All language subtitles for Imma.Tataranni.Sostituto.Procuratore.3x01.Lontano.Dagli.Occhi.iTALiAN.WEBRip.XviD-Pir8.it

[SIRENE]

- Muovetevi !
- Veloci ! - Veloci !

Coraggio, andiamo !

(in francese) Che è successo ?

- Andate via.
- Che succede ?

- Che è successo ?
- Va bene. - Venite.

Allontanatevi voi.

Chiamate la Centrale, è morto.

Imma, allora ? Sei pronta ?
Di là ti stanno aspettando.

- Aspettano me ?
- Certo.

- Se non arrivi tu, non possono
iniziare. - Non è possibile, Diana.

- Io sono solo...
- Imma Tataranni.

Hai detto niente ?

Andiamo.

Devo fare per forza questa cosa ?

Ti danno un premio,
quando ti ricapita ?

No, io torno in ufficio,
abbiamo da lavorare.

Non abbiamo casi all'attivo,
abbiamo preso due ore di permesso.

Presidente,
allontani da me l'amaro calice.

[MUSICA BANDISTICA]

- Imma !
- Sta arrivando !

- La vedi ?
- Sì.

- Ciao. - Ciao.
- Ciao. - Ciao.

- Facciamo una foto.
- Sì, facciamola.

- Ecco la foto.
- Sì.

- Che fine hai fatto ? - I ritocchi
prima di andare in scena.

- Imma, sei tutte noi ! - Sì, come
no ? - Sono state carine a venire.

Vogliono solo vedermi fare
brutta figura.

Speranza ben fondata d'altronde.
Tu le deluderai tutte, vero ?

- Ssh !
- Buongiorno a tutti.

Scusate il ritardo non dovuto
alla nostra responsabilità.

Iniziamo dunque
con la prima premiata.

E' la prima ex allieva che entra

nella Hall of Fame del liceo Duni !
- Hall of Fame !

Angelica Bianco !

Scusi.

- Che fai ?
- Ho fatto capire a Daniele Piombi

che è meglio andare in ordine
di importanza che alfabetico.

La signora Bianco ha frequentato
questo liceo anni fa.

- Non diciamo quanti. - No.
- Poi ha preso il volo.

Ha interpretato di par suo Tosca,
Madame Butterfly, Violetta, Mimì...

- Grazie.
- Prego.

Scusate.

Ai bei tempi non avevo bisogno
del microfono, ma ora...

La voce se n'è andata. E pensare
che l'avevo anche assicurata.

Comunque sono felice
di avere ricevuto questo premio

che mi ha dato
la possibilità di tornare.

E' tra queste mura

che è nato in me
il desiderio di cantare.

Certo, la scuola non è più
quella che ho frequentato.

E' molto cambiata.

Tutto è cambiato in questa città

non so se in meglio o in peggio.

C'è qualcuno con cui avrei voluto
celebrare questo momento.

E' una persona a me molto cara

che avrei cercato
con un sorriso tra di voi.

E' la persona
a cui avrei dedicato questo premio.

Ho sperato fino alla fine
che venisse, ma...

anche lui mi ha abbandonato.

Comunque grazie a tutti voi.

- Che Dio vi benedica.
- Angelica.

Ci siamo, dài.

- E ora sono particolarmente
felice... - Complimenti.

Di chiamare sul palco una persona

che mi azzardo a definire
un simbolo.

Che dico un simbolo ?
Un'icona della giustizia.

Il sostituto procuratore
più elegante del Sud Italia.

Imma Tataranni !

[MUSICA BANDISTICA]
Brava, Imma !

- Brava !
- Vai ! - Brava !

- Buongiorno.
- Prego.

Eh...
Scusate, sono un po' emozionata.

Non sono abituata a queste cose.

- Brava, Imma !
- Vai, mamma !

Mi sono portata il fan club.

- Due parole.
- "Due parole", è una parola.

Allora...

Io devo molto alla mia scuola.

Per me è stata una scuola di vita.

Diciamo
che io non ero la più popolare.

Anzi, non mi si filava nessuno.

All'epoca mia la parola "bullismo"
non esisteva, però...

- In realtà quello era.
- Una piaga.

- "Bullismo"...
- Mi sono fatta forza.

Ho pensato soltanto a raggiungere
il mio obiettivo.

Era quello
di non dipendere da nessuno.

Nonostante questo,
io non ho dimenticato.

Purtroppo io ricordo tutto.

Ho imparato a perdonare però.
Grazie mille.

- Dottoressa.
- Bellissimo, preside.

Ho una porta a casa
che non chiude bene, uso questa.

[SQUILLI DEL CELLULARE]
Imma.

- Continuiamo la premiazione.
- Pronto ? Veniamo subito.

- Professoressa, prego. - Chi è ?
- Capozza ci aspetta fuori.

- Oh. - Andiamo. - Chiamiamo
sul palco il prossimo premiato.

Non si è smentita nemmeno stavolta.
Certa gente non cambia mai.

Buongiorno, Taccardi.

Si ricorda l'inizio di "Viale
del tramonto", dottoressa ?

- Il film degli anni '50 ?
- Grande capolavoro di Billy Wilder.

"Poveraccio,
gli piacevano tanto le piscine."

"Ora ne aveva una tutta per sé,
anche se gli è costata cara."

Il nostro morto
la piscina ce l'aveva già.

- Che vuol dire ? - La piscina
e tutto l'ambaradan intorno

era di proprietà del morto in umido

che all'anagrafe risponde al nome
di Giuseppe Antezza.

- Peppe Antezza ? - Lo conosceva ?
- Io no, mia madre sì.

Ha comprato la casa dove viveva

e l'ha trasformata
in una dimora storica.

Certo che qua erano tutte case
dichiarate inagibili, evacuate.

Guarda ora, la gente paga un sacco
di soldi per dormirci dentro.

- E' la moda.
- Beati loro.

Taccardi, quando posso sapere
le cause e l'orario della morte ?

- Le cose per cui lo Stato la paga.
- Devo fare l'autopsia.

La permanenza del corpo in acqua
non ha permesso una prima ipotesi.

Osservando l'epitelio del cadavere

mi sento di dire che è in quella
piscina da almeno 14 o 15 ore.

Quindi presumibilmente è morto
intorno alle 23 di ieri sera ?

Sì, mezz'ora più, mezz'ora meno.

Potremo sapere se è stato ucciso
o se è morto per cause naturali ?

Sì, è molto probabile
che avremo qualche risposta.

Se permettete, adesso torno a fare
le cose per cui lo Stato mi paga.

Buona giornata a tutti.

A intuito, o ha avuto un calo
di zuccheri o è stato ucciso.

Non credo nell'intuito
nella soluzione degli omicidi.

Mestiere tuo, Imma, tu sai.

- Dottoressa.
- Sì. - Mi tolga una curiosità.

La signora De Santis
deve partecipare alle indagini ?

Dubita perché è cancelliera
o perché è donna ?

- Se è una donna, non è detto che
non può dare una mano. - Ah, bene !

- Chi ha scoperto il cadavere ?
- Gianni Morandi.

- Lamacchia, per favore...
- Veramente.

Sono serio, ve lo giuro.
Gianni, quello del latte.

Se lo vuole interrogare,
è nella stanza che l'aspetta.

- Possiamo andare.
- Diana.

- Posso venire pure io ?
- Certo.

[BUSSA ALLA PORTA]
Permesso ?

Maestro ?

Maestro ?

> Arrivo !

- Buongiorno. - Buongiorno.
- Buongiorno, dottoressa.

Mi scusi,
non avrei mai immaginato di trovarmi

in una situazione del genere.
- Nemmeno io.

Sono abituata a vedere i cantanti
in Tv, non sulla scena del crimine.

E' simpatica la dottoressa.
Anche Gianni è un tipo alla mano.

-Siamo diventati già amici, vero ?
-Lamacchia, lei non deve controllare

che nessuno corrompa
la scena del crimine ?

- Qui nessuno corrompe nessuno.
- Per cortesia. - Vabbè, io vado.

- Gianni, per favore un autografo
a mia zia. - Va bene.

Ci deve scusare, qua non siamo
tanto abituati a ricevere celebrità.

La mia cancelliera.

Matera ultimamente è diventata
una meta turistica importante

non solo per il turismo di massa.

- Mi sembra una buona cosa.
- Dipende dai punti di vista.

I turisti sono come le cavallette.
Appena arrivano, distruggono tutto.

- Vogliamo accomodarci ?
- Sì. - Prego.

Pensi che quando sono arrivato qui,
nei primi anni '60

sembrava davvero di essere
dentro un film preistorico.

Mi scusi,
se le dico questo della sua città.

Qui è bellissimo,
ma non avevo mai visto i Sassi.

Anzi, fu proprio Peppe che mi portò
a vedere i Sassi per la prima volta.

- Conosceva la vittima ?
- Certo.

Mi ospitò nel suo piccolo albergo
e venni per un concerto.

Lui era un tipo molto simpatico,
molto, molto simpatico.

Alcuni di noi sono dei comici nati.
Ha visto Lamacchia, no ?

Sì, ma l'umorismo di Peppe
non era involontario.

Siamo sempre rimasti in contatto
e ogni volta che venivo qui

mi trattenevo un po',
se la tournée lo consentiva.

- Immagino che sia un momento triste
per lei. - Mi ero molto affezionato.

Lui era generoso con me.
Non ho mai pagato un centesimo.

In cambio gli bastava
un posto in prima fila al concerto.

Infatti
doveva venire anche dopodomani.

Mi aveva sorpreso che non fosse
venuto alle prove, ieri sera.

L'ho chiamato a casa
e non ha risposto.

Dopo le prove sono andato a casa
sua, ho bussato, ma non ha aperto.

Quindi sono tornato in albergo
e sono andato a dormire.

Ho pensato che era andato a fare
un viaggio, qualcosa del genere.

- Antezza abitava qua vicino ?
- Sì, abitava qui vicino.

Poi stamattina mi sono alzato,
sono arrivato in piscina e...

- E l'ho visto lì.
- Potrebbe avere avuto un malore ?

Non credo, la piscina sta
proprio al centro della struttura.

Se si fosse sentito male,
avrebbe chiamato soccorso.

- C'è sempre gente in giro,
camerieri, receptionist... - Certo.

Qualcuno c'è sempre.
Non credo che sia stato un malore.

Assicurati che Capozza perquisisca
bene la casa della vittima.

- Stagli dietro sui tabulati
telefonici. - Come una zecca.

Voglio sapere
vita, morte e miracoli di Antezza.

- Vado in archivio. - Non fare
troppo salotto con la Moliterni.

Vado da Vitali che è come una zecca.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Buongiorno,
vengo ora dalla scena del crimine.

Avesse risposto
a un solo messaggio !

- Ehi !
- Ma che è ?

Le rispondo adesso.

Il cadavere appartiene
a Giuseppe Antezza, 70 anni.

