All language subtitles for Hamlet.1969.DVDRip.KG.ita

- Altol�!
- Chi � l�?

No, rispondi tu. Rivela chi sei.

- Lunga vita al Re!
- Bernardo?

In persona.

Grazie per il cambio.
Fa freddo e mi si stringe il cuore.

- Tutto tranquillo?
- Non si � mosso un topo.

Se vedi i miei compagni di guardia,
falli affrettare.

Mi pare di sentirli. Chi � l�?

- Amici di questa terra.
- Sudditi del Danese.

Buona notte.

Benvenuto, Orazio.

- La strana cosa � ricomparsa?
- Non l'ho vista.

Orazio le ritiene fantasie,
rifiuta di credere

allo spavento
che abbiamo avuto due volte.

Via, via, non comparir�.

La notte scorsa, quando
la stella a ponente del polo...

Eccola che torna.

Ha la figura del re morto.

Tu sei dotto. Parlagli, Orazio.

Cosa sei, tu che usurpi
quest'ora della notte

e la forma nobile e marziale

con cui talvolta incedeva
il sepolto re di Danimarca?

- Parla, in nome del cielo!
- � offesa.

Parla! Ti ordino di parlare!

Se n'� andata. Non vuole rispondere.

Ebbene, Orazio?
Non � forse pi� che una fantasia?

- Non somiglia al re?
- Come tu a te stesso. � strano.

Gi� due volte, in quest'ora serafica,

ci � comparsa davanti.

Non so cosa pensare di preciso,

ma nel complesso ritengo

che ci� annunzi
strani malanni per il nostro regno.

Zitti, guardate!
Eccola che torna!

La affronto,
dovesse costarmi la vita.

Fermati, illusione.

Se hai l'uso della voce, parlami.

Se conosci il fato del tuo paese,
che possiamo eludere scoprendolo,

parla! Fermati e parla.

- Fermala!
- La colpisco con la lancia?

Se n'� andata.

Facciamo male a mostrargli violenza.

� invulnerabile come l'aria.

Stava per parlare.

Poi trasal�, come colpevole
di un orrendo auspicio.

� svanita al canto del gallo.

Dicono che al tempo

in cui si celebra la nascita
del Salvatore,

I'uccello dell'alba canti tutta la notte.

E nessuno spirito osa vagare.

Cos� ho sentito, e in parte ci credo.

Ma guardate, il mattino,
nel suo manto di ruggine,

passa sulla rugiada
di quell'alto colle.

Smontiamo dalla guardia,
e, a mio avviso,

riferiamo al giovane Amleto
ci� che abbiamo visto,

poich� sono sicuro che questo
spirito, muto con noi, a lui parler�.

Bench� sia ancora viva la memoria
del nostro caro fratello Amleto,

Ia ragione ha lottato con la natura,

e noi lo ricordiamo
con saggio cordoglio

e insieme siamo memori di noi stessi.

Pertanto la nostra gi� sorella,
ora nostra regina,

erede di questo stato guerriero,

noi l'abbiamo, con triste gioia

mista a letizia alle esequie e canti
funebri alle nozze, presa in moglie.

Ora segue ci� che sapete.
Il giovane Fortebraccio,

stimando poco il nostro valore,

ci ha tormentato con messaggi

che chiedono la resa delle terre
cedute dal padre secondo la legge

al nostro prode fratello.

Abbiamo chiesto al re di Norvegia,
zio del giovane Fortebraccio,

e che, vecchio e costretto a letto...

...� ignaro delle mire del nipote

tese a impedire ogni altro suo passo.

Tanto basti di lui!

Ebbene, Laerte, cosa ci chiedi?

Mio temuto signore, permettetemi
di tornare umilmente in Francia.

Sono volentieri venuto in Danimarca

per omaggiarvi all'incoronazione.
Ma adesso, compiuto il mio dovere,

i miei pensieri e desideri
tornano alla Francia.

Hai il permesso di tuo padre?
Che dice Polonio?

Mi ha strappato un riluttante assenso
con estenuanti petizioni.

Vi prego, concedetegli di partire.

Goditi la tua ora, il tempo sia tuo,

e spendi le tue doti a tuo piacimento!

E adesso, Amleto,
mio congiunto e figlio,

perch� ci sono nuvole su di te?

Ma no. Sono fin troppo al sole.

Mio buon Amleto,
getta via il tuo colore notturno

e guarda da amico il re di Danimarca.

Non cercare sempre a ciglia basse
tuo padre nella polvere.

Tutti lo sanno,
ci� che vive deve morire,

si passa dalla natura
all'eternit�.

S�, Vostra Altezza, � normale.

Perch� ti sembra cos� speciale?

Sembra? No, Sua Maest�, "�".
Io non conosco "sembra".

Non � solo il mio mantello
color d'inchiostro,

n� il nero solenne dei miei abiti,

n� l'aspetto sconsolato del viso,

con tutte le forme e i modi del dolore,
a dire come sono.

Queste cose s�, "sembrano",

perch� sono atti
che un uomo pu� recitare.

Ma io ho dentro ci�
che non si pu� mostrare.

Questi non sono
che le maschere del dolore.

Amleto, � dolce nella tua natura

offrire a tuo padre
questo tributo di lutto,

ma sappi che tuo padre
perse un padre,

e quel padre perse il suo.

Perseverare in un cordoglio ostinato
� condotta di empia ostinazione.

Non � un dolore da uomo.

Getta via questo dolore infruttuoso

e pensa a noi come a un padre.

Sappia infatti il mondo che tu sei
l'erede diretto al nostro trono.

Quanto al tuo proposito
di tornare a studiare a Wittenberg,

� contrario al nostro desiderio,
ti preghiamo dunque di restare qui,

conforto e gioia dei nostri occhi,

primo cortigiano,
congiunto e figlio nostro.

Fai che tua madre non preghi invano.

Ti prego, resta con noi.
Non andare a Wittenberg.

Far� del mio meglio per obbedirvi.

� una risposta bella e piena d'amore.

Sii nostro pari in Danimarca.
Venite, andiamo.

Questo assenso gentile
di Amleto mi sorride al cuore.

In virt� di questo, ogni brindisi
che oggi far� il re

verr� salutato dal gran cannone,

e il cielo risuoner�
del giubilo del Re

ripetendo il tuono sulla terra.

Se solo questa carne troppo corrotta
potesse liquefarsi

e sciogliersi in rugiada!

Se solo l'Eterno non avesse stabilito
la sua legge contro il suicidio!

Oh Dio! Oh Dio!

Quanto mi sembrano stantie,
obsolete, triviali e inutili

Ie usanze di questo mondo!

Orrore! Che orrore!

� un giardino non sarchiato
che va in seme,

posseduto unicamente
da cose marce e grossolane.

Che si sia giunti a questo!

Morto da appena due mesi!
No, nemmeno due.

Un re cos� eccelso,
un lperione di fronte a questo satiro,

tanto innamorato di mia madre
da non permettere ai venti

di toccarle il viso troppo rudemente.

Cielo e terra! Debbo ricordarlo?

Lei pendeva da lui
come se l'appetito si accrescesse

da ci� che lo nutriva.
Eppure, nel giro di un mese...

Non devo pensarci.

Fragilit�, il tuo nome � donna.

Appena un mese,
o prima che invecchiassero le scarpe

con cui seguiva il corpo di mio padre,

come Niobe, tutta in lacrime,

Iei, proprio lei...

Dio! Una bestia irragionevole
avrebbe pianto pi� a lungo...

sposata a mio zio,
fratello di mio padre,

ma simile a mio padre
quanto io a Ercole.

Nel giro di un mese,

prima che il sale
di lacrime tanto inique

smettesse di arrossarle gli occhi,
lei si � sposata.

Ah, ignobile fretta di precipitarsi
in lenzuola incestuose.

Non � un bene, n� pu� portarne.

Ma spezzati, cuore mio,

poich� devo tenere a freno la lingua.

Salute a vostra signoria.

Lieto di vedervi bene.

Orazio, se non mi inganno.

S�, il vostro umile servo.

No, ci chiameremo amici.

Cosa ti allontana da Wittenberg?

Marcello. Lieto di vederti.

Buona sera.
Cosa ti allontana da Wittenberg?

- Un'indole vagabonda.
- Non vorrei sentirlo dal tuo nemico.

Ma che fai a Elsinore?
Imparerete a bere prima che partiate.

Sono qui per il funerale.

Non burlarti di me, compagno di studi.

Sei qui per le nozze di mia madre.

� vero, � avvenuto subito dopo.

Economia. Economia, Orazio!

Le carni cotte per il funerale
servite fredde alle tavole nuziali.

Avessi trovato in cielo il mio peggior
nemico, prima di vedere quel giorno!

Mio padre, mi sembra di vederlo.

Dove, mio signore?

Nella mia immaginazione, Orazio.

L'ho conosciuto. Un vero re.

Era un uomo, in tutto e per tutto.

Non ne vedr� mai di uguali.

Mi � parso di vederlo, ieri notte.

Visto? Chi?

Il re vostro padre.

Per amor di Dio, parla.

Per due notti di seguito,
Marcello e Bernardo, nella loro guardia,

hanno visto qualcosa
nella notte deserta.

Una figura simile a vostro padre,
armata da capo a piedi,

� comparsa loro davanti,

Ienta e maestosa.

Dov'� stato?

Sugli spalti dove montiamo di guardia.

- Non gli avete parlato?
- lo s�, ma non c'� stata risposta.

� molto strano.

Ma � vero, quant'� vero che vivo.

Abbiamo creduto
nostro dovere informarvene.

Certo. Ma ci� mi turba.
Siete di guardia, stanotte?

- S�.
- Armato, dite?

Da capo a piedi.

- Allora non l'avete visto in faccia?
- S�. Aveva la visiera alzata.

- Avrei voluto esserci.
- Vi avrebbe turbato.

Certo. � rimasto a lungo?

Il tempo di contare piano
fino a cento.

- Di pi�.
- Non quando l'ho visto io.

- Barba brizzolata, no?
- Come da vivo.

Di un nero argentato.

Stanotte star� di guardia.
Forse comparir� ancora.

Ne sono certo.

I miei bagagli sono a bordo.

Sorella, se i venti sono propizi
e i velieri partono,

non dormire, ma fatti sentire.

