All language subtitles for Fear.City.New.York.Vs.The.Mafia.S01E02.1080p.NF.WEB-DL.DDP5.1.Atmos.H.264-NTb_ita

Concittadini,

voglio parlarvi stasera
del nostro futuro,

di un'impresa storica

per dare alle parole libertà,
giustizia e speranza

nuovo significato
per ogni uomo e donna in America.

I primi anni Ottanta sono stati
un'epoca d'oro, per noi della mafia.

New York era il centro del potere
in America, per quella vita.

Era un affare sporco...

tre o quattro milioni di dollari.

Una task force della polizia
indagherà una lunga serie

di sparatorie e omicidi
a Manhattan e nel Queens.

Siamo sempre stati
strozzini, allibratori,

e trafficanti.

Ma diversificavamo le cose
come si fa con le azioni.

Non è un unico settore.

Potete aiutarci ad aprire le porte
a un futuro brillante.

Potete diventare i leader
di questa nuova era del progresso,

l'era dell'imprenditoria.

Prosperavamo perché avevamo infiltrato
ogni aspetto della società,

dal tizio sulla strada
con la lotteria illegale

fino ai sindacati.

Pezzo di merda, fottuto pezzente.

Ti circonderò casa con quel picchetto.

Secondo la polizia,
la morte di due rappresentanti portuali

potrebbe essere legata alla mafia.

La mafia era riuscita a fare

quel che non era riuscito
a nessun gruppo prima.

Non era solo un gruppo di criminalità
organizzata, con omicidi, estorsioni,

usura, gioco d'azzardo,

prostituzione.

Si era infiltrata nella società legittima.

Controllavano il mercato del pesce.

Controllavano i ristoranti
a New York.

Controllavano il trasporto
dei nostri prodotti.

Controllavano
il settore dell'abbigliamento.

Avevano in pugno dei giudici.

Controllavano ospedali.

I porti, le navi...

E molto altro.

Questa famiglia,

è come una grande azienda.

Sei a capo di una grande azienda.

La famiglia è alla base del duro lavoro,
dei risparmi, della creazione di lavori.

Il sogno americano è vostro.

UNA DOCUSERIE ORIGINALE NETFLIX

MI SEGUONO.

CON CHI HAI PARLATO?

OCCUPATI PRIMA DELLA TUA FAMIGLIA.

EPISODIO 2
LE REGISTRAZIONI DEI BOSS

...così posso tenere
i loro soldì e il loro lavoro.

Volevamo mettere in piedi un caso RICO
contro ciascuna delle famiglie mafiose.

Abbiamo deciso di assegnare una squadra
a ciascuna delle cinque famiglie.

E tutte le informazioni
riguardo quella famiglia

sarebbe andata solo a quella squadra.

C'era la squadra Gambino,

C'era la squadra Genovese,

la Colombo, la Lucchese,

e la squadra Bonanno.

L'obiettivo era
di raccogliere informazioni,

su ciascuna famiglia,

da intercettazioni,

o da informatori,

o da appostamenti,

per perseguire
l'organizzazione della famiglia

e la sua influenza sui sindacati.

Fino ad avere abbastanza prove

da poter smantellare l'organizzazione.

L'INTERCETTAZIONE DEI COLOMBO

Mi diedero... 200 dollari.

Duecento dollari...

Nel luglio del 1982,

venni assegnato alla squadra Colombo.

Gennaro Langella era il boss
della famiglia Colombo.

Si dedicavano ad attività tradizionali
del crimine organizzato:

lo strozzinaggio,

gioco d'azzardo illegale,

furti di partite tra stati, rapine.

E naturalmente, omicidi se necessari.

Ma servivano prove
per mettere in piedi un caso perseguibile.

Mentre pedinavamo Gennaro Langella,

notammo che di venerdì
andava al ristorante Casa Storta.

Era un ristorante italiano a Brooklyn.

Ed era lì che s'incontravano

i membri più importanti dei Colombo.

I miei capi mi dicono:

"John, ho un incarico per te.

Devi mettere una cimice

nel ristorante Casa Storta."

