All language subtitles for The.Death.of.Mr.Lazarescu.2005.720p.NF.W-TEPES

Ecco la cena.

Dai, Mirandolina, mangia.

Non ti piace?

Forza, mangia...

è tutto ciò che ho.

Allora, signorina, ho mal di testa.

Ho mal di testa da 4 giorni e vomito,

ma non penso dipenda dallo stomaco.

No...

Aspirina, Metamizolo,

Extraveral e Distonocalm.

No, non ci riesco davvero,

Le ho appena detto
che ho mal di testa.

Beh...

Sì, bevo, come ogni altro uomo.

Ho... bevuto un po' anche oggi...

Non proprio, signorina, non
è come se bevessi schifezze.

Passando dalla 63esima...

Via Fetesti, 2.

Palazzo numero 4.

Sì. Secondo piano,
appartamento 17.

Lazarescu Dante Remus.

Lazarescu, Dante Remus.

Va bene.

Sì, sono a casa.

La ringrazio e le auguro
una buonanotte.

Nel mare, ci sono
solo pesci predatori.

Potete usare la polenta
per i pesci piccoli.

Ecco che il pesce grande
mangia il piccolo.

Vogliono tutti la carne,
la polenta non funziona in mare.

È l'esca sbagliata.

'Bene', disse, 'Sono qui
per l'aria salmastra'.

L'aria va bene ma se non prendi
niente, sai cosa voglio dire.

Ancora una volta,
nessun messaggio.

Perché, guarda, Ciuhandu,
una persona rispettabile,

con discorsi impeccabili, serietà...

Ti aspetteresti che radunasse
le persone da Timisoara

e prendesse almeno il 90% dei voti.

Timisoara si è rivelata
piuttosto povera.

Pronto, signorina,
sono di nuovo io.

Salve.

Salve, sì. L'ambulanza.

Sono di nuovo io, Lazarescu.

Allora, dica alla collega
che mi ha risposto

che 14 anni fa sono stato
operato di ulcera,

e ho anche varici alle gambe,

ma niente di grave.

Stavo pensando che questo mal di testa
potrebbe dipendere dallo stomaco.

Lazarescu.

Via Fetesti 2.

Sì, ho capito.

Non credo sia una cosa grave,
ma vorrei il parere di uno specialista.

Grazie, vi aspetto.

Il mio intervento fa male, gatto.

A te non interessa,
maledetta bestia.

Marmellata.

Come stai, Nusu?

E tu,

piccolino, eh?

Dove sei stato
tutto il giorno, eh?

Tu, tu, figlio di un cane.

Siediti, qui stai benissimo, micino.

Vaffanculo.

Chiuditi, cazzo.

Micino?

Dove stai andando?

Madam de Pompadour.

Incoerenza.

Cinque...

Quattro...

Tre...

Cinque...

Cinque.

Pronto, è la casa dei Muscalu? Virgil?

Ciao Virgil, come stai?

C'è Eva?

Aspetta, non mi son dimenticato.
Perché pensi che abbia chiamato?

Per te, per mia sorella, per tutto.

Pronto, Virgil, Virgil.

Ho mandato i soldi con la posta,

e dovresti riceverli domani.

Giusto, la prossima volta che prendo
la pensione, la mando tutta a voi.

Così va meglio, no?

Allora, dimmi, puoi
passarmi Eva al telefono?

Ho detto che li avrei mandati
entro il primo e l'ho fatto.

Ora, Virgil,

posso parlare con Eva?
Per favore.

Aspetto, certo,
non sto scappando.

Ehi, sorella, come stai?

È proprio quello di cui volevo parlarti.

No.

Perché non mi hai detto
che hai parlato con Bianca?

Certo, me l'hai detto
dopo che te l'ho chiesto.

Sai molto bene che ho ragione.

Se solo ti chiama...

Sì.

So benissimo che ti chiama più spesso.

Senti,

non sto tanto bene
con la mia ulcera.

Ma che avete tutti,
che parlate del bere?

Non ti viene l'ulcera dall'alcol. No!

Mi dispiace, ma bevo a mie spese.

Mi hai sentito, Eva,
bevo a mie spese.

L'ulcera viene dal Helicobacter pylori.

Beh, vedi, impari cose nuove.

No, Eva, non ne ho idea.

Sono operato da 14 anni e non
ne ho idea. Fortunatamente tu sì.

Bella cosa, voi intellettuali,
ne sapete più dei dottori.

Sì, va bene,

ma ti chiedo gentilmente
di non farmi la predica.

Mi ascolti, Eva? Smettila di farmi
la predica e di assillarmi.

No, non piacerebbe neanche a te.

Non lo so. Pronto? Eva? Non lo so,

ma forse non vuoi
più parlare con me.

Ho notato che ultimamente
risponde solo Virgil al telefono.

Va bene, faremo come vuoi tu.

Grazie.

E ringrazia il tuo caro marito
per i soldi.

Bene. Lasciami con la mia ulcera

e continua a parlare con Bianca,

criticandomi perché bevo.

Va bene, ma alla fine
io bevo a spese mie.

Mi ascolti, Eva?
Bevo a spese mie.

Ci sentiamo!

Tanti saluti!

Tanti saluti, sì.

Grazie tante!

Pronto, sì?

- Buonasera, signora.
- Sì, cosa c'è?

Mi hai lasciato
con le presine.

Aspetti un attimo,
signor Lazarescu.

Dove la devo mettere
in terrazzo? Ciao Romica!

- Dove devo metterla?
- Portala in terrazzo.

Portala in terrazzo e appoggiala
sulle tegole, vicino alla pianta.

- Buonasera.
- Buonasera, cara.

Smaranda, allacciati
le scarpe, per favore.

Cosa c'è,
non si sente tanto bene?

Mi scusi, signora Mihaela,

ho chiamato l'ambulanza,
ma finchè non arriva

potrebbe darmi, cioè,
prestarmi un Distonocalm?

Darò un'occhiata,
ma penso di non averne.

Ma se ha bevuto, il suo mal
di testa è dovuto a quello.

È ubriaco, si sente l'odore.

Signora,

la prego, sia gentile
e guardi. Gliele pagherò.

Dai, siamo seri.
Non si tratta di denaro.

Ho questo mal di testa
nelle tempie da prima di bere.

Mi dispiace, non abbiamo
antidolorifici forti,

perché non li compriamo.

Vado a cercare un Distonocalm.

Cosa c'è, Romica?

Di nuovo lo stomaco o
è passato al pancreas?

Smetti di bere, Romica.

Lascia perdere
la cazzo di bottiglia.

Smettila di bere o crollerai.

Ho vomitato 4 volte oggi,

dall'aspirina.

Non credo di sopportarlo
ancora, Sandu.

Cosa vuoi che ti porti?

Una pastiglia di metoclopramide
o del succo di cavolo?

Ho chiamato l'ambulanza e
ho pensato di prendere una pastiglia.

L'ambulanza di sabato?
Pensi che si disturbino?

Si fottano.

Ti rovinerebbero da quando hanno
aumentato i prezzi delle medicine.

Ti serve solo riposo, amico,

dormire e succo di cavolo.

Dammi il braccio.

Non essere teso,
se sei nervoso non passerà.

- Fa male, Sandu.
- Non essere testardo.

Come supponevo,
non ho il Distonocalm

ma le ho portato il Diclofenac.

Ma il Diclofenac
ce l'ho anche io.

Beh, non so cosa dire.

- Diamogliene subito una.
- Non aver fretta di dargliela.

Non va bene
per l'ulcera. Controlla.

Noi usiamo solo
prodotti omeopatici.

Allora, ti serve?

Non sono sicuro,
volevo un Distonocalm.

E gli dai un Diclofenac.

Sta vomitando da stamattina.

Non lo sapevo. Vado subito
a prendere la metoclopramide.

Avrebbe dovuto dirmi
che aveva la nausea.

Quando ho i postumi della sbronza,
mi massaggio le braccia

e sto di nuovo bene.
Cosa sta facendo?

Cazzo!

Miki!

Cosa?

Che diavolo fai,
cerchi di darci fuoco?

Aspetta, non spegnerlo.

Abbassalo e lascialo.

Dai, non si è bruciato.

Carino risolverla così.
Ne hai combinata un'altra!

Guarda la mia bruciatura.
Padella del cazzo!

Stai andando a prendere
quelle pastiglie?