Ne dubiti?

Quanto ai corteggiamenti di Amleto,

prendili come un capriccio del sangue,

una violetta precoce a primavera.
Niente di pi�!

- Non pi� di questo?
- Non pensarci pi�.

Lui non pu� decidere
come uno qualunque.

Dalle sue scelte dipende
la salute di tutto il regno.

Valuta quale danno subir� il tuo onore

se ascolti troppo credula
le sue orazioni,

se perdi il tuo cuore
o apri il tuo tesoro di castit�

ai suoi ardori incontrollati.

Temilo, Ofelia, mia cara sorella.

La fanciulla pi� schiva � prodiga
se svela la sua belt� alla luna.

Terr� questa buona lezione
a guardia del mio cuore.

Ma, mio buon fratello,
non fare come certi pastori

che mostrano la strada
erta e spinosa verso il cielo

mentre, da libertini
impudenti e sfrenati,

calpestano il sentiero del piacere

incuranti delle proprie prediche.

Non temere.

Ancora qui, Laerte?
Su, a bordo, vergogna!

Il vento gonfia gi� la tua vela
e ti stanno aspettando.

Ecco, ti do la mia benedizione!

E questi pochi precetti da ricordare.

Sii affabile, ma mai volgare.

Gli amici che hai messo alla prova,

agganciali all'anima
con cerchi d'acciaio.

Ma non intorpidirti le mani
nel salutare

ogni nuova conoscenza implume.

Vesti bene, quanto ti permette la borsa,

ma senza stranezze.
Ricco, non pacchiano.

Poich� l'abito spesso rivela l'uomo.

Non prendere a prestito
e non prestare,

poich� spesso cos� si perde
il prestito e l'amico.

Questo, soprattutto:
sii fedele a te stesso,

e ne seguir�, come la notte al giorno,

che non sarai mai falso con nessuno.

Prendo umilmente congedo.

Il tempo stringe.
Vai, i servi aspettano.

Addio, Ofelia.
E ricorda ci� che ti ho detto.

� chiuso nella mia memoria.
Ne tieni tu la chiave.

Addio.

Cos'� che ti ha detto, Ofelia?

Qualcosa riguardo al principe Amleto.

Buona idea. Che c'� tra di voi?
Dimmi la verit�.

Mi ha dato segno del suo amore
in modo onorevole.

S�, chiamalo onorevole.

E ha sostenuto le sue parole

con tutti i sacri voti del cielo.

Trappole per acchiappare beccacce!

D'ora in poi, sii pi� avara
della tua presenza di fanciulla.

Non voglio che tu consumi
ogni tuo momento di svago

nel parlare col principe Amleto.

L'aria attanaglia, fa freddo.

� un'aria che punge e morde.

- Che ora �?
- Quasi mezzanotte.

- No, � gi� suonata.
- Non l'ho sentita.

Siamo prossimi al momento
in cui � apparso lo spirito.

Che significa questo, mio signore?

Il re stanotte veglia e fa baldoria,

beve, e ogni volta
che tracanna vino del Reno,

il tamburo e la tromba
gridano i suoi trionfi.

- � d'uso?
- S�, diamine.

Ma bench� ci sia avvezzo,

� un uso che sarebbe pi� onorevole
infrangere che osservare.

Angeli e ministri di grazia,
difendeteci!

Che tu sia uno spirito del bene
o un essere dannato,

vieni in forma cos� dubbia

che ti parler�.

Ti chiamer� Amleto.

Re,

padre,

re di Danimarca.

Cosa pu� significare che tu, morto,

di nuovo coperto di acciaio,
rivisiti cos� i bagliori della luna,

e a noi, buffoni della natura,

tu scuota orrendamente la ragione

con pensieri che vanno oltre
le nostre anime?

Dimmi, perch�?

A che scopo?

Che dovremmo fare?

Vi fa cenno di seguirlo,

come se volesse parlare solo a voi.

- Ma non andate.
- No, mai.

- Non vuole parlare. Lo seguo.
- Non fatelo.

Cosa dovrei temere?
La mia vita non vale un soldo bucato.

Quanto alla mia anima, che pu� farle,
se � immortale come lui?

Mi fa cenno. Lo seguo.

- Non ci andate, mio signore.
- Gi� le mani. Il destino mi chiama.

Via, dico! Va' avanti, ti seguo.

L'immaginazione lo fa delirare.

C'� del marcio in Danimarca.

- ll cielo provveder�.
- No, seguiamolo.

Dove vuoi condurmi?
Parla. Non andr� oltre.

Ascoltami.

Parla. Devo ascoltarti.

Dovrai vendicarmi
quando mi avrai ascoltato,

se mai hai amato il tuo caro padre.

Oh Dio!

Vendica il suo snaturato assassinio.

Dicono che mentre dormivo
mi ha morso una serpe,

ma sappi, nobile giovane,

che la serpe che morse tuo padre
adesso porta la sua corona.

Mia anima profetica! Mio zio!

S�, quella bestia
incestuosa e adultera,

con mente maligna
e doni traditori,

fu con mente e doni
dal potere tanto seduttivo

che la sua ignobile lussuria vinse
l'apparente virt� della mia regina.

Devo essere breve.

Dormivo nel mio giardino,
come ogni pomeriggio,

e si insinu� tuo zio,
in quell'ora sicura,

con quel veleno dannato in una fiala,

e mi vers� nelle orecchie
quell'essenza pestilenziale.

Orribile! Orribile! Peggio che orribile!

Cos�, mentre dormivo,
per mano di un fratello,

fui privato di colpo della vita,
della corona e della regina.

Se la natura � in te, non tollerarlo.

Che il letto regale di Danimarca
non accolga la lussuria e l'incesto!

Addio.

Ricordati di me.

Oh voi schiere del cielo!
Oh terra! Che altro?

Dovrei invocare anche l'inferno?

Vergogna!

Resisti, cuore mio.

E voi, muscoli,
non invecchiate di colpo,

ma sostenetemi.

Ricordarti!

S�, povero spettro, finch� la memoria
avr� spazio in questo capo impazzito.

Ricordarti!
Dai recessi della mia memoria

canceller� ogni banale annotazione,

Ie massime dei libri,
le forme e le impressioni

frutto di giovent� e osservazione,
e solo il tuo comandamento vivr�

nel libro della mia mente,
purgato da vili elementi.

S�, per il cielo!

Oh, donna perniciosa!

Oh, canaglia, canaglia,
sorridente e maledetta canaglia!

Conviene che lo scriva,

che uno pu� sorridere,
e sorridere, ed essere una canaglia.

O almeno, cos� pu� essere
in Danimarca.

Bene, zio, eccoti servito.

Ora il mio motto.

�: "Addio, addio! Ricordati di me."

Mio signore!

- Mio signore!
- Principe Amleto!

- Ehil�!
- Mio signore!

Oh, Dio! Venite.

- Come state, nobile signore?
- Che novit�?

- Meravigliose!
- Ditecele.

- No, le rivelerete.
- lo no, mio signore.

Non c'� una canaglia
in tutta la Danimarca

che non sia un gran criminale.

Non serve
che ce lo dicano gli spettri.

� vero, proprio vero.

Quindi, senza ulteriori indugi,

stringiamoci la mano e separiamoci.

Voi seguirete i vostri desideri,

poich� ogni uomo ne ha,

io, per parte mia, andr� a pregare.

Sono parole sconnesse.

Mi spiace di cuore che ti offendano.

Nessuna offesa, mio signore.

S�, per San Patrizio, l'offesa c'�.

C'� una grave offesa.

Riguardo all'apparizione,
� uno spettro onesto, fatemelo dire.

Quanto alla vostra voglia
di sapere cosa c'� tra noi,

dominatela come potete.

Adesso, buoni amici,

poich� siete amici, soldati,
studiosi, fatemi un piccolo favore.

Cosa, mio signore? Lo faremo.

Non rivelate cosa avete visto stanotte.

- Non lo faremo.
- Giuratelo.

- Questo � strano.
- E tu accoglilo come tale.

In cielo e in terra ci sono pi� cose

di quante ne immagini la tua filosofia.

Qui, come prima,

che mai, Dio vi aiuti,
per quanto stranamente mi comporti...

perch� forse riterr�
di dover fare il matto...

che mai voi, vedendomi, vi mettiate

a scuotere la testa,

o dire frasi dubbie,

come "Be', sappiamo"

o "Se volessimo dire"

o altre ambiguit� per far capire
che la sapete lunga su di me.

Giuratelo.

Che la grazia e la misericordia
vi soccorrano.

- Giurate!
- Riposa, spirito inquieto!

Signori, mi affido a voi
con tutto il mio amore.

E ci� che un pover'uomo come me

pu� fare per esprimervi il suo affetto,

con l'aiuto di Dio, non mancher�.

Avanti, andiamo insieme.

Il tempo � uscito dai cardini.

Destino maledetto!

Fossi nato per rimetterlo in sesto!

Dagli questi soldi
e questa lettera, Rinaldo.

Sar� fatto, mio signore.

Farai cosa saggia

se prima di visitarlo
indagassi sul suo comportamento.

Era mia intenzione.

Molto ben detto.

Prima di tutto, scopri
che danesi ci siano a Parigi

che conoscano mio figlio
e cerca di avvicinarti.

Fingi di conoscerlo alla lontana.

Tipo: "Lo conosco.
L'ho visto l'altro giorno,

"o l'altro ancora, col tale o il talaltro.

"E, come dite, � un gran giocatore.

"Si era sbronzato, litigava al tennis.

"L'ho visto entrare
in una casa di commercio."

E cio� un bordello, o cos� via.

Ora ben vedi.

- Ma, signore...
- Perch� far tutto questo?

- S�, vorrei saperlo.
- Trovare la via per vie indirette.

- Hai capito, non � vero?
- S�, mio signore.

Allora addio.

- Bene, signore.
- Asseconda le sue inclinazioni.

- Lo far�.
- E fagli suonare la sua musica.

Bene, mio signore.

Mio signore, che spavento!

Per cosa, in nome di Dio?

Cucivo, e il principe Amleto,
col farsetto slacciato,

senza cappello,
pareva come uscito dall'inferno

per parlare di orrori.

- Pazzo d'amore per te?
- Non lo so.

Ma lo temo davvero.
Mi teneva per un polso.

