All language subtitles for Le.Indagini.Di.Lolita.Lobosco.1x04.Gioco.Pericoloso.iTALiAN.DSNP.WEBRip.XviD-Pir8.it

Cavatelli cozze e vongole
di Salvatore.

Chi le piglia è un intenditore.

-Mie!
-Brava la signora.

Fritto misto del malandrino,
secca il palato e bevi più vino.

-Ecco il malandrino.
-Buona fortuna con la bella signora.

Salvatore,
siamo tutti ex compagni di classe.

Infine merluzzo bollito.

-Dalla tristezza mi sento investito.
-Sono stato indisposto.

Ho l'influenza intestinale.

-Metti qua il piatto?
-Prego.

Avevamo capito che era per lei.
Buon appetito.

Perché veniamo sempre qua?

E' tradizione fare
le cene di classe sempre qua.

Ci trattano una schifezza.
Bella tradizione!

Senti, Vittorio.

-Ti occupi sempre di pubbliche relazioni?
-Sì.

-Torno ora dagli Stati Uniti.
-Belli i lavori che si viaggia!

Pure noi viaggiamo.

Sì? Polignano Cisternino andata e ritorno.

"Felix est non aliis qui videtur,
sed sibi."

Traduci per noi comuni mortali.

"Felice è colui
che si ritiene tale."

-Un brindisi a noi, ex compagni di scuola.
-A noi!

Dài!

Dall'ultima cena Vittorio
pare vent'anni più vecchio.

Anto'!

-A volte sembri Vincenzina, la mia vicina.
-Sono un poliziotto, osservo.

Però osservi certe cose più di altre.

Ragazzi, io sono stanco.
Ho il fuso orario da smaltire.

Voi restate?

-Sì.
-No.

Se vieni via, facciamo la strada
insieme. Io sono a piedi.

-Sì? Ti porto con la Bianchina.
-Io come torno?

-Tu trovi un passaggio.
-Non voglio scombinarvi i piani.

Faccio una passeggiata.
Sarà per un'altra volta.

-Sicuro?
-Sì.

Ciao, Anto'.

-Ciao.
-Ciao, Vitto'.

-Buonanotte, alla prossima.
-Avanti, dimmi perché ce l'hai con lui.

-Non mi piace come ti guarda.
-Come mi guarda?

-Come se volesse spogliarti.
-Non pensi

che potrebbe farmi piacere
farmi spogliare da qualcuno?

Fidati, non ti spoglierebbe bene.

-Tu che ne sai?
-Te l'ho detto.

-Osservo.
-Ah!

Ah!

Squilli di cellulare

Sì?

-Loli', sono io.
-Che ore sono?

-Si tratta di Vittorio Lamuraglia.
-Mamma mia!

Vittorio è diventato un'ossessione
per te. Che cosa ti ha fatto adesso?

Vittorio è morto, Loli'.

E' morto?

Come "è morto"?

Arrivo.

Ti aspetto.

Lo hanno trovato stamattina
sotto casa sua.

Pare che sia caduto dal muretto
vicino al castello.

-Chi l'ha trovato?
-Uno che abita lì.

-Non l'hanno soccorso?
-No, pare che fosse morto da ore.

Dove sta adesso?

E' all'obitorio.

Mi dispiace.

Mi dispiace.

Non mi piace il tempo che passa
e per questo neanche le rimpatriate.

Gli amici di una volta devono
rimanere sotto la teca dei ricordi

mitici e fuori dal tempo
come le star del cinema e del calcio.

Se le conosci,
diventano troppo umane.

Quando mi faccio coinvolgere,
sbaglio sempre proprio come in amore.

Se la rimpatriata si tinge pure
di giallo, allora è un grosso guaio

perché non è morto soltanto un tuo
caro amico, ma anche una parte di te.

La giovinezza.

Eravate molto amici?

I compagni di classe
sono sempre molto amici

anche se li perdi di vista.

Lo conoscevo,
anche lui veniva sempre allo stadio.

-Non ti facevo un tifoso.
-Sfegatato!

Anche Vittorio, sempre allo stadio.
Pioggia, sole, neve.

-Sai dirmi qualcosa del corpo?
-Non ho ancora fatto l'autopsia.

Dalle analisi del sangue risulta
un grammo di alcol per litro.

Non è tanto. Infatti non sembrava ubriaco.

Non è una gran quantità.

Difficile perdere l'equilibrio
al punto da cadere di sotto.

-Quindi non è scivolato.
-Non a causa dell'alcol.

Per dire se sia scivolato o si sia
buttato, serve una perizia tecnica.

-Mi stai dicendo che è un suicidio?
-Mi sembra un'ipotesi percorribile.

Ma ieri sera siamo stati bene
insieme! Era contento.

-Poi uno esce e si ammazza?
-Quando si tratta di suicidio, posso dirti

che ne ho viste di cose strane.
Il suicidio è un mistero.

-Grazie.
-Loli'!

Devi prenderti cura di te.

♪ Più lontano mi stai,
più vicino ti sento. ♪

♪ Chissà in questo momento
tu a chi pensi, che fai? ♪

♪ Tu mi hai messo nelle vene ♪

♪ un veleno che è dolce. ♪

♪ Mi pesa questa croce
che io trascino per te. ♪

Non vi dico "buongiorno" perché
ho capito che non è aria stamattina.

-Come lo hai capito?
-Scarpa bassa, buon umore che passa.

-Tu sei sprecato qua.
-Sentito? Scivittaro è sprecato qua.

Ehi!

Lolita!

-Anto'.
-Buongiorno.

Chi c'è sul caso di Vittorio?
Qual è il Pm?

Mi pare la Sallusti.

La Sallusti? Ho sentito parlare di le

-Ne parlano tutti.
-Perché?

E' una bella donna, elegante.
Un caratterino.

Ma soprattutto è elegante,
tipo Kate Middleton.

E' una "slavatona".

A volte noi ci annoiamo in Questura
e allora...

-Vi fate i film sui magistrati.
-No, sono gli altri. Che fai? Dove vai?

-Dalla Sallusti.
-Senza avvisarla?

Noi donne non ci formalizziamo.

Sono cose di voi uomini.

"Cose di voi uomini!"
Ora succede un quarantotto.

-Avanti.
-Scusi, sono la dottoressa Lobosco.

Avevamo appuntamento?

No, ma devo parlarle
di una questione urgente.

-Mi dispiace, ho da fare.
-E' una cosa di due minuti.

Avanti, dica.

So che lei si sta occupando
del caso Lamuraglia.

Volevo dirle
che ieri eravamo a cena insieme.

-Sì?
-Sì.

-Una cena di vecchi compagni di classe.
-Capisco, mi dispiace molto.

Glielo dicevo perché Vittorio è
andato via tardi e non era ubriaco.

Comprendo il suo dolore, ma siamo
convinti che sia stato un incidente.

O un suicidio. Se lei richiedesse
una perizia, potremmo stabilirlo.

Dottoressa Lobosco, a che titolo
mi fa una simile richiesta?

Poi con tutto il rispetto
per le sue sensazioni

-abbiamo casi più urgenti da seguire.
-Dottoressa Sallusti, mi scusi.

Mi scusi lei!
I suoi due minuti sono finiti.

Vieni, Dani!

Ora capisco perché non mi rispondeva
più al telefono. E' tutto chiaro.

Che vuoi? Tu lo hai lasciato.

Però l'ho chiamato un sacco di volte
per scusarmi.

Tu fai la pazza e poi ti lamenti
che gli uomini scappano.

Intanto mi pare
che lui si stia consolando.

Sai quella strega come lo chiama?

-Come lo chiama?
-Dani.

Tu sei gelosa.

-Sì, sono gelosa. Allora?
-Dovevi pensarci prima.

-No, ci penso adesso.
-Poi dice che non fa la pazza.

-Corriamo.
-No, io faccio la camminata veloce.

Corri!

-Ehi! Che fine hai fatto?
-Sono stata a correre. Perché?

-Potevi dirmelo.
-Devo dirti anche quando vado a correre?

-Com'è andata dalla Sallusti?
-Un altro argomento?

Ce l'ho.

Jacovella è tornato
dalla convention in Danimarca.

Alleluia!

Potevo prendere due piccioni con una
fava e invece devo rifare le scale.

Ti alleni, la tuta ce l'hai.

Cerchi questo per caso?

Bravo.

In bocca al lupo!

Avanti.

E' andata così, Lolita.
E' stato un brutto incidente.

No, questore.
Le cose non sono andate così.

Come sarebbe a dire?