Allora, Romica, tieni conto
di questi aspetti.

Uno:

la nausea è causata dal bere
e non fa bene per il tuo stomaco.

Due:

non bevi nel modo giusto,
mischi gli alcolici.

Smetti di mischiare
gli alcolici.

Accidenti, ma tu puzzi.

Che diavolo hai bevuto?
Veleno per topi?

Mi dai quella o cosa?

Queste non vanno bene
per te, con la tua ulcera...

Solo dopo che hai mangiato.

- Come stai, ragazzo?
- Buonasera.

Robert,

dì a tuo padre che mi serve
il trapano se ha finito.

Digli di portarlo giù, perché
mi serve quella cazzo di cosa.

- Ok, glielo dirò.
- Non dimenticarti.

Fantastico, devo chiedere
le mie stesse cose!

Allora, Romica,

una per adesso,

e l'altra per domani
mattina, col caffè.

Ma prima, fai un bagno caldo, mangia
qualcosa, poi prendi la pastiglia.

Ma entra in vasca, che sia
ben calda, altrimenti è inutile.

Forza, alzati. Forza.

Devi muoverti,
per smaltire l'alcol.

Ascolta, Sandu, mi sentivo bene
ed ora mi sento male.

Ti porto a letto.

Avevo questo dolore
allo stomaco dall'ulcera,

ed ora ho anche mal di testa.

Ora ho mal di stomaco
e mal di testa.

Piano, amico. Fatti accompagnare
dentro, per stenderti.

Piano, piano.

- Con calma.
- Ce la faccio.

Certo, certo.

Ancora una volta, la distrazione
porta alla morte sulle strade rumene.

Sulla 1, un autista di un mezzo
pesante si è addormentato,

e ha lasciato la sua corsia,
andando dall'altro lato della strada.

Ha sbattuto contro un bus pieno di
turisti, fuori dal resort Saftica.

L'impatto ha creato
un tamponamento a catena.

Finora ci sono 7 vittime e
29 persone in gravi condizioni.

Lo stai guardando
o è meglio spento?

No.

Senti, Sandu.

Quanto ci impiega un bonifico
ad arrivare a Targu Mures?

Non lo so.

- Un paio di giorni.
- È impossibile.

Alle poste mi hanno detto
che arriverà' domani.

Non è possibile.
Domani è domenica.

Vero.

Penso che dovresti
stenderti e dormire.

Non ho sonno.

Cosa sta facendo con quella
pastiglia, la sta fabbricando?

Oh, diamine, c'è ancora
l'odore dei peli del gatto qui.

Non dorme, signor ingegnere?

- Dai, dammi gli occhiali.
- Sì, bene. Così non li rompe.

Puoi portare un bicchiere d'acqua?

Guarda com'è sporco
e sono tutti così.

- Ne porto uno nostro pulito?
- E cos'altro, Miki?

Metti un po' d'acqua, così
possiamo dargli la pastiglia.

Oddio, dovresti essere
mandato a sfidare la morte.

Sai cosa dicono:

'Il mascara non ti aiuta,
se non sai parlare.'

'Non ti aiuta se
non ti sai comportare.'

Credo che il dolore
sia dovuto all'aspirina.

Ti piace la marmellata di cotogne?

Mi sento un po' debole.

Non stai meglio sdraiato?

Dopo una buona dormita,
sarai come nuovo.

Spostati un pochettino.

- Guarda com'è il tuo 'niente'.
- Cioè?

Avevi detto che
il mio dito era a posto.

Guardalo da vicino,
per vederlo meglio.

È già gonfio, non fare
finta di non vederlo.

Sì, sembra un po' gonfio.

Dai, alzati. Alzati.

Devi finire ciò che inizi.

Non devi lasciare
la padella e andare via,

perché, guarda,
mi hai rovinato le dita,

e hai bruciato la roba.

Non è bruciata, l'ho assaggiata.

Dai, alzati. Questa è per la nausea.
Tira fuori la lingua.

Ma non può prendere
il Diclofenac a stomaco vuoto.

- Dovrebbe mangiare prima.
- Cosa credi di fare?

Lasciaci in pace,
per gentilezza.

Lasciagli prendere la sua pastiglia.

Non ha effetto immediato,

ma non preoccuparti,
passerà in circa 20 minuti.

Tieni, porta
il bicchiere in cucina,

e vai a controllare la pentola,
così non avremo altre soprese.

Non preoccuparti,
ho spento il fuoco.

Perché non ti liberi
di questi gatti?

Tu perché non ti liberi di Miki?

- Cioè?
- Perché non ti liberi di tua moglie?

Perché, è la stessa cosa?

Non lo so, è la stessa cosa?

Questi gatti ti uccideranno
coi loro peli e le pulci.

Ricorda le mie parole.

Alla fine vedremo
chi ha ragione.

Che figo devi sentirti ora che
ti sei dimostrato uno stupido.

Dormono tutto il giorno e
lasciano peli dappertutto.

Senti che puzza che c'è qui.

Dovrei portargli
un po' di moussaka?

Non c'è niente nel suo frigo.

No, signora Mihaela, non lo faccia.

È molto saporito. L'ho fatto con
la carne di maiale, non col manzo.

Cosa c'è Miki, che cosa vuoi?

Non dovrebbe prendere la pastiglia?

E non ha niente da mangiare.
Roba cucinata, intendo.

E allora?

Pensavo di portargli
del moussaka,

così non prende la pastiglia
a stomaco vuoto.

Miki, andresti a controllare
la marmellata?

Va bene.

Vedi cosa ottengo
se la lascio parlare?

E tutti questi giornali...

Perché non li butti e pulisci?

Raccolgono solo polvere.

Romica,

non è un buon segno.

Dovresti chiamare l'ambulanza perché
sembra che hai vomitato sangue.

Aspetta.

Vieni, svelta.

Cosa c'è?

Guarda. Proprio come me
quando ho avuto la Malory-Weiss.

Sì.

Il tuo aveva più sangue.

E aveva dei pezzetti
di quelle salsicce.

- Sembra più acquoso.
- Sono succhi gastrici.

Ha macchiato le pantofole.

Vado a lavarle.

Cosa c'è?

- Dico di chiamare l'ambulanza.
- L'ha già chiamata lui.

L'hai chiamata, vero?

Questo lo so,

ma non sai che ci mettono
un'eternità a venire qui?

Romica, dov'è il telefono?

È in cucina.

Stia tranquillo, la Malory-Weiss
sembra peggio di ciò che è.

- È l'ulcera, signora Mihaela.
- Cosa sta dicendo?

È l'ulcera.

Certo, Sandu ha fatto un'endoscopia
e l'hanno cauterizzata.

Sì, è il mio dirimpettaio.

Sì, sì, è il mio dirimpettaio.

Circa 60. Veramente più di 60,
perché è più grande di me.

Allora, ha mal di testa,

e continua a vomitare sangue.

Sì, esatto, beve un po'.

Continuo a dirgli
che non deve...

Sì.

Arrivano a minuti, sono
in strada. L'ambulanza.

Forza, facciamo un passeggiata,
hai dormito abbastanza.

Vai a vedere chi è.

Non essere spaventato per
la Malory-Weiss, non è grave.

La cauterizzeranno
con l'endoscopia.

Ma sai com'è, te l'hanno
fatta per l'ulcera, no?

Il dolore si sta diffondendo.
Si sta diffondendo dall'ulcera.

È il signor Gelu,
ha portato il suo trapano.

Come stai Romica,
hai perso la bussola?

- Non ridere, non è divertente.
- Sì. Ha vomitato altro sangue.

Cos'è, è grave?

Cos'è, cos'è... è così.

È da ospedale?

No, è da festa di carnevale.

Sì, è grave, abbiamo
chiamato l'ambulanza.

- È ancora intero?
- Bravo, grazie per la fiducia.

Ho pensato che non
l'avrei più rivisto,

che l'avessi dato in pegno
al negozio dell'usato.

Prendilo e mettilo
sulla mia scrivania.

Stai qui col signor Lazarescu.
Verso la marmellata nei barattoli.

Dimmi, è confermata
la gita per gli alcolici?

Ho parlato col tipo,
ci aspetta sabato prossimo.

Partiamo sabato mattina
e torniamo entro sera.

E i doppi vetri?
Li prendi sempre?

Non credo. Magari la prossima primavera.

Dimmi, come va?

Fammi passare.
Devo andare in bagno.