L'idea era di fare una ricognizione

e capire dove mettere questa cimice.

Cercavo di mostrarmi interessato al cibo,

al tavolo, al mio appuntamento.

Ma in realtà mi guardavo intorno
per capire dove fossero seduti.

Gennaro Langella e i mafiosi

erano nella sala banchetti
dove giovano a carte.

Cercavo di comportarmi normalmente.

Al ristorante puoi dover usare il bagno.

Questo posto era zeppo di mafiosi.

Non li ho guardati negli occhi.

Non ho identificato
i presenti, o cosa facessero.

Volevo solo vedere dov'erano seduti.

A quel punto,
sapevo com'era fatto il ristorante.

Avevo un'idea chiara
di dove passavano il tempo

e dove mettere la cimice.

Casa Storta presentava dei problemi.

C'era un cane del quale occuparsi.

Si chiamava Nina.

Pesava circa 70 chili.
Era un cane Corso.

SQUADRA OPERAZIONI SPECIALI, FBI

E mentre cenavi,
Nina girava per il ristorante,

e se non ti piaceva l'idea
che Nina si unisse alla tua cena,

potevi mangiare altrove.

Dovevi pensare come un criminale.

Avevo visto che non c'era un allarme.

Non c'era una porta sul retro

da poter socchiudere.

Potevamo solo entrare
dalla porta principale.

Per prima cosa, abbiamo chiesto
agli esperti di occuparsi delle serrature.

Nina si buttava contro la porta
ed era un cane bello grosso.

Eravamo pronti a entrare,

ma invece di entrare io per primo,

l'avrebbe fatto Arthur
con il tranquillante.

Ma era agitato

per via dell'età di Nina.

Non sapeva se drogarla

perché non volevamo
fare del male a un animale.

Aperta la porta,

Nina fece un passo in dietro.

Lui mise la gamba
attraverso la porta, per allontanarla.

Lei gli morse la scarpa,

muovendosi all'indietro,

e gli chiuse la gamba nella porta.

Era bloccato.

Dovevamo proteggerci.
Avremmo potuto dover sparare al cane.

Kenny detto "Piano di riserva",
arrivò con un estintore.

Nina mollò la presa,

fece dei passi indietro

e andò nel guardaroba,

nella sua cuccia.

Così.

Finimmo il lavoro,

installando un microfono sopra al tavolo.

E ce ne andammo.

In un ristorante ci sono tanti rumori.

Un sacco di gente
che parla contemporaneamente,

alcuni a voce alta...

Gente che ride e urla.

Ci sono i piatti.

C'è il rumore dei bicchieri.

Posate che cadono.

Quindi era una bella sfida
sentire quei mafiosi.

Ma poi sentiamo Gennaro Langella, il boss.

Potresti chiamarlo?

E vedere se non l'ha fatto?

L'ha già fatto.

L'ha già fatto?

A quel punto,

due mafiosi entrano nel ristorante,

e sentiamo che tutti li salutano.

E gli sento dire:
"Quel cavo ha qualcosa di strano".

E la comunicazione si interrompe.

Ci avevano scoperto.

Abbiamo capito che c'erano cimici ovunque.

La stanza e l'auto
erano sotto sorveglianza.

MEMBRO, FAMIGLIA GAMBINO

A volte uno dei tizi con cui parlavi
indossava un microfono.

Sono circondato da agenti.
Mi stanno cercando.

Sai cosa stai facendo?

Avevano messo cimici nei parchimetri.

Nei cespugli.

Nella case.

Dove sei stato?

Ho un microfono addosso.

E se facevi la mossa sbagliata,
come è capitato a tanti,

potevi morire o finire in galera.

Ha dei sogni, questo tizio.

Un attimo...

Ti rendo contro
che stai parlando con gente seria?

...gente seria...

- Sei tu quello che ha fatto casino.
- Non ho fatto nulla...

L'INTERCETTAZIONE DEI LUCCHESE

Nel 1981,

mi venne chiesto di indagare
sull'influenza della famiglia Lucchese

sul settore
della raccolta rifiuti a Long Island.