Poi si scosta di un braccio

e con l'altra mano sulla fronte, cos�,

mi fissa il volto
quasi come per disegnarlo.

� rimasto cos� a lungo.

Poi, scuotendomi un po' il braccio

e annuendo tre volte con la testa,

ha tirato un sospiro
pietoso e profondo

che sembrava scuotergli il corpo
e finirgli la vita.

Andr� dal re.

Questa � pazzia d'amore.

Recentemente gli hai risposto male?

No, ma come avete ordinato

non gli ho permesso di avvicinarmi.

Questo l'ha fatto impazzire.
Su, andiamo dal re.

Benvenuti, cari Rosencrantz
e Guildenstern!

Avrete saputo
della metamorfosi di Amleto.

Vi prego, voi che siete
cresciuti con lui

e che siete vicini
al suo modo di vivere,

di fermarvi per un po'
qui alla nostra corte.

La vostra compagnia
lo indurr� a svagarsi

e voi avrete l'occasione di capire

se lo affligge qualcosa a noi ignoto

e a cui, sapendolo,
potremmo porre rimedio.

Miei buoni signori,
lui ha parlato molto di voi.

Sono certa che
vi � molto affezionato.

I poteri delle vostre maest� su di noi

potrebbero far suonare
i vostri desideri come ordini.

Ma obbediamo
con la massima disposizione

e mettiamo i nostri servigi
ai vostri piedi.

Grazie, Rosencrantz
e gentile Guildenstern.

Grazie, Guildenstern
e gentile Rosencrantz.

Vi prego, fate subito visita
al mio figlio troppo diverso.

Qualcuno li accompagni
dove si trova Amleto.

Gli ambasciatori sono
felicemente tornati dalla Norvegia.

Sei sempre stato padre
di buone novelle.

Davvero, mio signore?

Sono fedele al mio re, e credo,

o il mio cervello
non fiuta pi� le tracce della politica

com'era solito, di aver trovato
la causa della stranezza di Amleto.

Parla, sono ansioso di ascoltarti.

Temo che la causa sia una sola:
la morte di suo padre

e il nostro affrettato matrimonio.

Mio re, mia signora,

chiedersi cosa siano la maest�,
il dovere,

il giorno, la notte, il tempo,

sarebbe sprecare la notte,
il giorno e il tempo.

Quindi, dato che la brevit�
� l'anima dell'ingegno

e la prolissit� le membra,

sar� breve.

Il vostro nobile figlio � pazzo.

Dico pazzo, perch� la vera pazzia
cos'�, se non l'essere pazzi?

- Ma lasciamo stare.
- Pi� sostanza, meno arte.

Giuro, non uso alcuna arte.

Che sia pazzo � vero. � vero che �
un peccato, un peccato che sia vero.

Che assurda figura!
Ma non voglio far uso d'arte.

Ho una figlia,
ce l'ho finch� � mia,

che per dovere e obbedienza
mi ha dato questo.

"Dubita che le stelle siano di fuoco.

"Dubita che il sole si muova.

"Dubita che la verit� menta,
ma non dubitare mai del mio amore.

"Tuo per sempre, signora diletta,

"finch� questa macchina
gli appartiene.

"Amleto."

Lei come ha accolto il suo amore?

- Cosa pensate di me?
- Che sei fedele e onesto.

E tale mi voglio dimostrare.

No. Io mi sono subito adoperato

e cos� ho parlato alla fanciulla:

"Amleto non � per te.
Non si pu� fare.

Poi le ho detto di chiudere
la porta alle sue visite,

di non accettare messaggi o doni.

Lei accolse il mio consiglio.

Lui, respinto, per dirla breve,

cadde nella malinconia,
e da l�, il digiuno,

poi l'insonnia, la debolezza,

Io smarrimento, e cos� declinando

Ia pazzia in cui adesso infuria
e che tutti ci addolora.

- Pensi che sia cos�'?
- � molto probabile.

Staccatemi la testa se � altrimenti.

Se l'occasione mi aiuta,
trover� dove si cela la verit�,

foss'anche nascosta
al centro della terra.

Come si pu� esserne certi?

Sapete che a volte passeggia
qui nella galleria per ore.

� vero.

Quando lo far�,
gli far� incontrare mia figlia.

Leggi questo libro.

L'ostentazione di tale esercizio
render� naturale la tua solitudine.

Essere,

o non essere...

questo � il dilemma.

� pi� nobile sopportare

Ie sassate e i dardi
dell'iniqua Fortuna,

o armarsi contro un mare di sciagure
e combattendo porvi fine?

Morire, dormire...

niente pi�. E con un sonno
porre fine allo strazio del cuore

e ai mille mali naturali
che eredita la carne.

� la conclusione
che dovremmo augurarci.

Morire, dormire...

dormire, forse sognare.

Ma qui � l'intoppo.

Perch� quali sogni possano venire

una volta privi del mortale involucro,
� cosa che deve farci pensare.

� questo il pensiero
che d� lunga vita alla sventura.

Perch� chi sopporterebbe
le frustrate e le ingiurie del tempo,

i torti dell'oppressore,
le contumelie del superbo,

Ie pene dell'amore disprezzato,
la legge lenta, l'arroganza del potere

e gli affronti che il merito paziente
riceve dagli indegni

quando lui stesso potrebbe darsi
pace eterna con un pugnale?

Chi accetterebbe questi fardelli,

per gemere e sudare
sotto il peso della vita

se non fosse la paura
di qualcosa dopo la morte,

Ia terra sconosciuta
da cui nessuno torna,

a paralizzarci la volont�
e farci sopportare i mali noti

piuttosto che volare
verso altri che ci sono ignoti?

Cos� ci rende vili la coscienza.

� cos� che la tinta naturale
del coraggio si scolora

al pallido riflesso del pensiero,

e imprese di grande portata
e momento

per questo deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione.

Basta, adesso.

La bella Ofelia.

Ninfa, nelle tue preghiere
siano ricordati tutti i miei peccati.

Mio buon signore, come siete stato
in questi giorni?

Vi ringrazio umilmente, bene.

Ho qui dei vostri ricordi
che da tempo volevo restituirvi.

Vi prego, riprendeteli.

No. Non vi ho dato mai niente.

Mio onorato signore,
sapete di avermeli dati,

e accompagnati da parole
di cos� dolce afflato

da renderli molto pi� ricchi.

Hanno perso il profumo, riprendeteli.
Per un animo nobile,

i doni ricchi impoveriscono
se il donatore non si mostra amico.

Ecco, mio signore.

- Siete onesta?
- Signore?

- Siete bella?
- Cosa intendete?

Che se siete bella e onesta,

I'onest� non dovrebbe negare
discorso alla vostra bellezza.

La bellezza avrebbe
miglior compagna dell'onest�?

Certo, perch� il potere della bellezza

trasforma l'onesto in lenone,
ben prima

che la forza dell'onest� possa
tradursi in bellezza.

Un tempo era un paradosso,
ma il tempo ha provato che � vero.

Una volta vi amavo.

S�, me l'avete fatto credere.

Non avreste dovuto credermi.

La virt� non pu� innestarsi
del tutto sul nostro antico ceppo.

Non vi ho amata.

Tanto pi� sono stata ingannata.

Vattene in un convento.

Perch� vuoi generare peccatori?

Io sono onesto,
eppure potrei incolparmi di tali cose

che sarebbe stato meglio
che non fossi nato.

Sono molto orgoglioso,
vendicativo, ambizioso.

Che ci fanno a questo mondo
individui come me?

Non credere mai a nessuno di noi.

Vai in un convento.

- Dov'� tuo padre?
- A casa, mio signore.

Rinchiudetelo bene,
che faccia il buffone

solo a casa sua. Addio.

Se ti mariti, ti dar� in dote
questo maleficio:

puoi essere pura come neve,

non sfuggirai alla calunnia.

Vai in convento. Addio.
O, se devi, sposa uno stolto.

I saggi sanno
come ne create mostri.

Vai in convento. E presto. Addio.

Potenze celesti, soccorretelo!

So di come vi imbellettate.

Dio vi ha dato un volto
e voi ve ne fate un altro.

Ancheggiate e bisbigliate,

vezzeggiate le creature,
dissolvete il candore in impudenza.

Via, ne ho abbastanza.
Questo mi ha reso pazzo.

Non ci saranno pi� matrimoni.

Quelli gi� sposati,
tranne uno, vivranno.

Gli altri resteranno come sono.

Vattene in convento.

Quale nobile mente
� qui stravolta.

Occhio, lingua, spada
di un cortigiano, un dotto, un soldato.

La speranza e la rosa
di uno stato felice,

Io specchio della moda,
il modello della forma,

I'idolo di ogni suddito
� ormai finito!

E io, la pi� sventurata
tra le donne,

che bevvi il miele
dei suoi voti melodiosi,

vedo adesso quel nobile,
sovrano intelletto

che suona stridulo
come una campana stonata.

Amore! Il suo animo non va
in quella direzione.

E il suo parlare, seppur sconnesso,
non somigliava alla pazzia.

Ha qualcosa nell'animo
su cui giace la sua malinconia.

E temo che quando si schiuder�
ci sar� un pericolo.

Per prevenirlo, ho preso
rapidamente questa decisione:

andr� in lnghilterra a reclamare
tributi non pagati.

- Cosa ne pensi?
- Potr� servire.

Ma penso ancora
che l'origine del suo dolore

sia per l'amore non corrisposto.

Ofelia, non serve che tu ci dica
cosa ha detto Amleto,

abbiamo sentito tutto.

Mio signore, fate come volete.

Prover� io con lui.
Lasciatemi sondare il suo profondo.

Bene.

La pazzia dei grandi
non deve restare incustodita.

Come sta il mio buon principe Amleto?

Bene, grazie a Dio.

- Mi riconoscete?
- Certo. Siete un pescivendolo.

- No, signore.
- Allora vorrei ne aveste l'onest�.

- Onest�?
- S�.

Di onesti, oggigiorno,
se ne trova uno ogni diecimila.

� verissimo, mio signore.

- Avete una figlia?
- S�, mio signore.

Non fatela passeggiare al sole.

Concepire � benedetto, ma attento
a come vostra figlia pu� concepire.

Che ne dite?
Batte sempre su mia figlia.

� andato, proprio andato.