Ce la fai?

Guarda come corre.

Chiama l'ambulanza,
digli di non venire,

Lazarescu è 'mente sana in corpo sano'.

Ho detto al tipo di conservare
del bianco e del rosso.

Grasa e Cabernet.

Non so cosa dire.
Sono a corto di soldi.

Sono 100 litri. 50 e 50.

Non lo so, ho speso molto
per patate e cetriolini.

Sono quasi al verde.

- Perché non chiedi a tuo figlio?
- Sua moglie sta per partorire.

Lui sta cercando lavoro.
Non può prestarmeli.

Pervertito figlio di puttana,
ora mi hai davvero fatto incazzare!

Aspetta che ti prenda.
Dove sei? Vieni qui.

Ti chiuderò quella bocca
in un attimo.

Entra qui.

Mai vista tanta sporcizia
come in questa casa.

Guarda lo sporco
su quei giornali.

Cosa ti aspetti da uno normale
se un'intellettuale vive coi suoi gatti?

Potrei prestarti dei soldi
fino a dopo Natale.

Sandu!

Senti quello che urla.

E sua figlia se ne fotte
e parte in America.

- In Canada.
- Cosa?

Bianca è andata in Canada.

America, Canada, fanculo a quella
stronza che lascia solo suo padre.

Che Dio mi perdoni.

Sono arrivati.

- Buonasera.
- Buonasera. Signor Lazarescu?

No, sono il vicino
che vi ha chiamato.

- Sterian.
- Buonasera.

- Buonasera.
- No, non è lui, è in bagno.

Dai, Romica, sbrigati,
l'ambulanza è qui.

Si sieda.

Beh, dovrei andarci da solo?

Prima, fammi risolvere
il problema di quest'uomo.

Allora sali quando hai finito.

- Sandu!
- Va bene. A dopo.

Dai, l'ambulanza è qui.

- Buonasera.
- Buonasera.

Cavoli, come sei finito là?

Sollevati, piano.

Piano, piano.

Riesci a muovere le gambe?

Va bene, non è successo niente.

Riesci a stare in piedi,
a camminare?

Ti ho chiamato.

Si è fatto male?

Si è fatto male
quando è caduto?

Buonasera, signora.

Sandu, aiutami, non riesco
a muovere le gambe.

Forza, venga su. Piano.

Fai vedere alla signora
che stai bene.

Le gambe vanno bene, signora.

È la pancia che mi fa male.

Lo stomaco e le tempie.

Tra un attimo vediamo
cosa c'è che non va.

Ha bevuto, vero?

Beh, sì, ho bevuto
circa un litro di alcolici.

Capisco.

- E cos'è che ha bevuto?
- Mastropol.

Come ha detto?

Mastropol.

E' un drink alcolico doppio
fatto da noi,

con caramello e una bustina di vaniglia.

- Non c'è roba chimica.
- Mastropol.

Ora le chiedo di restare fermo.

Calmo, respiri normalmente.

Non così, rilassi il petto.

Lo so, la stavo mettendo alla prova.

Sì?

Voleva vedere
se so fare il mio lavoro?

Lei ride...

10 su 6...

Piuttosto bassa.

Vede, questo è il Mastropol.

E ha bevuto tutto questo?

- Quanto ne ha bevuto?
- Abbastanza.

L'ha bevuto, perché vede,
non riesce a muovere le gambe.

Mi fa male l'operazione,
ecco perché vi ho chiamati.

Quale operazione?

Mi hanno operato di ulcera
duodenale perforata, infermiera.

- Ulcera perforata.
- Sì.

Le darò delle vitamine
col glucosio e starà meglio.

- Lazarescu Dante Remus.
- Lazarescu Dante Remus.

- 63 anni.
- 63 il mese prossimo, il 19 novembre.

Io non me ne intendo,
ma ha vomitato sangue,

ho pensato che potesse
essere dallo stomaco.

Sicuramente.

Avere problemi di salute e bere,
di certo porta a vomitare.

Io l'anno scorso ho avuto
la Malory-Weiss dal bere,

e l'hanno cauterizzata
con un'endoscopia.

È diverso.

Forse ha avuto un incidente.

- No, vomitavo per lo sforzo.
- Ho mal di stomaco, signora.

Mi fa male l'operazione e
sto vomitando da stamattina.

Ha vomitato e le fa male
lo stomaco?

Allora le do un antiacido.

Domani, intendo dire
quando starà meglio,

cioè dopodomani, lunedì,

vada a farsi vedere
dal medico che l'ha operata.

Sono stato operato 14 anni fa,
al Municipale, dal dottor Olteanu Vladimir.

Vero, l'ospedale Municipale.
Ora si chiama Universitario.

Vada da lui.

Mi fa male la testa,
nelle tempie.

- Le fa molto male?
- Da stamattina.

Da stamattina.

Allora le do anche
un antidolorifico.

L'ha già preso prima, vero?

Sì.

Tranquillo...

Non fa male.

Sono arrivati.

- Buonasera.
- Buonasera, signora.

Gli ho portato un po' di moussaka.

Che dici, lo metto nel frigo
o gliene do un po' adesso?

Signor Lazarescu, prova
a mangiarne un po'?

Ora lo lasci stare, per favore.

È mia moglie.

Lo tenga stretto, così. Prema.

Le ho fatto questa iniezione
perché ha bevuto.

- Le butto via.
- Sì, grazie.

Stava dicendo che
ha mal di stomaco.

Ha avuto sangue nelle feci?

Ho delle scariche.
Quasi come acqua.

- Oh, fa male. Sì.
- Qui?

- Qui fa male?
- Sì.

Non vede che mi hanno operato?
Non vede certe cose?

- Ok, ho capito.
- Calmati.

Mi scusi.

Ha notato altre tracce
di sangue?

O se le feci sono nere?

Non è melena,
signora, non insista.

Ho solo la diarrea e crampi.

Dice che non è melena.

Mangia regolarmente?

Mangio, sì. Affettai e formaggio.

Ha notato una perdita di peso
nell'ultima settimana o mese?

- Circa due buchi nella cintura.
- Come ha detto?

Sì, ho perso peso, circa
due buchi nella cintura.

Sì, ho capito.

- Qualcun altro vive con lei?
- No, vive da solo.

Vivo in un palazzo con tre gatti,
con vicini che non amano gli animali.

Come possiamo amarli
se hanno le pulci?

Dovrà venire con me per essere
visitato da uno specialista.

Le misuro la temperatura
e poi andiamo.

È mai stato da uno specialista del colon?

Il mio colon non ha niente.

Ok...

Vado in cucina
a fumare una sigaretta.

È permesso fumare?

Sì. Fumare, bere, tutti i vizi.

Verrebbe con me a fumare?

Sì, certo.

Non preoccuparti, passerà.

Porca miseria, sembra
la temperatura di un astronauta.

So che ha una sorella a Targu Mures

e una figlia, Bianca,
ma è emigrata in America.

E sua moglie?

No, sua moglie è morta
circa 10 anni fa.

- Capisco.
- 8 anni fa.

Aspetti un attimo.

Gli ho portato del moussaka.

Lei non potrebbe venire con noi?

Sarebbe più facile
se fosse accompagnato.

Non so, se me lo chiede
potrei anche venire.

Ma Sandu non sarà d'accordo.

Certo, è il nostro vicino.

Mi aiuterebbe
per l'accettazione.

Una cosa tra donne:

non sono contenta dell'amicizia
tra mio marito e Lazarescu.

Ha fatto iniziare a bere Sandu.

Prima che Lazarescu si trasferisse,
Sandu non toccava alcol.

Lazarescu gli insegnò a bere,
come fanno in Ungheria.

Ma Lazarescu non è
un nome ungherese.

No, è rumeno. Ma sua moglie,
Erji, era ungherese.

Un tipo arrogante.

Non siamo stati noi a farlo bere,

e guardi la sporcizia in cui vive,
con i gatti che sporcano le scale.

Dopotutto, viviamo in città.

- È vero.
- Certo che è vero.

Al quarto piano ce Dinescu.

Ha un figlio che suona il violino.
Ci sta facendo impazzire.

Ad un certo punto qualcuno deve
occuparsene e buttar via quei gatti.

Suo marito non verrebbe?

Scherza? Di sicuro non verrebbe.

Ma non so, dovrebbe
chiedere a lui.

La prego, non mi fraintenda.