A quel punto sapevamo

che Tony "Ducks" Corallo
era il boss dei Lucchese.

TASK FORCE CRIMINE ORGANIZZATO

Tony Ducks era cresciuto
nell'Upper East Side di Manhattan.

Ed era membro da molti anni, prima di fare
carriera all'interno dell'organizzazione.

E finì per prendere in mano le redini
del clan e diventare boss.

Fui assegnato all'unità

che faceva ricognizione
e ricerca sul crimine organizzato.

Quindi conoscevamo già Tony Ducks.

Lo chiamavano "ducks", "schiva",
per la sua abilità di evitare citazioni,

e quando andavano ad arrestarlo,

non era mai a casa.

Schivava tutto.

Era sfuggente,

vecchio stampo.

Non era appariscente.
Non indossava completi da 2000 dollari,

teneva un profilo basso.

Ma... era un boss.

I nostri investigatori
cominciarono a fare progressi

con il clan dei Lucchese.

E procedemmo

usando informatori e intercettazioni

fino a identificare Sal Avellino.

Sal Avellino era un manovale
del clan dei Lucchese.

Un tizio di Long Island.

Guidava una Jaguar nera, a quattro porte.

Scoprimmo due cose su Avellino.

Uno, che era l'esperto
del settore della spazzatura...

nel clan dei Lucchese.

E la seconda cosa era

che portava in giro
Tony Ducks Corallo nella sua Jaguar.

Divenne il suo autista, il suo confidente.

Quindi sapevamo che discutevano

cose importanti per noi
e che ci avrebbero fornito delle prove.

Ma ottenere un mandato

per mettere una cimice
in quell'auto, era davvero difficile.

Dovevamo provare in tribunale

che le persone nell'auto

stavano discutendo
di un crimine in particolare.

Ron Goldstock mi chiamò
e mi disse cosa stavano facendo.

Avevano bisogno di materiale probatorio

per avere l'autorità
di piazzare una cimice nella Jaguar.

Parlai coi miei agenti.

Costa disse: "Che sappiamo di questo?"

Dovevo vedere uno
dei miei informatori dei Lucchese.

Incontrare un informatore
era sempre rischioso,

perché non potevi farti vedere...

o sarebbe stata la fine
per l'informatore. L'avrebbero ucciso.

Avevo una stanza d'hotel a Midtown.

Chiamavo l'informatore e dicevo:
"Incontriamoci al solito posto".

Ciò che volevo sapere era:

Anthony Corallo
parlava degli affari della famiglia

con Sal Avellino quando erano in macchina?

La risposta era: "Sì".

E con un paio di fonti,
ottime fonti, che dicono la stessa cosa

questo basta a un giudice per ottenere
un mandato per intercettare l'auto.

MANUALE PER OFFICINA
DELLA JAGUAR DAIMLER

Il piano era di mettere
una cimice nella Jaguar

per potere ascoltare le conversazioni

di persone scelte
mentre si trovavano in macchina.

Si trattava solo di capire
come intercettare le conversazioni.

Quindi prendemmo una macchina identica.

E cominciammo a lavorare su quell'auto.

Questi erano tecnici incredibili.

Iniziarono a smontarla
e mettere cimici in diversi punti,

per poi rimontarla,

testarla, portarla sulla strada,
per vedere se c'era rumore,

capire dove ci fossero interferenze,
e come ottenere la qualità migliore.

E capirono che la posizione ideale
era dietro al termoventilatore.

Una volta capito dove mettere la cimice,

iniziarono a cronometrarsi.

E lo fecero di nuovo.

E ancora.

E ancora.

Fino a essere soddisfatti

della velocità con cui riuscivano a farlo.

Erano pronti a piazzare la cimice.

Ora ci serviva solo il momento giusto.

Una notte, Avellino si recò in un luogo

dove c'era
un qualche evento e stava piovendo.

Arrivò tardi,
quindi i posti più vicini erano già presi.

Quindi dovette parcheggiare
lontano dall'edificio.

Lo seguimmo nel palazzo.

Una volta che lo vedemmo entrare,

demmo il via
alla squadra tecnica.

