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UNA SERIE ORIGINALE NETFLIX

Caro tiranno, ora che hai sconfitto
i nemici all'interno del governo,

il tuo regime sembra destinato
alla longevità.

Ma altri rischiano di minacciare
il tuo dominio,

più difficili da controllare:

i tuoi connazionali adoranti.

Come ci si garantisce il favore
delle masse nei momenti più bui?

Il manuale contiene
un ingrediente essenziale.

Machiavelli si chiede:

per un governante
è meglio essere temuto o amato?

Meglio contare sulla paura,

perché è quando sei temuto
che hai il controllo sulle persone.

E non solo. Se giochi bene le tue carte
scoprirai che il terrore

ha vantaggi inaspettati:
conquistare il favore del popolo.

Il che ci porta in Uganda

dove incontreremo il leggendario tiranno
Idi Amin Dada.

DITTATORE DELL'UGANDA

I principi guida del regime di Amin
sono stati violenza e terrore.

La forza va bene,

perché la gente ti rispetta.

Segui il suo esempio e impara a sfruttare
il tuo lato oscuro.

DOMINA CON LA PAURA

Durante gli otto anni di Idi Amin,

ben 300.000 ugandesi
sparirono o furono uccisi,

spesso per suo ordine diretto.

Ha trasformato l'Africa
in un mattatoio per umani.

EX PRESIDENTE DELL'UGANDA

Prima di scoprire come Amin
abbia governato l'ex colonia britannica,

ecco cosa c'è da sapere
su come ha ottenuto il lavoro.

PRIMO.

AMIN ERA UN SOLDATO DECORATO
DELL'ESERCITO COLONIALE BRITANNICO

Intorno al 1946, Amin
si unì ai Fucilieri Africani del Re,

utilizzati per reprimere
insurrezioni e ribellioni

nei paesi africani.

Era stato spesso coinvolto
in situazioni di violenza

e invece di essere punito
per uso eccessivo della forza,

Amin venne ripetutamente promosso.

SECONDO.

AMIN USÒ L'ESERCITO
PER COSTRUIRE LA SUA BASE DI SUPPORTO

Fu in grado di reclutare

gente che gli era stata fedele
nell'esercito,

e iniziò a reclutare tante persone

della sua stessa etnia, i Kakwa,

dal sud-ovest dell'Uganda.

TERZO.
DOPO L'INDIPENDENZA UGANDESE

IL PRESIDENTE OBOTE
LO FECE COMANDANTE DELL'ESERCITO

Il presidente Milton Obote
fu avvertito dal governatore uscente

che Idi Amin era una bomba a orologeria.

Obote sapeva che prima o poi
avrebbe dovuto occuparsene.

Non molto tempo dopo, nel 1971,

Amin prese il potere da Obote e lo cacciò
con un colpo di stato militare.

Eserciterò la funzione
di capo del governo,

che Dio mi sia testimone.

OPS…

Così iniziò una nuova, promettente era.

I media lo appoggiarono.

Gli dettero soprannomi tipo "Big Daddy".

Lo chiamavano anche "gigante buono".

Avendo ottenuto il potere
con un colpo di stato

Amin doveva annientare i nemici
per restare al comando.

Come lo si fa

senza deludere i fan a casa tua
e nel resto del mondo?

Il manuale suggerisce
un gioco di prestigio.

TATTICA:
NASCONDI LA TUA CRUDELTÀ

Dare vita a un nuovo regime
non è né facile né piacevole.

Troppa attenzione ai dettagli
rischia di tarpare le ali del tiranno.

L'Uganda è molto pacifico,

e in Uganda i diritti umani
sono rispettati.

Ecco perché, grazie al manuale,

i migliori tiranni sono maestri
dell'insabbiamento.

Appena le atrocità naziste
iniziarono a fare notizia,

Hitler invitò la Croce Rossa al campo
di concentramento di Theresienstadt,

trasformato in ghetto modello
dove tutti erano in salute,

con una banca, attività gestite da ebrei
e campionati sportivi.

Quando le politiche agricole di Stalin

causarono milioni di morti per fame
in Ucraina,

utilizzò disinformazione,
censura e giornalisti collusi

per evitare che si sapesse la verità.

Pol Pot coprì le prove
del genocidio in Cambogia

che uccise due milioni di persone

dicendo che lui e i khmer Rossi
erano stati incastrati dai vietnamiti.

AGOSTO 1971 -
SEI MESI DA INIZIO DITTATURA

Che ci crediate o no, non ci volle
molto perché il "gigante buono"

mettesse in atto questa tattica.