Ogni tanto beviamo, ma a casa,
dove non ci vede nessuno.

E quando hai bisogno di aiuto,
non ti darebbe un centesimo.

Non perché non voglia,
ma perché non ha niente.

Ma che cos'ha?

Non saprei, sono solo
un'assistente.

Ma potrebbe essere grave.

Sembra un tumore al colon,

ma magari mi sbaglio.

Esatto. Anche sua moglie
è morta di cancro.

Non è necessario venire con noi,
ma sarebbe più facile per me.

In ogni caso, potrebbe
chiamare sua sorella,

per venire a trovarlo in ospedale.

Cosa c'è?

Chiede se potevamo andare con lei
per l'accettazione di Lazarescu.

- Solo uno di voi.
- Sì. Ho detto che non andresti.

Di solito è più facile per noi
quando il paziente è accompagnato.

- È grave?
- Sì, ha il cancro.

Ho detto solo che potrebbe.
Sicuramente lo terranno in ospedale.

Deve fare tutte le analisi,
una colonscopia, una biopsia.

- Dico solo che potrebbe essere.
- Da cosa? Dall'ulcera?

No, credo sia dal colon,

ma è meglio che lo veda un medico.

- Miki, dovrei andare con la signora?
- Non lo so.

Se trovano qualcosa e lo
ricoverano, torni a casa a piedi?

Non ho detto che avrei
chiamato sua sorella?

Pensavo fossimo d'accordo.

Sì, beh, mi dispiace.

Un attimo.

Grazie per lasciarmi
da sola di sabato sera.

Come va?

37 e 7, quasi 38.
Devo portarlo in ospedale.

Dobbiamo andare in ospedale,
signor Lazarescu.

Riesce a camminare
fino all'ambulanza?

Certo che sì.

Ma prima vorrei chiamare
mia sorella a Targu Mures.

- Se mi da il numero lo faccio io.
- Sì?

0265.

- 0265.
- 0265...

- Il prefisso...
- Sì.

- 263 545...
- Lo ripeta.

- 263.
- 545.

Grazie.

Ce la faccio.

- Mi aiuta a portarlo in macchina?
- Certo.

Si prenda un pigiama
e delle pantofole.

Allora gli serve
una borsa o qualcosa.

Pronto? Signora Eva?
Sono Miki Sterian.

- Cerchi di alzarsi. Vuole aiuto?
- No, grazie.

- Questa va bene?
- Certamente.

- Ti metti questo?
- Sì.

- Vuole aiuto? - No, grazie
- Non sforzarti. Ti aiuto io.

Sto chiamando per farle sapere...

L'ambulanza.

La signora Eva...

Pronto?

Mi stanno portando all'ospedale.

Non preoccuparti,
niente di grave.

Dai, non ti metterai
in macchina da sola di notte.

Posso parlarle un attimo?

Aspetta Eva, ti passo qualcuno.

Pronto? Buonasera, signora.

Sono un paramedico.
Mi chiamo Mioara Avram.

Sì, al pronto soccorso
del Santo Spirito, se sa dov'è.

Esatto.

Credo di sì.

Sì, credo che dovrebbe venire.

- Se viene domani va bene.
- Sei seduto sul vomito.

Se non sarà all'ospedale,
lo troverà a casa.

Sì, sì, grazie.
Buonasera. Arrivederci.

Cos'ha detto, viene?

Sì, sì, verrà domani.

- Allora è a posto.
- Certo che sì.

Se ha detto che viene, verrà.

Dai, piano, piano, piano.

Sì, senza fretta.

Dai, Romica, la signora
ti sta aspettando.

È incastrata. Ecco. Ecco fatto.

- Sandu, chiuderesti la porta?
- Sì, dov'è la chiave?

- Sul frigorifero.
- Ci penso io.

Dove saranno i gatti?

Li ho messi in camera.

Mi rovineranno i fiori,
faranno un macello.

- Attento alle scale!
- Quale chiave?

- La più piccola.
- Faccia attenzione, per favore.

- Appoggiati a me.
- Piano, non c'è fretta.

Ascolta, Sandu...

se mi ricoverano darai da
mangiare ai miei animali?

- Mirandolina, Nusu e Fritz.
- Sì, nessun problema.

- Mi permetta. - Non c'è bisogno.
- Lasci che l'aiuti.

Ossa, pesce, non pretendono molto.

Tranquillo, Romica,
gli darò da mangiare.

Piano, su.

- Solo se mi ricoverano.
- Va bene.

Sì, cosa c'è?

Mio marito lo sta portando giù,
così potete andare in ospedale.

Ti chiamo dopo,
ora devo lavorare.

Forza, mamma,
non sono Gianina.

Sì, ho capito, ciao.

- Dov'è la signora Mioara?
- Sta scendendo con mio marito.

Mi lasci, mi lasci,
ce la facciamo.

Piano adesso,
Romica, siamo arrivati.

- Io non salgo su questa.
- Cosa si aspettava, una Mazda?

Su, per favore, salga.

Ne abbiamo altre,
ma sono per le urgenze.

L'ulcera non è un'urgenza?
Mi risponda e poi salirò.

Crede che l'ulcera
non sia un'urgenza?

Mi levi le mani di dosso!
È cieco? Sandu!

Smettila di scherzare, Romica!
Cosa volevi, un elicottero?

La smetta, giovanotto!
Infermiera!

Per favore, è tardi e dobbiamo
correre all'ospedale.

Non mi metta in quella barella.
Ascolta, figliolo, mi siedo qui.

Sì, si sieda qui sopra.

- Non voglio stendermi sulla barella.
- Ti aiuto a sederti.

Forza, piano, piano. Ecco qui.

Non dev'essere così brusco.

Non è facile andare in ospedale.

- Invecchiamo tutti...
- Gli ho solo detto di sedersi.

Attento alla gamba.

Ho dimenticato di darti la borsa.
C'è il pigiama e le pantofole.

Che ci faccio qui, Sandu?

Non preoccuparti.
Non ti terranno molto. Fai il bravo.

Dai, caro, mi sto congelando.

Al pronto soccorso del Santo Spirito.

- Non si muovi da lì.
- Sto benissimo seduto qui.

Non è gentile spingere
le persone così. Non lo è.

Si siederebbe un po' più
avanti? Il suo alito puzza.

Capisco che fa il suo dovere,
ma non così rude.

Siamo solo un gruppo
di persone povere, signore.

Lo lasci guidare, si sieda bene.

Come si sente?

Lo sa quanto...
amo quei gatti?

Mi si stringe il cuore, ora che
ho dovuto lasciarli a casa.

Certo che lo capisco.

Si sente ancora male?

Mi sento un po' triste, signora.

Certo, la capisco.

Mia sorella ha un bassotto,

e si sente come lei.

Mi scusi, signora,

ha una sigaretta?

Stia seduto là.

Stiamo arrivando all'ospedale.

- Qui non si può fumare.
- Vorrei una sigaretta.

Non può fumare
in ambulanza, ha sentito?

Stiamo arrivando all'ospedale.

Vede che neanche
io sto fumando, e io fumo.

Fumo da... 30 anni ormai.

Cos'ha detto mia sorella,
quando viene?

Ha detto che sarà a Bucarest
domani mattina alle 6.00.

Mi scusi, signora...

ma...

non può capire quanto
sia difficile crescere un figlio.

Ha dei figli?

Ho solo una figlia.

Una ragazza, Bianca,
sposata a Toronto, in Canada.

Che bello.

Torino è in Italia, nonno.

Mi è entrato il freddo.

Sì, fa freddo.

Mia sorella non ne ha.

Eravamo in due.
Un maschio e una femmina.

Veramente è il contrario.
Io sono il più giovane.

Anch'io ho una sorella più piccola.

E tu, Leo? Voi siete fratelli, vero?

Sì. Io e Relu, che vive Germania.

Signora...

Mi scusi, ho un mal di testa terribile,

vorrei stendermi un po' qui.

È possibile?

- Le fa male la testa?
- Pensa che sia dovuto all'ulcera?

Questo mal di testa, intendo.

E non ho mangiato niente.

È psicosomatico,
signor Lazarescu.

Si rilassi, non ha dolore.
Le ho dato due antidolorifici.

Senti figliolo, posso stendermi
un po' qui dietro?

- Ti dispiace?
- Intende nella barella? - Sì.

Certo, si stenda. Ferma la macchina.

Sia paziente, signor Lazarescu.

