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UNA SERIE ORIGINALE NETFLIX

VERITÀ

Che cos'è la verità?

Giuro solennemente…

Da bambini, impariamo
che esistono nozioni incontrovertibili.

Ma se sei un tiranno
che governa in un mondo caotico,

la verità… spesso risulta scomoda.

MORTO ALL'ARRIVO

La verità non piace
alle personalità autoritarie

perché invoca il dibattito.

Suggerisce che possiamo mettere
in dubbio ciò che ci viene raccontato.

Pochi tiranni hanno combattuto la verità
con tanto vigore quanto lui:

Iosif Stalin…

DITTATORE URSS 1929 - 1953

che usava propaganda, disinformazione
e altri trucchi intelligenti

per mantenere il controllo totale
della grande Unione Sovietica.

Stalin ha dato al popolo
le fondamenta della loro realtà.

È semplice:

se tutela gli interessi della Rivoluzione,
è vero.

Grazie al manuale,
non controllava solo la vita della gente…

Non esiste più la "libertà individuale".

…ma controllava le loro menti.

MANIPOLA LA VERITÀ

Durante il trentennale dominio
di Stalin sull'Unione Sovietica,

annientò tutte le istituzioni
che osarono sfidare il potere dello Stato.

Per capire come lo fece

è importante conoscere meglio
questo personaggio.

PRIMO. STALIN ERA NATO IN GEORGIA
E NON SI CHIAMAVA STALIN

Il nome di battesimo di Stalin
era Ioseb Dzhugashvili

ed era nato nella cittadina georgiana
di Gori, alla periferia dell'Impero Russo.

Più avanti decise di chiamarsi Stalin.

"Stalin" deriva dalla parola russa stal,

che significa "acciaio".

SECONDO.
ERA UN TERRORISTA

A poco più di vent'anni,
si unì ai bolscevichi

ribelli marxisti che volevano
deporre il governo russo.

Seminavano violenza.

Stalin stesso era a capo
di una piccola banda terroristica.

Stalin fu arrestato più volte
e spedito in Siberia,

ma fuggì per unirsi di nuovo alla causa.

Chi sopravviveva, si induriva.
Diventava forte.

TERZO. LE PRODEZZE DI STALIN
ATTIRARONO L'ATTENZIONE DI LENIN

Stalin attirò l'attenzione di Lenin

per la sua capacità
di portare a termine le cose.

Quando i bolscevichi
presero il potere nel 1917,

Lenin mise Stalin al comando
di un ministero chiave.

Nel 1922, Stalin fu nominato
Segretario Generale del Partito Comunista

che all'epoca era un ruolo burocratico.

Alcuni lo consideravano
alla stregua di un volgare passacarte.

Era una storia che Stalin
deliberatamente non smentiva

cosicché la gente
non lo considerasse una minaccia.

Ecco come fece Stalin a trovarsi
in una posizione di potere e influenza.

Ma per raggiungere il livello del tiranno,

doveva ancora liberarsi dei nemici
e lasciarsi alle spalle il passato.

Per fortuna il manuale
ha la tattica perfetta

per ricominciare da zero.

TATTICA:
RISCRIVI LA STORIA

Qualcuno una volta disse: "Chi controlla
il passato controlla il futuro".

Stalin era uno studente di Storia.

Si rese conto
che non si poteva stare a guardare

e aspettare che le leggi della storia
si applichino da sole.

Bisogna imporle.

Questo vale sia per Stalin
che per gli altri.

Nel tentativo di riportare
l'orgoglio nazionale,

Hitler ordinò all'alto comando nazista

di distruggere i monumenti ai caduti
nell'Europa occupata,

cancellando prove della sconfitta
della Germania nella Grande Guerra.

Il regime dei Kim in Corea del Nord
insiste

che fu la Corea del Sud
a sparare i primi colpi,

quando in realtà tutto iniziò
con i nordcoreani che invasero Seul.

Mao Tse Tung negava con vigore

che i cittadini cinesi morissero di fame
per il "Grande balzo in avanti",

nonostante si sapesse che la carestia
aveva fatto 45 milioni di vittime.

MOSCA 1923 -
SEI ANNI PRIMA DELLA DITTATURA

Nel 1923,
Lenin iniziò ad avere problemi di salute.