Idi Amin aveva
una personalità affascinante,

ma non si può negare
che fosse un assassino

che iniziò a colpire
dal primo momento al potere.

Dopo sei mesi di regime di Amin,

si iniziò a parlare
di massacri nelle caserme,

in particolare di soldati
membri delle etnie

strettamente legate
all'ex presidente Milton Obote.

La gente veniva uccisa
in una delle foreste fuori Kampala.

Venivano sepolte nelle foreste

o gettati nel fiume Nilo.

Giravano voci su massacri,

così il reporter americano Nicholas Stroh
decise di indagare

insieme all'amico Robert Siedle,
professore in un'università locale.

Stroh e Siedle andarono
sulla scena del crimine,

una caserma rurale a circa 270 km
a sud-ovest della capitale Kampala.

Due giorni dopo si persero le loro tracce.

Per settimane
non si ebbero notizie dei due.

Amin incontrò la moglie di Stroh

per rassicurarla
che avrebbero fatto il possibile,

ma passarono mesi
prima che aprisse un'indagine.

Poi un tenente ugandese fuggì in Tanzania
e raccontò una storia atroce.

Disse alla polizia

che i due americani erano stati aggrediti
da funzionari di Amin, fatti a pezzi,

e i loro corpi bruciati e gettati
in un acquitrino.

A compiere il reato sarebbero stati
alti funzionari del governo,

ma Amin fece chiudere il caso
senza condanne.

Un altro esempio da seguire sul manuale?
Non proprio.

Dopo lo scandalo,
la natura del regime di Amin

da voce diventò
notizia da prima pagina ovunque.

La stampa internazionale cambiò tono
quando divenne più evidente

che il governo di Amin
era estremamente brutale.

Ma chi ha bisogno
della comunità internazionale?

Ciò che importa è che la tua gente
ti sia fedele

e il manuale ha una tattica
per mettere tutti in riga.

TATTICA:
SCEGLI UN CAPRO ESPIATORIO

Ogni buon tiranno capisce che la nazione

sono esseri umani con dei sentimenti,

e i sentimenti sono manipolabili.

Trovare capri espiatori
è una delle tattiche più efficaci.

ATTENZIONE, EBREI

Accusare qualcun altro
per i mali della popolazione.

È così che ci si guadagnano
fiducia e sostegno

e legittimità dalle masse.

Gli esempi sono tanti.

Iosif Stalin incolpò
i ricchi contadini chiamati kulak

per aver accumulato ricchezze
negli anni '30

quando l'economia sovietica languiva.

Muammar Gheddafi approvò
una legge speciale per confiscare

beni dagli italiani di etnia libica
che avevano comandato il paese

e li espulse nel cosiddetto
Giorno della Vendetta.

E poi ci fu Adolf Hitler,

che costruì l'intero movimento
perseguitando ebrei, suoi capri espiatori.

Ma quando Amin passò a questa tattica,
il suo scopo era diverso.

La situazione economica era difficile,

e Amin cercava strategie
per tenere a bada la nazione,

così da poter dimostrare
di essere un legittimo grande leader.

Quindi doveva trovare un nuovo gruppo
di individui da colpire,

vale a dire gli asiatici.

C'erano centinaia di migliaia
di asiatici ugandesi,

soprattutto indiani
del subcontinente indiano.

Gli inglesi li avevano portati lì
in era coloniale,

a costruire la ferrovia,
ma non erano più tornati indietro.

La comunità asiatica:
80.000 su una popolazione di 10 milioni.

Quasi tutti i grandi negozi
e attività commerciali sono loro.

Molti ugandesi provavano risentimento
verso gli asiatici.

Vedevano tutti questi
uomini d'affari asiatici,

e pensavano: "È il nostro paese.
Dovrebbero gestirli gli africani".

Per esperienza, abbiamo scoperto

che gli asiatici sono scaltri.

E sfruttano questo paese da molto tempo.

Quando Amin salì al potere,

ci fu grande esultanza
nella comunità indiana in Uganda.

Amin si vantava

di aver liberato gli indiani

che gli inglesi avevano privato
del diritto di voto.

Ma da allievo che segue il manuale,
Amin decise di cambiare musica.

OTTOBRE 1971
NOVE MESI DA INIZIO DITTATURA

Verso la fine del 1971,

Amin tenne una conferenza stampa

e parlò di come la comunità asiatica
fosse contro gli ugandesi neri,

e li considerasse meno civili.

E l'Amin tenero e gentile
sembrò riemergere.