- Va bene così ? - Se non hai rotto
niente. Altrimenti sono guai.

Non abbiamo rotto niente,
voi piuttosto ?

- Io ho rotto qualcosa ?
- Solo un paio di cose personali.

- Buona giornata, procuratore.
(in napoletano) Che maleducato !

Odio i traslochi
e i facchini impertinenti.

- Ci siamo spostati di un'ala
nello stesso palazzo. - E' peggio.

Per fare 50 metri
e assecondare il Piano di resilienza

distruggo la mia resistenza.

- Non starà mica criticando
il Governo ? - Non critico niente.

Quando si costringe uno, non più
trentenne, a fare dei traslochi

bisognerebbe passarsi
una mano sulla coscienza.

Porteremo il suo caso
al Consiglio d'Europa.

-Ecco, Pulcinella con il naso rotto.
-E' una scheggiatura.

Mano scheggiata,
malocchio provvisorio.

Orecchio lesionato,
giorni di sofferenza.

- Naso rotto, sette anni
di disgrazia. - Tre ce li condonano

per la carcerazione preventiva
che abbiamo passato insieme.

Non scherzi, la superstizione
è una scienza che merita rispetto.

- E' azzardato. - Il superstizioso
è una persona attenta e precisa.

Non vuole che si verifichino
condizioni "menagramiche".

Spero che non venga mai trasferito
al Nord del Rubicone.

Là i superstiziosi non vengono visti
di buon occhio.

Nessun trasferimento.
Matera per me è l'ultima fermata.

- Sua figlia è partita ?
- No, parte domani mattina.

- Preoccupato ?
- No, non direi.

Mio figlio è incontrollabile,
per certi versi

ma quando sta con Valentina,
diventa un agnellino.

Sua figlia sembra una
con la testa sulle spalle.

(in napoletano) Ha perso la testa.
- Mi dispiace per il suo defunto.

Io avrei un cadavere in sospeso.

Devo ancora capire se è un omicidio
o se è vittima di un incidente.

Capisca, capisca in fretta !

Dov'è la testa di questo ?

- Quindi la cosa non si è risolta ?
- Figurati.

Ha preso un bed & breakfast.

Ha raccolto le sue cose,
se n'è andato

e chissà quando torna, se torna.

- Come hai fatto a non accorgerti
di nulla ? - Una "doccia fredda".

Vai a pensare
che questa applicazione iCupido

mio marito l'avrebbe usata
per tradirmi.

Tuo marito ha trovato
l'anima gemella tramite una app ?

Quale anima gemella ?
Vito voleva solo divertirsi.

Perché con te non si divertiva ?

Non sto parlando di risate.

No, tu sai parlando di quel senso...
Vabbè.

Maria, insomma,
perché se n'è andato ?

Io gli ho detto: "O scegli me
o scegli l'applicazione."

- E lui... - Ha scelto
l'applicazione. - L'applicazione.

Adesso stai male perché è presto,
la ferita è ancora aperta.

Vedrai che trovi un altro uomo.

Sei bella, elegante, giovane,
ti sai vestire.

- Un altro uomo non lo voglio.
- Ah, no ? - No.

Diana, quando un uomo se ne va,
non porta via solo le camicie.

Porta via le sue amicizie,
i rapporti sociali e il suo potere.

Vito mio potere ne aveva da vendere.
Quanto mi manca !

Per capire, lui all'app
si è iscritto da prefetto ?

No, con un falso nome ovviamente.
Sul sito non ci sono le foto.

Poi l'app ti organizza gli incontri
in base alle affinità caratteriali.

Vabbè, Maria, che vogliamo fare ?
Vogliamo ricominciare a lavorare ?

Ti fa tanto bene. Cerchi tutto ciò
che puoi su Giuseppe Antezza.

- Lavori e non ci pensi.
- Lavorare, non mi resta altro.

- Vuoi un caffè ?
- No, grazie.

Secondo te, la Moliterni è a pezzi
perché il marito l'ha lasciata

o perché ha perso
tutti i suoi privilegi ?

- L'argomento non mi appassiona.
Scoperto qualcosa ? - Certo.

Giuseppe Antezza nasce
70 anni fa a Matera.

Figlio di un materassaio, Saverio,
e una sarta, Concetta Martone.

- Possiamo evitare la genealogia ?
- Come nasce Antezza è importante.

Viene da una famiglia numerosa, tipo
"Sette spose per sette fratelli"

tutti emigrati tranne lui che rimane
a Matera e investe nel turismo.

Compra un vecchio palazzo nobiliare

e lo rende
uno dei primi alberghi di Matera.

L'hotel Europa, me lo ricordo.

All'inizio gli affari non vanno
bene, ma è testardo.

Resiste fino a oggi,
quando la Basilicata diventa di moda

e lui investe
nel cosiddetto "albergo diffuso".

- Adesso che si poteva godere una
vecchiaia tranquilla... - E' morto.

- Ti posso fare una domanda ?
- Sì.

- Che facciamo con Gianni Morandi ?
- Come ?

Chiamalo e chiedigli
di tenersi a disposizione.

Gianni Morandi
non è al di sopra della Legge.

Come lo chiamo, "Gianni Morandi" ?
Magari lo chiamo "dottore" ?

"Signor Morandi"... Forse "maestro".

- Gianni Morandi. - E' vero,
la semplicità vince su tutto.

Sbaglio o stiamo lavorando
come se fosse un omicidio ?

Non sbagli.
Per una volta sono d'accordo con te.

- Già va via ? - Devo rendere conto
a lei di quando esco dall'ufficio ?

Non sono venuto a controllarle
il cartellino.

Passavo di qua e ho pensato di
anticiparle il rapporto su Antezza.

- Quindi ?
- Quindi...

Le confermo che l'ora della morte
possiamo posizionarla

tra le 23 e l'una del mattino.

- Poi ?
- Poi fosfuro di zinco.

Veleno per topi, l'ho trovato
nell'intestino della vittima.

Deve averlo ingerito
prima di morire.

Anche perché dopo è difficile.

Il fosfuro di zinco agisce
direttamente sullo stomaco.

Provoca rapidamente la morte
sia all'uomo sia al topo.

Al topo
non si somministra in un cocktail.

Antezza potrebbe essere
stato indotto a bere il veleno

poi da solo o spinto da qualcuno
è caduto in acqua.

- E' sicuro lei ?
- Sicurissimo.

[SIRENE]

- Buonasera.
- Buonasera.

Oggi è successa
una cosa incredibile, Calogiuri.

Gianni Morandi
ha trovato un cadavere nei Sassi.

Gianni Morandi, ti rendi conto ?

Dovevi vedere Lamacchia,
non ci ha capito più niente.

Non è che di solito
capisca qualcosa, però...

A dire la verità
nemmeno noi abbiamo capito

se si trattava di un incidente
o di un omicidio.

Quel simpaticone di Taccardi
ha trovato del veleno

nello stomaco della vittima.

Svegliati, dài, veloce.

- Buonasera, dottore.
- Buonasera, dottoressa.

- Come lo ha trovato ?
- Come sempre.

Oggi gli abbiamo fatto un'altra Tac.

Il paziente
dal punto di vista fisico è sano.

L'emorragia cerebrale provocata

dal trauma cranico successivo
alla caduta si è riassorbita.

Ma ? Sento che c'è un ma.

- Forse non ha più molto senso
tenerlo qua. - Che vuole dire ?

A Venezia c'è un centro
specializzato in risvegli.

Ci sono stato la settimana scorsa.
E' davvero all'avanguardia.

E' un posto bellissimo al Lido,
dove fanno il Festival del Cinema.

- Lo trasferite lì ?
- I genitori sono d'accordo.

Ci ho parlato stamattina.
Mi hanno autorizzato a informarla.

Quante possibilità ha
che si risvegli in questo centro ?

Nessuno può dirlo, ma di sicuro
molte di più che se resta qua.

Cotognate, cruschi...

Poi che manca ? Ah ecco, la passata.
La passata ce l'hai.

La parmigiana !
La infili in freezer e la congeli.

Il prezzemolo... La verdura a Napoli
è buona, la compri là.

- La frutta per il viaggio, banana
e mela. - No, la banana va a male.

Va bene, fai come vuoi.

- Dovevi immortalarmi ? - Dovevo
vendicarmi del saggio di danza.

Avevi dieci anni,
lo facevano tutte le mamme.

-Per una volta che ho abbracciato il
conformismo ! - Finisco la valigia.

- Metti poche cose
che poi devi tornare. - Dammi qua.

Non lo so che cosa ci eravamo bevuti

quando abbiamo dato
il permesso a Valentina

di andare all'Università a Napoli.

Pietro, io ho cercato di convincerla
che c'era Lingue pure a Bari.

- Tu hai voluto fare il padre amico.
- Non riesco a dirle di no.

- Che pretendi ?
- Parli bene tu.

Per un padre staccarsi dalla figlia

è come tagliare
il cordone ombelicale.

Devi fare
un po' di lezioni di anatomia.

Il cordone ombelicale
non ce l'hanno i padri.

Jim Morrison.

Mi sembra strano
che domani non dormirò qui.

Non puoi più cambiare idea.
I cinesi ti aspettano.

Non voglio cambiare idea.
Comunque grazie.

Studiare Lingue Orientali
è il mio sogno.

Mi consentite di realizzarlo.

Ti consentiamo di vivere nella
stessa città del tuo fidanzato.

Non vivrò da lui, lo sai.

Allora,
"patti chiari e amicizia lunga".

Io non ti potrò controllare.
Spero che tu lo faccia da sola.

Mamma, non farò niente di male.

Gabriele non è per sempre.
Per ora c'è lui, poi si vedrà.

Non tutti hanno la fortuna
come te e papà

di innamorarsi una volta nella vita.

L'importante è che sei convinta.
Sei convinta ?

- Di Gabriele o del resto ?
- Di tutto.

Ho 19 anni,
come posso essere sicura di tutto ?

No, la giovane età non può essere
un'attenuante. Io all'età tua...

Scusi,
c'è già la borsa di mia figlia.

Pure la mia valigia deve entrare.

- Stai lontana dalle droghe. - Stai
tranquilla. - Non sto tranquilla.

- Non mi sono innamorata
una sola volta nella vita. - Papà !

"Poche cose",
però la valigia pesa un quintale.

Forse dovresti fare attività fisica
ora che avrai tempo libero.

Appena arrivo a Napoli vi chiamo.

-Papà. -Valentina, ciao. -A Napoli
pensi solo al fidanzato tuo.

[CLACSON]
Piano !

Ciao.

- Eccola.
- Ciao, Valentina !

Puoi chiedere
alla dottoressa Tataranni

un permessino di un'ora, volendo
essere ottimisti un'ora e mezza ?

Che intenzioni hai, scusa ?

- Vieni.
- Ecco. - Vieni.

- Sì, Pietro.
- Vieni ! - Sì.

- Imma, vieni qua.
- Aspetta.