Anch'io da giovane patii per amore.
Quasi fino a tal punto.

Gli parler� ancora.

- Cosa leggete?
- Parole, parole.

- Di che questione?
- Tra chi?

- Di che argomento leggete?
- Calunnie, signore.

Questa peste satirica dice
che i vecchi hanno barbe grigie,

i volti rugosi, gli occhi secernono
ambra densa e gomma di susino,

abbondano di mancanza di senno
e debolezza di lombi,

tutte cose a cui credo fortemente,

ma non trovo decente
scriverle cos�.

Anche voi, signore,
invecchiereste come me

se camminaste all'indietro
come un granchio.

Sar� anche pazzia,
ma c'� pur della logica.

Nobile signore, prendo congedo da voi.

Non potreste prendermi cosa
da cui mi separo pi� volentieri,

tranne la mia vita,
tranne la mia vita.

- Addio, mio signore.
- Questi noiosi vecchi rimbambiti!

Cercate il principe Amleto? � l�.

- Mio onorato signore!
- Mio carissimo principe!

Miei ottimi amici!
Come stai, Guildenst... Rosencrantz?

- Come state?
- Da comuni mortali.

Felici di non essere troppo felici.

Non siamo la benda
sugli occhi della Fortuna.

- N� le suole delle sue scarpe?
- Nemmeno.

Siete forse in mezzo alle sue grazie?

Nell'intimo.

Nelle segrete parti della Fortuna?
S�, � una sgualdrina. Che novit�?

Solo che il mondo � diventato onesto.

Allora si avvicina il Giudizio.
Ma la notizia � falsa.

Permettetemi una domanda ben precisa.

Che avete fatto, per meritare

che la Fortuna vi mandasse
qui in prigione?

- Prigione?
- La Danimarca � una prigione.

La vostra ambizione la fa tale.
� angusta per voi.

Dio, potrei vivere in un guscio di noce
e ritenermi re di uno spazio infinito,

non fosse solo per i miei brutti sogni.

I sogni sono appunto ambizione.

Allora, cosa vi porta a Elsinore?

La voglia di farvi visita, nient'altro.

Mendicante quale sono,
sono povero di ringraziamenti.

Ma vi ringrazio. E i miei ringraziamenti
sono un po' troppo cari.

Non vi hanno mandato a chiamare?

Suvvia, siate sinceri con me,

ditemi se vi hanno mandato a chiamare.

Ci hanno mandato a chiamare.

Vi dir� io perch�.

Ultimamente, ma non so perch�,
ho perso la mia allegria,

abbandonato ogni esercizio,

e ci� grava a tal punto
sul mio spirito

che questa bella struttura, la terra,
mi pare uno sterile promontorio,

questo splendido baldacchino,
l'aria, guardate,

il firmamento, questo tetto maestoso
traforato da fuochi d'oro,

per me non � che un pestilenziale
ammasso di vapori.

Che capolavoro � un uomo!

Nobile nella ragione!
Infinito nelle capacit�!

Ammirevole nella forma
e nelle movenze!

Nell'azione � un angelo!
Nel pensiero, simile a un dio!

La belt� del mondo!
La perfezione tra gli animali!

Eppure, per me,
cos'� questa quintessenza di polvere?

L'uomo non mi piace,

neanche la donna,
malgrado quel tuo sorriso.

Non era questo il mio pensiero.

Ma hai riso a: "L'uomo non mi piace."

Perch�, se l'uomo non vi piace,

gli attori riceveranno da voi
un'accoglienza da quaresima.

Li abbiamo incontrati per strada.
Vengono a offrivi servigio.

Chi recita il re sia benvenuto.
Pagher� tributo a Sua Maest�.

Ecco gli attori.

Signori, benvenuti a Elsinore.
Qua la mano, benvenuti.

Ma il mio zio-padre
e la mia zia-madre sbagliano.

In che cosa?

Sono pazzo solo
da nord nord-ovest.

Quando il vento viene da sud,
distinguo una lucciola da una laterna.

Mio signore, ho notizie per voi.

Ho io notizie.
Roscio era attore a Roma...

Sono arrivati gli attori, mio signore.

- Sul mio onore...
- Ogni attore su un somaro.

I migliori attori del mondo,
per la tragedia, commedia, storia,

il dramma pastorale,
comico-pastorale, storico-pastorale,

tragico-storico, tragicomico,
storico-pastorale.

Seneca non � troppo grave,
n� Plauto troppo lieve.

Oh Jefte, giudice di lsraele,
quale tesoro avevi!

Quale tesoro aveva?

Quale?
Aveva solo una bella figlia

Che amava tanto che crescesse

Vero, vecchio Jefte?

Chiamatemi Jefte, perch� ho una figlia
che voglio che cresca.

Benvenuti, maestri.

Benvenuti, amici. Vecchio amico!

Il tuo volto si � messo un drappo.

Vieni a farmela in barba in Danimarca?

Mia giovane fanciulla e signora!

Faremo come i falconieri francesi,
spareremo a vista.

Mostrateci il vostro talento.
Su, una tirata appassionata.

Che tirata, mio signore?

Ti ho sentito recitarne una, una volta,
vediamo:

"L'irsuto Pirro,
come belva ircana..."

Non � cos�. Inizia con Pirro.

"L'infernale Pirro
cerca il vecchio re Priamo."

"Presto lo vede..."

"Presto lo vede
che tenta invano di colpire i Greci.

"La sua spada, ribelle al braccio,

"giace ove cade, restia al comando.

"Duello impari, Pirro si infuria
per un colpo fallito.

"Ma al sibilo
della sua empia spada,

"il padre esausto cade.

"Via, via, Fortuna sgualdrina!

"Voi Dei, tutti uniti in sinodo,
toglietele il potere,

"spezzate i raggi e i cerchi
della sua ruota

"e fate rotolare il mozzo
gi� dai cieli, gi� fino ai demoni."

� lungo.

Andr� dal barbiere
con la vostra barba.

Continua, ti prego.
A lui piace la farsa, o si addormenta.

Prosegui. Arriva a Ecuba.

"Ma, ahim�, chi ha visto
la regina imbacuccata..."

Ottimo. "Regina imbacuccata."

"Correre scalza, minacciando fiamme
con lacrime accecanti,

"sul capo uno straccio
al posto del vecchio diadema.

"Ma se gli Dei stessi
l'avessero vista,

"l'urlo improvviso in cui proruppe

"avrebbe fatto piangere
gli occhi ardenti del cielo

"e sconvolto gli Dei."

Guardate, ha cambiato colore

e ha le lacrime agli occhi.

Basta, vi prego.

Bene, bravo.

Tra poco ti far� recitare il resto.

Badate che gli attori siano trattati bene.

Inteso? Che siano ben accolti.

Poich� essi sono
le cronache brevi del tempo.

Meglio per voi un brutto epitaffio
dopo la vostra morte,

che le loro maldicenze da vivo.

Saranno trattati come meritano.

Per Dio, trattateli molto meglio.

A trattare secondo il merito,
chi si salverebbe dalle frustate?

Trattateli con onore
e dignit�. Fateli entrare.

- Venite, signori.
- Domani reciterete.

Ascoltami, vecchio amico.

Amici, vi lascio fino a stasera.
Benvenuti a Elsinore.

Bene, mio signore.

- Conoscete L'assassinio di Gonzago?
- S�, mio signore.

Lo faremo domani sera.

Potresti studiare una tirata
di dodici o sedici versi

scritti da me, da inserire nel testo?

S�, mio signore.

Benissimo. Seguite quel signore.
E badate di non prenderlo in giro.

Sono un pezzente e un vile bifolco!

Non � mostruoso che questo attore,

solo per finzione,
in un sogno di passione,

possa piegare l'anima al pensiero

tanto da averne il volto impallidito,

Ie lacrime agli occhi, l'aspetto stravolto,

Ia voce rotta, tutto il suo essere
aderente a quel pensiero?

E tutto per niente!

Per Ecuba!

Chi � Ecuba per lui, o lui per Ecuba,
tanto da piangere?

Che farebbe allora se avesse i motivi
del mio strazio?

Inonderebbe la scena di lacrime,
assorderebbe tutti con orrende parole.

Farebbe impazzire i colpevoli
e tremare gli innocenti,

sbigottirebbe le funzioni stesse
degli occhi e delle orecchie.

E io, canaglia fangosa e stolta,

sto qui come un sognatore,
incurante della mia causa,

e non so dire niente.

Nemmeno per un re

a cui un maledetto
ha tolto la vita e gli averi.

Sono un codardo?

Chi mi chiama canaglia?
Chi mi strappa la barba?

Chi mi ricaccia in gola la menzogna?

Chi mi fa questo?

Dovrei accettarlo.

Perch� ho il fegato di una colomba,
senza la bile che rende amaro il torto,

o avrei ingrassato gli avvoltoi
con la carogna di questo servo.

Sanguinaria, oscena canaglia!

Spietato, traditore,
lascivo, disumano farabutto!

Vendetta!

Sono un vero somaro!

Bel coraggio davvero,

che io, figlio di un caro
padre assassinato,

chiamato alla vendetta
da cielo e inferno,

debba sgravarmi il cuore con parole

e bestemmie come una sgualdrina,
una sguattera!

Vergogna!

All'opera, cervello mio.

Ho sentito che dei criminali,
assistendo a una recita,

siano stati tanto colpiti
dall'astuta messa in scena

da aver confessato
le loro malefatte.

Poich� il delitto,
sebbene non abbia lingua,

parla con un organo quasi miracoloso.

Far� recitare qualcosa di simile

all'assassinio di mio padre,
davanti a mio zio.

Lo osserver� a fondo.

A un suo minimo sussulto,
so cosa fare.

Questo dramma sar� il mezzo

per catturare la coscienza del re.

Recita le mie parole
come le ho recitate io,

con lingua sciolta.

Se le gridi, come fanno tanti attori,

tanto valeva affidarle a un banditore.

Non trinciare l'aria con la mano,
usala con gentilezza.

poich� nella tempesta, o meglio
nel vortice della passione,

devi mostrare temperanza
che dia levigatezza.

- Contateci.
- Ma non controllarti troppo.

Lasciati guidare dalla discrezione.

Accorda l'azione alla parola,
la parola all'azione.