Amin convocò i leader
della comunità asiatica

per chiarire tutti i malintesi.

Le celebrità ugandesi
parteciparono alla conferenza

insieme ai media internazionali.

C'erano grandi speranze,

finché sua Eccellenza il presidente
e i suoi alti ufficiali

non fecero il loro ingresso.

Amin sferrò un attacco
alla comunità asiatica,

accusandoli di evasione fiscale,
e di incanalare denaro fuori dal paese

discriminando gli ugandesi neri
negli affari.

In altre parole,
tradimento economico e culturale.

Il discorso alimentò
un'ondata di propaganda anti-asiatica,

piena di odio e violenza.

Creando queste divisioni,

non solo Amin era responsabile
della rottura dei legami di fiducia

nella società più ampia,

ma stava anche unificando
la sua base di supporto,

che era soprattutto
la popolazione ugandese nera.

Ora che i capri espiatori
sono sbilanciati,

forse pensi di poter fare ciò che vuoi,

ma non è sempre così semplice.
O comunque non ancora.

Anche le società tiranniche
hanno guardrail, altrimenti detti "leggi".

E vanno abbattuti.

TATTICA:
UTILIZZA LA LEGGE COME ARMA

Uno dei vantaggi
di diventare sovrani assoluti

è che raramente si sente dire "No".

Ma è saggio annientare tutto ciò
che metta a rischio i vostri capricci.

Le istituzioni giuridiche
possono costituire un ostacolo.

E che fanno? Le smantellano.

L'idea è indebolire tutte le istituzioni
e i guardrail

che potrebbero controllare il potere.

E una volta giù i guardrail,

potrai usare la legge
contro il capro espiatorio.

Un gioco da ragazzi per un tiranno.

Idi Amin era in grado di controllare
il governo, l'amministrazione,

ma anche la struttura economica.

La tattica che uso è lo sport.

Mando la gente al tappeto,
anche in politica.

L'unica istituzione in cui Amin
non si infiltrò fu la magistratura,

e quindi sospese parte della costituzione.

Dette a sé stesso il potere di approvare
leggi per ottenere ciò che voleva.

Tolti di mezzo quei fastidiosi giudici,
lo spazio di manovra aumenta.

Per Amin, innesca la fase successiva
dell'operazione capro espiatorio.

5 AGOSTO 1972
18 MESI DA INIZIO DITTATURA

Una mattina, mentre era in visita
a Soroti, Uganda orientale,

Amin si alzò prima dell'alba

e si recò
presso la stazione radiofonica locale.

Da lì si rivolse alla nazione.

Disse: "La notte scorsa ho sognato
che gli asiatici mungevano la mucca

ma non le davano da mangiare.

Per questo ritengo che dobbiamo
sbarazzarci degli asiatici".

Non voglio più vedere le strade di Kampala
piene di indiani.

Vuole che tutti gli asiatici se ne vadano?

Sì. Devono tornare nel loro paese.

La comunità asiatica aveva tre mesi
per fare le valigie e lasciare il Paese.

Per questo devono vendere
tutto quello che possiedono

entro nove giorni a partire da lunedì.

Facevo l'assistente all'università
giù in Uganda.

L'impressione, tra tutti quelli
che conoscevo della comunità asiatica,

era che fosse un'esagerazione.

Invano i leader asiatici chiesero
protezione alle corti ugandesi.

Molti degli asiatici in Uganda
erano nati lì.

Le famiglie erano in Uganda da generazioni
e non sapevano dove andare.

La gente lasciava le macchine in aeroporto
con le chiavi dentro.

Nessuno capiva cosa stesse succedendo.

Immaginate un paese
in cui hai costruito la tua vita,

da generazioni.

Te ne vai e non hai nessuno
lì a salutarti.

Beh, non fu un disastro per tutti.

Una volta eliminati i capri espiatori,

è ora di raccogliere frutti.

Una volta cacciata
l'intera popolazione asiatica,

la popolazione ugandese festeggiò.

Idi Amin prese quelle aziende
che erano di proprietà degli asiatici

e le assegnò agli africani.

È giusto ce se ne vadano.

E perché?

Ci hanno prosciugato abbastanza.

ARRIVI

Fu una mossa apprezzata.

In qualche modo rispondeva alle esigenze

della stragrande maggioranza
delle persone,

quindi fu apprezzata.

Se fu riuscita, è un altro discorso.

Dopo l'espulsione degli asiatici,
ci fu una grave crisi economica.

Coloro a cui erano stati affidati
i negozi degli asiatici

non avevano le capacità
per gestire un esercizio commerciale.