Ti voglio fare provare l'estasi
come Sant'Agostino.

- Dieci minuti fatti bene bastano.
- Hai ragione.

- Ci vedono qui.
- Sì, è vero. - Andiamo.

- Vieni.
- Mamma mia...

- La libido sotto le ginocchia.
- Zitta. Mamma !

- Che ci fai qua ? Sta male papà ?
- Magari.

- Come "magari" ?
- E' partita, vero ? - Sì.

- Pensavamo che venisse a salutarla.
- No, troppo dispiacere.

Prego, signora, si accomodi.

-Chiudi tu, dài. Vieni.
-Sì, chiudo io. -Piano piano, vieni.

Che hai, mamma ? Sei pallida.
Hai fatto colazione ?

No, mi si è chiuso lo stomaco al
pensiero che quella figlia partiva.

Valentina non è partita
per la campagna di Russia

è andata a Napoli,
a tre ore di macchina da qua.

- La distanza non c'entra.
- E allora ?

La mia vita adesso non ha più senso.

Quando c'era Valentina,
io uscivo nel pomeriggio

andavo a fare le compere
da Anna Cecere, da Morra

per farle dei regalini.

Oppure andavo a informarmi in giro

se c'era qualche ragazzo
figlio di buona famiglia.

- Insomma la sensale. - Vabbè...
- Che faccio delle mie giornate

vicino a un uomo
che pensa soltanto al solitario ?

Mamma, ascoltami.

Valentina mica è morta.

Se vuoi continuare a coccolarla,
lo puoi fare.

- Quando arriva, le dài i regali.
- Alle feste comandate ?

Eh, tipo Babbo Natale.

- Mica ho detto la Befana. - Hai
un ghiacciolo al posto del cuore.

- Non vedi come sta ? - Tua madre
ha bisogno di un senso nella vita.

- Perché non torni a darglielo tu ?
- Che ho fatto di male ? - Allora !

-Mamma.
-Pure tu con le battute ? -Scusa...

Imma ha ragione.

Io sono stato poco a casa con voi,
con te, con papà.

Vengo più spesso a trovarvi,
va bene ?

- Io ti preparo il caffè ?
- Sì. - Non questo, però.

Magari anche il suo famoso salame
al cioccolato. Ora vado in ufficio.

Pietro, per quella cosa
che dovevamo fare...

-Ci vediamo oggi, iniziamo alle sei.
-Chissà quante ore ci metteremo.

Nel frattempo posso avere un oggetto
di Valentina ? Un ricordo ?

Una reliquia !

- Hai ragione, il tuo è più buono.
- Eh.

"Il deserto dei Tartari".

Diana ! Ma dove sono tutti quanti ?

[VOCIARE INDISTINTO]

- Fai il caffè a tutti !
- Gianni, selfie !

# Apri tutte le porte !
# Gioca tutte le carte ! #

-Gianni, chi sceglie le vallette a
Sanremo ? -Un po' Amadeus un po' io.

- Ti proponi ?
- Mi piacerebbe. - Ti ci vedo !

-Dottoressa. -Buongiorno.
-Ero venuto qui per parlare con lei.

Il comitato d'accoglienza
l'ha deportata al bar.

Gianni Morandi ha offerto
la colazione

e darà i biglietti omaggio
per il concerto.

- Ce ne sono due pure per te.
- Grazie.

- Ora lo spettacolo è finito,
si torna a lavorare. - Ciao.

- Non sia severa,
sono tutti simpatici. - Lasci stare.

Gianni è venuto qua,
pensavamo che dovesse confessare.

- Lo stavamo interrogando.
- Lei non dovrebbe stare in Caserma?

- Vada.
- Eccoci.

Elenka, la portineria è vuota, vada.
Elenka !

- Mi è venuta in mente una cosa
e volevo dirgliela. - Mi dica.

Ieri pomeriggio,
stavo facendo due passi.

Proprio all'ingresso della piscina
ho visto un tipo strano

una specie di clochard.

- Alto, per caso ? Capelli lunghi,
arruffati ? - Lo conosce ?

Uli, lo conosciamo tutti nei Sassi.

Ero con Peppe, l'altro giorno,
e questo Uli era nei dintorni.

Lui lo guarda e mi dice:
"Lo vedi quello lì ?"

"Quello lì,
se potesse, mi ammazzerebbe."

"Però penso
che non ne abbia più la forza."

- Volevo dirle questo,
se le interessa. - Vedremo.

Interrogherò Uli.

Grazie, però la prossima volta
sia più tempestivo.

-Speriamo che una prossima volta non
ci sia. -Anche questo lo vedremo.

C'è qualcuno che può confermare
i suoi spostamenti di ieri sera ?

Non penserà mica che io possa avere
ucciso Peppe ? Era un mio amico.

Se bastasse l'amicizia per evitare
gli omicidi, sarei disoccupata.

Allora, Antezza è stato ucciso
intorno alle 23 di ieri.

- Lei dov'era ?
- Non lo so, non ho un alibi.

- Mi arresta?
- Con calma, mi faccia lavorare, no?

- Rimarrà qualche giorno
per il concerto ? - Sì.

Verrà a sentirmi, domani ?

Con piacere.

Dottoressa, ho avuto i tabulati
a tempo di record.

Ha fatto la metà del suo dovere.

- La perquisizione ? - Non abbiamo
trovato niente di interessante.

Abbiamo mandato
cellulari e Pc ai Ris.

- Qualsiasi problema, ci chiamano.
- Testamento ? - In che senso ?

Come ? Avete trovato un testamento ?

- Veramente no. - Non lo avete
trovato o non lo avete cercato ?

Non lo abbiamo cercato.
Comunque non lo abbiamo trovato.

-I tabulati dove sono ? -Li ho dati
alla dottoressa De Santis.

- Le posso essere utile
per qualche altra cosa ? - No.

- L'utilità non è il suo forte.
Prego. - Va bene, buona giornata.

- Santa pazienza. - Posso sapere
quando si deciderà a dirmi

tutto ciò che accade in Procura ?

- Buongiorno, dottore.
- Buongiorno a lei.

- Sono sempre l'ultimo a sapere
le cose ! - A che si riferisce ?

Poco fa è stato qui Gianni Morandi.

- Io non ne sapevo nulla.
- Nemmeno io sono stata avvisata.

- Che c'entra Morandi con il caso
Antezza ? - Ha scoperto il cadavere.

Quindi potrebbe essere l'assassino.

Magari Antezza era un fan sfegatato
di Peppino di Capri

e Morandi non l'ha presa bene.

Gli artisti sono suscettibili.

Sul movente stiamo ancora lavorando.

Pare che Morandi conoscesse
la vittima da tanto tempo.

Non ha un alibi
per l'ora del delitto.

Non ha capito che scherzavo ?

- Io non scherzo mai in un omicidio.
- Vuole arrestare Gianni Morandi ?

- Non guardo in faccia nemmeno a chi
ha vinto Sanremo. - E Canzonissima !

Che è venuto a fare qua ?
Che le ha detto ?

Nei giorni precedenti l'omicidio

ha visto un tipo sospetto,
davanti casa della vittima.

Identifichiamo il sospettato
e lo interroghiamo in Procura.

- Già provveduto.
- Ah, molto bene !

- Ehm... - Sì.
- Dottoressa.

Mi scusi, caso mai dovesse tornare
Morandi, mi tiene informato ?

- Ci tiene tanto a conoscerlo ?
- Le faccio una piccola confidenza.

La mia fidanzatina dei vecchi tempi
l'ho conquistata

ballando sulle note
di una sua famosissima canzone.

# Una rotonda sul mare.

# Il nostro disco che suona. #

-Se la ricorda ?
-Fred Bongusto. -Preferisco Morandi.

- La canzone è di Fred Bongusto,
non Morandi. - Ah.

Lei faccia ciò che deve fare

e non badi
alle mie nostalgie adolescenziali.

Non sia mai.

A proposito di nostalgie

lei sa che l'organico di Pg
è ridotto all'osso.

La Bartolini è stata trasferita,
Calogiuri si è fatto sparare.

E' stata lei a chiedermi
di non sostituirlo.

Che vogliamo fare ?

- Io aspetterei.
- Anche io.

(in materano) C'era bisogno
di spendere tanto

per una gonna per me ?

- Non ti compri mai niente.
- A che pro ?

I vestiti belli si comprano quando
si esce, quando si va alle feste.

-Io sto sempre in casa.
-Si vede che devi uscire più spesso.

Così ti metti la gonna.

- Non è che mi vuoi portare a casa
di tua suocera ? - No.

- Sediamoci un po'. - Infatti.
Ti vedo stanca, siediti. - Sì.

Mamma, ti ricordi Uli,
quello che viveva nei Sassi ?

- Il tedesco ?
- Eh. - Come non me lo ricordo ?

Quando è morto,
sono quattro o cinque anni

gli fecero il funerale
con i cavalli con il pennacchio.

- No, non è morto Uli.
- No ? - No.

Così avevo saputo.

- Venne qua negli anni '60, giusto ?
- Sì.

Era giovane allora,
alto, bello, biondo.

Si mise ad abitare
dentro una casa abbandonata

che stava vicino a casa nostra.

Quando noi fummo trasferiti
alle case popolari

lui rimase là,
non se ne volle andare.

- Lo sai che abita ancora là ?
- Veramente ? - Sì.

- Beato lui. - All'epoca
non c'era la fogna in quelle case.

Eh, ma eravamo così giovani.

- Lo vuoi un gelato ?
- Sì ! - Figurati.

- Crema e cioccolato.
- Addirittura ? - Sì.

Glicemia, portami via !
Andiamo, va'.

Il nome completo è Ulrich Friedrich
Hoffenberg conte di Bonhof.

- Per fare prima si fa chiamare Uli
Bonhof. - E' nobile ? - Una specie.

Si è trasferito a Matera
alla fine degli anni '60.

Sai i figli dei fiori ?

- Dove li trovava i fiori a Matera,
nei Sassi ? - Sì.

Non so se li ha trovati,
ma si è trasferito qua.

Non ha precedenti penali, fa piccoli
lavoretti tipo derattizzazioni.

Dà lezioni di tedesco gratis
e ha occupato una casa nei Sassi.

Sì, lo so, ho le mie fonti.

Quello che forse non sai
è che la casa in cui vive

è una delle poche case che Antezza
non è riuscito a comprare.

C'è anche una causa in corso.

Che diritti accampava Antezza
sulla casa occupata da Bonhof ?

Che fosse la casa
di un lontano parente.

Voleva che Uli gliela restituisse.

Gli ha offerto 50.000 euro
di buonuscita

ma Uli non ne ha voluto sapere.

- Ti sei data da fare.
- Mi ha aiutato pure Capozza.

Diciamo che io ho coordinato.

- Dei tabulati non vuoi sapere
niente ? - Sì, li stavi analizzando.

- Hai scoperto qualcosa ?
- Niente di importante.