Abbi cura di non andare oltre
la moderazione della natura,

poich� l'eccesso � lontano
dallo scopo del teatro,

il cui fine, agli inizi come adesso,

� di tenere lo specchio alla natura.

Ora, l'eccesso o la fiacchezza
fanno ridere gli incompetenti,

ma rattristano gli esperti,
il cui giudizio deve avere

pi� peso di un teatro intero dei primi.

Spero che questo noi
l'abbiamo un po' corretto.

Correggetelo tutto.

Chi fa il buffone non dovr� fare
pi� di quanto � scritto.

Poich� alcuni si mettono a ridere

per far ridere un certo numero
di spettatori idioti,

proprio quando il punto
centrale del dramma

richiede attenzione.

� villano e rivela un'ambizione
meschina in chi ne fa uso.

Andate a prepararvi.

Ebbene, mio signore!
Assisterete alla rappresentazione?

S�, mio signore. E anche la regina.
E subito.

Dite agli attori di affrettarsi.

- Ehil�, Orazio!
- Eccomi, mio signore.

Per servirvi.

Voi due volete aiutarli a sbrigarsi?

- S�, mio signore.
- Sar� fatto.

Orazio, sei l'uomo pi� giusto
con cui abbia mai conversato.

- Mio signore!
- Non voglio adularti.

Che guadagno
potrei aspettarmi da te

che hai come unica rendita
il tuo buon umore?

Sei come chi di tutto soffre
e nulla soffre.

Uno che accetta dalla sorte
schiaffi e premi con pari gratitudine.

Datemi un uomo
che non � schiavo della passione

e lo terr� in fondo al cuore,

s�, nel profondo del cuore,
come faccio con te.

Ma basta con questo.

Stasera si recita dinanzi al re.

Una scena si avvicina ai fatti

che ti ho detto
sulla morte di mio padre.

Ti prego, quando si arriva
a quel punto,

osserva mio zio con grande attenzione.

Bene. Se dovesse rubare qualcosa
e non me ne accorgessi,

risarcir� io il furto.

Come sta il nostro congiunto Amleto?

In maniera eccellente.
Mi nutro come il camaleonte.

Mangio aria farcita di promesse.
Non ingrasserebbe i capponi.

Non capisco.
Non sono parole per me.

Neanche per me.

Sicch� avete recitato all'universit�?

S�, ed ero reputato un buon attore.

- Che parte recitavate?
- Giulio Cesare.

Venivo pugnalato al Campidoglio.
Mi uccideva Bruto.

� stato un vero bruto
a uccidere un simile capodoglio.

- Gli attori sono pronti?
- Aspettano un vostro cenno.

Siediti vicino a me, mio caro Amleto.

No, madre,
qui c'� un metallo pi� attraente.

Oh! Avete visto?

- Posso sedervi in grembo?
- No, mio signore.

� un bel pensiero
star tra le gambe delle fanciulle.

Siete pungente.

Vi costerebbe un gemito
smussarmi la punta.

- Siete allegro.
- Perch� mai non esserlo?

Guardate com'� allegra mia madre,

e mio padre � morto da due ore.

No, sono due volte in due mesi.

Che significa questo, mio signore?

� un malvagio maleficio. Un misfatto.

Forse la pantomima
rivela l'argomento del dramma.

Lo sapremo da questo tale.

Per noi e per la nostra tragedia,

inchinati alla vostra clemenza,
invochiamo la vostra pazienza.

� un prologo o il motto su un anello?

- � stato breve.
- Come l'amor di donna.

Sono ormai passati quarant'anni

dacch� tempi felici
strinsero insieme i nostri cuori.

Adesso il sangue che riempiva
le mie giovani vene, scorre lento

e la musica che un tempo
mi deliziava le orecchie

� adesso un fardello
che l'et� non pu� tollerare.

E quindi la natura
deve fare il suo corso,

devo salire ai cieli
e lasciarti alla terra.

Non dire cos�
o ucciderai il mio cuore.

Quando la morte ti prender�,
che la vita lasci anche me.

Sii felice, quando
finiranno i miei giorni,

forse troverai
un pi� nobile compagno.

Non parlare pi�, sarei maledetta.

Solo chi ha ucciso il primo
pu� prendere un secondo sposo.

Questo � assenzio.

Ucciderei di nuovo il mio marito morto
se un secondo mi baciasse nel letto.

Io credo alle tue parole, diletta,

ma i nostri voti spesso li infrangiamo.

Ora pensi che non avrai altro sposo,

ma i tuoi pensieri moriranno
una volta morto il primo.

Che qui e dopo trovi tormento eterno

se una volta vedova
mi rifaccio sposa.

Come vi sembra questa recita?

Quella donna fa troppe promesse.

Ma lei terr� la parola.

Conosci l'argomento?
C'� niente che offenda?

Ma no, � un gioco. Avvelenano per finta.
Nessuna offesa.

- Come si intitola?
- La trappola per topi.

E, diamine, che topi!

Narra un delitto avvenuto a Vienna.

Il duca si chiama Gonzago,
sua moglie, Baptista.

Vedrete. Un capolavoro di infamia.
Ma che importa?

Noi abbiamo la coscienza pulita.
Non ci riguarda.

Questo � Luciano, fratello...
nipote del Re.

Siete bravo come coro.

Dai, assassino.
Smetti con le smorfie e inizia!

Il corvo gracchiante grida vendetta.

Neri pensieri, mani abili,
veleni all'uopo e momento giusto.

Tempo propizio,
nessuno che veda,

tu, mistura putrida
di erbe raccolte a mezzanotte,

tre volte infetta
e avvelenata da Ecate,

che la tua magica virt�
e le tue propriet�

usurpino d'un colpo la vita.

L'avvelena in giardino
per il suo regno.

Si chiama Gonzago.

La storia � vera,
scritta in italiano scelto.

Vedrete come l'assassino ottiene
l'amore della moglie di Gonzago.

Che avete, mio signore?

Come, vi spaventa un colpo a salve?

Interrompete la recita.

Fatemi luce. Andiamo!

Pianga il cervo ferito
Quello illeso danzi in tondo

C'� chi deve vegliare e chi dormire
Cos� va il mondo

Questo non mi garantirebbe una quota
in una compagnia?

- Met� quota.
- Una intera.

Perch� tu sai, Damone caro,

Che Giove stesso dal regno
� stato cacciato

E adesso qui regna un vero... pavone

Potevate fare la rima.

Punto mille sterline
sulla parola dello spettro. Hai visto?

Benissimo, mio signore.
L'ho osservato bene.

Bene, mio buon signore.

Avanti, un po' di musica.

Avanti i flauti.

Perch� se al re la commedia non piace,
allora gli dispiace.

Concedetemi una parola.

Signore, un discorso intero.

La regina, vostra madre,
in gran pena, mi manda da voi.

- Benvenuto.
- No.

Questa cortesia non � del tipo giusto.

Se vi compiacerete di darmi
una risposta sensata,

adempir� all'ordine di vostra madre.

- Non posso.
- Che cosa, mio signore?

Dare risposte sensate.
Il mio intelletto � infermo.

Ma le mie risposte
sono ai tuoi ordini.

O, come dici, a quelli di mia madre.

Desidera parlarvi
prima che andiate a letto.

Obbedir�, foss'anche
dieci volte nostra madre.

Avete altro da sbrigare con me?

Una volta mi volevate bene.

Giuro su queste mani ladre
che te ne voglio ancora.

Qual � la causa del vostro turbamento?

Sbarrate la porta
alla vostra guarigione

se non confidate le pene a un amico.

Non ho pi� prospettive.

Ma come?
Quando il re stesso si impegna

a farvi succedere al trono?

Gi�, ma "mentre l'erba cresce..."

� un proverbio un po' ammuffito.

I flauti. Datemene uno.

Suoneresti questo piffero?

- Non ne sono capace.
- Ti prego.

- Credetemi, non so.
- Ti supplico.

- Non so come toccarlo.
- � facile come mentire.

Questi sono i fori.

Non so trarne alcuna musica.
Non ne ho la capacit�.

Vedete allora che cosa indegna
fate di me.

Pretendereste di suonare me,

vorreste strapparmi
il mistero dal cuore,

suonarmi dalla nota pi� bassa
alla pi� alta,

e qui c'� tanta musica,
un suono eccellente,

eppure non sapete come farlo parlare.

Sono forse pi� facile da suonare
di un piffero?

- Mio signore...
- Dio vi benedica.

La regina vuole parlarvi,
e subito.

Vedete quella nuvola
che pare un cammello?

Diamine, pare proprio un cammello.

A me sembra una donnola.

Ha il dorso di una donnola.

- O una balena?
- Proprio una balena.

- Allora vado subito da mia madre.
- Glielo dir�.

"Subito" � facile a dirsi.

Amici, lasciatemi.

Sar� crudele, non snaturato.

Le parler� di pugnali,
ma non ne user�.

Verr� subito. Sgridatelo a dovere.

Ditegli che fa insopportabili stranezze

e che voi vi interponete tra lui
e una grande collera.

Io star� qui in silenzio.

Vi prego, siate determinata.

Ve lo garantisco. Non temete.

Madre, di che si tratta?

Amleto, hai molto offeso tuo padre.

Madre, avete molto offeso mio padre.

Andiamo, rispondi in modo insensato.

Andate, mi interrogate con malizia.

- Ebbene, Amleto?
- Ebbene, cosa?

- Hai scordato chi sono?
- No. Per la santa croce, no.

Siete la regina,
moglie del fratello di vostro marito.

E, per mia disgrazia, siete mia madre.

Chiamer� qualcuno
che sappia parlarti.

Andiamo, voi non vi muoverete.

Prima vi far� vedere allo specchio
la vostra parte pi� profonda.

Che vuoi fare?
Vorresti uccidermi? Aiuto!

Cosa... Aiuto! Aiuto!

C'� un topo?
Lo do morto per un ducato!

Ahim�, che hai fatto?

Non lo so.

� il re?

Che atto sconsiderato e sanguinario
� mai questo?

Un atto sanguinario.

Malvagio quasi quanto uccidere un re
e sposarne il fratello.

- Quanto uccidere un re?
- S�, cos� ho detto.

Tu, disgraziato, sconsiderato,
intrigante sciocco!

Addio!

Ti ho scambiato
per uno pi� grande di te.