Faccia piano.

Signor Lazarescu, siamo qui.
Forza, piano, si alzi.

- Forza, nonno, mi dia la mano.
- Attenzione, attenzione.

Riesce a camminare
o usiamo la barella?

- Prendo una sedia a rotelle?
- Mi dia la borsa.

Forza, vai a prendere la sedia a rotelle.

- Le fanno male le gambe?
- Mi fa male il rene destro.

Mi dia un documento, per favore.

Dai, aiutatemi a portarlo fuori.

- Andiamo.
- Piano, piano!

La gamba. Aspetti.

Piano, piano.

Sì, pronto?

Ci fate passare, per favore?

Ok, signora, si abbassi gli slip.

Ecco qui.

Colica addominale e cefalea.

Penso sia un tumore al colon.
L'addome è duro.

Davvero?

Che devo fare con lui, dottore?

Portalo laggiù.

Scusi, dottore...

Perché l'hanno portato qui
e non all'ospedale Fundeni?

Perché non al Fundeni?

Dev'essere diagnosticato da un esperto.
Io non faccio diagnosi.

Non ha detto qualcosa sul colon?

Si spogli, per favore.
Misuragli la pressione.

Aiuta il signore a spogliarsi.

- Le fa ancora male la pancia?
Adesso è dolorante? - Sì.

Pieghi la gamba.

Così. Anche l'altra.
La cintura. Testa a sinistra.

- Qui le fa male?
- No.

Ad essere sincero, ora è
la testa che è dolorante.

Espiri.

Ha bevuto un bel po'.

Raluca, fai una prescrizione alla signora.
Detralex per 10 giorni e Hemorzon.

Dottore, potrebbe essere la colite?

Pensavo di essere io il dottore.

Ehi, ehi, cosa c'è? Si comporti
bene o mi farà arrabbiare.

Prenda la ricetta e vada a casa.

Dottore...

che dobbiamo fare con lui?
Lo mandiamo al Panduri?

- Gli hai dato la papaverina?
- Sì.

- L'ecografia che dice?
- La faccio adesso.

Si levi di torno. Com'è?

Ha bevuto.

Questo non ci piace.

Ha festeggiato qualcosa?

O beve solo per il gusto di farlo?

- L'ha portato lei?
- Sì.

Perché qui e non al Fundeni?

Dica, compare,

l'ha vista uno specialista del colon?

Dottore, sono stato operato
14 anni fa di ulcera.

E perché beve se è stato
operato di ulcera?

Guarda la cicatrice che ha,

ma non gliene importa.

- Fuma?
- Sì.

Bene, continui così!

Niente.

Ha mai fatto una colonscopia?

Ho problemi allo stomaco.
Ho l'ulcera.

No, compare.

Ha problemi di testa.

Forse è il colon, dottore.

Fa male, vero?

Hai visto la misura
del suo fegato?

Un giorno il suo fegato
le esploderà dal bere. Ha capito?

Da quando lei fa diagnosi?

Ha un metodo segreto di cui
non sono a conoscenza?

Usa la bioenergia?

Vede lo Spirito Santo?

Il gatto le ha mangiato la lingua?

Ho detto solo che
potrebbe essere il colon.

Ora ci insegna il nostro lavoro.

Perché l'ha portato qui?
Il corridoio è pieno di gente.

Ecco come siamo finiti nella merda,
occupandoci degli affari degli altri.

Dottore, mi fa male la testa.

Allora perché beve?

Smetta di bere se non vuole
che le faccia male.

- Mi fa male da stamattina.
- Allora non beva di sera.

- Per favore, non mi parli così.
- Stia buono.

- Non penso di averla sentita bene.
- Per favore, stia fermo.

Non si vergogna?
A chi crede di parlare?

La faccio a pezzi con la sua ulcera.

Butta l'alcol in gola, e poi viene
da me per essere guarito.

Un'intera equipe le salva
il culo e la opera di ulcera,

e lei va a casa e si ubriaca.

Le ho causato questo?
L'ulcera gliel'ho provocata io?

L'ospedale è pieno
di gente come lei,

che annega il cervello nell'alcol
e maltratta la moglie e i figli.

Chiudi la porta. Ci hanno
preso per una discoteca?

Cosa state facendo?
Perché state irrompendo qui?

La prego, stia fermo,
l'esame non è finito.

- Non ho mai maltrattato mia figlia.
- Va bene, ma non si vesta.

Perché non state qui? Cosa c'è,
devo mandarvi a chiamare?

Cos'è questa confusione?

Se non fate silenzio
vi butto fuori tutti.

Quanto ti ci vuole per una ricetta?

Non farmi cominciare anche con te.

Firmi qui.

Scusi, lei era occupato.

Guardi cos'ha portato qui.

Perché si è vestito? Ha freddo?
Si stenda, non ho finito.

Prende in giro anche gli altri pazienti,
quelli con problemi gravi, come quello là.

Silvia, dagli il glucosio.

- Gli ha dato qualcosa.
- Il glucosio e un antidolorifico.

Dagli un analgesico e delle vitamine.

Fate spazio. Spostatevi.

- Cosa abbiamo qui?
- Due gravemente feriti.

Paziente, 20 anni,
trauma cerebrale.

- Pressione 14 su 9.
- Dia un'occhiata, dottore.

Silvia!

Chiama il dottor Kelemen
e il dottor Tutui. Svelta.

Come ti chiami?
Riesci a parlare?

Riesci a parlare?

Come sta?

Anisocoria sinistra.

Chiama la radiologia.

Come va?

- Dov'è successa questa tragedia?
- Questi qui? A Saftica.

Penso ci siano almeno 20 morti.

- Devo andare. Buonsera, signora.
- Ciao.

Fate passare!

Come si sente? La testa
le fa ancora male?

Stia fermo, non si muova.

Mi fa male la testa, dottore.

Molto bene, significa
che ne ha una.

Ha dato un'occhiata a quelli?
Quelle sono emergenze.

- Dottore, può venire un attimo?
- Aspetta un attimo, cara.

Ha vomitato sangue?
Ha la melena?

- No, non ho la diarrea.
- Non le ho chiesto quello.

Sollevi le mani.

Stronzate, sta bene.
Smetta di bere.

Non gliene frega niente degli altri.
E io dovrei fregarmene di lei.

Dammi la sua cartella.

È suo dovere,
è pagato per questo.

Che cosa?

È mio dovere?

Le ho messo la bottiglia
in mano, porco?

L'ho portata a bere?

Chi le ha detto
che siamo ben pagati?

Perché l'hanno portata in barella?

Perché, se può usare le sue gambe?
Si alzi e cammini se riesce.

Io non ho bisogno del vostro
aiuto. Ce la faccio da solo.

- Guardalo.
- Piano, signor Lazarescu.

E ci stava facendo la predica.

Ha visto come
l'ha ridotto l'alcol?

Si è fatto male,
signor Lazarescu?

Chiama qualcuno
per portarlo via.

Costica!

Farebbe meglio a vestirsi.

Levamelo dai piedi.

Dottore, non c'è niente
nell'ecografia.

Della sabbia renale,
ma entro i limiti.

- Hai scritto la sua ricetta?
- Sì.

Allora mandalo a casa,
cosa stai aspettando?

Ha il fegato ingrossato,

dovrebbe portarlo
all'ospedale Fundeni.

Non credo sia epatite.

No, è meglio che lo porti all'ospedale
Floreasca o all'Universitario.

Gli serve una TAC al fegato.

L'avrei tenuto qui,
ma vede quanta gente c'è.

Fai in fretta con la sedia.

Piano.

- Ti serve aiuto?
- No, va bene. Piano.

- Sta bene? Resti là.
- Sì.

Attento alla testa,
sto chiudendo la portiera.

Allora?

Abbiamo questi due,
ma ce n'erano altri.

Non credo ci siano
altri sopravvissuti.

Hanno bloccato
anche la strada.

Non hai detto che si son
scontrati all'usicta per Snagov?

No, è successo sul ponte a Saftica.

Non c'era ragione di girare
a destra per Snagov.

Hanno spaccato anche il guardrail.

Metà dei nostri mezzi sono là.
C'erano dei bambini.

- Buonasera, signora Mioara.
- Ciao, Misu.

Mi hanno ucciso con le loro prediche.

E il nostro nonno ubriaco
non riesce a stare zitto.

- E l'incidente?
- Beh, che cosa?