Stalin, insieme agli altri ufficiali
Lev Kamenev e Grigory Zinoviev,

venne incaricato di governare il Paese.

E nel frattempo già pianificava
le mosse successive.

Stalin doveva dimostrare

che era l'erede di Lenin,

e che avevano le stesse idee.

Però c'era un piccolo problema.

Poco prima di morire
Lenin sospettava di Stalin.

Disse: "Stalin è troppo maleducato
e intollerante.

Se continua a governare
rischia di dividere il partito".

Gennaio 1924.
Lenin era sul letto di morte.

E Stalin cominciò a lavorare

perché il suo rapporto col leader
gli tornasse utile in futuro.

Alla dipartita di Lenin,

Stalin prese il comando
organizzandone il funerale.

Cominciò a tenere
lezioni di filosofia leninista.

Autorizzò la costruzione di un mausoleo
nel mezzo della Piazza Rossa.

E per dimostrare
che avevano un legame intimo e stretto

fece circolare una foto privata
che lo ritraeva con Lenin.

Prima però chiese di ritoccare
la sua immagine

in modo che Lenin
risultasse in secondo piano,

e che le due figure fossero più vicine.

Anche la pelle di Stalin,
segnata dal vaiolo in età infantile,

venne ritoccata e resa più liscia,

e il braccio ferito in un incidente
venne allungato.

Fu uno dei primi Photoshop della storia.

I molti sforzi di Stalin per ricostruire
il rapporto con Lenin vennero ripagati.

Nei successivi cinque anni,

Stalin rafforzò la sua posizione
ai vertici di governo,

eliminando chiunque si mettesse
fra lui e il potere assoluto.

Diventò il leader unico
dell'Unione Sovietica.

Da allora in poi, Stalin scrisse la sua
personale versione del Partito Comunista

che fu poi insegnata a tutti.

Ma riscrivere il passato funziona solo

se il popolo non ha accesso
a fonti di informazione recenti.

Se vuoi vincere
la guerra contro la verità,

questo non è che l'inizio.

TATTICA:
CENSURA TUTTO

Uno degli strumenti più potenti
che può avere un leader

è il controllo dell'informazione,

Quando puoi chiudere
i canali d'informazione,

puoi spingere la tua narrativa

e trasformarla nella realtà
in cui vivono i tuoi cittadini.

Stalin non dovette fare tutto da solo.

Aveva un vantaggio.

Stalin aveva ereditato
una dittatura totalitaria.

Avevano già il controllo totale
dei mass media.

Ovviamente la censura c'era
durante lo zarismo,

ma era roba da nulla
rispetto all'epoca di Stalin.

E quanto ad argomenti off limits,
Stalin aveva pensato a tutto.

Reddito individuale: fuori gioco.

Aumento prezzi,
carenze alimentari di ogni tipo,

o più genericamente fame: tabù.

Statistiche su criminalità,
disoccupazione, senzatetto: scandalo.

Disastri naturali o non,
come terremoti o incidenti aerei,

condizioni carcerarie,
pubblicità di beni stranieri.

E non è finita.

Nomi di funzionari e coniugi,
disponibilità di farmaci,

e informazioni sull'architettura
del Cremlino

o ristrutturazione del teatro Bolshoi:
ovviamente.

Sotto Stalin,

nelle biblioteche veniva distrutto

SCENE CENSURATE

o censurato qualsiasi testo
lo stato ritenesse offensivo.

In questo modo,
le impressionabili menti sovietiche

erano al riparo da personaggi
come Sherlock Holmes.

Perché Sherlock Holmes?
Era un personaggio sui generis.

Forse un po' individualista
per adattarsi al collettivismo stalinista.

E Robinson Crusoe.

Robinson Crusoe è un eroe capitalista.

È un imprenditore.
Si arrangia e riesce a sopravvivere.

Se censurare libri vi sembra estremo,

aspettate di vedere cosa succede
quando arriva una vera crisi.

A fine anni '20, per aumentare le entrate
per la trasformazione economica,

Stalin avviò questo importante processo
di riforma dell'agricoltura sovietica

cercando di organizzare
fattorie collettive.

Decisero che i contadini
avrebbero lavorato

per rifornire città ed eserciti,
e per l'esportazione.

Il risultato fu la carestia.

UCRAINA 1931
DUE ANNI DA INIZIO DITTATURA

Milioni di persone, solo in Ucraina,
morivano di fame.