Questa era l'occasione giusta.

Dato che stava piovendo,
portarono con sé un telo di plastica.

La porta si aprì con la chiave
che avevamo ottenuto dalla Jaguar.

Misero dentro il telo.

Non sapevamo
se la registrazione avrebbe funzionato.

Non puoi occuparti del traffico
di narcotici e fare lo schizzinoso.

Non puoi trafficare quella roba
senza stare sulla strada

e vendere quella merda del cazzo.

Il primo giorno del pedinamento
abbiamo dovuto imparare molto.

I mafiosi guidano
guardando lo specchietto retrovisore.

Vogliono vedere chi c'è dietro di loro.

Nel furgone c'era tutta la strumentazione,

il monitor e tutto il necessario
per registrare tutte le conversazioni.

Se avessero notato
un furgone blu troppe volte,

avrebbero di sicuro pensato:
"Siamo pedinati?"

Li ammazziamo.

Chiunque osi avvicinarsi a noi

insomma, li ammazziamo.

Quindi avevamo
tre o quattro macchine,

di modelli e colori diversi.

E avevano tutte
un apparecchio chiamato "ripetitore".

Captavano il segnale dal trasmettitore.

E il ripetitore amplificava
la potenza del trasmettitore

per consentire al furgone
di rimanere a una maggiore distanza.

Per mantenere il segnale, l'auto
col ripetitore doveva rimanere vicina.

Quando guidavamo,
avevamo sempre in testa l'FBI.

Molti guidavano velocemente
per vedere se erano pedinati.

Se c'erano diverse auto a pedinarti.

Quelli più intelligenti però mi dicevano:

"Perché vai così veloce? Vai piano."

Se guidi molto lentamente, li noti
perché guidano lentamente anche loro.

Se girano a destra in una strada,

non giri a destra dietro di loro.

Stai indietro. Rimani indietro

fin quando non sono
al prossimo isolato e dai un'occhiata.

Ora stai giocando a nascondino.

A volte lasci
che ci siano un paio d'auto tra di voi.

Quello può causare problemi.

Pensavo di essere
troppo sveglio per loro. Io non ci casco.

Prenderanno un altro. Io non mi faccio
prendere. Quindi passavamo col rosso.

Se passava col rosso
e noi non lo facevamo...

Beh, non volevi
buttare via tutta la giornata.

A volte dovevi passare sul marciapiede

per superare le auto
che si erano fermate al rosso

e poi superare col rosso con attenzione.

Alcuni facevano manovre evasive,

come girare intorno
all'isolato un paio di volte.

Grazie a Dio, Sal non lo fece.

E questo rese pedinarlo
un po' più semplice.

La cimice funzionava.

Era come farsi leggere
un romanzo sulla mafia.

E quando diciamo,
vai a rompere le palle a uno

siamo qui alle sette in punto
di mattina per rompergli le palle.

Un giorno Sal partì.

Quando torno dalle vacanze,
andò a far partire l'auto.

Non funzionava.

Oh, merda!

Avevamo scaricato la batteria,
perché la cimice era attaccata là.

Fortunatamente stavamo
intercettando anche un paio di telefoni.

Sentimmo che Sal aveva chiamato
la compagnia dell'auto per lamentarsi.

"Voglio che veniate a prendere l'auto
e l'aggiustiate una volta per tutte."

Merda, come facciamo adesso?

Dobbiamo staccare la cimice,

perché possano fare
tutti i test che vogliono,

senza trovarla,
perché non userà elettricità.

Arrivò un carro attrezzi
e si portò via l'auto.

Facemmo fermare il carro attrezzi
dalla stradale della contea di Suffolk.

Per nostra fortuna,
l'autista del carro attrezzi

aveva la patente sospesa.

Quindi lo fecero
avvicinare all'auto della polizia,

il che diede la possibilità
ai nostri tecnici di entrare nella Jaguar,

scollegare la cimice e uscire,
tutto nel giro di 45 secondi.

Ora avevamo un altro problema.

Come ricollegarla?