Erano diretti a Brasov, si son
schiantati sul ponte, a Saftica.

Forse uno scoppio
della ruota anteriore.

Penso andassero
a più di 100 km/h.

Poveri, stavano andando in vacanza.

Non lo so. Credo che
la metà siano morti.

Siamo arrivati terzi sulla scena,
e abbiamo preso gli ultimi vivi.

- Vedi com'è la vita?
- Come sta il suo paziente?

Secondo il dottor Ardelean
è un sospetto di cirrosi.

Non è quello coinvolto
nello scandalo dei medicinali?

No, quello si chiama Aldea.
Sandu Aldea.

Pensavo si chiamasse Ardelean.

- Andiamo all'Universitario.
- A fare che? Il posto è pieno.

La maggior parte
dei feriti sono là.

Stiamo andando
per una TAC. Spostati.

Se fossi stato là a sentire
quella gente gemere sotto quel bus...

Stia fermo, signor Lazarescu.

Andiamo all'ospedale Universitario
per fare delle analisi, ok?

Andiamo.

Ciao, Misu.

Salve, signora. A presto.

Ascolta, stai attenta
con Leo, è uno stallone.

Mi fa male la bile e
non ho pillole con me.

- Hai provato il tè alla calendula?
- Rallenta, per favore, rallenta.

Che è successo,
signor Lazarescu?

Non portatemi a casa, signora,
mi sento molto male.

Io mi chiamo Mioara,
signor Lazarescu.

E lui si chiama Leonard.

Sì, bello...

Sentite... Qualcuno mi porti
all'ospedale, sto male.

Si calmi, stiamo andando all'ospedale.

- Signora Mioara.
- Sì?

La testa mi si spacca dal dolore.
Portatemi all'ospedale.

L'ospedale, l'ospedale,
stiamo andando là.

Su, signor Lazarescu,
non faccia il bambino.

Mia sorella sarà gentile
con lei quando arriverà.

Adesso non pensi
a sua sorella, ok?

Nonno, siamo quasi arrivati.

Tra 5 minuti saremo lì.
Guardi, siamo al Parlamento.

Vi chiedo scusa se vi
ho causato problemi all'ospedale.

Che cosa?

Vi chiedo scusa se vi
ho causato problemi coi dottori.

Lasci perdere, siamo abituati.

Ma all'Universitario,
cerchi di stare più attento.

- Sì.
- Potrebbero avere meno pazienza.

Sì, ha ragione, ho perso
la pazienza, mi dispiace.

Lo so, ma capisce che ha bevuto,
e potrebbero rimandarla a casa.

Ma non è dovere del medico
prendersi cura del paziente?

Sì? E qual'è il dovere del paziente?

Cioè, io la sto portando con l'ambulanza
ma lei non deve comportarsi bene?

Vedi?

Ora sta zitto.

Accosta, accosta. Ha vomitato.

Aspetta, siamo in mezzo all'incrocio.

- Guarda che ha fatto.
- Cos'ha fatto?

Dammi i fazzoletti.

Vede cosa succede se si agita?

Guardi cos'ha fatto.

Lo tenga in bocca.

Tutto bene?

Infermiera, mi scusi,

lei ha dei figli?

- Cosa?
- Ha dei figli?

Oddio, a lei piace chiaccherare.
Sì, ho un figlio e una figlia.

La femmina ha 18 anni
e il maschio 27. Che altro?

- Sono grandi, ha figli grandi.
- Sì, sì.

Mi scusi, infermiera.

Quanti anni ha?

Non sono più così
giovane. Ho 55 anni.

- 55?
- Sì.

55 a settembre.

A settembre? Proprio
come Virgil, mio cognato,

solo che lui ne ha 68.

Quando a settembre?

Il primo di settembre.

Lui o il 21 o il 27.

Su, nonno, siamo in albergo.

La chirurgia? Per l'incidente?

Venite dall'incidente a Saftica?

- Abbiamo un altro caso.
- Siamo stati mandati per delle analisi.

Se non è per l'incidente
andate altrove, siamo pieni.

Ci hanno mandati
dal Santo Spirito per analisi.

Senta, signora. Non c'è nessuno
per occuparsi di voi. Capito?

Davvero.

Vi ho detto di portarlo giù?
Rimettetelo su e andate via.

Perché mi stai seguendo?

Hai un paziente.

Venite da Saftica?

- Cosa facciamo?
- Aspettiamo e vediamo.

La chirurgia è piena.

Non c'è posto al primo piano, né al secondo.
Né dalla mamma, né dal papà.

- Non restiamo, andiamo al Fundeni.
- Allora andate. Che aspettate?

Non sono stato
abbastanza chiaro?

Dobbiamo fare solo una TAC.

Quale TAC, signora?
Mi dia la cartella.

Cosa dovrei fare adesso?

Tu!

Vieni qui.

Porta questo in medicina.

Forza, autista, il tempo vola.

- Fuori, svelti.
- Sposta l'ambulanza, ok?

E pulisci questo vomito, per favore.

Ora la colpa è mia.

Stia fermo, nonno, non si agiti...

Muoversi, muoversi, muoversi.

Ci fate passare?

Grazie.

Piano, piano, piano, piano.

- Aspettate fuori, prego.
- Per l'emoglobina.

- Aspetto qui in corridoio.
- Sì, sì.

Leo.

- Perché non entri?
- Mi ha detto di aspettare.

Può entrare, signora,
vedo che ha un urgenza.

Dico di far entrare
prima la signora.

Certo, signora, entri pure.

- Entrate.
- Grazie.

- Come si sente, signor Remus?
- Mi fa male la testa, le tempie...

È la sbornia, perché ha bevuto?

Portatelo dentro.

Può camminare? Solo due passi.

Ci provo.

Si sieda qui.

Stia seduto, eh?

Sarò qui, vicino alle panche.

Mi guardi.

- Non mi piace ciò che vedo.
- Sto vomitando da stamane.

- Ha vomitato stamattina?
- No, da stamattina, di continuo.

Controlleremo subito.

Ma prima, prendiamo
il sangue per le analisi.

Lo aiuti a spogliarsi.

Stia seduto.

Hai registrato
quello dell'ambulanza?

Allora fai emoglobina,
proteine e transaminasi.

E mettigli un catetere.

- Gli serve una TAC, dottore.
- Anche la canottiera.

Stai venendo?

Guarda.

È stato operato di ulcera.

Posso?

Userò anche questo braccio.

Ah, questo bere. Non
ne avete mai abbastanza!

Perché beve se è
stato operato di ulcera?

Hai preso abbastanza sangue?
Voglio anche uno ionogramma.

Su, pieghi le gambe.

- La destra è più lenta?
- Sì.

Giri la testa.

- Qui niente.
- Il bere non mi compromette.

- Cos'ha detto?
- Talvolta non compromette.

Non capisco.
Cosa non compromette?

L'ho palpato a casa e
aveva l'addome duro.

Ho pensato fosse il colon.

Non è il colon, è il fegato.

Guardi il suo colorito,
il problema è il fegato.

- Ha vomitato sangue?
- No, signora.

- Le fa male qui, vero?
- Non si avvicini.

Che mi dice delle feci nere?
Sa, la melena.

Dico che son cose
che non vorrebbe prendersi.

Senza scherzi.

Ha la melena? Sì o no?

No.

Non è lo stomaco.

Ho detto che
mi fa male la testa.

Può trattenere il suo nervoso
con me? La prego.

Non so per la TAC. Siete arrivati
nel momento sbagliato.

Invece di aspettare che si liberi qui,
vi conviene andare al Filaret.

- Le dica che mi fa male la testa.
- Cosa? Le fa male la testa?

Veramente siamo andati a
prenderlo pensando alla meningite.

Non penso. Guardi quella luce.

Le da fastidio?

- No.
- Non le da fastidio.

Dov'è esattamente il dolore?

Qui, nelle tempie.

- Qui?
- Sì.

- Anche qui?
- Sì.

Sollevi le mani.

Che cattive che siete voi donne.

Stia fermo, mi guardi
e non si muova.

Stringa le mie mani.

Più forte, più forte.

- Con la destra è al massimo?
- Sì.

Lo può rivestire.

- Chiama Popescu dalla neurologia.
- Subito.

Tra un attimo mi occupo di lei.

Pronto, Dragos?
Puoi venire, per favore?

Sì, è urgente.