La scarsità di ogni genere di bene

portò a una grave inflazione

e molte sezioni dell'economia crollarono.

Forse terrorizzando un piccolo gruppo
non risolverai.

Come vedi, rischi ancora più grattacapi.

Ma non dare la colpa al manuale,
la colpa è della gente.

Prima che si lamentino di te,

dai loro una buona ragione
per tenere la bocca chiusa.

TATTICA:
INFLIGGI DOLORE

La tortura.

La tortura è un ottimo modo
per non farsi contraddire.

È meglio che uccidere,
perché la persona è tenuta in vita.

Puoi catturarle,
imprigionarle, immobilizzarle

ed esercitare ogni forma di violenza.
I tiranni lo adorano.

Eccome se lo adorano.

In Cambogia, i khmer rossi di Pol Pot
usavano tecniche di tortura,

tra cui annegamento simulato,
elettroshock,

nonché scorpioni sul corpo
per estorcere confessioni.

In Corea del Nord si usavano
la privazione di sonno e il piccione,

una posizione di sottomissione

che porta alla fuoriuscita
della spina dorsale.

Mentre l'NKVD di Stalin
prediligeva la tecnica dello strappado,

in cui la vittima è sospesa
con le mani legate dietro la schiena.

1973
DUE ANNI DA INIZIO DITTATURA

Il risultato delle espulsioni

fu l'aumento del contrabbando
che portò al caos economico.

Nulla di meglio di una crisi economica
per reprimere le opposizioni.

Quindi, per domare il caos, Amin si affidò
alla sua squadra di torturatori:

lo State Research Bureau,

i cui agenti erano famosi

per la cattiveria e il gusto nel vestire.

Chiunque avesse visto questi agenti
sapeva chi erano,

perché indossavano pantaloni a campana,
occhiali scuri, camicie a fiori.

Avevano questo tocco anni '70.

Ma nonostante i bei vestiti,

non erano certo tipi
con cui avresti voluto andare a cena.

Alcuni venivano letteralmente
spazzati via.

Li prendevano dai ristoranti,

li mettevano nel bagagliaio di un'auto,

e li portavano via.

E nessuno li rivedeva più.

Tutti sapevano dove fossero.

Amin disponeva di un gran numero
di stanze della tortura.

Una delle più famigerate

era la sede dello State Research Center
nel centro di Kampala.

L'ambasciata francese si trovava di fianco

e chi ci lavorava raccontava
di sentire delle urla.

L'edificio dell'SRB era famoso
per le cose orribili che vi accadevano.

Gente comune e innocente
veniva torturata e uccisa.

Ma Amin e i suoi scagnozzi si sinceravano

che qualcuno scappasse sempre

in modo che lo raccontassero.

Sono stato anche in un posto
in cui danno martellate in testa.

Amin ci teneva molto
che si spargessero queste voci

in modo che la gente
continuasse ad avere paura.

Il risultato fu che i cittadini
non sapevano mai di chi fidarsi

e non riuscirono a ribellarsi.

Si direbbe che governare col terrore
fa allontanare la gente,

ma tutti i tiranni sanno che non è così.

ECONOMISTA COMPORTAMENTALE

Non siamo in grado di distinguere la paura

da un sentimento più generalizzato
di eccitazione.

In una dittatura,
una persona è portata a pensare

che queste emozioni forti
siano sentimenti per il dittatore stesso.

Sentimenti simili…

IDI AMIN DADA
RE D'AFRICA

…all'amore.

Non è diverso da una relazione violenta,
come quelle in famiglia

o nelle gang,

o in una setta.

Alla fine gli oppressi si allineano
psicologicamente con l'oppressore.

Ma ci sarà sempre qualcuno che osa
resistere al tuo fascino terribile.

FEBBRAIO 1977
SEI ANNI DA INIZIO DITTATURA

Come quest'uomo:

Janani Luwum, arcivescovo anglicano
di Uganda, Ruanda, Burundi e Zaire,

nonché uno dei cristiani
più potenti dell'Africa orientale.

Luwum era apprezzato
praticamente da tutti.

Nel corso del suo arcivescovado,

si sentì sempre più obbligato
a esporsi contro la violenza.

Aveva scritto una lettera
di denuncia della violenza.

Cosa che bastò ad Amin
per considerarlo una minaccia.

Così Amin puntò il dito
contro l'arcivescovo.

Amin accusò lui
e altri due ministri del governo

di organizzare un colpo di stato.