Circa due giorni dopo,

Sal si incontrò
con Tony Ducks in un ristorante,

all'uscita di Long Island
della superstrada.

Erano seduti alla finestra
e vedevano il parcheggio.

Parcheggiammo il furgone
per bloccare la visuale dell'auto.

Verificammo la funzionalità della cimice
e ce ne andammo, di nuovo attivi.

Ora, prendiamo qualcuno.

Un figlio, un genero

qualcuno, li piazziamo in ufficio

hanno un lavoro.

Prendiamo la figlia di qualcuno,
a fare la segretaria.

Ci mettiamo i nostri.

Ecco che è il nostro fottuto sindacato.

Le registrazioni
sulla nettezza urbana

a Long Island erano molto importanti.

Adesso, come associazione

controlliamo i capi.

Ora, se controlliamo i lavoratori

controlliamo i capi ancora meglio,

perché adesso hanno ancora più paura.

Qui c'era la prova dell'influenza,
del controllo della mafia su un settore.

Il controllo totale del settore.

E il danno economico che questo causava
agli affari era astronomico.

Controllavano
l'associazione e il sindacato.

Quindi controllavano
il prezzo della raccolta rifiuti.

Se ho un negozio,
devo usare quei netturbini.

Non ho scelta,
devo pagarli quel che vogliono.

Non c'è competizione.

Un sindacato forte

fa soldi per tutti

inclusi gli uomini d'onore.

Gli uomini d'onore fanno
ancora più soldi con un sindacato forte.

Se non lavoravi con la mafia,
potevi finire ammazzato.

Gli spazzini sono arrivati
a lavoro prima delle 6:00.

Ma la mattina si è fatta violenta
quando un killer è entrato in ufficio.

Quando uno sgarra,

ora hai in mano la frusta.

Non era roba da poco.

Era un'incredibile svolta.

Le registrazioni fatte
potevano distruggere

i boss del clan Lucchese.

A metà anni '80, siamo arrivati
ad avere fino a 25 cimici

e intercettazioni attive
contemporaneamente.

E se non ci riuscissi...

È un uomo d'onore...

Avevamo un'idea
chiara della situazione.

Stavamo identificando quei settori

e quei sindacati
che dovevano essere ripuliti.

Così ha detto che alla fine dell'anno
gli avrebbe dato un contentino

di circa 200.000 all'anno.

Avevamo prodotto molte prove
contro due delle cinque famiglie,

ma la famiglia Genovese
era la più importante.

Erano il clan più grande del paese.

Se volevamo sconfiggere la mafia,

dovevamo arrivare a Fat Tony Salerno.

Ascoltami.

Ti sto ascoltando.

Deve andare a lamentarsi con Fat Tony.

Deve andare a lamentarsi con Fat Tony.

L'INTERCETTAZIONE DEI GENOVESE

Iniziammo a indagare Fat Tony nel 1983.

Per l'FBI, Fat Tony
era l'obiettivo primario

per quanto riguardava
la famiglia Genovese.

Gran parte del tempo

in cui l'abbiamo pedinato...

SUPERVISORE, SQUADRA GENOVESE, FBI

...stava al Palma Boys Social Club
sulla 115a in East Harlem,

dove gli italiani occupavano
parte del territorio.

Come newyorkese,

vedevi il dolore della gente
presa di mira dal crimine organizzato.

Estorcevano denaro a piccole attività
che cercavano di stare a galla.

Per me la mafia era...

gente davvero crudele,
che si approfittava della vittime.

Quindi per me era una cosa personale.

Sorvegliavamo il club per vedere
quale fosse la routine di Fat Tony.

Arrivava di lunedì mattina.

E poi tornava a casa
ogni giovedì mattina.

Passava quei tre giorni
al Palma Boy's Social Club.

Vi ricordate in Il Padrino

quando Marlon Brando
è al matrimonio della figlia

e fanno entrare e uscire la gente?

Era così con Tony Salerno.

Stava seduto al club e i vicini
entravano, discutevano i loro problemi

nella speranza che lui li risolvesse.

Tony era un dio nella comunità.

Era un faccendiere.

Vi racconto una storia su Fat Tony.