Un uomo di 62 anni.

Dai, sii serio.

Non posso parlare.

Non posso.

Forse. Se mi porti le rose.

Ti aspetto.

Fatemi vedere.

- Gli devo mettere il giubbotto?
- No.

Si stenda laggiù. Un neurologo
sta venendo a visitarla.

Iniziamo con l'elettrocardiogramma,
signora Sandu.

Per cominciare,

ha un'ipertrofia
ventricolare sinistra,

che significa che
ha la pressione alta.

Non è grave, ma deve stare
attenta a non fare sforzi.

Visto? Glielo dica lei, dottoressa,
perché a me non mi ascolta.

Ha anche un principio
di calcificazione all'aorta.

La porterò via,
ma prima dev'essere visitato.

Le prescrivo una cura,
e vorrei che la facesse.

Dovrebbe comunicarla
anche al suo medico.

Niente più sale, grassi,
sforzi, caffè e alcol.

Con questi deve smettere.
Faccia una dieta e si riposi.

Vogliamo andare in una Spa.
Andrebbe bene per lei?

Certo. Riposo non significa
nessuna attività.

Festegiamo 40 anni di matrimonio e
volevamo andare in un posto speciale.

Congratulazioni.

Allora, chi è il colpevole?

Mi hai portato le rose?

- No, ma ti ho portato una mela.
- Grazie.

Andiamo a vedere.

Questo è al posto
di 'Ti amo, io non più'.

Eccolo qui. Gli fa male la testa,
e sta iniziando una paresi destra.

Ha anche una specie
di disartria, ma beve.

Per la TAC ci vogliono
tre ore, è piena.

Comunque, il pronto soccorso
è diventato un mattatoio.

Il fegato è gonfio e dolorante,
gli serve decisamente una TAC.

Sono d'accordo, ma tra tre ore.

- Mi dica il suo nome, per favore.
- Lazarescu Dante Remus.

- Lazarescu Dan...?
- Lazarescu Dante Remus.

Cosa c'è, signor Lazarescu,
cosa c'è che non va?

Mi fa male la testa
da stamane.

Le fa male la testa
da stamane?

- Si è fatto male?
- L'ho trovato nella vasca.

Non ha fatto male,
sono scivolato in bagno.

Non si è fatto male?

Ripeta dopo di me:

Trentatre trentini
entrarono a Trento.

Trentatre trentini entrarono...

- Dica arancia!
- Arancia.

- Sente la stessa cosa qui?
- Sì.

Le chiedo di seguire il mio dito.

Con la vista...

Giù.

- Vede bene o vede doppio?
- Bene.

Rilassi la palpebra.

Buonanotte, dovreste
prendere un taxi.

Ora, porti l'indice sinistro
alla punta del naso, come me.

Ora, con l'indice destro.

Mi stringa le mani,
per favore.

Sollevi le mani.

Chiuda gli occhi.

Ora riapra gli occhi.

Adesso sollevi le ginocchia.
Entrambe allo stesso tempo.

Ora.

Forza, si alzi,
facciamo un paio di passi.

- Non penso che ce la faccia.
- Su, signor Remus, ce la fa.

Va bene. Si stenda.

Mi dica, cos'ha
fatto stamattima?

Mi sono svegliato alle 6...

- Mi son svegliato col mal di testa.
- Si è svegliato col mal di testa?

- Ha bevuto qualcosa?
- Ho preso un Distonocalm.

Sabato mattina sono andato...

al mercato per cambiare dei semi.

Per cambiare dei semi?
Quali semi?

Un uomo, invece delle mammole,
mi ha venduto erba.

E son tornato per riavere i soldi.

Era un uomo coi baffi.

Sì?

Cos'è questo?

Cioè?

Cos'è, come si chiama?

Lo sta chiedendo a me?

Come si chiama l'oggetto
che ho al polso?

Se lo sa, perché lo chiede?
È l'orario.

Questa cos'è?

Una scrittura.

- Ha detto che l'ha trovato in bagno?
- Sì.

Quando sono arrivata, il suo vicino
lo stava tirando fuori dalla vasca.

Beh, non so cosa fare.

Mi serve sicuramente una TAC.

Potrebbe essere un'ematoma,
ma potrebbe essere anche altro.

Siamo stati mandati dal Santo Spirito
per esami del sangue e una TAC.

Beh, vi hanno mandato per
niente, la radiologia è piena.

Non c'è modo di fare
una TAC entro tre ore.

E anche se si libera,
la neurochirurgia è piena.

Lavorano giorno e notte,
come una centrale elettrica.

Potrebbe avere qualcosa
per cui dev'essere operato.

Un coagulo di sangue
da rimuovere.

Ha capito cos'ho detto?

Ha capito?

L'emocromo di Lazarescu.
Per le transaminasi ci vorrà un po'.

Grazie.

Ecco.

Gli serve una TAC per sapere
di cosa stiamo parlando.

E temo che non possa aspettare.

Lo dovrebbe portare al Filaret.

Hanno sia la radiologia
che la neurochirurgia.

Guarda qui.

Guarda i valori del potassio...

e della glicemia.

È tutto.

Lo porti al Filaret.

Non perdete tempo.

Le fa male?

Dragos, io chiamo la radiologia.

Dopotutto, sono
solo pochi minuti.

Chiamali.

Aspetti un attimo.
Controllo la radiologia.

Non sono un codardo, signora.

- Cosa dice?
- Non ho paura degli interventi.

L'operazione è molto semplice.
È come l'appendicite.

Io son stato operato di ulcera.

Non ho paura.

È stato operato di ulcera?
Allora è anche più facile.

Le bombe hanno colpito il negozio.

Le bombe? Tiri fuori
la lingua, per favore.

È stato in guerra?

Nel '44, gli americani
bombardarono Ploiesti,

Bucarest... e Brazi.

Noi eravamo a Brazi.

Io e Evelina sopravvivemmo.

Passamelo.

Pronto, dottor Johnny.

Dai, fai uno sforzo.
Ci serve una TAC veloce.

E dopo quelle?

Cranica ed epatica.

E se ti dicessi che è lo zio
di mia suocera, mi aiuteresti?

Lo faccio per Gina.

Sembra un'ematoma, ma
potrebbe essere una neoplasia.

Sei il migliore. Grazie.

- Breslasu.
- Dai, è un brav'uomo.

È a posto.

Correte in radiologia, dite al dottor Breslasu
che vi mando io, Dragos Popescu.

Il paziente si è addormentato.

Cosa sta facendo, signora Bubulina?
Cosa aspetta?

Sì, mi serve un Colebil,
mi fa male il fegato.

Ce l'avete?

Ragazzi, su, ho un lavoro per voi.

Dottore? Una telefonata per lei.

Sì.

Sì, arrivo subito.

Ti lascio, mio amor.
Il dovere mi chiama.

Non vai in radiologia
con la signora?

- No, ho un'urgenza.
- Sì, ma comunque...

Se ho un'urgenza,
vuol dire che non ho tempo.

Sa dov'è la radiologia?

Ma non lo ricoverate?

Non credo.

Se ha un'ematoma,
deve portarlo al Filaret.

Qui le sale operatorie sono
piene dall'incidente a Saftica.

Magari si liberano.

Non sfidi la sorte, ok?

- Devo andare, arrivederci.
- Arrivederci.

- Il tuo timbro.
- Il mio timbro e la penna.

Muovetevi e state attenti a non
perdere i paramedici per strada.

Si è svegliato. Buongiorno.

- 19 novembre, scorpione?
- Sì. Come mio fratello.

Non c'è bisogno di aspettare
gli altri esami. Sono irrilevanti.

La TAC è al quarto piano, i ragazzi
vi indicheranno la strada.

Chi è il prossimo? Avanti.

Arrivederci.

- Dove sta andando? Stia fermo.
- Non posso alzarmi.

È quello che sto dicendo.

Sa dove siamo?

Andiamo a fare una TAC,
per vedere se la testa sta bene.

C'è qualcosa di particolare
in lei, signora...

Ok, stia fermo e tranquillo.

- Hai ancora bisogno di me?
- No, vai.

Sta venendo con Virgil?

Ripeta?

Sta venendo con Virgil?

- Accidenti. Chi è Virgil?
- Virgil Muscalu.

Non lo so, signor Lazarescu,
non capisco cosa sta dicendo.

- Il secondo marito di Eva.
- Il secondo marito? Non capisco.