Ho parlato con Chelino,
quello del chiosco dei ricci.

Ha detto di averle riferito

che la macchina che investì mio padre
non aveva frenato.

Ma questa sua dichiarazione
non c'è nella relazione. Come mai?

Conosco Chelino.
E' un brav'uomo, ma ormai è vecchio.

Magari ricorda di avermelo detto
e invece non me l'ha detto.

No, Chelino ha ottant'anni,
ma ricorda tutto.

Lei non ricorda nemmeno
di avere parlato con un testimone.

Non lo ricorda a tal punto
da averlo cancellato dalla relazione.

-Quello che dici è molto grave, lo sai?
-Sì.

Sono pronta a ripeterlo
davanti al magistrato se serve.

Lolita!

Perché sei così irriducibile?

Irriducibile?

Qui stiamo parlando di un probabile
omicidio mascherato da incidente.

Questo mi terrebbe sveglia la notte
anche per uno sconosciuto.

Figurarsi per mio padre! Per cui la
parola "irriducibile" non è giusta.

Io sono preoccupata e allarmata
per non dire terrorizzata dal fatto

che qualcuno non ha indagato.

Qualcuno sapeva
e ha fatto finta di non sapere.

Siediti.

Hai ragione, Chelino mi ha detto
che la macchina non ha frenato.

Io l'ho scritto sulla relazione.

-Lo scrisse?
-Sì.

Ma quando sono tornato in Questura,
sono stato convocato in una stanza

dove ho trovato i colleghi della
Squadra Mobile e il magistrato.

Ero giovane, un giovane
e insignificante funzionario.

-E?
-E...

Il magistrato mi disse
di riscrivere la relazione

omettendo la testimonianza di
Chelino per preservare l'indagine.

Avete fatto finta
che non c'erano testimoni.

Ero alle prime armi,
che cosa dovevo fare?

Non lo so.

Io so che mio padre è morto

e che un poliziotto
dovrebbe sempre cercare la verità.

E' quello che io farò e non posso
farlo restando qui, lei mi insegna.

Mi dispiace.

Dispiace più a me.

Lolita, che fai?

Quello che ho fatto.

Senti, Lolita. Le cose
si possono cambiare anche da dentro.

La disposizione dei mobili
o le penne nel portamatite?

Non fare così!
Fermati, ragioniamo con calma.

Non voglio ragionare.

Voglio soltanto andarmene!

-Non puoi.
-Perché?

Perché questo lavoro è la tua vita!

Allora ho sbagliato tutto nella mia
vita perché questo lavoro è niente!

-Non dite così, dottoressa.
-Che cosa ho io? Eh?

Tu hai Porzia, hai i tuoi figli
e lui ha la mamma!

La balia.

Loli', tu tieni me! Tieni noi!

-A noi.
-Tieni a noi.

-Togliti.
-Non ti lascio andare via.

Sono adulta e non discuto
le mie decisioni con nessuno.

Io sono nessuno?

-Loli'!
-Ciao, Trifone.

Aspetta, aspe'

Ti preparo le cime di rapa.

Ora ti metto un altro po'
di cose fresche.

Grazie, ma non mangio a casa.
Vado da mia madre.

Le dài a lei.

Omaggio della ditta.

-Trifo', posso chiederti una cosa?
-Dimmi.

Mio padre aveva a che fare con quelli
del traffico di droga?

Tuo padre? Con la droga?

-Loli', che tieni in "capa"?
-Non girarci intorno, dimmi la verità.

Tu conosci Gesuina.
Chi era Ciro Semeraro?

Ciro Semeraro è morto. Io
non ne parlo e non ne parlo con te.

Ascolta. Sai che diceva tuo padre
di chi portava la droga a Bari?

Diceva che quelli ammazzavano i
loro figli e i figli dei loro figli

e non erano degni
di essere chiamati "persone".

-Però li conosceva.
-Certo, al porto si conoscono tutti.

Senti, devo dirti la verità. A volte
quelli hanno avvicinato tuo padre.

Volevano che guidasse il motoscafo
per loro, però...

La risposta di tuo padre è sempre
stata una sola. "No, no e no."

Alla fine quelli hanno capito
e non glielo hanno chiesto più.

Tuo padre era un contrabbandiere
serio, noi avevamo una dignità.

Ecco.

Salutami Nunzia. E' sempre
una gran bella donna tua madre.

La chiamavo "la regina di Bari vecchia".

-Trifo'.
-Eh.

Stai facendo il "provolone" con Nunzia?

-Io?
-Mm.

-A Nunzia? Non mi permetterei mai!
-Bravo, non ti permettere.

No.

Ti sei licenziata? Veramente?

Sì, ma'. Mi metto a scherzare
su una cosa così?

Tu che lasci la Polizia. Possibile?

Se ti accorgi che tutto quello
in cui credi è una bugia, che fai?

-Resti o te ne vai?
-Resto, scappare non serve a niente.

Poi che sono queste bugie?

-Cose del passato.
-Cioè?

-Meh, di'! Così mi fai preoccupare, Loli.
-No, ma'!

Dài, ne parliamo poi.

Va bene.
Però promettermi che non ti arrendi.

Quando mamma tua si è trovata sola
con due ragazzine, si è arresa? No.

Mi sono rimboccata le maniche e sono
andata a servizio per mantenervi.

-Lo so, ma'.
-Allora non devi arrenderti neanche tu.

Va bene.

-Oh, ma'!
-Eh?

-Mi ero dimenticata.
-Che cosa?

Guarda che cosa ti manda Trifone.

-A me?
-A te, a te!

Mi ha detto: "Salutami tanto
la regina di Bari vecchia."

E' gentile.

-Dobbiamo invitarlo qualche volta.
-E' un bell'uomo, ma'.

-Ha una verdura favolosa.
-Ma vattene! Io sono sposata.

Ma è sicuro
che ha una verdura favolosa.

Ursula! Dove sei?

Ora chi è questa Ursula?

[in svedese] Due, tre, quattro

cinque, sei, otto, nove, dieci!

Ecco Ursula, la nuova ospite.

Ucci ucci, sento odor di bambini.

Altro che ospite,
sembra più una baby sitter.

Ursula? Marcello tuo è qui.

Marcello? Vieni qui.

Andiamo a fare la dolce vita?

-Come "Marcello"?
-Ha inventato questa cosa.

-Pensa di essere spiritoso.
-Pronta per il tour Bari "by night"?

Guardiamo i paesaggi,
mangiamo il gelato.

-Poi piccola lezione di italiano.
-Prontissima per giro di Puglia.

Sposalo, poi vediamo la dolce vita!

Ferma, signora! Che fate?

-Buongiorno, signora.
-Buongiorno. Sapete che è pericoloso qua?

Hanno trovato un signore qua sotto,
il povero Vittorio.

Era proprio sotto questo muretto.

Conoscevate Vittorio?

Sì, era il mio vicino di casa.
Io abito là.

Mamma mia,
non ci ho dormito tutta la notte! Vieni.

Senta, signora.

Pensa che Vittorio
si sia buttato di sotto da solo?

Buttato?

No, quando mai? Vittorio era una
persona allegra, scherzava sempre.

Secondo me è scivolato. Forse
ha bevuto un bicchiere di troppo.

Io ho sempre detto
che qua è pericoloso.

Non è che l'altra sera ha visto
o sentito qualcosa?

-Voi siete una poliziotta?
-Sì, sono il vicequestore Lobosco.

Ah, così importante! Una donna.
No, mi dispiace, dottoressa.

Io non ho visto niente,
guardavo la televisione.

Però ricordo una cosa.

Verso mezzanotte
è passato il camion dell'immondizia.

Lo ricordo perché non passava
da tre giorni. C'era una puzza!

Così sono andata a dormire contenta.

Chi se lo aspettava che avrebbero
trovato Vittorio qua sotto!

Tanto si sa
come vanno queste cose in Italia.

Non si saprà mai che è successo.

-Esposito!
-Eccolo!

Per cortesia, vai a prendere il mio
tesserino e la pistola da Jacovella?

Subito. Quindi restate.

Lamuraglia merita
un'indagine più accurata.

Io sono convinta
che sia stato un omicidio.

Se questo serve per farvi restare,
pure secondo me è omicidio.

Sì.

-E' una strage.
-Quindi siamo d'accordo.

D'accordissimo.

Bisogna cercare l'autista
del camion dell'immondizia

che è passato sotto casa di Vittorio.
Vai tu, Anto'?

No.

-Io ho finito il turno. Vai tu, Lello?
-Anto', aspetta!

Dopo essere andato dal questore o prima?