Antezza comunicava solo con
il suo amministratore, Pino Zitoli.

Dobbiamo sentire Zitoli. Bonhof
com'è che non è ancora arrivato ?

- Non è stato convocato ?
- Non è facile, Imma. - Perché ?

(accento tedesco) Io da qui non
mi muovo, manco con le cannonate !

La vede questa ?
Io sono pronto a incatenarmi qui.

Poi mi dovranno sopprimere
e portarmi via cadavere.

Questa è casa mia, capisce ?

Uli, nessuno vuole portarle via
la casa, glielo assicuro.

Noi volevamo soltanto capire in
che rapporti era con Peppe Antezza.

Era proprio lui
che voleva la mia casa.

Diceva che apparteneva
alla sua famiglia, ma non è vero.

E' da dieci anni
che va avanti questa storia.

E' vero
che ha rinunciato a 50.000 euro ?

Sì.

E' stata l'ultima offerta.

Quando l'ho rifiutata,
Antezza mi ha insultato.

Ha detto che ero un cavernicolo

che avevo occupato la casa
illegalmente

e che me l'avrebbe tolta
senza darmi un soldo.

Lei sa che sarebbe andata
esattamente così, vero ?

Un amico avvocato, che mi aiuta,
mi ha detto

che sì,
alla prossima udienza avrei perso.

Non l'ho ucciso io.

Fa lavoretti di derattizzazione
per piccoli ambienti ?

- Sì, perché ? - Antezza è stato
ucciso con il veleno per topi.

- Dov'era l'altra sera ?
- Dove vuole che fossi ?

Qui.

E' tanto affezionato alla sua casa,
poverino.

- Movente perfetto per l'omicidio
di Antezza. - Non ha un alibi.

Ha un movente e avrebbe avuto
accesso all'arma del delitto.

- Un colpevole fatto e finito.
- Non sono convinta, Diana.

- Allora approfondiamo. - Certo !
Precedenti, carichi pendenti, tutto.

- Va bene.
- Mi raccomando.

Convoca Pino Zitoli,
"acqua in bocca".

- La vittima è uno in vista. Ormai
mi fido solo di te. - Grazie, Imma.

- Vuoi un passaggio ? - No, grazie.
- Porto a lavare la macchina.

- La macchina di servizio ?
- Allora deve essere un porcile ?

- Buonasera, dottoressa.
- Buonasera, dottore.

Abbiamo stabilito
la data della partenza del ragazzo.

- Il padre e la madre viaggeranno
con lui. - Certo, giusto.

- Partirà dopodomani,
volevo dirglielo. - Va bene, grazie.

Comincia sempre così.

Una figlia che va a studiare fuori

e i genitori che affittano
la stanza a un turista.

Il Big Bang del bed & breakfast.

E adesso che ce ne facciamo
di questa stanza ?

- Potremmo usarla come ripostiglio.
- Effettivamente.

Però mi piacerebbe

che Valentina quando viene
avesse la sua stanza, le sue cose.

- Pietro, dovremmo evitare
l'effetto museo. - Sì.

Però non l'abbiamo mai fatto
in un museo.

Non l'abbiamo fatto
in un sacco di posti.

- Cominciamo dal museo, Imma.
- Sei pazzo.

Ho il sugo sul fuoco.

Che c'è, Imma ?

Il medico mi ha detto che dopodomani
Calogiuri parte per Venezia.

Ah, Calogiuri.

Partono tutti, ultimamente.

- Buongiorno, Elenka. Uno per me.
- Buongiorno. - Diana !

- Ne prendi uno per me ? - Tieni.
- Grazie. - Buongiorno.

- Hai visto ? - Uno.
- Sono finiti, per piacere.

- Finiti. - Non ha fatto la fila.
- Arrivederci. - Scusa, Maria.

- Buongiorno, Imma.
- Buongiorno.

- Hai preso il biglietto per Morandi
alla Moliterni ? - Sì.

Quando stava con il Prefetto,
i biglietti le arrivavano a casa.

"Dalle stelle alle stalle".
Novità su Uli ?

Ho scomodato
il ministro della Giustizia tedesco.

- Sono riuscita a scoprire una cosa
spero importante. - Che cosa ?

- Ulrich potrebbe avere ucciso
una persona. - Scherzi ?

Era il 1968, Ulrich aveva 16 anni
ed era già una "testa calda".

Il padre gli prende un istitutore
molto rigido.

- I tedeschi ci sanno fare
con queste cose. - I fatti.

I fatti. A un certo l'istitutore
viene trovato morto avvelenato.

Il sospettato numero uno è Ulrich.

Il padre lo manda in Italia
e paga per affossare le indagini.

Altro che "love & peace"
e i Sassi di Matera.

E' venuto qua
per sfuggire alle indagini.

Chiama Capozza
e digli di mandarmelo subito qua.

C'è Zitoli che ti aspetta di là.

- Mandami Uli in sala interrogatori
tra un'ora. - Va bene.

- Ce la fai da sola con Zitoli ?
- Tu che dici ? - Penso di sì.

- Buongiorno, piacere,
Imma Tataranni. - Piacere.

- In che posso esserle utile ?
- Venga nel mio ufficio. - Grazie.

Scusi il disordine,
ma siamo in pieno trasloco.

Si figuri, dottoressa.

- Si accomodi.
- Grazie.

Come lei saprà, stiamo indagando
sulla morte di Peppe Antezza.

- Vuole un po' d'acqua ?
- No, grazie.

Abbiamo saputo
che non aveva più parenti in vita.

Sì, Antezza non si era mai sposato
e tutti i suoi parenti sono morti.

Volevo sapere da lei

se conosceva il nome del notaio
di cui Antezza di serviva.

Sì, certo, il notaio della Società,
Rodolfo Filo Della Calce.

- Vi lascio i suoi recapiti ?
- No, grazie, lo conosco benissimo.

Che mi sa dire di Uli Bonhof ?

Bonhof era diventato
un grosso problema.

Antezza diceva che il restauro
del tessuto abitativo dei Sassi

non si poteva compiere
per la testardaggine del clochard.

Parolone,
"restauro del tessuto abitativo".

Diamo alle cose il loro nome,
"speculazione edilizia".

No, mi scusi, ma si sta sbagliando.

Antezza credeva nel recupero
alla collettività delle abitazioni.

Non poteva sopportare l'idea

che qualcuno ci vivesse
come all'epoca della pietra.

La circostanza che lo sfratto
di Bonhof gli portasse degli utili

secondo lei era ininfluente ?

- Mentirei,
se affermassi questa cosa. - Eh.

E' certo che la questione
era diventata personale.

Più di una volta, anche in tribunale

Bonhof aveva augurato la morte
ad Antezza.

Sa se Antezza...

aveva una fidanzata, una compagna ?

No, i nostri rapporti
non sono mai stati così intimi.

- Mi dispiace, non la posso aiutare.
- La sera dell'omicidio lei dov'era?

A casa mia, a Matera,
da solo purtroppo.

- Non ho molta fortuna in amore.
- Bastasse la fortuna in amore !

- Ciao, Diana.
- Ciao, Teresa.

- Ciao, Maria.
- Ciao, Diana.

Ti vedo stanca.

C'è stato
un sottodimensionamento della Pg.

Sto dando una mano alla dottoressa.

E' una faticaccia,
ma quando risolviamo il caso

è una grande soddisfazione.
- Il caso lo risolvi tu ?

No, certo che no, io do solo
il mio piccolo contributo.

- Pausa caffè ? - No,
Vitali mi ha chiesto una pratica

di quelle ancora non digitalizzate.
Non puoi capire quanto è complicato.

Per Vitali questo e altro.
Mi è rimasto solo lui come alleato.

- Come va con Vito ?
Non è tornato a casa ? - No.

Speriamo che torni, perché
questi ritmi non li reggo più.

- Neanche al bar posso andare.
- Maria, volevo chiederti una cosa.

E' questa l'app di tuo marito ?

- Vai via con questo display !
- Era solo una curiosità.

Diana, ascoltami. Stai lontana da
quella app, lo dico per il tuo bene.

Se la scarico e non la uso ?

Perché si è trasferito in Italia ?

Posso chiederle il motivo
di questa domanda ?

Avvocato, lei sa
che il suo cliente rischia grosso.

In diverse occasioni
ha augurato la morte ad Antezza.

Poi è morto per davvero, poverino.

Più c'è la storia
dell'omicidio del suo istitutore.

Dottoressa,
pacatamente le faccio notare

che non c'è condanna né procedimento
contro di lui.

Stirner si è avvelenato da solo ?

Lo odiavo.

Con me era terribile, un aguzzino.

Era ebreo

ma aveva collaborato con i nazisti
vendendo i suoi correligionari.

Per questo lo avevano salvato.

Poi quando qualcuno
dei suoi tanti nemici lo avvelenò

mi sembrò di averlo fatto io.

Io Stirner...

L'ho ucciso cento volte...
ma in sogno.

C'è differenza ?

Forse davanti alla Legge.

Davanti alla coscienza no.

Non è la prima volta
che qualcuno si sente in colpa

per la morte di una persona
a cui l'ha augurata.

- Odiava Antezza quanto odiava
Stirner ? - Forse anche di più.

Non è vero
che impariamo dai nostri errori.

Già una volta ho desiderato talmente
tanto la morte di una persona

che quella è stata uccisa.

Sia allora che oggi

io non ho fatto altro
che desiderare.

- A presto, dottoressa.
- Arrivederci.

-Sono contento di averla conosciuta.
-Strano per un avvocato.

Farò appello al Gip per
la scarcerazione del mio assistito.

E' nel suo diritto.

Imma, ha chiamato il notaio
Filo Della Calce che ti saluta.

Dice che domani ci farà avere
il testamento di Antezza.

E' una cifra ragguardevole,
quasi tre milioni di euro.

- Con Uli che farai ?
- Non lo so.

Bastasse volere uccidere qualcuno
per essere assassini

sai che lista avrei ?
- A chi lo dici.

Se ci penso, solo di sesso maschile.

- Dottoressa, disturbo ?
- Lei non disturba mai, Lamacchia.

Sono passato a prendere i biglietti

per il concerto di stasera
di Gianni Morandi.

- Lei verrà ? - Credo di sì,
devo organizzarmi con mio marito.

Finito l'interrogatorio ?

L'ultima cosa, dottoressa.

E' vero che Calogiuri
viene trasferito in Alta Italia ?

Perché mi chiede di Calogiuri ?
Non lo "teneva sullo stomaco" ?

Macché, quelli erano piccoli screzi.
Niente di importante, di personale.

Mi dispiace che se ne va.

- Pure a me dispiace.
- A stasera, dottoressa.

Andrai a salutarlo ?

Calogiuri intendo.

Non me la sento, Diana.

Sai dove andavo tutti i pomeriggi,
quando uscivo dall'ufficio ?

Da lui in ospedale.

Certe volte ci stavo...
cinque minuti.

Altre volte pure di più.