Smettete di torcervi le mani.

Calma. Sedetevi
e lasciate che vi torca il cuore.

Lo far�,
se � fatto di materia penetrabile,

se il male non l'ha reso di bronzo,

tanto da resistere al sentimento.

Che ho fatto perch� tu osi
parlarmi in modo cos� rude?

Un atto che insozza la grazia
e il rossore del pudore,

che rende ipocrita la virt�,

strappa la rosa dalla fronte
di un amore innocente

e la marchia a fuoco,
fa falsi i voti nuziali.

Ahim�, qual � quest'atto
che ruggisce e tuona?

Guardate questo ritratto

e questo, sono i ritratti di due fratelli.

Vedete quanta grazia su questo viso?

I riccioli di lperione, la fronte di Giove

e gli occhi di Marte per comandare.

Un portamento da Mercurio araldo
su un colle che bacia il cielo.

Questo era vostro marito!

Guardate ora cosa segue.

Questo � vostro marito. Spiga infetta
che distrugge quella sana.

Avete occhi?

perch� avete lasciato i pascoli montani
per nutrirvi a questa palude?

Avete occhi?

E non chiamatelo amore.

Alla vostra et� l'ardore
del sangue si smorza,

obbedisce umile al giudizio.

E quale giudizio passerebbe
da questo a quello?

Oh vergogna!

Dov'� il tuo rossore?

Inferno ribelle, se non puoi
ammutinarti in una matrona,

allora nei giovani la virt� sia cera
che si scioglie al fuoco.

Amleto, non parlare pi�!

Mi fai volgere gli occhi all'anima,

e vi vedo macchie cos� nere

che non si cancelleranno pi�.

No, ma come potete vivere
nel lercio sudore di un letto fetido,

marcire nella corruzione,
fare l'amore in un immondo porcile!

Basta, non dire altro!

Un servo che non vale un ventesimo
di un decimo del vostro primo sposo.

Un re di stracci e toppe...

Angeli celesti, proteggetemi
con le vostre ali!

- Cosa chiede la tua nobile figura?
- Ahim�, � pazzo!

Vieni a sgridare il tuo figlio pigro
che, persi tempo e passione,

tralascia di eseguire
il tuo terribile comando?

Parla.

A chi parli cos�?

- Non vedete niente, l�?
- No.

Ma quel che c'�, lo vedo.

- Non avete sentito niente?
- Solo le nostre voci.

Mio padre,

vestito come da vivo.

� un'invenzione del tuo cervello.

La pazzia � abile
a creare forme incorporee.

La pazzia!

Il mio polso batte normale
come il vostro,

e il suo ritmo � altrettanto sano.

Madre, per amor di Dio,

non spalmate la vostra l'anima
con l'unguento

che non parli la vostra colpa,
ma la mia pazzia.

Sarebbe pelle sottile su un'ulcera

mentre la cancrena
la imputridisce dall'interno non veduta.

Confessatevi al cielo.

Pentitevi del passato,
evitate ci� che verr�.

Non concimate la malerba
per renderla pi� putrida.

Amleto, mi hai spaccato il cuore in due.

Gettatene la parte peggiore

e vivete meglio con la parte pi� pura.

Buona notte. Ma non andate
nel letto di mio zio.

Astenetevi, stanotte.

Ci� render� pi� naturale
la prossima astinenza.

Di nuovo, buona notte.

E quando vorrete essere benedetta,
vi chieder� di benedirmi.

Quanto a questo Signore,
me ne pento.

Ma al cielo � piaciuto
punire me con lui e lui con me,

facendo di me il flagello e il ministro.

Di nuovo, buona notte.

Devo essere crudele
solo per essere pietoso.

Madre, buona notte, davvero.

� pericoloso
che quest'uomo vada libero!

Ma non possiamo sottoporlo
al rigore della legge:

� amato dal popolo insensato.

La sua improvvisa partenza

dovr� sembrare
una ponderata decisione.

Ebbene? Che � successo?

Non vuole dirci
dov'� nascosto il corpo.

- Lui dov'�?
- Qui fuori, scortato.

Portatelo qui.

Amleto, dov'� Polonio?

- A cena.
- A cena dove?

Non dove mangia,
ma dov'� mangiato.

Un assemblea di vermi politici
si occupa di lui.

Il verme � il solo imperatore
nella dieta:

ingrassiamo creature per ingrassarci,
e noi ingrassiamo per i vermi.

Un re grasso e un mendico magro
sono due portate

su uno stesso tavolo.
La fine � questa.

- Dov'� Polonio?
- In cielo.

Fatelo cercare l�.
Se il messo non lo trova,

cercatelo voi nell'altro posto.

Ma se non lo trovate entro il mese

ne sentirete l'odore
salendo le scale della loggia.

Andate a cercarlo l�.

Aspetter� l� il vostro arrivo.

Questa azione,
per la tua sicurezza,

che ci preme, pur rattristandoci
ci� che hai fatto,

richiede che tu parta in gran fretta.

Dunque preparati.
La nave � pronta, il vento � propizio

e tutto � disposto
per il tuo viaggio in lnghilterra.

L'lnghilterra! Bene!

- S�, sapete i nostri intenti?
- Vedr� un cherubino che li conosca.

Ma andiamo, in lnghilterra.

- Addio, madre.
- Sono tuo padre che ti adora.

Padre e madre sono marito e moglie,
che sono una sola carne.

Perci�, mia madre.

Ma andiamo, in lnghilterra!

Stategli dietro.
Fatelo imbarcare in fretta.

Re d'lnghilterra,
se tieni alla mia amicizia,

come il mio grande potere
dovrebbe consigliarti,

rendici tributo e trova il sistema
di uccidere subito Amleto.

Fallo, re d'lnghilterra,

perch� lui mi brucia il sangue
come febbre

e tu devi guarirmi.

Il mio peccato � putrido,
appesta fino al cielo.

Porta in s� la maledizione originaria,
un fratricidio!

Se pur questa mano dannata fosse
ancora intrisa di sangue fraterno,

non c'� abbastanza pioggia nei cieli
per renderla bianca come neve?

Guarder� in alto, allora.
La mia colpa � passata.

Ma che forma dare
alla mia preghiera?

"Perdona il mio turpe assassinio"?

No, poich� ancora posseggo quei beni

per cui commisi il mio delitto:
la corona, l'ambizione e la regina.

Si pu� essere perdonati
tenendo i frutti del delitto?

In questo mondo corrotto,

Ia mano dorata del delitto
pu� allontanare la giustizia,

e spesso il premio malvagio
compra la legge.

Ma lass� non � cos�,

Iass� non si elude,
l'atto si rivela nella sua natura.

Angeli, aiuto. Soccorretemi.

Piegatevi, ginocchia ostinate,

e tu, cuore d'acciaio, sii tenero
come le carni di un neonato.

Tutto pu� finire bene.

Le mie parole volano,
i miei pensieri restano a terra.

Le parole senza pensieri
non vanno mai in cielo.

Di chi sono queste truppe?

- Del re di Norvegia.
- Dove vanno, vi prego?

- A combattere in Polonia.
- Chi li comanda?

Il nipote del re, Fortebraccio.

Per conquistare la Polonia
o per questioni di frontiera?

A dire il vero, senza fronzoli,

conquisteremo un pezzo di terra
di cui solo il nome vale.

Non ci coltiverei per cinque ducati.

- Dio sia con voi.
- Vi ringrazio umilmente.

Vogliamo andare, mio signore?

Vi raggiungo subito. Avviatevi.

Ogni occasione mi accusa
e esorta la mia lenta vendetta!

Cos'� un uomo

se usa il suo tempo
solo per dormire e mangiare?

Una bestia, niente di pi�!

Chi ci cre� dandoci l'intelletto

di vedere il prima e il dopo

non ci dette il dono della ragione
perch� non lo usassimo.

Ora, che sia oblio bestiale,

o vile scrupolo di pensare
troppo precisamente all'esito,

pensiero che, diviso per quattro,
� saggio per un quarto, vile per tre,

mi chiedo perch�
sto a dire "Si deve fare questo",

quando ho motivo, volont�, forza

e mezzi per farlo.

Esempi grandi come la terra
mi esortano,

prova ne sia
questo massiccio esercito

guidato da un gentile principe,
il cui animo, pieno di ambizione,

fa smorfie al caso invisibile,
esponendo il mortale e l'incerto

a tutto ci� che ardiscono
la sorte, la morte e il rischio,

anche per un guscio d'uovo.

La vera grandezza non sta nell'agire
senza grande motivo,

ma combattere degnamente per
una pagliuzza se � in gioco l'onore.

E io come mi pongo?

Con un padre ucciso,
una madre macchiata,

stimoli per il mio sangue e la ragione,
e invece lascio tutto dormire,

e a mia vergogna vedo
la morte imminente di 20.000 uomini

che, per sogno e per gloria,
vanno alla tomba come al letto,

Iottano per una terra
in cui non entrano neanche tutti

e che non basterebbe
a ricoprirli come tomba.

Che d'ora in poi i miei pensieri
siano di sangue o siano indegni!

Non voglio parlarle.

Ma insiste, � sconvolta.
In uno stato pietoso.

Meglio parlarle. Pu� diffondere
pericolose congetture

in menti malintenzionate.

Fatela entrare.

Dov'� la bella maest� di Danimarca?

Ebbene, Ofelia?

Come potrei riconoscere
il tuo vero amore

Da un altro?

Dal cappello e dal bordone

Dai sandali

Ahim�, mia cara,
che significa questa canzone?

Dite? Fate attenzione, vi prego.

Bianco come la neve
il suo sudario

Tutto ammantato di dolci fiori

Che pianto alla tomba non and�

Con piogge di vero amore

Ahim�, guardate, mio signore.

Come va, bella signora?

Bene, Dio vi protegga!

Dicono che il gufo
era la figlia di un fornaio.

Sappiamo ci� che siamo,
ma non ci� che possiamo essere.

Dio sia al vostro desco!

Farnetica su suo padre.

Vi prego, non parliamo pi� di questo,

ma quando vi chiedono che vuol dire,
dite:

Domani � San Valentino
Ci leveremo di primo mattino

E io picchier� alla tua finestra
Per essere la tua Valentina

Allora lui si alz� e si vest�

La porta della camera le apr�

Fece entrare la ragazza
Che da l� fanciulla mai pi� usc�

Mia graziosa Ofelia!