-Dopo.
-Dopo.

Anto', non sei contento
che sono tornata?

No, Lolita. Capisco che la faccenda
di tuo padre ti abbia scosso.

Però adesso non è possibile
che qualsiasi morte sia un omicidio.

Sono stata sotto casa di Vittorio.

Il parapetto è troppo alto,
non può essere caduto per sbaglio.

Capisco.

-Dovevi dirmi qualche altra cosa?
-No.

No?
Va bene, a domani.

Papà! Papà! Posso fare il bagno?

Certo che puoi farlo, amore.

Stasera sei nostra ospite, Loli'!

Questo cotto alla brace con patate
novelle e rosmarino. Che dici?

Mi piacerebbe tanto,
ma ho altro per la testa.

Vittorio Lamuraglia, immagino.

-Sì, hai fatto l'autopsia?
-Sì.

-Sapevi che ha subìto un'operazione?
-No.

-Di che si tratta?
-Sulla schiena ha una lunga cicatrice.

Ha subìto l'asportazione del polmone
che fa pensare a un tumore.

-E' un'operazione molto complessa.
-Quanto tempo fa l'ha fatta?

Poco.

Due, tre mesi probabilmente.

Forte aveva detto
che qualcosa non andava.

-Che hai detto?
-Niente, considerazioni mie.

Dottoressa!

Espo'! Che fai qua? Che succede?

Ho provato a chiamare,
ma non prende. L'ho trovato!

-Chi hai trovato?
-L'autista del camion dell'immondizia.

-Va bene, appena possibile ci passiamo.
-A dopo!

Vuoi una mano, Loli'?

Oh, mi stanno rubando la Bianchina.

Oh! Che pensi di fare?

Dove vuoi andare?
Calmo, ti metto le manette.

-Sei una guardia?
-Sì.

Non portatemi dentro! Per favore!

-Com'è?
-Buono.

-Abiti in zona?
-Sì, da mia zia.

Perché? Tua madre e tuo padre?

Mio padre è lontano, a Rebibbia
e mia madre non lo so.

E' andata via sei mesi fa
e non mi ha detto dove.

-Tua zia è del quartiere?
-Sì, signora.

Io mi chiamo Lolita.

Domenico.

-Domenico, vai a scuola?
-No.

Come "no"? Se non vai a scuola,
come trovi un lavoro onesto?

Chi mi dà un lavoro onesto
con un padre come il mio?

Che vuol dire? Allora tu devi essere
per forza come tuo padre?

-Parlate bene voi!
-Oh! Mio padre era come il tuo.

Eppure io ho studiato
e sono diventata poliziotta.

Veramente?

Eh, era un contrabbandiere.

-Non mi credi?
-Sì, sì, mi fido.

Però mio fratello ha provato a farsi
carabiniere, ma non lo hanno voluto.

-Avete pagato qualcuno?
-Ma quale "pagato"?

Ho fatto il mio dovere.
Ho studiato e sono diventata poliziotta.

Boh!

E' strano. A lui hanno detto

che i figli dei delinquenti
non possono fare le guardie.

Non si dice "guardie".

Non hai neanche finito di mangiare!

Sei hai bisogno di qualcosa,
io ci sono.

Però sai scrivere.

-Buonasera, dottoressa.
-Buonasera.

Che peccato!

-Per poco avete mancato vostro nipote.
-Grazie dell'informazione.

Da un po' non lo vedevo. E' successo
qualcosa? Avete litigato?

No, figuratevi!

Perché mi dispiacerebbe. Anche
se è giovane, mi piaceva per voi.

-Comunque è andato via da poco.
-Grazie.

-E' mio!
-No, l'ho preso prima io.

-Papà, vedi Giovanni?
-Dài il cornetto a tuo fratello.

I minori vanno tutelati.
Te l'ho già detto.

Prendi la fetta biscottata.

Citofono

-Ora chi è?
-Che ne so? Faccio il mago?

-Sì.
-Sono io.

Lolita?

-Ti pareva!
-Sono venuta a prenderti, scendi.

Scendo, arrivo.

Devo andare, buona giornata.
Non litigate voi due.

-Ciao, papà. Saluta Lolita.
-Va bene.

Ciao.

Anto', come stai?

-Che è successo? Parla.
-Niente! Che è successo?

Senti, che tu sappia

se uno ha il padre pregiudicato,
può entrare nella Polizia?

Loli', lo sai. La responsabilità
penale è personale.

-Articolo 27 comma uno della Costituzione.
-Sì, conosco la legge.

-Però nella realtà che succede?
-Vabbè, la prassi è un'altra cosa.

Cioè?

La prassi è che se tu vieni
a citofonarmi a casa senza avvisarmi

mi crei un casino. Va bene?

Chi era Vittorio Lamuraglia.

Per alcuni di noi era un compagno
di scuola, il più simpatico.

Era quello che andava dietro
ai professori per imitarli

o aveva la battuta pronta.

Per altri era un compagno di vita.

Un marito.

Vittorio non era...

-Ma quella chi è? La moglie?
-La ex.

-Non l'ho mai vista.
-Erano separati da molti anni.

Non importa quanto a fondo
lo conoscevate.

Si sentiva subito
che Vittorio era speciale.

Tutti noi sentiremo la sua mancanza.

Certamente la sentirà il mare
che era come la sua casa.

Perché non sei venuto alla cena
l'altra sera?

Non lo so, forse volevo evitare
proprio Vittorio.

Perché?

Perché non sono riuscito
a fare abbastanza per lui.

Che vuoi dire?

Poco tempo fa,
forse quattro o cinque mesi fa

è venuto a studio,
aveva bisogno di 25.000 euro.

25.000 euro?

-Glieli hai dati?
-No, non li avevo.

Ci abbiamo pure scherzato sopra.

Lui ha detto che le carie
non rendono più come una volta.

-Ti aveva parlato del suo stato di salute?
-No.

-Che stato di salute?
-Vittorio aveva un tumore.

-Un tumore?
-Sì.

No, non mi ha detto niente!

Pensi che quei soldi
gli servissero per le cure?

Non lo so, può darsi.

Oddio, mi dispiace!

Se non si è curato per colpa mia,
non me lo perdonerò mai!

Ma no!

-Tranquillo.
-Perché? Perché?

So per certo che si è operato.

Mi manchi.

L'altra volta era
una situazione un po' particolare, eh?

Direi!

Però adesso quel periodo è passato.

Perché non ci rivediamo?

Perché adesso io sono in un altro periodo.

-Ti stai vedendo con qualcuno.
-No.

-Però sei innamorata.
-No, Stefano, no.

No, invece sì.

Io conosco lo sguardo
di quando sei innamorata.

Passerà.

Come si dice, "l'amore è una febbre
di crescenza", no?

Invece non deve passare.
Tu meriti tutta la felicità del mondo.

Anto', rintracci la ex di Vittorio?
Voglio parlarle.

Non so dove abita. So che lavora in
un'agenzia di viaggi. Ci vado io?

No, vado io.

Tu accompagna Esposito
alla nettezza urbana.

Va bene.

Mado'!

-Dove vai?
-Un macello!

-Vieni più vicino.
-Eccoci.

Ma proprio stringiti.

Eccola!

-Tonio!
-Tonio.

-Brava.
-Tonio.

-Tonio!
-Un'altra. Eccola qua.

Serve una mano per la foto?

-Ciao, Lolita.
-Ciao, Ursula.

-Che fai qua?
-Io lavoro qua. Tu che fai qua.

Non mi sembra il tour di Bari
vecchia, mi sembra un altro tour!

Un bello scorcio è sempre bello.

Se c'è da fare una deviazione,
io la faccio.

Una deviazione?

A me sembra un tour con rimorchio.

Quando mai? Stiamo facendo le foto
per le amiche di Ursula.

Poi io sono un uomo separato.
Che pretendi?

Niente.

Guarda.

-La mia amica sai che dice?
-Che cosa?

-Sei più bello di Mastroianni.
-Sì, uguale!

-La tua amica ha buon gusto.
-Vabbè. Ciao, Tonio.

Fai vedere.

-Cesarino Bonsante?
-Sì.

-Agente scelto Esposito Raffaele.
-Piacere.

Senta, volevamo sapere se ha visto
o sentito qualcosa di particolare

la notte in cui è precipitata
quella persona dal parapetto

-in Via delle Mantellate.
-Che posso dirvi?

Quando passo io a quell'ora, non c'è
anima viva in mezzo alla strada.

Là abitano soprattutto anziani,
è una zona molto tranquilla.