Mi mandò a chiamare un giorno,
così vado al suo social club.

È lì seduto, con il sigaro e il cappello.

E mi fa:
"Michael, lascia che ti chieda una cosa".

Mi fa: "Ho questi cinque mammalucchi
intorno. Non fanno nemmeno un centesimo".

E chiede: "Gli dai un lavoro?"

E io: "Sì, gli do un lavoro, Tony.
Quello che vuoi. Sei tu il boss".

E mi chiede:
"Quanto li pagherai alla settimana?"

E ci penso su.
Non voglio insultare il boss.

Gli dico: "Tony, che ne dici di 1500
dollari in contanti alla settimana?

Mi guarda e mi fa: "1500 dollari?

A loro dai 500. A me dai i 1000".

E io: "Tony, nessun problema.
Sei tu il boss. Come vuoi".

C'era qualcosa in lui che ti faceva
capire subito che comandava lui.

Quello che capimmo
grazie a informatori e risorse

fu che lui incontrava
i membri di diversi sindacati.

Discutevano anche le scommesse, i racket,

le tangenti e gli affari di famiglia.

Ci diede sufficiente materiale probatorio

per potere ottenere
un mandato per una cimice.

DICEMBRE 12, 1984

Sarebbe stato
un giorno importante per l'indagine.

Vedemmo Tony Ducks Corallo...

entrare al Palma Boys Social Club.

Tony Ducks Corallo,
il boss della famiglia Lucchese,

si stava incontrando con Fat Tony Salerno,
il boss della famiglia Genovese.

E avevamo registrato tutto.

Senti Tony, se non fosse per me,
la mafia non esisterebbe più.

Li ho formati tutti io.

Ed ecco che emergono
queste perle nella conversazione.

Tony, senti,

liberatene, sparagli, ammazzali.

Non puoi andare avanti.

È disgustoso.

Beh, brindiamo
alla tua salute e 'fanculo al resto.

Iniziammo a capire
che c'era molta più interazione tra i boss

di quando sospettassimo.

C'è una fottuta disputa riguardo ai soldi.

Che vuoi fare?

Devo prendere
una decisione che odio prendere.

Un giorno, il boss della famiglia Buffalo
venne a trovare Fat Tony

e parlava del conflitto all'interno
del clan e Fat Tony gli disse:

"Beh, va a dire ai tuoi uomini

che Tony ha detto che l'ordine
viene dalla Commissione."

DIGLI CHE È LA COMMISSIONE DI NEW YORK.

DIGLI CHE ORA HA A CHE FARE
COI PEZZI GROSSI.

LA COMMISSIONE

Gli informatori avevano parlato
per anni della Commissione

e avevano detto che erano loro
a controllare cosa facevano i vari clan

e come operavano.

Lo vuole nella Commissione. Perché?

Che vuole fare con quelli?

Per noi sono solo problemi.

Grazie alle intercettazioni,

avevamo un'idea più chiara di cosa fosse
e cosa facesse la Commissione

che in passato.

L'avrò detto ottanta volte.

Non può entrare nella Commissione.

Voleva fare il boss,
e tu fallo diventare il boss, cazzo.

Ma non lo vogliamo nella Commissione.

Scoprimmo
che la Commissione era formata

dai boss delle cinque famiglie a New York.

Erano là per stabilire le regole

per tutti i clan in tutto il paese,

perché i contrasti
danneggiavano gli affari.

E la Commissione
poteva appianare questi contrasti o...

ordinare l'omicidio di qualcuno
per risolvere la questione.

Le conversazioni provavano
che i cinque capi nella Commissione

avevano grande controllo
su diversi settori

e attività legali.

E anche che i vari boss
erano in affari insieme.

Molto spesso, le varie famiglie

lavoravano insieme,
a seconda della situazione.

Se era una cosa sulla quale
la Commissione concordava,

mandavano qualcuno
da una delle famiglie o andavano insieme.

Si trattava di collaborare
per fare soldi, questa è la strada.

Non si trattava di scontrarsi,
di ammazzarsi a vicenda.

Alla fine, si trattava
di fare soldi insieme.