A volte sono andata pure di mattina,
se ero libera

sempre sperando che si svegliasse,
invece non si è svegliato.

Calogiuri non è morto.

Magari a Venezia si risveglia.

Lo avevo capito dove andavi
tutti i pomeriggi di fretta

quando finivi di lavorare.

Allora com'è ?

Questo è caffè, non le chiacchiere.

Sempre il solito caffè.

Sono 60 anni che quel caffè
è sempre uguale a se stesso.

- Lo senti ? Mai un complimento, una
soddisfazione. - Ha ragione mamma.

Una parola gentile ogni tanto,
pure tu.

Lei una parola gentile la dice
ogni tanto a me ?

Vuol dire che non te la meriti.
Si consumassero quelle carte !

Ho un mazzo nuovo di riserva.
Tranquilla.

- Mamma. - Eh.
- C'è un altro po' di caffè ?

Sì, come no ? Vuoi pure
una fetta di salame di cioccolato ?

-Il tuo famoso salame di cioccolato.
-No, meglio di no.

- Perché ? - Non so, Pietro,
non so come ti vedo.

Sei un po' moscio.
Le analisi le fai ?

- Sì, perché ? - Ormai
hai una certa età, figlio mio.

- Sono ingrassato ?
- No, non ingrassato.

- E' che le spalle sono cascanti.
- Come "cascanti" ?

Mamma, tu sei proprio
l'eccezione che conferma la regola.

- Quale regola ? - "Ogni scarrafone
è bello a mamma sua." - Beh !

Mica sei uno "scarrafone" tu.

Pietro !

L'assassino di Antezza
può essere il clochard.

Tecnicamente
un clochard è senza casa.

Bonhof ha una casa,
anche se l'ha occupata.

Tutto è contro di lui.
Colpevole perfetto.

A lei le cose scontate non piacciono

a differenza mia
che vorrei una vita prevedibile.

Non sa quante volte
ho pensato di andarmene in pensione

per godermi un meritato riposo.
- Lo faccia.

Certo che lo faccio !
Non aspetto mica lei per farlo !

- Dottore, si calmi però.
- Gianni Morandi ! Molto lieto.

Alessandro Vitali, procuratore capo.
A che dobbiamo l'onore ?

Ero venuto per sapere
qualcosa sulle indagini.

- Certo. - Abbiamo... - Abbiamo
fermato un sospettato, Uli Bonhof.

- Come il grande calciatore tedesco
degli anni '70, lo ricorda ? - Sì.

- Lo avete interrogato ? - Sì, ha un
possibile precedente per omicidio.

- Recidivo ? - In sogno.
- Allora non vale.

Non si preoccupi, stringerò
il cerchio intorno all'assassino.

L'importante è che la dottoressa
sia convinta che non c'entro.

Certo che ne è convinta !
La dottoressa scherza sempre.

- Come farei senza di lei ?
- Starebbe benissimo. - Ecco.

E' un po' burbera.
Professionalmente non si discute.

Sul lavoro di squadra
deve fare molta strada.

- La saluto, tante care cose.
- Buonasera.

Lei come fa a essere così simpatico
e disponibile con tutti ?

- Sa, io non...
- Certo. Ha una mezz'ora di tempo ?

Dovrei andare al ristorante.

Le faccio vedere
la nuova ala del palazzo

dove siamo stati trasferiti
grazie ai soldi del Pnrr.

- Non avrei tempo adesso.
- Venga.

Ci sono degli affreschi
meravigliosi.

- Più stanze che personale.
- Bene. - Tutto da vedere.

Permesso ?

Ciao, Calogiuri.

Non lo so se ti parlo
e tu mi puoi sentire.

Sono venuto a salutarti prima
che ti trasferiscano in Alta Italia.

Lo so che noi non siamo stati
tanto amici.

Io stavo sulle scatole a te e tu
ogni tanto stavi sulle scatole a me.

Quello era per la Tataranni
che aveva occhi solo per te.

Anche se non ci sei,
non è che mi considera più di tanto.

Fai una cosa, svegliati e torna,
così sarà meno "scassacoglioni".

Sai che cosa sarebbe
una cosa forte ?

Che tu ti svegliassi ora
con me presente.

Sai come la prenderebbero
in Procura ?

Vabbè, era una cosa giusto per dire.

Ciao, maresciallo, fai buon viaggio.

- Tra quanto hanno detto che tocca a
noi ? - Deve diventare verde questo.

Meno male che era
una trattoria vecchio stile.

Secondo me, non ce ne sono più.

Bisogna andare a New York per
trovare una trattoria tradizionale.

Andiamoci, no ?
Adesso che Valentina non c'è.

- Intanto andiamo al concerto.
- Sì, aspetta.

- Grazie, signora.
- Mangiamo dopo.

Hai fatto la lasagna,
riscaldata è più buona.

Anche un uovo al tegamino
con te sarebbe buonissimo.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

Chi è che rompe ?

Ha sbagliato numero.

Lamacchia.

Sì, spero che abbia un buon motivo
per disturbarmi a quest'ora.

Calogiuri !

Dottoressa.

Grazie.

Fate parte anche voi del reparto ?

No, Calogiuri, sono Tataranni.

Imma Tataranni ?

-Tataranni... -Sì...
-Buonasera, dottoressa. -Tataranni.

E' normale, spesso accade
che al risveglio dal coma

i pazienti manifestino
un'amnesia retrograda transitoria.

In pratica
il trauma cranico ha provocato

la perdita di pezzi di memoria.

E' una situazione transitoria.

In poche settimane
tutto torna normale.

- Ricorderà tutto ?
- Più o meno. Gli dia tempo.

Scusate.

Posso chiedere un po' d'acqua,
per favore ?

Un po' d'acqua, grazie.

Se Calogiuri si fosse svegliato
con mezz'ora di ritardo

non avremmo sentito il telefonino,
con tutta la musica di Morandi.

Se è per questo, avrebbe potuto
svegliarsi qualche mese fa.

Sai quanto mi avrebbe fatto comodo
per le indagini ?

La cosa strana è che si è svegliato

proprio il giorno prima
di partire per Venezia.

Sembra quasi
che abbia voluto restare qua

anche se non ricorda niente.

Eh, vabbè.

Il medico ha detto
che è una cosa passeggera.

- No ? - Dipende
da quanto passeggera, Pietro.

Fisicamente sta bene,
ma se la testa non funziona...

Vedrai che tornerà tutto come prima.

Buonanotte.

Io non ho fatto niente !
Forse ho un'energia...

Un fluido vitale
che l'ha fatto risvegliare.

- Me lo dicono tutte le donne...
- Ora scatta il cazziatone.

- Dottoressa.
- Buongiorno, dottoressa.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

- Dottoressa !
- Dottore !

Magnifica serata, dottoressa,
un concerto meraviglioso.

Il mio amico Gianni è
una persona squisita.

- Ha accettato un mio invito a cena.
- L'ha rapito.

Infatti il conto mi è costato
come il riscatto di un rapimento.

Lei non è andata al concerto, ma
penso che ne sia valsa la pena, no ?

- Direi di sì.
- Come sta Calogiuri ? - Bene.

-Non ricorda nulla, ma per il medico
recupererà presto. -Lo spero.

Dovrà testimoniare dinanzi al Pm che
indaga sull'attentato a Romaniello.

- E' necessario ? - Fondamentale per
capire che sia successo quel giorno

così da potere incastrare Mazzocca

che rimane l'unico effettivo
mandante dell'attentato.

La soluzione più facile...

Spesso è la più giusta,
nonostante ciò che pensa lei.

Perché non crede che Mazzocca abbia
voluto vendicarsi di Romaniello

che lo ha tradito indicandoci
il luogo del suo nascondiglio ?

Credo che Mazzocca
non abbia simpatia per Romaniello.

Che sia stato lui il mandante
dell'attentato non è così scontato.

Mazzocca
non è l'unico nemico di Romaniello.

Quando Calogiuri potrà sostenere
l'interrogatorio, lei mi avvisi

così avverto
la Direzione Distrettuale Antimafia.

Sarà fatto.

- Buongiorno.
- Ho saputo di Calogiuri.

-Non è bellissimo ? -Sì.
-Ho una buona e una cattiva notizia.

- Da quale inizio ?
- Sempre prima la cattiva.

Il Gip ha disposto
i domiciliari per Bonhof

per l'età
e lo scarso pericolo di fuga.

- Non è cattiva. La buona ?
- Oggi arriva il testamento.

Stanotte non riuscivo a dormire.
Ho riguardato i tabulati di Antezza.

E' lodevole il tuo impegno
fuori dall'orario di ufficio.

Sai, quando il lavoro ti piace...

Negli ultimi giorni ha chiamato
spesso il numero di un suo b&b

anche il pomeriggio
in cui è stato ucciso.

Stamattina ho scoperto
chi vive in quella stanza.

- Tieniti forte.
- Eh. - Angelica Bianco.

Signora Bianco, in che rapporti era
con Peppe Antezza ?

Siamo stati compagni di liceo
e abbiamo avuto anche una storiella.

Poi io a 20 anni
sono andata a Milano

alla scuola di canto alla Scala.

Lì è cominciata la mia carriera.

A Matera sono tornata per il premio.

- Quello dove ci siamo incontrate.
- E ha deciso di restare.

Sa, alla mia età
le scritture scarseggiano.

La vita nelle grandi città
è molto cara.

-A Matera sta in albergo, no ? -Sì,
grazie alla generosità di Giuseppe.

Le sembra strano che non abbia case
in tutto il mondo ?

Non in tutto il mondo,
ma almeno una...

Sì,
infatti una io a Milano ce l'avevo.

Ne avevo anche una piccola a Parigi.

Avevo anche un piccolo vizio,
le carte.

Ho perso tutto.

Ora non gioco più,
ma non ho neanche un centesimo.

Ho fatto richiesta
per la Legge Bacchelli.

Lei sa che per la burocrazia

lo stesso Bacchelli morì
senza avere ricevuto una lira ?

Non rimane
che chiedere aiuto agli amici.

Giuseppe era l'unico
che mi era rimasto.

La sera che è morto
sono andata a cena da lui.

Mi aveva detto che il giorno dopo
sarebbe venuto alla premiazione.

Senta, che tipo era Peppe Antezza ?

Lo conosce il personaggio
di Don Giovanni, dottoressa ? Ecco.

Il titolo della commedia da cui è
stato tratto il libretto di Da Ponte

per l'opera di Mozart
era "El burlador de Sevilla".

Quindi prima che un seduttore

il personaggio principale era uno
che non prendeva niente sul serio.

Ecco, questo era Giuseppe.

Io gliel'ho sempre detto

e lui diceva che aspettava
il mio ritorno a Matera

per diventare una persona seria.

Io ci ho sperato fino in fondo.

Quella sera a bordo piscina ha detto
che ci saremmo sposati entro l'anno.

- E' una cosa bella, no ?
- Non era vero.