-E' sicuro?
-Sì, era tutto normale.

Però ora che ci penso,
è passato un taxi.

Io mi sono chiesto chi potesse
averlo chiamato a quell'ora di notte

visto che sono tutti anziani là.

-Un taxi.
-Sì, un taxi.

L'ho visto pure bene, mi
ha lampeggiato perché non passava.

Signor Bonsante, faccia uno sforzo.

Nel taxi oltre all'autista
c'era qualcun altro?

Non ci ho fatto caso.

-Non l'ha visto.
-No.

-Va bene, può andare. Vada.
-Vada, vada.

Circolare.

Quando eravamo sposati, Vittorio mi
parlava spesso di lei, dottoressa.

Davvero? Che diceva?

Che era una ragazza brillante
e faceva onore al genere femminile.

-Carino! Vittorio è sempre stato gentile.
-Sì.

Con le donne ci sapeva fare,
gli piaceva flirtare.

Però mi è rimasto sempre fedele.
In fondo era un romantico.

-Dopo la separazione che rapporti avevate?
-Non avevamo più rapporti.

Solo ultimamente Vittorio
si è fatto vivo.

E' venuto qua e mi ha chiesto di aiutarlo.

Per che cosa?

Doveva partire per Chicago,
aveva fretta.

Aveva bisogno di un volo
e di un residence dove alloggiare.

-Le ha detto la natura del viaggio?
-Per affari, disse.

-Ma non so se fosse vero.
-Pensa che le abbia mentito?

Chi lo sa!
Vittorio era una persona complicata.

Come tutti i giocatori incalliti,
era un bugiardo.

Non sapevo
che avesse il vizio del gioco.

Soffriva di una forma di ludopatia.

Il gioco era più importante di me.
Per questo ci siamo separati.

Capisco.

-Mi raccomando qua, che non entri nessuno.
-Guardati le spalle.

-Caterina!
-Ciao.

-Che sorpresa!
-"Che sorpresa" dovrei dirlo io.

-Che succede?
-Pensavo che tu fossi di riposo

e ti ho portato i panzerotti caldi a casa.

Ah.

Ora si sono fatti freddi,
mi dispiace.

Indovina chi mi ha aperto la porta?

La signora delle pulizie?

-Mi prendi in giro?
-No, perché?

Sei contraria
pure alle donne delle pulizie?

No, non sono contraria.

Ma quella donna ti vuole molto bene
perché è tua madre.

Mia madre?

Sicuramente ha fatto le orecchiette
ed è venuta a portarmele.

Io le dico che non deve disturbarsi,
ma lei ci tiene.

-Stava rassettando casa.
-Lo fa, è una cortesia che...

Lello, la pianti?
C'è il suo nome sul campanello.

Perché non mi hai detto
che vivi con tua madre?

Come te lo dicevo?

Hai detto che non sopporti
i trentenni che vivono con la madre.

Tu invece di trovare casa,
mi riempi di palle?

Come trovo una casa
con il mio stipendio?

Io non posso permettermela da sola
e infatti vivo con una coinquilina!

Hai ragione, ti ho detto una bugia.

E' perché ti voglio bene.

Hai scelto il modo sbagliato
per dimostrarmelo.

Che dovevo fare?

-Addio, Lello. Buona fortuna.
-Cateri'! Caterina!

-Bella foto.
-Loli', mi hai spaventata!

-Da dove vieni?
-Passavo di qua.

-Che fai?
-Sto aggiornando il sito.

La concorrenza è tanta,
devo darmi da fare.

Ecco.

A proposito di concorrenza,
oggi ho visto Tonio con Ursula.

A posto.

Mi sembra che Tonio non consideri
questa Ursula come le altre turiste.

Senti, Loli, a me basta che lavori,
il resto non mi importa.

Però erano fuori itinerario,
questo devo dirtelo.

In che senso?

Stavano sotto la Questura
e stavano andando al mare.

Vabbè.

-In carrozzella.
-Come in carrozzella?

La carrozzella non stava sul...

-Abbracciati?
-Un po'.

-Poi?
-Basta, poi sono andata via.

-Siete separati, che potevo dirgli?
-Che potevi dirgli!

Potevi dirgli che stava lavorando

e certe cose non si fanno sul posto
di lavoro, non è professionale.

E' una "zozzata"! Poi chi paga
la carrozzella? Chi la paga?

Aspetta che torni!

-Oh.
-Eh?

Ma tu provi qualcosa per Tonio?

-Prova, prova.
-Che provo? A parte l'incazzatura, niente.

Bugia.

Che "bugia", ma'!
Stavamo una schifezza da sposati.

Lui sempre depresso e io appresso
a bambini, casa. Era vita quella?

-Però ora lavora.
-Sì, pure troppo.

Hai sbagliato a cacciarlo.

Se c'è da darmi contro,
lei mi dà contro.

Ma va'! Io guardo i fatti.

Tu stai sola e i bambini non
vedono mai il padre. Non va bene!

-Io e tuo padre stavamo insieme sempre.
-Tranne quando stava dentro.

-San Nicola, aiutami tu! Oggi la strozzo.
-Dài, non litigate.

-E' stata una giornata complicata.
-Basta con il passato.

Sono un'imprenditrice,
devo pensare agli affari.

Brava.

Gli affari di cuore
vengono prima di tutti gli altri.

Sì, come no!

♪ Affari di cuore ti spazzano via ♪

♪ e non serve aggrapparsi
a un po' di nostalgia. ♪

Questa canzone no.

[in coro]

♪ Affari di cuore, falliti per via... ♪

Loli', pure tu!

[in coro]

♪ Affari di cuore per chi
come noi non ha mai fatto affari ♪

♪ solo e sempre guai. ♪

♪ Affari di cuore,
ti imbrogliano sai. ♪

♪ Ma la prossima volta
giura quanto vuoi, ci ricascherai. ♪

♪ Affari di cuore, di pirateria ♪

♪ di carezze rubate al buio
in una via. ♪

♪ Affari di cuore,
non c'è garanzia. ♪

♪ Tu magari domani
non sarai più mia. ♪

♪ Affari di cuore
per chi come noi ♪

♪ non ha mai fatto affari... ♪

Mi dici come entriamo
a casa di Lamuraglia?

Adesso lo vedi.

Tre, due, uno.

-Buongiorno, dottoressa!
-Buongiorno, signora Ganimede.

-Buongiorno, dottore.
-Buongiorno, ma io non sono dottore.

Che sarà mai!
La prenderete pure voi.

Ormai danno la laurea a chiunque,
pure dal computer.

Mio nipote l'ha presa così
e gli hanno dato pure 110 e lode.

Signora, volevo chiederle una cosa.
Per caso ha le chiavi di Vittorio?

Dovremmo entrare
e non volevamo rompere la porta.

Come no!

Vittorio me ne lasciava un paio.

Quando partiva,
io gli innaffiavo le piante.

Lo sapevo, uno lascia sempre
le chiavi a un vicino.

Il dottore mi crede "bambasciona",
ma io ho il pollice verde.

Aspettate.

-Io non credo niente.
-Vabbè, dài.

-Eccole qua.
-Grazie, signora bella.

Posso vedere il mandato di
perquisizione firmato da Sallusti?

Anto', non ne abbiamo bisogno.
Vittorio era un compagno di scuola.

Facciamo una visita a casa
di un vecchio amico.

Tu non sopporti proprio la Sallusti.
Chissà come mai!

Mamma mia, non cambi mai!

-Lo prendo come un complimento?
-Vedi tu.

E' Scatucci questo?

Sì. E' il capitano Scatucci,
il Leone di Bari.

Tre mesi fa
un infarto ce lo ha portato via.

Morto lui, la squadra non è stata
più la stessa e forse neppure io.

"Al mio caro amico
Vittorio 'O Bebbè."

'O Bebbè?

E' un epiteto, un soprannome.

Quanto era simpatico!
Ci siamo fatti un sacco di risate.

Vabbè, dài. Diamoci da fare.

Anto', è pieno di ricevute
di scommesse di partite.

"Mister Vittorio Lamuraglia."

-Che cos'è?
-Guarda qua.

Aveva ragione Introna.

E' andato a operarsi
di tumore al polmone due mesi fa.

Altro che vacanza!

"Chirurgia, anestesia, camera operatoria."

"Chemioterapia,
single room, 180.000 dollari."

Sono un sacco di soldi!

Centottantamila dollari.

Forse ha pagato l'operazione
con i soldi vinti alle scommesse.

Hai visto uno che gioca
alle scommesse e vince?

No.