L'esistenza della Commissione
era una cosa grossa

perché metteva tutti i boss dei clan

nella stessa associazione criminale.

LA COMMISSIONE

Divenne sempre più chiaro

che era lì che dovevamo
concentrare l'attenzione.

È mezzogiorno di domenica,
e sono Gabe Pressman.

Solo un anno fa, Rudolph Giuliani

è stato nominato Procuratore federale
del distretto meridionale di New York.

È stato definito il ruolo di procuratore
più prestigioso degli Stati Uniti.

Giuliani è stato descritto
come un uomo con una passione...

Sono italo-americano.

Sono nato a New York.
Sono cresciuto a Brooklyn.

Ero un ragazzo duro. Ero un pugile.
Mi è stato insegnato di non temere nulla.

Sarei potuto finire nella mafia?

Certo che sì.

Ma negli anni '70,
diventai sostituto procuratore.

E il ruolo di Procuratore federale
per il distretto meridionale

era un mio sogno.

Ho visto tutto quello che l'FBI faceva
contro il crimine organizzato.

E mi sono reso conto
che avevano più successo

e un'idea più chiara
di come operasse la mafia.

Ho sempre odiato la mafia.

Fanno cose orribili alla società.

Iniziarono sfruttando
gli immigrati italiani

come i miei nonni.

Uno faceva il barbiere. L'altro era sarto.

E appena mettevano su una piccola impresa
e cominciavano a fare soldi,

quelli arrivavano: "Dacci il 30%".

E tu rispondevi: "No, perché dovrei?"

"Daremo fuoco a tutto
se non ci dai il 30%.

Picchieremo te o tuo figlio."

Quando cominciai a lavorare
come Procuratore federale

lessi tutti i documenti
che potevo sui casi di Mafia.

Arrivai a questa parte sulla Commissione.

Era il consiglio
di amministrazione della mafia.

Sono l'istituzione più importante
che governa la mafia a New York.

È gestita
come un consiglio d'amministrazione.

I CASI DELLE CINQUE FAMIGLIE

Quindi pensai di usare RICO

per perseguire i boss di tutte
le famiglie con un unico processo.

IL CASO DELLA COMMISSIONE

Questa era l'occasione di uccidere
il mostro tagliandogli la testa.

ARRIVARE ALLA COMMISSIONE

L'ufficio del procuratore
ha 150 avvocati, tutti bravissimi.

Ce ne sono dieci che sono...

davvero incredibili.

Mike Chertoff era uno di quei dieci.

Il mio capo unità disse:
"Rudy Giuliani ha quest'idea

di perseguire il consiglio
d'amministrazione della mafia.

E vorrebbe te come suo vice".

Ero all'ufficio del Procuratore federale
da meno di un anno.

Ero ancora un procuratore alle prime armi.

PROCURATORE FEDERALE

Sarebbe stato senza dubbio
un battesimo di fuoco.

Sarei stato il PM con due altri membri
della squadra del processo,

John Savarese e Gil Childers.

Per me, che avevo origini italo-americane,

la mafia, che rappresenta il lato oscuro
di quella storia d'immigrazione,

era una terribile onta.

Ed era certamente
uno dei motivi per cui...

PROCURATORE FEDERALE

...volevo partecipare al caso.

Quando mi venne chiesto,

avevo appena compiuto 29 anni.

Era una grande dimostrazione
di fiducia in noi,

ma onestamente,
per lo più in Mike e John.

PROCURATORE FEDERALE

Loro due avevano
un genio intellettuale impressionante.

Rudy Giuliani ha davvero
il merito di aver avuto l'idea

di perseguire un caso
sulla commissione da aggiungersi

ai casi perseguiti delle cinque famiglie.

È stata un suo colpo di genio.

Voleva sfruttare RICO in modo diverso
da com'era stato fatto fino ad allora.

Questo era il più grande caso
sulla criminalità organizzata.

Il punto era, saremmo riusciti
a trovare prove a sufficienza?

Il capo mi chiamò nel suo ufficio
e disse: "Ho un caso per te.