Non poteva essere vero. Solo
negli affari Giuseppe era serio.

- Nella vita privata non lo era
quasi mai. - Lei non ci ha creduto ?

Troppo bello per essere vero.

Non ti convince ?

- Buongiorno. - Sono Bruno Petroni,
proprietario di questa baracca.

Sono campione italiano di pesi
leggeri, ma è stato tanti anni fa.

Pietro De Ruggeri, campione
di bocce, ma è stato tanti anni fa.

- La mia palestra
non è di tuo gradimento ? - Sì.

Qui c'era
una palestra di ginnastica.

Ci venivo da ragazzino.
Mi ci portava mia madre.

Diceva che avevo
la tendenza alla schiena curva.

Ce l'hai ancora, infatti.

Per fare un po' di attività fisica,
entrare un po' in forma

faccio qualche partita di calcetto,
ma so che non basta.

-Il calcetto è la morte dell'atleta.
Lo sai chi l'ha detto ? -No. -Io.

Sei nel posto giusto.

Per fare un po' di allenamento.
Non è che voglio fare il pugile.

La boxe è quello che ti serve

per il fisico e, per quel che vedo,
anche per l'anima.

- Scommetto che vai dallo psicologo.
- Saltuariamente. - Lo vedi ?

Hai un bisogno disperato
di 25 flessioni e di farle subito.

- Falle subito, dài.
- Sono uscito dall'ufficio.

Faccio le flessioni così vestito ?

Vai a casa, prendi la tuta,
le scarpe da ginnastica e vieni qua.

Non perdere l'attimo !

Le spalle !

Certo, che cos'è l'amore ?

Resiste nel tempo e finisce quando
il tuo innamorato viene ucciso.

Non vorrei riportarti sul pianeta
Terra, ma lei fa la cantante lirica.

- Le cantanti devono essere
anche brave attrici. - Dici ?

Sembrava sincera,
quando a scuola ha detto

che voleva vedere
l'amore della sua vita.

- Ciò non toglie che possa
averlo ucciso. - Quanto sei cinica !

Poi io dico, vale la pena
ammazzare uno con il veleno

quando lui è anziano
e tra qualche anno muore da solo ?

- Poi la cinica sarei io ?
- Non ho detto che l'avrei fatto !

La mia era soltanto un'ipotesi.

Magari chi l'ha ucciso aveva fretta
di incassare i soldi del testamento.

Dimostrerebbe che si tratta
di omicidio premeditato.

Dottoressa Tataranni !
E' sempre un piacere rivederla.

Rodolfo Filo Della Calce.

Incantato.

Vi chiedo scusa,
se vi ho fatto venire qui.

Purtroppo ho una serie
di riunioni, riunioni, riunioni...

Non posso allontanarmi dallo studio.

Capisco,
ma il testamento di Peppe Antezza ?

E' una situazione un po' complicata.

Tentiamo di farla semplice.

Allora, Peppe aveva fatto
il testamento l'anno scorso.

Olografo.

Poi un paio di giorni prima
di essere ucciso è venuto da me

e mi ha detto
che aveva cambiato idea.

Voleva annullare il testamento
e lasciare tutto a sua moglie.

- Sua moglie ?
- Non era sposato.

Infatti !
Mi ha detto che di lì a breve

si sarebbe unito in matrimonio
con una donna.

Peppe il testamento
lo voleva rifare.

Io gli ho detto che non c'era
bisogno di farne uno nuovo.

Se si sposava,
bastava annullare il precedente.

Sa se la promessa sposa
si chiamasse Angelica Bianco ?

A me non lo ha mai detto
esplicitamente.

Più volte ha fatto cenno al ritorno
della signora Bianco a Matera

come di una cosa
che lo aveva reso assai felice.

Ora che succede ?

Se io adesso dessi valore legale
al testamento esistente

non ottempererei
alla volontà di Peppe Antezza

chiaramente espressami di persona.

Allo stesso tempo
non posso certo considerarlo nullo.

Sì, però capisce
che a me interessa scoprire

chi è il beneficiario
o la beneficiaria

del testamento tutt'ora valido.

- Posso imporle di aprirlo ?
- Lei è nella potestà di farlo.

Anzi, dottoressa !

Lei così mi solleva

da una situazione francamente
pesante, pesante, pesante...

Tagliacarte !

Prego, notaio.

- Allora vado, dottoressa ?
- Vada, notaio.

Stia attento con il tagliacarte.

- Che c'è ?
- In questo atto

Antezza nomina erede universale
suo figlio !

E chi è ?

Non c'è scritto.

Dico io, sei single, hai avuto
un sacco di donne e va bene.

Che senso ha fare un testamento
dove dichiari erede tuo figlio

senza dire chi è ?
- Non lo so.

-Se riusciamo a trovare chi è
il figlio... -Troveremo l'assassino.

Le spalle !

- Scendi.
- Scendo ?

-E' la prima lezione. -Voglio vedere
di che pasta sei fatto. -Sì.

Li metto ? Eccoci.

- Che aspetti ? Colpisci il sacco.
- Senza tecnica ?

La tecnica viene dopo,
ora devi menare. Mena.

Stop ! Ma che stai facendo ?

Fai la solita cosa di quelli che
mettono i guantoni la prima volta ?

- Sarebbe ?
- Che ci vedi qua ?

La faccia della persona
che più ti sta sulle palle al mondo.

- L'hai fatto o no ?
- Sì, l'ho fatto. - Chi è ?

Il datore di lavoro che ti sfrutta ?
O un rivale in amore ?

Sbagli, Pietro.
Sbagli tu e sbagliano gli altri.

Qua non si tratta di menare,
qua si tratta di crescere

di diventare uomini.

Qua ci devi vedere la faccia tua.

La boxe è la vera psicologia,
perché ti entra nella testa.

- Grazie per avermi accompagnata.
- Ti aspetto qua. - Faccio presto.

Comodo, Calogiuri.

- Imma, Imma Tataranni.
- Sì.

Ti senti meglio ?

Mi sento ancora un po' frastornato.

Però le cose più importanti
me le ricordo.

Tipo che... sono un carabiniere.

Che lavoro in Procura, con voi.

Abbiamo lavorato
un sacco di tempo insieme.

Mi ricordo pure che...

Siete stata proprio voi
a spronarmi

nel seguire
la carriera da maresciallo.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

Pronto ?

Ah, ciao, Gibril.

Sono Pietro.

No, Imma non c'è.
Cioè, c'è ma non...

Sta facendo un'altra cosa,
ha lasciato il cellulare qui.

Ascolta, prima di tornare in ufficio
devi testimoniare in un'inchiesta.

- Un'inchiesta ?
- Sì. - Perché ?

Ti ricordi perché sei finito qua ?

No.

Cioè, mi hanno detto
che sono stato vittima di...

Di un attentato, di una sparatoria.

Dovevi accompagnare Romaniello

pregiudicato sottoposto
al sistema protezione pentiti

dalla località segreta a Matera,
per un interrogatorio.

Io mi fidavo di te,
anzi eri l'unico di cui mi fidavo.

L'unico su cui potevo contare
"a occhi chiusi".

Ti sei fatto fregare
come un bambino dell'asilo.

- Dottoressa, io... - Romaniello ti
ha chiesto di fare una deviazione.

Voleva salutare la figlia
che viveva in un istituto religioso.

Hai detto di sì, senza dirmi niente.

Hai fatto una cosa gravissima,
lo capisci sì o no ?

E' successo qualcosa proprio
a causa di questa deviazione ?

C'erano dei cecchini appostati,
hanno sparato.

Romaniello è morto
e tu sei finito in coma.

- Non ci posso credere.
- Non ci potevo credere nemmeno io.

Capisci che hai messo a repentaglio

la tua vita
e quella di tante persone ?

Tu guarda che imbecille.

Guardami negli occhi, Calogiuri. Nel
nostro lavoro bisogna essere lucidi.

Non bisogna perdere
il controllo delle proprie azioni.

Le conseguenze
possono essere fatali.

- Come è possibile che ho fatto
una stronzata simile? - L'hai fatta.

Ora basta.

- Appena torno mi dimetto.
- C'è un'inchiesta e non decidi tu.

- Era meglio che non mi svegliavo.
- Calogiuri, ho detto basta ora !

Tieni, ha chiamato Gibril.

Ha detto che deve andare dalla madre
in Francia, non ho capito.

Ti sembrava il caso di fare
quella sfuriata con Calogiuri ?

- Dottoressa. - Dottore.
- Buongiorno. - Buongiorno.

Il collega dell'Antimafia chiede
di interrogare Calogiuri.

Si può aspettare qualche giorno ?

Sì, poi devo dare seguito
alla richiesta.

-Notizie sul caso Antezza ? -Ho due
sospettati, Uli e Angelica Bianco.

Hanno un movente
e non hanno un alibi.

C'è un altro sospettato, il più
probabile, ma non so come si chiama.

Ha un altro sospettato,
ma non sa come si chiama.

- Quindi non ha niente in mano !
- So che è il figlio di Antezza

perché lo nomina
come suo erede universale.

- Lo nomina, ma non lo nomina.
- Eh. - Eh.

- In che mondo viviamo ?
- E' vero.

- Posso ?
- Vada.

[CANTICCHIA]

Non sapeva
che Antezza avrebbe modificato

il testamento a suo favore.
- Certo che no. Perché avrei dovuto?

- Pensava che la proposta di nozze
fosse uno scherzo ? - Assolutamente.

Giuseppe aveva detto mille volte
la cosa di sposarci

per tutti gli anni che siamo stati
lontani e ci siamo scritti.

Almeno duecento lettere.

In ognuna finiva sempre con il dire:
"Un giorno ci sposeremo, vedrai."

Invece lui la voleva sposare
per davvero.

Per passare
gli ultimi anni della sua vita

con l'unica donna che aveva amato.

Sì, forse sono stata l'unica donna
di cui è stato innamorato

ma non sono stata
l'unica donna della sua vita.

Lui mi raccontava le sue avventure.

Diceva che non aveva fortuna
con le donne

perché era stato viziato.

Aveva conosciuto subito me e quindi
le sue aspettative erano molto alte.

Dottoressa, ma che senso avrebbe
avuto per me uccidere un uomo

che stava per nominarmi
sua erede universale ?

Se fossi stata ciò che non sono

lo avrei sposato prima
e ucciso dopo.

Un'ultima domanda.

- Lei sapeva che Antezza
aveva un figlio ? - No, perché ?

Pure io ho la mamma, Gibril.

Così mi metti nei guai, capito ?

Il ricongiungimento familiare
è proprio necessario ?

- Ne parliamo a casa.
- Buongiorno, dottoressa.

- Avvocato.
- Posso rubarle un secondo ?

- Certo, mi dica.
- Uli è sconvolto.

Pensava che morto Antezza
i problemi fossero finiti, invece...

- Invece ? - Zitoli l'amministratore
vuole procedere

con la causa contro di lui,
per fargli lasciare l'abitazione.