Ora la finir�, senza brutte parole.

Lei disse: "Prima di rovesciarmi
Promettesti di sposarmi

Lui risponde:
"E avrei fatto quanto ho detto

"Se non fossi venuta nel mio letto"

Da quanto � in questo stato?

Spero che tutto andr� bene.

Dobbiamo avere pazienza.

Ma non posso che piangere se penso
che l'hanno messo nella terra fredda.

Mio fratello dovr� saperlo.

Cos�, grazie del vostro buon consiglio.

Vieni, carrozza! Buona notte, signore.

Dolci signore, buona notte.

Suo fratello � tornato in segreto
dalla Francia,

e mosconi gli infettano le orecchie
con parole pestifere,

che, carendo di sostanza,

accuseranno la nostra persona,
di orecchio in orecchio.

Cara Gertrude, le disgrazie
non vengono mai da sole,

ma in battaglioni!

Che siano sbarrate le porte.

Laerte guida una rivolta,
ha travolto le guardie.

La folla grida:
"Scegliamo noi. Laerte sar� re."

Gridano lieti su una falsa pista!

Hanno rotto le porte.

Re ignobile, dammi mio padre!

Calma, buon Laerte.

La goccia di sangue che � calma
mi proclama bastardo,

grida cornuto a mio padre,
marchia da meretrice

Ia fronte casta
della mia madre fedele.

Qual � la causa di questa tua rivolta?

Lascialo, Gertrude,
non temere per la nostra persona.

Una siepe divina protegge un re,

il tradimento pu� sbirciare
le sue mire, ma non passare all'atto.

- Dov'� mio padre?
- Morto.

- Non di sua mano.
- Che chieda pure.

Com'� morto?
Non mi far� imbrogliare.

Al diavolo la lealt�!
Al demone pi� nero i voti!

Sfido la dannazione.

Buon Laerte, se vuoi la verit�
sulla morte di tuo padre,

� scritto sulla tua vendetta

che tu prenda l'amico e il nemico,
il vincente e il perdente?

Solo i suoi nemici.

Ora parli da bravo figliolo
e vero gentiluomo.

Che io sia innocente
e rammaricato della morte di tuo padre

ti sar� chiaro
come la luce del giorno.

Cos'� questo rumore?

Fuoco, disseccami il cervello!

Rosa di maggio!

Cara fanciulla,
tenera sorella, dolce Ofelia!

L'hanno deposto nella bara
a volto nudo

Cantate ninna nanna, ninna oh

E sulla sua tomba
son piovute tante lacrime

Addio, mia colomba!

Come gira bene il ritornello!

� il falso maggiordomo
che rub� la figlia del padrone.

Questo nulla importa pi�.

Ecco del rosmarino, per ricordo.

Ti prego, amore, ricorda.

Delle viole, per i pensieri.

Una lezione nella follia,
pensieri e ricordo in armonia.

Ecco per voi
il finocchio e le aquilegie.

Ecco la ruta per voi,

e un po' per me.

Chiamiamola erba di grazia
della domenica.

Ma dovete portare la vostra ruta
in altro modo.

Ecco una margherita.

Ti darei violette, ma appassirono
quando mio padre mor�.

Dicono che ha fatto una buona fine.

Dio abbia piet� della sua anima.

E per tutte voi, anime cristiane,
prego lddio.

Dio sia con voi.

La ragione di una ragazza
� fragile come la vita di un vecchio?

Laerte, il tuo dolore dev'essere il mio
o mi fai torto.

Scegli chi vuoi
dei tuoi amici pi� saggi

e che siano loro i giudici
tra te e me.

- Dio vi benedica.
- Benedica anche te.

Lo far�, a Lui piacendo.

Ho qui una lettera per voi.

� dell'ambasciatore
diretto in lnghilterra,

se vi chiamate Orazio
come mi � dato di sapere.

"Orazio, eravamo in mare
da due giorni

"quando ci ha dato la caccia
una nave pirata.

"Trovandoci scarsi di vela,
ci siamo dati un coraggio forzato,

"e nell'arrembaggio saltai a bordo.

"Ma subito si liberarono
e restai il loro solo prigioniero.

"Rosencrantz e Guildenstern
proseguono per l'lnghilterra.

"Ho molto da dirti di loro.

"Fai arrivare queste persone dal re.
Hanno lettere per lui.

"Addio. Il tuo, come sai, Amleto."

Amavo tuo padre,
come noi amiamo noi stessi.

Questo spero che ti convincer�...

- Che succede?
- Ci sono lettere da Amleto.

Questa per voi, questa per la regina.

Laerte, devi sentirle. Andate.

"Alto e Potente. Dovete sapere
che sono nudo nel vostro regno.

"Domani vi chieder� udienza,

"e allora, con il vostro permesso,

"vi racconter� il motivo
del mio strano e improvviso ritorno.

"Amleto."

Cosa significa?

Non capisco, mio signore.
Ma che venga.

Il mio cuore si scalda
al pensiero di dirgli in faccia:

"Muori."

Se � cos�,
ti lascerai guidare da me?

S�, mio signore.
Ma non forzatemi alla pace.

Due mesi fa era qui un normanno.

Lamond! Lo conosco bene.

� il gioiello della nazione.

Ha molto elogiato la tua maestria

nell'arte e l'esercizio della spada,
specie nello stocco,

dicendo che sarebbe uno spettacolo
trovarti un degno avversario.

- Ora, su questo...
- Questo cosa, mio signore?

Amleto torna.
Che sei pronto a fare

per mostrarti figlio di tuo padre
a fatti e non parole?

A tagliargli la gola in chiesa.

Lo faresti?

Resta chiuso in camera.

Amleto sapr� che sei tornato.

Qualcuno gli tesser� i tuoi elogi,

rincarando la dose
di quelli sul francese.

Poi vi faremo incontrare
e scommetteremo su di voi.

Lui, distratto e generoso,
privo di ogni furberia,

non studier� le spade,

e tu, facilmente
o con rapida mossa,

potrai scegliere quella non spuntata,

e, con colpo maestro,
vendicare tuo padre.

Lo far�, e a tal scopo
unger� la mia spada.

Un ciarlatano mi ha venduto un veleno.

Intinger� la spada in quell'unguento
e, se lo tocco,

sar� morto.

Ci sono.

Quando nello scontro
avrete caldo e sete,

e i tuoi attacchi
saranno pi� violenti,

e lui chieder� da bere,
avr� pronto un calice per lui.

Con un sorso,
se sfugge alla tua spada,

il nostro scopo � salvo.

Ebbene, dolce regina?

Una sventura segue di presso un'altra,
si susseguono fitte.

C'� un salice
che cresce storto sul ruscello

e specchia le sue foglie
nella vitrea corrente.

L� Ofelia faceva fantastiche ghirlande

di ranuncoli, ortiche, margherite
e lunghi fiori rossi.

E l�, arrampicandosi per
appendere le ghirlande ai rami...

...un ramo invidioso si � spezzato.

E i trofei erbosi e lei stessa...

...sono caduti nel ruscello piangente.

Le sue vesti si sono gonfiate

e come una sirena
per un po' l'hanno sostenuta.

Mentre lei cantava brani
di antiche laudi.

Ma non a lungo...

...Ie sue vesti,
appesantite dall'acqua...

...hanno trascinato la poveretta
dal suo canto...

...a una fangosa morte.

Ahim�, allora � annegata!

Annegata, annegata.

Non rispetta il suo mestiere?
Canta mentre scava fosse!

L'abitudine glielo fa
sembrare naturale.

Ma l'et�, con passo furtivo,
Tra le grinfie mi ha afferrato

E mi ha mandato sottoterra
Come se non fossi mai stato

- Di chi � questa tomba?
- Mia, signore.

Lo credo, ci stai dentro.

Voi siete fuori, quindi non � vostra.

Io non ci giaccio,
ma � mia, non mento.

Cimento � dir che � tua e ci menti.

� per i morti, non pei vivi,
quindi ci menti.

� un mentir vivo, passa da me a voi.

- Per che uomo scavi la fossa?
- Nessun uomo.

- Allora per che donna?
- Nessuna.

- Chi ci seppelliscono?
- Una che fu donna.

Ma � morta, riposi in pace.

Che pedante! Pesiamo le parole

o l'equivoco ci distrugger�.

Da quanto fai questo mestiere?

Di tutti i giorni dell'anno,

da quando il nostro defunto Re Amleto
sconfisse Fortebraccio.

Quanto � passato?

Non sapete dirlo?
Sa dirvelo ogni idiota.

Fu il giorno in cui nacque
il giovane Amleto,

il pazzo mandato in lnghilterra.

Perch� � stato mandato in lnghilterra?

Perch� era pazzo.

L� ritrover� la ragione. E se no,
l� non fa gran differenza.

- Perch�?
- Non lo noteranno.

L� sono tutti pazzi.

Ecco un cranio che � stato
sottoterra per ventitr� anni.

Di chi era?

Di un pazzo figlio di donnaccia.
Di chi credete che fosse?

Non lo so.

Peste a quel folle furfante!

Mi vers� una caraffa
di vino del Reno sulla testa.

Questo stesso cranio, signore,

era di Yorick, il buffone del re.

- Questo?
- S�, questo.

Ahim�, povero Yorick!

Lo conoscevo, Orazio.

Aveva infinita arguzia
e straordinaria fantasia.

Mi ha portato in spalla mille volte.

E adesso il pensiero � repellente.

Mi si rivolta lo stomaco.

Qui erano appese le labbra
che tante volte ho baciato.

Dove sono ora i tuoi lazzi,

i tuoi salti, le tue canzoni,

I'allegria che faceva
scoppiare di risa le tavolate?

Ora va' da una bella signora

e dille di mettersi un belletto spesso,
ti deve questo favore.

Falla ridere di questo.

Orazio, dimmi una cosa.

Cosa, mio signore?

Credi che Alessandro avesse
questo aspetto sottoterra?

- Proprio questo.
- E puzzava cos�?

S�, mio signore.

A che usi vili siamo destinati.

L'imperiale Cesare,
morto e trasformato in argilla

potrebbe essere ora usato
per tappare uno spiffero di vento.

Ma zitti.

