma devo pensare a Rena.

Qualcuno verr�.. per scoprirci.

Forse. Dobbiamo sbrigarci.

Se tu non mi ascolti...

Cosa? Perch� dovrei?

Ci sono dentro per colpa tua.

Vado in paese.

Prenditi cura di Rena.

Dov'� il malato?

Di sopra. Sali su.

- Hai mangiato?
- Lo stavo per fare.

- Pi� tardi, vai nella tua stanza.
- Non voglio.

Vai nella tua stanza!

Per favore, lasciami andare.

Apri.

Canta.

Canta. E' malato.

Canta, ho detto!

Canta.

Rena...

Angelo � pazzo.

Si, Pap�.

Ti ha fatto male?

Si. Ho fame.

Ora dov'�?

Non lo so. Ero chiusa a chiave
nella mia stanza.

Rena, dobbiamo fare qualcosa.

Non esser spaventata...

ma pu� farci molto male.

Ma pap�,
forse non sta bene.

No, Rena, non sta bene.

Ha ucciso tua madre.

S�, pap�.

Lo sapevi?

Si, Pap�.

e i bambini..

Sapevi anche questo?

No, non lo sapevo.

Rena, ascoltami.

Prendi della carta.

Devi portare la lettera in paese.

Dalla alla cameriera.

Chiedile di venire e di chiamare i nonni.

Si, Pap�.

Non faranno del male a Angelo, vero?

Rena, se non fanno male a Angelo,...

lui ci far� del male.

Pronta, Pap�.

Rena!

Rena, vieni qui!

Ti ho avvertito.

Guarda.

Vuoi una sigaretta?

Vuoi fare qualche soldo?

"...i corpi di mia moglie e dei bambini...

saranno trovati nelle botti di vino
in cantina.

Firmato, Klaus."

Angelo?

Grazie, Angelo.