Si arrivò al cannibalismo.

La stampa non riportava nulla di tutto ciò
e la gente era completamente all'oscuro.

Invece di ammettere
che la strategia era un errore,

decise di sacrificare
milioni di vite umane

per un obiettivo più importante,

vale a dire preservare
il sistema socialista esistente.

Così, Stalin creò la sua realtà.

Tutto era sotto controllo.

Se ne sarebbe occupato presto.

Allo stesso tempo,
oscurò l'Ucraina dal resto del mondo.

Ma alla fine

gli avvoltoi della stampa internazionale
troveranno il modo di scoprire tutto.

Segui il manuale

e non dovrai affrontare
il problema da solo.

TATTICA:
SEDUCI GLI ESTRANEI

TRE ANNI DA INIZIO DITTATURA

Negli anni '30, parecchi in Occidente,
soprattutto liberali e di sinistra,

vedevano l'URSS come un'alternativa
alla Depressione capitalista,

e non volevano credere
alle cattive notizie che sentivano.

Lenin, predecessore di Stalin,
aveva un termine

per questi alleati imprevisti:

utili idioti.

In pratica sfrutti
una delle loro vulnerabilità:

il loro ego, tramite i soldi,

per convincerli della tua storia,

che dà credibilità e legittimità
al tuo regime.

Stalin non era l'unico tiranno a saperlo.

Hitler aveva seguaci illustri,

come Duca e Duchessa di Windsor
e Charles Lindbergh,

che contribuirono alla sua immagine.

Quando il mondo condannava
la tirannia cubana di Fidel Castro,

lo scrittore colombiano
Gabriel García Marquez

rimase suo caro amico e difensore.

E in Corea del Nord, Kim Jong Un,
ho un sostenitore improbabile:

l'ex superstar della NBA Dennis Rodman.

Stalin si spinse ancora oltre,

invitando
scrittori e pensatori di sinistra,

da George Bernard Shaw,
a HG Wells, a Jean-Paul Sartre,

a toccare con mano
l'utopia socialista dei loro sogni.

Ma per vendere la sua verità al mondo,

Stalin aveva bisogno
di una voce autorevole e inattaccabile…

come quella di Walter Duranty.

DIRETTORE DEL NEW YORK TIMES A MOSCA

Duranty era l'uomo del New York Times
a Mosca dal 1922,

ma tra i colleghi giornalisti,

era conosciuto più per essere
un dongiovanni con la gamba di legno

che per i principi.

Le voci su ambizione
e dubbia moralità di Duranty

giunsero fino al Cremlino

e Stalin pensò che il reporter
avesse il potenziale

per aiutarlo a distogliere
l'attenzione dalla carestia in corso.

Stalin offrì a Duranty
un'intervista esclusiva al Cremlino…

in cui tenne banco
sulle meraviglie del Comunismo

e sui suoi piani di prosperità.

Duranty gli fu grato per l'opportunità

e scrisse articoli entusiastici
sul leader sovietico.

Lo invitò anche a visitare l'Ucraina,

off limits per gran parte
dei giornalisti stranieri.

Lo portarono in Ucraina

scegliendo zone
in cui non ci fosse la carestia.

Ma, mentre si addentravano nelle campagne,

la realtà diventò innegabile.

Duranty scrisse la verità?

No.

Continuò a pubblicare articoli

che sostenevano che le voci sulla carestia
erano esagerate.

I falsi reportage di Duranty
gli valsero un premio Pulitzer,

e plasmarono la reputazione di Stalin
in tutto il mondo.

Ora che la censura è organizzata,

e gli alleati controllano
le malelingue estere,

puoi passare al livello successivo
della guerra alla verità.

Per farlo, devi mirare all'istituzione
più sacra di tutte.

TATTICA:
ELIMINA DIO

Solitamente la religione risponde
alle domande che non hanno risposta.

Tipo: che senso ha la vita?
Che ci facciamo qui?

Un tiranno ha spazio
per una sola fonte di verità spirituale,

e come avrai intuito…

la fonte sei tu.

Stalin voleva distruggere la religione.

Non solo per la dottrina religiosa
che era l'oppio delle masse.

Era contro la chiesa

perché aveva oro, pietre preziose,
capolavori d'arte,

vale a dire la ricchezza che serviva
a Stalin per costruire lo Stato Sovietico.