Infatti...
Teorema della rovina del giocatore.

In una scommessa contro un banco
illimitato, il giocatore perde.

Bravo.

Modestamente
un po' di statistica la mastico.

-Tu perché non mastichi niente?
-Adesso mangio.

Comunque siamo sempre lì.
Dove ha trovato i soldi per operarsi?

-Lolita.
-Eh?

Sto parlando con te!

Scusa, stavo pensando.

-A chi? A Vittorio?
-No, a te.

Scusa, ma che volevi dire quando hai
detto che la prassi è un'altra cosa?

Quale prassi?

Il figlio di un pregiudicato
può entrare in Polizia

perché la responsabilità penale
è personale. Però poi hai detto

che la prassi è un'altra cosa.
Che volevi dire?

Era per dire.

Se io fossi in commissione,
preferirei la figlia del poliziotto

-alla figlia del contrabbandiere.
-A posto!

-Quindi io?
-Che c'entra? Tu eri una fuoriclasse.

Sarà!

Voci non udibili

Sai che staresti proprio bene
con un orecchino?

Che stai dicendo?

-Un orecchino!
-Veramente, ti starebbe benissimo.

-Con l'orecchino?
-Sì!

Se io fossi in te,
mi farei tutto un tatuaggio qua.

Scriverei "Lolita".

Per favore, Lolita. Sono ispettore
di polizia, non un "hooligans".

Notifica dal cellulare

Puoi fare un tatuaggio
sulla punta del naso.

-Mi divertirebbe. Fai un cuoricino.
-Poi faccio "Hare Krishna".

Risata

Ridi.

"Vibonese 2 - Ternana 0,25 K."

"Padova 0 - Vincenza 0,45 K."

"Catanzaro - Bisceglie, 107 K."

-"K" sono mille, giusto?
-Penso di sì. Sono tanti, eh?

Siccome Vittorio non aveva soldi,
questi non erano soldi suoi.

Di chi erano?

Lo scopriremo nella prossima puntata,
cioè domani.

-Voglio andare a casa, sono stanco.
-No, aspetta.

Esposito dove sta?

L'ho mandato a verificare l'alibi
del tassista, ma si è perso.

-Secondo me ha una.
-Una mamma.

Anto'!

-Buonanotte... Buongiorno, Scivittaro.
-Brava, dottoressa.

-Tutto bene, dottoressa?
-Sì, tutto bene.

Clacson

Sono venuta a restituirle le chiavi,
avevo dimenticato di dargliele.

Non dovevate disturbarvi,
potevate portarle domani mattina.

Nessun disturbo. Senta, una cosa.
Perché le chiavi sono tre?

Siete brava a investigare.

Allora una è del portone, una
dell'appartamento e una del garage.

Ha un garage?

Sì, è dietro casa mia,
a fianco al portone.

Vittorio ci passava intere nottate.
Volete vederlo?

Magari.

-Scusate, ma voi non mangiate?
-Sì, più tardi mangio qualcosa.

Se permettete,
io sto preparando un buon brodo di pollo.

Non saprei.

Lo so io,
tra mezz'ora siamo a tavola. Tenete.

Grazie.

-Qua dietro, eh?
-Sì, qua dietro. Poveri figli!

E' pronto a tavola!

E' stato sempre sfortunato.

Da quando si era separato,
non voleva fidanzarsi più.

Stava sempre solo.

Ogni tanto la sera veniva qualcuno,
ma poi la mattina dopo spariva.

Come dite voi, "rapporti
occasionali". Voi giovani... Eh!

Non aveva amici,
persone che venivano a trovarlo?

No!

-L'unico amico suo era il cane, Gio Paulo.
-Joao Paulo.

Sì, come il calciatore del Bari.

Gli voleva bene come a un figlio,
poi due anni fa è mancato.

Aveva diciotto anni però.
Vittorio era molto dispiaciuto!

Io non lo avevo mai visto così.
Era bianco, stanco.

Va bene, signora. Io devo proprio
andare. Grazie, era tutto squisito.

Scusa. Stavi dormendo, Espo'?

No! Figuratevi, dottoressa,
stavo per andare a ballare.

Accomodatevi.

Espo', non la disturbiamo?

Chi? Lei? Quella là quando dorme,
è in morte apparente.

Non la svegli neanche
con le cannonate.

Dottoressa, se siete venuta per
quel taxi, purtroppo non ho novità.

Ci sto lavorando,
ma ho poche informazioni.

Non preoccuparti.

Sono cambiate le priorità. Senti.

Qui dentro c'è una cartella criptata.

Puoi aprirla?

-La porto al laboratorio.
-No, al laboratorio, no.

In Questura ci sono troppi curiosi.
Stavolta sto lavorando sotto traccia.

Oh! Puoi aprirla o no?

-Penso di sì.
-"Penso"?

-Sì, dottoressa.
-Va bene.

Allora ci vediamo domani mattina.

-E' già domani mattina.
-Ah.

Allora me ne vado,
così non perdi tempo. Alle otto.

Vabbè,
domani mattina alle otto in Questura.

No.

A casa mia,
così recupero qualche ora di sonno.

Lellù,
a quarant'anni stai ancora con tua madre?

Ma io ne ho trenta.

Poi dove la metto?

Stai, conosco la strada.

-Lelluccio, ma chi è?
-Niente, mamma.

Come "niente"?
Ho sentito la voce di una femmina.

C'era Lorella Cuccarini, ma'.

-Lorella Cuccarini?
-Eh.

Mah!

Certe mattine corri
e i pensieri corrono con te.

Non vorresti pensare a niente
e pensi a tutto.

Poi se inizi a fare i bilanci,
sei fregata.

A quel punto c'è solo un modo per
salvarti. Devi accelerare, correre.

Devi correre per sentire solo
il cuore battere forte, nient'altro.

Dottoressa!

-Espo', che fai qui?
-Sto venendo a casa vostra.

-Non avevamo detto alle otto?
-Scusa! Non me ne sono accorta.

-Hai aperto la cartella?
-Certo.

-Sei proprio un mago del computer!
-Modestamente.

Ho impiegato tutta la notte, al
laboratorio lo fanno in dieci minuti

ma alla fine ce l'ho fatta. Nella
cartella c'erano un sacco di file.

Uno è una chat tra Lamuraglia
e un tale Notarnicola

che commentava i risultati
delle scommesse.

Tu hai controllato
chi è Notarnicola?

E' un noto riciclatore di denaro. Ha
già fatto tre anni e quattro mesi.

Era in combutta con un altro bel
pregiudicato, tale Peppe Carofiglio

detto "Squagghiasole"
che di mestiere faceva il...

-Che cosa, Espo'?
-Il tassista, dottoressa.

Può essere questo il taxi sotto casa
di Vittorio la sera della morte.

Eh.

Vieni a casa mia,
ti offro la colazione.

Ho pure le cartellate di mamma!

L'avete sistemata tutta voi?

-Piano piano l'ho messa a posto. Ti piace?
-E' bellissima.

Ha pure lo specchio.
E' un manicomio qua.

Andiamo, Espo'.

-Mi piacerebbe avere una casa tutta mia.
-Perché non te la fai?

-Lo diceva pure la mia ex fidanzata.
-Perché "ex"? Vi siete lasciati?

Eh! Ha scoperto
che vivo ancora con mia madre.

-Non glielo avevi detto?
-Mi vergognavo.

Espo', non bisogna mai mentire
alle donne. Te la fanno pagare.

Me ne sono accorto.

Dottoressa, ma voi da femmina
che dite? Ho un'altra possibilità?

Dipende da quanto riuscirai
a stupire questa donna.

Come?

Non posso dirlo io, devi trovarlo da
solo. Fammi vedere che hai scoperto.

Vedete? Questi sono i messaggi
che si scambiava con Notarnicola.

Quindi Vittorio scommetteva per conto suo.

Esattamente.

[in barese] "Chi ti è morto!"

"Mi dispiace,
non so che è successo."

Questi sono gli ultimi
due messaggi che si sono mandati?

Sì.

-Notarnicola sembra abbastanza risentito.
-"Risentito?"

-E' incazzato come una iena.
-Ecco.

Però questa scommessa
è la prima che ha perso.

Dottoressa, quale scommessa?
Quello è un suicidio.

Nessuno avrebbe scommesso
100.000 euro sul Rieti.

-Perché?
-Era scontato che avrebbe vinto il Bari.

Era primo in classifica,
il Rieti penultimo.

Ah!

Dice pure "mi dispiace".

-Ma Scatucci giocava?
-Giocava? Io ero allo stadio.