Vogliamo incriminare tutti i boss

dei cinque clan
di New York contemporaneamente".

Gli dissi:
"Sta scherzando? Vuole fare cosa?"

Era un'operazione importante,

tutti i boss delle cinque famiglie.

Non ero sicuro
di come avremmo fatto.

Per costruire un caso RICO

dovevamo provare
che era un'impresa autonoma,

che esiste una cosa
chiamata La Commissione.

I miei agenti andarono da ogni squadra

per avere i verbali
di ogni intercettazione.

Avevano nominato La Commissione?

Come ne avevano parlato?

Che collegamenti c'erano?

E poi... di cosa avevano parlato?

VUOLE ANDARE AD AMMAZZARLI

DAGLI UN FOTTUTO SINDACATO

DAGLI PARTE DEL SETTORE
DEGLI AUTOTRASPORTI

Devi provare che questi individui
sono tutti collegati a questo.

Vogliono farne parte,
e vi contribuiscono.

VUOLE ENTRARE NELLA COMMISSIONE.

VOGLIO UN INCONTRO
PRIMA DELLE FESTE.

LASCIAMO DECIDERE A LORO.

E poi deve essere collegata
a una serie di crimini alla base.

Quali erano quei crimini?

La svolta decisiva fu l'indagine
del ristorante Casa Storta.

Avevo avuto il compito di piazzare
una cimice al ristorante Casa Storta...

il luogo d'incontro
della famiglia Colombo.

Ma trovarono la prima cimice.

La squadra d'assalto è dovuta
rientrare là, ricollegare i cavi,

nasconderli meglio
dell'ultima volta.

E ricominciare... da capo.

E abbiamo registrato conversazioni

di valore per il caso
contro la Commissione.

Ha detto:
"Ho bisogno di soldi per Paulie".

Ho dovuto vedere Tony ieri mattina.

Tony Ducks?

Sì.

Ho dovuto vedere Fat Tony
questa mattina.

Si sentiva parlare di Paul Castellano,

boss della famiglia Gambino,

si parlava di Tony Ducks.

Tony Ducks Corallo è il boss
della famiglia Lucchese.

Si sentiva parlare di Fat Tony Salerno,

il boss della famiglia Genovese.

E poi sento che fanno
tutti questi altri nomi.

Credo che dovremmo
dare una lezione a North Berry.

S&A doveva ottenere il lavoro.

Sai qual è la vera sorpresa?

X.L.O. va ai Gambino.

North Berry, S&A, X.L.O.

Di che parlavano?

Usavano questi nomi in riferimento
a vari incroci di Manhattan.

La 34a e la 1a.

La 4a Avenue.

Non avevamo idea
di cosa parlassero.

Sapevamo che era importante
perché parlavano dei boss dei clan.

Dovremmo
dare una lezione a North Berry.

S&A doveva ottenere il lavoro.

X.L.O. va ai Gambino.

North Berry, S&A, X.L.O.

Il mio capo prende l'elenco telefonico.

Cerca X.L.O.
Cerca North Berry.

Disse: "Queste sono imprese edili,

e lavorano tutte col cemento".

Disse: "È incredibile.

Questo è il settore del calcestruzzo.
È l'edilizia a Manhattan".

Andammo all'incrocio tra la 34a e la 1a.

Vide che era un progetto edile enorme,

una gigantesca voragine nel suolo.

Sarà enorme.

Questi sono miliardi di dollari.
Questi sono pezzi grossi.

Avevamo scoperto qualcosa di grosso.

L'edilizia a Manhattan
a quel tempo era incredibile.

C'erano palazzi
in costruzione quasi in ogni isolato.

La città dava incentivi per l'edilizia.

Centinaia di milioni di dollari
in edilizia in ogni momento.

Questo giochetto fruttava alla mafia

decine di milioni
di dollari per ogni lavoro.

E ce n'erano 50.

La complessità di questo complotto
era impressionante.

Parliamo di un'operazione
da un miliardo di dollari.

Ma una volta capito,

abbiamo potuto presentare
il caso contro la Commissione.

Sottotitoli: Manu Mancuso