Io lo so che è poco ortodosso,
però se lei potesse...

Capisco lo sgomento
del suo assistito

ma non posso e avrei altro da fare.
Grazie.

- Mi ero sbagliato.
- Su che cosa ?

Sul fatto che lei fosse diversa
da tutti gli altri.

Avvocato !

Non lo so perché sono
tanto affezionato a queste pietre.

Forse perché non mi ritrovo
in questo mondo

che sembra uscito dalla fantasia

di uno scrittore di fantascienza
dell'Ottocento.

Forse perché io abito qui dal 1968

e ormai è una vita.

Oppure è semplicemente

che non voglio smettere di ricordare
che cosa eravamo.

Che cos'era questo posto, prima che
diventasse uguale a tutto il resto.

Gli uomini possono agire
solo sulla superficie delle cose.

La sostanza di queste pietre
è nella loro memoria, nella nostra.

Nessun albergo diffuso,
nessun ristorante alla moda milanese

potrà mai omologare
l'identità di questo posto.

Vorrei crederle, dottoressa.

La capisco,
lei è l'ultimo rimasto in piedi.

Che cosa posso fare per lei ?

Molto poco credo.

Certo, se potesse fermare
l'amministratore di Antezza

sarebbe bellissimo,
ma non posso chiederglielo.

Che le ha fatto Zitoli ?

Ieri è venuto qui,
mi ha quasi messo le mani al collo.

Mi ha chiamato assassino.

Ha detto che se non ci riusciva
la Tataranni a sbattermi dentro

ci avrebbe pensato lui, cacciandomi
via di qua a calci in culo.

- E' stato aggressivo ?
- Mi sembra un eufemismo.

Guardi qui.

Mi ha lasciato dei lividi.

Si è mai comportato così ?

Con Antezza vivo
evitava di infierire.

Ieri sembrava essere diventato
peggio di lui.

Senta, lei che idea si è fatto ?
Chi può avere ucciso Antezza ?

Vuole un po' di caffè ?

Se vorrà rispondere alla mia
ultima domanda, sa dove trovarmi.

Se io rispondo alla sua domanda,
non mi crederà nessuno.

- Men che meno lei. - Se crederle o
no è una valutazione che faccio io.

Arrivederci.

- Il maresciallo Calogiuri ?
- Giù in fondo. - Grazie.

Ci alziamo.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

- Maresciallo.
- Buongiorno.

Allora...

Muovi le gambe.

Sì.

- Allora ? Come va ?
- Eh...

Un po' alla volta
sto recuperando tutti i pezzi.

Si ricorda di me ?

Sì, voi siete il marito
della dottoressa Tataranni.

Sì.

Non si ricorda nient'altro ?

Sinceramente no. Dovrei ?

No, no...

Sono venuto semplicemente

per dire di non fare caso
alla sfuriata di ieri di mia moglie.

E' carattere.

- Non deve essere facile starle
accanto. - No, non è facile.

Sposarla
è la cosa migliore che ho fatto.

- Allora siete un uomo fortunato.
- Penso di sì.

Aveva ragione a essere arrabbiata.

Ho fatto un errore imperdonabile,
ma ora voglio rimediare.

No, maresciallo,
lei non deve fare niente.

Deve solo ringraziare
di essere vivo.

- Non mi basta, signor Tataranni.
- De Ruggeri.

Tataranni
è il cognome di mia moglie.

Scusate, con la memoria
faccio ancora un po' fatica.

Ci mancherebbe.

- Vuoi qualcosa per il mal di testa?
- Una ghigliottina.

- Ci sono modi meno cruenti
per risolvere i problemi. - Come no!

Hai un badante per mia madre

che Gibril va in Francia
dalla famiglia ?

Vedrai che una soluzione si trova.
Solo alla morte non c'è rimedio.

Hai fatto la ricerca su Zitoli ?

Ho chiesto a Capozza e alla
Moliterni che fanno delle ricerche.

- Perché ti interessi a lui ?
- E' aggressivo con Bonhof.

Lo ha pure picchiato.
Voglio capire perché è nervoso.

Praticamente
Zitoli vive per il lavoro.

Non ha una vita sociale,
fidanzata, amici, niente.

Da ragazzo suonava in un gruppo rock

che ha abbandonato
per andare a lavorare da Antezza.

- Famiglia di origine ?
- Ecco una cosa strana.

Ho fatto una ricerca sugli stati
di famiglia e ho scoperto

che il padre Ruggero Zitoli
e la madre Domenica Cantatore

non hanno mai vissuto insieme,
come due estranei.

- Che fa il padre di Zitoli ?
- Adesso è morto.

Come Domenica Cantatore del resto.
Prima faceva il portiere d'albergo.

All'hotel Europa per caso ?

[SQUILLI DEL CELLULARE]
Sì.

Antonino, mi dica.

Che succede ?

Di nuovo ?

Arrivo subito,
la blocchi lì, grazie.

- Che è successo ? - Mia madre.
- Il telefono ! - Ah !

Antonino,
grazie che mi hai chiamata.

- Vede allentarsi la sorveglianza
e scappa. - Nessun problema, dovere.

In questo bar
la cioccolata fa schifo.

Quando c'era tuo padre,
era tutta un'altra cosa.

Venivamo poco, perché
già ai tempi costava parecchio.

Non ti piace, però te la "frichi".

Mamma, ascolta,
ti devo dire una cosa.

- Gibril torna dalla famiglia
in Francia. - Poi torna, no ? - No.

-Troveremo un'altra persona che stia
con te. -Imma, io sono stanca però.

Ogni volta che mi metti uno in casa
e mi affeziono quello poi se ne va !

Lo so, vedrai che troveremo qualcuno

che stia con te
il più a lungo possibile.

- E' buona questa cioccolata.
- Eh, non come l'altra gestione.

- Dillo forte.
- No, quella faceva schifo.

Senti, mamma... ma Antezza aveva
un figlio ? Ti risulta ?

- Antezza.
- Eh.

No, non si è mai sposato.
Era uno sciupafemmine.

Una certa Domenica Cantatore
la conosci ?

Domenica ? Mina !

- Mina. - Sì ! Come no ?
Faceva le pulizie all'hotel Europa.

Ci incontravamo sempre in piazza
a fare la spesa.

Si portava pure il figlio appresso

ma non mi ricordo
come si chiama il figlio.

- Giuseppe. - No.
- Pino ? - Sì, Pino.

Mina non si è mai sposata,
viveva da sola.

- Con chi ha fatto il figlio ?
- Mai visto.

Te lo dico io,
il padre si chiamava Ruggero.

- Ti risulta
se li avesse abbandonati ? - No.

Si diceva che il padre di Pino
le mandava i soldi

per crescere il figlio

e gli aveva dato pure il nome,
ma non il cognome.

Che vuole questo adesso ?

- Buongiorno.
- Buongiorno, dottoressa.

La cancelliera ha detto
che l'avrei trovata qua.

- E' il nuovo badante ?
- No, mamma, è Gianni Morandi.

- Gianni Morandi ? Il cantante ?
- Sì, signora, sono io.

- Lei è la mamma della dottoressa ?
- No, io sono Nilla Pizzi.

- Ah. - Non gli somiglia nemmeno
a Gianni Morandi !

-Signora, sono io. Vuole
che le canti una canzone ? -Vediamo.

# Non sono degno di te. #

Bravo, "non sono degno di te".

Non mi piace questo badante,
trovane un altro.

Grazie per avermi accompagnata.

Sa che sua madre
è veramente molto divertente ?

Se insiste, c'è un posto vacante.
Come vuole.

Dottoressa, sono venuto per sapere
se posso tornare a casa.

- Certo, non è mica un sospettato.
- Meno male !

- Senta, le indagini come vanno ?
- C'è Gianni ! - Morandi !

- Vabbè. (in veneto) Che bello !
- Ci può fare una foto ?

- Sì, faccio io la foto.
- Grazie. - Facciamo la foto.

- Un autografo, grazie.
- Ecco. - Grazie.

- Ecco, bellissimi.
- Grazie. - Grazie.

- Arrivederci. - Grazie. - Gianni
Morandi ! Che onore ! - Ciao.

Stamattina ho raccolto questi.
Ci faccia una bella frittata.

- Che piacere !
- Grazie.

L'emozione di vederla per strada...

Senta,
lei Pino Zitoli lo conosceva ?

- Era l'amministratore di Antezza.
- Sì, abbastanza.

- Ricordo che era anche un discreto
musicista. - Ah, come lo sa ?

Io ero ospite di Peppe sei anni fa,
ho fatto un concerto qui.

Come al solito andavo da lui.

Zitoli mi chiede
se poteva farmi ascoltare qualcosa

come suonava la chitarra.

- Era bravino, gli feci
i complimenti. - Lui che disse ?

Lui disse che aveva dovuto smettere
con la musica.

Era una cosa
che apparteneva al passato

perché voleva
accontentare suo padre.

- Il padre.
- Sì. - Bene.

- Permette ?
- Sì. - Scusi, signora !

Potrebbe farci una foto ?
Una foto pure io, ce l'hanno tutti.

- Certo. - Grazie.
- Prego. - Mi metto qua io.

Magari questi li nascondiamo.

No.

[SCATTO FOTOGRAFICO]
Ecco.

- Grazie.
- Prego. - Ciao.

Mi devi scusare, Gianni,
però la tentazione è troppo forte.

- Siccome io non so...
- Me li porto a casa io.

- Sì. - Una frittata
o con la pasta sono buoni.

- Devo combattere con Ivan Drago ?
- Sì, con lei !

[CAMPANELLA]

Tieni la guardia alta !

- Sicuro ?
- Ti cachi sotto ? - Va bene.

Eh... Stop !

[CAMPANELLA]
Disinfettante e un po' di ghiaccio !

- Piero ?
- Pietro.

- Comunque... - Scusami,
con i nomi sono un disastro.

- Ti fa male ?
- Solo quando respiro.

Scusa,
pensavo che avessi la guardia alta.

- La volevo alzare, ma non me
ne hai dato il tempo. - Lo so.

Bruno dice sempre
che devo imparare a controllarmi.

Dice pure
che non devi colpire l'avversario

come se fosse il tuo peggior nemico.

- Infatti, per quello ti ho colpito
con tanta forza. - Cioè ?

Sulla tua faccia
prima ho visto la mia.

Che deve scontare la tua coscienza ?

Niente,
non ti voglio rovinare la serata.

Scusa, tu perché vieni in palestra ?

Non mi sembri
il tipo fissato per la nobile arte.

Infatti vengo per la prepugilistica.

Scusami,
ma senza ring, che gusto c'è ?

E' come perdersi nei preliminari
senza arrivare al dunque.

C'è a chi piace, a me no.
A te piace ?

- Che cosa ?
- Il dunque.

- Vabbè, io vado.
- No, scusami.

E' che dopo due ore qua
sto con le endorfine a cannone.