Fece tre gol che se ci ripenso,
mi viene la pelle d'oca.

Espo', io devo andare.

Stampa queste cose e lasciamele qua sopra.

Come faccio a chiudere?

Ti tiri la porta. Mi raccomando,
non andare in giro a curiosare.

Sono stati amici per anni.

Poi che è successo?

'O Bebbè chiese a mio marito
di vendersi una partita

e lui ruppe il rapporto.

Non accettava che qualcuno
mettesse in dubbio la sua onestà.

Gli disse:
"Il Leone di Bari non si vende."

Fece tre gol quella domenica.

Sì. Rieti - Bari, 1 a 4.

Lo so.

Giocò come se fosse l'ultima partita
della sua vita e lo fu.

Gol!

Ora va a pranzo sul lungomare in
dolce compagnia e neanche telefona.

-Gabriella ha visto tutto!
-Non c'era campo!

C'era la mora!

-Non prendeva.
-Ti passava la mano nei capelli.

Ho i capelli?

-Zitto!
-Chiedo al dottore se ho i capelli.

Dottore...

-Era Lolita, stavamo facendo un'indagine.
-Quale indagine?

Ora te ne do uno! Io so tutto.

-Che sai?
-E' una zoccola!

-Ti "maniciava" tutto!
-Signora.

Per favore, il linguaggio.

-Che ho detto? Maniciava, ti toccava.
-Hai detto "zoccola"!

Era un pedinamento,
io e Lolita eravamo in servizio.

Come no?

Abbiamo James Bond.
Io mando avanti la casa.

Figli, bollette, bucato, compiti,
influenza, cartoni animati

e questo provolone va in giro sul
lungomare per motivi di servizio!

Signora, ma pensa
di dovere fare tutto lei?

Si capisce.

-E la coppia?
-Quale coppia?

Voi due che fate per la coppia?

-Che fai qua?
-Devo dirti una cosa importante.

Che cosa?
Che vai a letto con la Sallusti?

-E' un tuo diritto, non c'è problema.
-Che stai dicendo?

-Signorina, tutto bene con vostro nipote?
-Sì, tutto bene. Grazie.

-Non ho tempo.
-Dammi trenta secondi e ti spiego!

Dài, dimmi.

Ho scoperto un giro
di gente che trucca partite di calcio.

-E' gestito da Notarnicola e un tassista.
-Sì, Peppe Carofiglio

detto Squagghiasole con
Vittorio Lamuraglia detto 'O Bebbè.

Lui corrompeva i calciatori
e riciclava i soldi con le scommesse.

-Sì?
-Sì.

-Grazie.
-Aspetta.

Penso che Sabrina Sallusti
sia corrotta!

-Come?
-Per questo le sto appresso.

E' un'inchiesta giornalistica,
altro che letto!

Entra.

-Visita professionale, eh?
-Meno male.

-Che ne pensi?
-E' particolare, mi piace.

Non noti niente di strano?

Sì, lo specchio.

Ah! Me lo ha regalo una mia amica.

-Parlavo di questo.
-Ah!

Queste due scommesse
hanno lo stesso codice.

-Il codice identificativo è unico.
-Appunto.

Questa è falsa, è più recente.

Certo, contraffatta
con Photoshop copiando il codice.

Bravo.

Perché?

Secondo me Vittorio
ha detto a Notarnicola e Squagghiasole

che aveva corrotto Scatucci
e si è fatto dare 100.000 euro.

Invece di scommetterli,
come aveva detto, sul Rieti vincente

li ha scommessi sul Bari vincente
e ha preso 160.000 euro.

Ma non li ha dati a loro,
li ha rubati.

Ha fatto questa ricevuta falsa
e l'ha caricata sulla chat del gruppo

dicendo "mi dispiace" ed è andato
in America con tutti i soldi.

Sei un genio!

-Sì, un genio!
-Come hai fatto?

-Ma Scatucci si era venduto o no?
-No, il Leone di Bari non si vende.

Notarnicola e Squagghiasole pensavano
di sì. Infatti poi si sono vendicati.

Mi domando come 'O Bebbè
abbia potuto fare uccidere Scatucci

-e fregare la malavita. E' un pazzo.
-No, non era pazzo. Era disperato.

Gli servivano quei soldi,
si doveva operare

e 160.000 euro
corrispondono a 180.000 dollari.

Sono i soldi che gli servivano
per l'operazione.

-Parlami della tua amica Sallusti.
-Ancora? Io voglio parlare di te.

Questa è una visita professionale.

-Professionale!
-Sì, professionale.

Però sai
che questo specchio mi intriga?

Professor Introna.

Hai qualcosa che ti frulla nella
testa, conosco quell'espressione.

-Penso che Lamuraglia sia stato ucciso.
-E' possibile.

Anche Scatucci.

-Che c'entra Scatucci?
-Poi ti spiego.

Hai fatto tu l'autopsia su Scatucci?

No, io ero in ferie nel Mar Rosso.

Mi pare di ricordare
che non ci fu autopsia.

Ah!

Davvero? Non è obbligatorio
per gli atleti professionisti?

Non è morto durante la partita.

Non avranno voluto aggiungere altro
dolore alla famiglia, alla città.

Certo, il Leone di Bari!

Comunque
è il magistrato di turno a decidere.

-Chi era sul caso Scatucci?
-Mi pare...

-La Sallusti?
-Sì, seguì lei il caso.

I bambini?

Al mare.
Li ho mandati con Tonio e quella là.

-Si chiama Ursula.
-Appunto, quella là.

Voglio vedere se quel cretino di
Tonio si mette a fare il latin lover

-con una MILF.
-Una MILF? Come parla questa?

Non so.

Tu come chiami
chi se la fa con uno più giovane?

Dipende.

-Se stanno bene insieme, si vogliono bene.
-Ma figurati!

Tua sorella è una testa dura.

Comunque, Carme', sei esagerata.

Vi ricordo che gli svedesi
hanno inventato il sesso libero

mentre noi
ancora giocavamo al dottore.

-Eccoli!
-Bambini!

-Zia Lolita!
-Belli della zia!

-Eccoli!
-Ciao, zia Lolita.

Vi siete divertiti?

Sì, abbiamo mangiato il gelato
e giocato a pallavolo con Ursula.

Ha giocato in nazionale
e ha fatto gli europei.

Sì?

-Poi abbiamo fatto il bagno alla svedese.
-Tutti naturale.

Lavatevi le mani, si mangia!

Dài, andiamo.

Pure tu tutto naturale?
Tu che vai a letto vestito?

Sì! Tonio ha fatto pure
un tuffo dal molo.

Hai capito? Lo specialista di
tuffi sul divano si è evoluto.

Cantano "Pippi Calzelunghe"
in svedese

Pure i figli mi ha rubato.

Ma no, Carmela! Lo sai, i bambini
si entusiasmano per tutte le novità.

Il cretino di Tonio che fa il bagno
tutto naturale con la svedese?

Tu lo hai lasciato.

-Che deve fare quello?
-Non voglio che si metta con la vichinga.

E' pure quindici anni più vecchia
di me!

-L'ho visto al momento del check-in.
-Gallina vecchia fa buon brodo.

-Da che parte stai?
-Dalla parte della gallina vecchia.

Scherzo.

Dài, Carmela! Conta
che le persone si vogliano bene.

Io credo che voi due
vi volete ancora bene.

Sbaglio?

Parla in svedese

Ecco la bozza. Non è stato facile
convincere il direttore.

"Scatucci e Lamuraglia,
doppia riesumazione."

-Che ne pensi?
-Il titolo è buono.

Però dobbiamo lavorare
un po' sull'articolo.

Allora comincerei mettendo
tutto quello che sappiamo.

Allora, vediamo.

"Lamuraglia scommetteva sul calcio"

"per un'organizzazione criminale"

"che ha truffato
e che lo ha ucciso."

"Pare che la stessa organizzazione
abbia ucciso anche Scatucci"

"perché pensavano
che non avesse rispettato i patti."

"Voci della Questura
danno per imminente"

"la riesumazione di Scatucci
e di 'O Bebbè."

Però ora manca qualcosa
che li spinga ad agire.

Possiamo mettere...

"Pare che siano imminenti arresti
nel mondo delle scommesse."

-Che dici? Funziona?
-Perfetto.

Mi piace. Brava.

Grazie e scusa.

Scusa? Ti senti bene?

Non è una parola
che appartiene al tuo vocabolario.

-Comunque apprezzo.
-Bene.

Mi chiedi una cosa
che non è di mia competenza.

Lo so.