Si diceva che l'arcivescovo
stesse accumulando armi

in previsione di una rivolta anglicana.

Il giorno dopo, i ministri e l'arcivescovo

furono ritrovati in un'auto,

vittime di un incidente
che era stato loro fatale.

I testimoni raccontarono
una storia diversa.

A quanto pare Luwum e la moglie
erano a un evento a casa di Amin,

quando il presidente
li convocò in privato.

Amin accusò Luwum di tradimento
e gli fece firmare una confessione.

CONFESSIONE

Luwum si rifiutò e venne arrestato.

Nello State Research Bureau,

Luwum fu picchiato a sangue
e minacciato di morte

se non avesse confessato
i crimini contro il regime.

Ma Luwum non si piegò.

Quella notte, Luwum ricevette una visita.

Amin gli chiese di ripensarci,

ma Luwum pregò perché Dio
avesse pietà dell'Uganda e dei suoi capi.

Ma la pietà non rientrava
nei piani di Idi Amin.

Il cadavere fu sepolto la mattina dopo.

Non ci fu mai un rapporto ufficiale,

ma era chiaro che gli avessero sparato,
aveva le ossa rotte,

e riportava altre ferite.

Forse quando è troppo, è davvero troppo.

L'omicidio dell'arcivescovo
consolidò quella sensazione

che Amin avesse i giorni contati.

Ma quando sei con le spalle al muro
e ogni speranza sembra perduta,

il manuale ha un asso nella manica
che può cambiare le carte in tavola.

TATTICA:
INIZIA UNA GUERRA

La guerra.

A cosa è utile?

A un sacco di cose,

soprattutto quando sei un tiranno
messo male, come Idi Amin nel 1978.

I tiranni vanno sempre in guerra
e il motivo è che arriva sempre un momento

in cui il sostegno in patria
inizia a cedere.

Così cercano un nemico straniero

contro cui scagliare il paese intero.

Amin usò la minaccia dell'invasione
e dell'opposizione straniera

come una provocazione che poteva ispirare
lealtà e sacrificio degli ugandesi.

OTTOBRE 1978
SETTE ANNI DA INIZIO DITTATURA

Vediamo come andò.

Nel 1978, le unità dell'esercito ugandese
attraversarono il confine a sud del Paese

e invasero la Tanzania.

Non aveva alcun motivo legittimo
per invadere la Tanzania,

eccetto quello del diversivo.

E sistemare vecchi conti.

La Tanzania era rimasta in buoni rapporti
con Milton Obote.

EX PRESIDENTE UGANDESE

È ora che gli ugandesi
rovescino il regime della morte.

E ad Amin ovviamente non piaceva.

Inutile dire che se vuoi
che la tattica funzioni

ti serve un esercito valido.

Tutti questi anni, l'esercito di Amin
aveva avuto armi sofisticate,

però in realtà

i soldati non avevano mai combattuto
contro avversari armati,

ma solo esercitato violenza
su ugandesi disarmati.

DIPLOMATICO TANZANIANO

Amin ci ha fatto
una rivendicazione territoriale.

Ora aveva una scusa legittima
per invadere l'Uganda.

Cosa che Amin
non aveva necessariamente calcolato.

A quel punto, l'esercito di Amin
era completamente fuori controllo.

L'Esercito Popolare Tanzaniano
era molto più organizzato.

L'esercito di Amin capitolò
molto velocemente.

COMANDANTE TANZANIANO

- Amin è ad Arua. E noi ci andiamo
- Ci andate?

Sì.

Quando arriverete ad Arua?

Non lo so, ci andiamo a piedi.

Idi Amin era ancora nel paese
con una radio mobile

e continuava a comunicare
e sostenere di essere ancora al potere,

incitando la popolazione,

che aveva martoriato per nove anni,

ad alzarsi e combattere per lui.

Il che era completamente assurdo.

Niente fa meno paura
di un perdente in fuga.

Prendi nota:

se decidi di fare la guerra,
scegline una che puoi vincere.

E poi, alla fine,
prese un volo per l'Arabia Saudita,

dove visse in esilio
per il resto della sua vita.

La fine del regime di Idi Amin
ci insegna una cosa importante.

Solo perché hai un manuale non significa
che il successo sia garantito.

Perché il governo duri,

serve una visione ampia
e la disciplina per metterla in pratica.

Impariamo da un uomo

che ha dominato tutti gli aspetti
della vita della sua nazione,

incluso il concetto
più elementare di tutti:

la verità.

A chi dobbiamo tutto questo?

Sottotitoli: Rachele Agnusdei