Ma zitti. Silenzio, adesso.

Arriva il re, la regina, la corte.
Chi � che seguono?

E con riti cos� dimessi?
Nascondiamoci e osserviamo.

Che altra cerimonia c'� da fare?

Abbiamo svolto le sue esequie
per quanto � lecito.

La sua morte � stata dubbia,

ma se l'ordine dei grandi
non prevalesse sulle regole

sarebbe stata sepolta
in terra sconsacrata.

- Non si pu� far di pi�?
- Niente di pi�.

Deponetela nella terra,

e che dalla sua carne pura
possano nascere violette!

Io ti dico, prete spilorcio,

che lei sar� un angelo custode
quando tu gemerai nella fossa.

Cosa, la bella Ofelia?

Fiori al fiore. Addio!

Speravo fossi sposa del mio Amleto.

Credevo di adornare il tuo talamo,

non di adornare la tua tomba.

Che una sventura
tremila volte peggio cada sul capo

di chi con atto perverso
ti priv� della ragione!

Aspettate a coprirla di terra,
fatemela abbracciare ancora.

Ora ammucchiate la polvere
sul vivo e sulla morta.

Chi � costui il cui dolore
porta tanta enfasi?

Sono io, Amleto il Danese.

- ll diavolo ti prenda l'anima!
- Non preghi bene.

- Togli le dita dalla mia gola.
- Separateli!

- Togli la mano.
- Calma, buon signore.

Su questo lotter� con lui
finch� avr� vita.

Su cosa, figliolo?

Amavo Ofelia.
Neanche 40.000 fratelli,

con tutto il loro amore,
l'amerebbero come me.

- Che intendi fare per lei?
- � pazzo.

Vuoi digiunare, lottare? Io lo far�.

Mi sfidi saltando nella fossa?

Anch'io mi seppellir� vivo con lei.

Se vuoi gridare,
sapr� sbraitare anch'io.

Ascoltami. Qual � il motivo
per cui mi tratti cos�?

Ti ho sempre voluto bene.
Ma non importa.

Che Ercole faccia ci� che pu�,

il gatto miagoler�
e il cane far� il suo.

Buona Gertrude,
che qualcuno sorvegli tuo figlio.

Pazienta. Ricorda le nostre parole.

Questa tomba avr�
un monumento vivente.

Uscito dalla cabina,
la giubba sulle spalle, al buio

io cercai a tentoni.

Frugai i loro bagagli e trovai
una regale carognata!

Un ordine preciso che,
a lettura finita, senza indugio,

neanche per affilare la mannaia,
mi si tagliasse la testa.

- � possibile?
- Ecco l'ordine. Leggilo.

A tuo comodo.

Vuoi sapere come ho proceduto?

Mi sono seduto
e ho scritto un altro mandato.

Un'incalzante richiesta del re

a quello di lnghilterra,
suo tributario,

che desse morte senza indugio
ai latori del messaggio.

E Guildenstern
e Rosencrantz ci vanno dritti.

Si erano innamorati
di questo incarico.

Non li ho sulla coscienza.

Ma mi affliggo di essermi
lasciato andare con Laerte.

Nell'immagine della mia causa
ci vedo la sua.

Silenzio, chi arriva?

Bentornato in Danimarca
a vostra signoria.

- Conosci questa zanzara?
- No.

Ci guadagni.

Se vostra signoria fosse disposta,

avrei un messaggio di sua maest�.

L'accoglier� con spirito diligente.

Fate uso del cappello,
va sulla testa.

Grazie, signoria. Fa molto caldo.

No, credetemi, fa molto freddo.
C'� tramontana.

In effetti fa freddo, mio signore.

Eppure mi pare afoso
e caldo per la mia costituzione.

Eccessivamente afoso, signore.
Come fosse... non saprei dire.

Sua maest� mi ha incaricato
di informarvi

che ha scommesso molto su di voi.
Si tratta di questo.

Vi prego, ricordate.

No, mio signore.
Cos� sto pi� a mio agio.

� tornato alla corte Laerte.

Un gentiluomo, credetemi,
di grande distinzione.

Cosa implica il nominare
questo gentiluomo?

- Laerte?
- Ha gi� la borsa vuota,

Ie preziose parole gi� spese.

- So che non siete ignorante...
- Lo spero bene,

e comunque il vostro sapere
non depone a mio favore.

...non ignorate la maestria di Laerte.

- Per le armi, intendo.
- Che arma usa?

- Stocco e pugnale.
- Sono due armi. Ma va bene.

Il re ha scommesso con lui
sei cavalli berberi,

e lui ha puntato, mi pare,

sei spade e pugnali francesi.

Tre degli affusti, in fede,
sono molto belli,

si intonano bene alle else,
sono finissimi

e di concezione molto prodiga.

Sei cavalli berberi
contro sei spade francesi

e tre affusti di prodiga concezione.
� la posta francese contro la danese.

E su cosa "si punta", come dite voi?

Il re ha scommesso che
in una dozzina di assalti tra voi due,

Iui non vi superer�
pi� di tre stoccate.

Ha scommesso dodici a nove.
E si verrebbe subito alla prova

se voi concedeste una risposta.

E se dicessi no?

Ma voglio dire, mio signore,
si tratta della risposta a una sfida.

Se sua maest� permette,
questa � la mia ora di svago.

Vincer� per lui, se posso.

Se no, mi resteranno
la vergogna e le stoccate in pi�.

� questo che devo riferire?

S�, signore.
Abbellitelo secondo vostra natura.

Raccomando il mio servizio
a vostra signoria.

Servo vostro.

- Perderete.
- Non credo.

Dacch� � andato in Francia
mi sono esercitato.

Vincer� io.

Non puoi capire quanto senta
male al cuore. Ma non importa.

Se il vostro animo �
avverso a qualcosa, obbeditegli.

Dir� che non vengano
perch� non ve la sentite.

Niente affatto.

Sfidiamo i presagi.

C'� una speciale provvidenza
anche nella caduta di un passero.

Se � ora,
non dovr� pi� venire,

se non dovr� venire, sar� ora,

se non sar� ora,
dovr� pur venire.

Tutto sta a tenersi pronti.

Dato che nessuno
sa cosa lascia,

che importa andarsene anzitempo?
Che sia.

Amleto, vieni a stringere
questa mano che ti porgo.

Perdonatemi, signore.
Vi ho fatto torto.

Ma voi da gentiluomo perdonate.

I presenti sanno,
e voi dovete aver saputo,

che sono punito
da una penosa infermit�.

Ci� che ho fatto, che pu� aver
rudemente svegliato la vostra natura,

io qui dichiaro che era pazzia.

Sono soddisfatto nella mia natura,

che in questo caso
dovrebbe muovermi alla vendetta,

ma in termini d'onore resto fermo,

e non voglio riconciliazione finch�
qualche anziano esperto d'onore

non abbia un parere che lasci
il mio nome senza macchia.

Io lo accetto,
e mi batter� lealmente.

Amleto, conosci la scommessa?

Molto bene. Vostra grazia
ha puntato sul pi� debole.

Non ho timore. Vi ho visti entrambi.

Il gioco � a nostro favore.

Pesa troppo, vediamone un'altra.

Questa mi va bene.

- Hanno tutte uguale lunghezza?
- S�, mio signore.

Un momento.

Se Amleto d� la prima
o la seconda stoccata,

il re berr� al miglior fiato di Amleto

e getter� una perla nella coppa,

pi� ricca di quella sulla corona
degli ultimi quattro re danesi.

Cominciate.

E voi, giudici, occhi aperti.

- Avanti.
- Avanti, mio signore.

- Uno. Giudici?
- Toccato. Decisamente toccato.

Bene, andiamo.

Amleto, questa perla � tua.

Alla tua salute.

Prima un altro assalto.
Tenetela da parte.

Toccato ancora.

Toccato, s�, lo confesso.

- Nostro figlio vincer�.
- Suda, ha il fiato corto.

Tieni, Amleto, il mio fazzoletto.
Asciugati la fronte.

La regina brinda al tuo successo.

- Gertrude, non bere!
- lo voglio bere. Perdonatemi.

Non voglio bere adesso. Tra poco.

- Signore, adesso lo colpir�.
- Non credo.

Ora il terzo. Ma tu giochi.

Attacca con veemenza.
Temo mi tratti da bambino.

Lo credi? Fatti sotto.

- Colpito!
- No.

Niente, da nessuna parte.

Prendi questa!

Divideteli. Sono infuriati.

No, avanti ancora.

Guardate la regina!

Sanguinano entrambi.

- Come state?
- Come state, Laerte?

Accalappiato come da una beccaccia.

Sono giustamente ucciso
dal mio stesso inganno.

- Cos'ha la regina?
- � svenuta alla vista del sangue.

No, no...

...Ia bevanda, la bevanda!

Mio caro Amleto!
La bevanda, la bevanda!

Sono avvelenata.

Tradimento! Scovate il traditore.

� qui, Amleto.
Amleto, sei morto.

Hai in mano l'arma del tradimento,
spuntata e avvelenata.

La colpa � del re.

Anche la punta avvelenata!

Allora, veleno, fai la tua opera.

Soccorretemi, amici!

Ecco, incestuoso, assassino,
dannato danese, bevi la pozione.

� qui la tua perla?

Segui mia madre.

Ha avuto ci� che meritava.
Ha preparato lui il veleno.

Scambia il perdono con me,
nobile Amleto.

La morte mia e di mio padre
non cadano su di te,

n� la tua su di me!

Sia il cielo a liberartene!
Io ti seguo.

Sono morto, Orazio.

Tu vivi.

Racconta la verit� su di me
a chi non sa.

Non contateci.

Sono un romano antico pi�
che un danese. Resta del veleno.

Dammi la coppa. Lasciala.
Per Dio, l'avr�.

Dio! Orazio, che nome ferito
mi lascer� dietro

se tutto ci� sar� ignorato.

Se mai mi hai tenuto in cuore,

rinuncia per un po' alla felicit�,

e soffri in questo mondo crudele
per raccontare la mia storia.

Io muoio, Orazio!

Il veleno potente
vince sul mio spirito.

Il resto �...

...silenzio.

Qui si spezza un nobile cuore.

Buona notte, dolce principe.

E voli d'angeli ti accompagnino
cantando al tuo riposo!