Ma per allontanare le persone dalla fede,
non basta reprimere la religione.

Devi sostituirla.

Al posto della religione,
l'URSS forniva il proprio dogma.

Vale a dire il marxismo-leninismo.

Invece di Natale e Pasqua…

I sovietici crearono le loro feste.

Il primo maggio,

e il 7 novembre, anniversario
dell'ascesa al potere dei Bolscevichi.

E al posto di Gesù e dei santi,

il regime di Stalin
elevò nuovi martiri comunisti

da emulare e venerare.

Come questo ragazzino.

La storia narra

del tredicenne Pavlik Morozov,
giovane studente di ardente fede comunista

che viveva in un piccolo villaggio
sugli Urali.

Durante la Grande Carestia,
la sua lealtà fu messa alla prova.

Quando scoprì che il padre
accumulava cereali per rivenderli,

il giovane Pavlik
fece una scelta patriottica.

Denunciò il padre alla polizia segreta
informandola dei suoi crimini.

Lo zio, i nonni e il cugino
non furono contenti della scelta,

e così sorpresero il giovane Pavlik
nella foresta vicina e lo uccisero.

I giornali sovietici
riportarono l'orrendo crimine,

così Pavlik diventò un eroe

e i suoi parenti vennero giustiziati.

Stalin si sincerò
che la storia di Pavlik sopravvivesse.

Le sue imprese popolarono

canzoni, opere teatrali, romanzi
e addirittura un'opera lirica.

Ma in questa storia c'è un colpo di scena.

Probabilmente è falsa.

Dopo la caduta dell'URSS,

abbiamo scoperto che Pavlik Morozov
era un mito sovietico inventato

per motivi di propaganda.

Se pensi che abbia rilevanza,
vuol dire che non hai seguito.

Quando sostituisci
la religione con lo stato,

la tua verità diventa divina.

Eppure, alcuni seguaci si aggrapperanno
ostinatamente a un'altra serie di verità,

i cosiddetti fatti scientifici.

Tranquillo. Puoi occupartene anche tu.

TATTICA:
ALTERA LA SCIENZA

Tutta la cultura
della scienza e della ricerca,

in cui si ha la nozione di fatti oggettivi

e conclusioni che non si basano
sull'ideologia ma sull'accuratezza,

sono l'anatema del tiranno.

Ovvio che sia così.

Gli scienziati ritengono superiore
la loro verità.

Ma non può essere così.

Il dittatore spagnolo Francisco Franco

sciolse il consiglio scientifico
rifiutando teorie come l'evoluzione

che lui e il suo partito consideravano
incompatibili col Cristianesimo.

Hitler e il Terzo Reich controllavano

quali campi della scienza perseguire,

arrivando a rifiutare
relatività e meccanica quantistica

in favore di campi come la fisica ariana.

Il presidente gambiano Yahya Jammeh
costrinse migliaia di persone con l'HIV

a rifiutare le cure tradizionali
in favore del suo rimedio personale

che riteneva avrebbe eliminato il virus
nel giro di tre giorni.

Inutile dire che non era così.

L'opinione di Stalin sulla scienza

era per molti versi dettata
dal suo dogma ideologico.

Se certi fatti
non rientravano nel paradigma,

potevano essere ignorati

e gli scienziati
erano incentivati a farlo.

Chi capì tutto fu il biologo
rivoluzionario Trofim Lysenko.

AGRONOMO E GENETISTA

Lysenko era sicuro che la soluzione

alla carenza di cibo in Unione Sovietica

sarebbe stata applicare
i principi marxisti alle piante.

Faceva cose stupide.

Per esempio, esponeva i cereali al freddo,

pensando che le generazioni future
avrebbero resistito al freddo.

Ovviamente è assurdo,

ma vendeva quest'idea
come più vicina ai principi marxisti.

E a Stalin piaceva molto.

Stalin invitò Lysenko
a parlare al Cremlino,

e lì Lysenko attaccò la genetica moderna,

mise in dubbio la lealtà
degli scienziati sovietici,

e promise che le sue teorie rivoluzionarie

avrebbero risolto il problema della fame.

A Stalin piaceva quello che sentiva.

Nel giro di pochi anni, tutte le altre
teorie della genetica vennero bandite,

i professori vennero licenziati

e i laboratori vennero chiusi.