Chissà che avrai pensato di me.

- Con il dolore non sto pensando
a niente. - Hai ragione.

- Fammi vedere. - No.
- No, fammi vedere. - Sto bene.

- Dài, sto bene.
- Male ? - No.

- Qui ? - Toccato ?
- Sì. - No.

Allora non è rotto,
non devi fare niente.

- In che senso ? - Non prendere
antidolorifici, sopporta il dolore.

- Fallo diventare la tua forza.
- Bella questa frase.

Che fai, scrivi nei biscottini
cinesi le frasi della fortuna ?

No, faccio la paleontologa,
ma ci sei andato vicino.

- Ciao, Piero !
- Pietro, comunque.

"Sopporta il dolore."

Una parola.

- Buonasera.
- Buonasera.

Salve,
vorrei parlare con il signor Zitoli.

- Chi devo dire ?
- La dottoressa Tataranni.

Sì, va bene.

"I Sassi Che Rotolano".

Beh, non è proprio un nome originale
per un gruppo rock.

Mick Jagger e Keith Richards
sono arrivati prima.

Comunque loro hanno avuto successo,
noi no.

Fu suo padre a dirle di lasciare
la musica e studiare Economia, no ?

Sua madre ? Che diceva
di questa scelta ? Era contenta ?

Che c'entra mia madre ?

- Si chiamava Domenica Cantatore,
vero ? - Tutti la chiamavano Mina.

Una bella ragazza.

Antezza la assunse all'hotel Europa
come donna delle pulizie.

- Ebbero una storia mi pare nel...
- Nel 1988.

Nell'88, lei invece è nato
nell'agosto dell'89.

Antezza la fece riconoscere
da un suo dipendente.

Continuò a occuparsi di lei,
di sua madre.

La fece persino assumere
dopo la laurea.

La fece anche diventare
suo amministratore.

- Sono bravo. Che importa come ho
ottenuto il lavoro ? - Beh, importa.

Veniamo all'oggi.

Sapeva che Antezza
le avrebbe lasciato il patrimonio ?

Antezza non mi ha lasciato niente.

Invece lo sapeva eccome.

Non sapeva che Antezza avesse
scritto nel testamento "figlio"

e non "Giuseppe Zitoli".

L'ho saputo dal notaio, ieri.

Per questo si è affrettato
a fare l'esame del Dna

così da compararlo
con quello di Antezza, giusto ?

Siamo stati al laboratorio analisi.

Noi stavamo dietro a Uli, ce lo ha
servito su un piatto d'argento.

Le interessava dimostrare
che era figlio di Antezza

così si sarebbe preso tutto.
- Queste sono solo illazioni.

- Sapeva che Peppe voleva sposare
Angelica ? - No.

- Non l'avevo mai sentita nominare.
- Invece lo sapeva.

Pensava che Antezza avrebbe dovuto
sposare solo sua madre

però purtroppo non è mai accaduto.

E' vero, per lui mia madre è stata
sempre una cosa insignificante.

- Perciò meritava di morire ?
- Non l'ho ucciso.

Lo ha ucciso eccome.
Non solo lo ha ucciso.

- Ha tentato di fare cadere la colpa
su Bonhof. - No, io non c'entro.

Zitoli, allora...

Noi abbiamo un testimone
che l'ha vista uscire dalla piscina

a un orario compatibile
con la morte di Antezza.

Non è possibile.

Mi ascolti, le conviene confessare.

Lei ha ucciso suo padre prima che
finisse i soldi con Angelica Bianco.

Non voleva che diventasse
ciò che sua madre non è mai stata.

La signora Antezza.

Ci sono molti modi per uccidere.

Mia madre non è morta tre anni fa

ma quando mio padre l'ha mortificata
pur sapendo quanto lo amava.

Quanto tempo fa ha iniziato
a meditare di vendicarsi ?

Quando ha avuto la certezza che lui
avrebbe sposato Angelica Bianco ?

Quella donna era appena andata via.

Mio padre mi guardava
con la solita aria sorniona.

Chiese a me di fargli da testimone,
capisce ?

Mi disse che voleva fare il giro
del mondo come viaggio di nozze.

Angelica era stata dappertutto,
poteva fargli da guida.

Era felice, dottoressa, felice !

- Gli ha messo il veleno nel
cocktail. - Ho fatto ciò che dovevo.

Non per il testamento o per i soldi.
L'ho fatto perché non era giusto.

- Che Angelica avesse ciò
che spettava a sua madre ? - No.

Che Antezza andasse
"all'altro mondo" felice.

"Caso Romaniello finisce
in tragedia."

"Sparatoria
durante il trasferimento del boss."

- Domani grande giorno.
- Sì.

Non vi ringrazierò mai abbastanza
per ciò che avete fatto per me.

- E' il nostro lavoro.
Come ti senti ? - Meglio.

Ce la fai ad affrontare il Pm ?
Posso chiedere un rinvio.

No, dottore, vi ringrazio.

A poco a poco
sto ricostruendo tutto.

Forse l'interrogatorio
può aiutarmi a mettere in ordine

tutto quello che è successo.

Pugilato all'età tua.
Mi avevi detto che era una palestra.

Pensavo che fosse solo allenamento.

Il maestro mi ha buttato sul ring
con uno di due metri.

- Spero che sia la prima e l'ultima
volta. - No, voglio continuare.

- Vuoi continuare a prendere pugni ?
- A dare pugni.

-Senza fare male, ovviamente.
-Pietro, stai bene ? -Sto benissimo.

- Ho fatto pure le zucchine ripiene.
Le metti nel forno ? - Va bene.

Sai che sono stato da Calogiuri ?

- Perché ? - Dopo la sfuriata
che hai fatto l'altra sera

volevo vedere come stava.

- Come stava ? - Ho capito
perché ti sei comportata così.

Per provocargli una reazione.

- Come lo hai trovato ?
- Confuso, poco lucido.

A livello fisico autosufficiente.
Secondo me, recupera.

Mi sembra una cosa buona, no ?

Dipende.

Se una cosa è buona o no

si capisce da come va a finire, no ?

Bonhof, come mai da queste parti ?

Lei ha fatto arrestare Zitoli,
dovevo ringraziarla.

- No, io devo ringraziare lei.
- Me ? Perché ? - Ho detto a Zitoli

che qualcuno lo aveva visto uscire
dalla piscina all'ora del delitto.

- Chi sarebbe questo qualcuno ?
- Lei.

Ha avuto paura di dirmelo, eh ?
Pensava che io non le credessi.

Ho provato lo sgambetto,
mi è riuscito.

Lei è molto brava, lo sa ?

Mi importa soltanto
che lei rimanga a casa sua.

Le posso fare una preghiera ?

La rimetta a posto. Come fa a vivere
in tutto quel disordine ?

Dottoressa.

[BUSSANO ALLA PORTA]

Comodo ?

Non molto.

Ho saputo che ha fatto arrestare
Zitoli, amministratore di Antezza.

- Sì, è lui l'assassino.
- Ah.

Siamo stati trasferiti
in un palazzo meraviglioso

dove ci sono più stanze
che dipendenti

stupendi affreschi,
sedie e poltrone da vendere.

E' la Reggia di Caserta e interroga
un assassino in mezzo alla strada ?

Non era in mezzo alla strada.
L'importante è che abbia confessato.

- Che cambia dove l'ha fatto ?
- Cambia tutto !

Ci sono convenzioni da seguire !
La forma è sostanza !

Lei non cambierà mai
né nella forma né nella sostanza !

Le confesso che mi sono stancato !

Oggi Calogiuri incontrerà il Pm che
indaga sull'attentato a Romaniello.

Crede che sia in grado
di sostenere l'interrogatorio ?

- Spero di sì.
- Spero anche io.

- Come procede la riabilitazione ?
- Bene.

- Abbiamo tanto bisogno di lui
in Procura. - Certo.

- Io avrei bisogno di altro.
- Di che cosa ?

Dei miei 30 anni.

Che ha combinato alla sedia ?
La porta !

Grazie.

Signora De Santis, che sorpresa.
Come mai è qui ?

Sono venuta di persona
per dirle una cosa.

Abbiamo arrestato Pino Zitoli,
ha ucciso lui Peppe Antezza.

Il testamento non è più valido,
perché era a nome dell'assassino.

Andrà tutto in beneficenza.

E' l'ultima beffa di Giuseppe.

Lei potrebbe ottenere un'abitazione
tra quelle di Antezza.

No, sono stanca, vado a Milano.
C'è una casa di riposo per artisti.

Questa città non mi somiglia più.

Io sarò una sentimentale
perché sono fatta così...

Però quando ha raccontato
la sua storia...

Io penso che sia stata
una storia d'amore bellissima.

Tutte le storie d'amore
sono bellissime.

Le più belle sono quelle
che devono ancora iniziare.

[DIALOGHI NON UDIBILI]

"Età"... Questa la mettiamo dopo.

"Cantante preferito",
Gianni Morandi.

"Attore preferito",
sempre Gianni Morandi.

- "Carattere", socievole.
- Che fai, parli da sola ?

No, stavo mandando un messaggio.

- Imma, che c'è ? Aspetti qualcuno ?
- No, aspetto notizie. - Eh...

Speriamo bene.

Maresciallo Calogiuri.

Lei è qui per rendere testimonianza
di ciò che accadde

il giorno in cui hanno sparato
a Saverio Romaniello

uccidendo lui
e ferendo gravemente lei.

- Sì.
- Ci può dire come andarono le cose?

Ehm...

Dovevamo trasferire
Romaniello a Matera

per un interrogatorio alla Direzione
Distrettuale Antimafia

in merito a un'inchiesta
su un termovalorizzatore.

Io... ero il caposcorta.

Romaniello che mi conosceva bene
mi chiese

se potevamo fare una deviazione
per andare a salutare...

sua figlia in un istituto religioso.

Lei accettò senza consultarsi
con i suoi superiori ?

-Sì, ho fatto un errore. -Un errore
che è costato la vita a Romaniello.

Lo so, però diciamo pure che stavo
per rimetterci la vita anche io.

Maresciallo, moderi il suo tono.

Ho fatto una scelta che
in quel momento mi sembrava giusta.

Prima di essere carabinieri,
siamo uomini.

L'uomo mi diceva
che era una scelta giusta.

Per la seconda volta
la invito a moderare il suo tono

e a limitarsi a rispondere
alle domande.

Nessuno ci seguiva.
Nessuno sapeva della deviazione.

Il suo comportamento
è stato superficiale.

Avete ragione.

Io vi dico che in questa storia
c'è qualcosa di marcio.

Qualcosa che non sappiamo, qualcosa
che... forse non sapremo mai.

Che vuol dire ?

Io ho sbagliato, è vero.

Ne pagherò le conseguenze.

Non mi arrenderò senza combattere.

Le confesso che non capisco
il senso delle sue parole.

- Combattere per che cosa ?
- Per la verità.

Sottotitoli RAI Pubblica Utilità