-Ho bisogno del suo aiuto.
-Parliamo di un pubblico ministero.

A volte il nostro lavoro richiede
delle scelte difficili.

Sai che se sbagli,
io mi gioco la carriera, vero?

Noi non lavoriamo per la carriera,
ma per la giustizia.

Va bene.

Sentirò il Pm per le intercettazioni
su Notarnicola e Squagghiasole.

-E la Sallusti.
-E la Sallusti.

-Quanto alla morte di tuo padre...
-Non si preoccupi.

Ho capito,
all'epoca lei scelse la carriera.

La polizia è fatta di uomini
e può essere imperfetta.

Ma se non ci fossimo noi,
chi arresterebbe i Notarnicola

-e gli Squagghiasole?
-Appunto.

Sei un bravo poliziotto, Lolita.
Migliore di me.

Dài, godiamoci la giornata.
Hai sempre questa faccia "appesa"!

Poi dici che ti escono le rughe.

Non è strano che la figlia
di un pregiudicato entri in Polizia?

No.

La legge lo prevede.

Sì, è quello
che mi sono sempre detta anch'io.

Però non sono più tanto sicura.

Hai superato il concorso
con il massimo dei voti.

Poi dopo tutti questi anni
che ti frega?

Dài, ora ci sediamo là, facciamo
un bel picnic e guardiamo il mare.

Se parli di qualcosa che non sia
un maschio sessualmente appetibile

ti butto in acqua.

-Jacovella aveva detto...
-Ho detto "sessualmente appetibile".

Un po' di grinta! Gambe e braccia,
gambe e braccia su.

-Dài!
-Mister!

-Insieme!
-Mister.

-Ciao, Lolita.
-Ciao

-Che fai qui? Il tuo allenamento è domani.
-Non potevo resistere.

-L'ho fatto.
-Hai fatto domanda per entrare in Polizia.

Così dopo l'esame di Maturità,
entro alla scuola.

-Che c'è? Non siete felice?
-Certo, ti vedo bene in divisa.

A casa ne avete parlato?
E' una scelta impegnativa.

-Penso che vi siate confrontati.
-Non ho bisogno di parlarne.

Da ieri sono maggiorenne.

Già.

Auguri, Loli'. A domani!

Andiamo? Forza, non dormite però.

Dài, gambe al petto!

Uno! Okay. Al petto!

Uno!

Perché non mangi?

Ora mangio.

Chi ti capisce è brava.

Ascolta, Loli'.
Posso chiedere una cosa su tuo padre?

Certo, dimmi.

Quando gli hai detto
che volevi diventare poliziotta

lui che faccia ha fatto?
Come l'ha presa?

Contento non era. Era pur sempre
un contrabbandiere, come te.

Certo.

Noi contrabbandieri con voi guardie
non avevamo buoni rapporti.

Te lo chiedo perché tuo padre
ha sempre voluto aiutarti.

Però c'è stato un momento
in cui mi diceva

che la situazione con te era
molto difficile. Era preoccupato.

Diceva che tu eri una capa tosta
e infatti aveva ragione.

Io guardo te e vedo tuo padre.

Carmela è un po' più...
Somiglia più a Nunzia.

Tu sei tale e quale a tuo padre.

Capa tosta quanto lui.

[insieme]

♪ Uno, due, tre e quattro
e Nicola ha rotto il piatto ♪

♪ e l'ha rotto fino fino ♪

♪ e Nicola è un malandrino. ♪

[in coro]

♪ Uno, due, tre e quattro ♪

♪ e Nicola ha rotto il piatto ♪

♪ e l'ha rotto fino fino ♪

♪ e Nicola è un malandrino. ♪

Porzia?

Bambini?

Quella è la mia giacca!

Ti sta benissimo.
Sta meglio a te che a me.

Guarda che c'è dentro.

Tu non sei di Lolita, tu sei mio.

Mado', quanto sei bello!

♪ Non c'è bisogno della zingara
per indovinare, Conce'. ♪

♪ Come ti ha fatto mamma
lo so meglio di te. ♪

-Buongiorno.
-Buongiorno.

Ci lasciate un attimo soli,
per favore?

E' Notarnicola.

[registrazione] "Ho letto,
ma voi state tranquilli."

"In Questura
nessuno parla di riesumare Scatucci."

"'O Bebbè?"

"Niente, va tutto secondo i piani,
ma non chiamatemi."

Bingo.

No, Anto'.
Questo prova solo che si conoscono.

Per incastrare un pesce grosso
come la Sallusti

abbiamo bisogno di qualcosa di più
concreto. Senti, ragioniamo insieme.

Questi due ammazzano Scatucci
e poi Vittorio.

La Sallusti depista le indagini.

Adesso noi per blindare l'indagine,
avremmo bisogno

che parlasse Notarnicola
o Squagghiasole.

Giusto. Come?

Scoprite voi come, tu ed Esposito.

Tanto siete bravissimi.

-Non ti senti bene?
-Non sono mai stata meglio, Anto'.

-Sto benissimo.
-E tu?

Io che cosa?
Ho da fare, devo fare un viaggio.

-Un viaggio?
-Eh, un viaggio. Non si può più viaggiare?

-Come ti sei vestito?
-Non hai visto "Miami Vice"?

Ma cammina!

Niente.

Va bene.

Faccio uno spuntino. Tu non mangi?
Guarda che c'è da aspettare.

Squagghiasole dovrebbe arrivare
tra dieci minuti. Aspetto.

Espo', ho fatto migliaia
di appostamenti.

Quelli dicono una cosa, poi aspetti
pure due, tre, quattro giorni.

Quando è così, allora no.

Mangia.

Mado'! Quella è mia madre.
Riso, patate e cozze.

Senti qua!

-Lo vuoi?
-No, in servizio mi tengo leggero. Grazie.

Vabbè.

-Sto scherzando. Hai la forchetta per me?
-Certo.

-Ho tutto il servizio.
-Piglia la forchetta.

Oh! Oh!
Aspetta, arriva Squagghiasole.

-Lo sapevo!
-Vai! Vai giù!

Dammi riso, patate e cozze.

E' sempre così, come quando
stai alla fermata dell'autobus.

Ti accendi la sigaretta
e quello arriva.

-Che facciamo? Andiamo?
-No.

Hai ragione tu.

Stavolta aspettano loro.

La forchetta per me?

Scusi, il pullman per San Vito?

Grazie.

-Signori, avete scelto?
-Per me pollo, take away.

Si può? Da portare via.

Io prendo spiedini
con patate al forno.

Abbondanti, eh? Mangio qua.

-Vino?
-No, grazie.

Ho una riunione al giornale,
non vorrei dormire.

Per favore, veloce.
Il tempo è tiranno.

Ha lasciato pure i calici!

Scommetti che non ti faccio dormire
fino a domani mattina?

-Dimmi, novità su Scatucci?
-Pure su Lamuraglia.

Da una settimana il questore ci sta
addosso per trovare gli assassini.

-Li hanno ammazzati?
-E' sicuro.

Dalle intercettazioni
pare per una questione di scommesse.

"Questione di scommesse."

Oh! Questo non scriverlo,
ma stiamo cercando un tassista.

-Per che cosa?
-Per metterlo in galera.

Pare che sia l'esecutore materiale
degli omicidi.

-Se non collabora, ergastolo.
-Lo scrivo ergastolo.

-Prego.
-Eccolo.

"Ergastolo."

Grazie.

Il box è per me.
Io vado al giornale. Paghi tu il conto?

No, veramente...

-Mi raccomando, tienimi sempre informato.
-Sì.

-Dottore, permettete?
-Prego.

Sono il tassista che state cercando.

Voglio collaborare.
Giuro, io non c'entro nulla.

Mi hanno messo in mezzo.

Fermo!

Fermo!

Bastardo!

Fermo!

Fermo!

Forza Lello! Forza Lello!

Un attimo, voglio fare un brindisi
per un ragazzo d'oro.

Eh!

Al primo arresto di Lello Esposito!
Viva Lello!

Pure un magistrato.

Bello!

Lellù, ti sei trovato nella merda.
Di' la verità.

Quando mai? Ne tenevo
uno con la destra, uno con la sinistra.

No.

E' stato bravissimo. Però
un po' ci siamo trovati nel letame.

Ero là...

Hai detto:
"In nome del popolo italiano, ti arresto?"

Una specie.

-Gli hai messo le manette?
-Modestamente le ho messe.

-Prendi un pezzo di focaccina.
-No. Dammi da bere.

Cateri'.

Non sono venuta per te,
devo ritirare una macchina.