Chiunque protestava veniva deposto.

Iniziò una guerra
nell'ambito della scienza sovietica,

in particolare della biologia,
in conseguenza di questo.

Nella propaganda, Stalin dipingeva Lysenko
come uno scienziato rivoluzionario.

Ma nella pratica, le teorie di Lysenko
fallirono totalmente

portando ancora più morte e asperità
al popolo sovietico.

Ma ovviamente Lysenko
rimase al suo posto fino al 1964.

Stalin considerava la capacità di Lysenko

di manipolare le nozioni
di una certa disciplina

come una dimostrazione di lealtà.

E per Stalin,
questa dimostrazione di lealtà

era più importante della scienza stessa.

Diamo un'occhiata.

Hai screditato la scienza,
distrutto la religione,

riscritto la storia e sostituito
ostiche nozioni con la propaganda.

La guerra alla verità
dovrebbe dare frutti.

Ma c'è un altro ostacolo
nella strada verso il controllo assoluto

della mente
e della vita stessa della gente:

la fiducia reciproca.

Connessioni tra cittadini.

Sono una minaccia
in un sistema autoritario.

Non possono esserci principi o valori

superiori alla lealtà e all'obbedienza
verso chi comanda.

Per questa minaccia ci vorrà fegato.
Tieniti forte.

TATTICA:
ELIMINA LA FIDUCIA

Il fenomeno della sfiducia
è uno strumento estremamente potente.

Se non ti fidi più di nessuno,

ti affidi volutamente
al potere dello Stato,

perché tutto il resto è sospetto.

Verrebbe da pensare
che dopo la guerra alla verità di Stalin

non ci sia altro da ottenere,
ma un tiranno non si riposa mai.

MOSCA 1934
CINQUE ANNI DA INIZIO DITTATURA

Nel 1934, la verità era che il controllo
del potere di Stalin vacillava.

Non tutti i nemici erano sconfitti.

L'inizio del processo
furono le udienze a Mosca

in cui figure di spicco
dell'apparato del Partito Comunista

vennero processate
con l'accusa di essere membri

di un complotto antisovietico.

Ma se si trattava
di mettere i cittadini uno contro l'altro,

le epurazioni del governo
erano solo l'antipasto.

Se questi eroi della Rivoluzione
possono essere traditori,

chi altro può esserlo?

La conclusione era ovvia: chiunque.

La voce che girava era:

"C'è un complotto di massa
contro il nuovo Stato.

Ora tocca a te trovare i complottisti."

Che deve fare un bravo cittadino?

La gente iniziò a denunciare i vicini
e i figli a denunciare i genitori.

Ci fu una vera e propria
escalation di violenza.

Il Grande Terrore.

Durante il Grande Terrore,
furono uccise oltre 750.000 persone.

E per Stalin faceva parte del suo piano.

Lo scrisse.

Se uccidi cento persone
e cinque erano nemici del popolo,

la proporzione va bene.

Era il modello di Stalin.
Non importa se ne uccidi troppi…

ma non ucciderne troppo pochi.

E se qualcuno pensasse

di confutare le accuse
nei confronti dei cittadini,

la risposta è semplice.

Verità?
È il partito che decide cos'è vero.

C'è una verità più grande
in queste dittature,

la verità del potere.

Ridefinendo la verità
per milioni di cittadini,

Stalin tenne l'Unione Sovietica
sotto scacco

per altri 15 anni.

Ci si aspetterebbe che dopo tutto questo
sarebbe stato ricordato come un cattivo,

ma la verità è più complicata.

Tanti considerano Stalin un grande leader.

A caro prezzo di capitale umano,
riuscì a trasformare la società sovietica

da agricola a industriale.

Se avere successo significa
raggiungere degli obiettivi,

ha avuto molto successo.

Quindi ora conosci il segreto
del regno epico di Stalin.

Ma la tirannia non è solo
controllo della mente.

È anche potere di ricostruire
la società a propria immagine.

Imparate da quest'uomo, Muammar Gheddafi,

che grazie a una visione
e a miliardi in petrolio

trasformò la nazione desertica della Libia
in un santuario a sé stesso.

Tutta la mia gente mi ama!

Cosa può andare storto?

Sottotitoli: Rachele Agnusdei