Ho saputo che hai fatto un arresto.
Stai bene, sì?

Sì.

-Normale amministrazione.
-Meno male.

Volevo solo sapere questo.

-Forse mi danno la promozione.
-Bene, sono contenta per te.

Con la promozione pure l'aumento.
Sai che significa?

Compri l'aspirapolvere alla mamma?

No, posso prendere
una casa tutta mia.

-Vai a stare da solo?
-No, veramente...

Io te l'ho detto perché se vuoi...

Non lo so, Lello. Mi sembra ancora
tutto un po' campato per aria.

-Non ti ho stupita, eh?
-No.

-Però posso ancora stupirti.
-Vediamo.

Scatucci avvelenato e Lamuraglia
buttato giù. Avete messo a verbale?

Ottimo. La Sallusti?

Stiamo andando a prenderla.
Sirena della polizia

Bene, una mela marcia in meno.

Va bene, ti chiamo dopo. Ciao.

Buongiorno, signora. Sto cercando
un certo Carlo Sapori. Sa dove sta?

Grazie.

Mister?

Lolita!

-Che fai qui?
-Che cosa fa lei qui.

Qui io ho realizzato il mio sogno.

Comando quel mostro là.

Sono felice di vederla.

Sono venuta a parlarle di mio padre.

Sapevo
che prima o poi saresti arrivata.

Mi ricordo perfettamente.

Dopo avere parlato con te
della tua domanda di ammissione

nonostante avessi fiducia nelle
tue capacità, io ero preoccupato.

Poi venne tuo padre e
aveva la mia stessa preoccupazione.

Voleva sapere se la figlia
di un pregiudicato potesse...

Potesse entrare in Polizia.

-Lei che cosa gli disse?
-La verità.

Dal punto di vista legale
non c'erano problemi.

Certo,
non era un bel biglietto da visita.

-Invece lui che cosa le disse?
-Si sentiva in colpa.

Voleva rimettere le cose a posto.

Venne da me tutti i giorni

finché non mi convinse a parlare
con i miei superiori.

-Aveva la testa dura Petresine.
-Sì, mi ricorda qualcuno.

Poi lei lo fece?

Lo fece sì o no?

Sì e ancora me ne pento.

Tuo padre ci avrebbe fornito
delle informazioni

per stroncare un grosso traffico di droga,
ma a una condizione.

Quale?

Che tu fossi giudicata dalla Polizia
in modo imparziale

per quello che valevi, senza tenere
conto che lui era un pregiudicato.

Mio padre ha fatto questo per me?

Però c'è qualcosa che non torna, lei
non mi sta dicendo tutta la verità.

Non è stato un incidente, vero? Mio
padre lo ha ammazzato la malavita.

Fummo costretti a coprire tutto

per non compromettere
un'operazione in corso.

Non lo avete protetto.

-Non lo avete protetto!
-Hai ragione, Lolita.

Non fummo in grado di proteggerlo,
mi dispiace.

Credo...

Credo che sia arrivato il momento
di darti questa.

-Che cos'è?
-Una lettera.

L'ha scritta tuo padre. Mi disse
di dartela e di fartela leggere

quando saresti venuta a cercarmi.

Voleva che tu fossi pronta.

Perdonaci, se puoi.

"Vita mia, se mi stai leggendo"

"significa che non potrò più dirti
di persona quanto ti voglio bene."

"So che ti ho deluso, sono stato
un cattivo esempio per te, sempre."

"Non è facile cambiare."

"Pensi che c'è tempo, invece
il tempo passa e non te ne accorgi."

"Ma una cosa ti voglio dire."

"Tu sei diventata poliziotta
solo per i tuoi meriti."

"Io ho collaborato
non per aiutarti, ma per amore."

"L'unica cosa che è contata nella
vita è stata essere tuo padre."

"Mai avrei voluto che continuassi
a vergognarti di me."

"Non indagare
su chi mi ha ucciso."

"E' pericoloso per la tua vita."

"Come i bravi poliziotti segui
solo la prova regina che è questa."

"Ti ho amato più della mia vita, papà."

Ora chissà quando ci vediamo,
quando ti danno il permesso.

-Pure a te, chissà quando ti fanno uscire.
-Tra due mesi ho finito.

Lolita!

Per te.

Ora devo andare.

Signora, siamo arrivati.

Squilli del cellulare

-Pronto?
-Anto'.

-Tutto bene?
-Sì, tutto a posto.

Senti, sono alla stazione.
Verresti a prendermi?

No, mi dispiace, non posso.
Sono a Roma con mia moglie.

Siamo partiti stamattina. Facciamo
un week-end romantico, Loli'.

Ciao, Lolita. Qui è fantastico.

Va bene, divertitevi.

Vieni qua, amore mio.

"Amore mio?"

Atti osceni in luogo pubblico
sono cinquemila euro di multa.

Paga queste cinquemila euro.

Serve un facchino, dottoressa?

-Come sapevi che stavo qua?
-Ho le mie fonti.

Clacson

Nicola, tesoro.

Come stai?

Ti ho portato le ortensie
che sono di stagione.

Volevo dirti una cosa,
però decidi tu.

Per me non c'è problema.

Ricordi Trifone? L'amico tuo?

Quella specie di marcantonio,
grosso, con gli occhi strani.

Eh, quello.

Mi ha chiesto
se una sera di queste...

Vogliamo uscire insieme
a bere una birra.

No, che hai capito?

E' un amico, io sono vecchia.

Però non esco mai di casa.

Mi intrattiene.

Che dici? Vado?

Grazie, Nicola.
Sapevo che mi capivi.

-Ciao, ma'.
-Ehi!

Loli! Non ti avevo vista.

-Hai portato i fiori a papà.
-Sì.

Mi pare che è la prima volta.
Hai fatto bene.

Gli farà piacere.

Quello chi è?

-E' il mio fidanzato, ma'.
-E' "bono".

Giovane! Hai fatto bene, Loli.
I vecchi sono pesanti.

Grazie, signora, però non dite
"giovane" che poi mi lascia.

Che è questa "signora"?
Io mi chiamo Nunzia.

Grazie, Nunzia.

Posso stringerla soltanto
un pochino, sì?

-Magari tutta la vita? Va bene?
-Va bene, benissimo!

Grazie.

-Non dormi?
-No.

Tu?

Stavo pensando
che potresti trasferirti qui.

-Qui da te?
-Eh!

Oggi è una settimana e allora...

Ci tengo a casa mia.

Vabbè, potrei venire io da te.

Sì, magari. Vediamo.

Però adesso devo fare
una cosa importante.

Non hai ancora detto a tua madre
la verità su tuo padre, vero?

No.

No e neanche a Carmela.

-Non so come fare, mi manca il coraggio.
-Stai tranquilla.

Vedrai, ce la farai. Sono sicuro.

No, no... No!

Danilo? Com'è non è venuto oggi?

-Volevo stare un po' da sola con voi.
-Che è successo?

Niente, devo dirvi una cosa.

-A noi? Che abbiamo fatto?
-Niente.

-Meh, di'.
-State attenti con le freccette.

-Scusa.
-Ce la ridai?

Pigliatela!

-Che dicevamo? Ah, stava parlando Loli.
-Sì, mamma, volevo dirti...

Ho fatto delle ricerche e...
Ricordate il mio allenatore?

-Quel Carlo Sapori.
-Chi se lo scorda?

Teneva tanto a te.
Diceva che eri nata per la corsa.

-Come sta?
-Sta bene.

Abbiamo parlato tanto
e mi ha raccontato...

-Dove vive?
-Al paese suo.

-Si è sposato?
-Non so, ma', se si è sposato.

-Ricordi che mi dava sempre le caramelle?
-No, le cioccolate.

-Quale cioccolate?
-Ti dava le cioccolate con il coso dentro.

Basta!
Devo raccontarvi una cosa importante.

Dilla.

Parla!

-Guardate che avete combinato!
-Ora che mangiamo?

Andiamo al ristorante? Eh?

Loli', qua non c'è il ristorante.

Siamo venuti apposta qua,
non per il ristorante.

Io non ci voglio stare.

Qua è successa la disgrazia
di tuo padre. Io me ne vado, ciao.

Non è stata una disgrazia, ma'.

Papà lo hanno ammazzato.

Avevi ragione tu.

Ma'...

Papà ha aiutato la polizia
a smantellare un traffico di droga.

Era una grossa organizzazione criminale

e quelli si sono vendicati.

Era una brava persona Nicola mio.

Chi è stato?

Non lo so, Carme'.

Lo scoprirò.