Con l'intercity o l'espresso?

Oddio, cos'ho fatto di male?

Se continua a parlare
le taglio la lingua.

- Mariana.
- Cosa stai facendo, ragazza? Baci.

Lavori o sei venuta
a vedermi in azione?

Che fortuna che sei qui.

- Mi aiuteresti ad inserire un paziente?
Sono con lui dalle 10. - Un attimo.

- Ma non lavoravi alla risonanza?
- No, ho sempre lavorato qui.

Per favore, non si muova.

- Dì, com'è la storia?
- L'ho portato per una TAC.

Il dottor Dragos Popescu
ha parlato col medico.

Sì? Allora vado a dirglielo.

Prendi anche questo.

Andrà tutto bene.

- Si vedrà dalla TAC.
- C'è mia moglie là dentro.

Mariana!

Stai zitta, ragazza.

Hai ricevuto l'invito da Doina?

Come ti sembra la festa
all'Intercontinental Hotel?

- Costosa. Non posso permettermela.
- Ma vedi la fortuna della figlia?

Sai, il padre del genero è un senatore.

Un pezzo grosso, che affare.

Ammettilo, non è male.

Ora devi farti i capelli, vero?

Capelli? Il vestito
non è ancora pronto.

Guarda che occhiaie.

- Guarda se becchi un pesce grosso.
- Sta' zitta, sono sposata.

E tuo figlio, quando si sposa?

Non lo so.
È la sua famiglia, la sua vita.

Se gli piace la convivenza,
sono affari suoi.

Beh, fin quando si amano...
è come essere sposati.

Ma non riesco a vedere spesso
mia nipote come vorrei.

Non hai idea di quanto
io sia diversa da sua madre.

Sei bellissima, cara.
Dimmi, cosa fai?

- Dimmi, cosa fai?
- Cosa faccio... sono a dieta ferrea.

Non hai detto che
sei una donna sposata?

Non dire niente,
il mio uomo è il lattaio.

Niente a che fare con te, allora.
Pensavo fossi una femminista.

- Ci può aprire, signorina?
- Tra un attimo, aspetta.

Forza, ragazzi.

Devi fidarti,
andrà tutto bene.

Entrate.

Buonasera.

Allora, lei è lo zio
del genero di Dragos?

- Ha fatto gli esami?
- Sì, eccoli.

Il signore ha alzato
il gomito stanotte.

Noi sicuramente abbiamo
stappato uno Sauvignon.

- Come ha detto che si chiama?
- Lazarescu Dante Remus.

Ancora, per favore, e col cuore.

- Lazarescu Dante Remus.
- Lazarescu Dante Remus.

Mi dia il modulo
per registrarlo.

Ha un nome importante, zio Lazarescu.

Ora le faremo una bella TAC.
È contento?

Allora, qui c'è qualcosa di rotto
e c'è qualcosa anche qui.

Le analisi dicono questo, vede?

Sarà veloce,
evitiamo il contrasto,

e avremo un'immagine
del fegato e una della testa.

Tenga questo.

Dica, signor Dante,
le fa male ora?

La mia pancia mi ha
gonfiato la schiena.

- Come ha detto? Cos'ha detto?
- Gli fa male lo stomaco.

L'abbiamo trovato con la nausea.
Sta dicendo che ha mal di testa.

Il vicino che l'ha trovato
ha detto che ha vomitato sangue.

Forse erano bucce di pomodoro.

No, ha detto che era molto sangue.

- Definisca molto sangue.
- E' quello che ha detto.

- Mettetelo sullo scivolo.
- Sì, dottore.

Piano, nonno, non si preoccupi,
non succederà niente.

Ha del metallo?
La collanina può tenerla.

Ha delle monete in tasca?

Abbassiamo un po' la cinta, sì?

Puoi aiutarmi a farlo ricoverare?

Aspetta che finisca
la TAC, poi vediamo.

Mi permetta.

Mi serve qualcosa da lei.

Non si muova, o l'immagine
verrà offuscata, ok?

Se le viene in mente qualcosa da dire,
parli al microfono.

- Mi dia quello.
- Quale?

- Questo.
- Ho freddo.

E cosa vuole che faccia?
Faccia una corsetta per riscaldarsi.

Dice che gli ha dato
il glucosio. Sì?

Sì, era debole e confuso.
Gli ho dato anche un analgesico.

E se è un edema cerebrovascolare?

Ma l'hanno fatto
anche al Santo Spirito.

Beh, quello cambia tutto.
Diamogliene altre quattro.

- Dottore, se l'è fatta addosso.
- Mi serve il bagno.

- Bravo nonno, alla sua salute.
- Mi serve il bagno, signorina.

Non si sforzi, o potrebbe
anche cagarsi addosso.

Voglio che mi dia...

Nonno, si è pisciato addosso.

Prenderemo l'immagine
e dopo si cambia, ok?

- Voglio il pigiama.
- Lasci stare il pigiama.

Prima l'immagine e poi il pigiama.

- Voglio il pigiama.
- Nonno, stia attento.

Andremo in bagno, ma prima
dobbiamo prendere l'immagine.

Assistente, voglio lavarmi, sono...

- Ha qualcosa da dargli?
- Sì, ho il suo pigiama.

Voglio andare in bagno.
Voglio lavarmi.

Vieni qui e aiuta la signora
a cambiarlo e tutto.

Voglio andare in bagno...

- Piano.
- Piano, piano.

Le gambe.

- Cos'ha fatto, si è pisciato?
- Mi fanno male, piano.

- Cos'è quello sulle gambe?
- Perché non ha detto delle vene varicose?

- Voleva farci una sorpresa?
- Piano.

Si faccia togliere i pantaloni bagnati.

Non si vergogni, non è il primo.

Piano con la gamba.

Sollevi la gamba.
Stia attento.

Scusi.

Smetta di lamentarsi
come una vecchietta.

- Ecco, mettetelo in piedi.
- Aspettate, ragazzi.

Un attimo, dottore.

- Ah, queste mani. Pronti.
- Sopra.

Attenti alla testa.

Piano...

Pronto, dottore.

Pronti, nonno, è soddisfatto?
Vede, è fatta.

Ha fatto la pipì, l'hanno cambiata
e le hanno messo il pigiama.

Non ci vorrà molto.

E se sente qualcos'altro,
la prego, trattenga.

Ci vorrà poco. Dai, Mariana.

- Sta perdendo i documenti.
- Non sono miei.

Sono del signor Lazarescu.

Ok, tenga gli occhi
chiusi e stia fermo.

Era da queste parti,
ma non la trovo...

Eccola.

La più grande,
se non ti dispiace.

Hai un sacco di stracci.

Mariana, tesoro, portami
un altro frappuccino.

- E uno per la signora del 911.
- Lei è molto gentile.

- Niente zucchero?
- Niente, niente.

Cos'ha detto?

Signor Lazarescu?

Se si muove, rovina l'immagine.

Iniziamo a contare. Stia pronto!

6, 5, 4, 3, 2, 1, 0.

Iniziamo dalla testa e
finiamo a Stalingrado.

Il suo caffè. dottore.

Quella alla testa è finita.

Se prende anticoagulanti per
le varicose, eparina, Sintrom,

è morto.

Non morto.
Morto e sepolto.

Ci siamo.

Mariana, posiziona il signore
per la TAC addominale.

Abbiamo finito con la testa.

La facciamo all'addome
e poi abbiamo finito.

Ha sentito cos'ho detto?

Signore?

Signore?

Ah, mi ha spaventato.
Si è addormentato.

Dai, aiutami a sollevarlo.
Ci alziamo un pochino.

Va tutto bene?

Abbiamo quasi finito.

Ok, ci stendiamo lentamente.

Lentamente...

Lentamente.

Tenga le mani dietro la testa.

Anche l'altra.

Tienilo, tienilo, è debole.

Le leghiamo un po', va bene?

Chiuda gli occhi.

E si scopre che il buon
dottore aveva ragione.

Questa neoplasia è roba
da Discovery Channel.

Merita una fotografia, no?

Sorridi un po'?

Anche io ho pensato
che avesse un cancro.

Direi che è meglio che
giochi a fare il dottore,

e pensi a controllare il glucosio.

Stavo scherzando.

Nel modo in cui si presenta
il signor Lazarescu,

gli avrebbe potuto
iniettare la marmellata.

Sta morendo, povero nonno.

L'immagine ci metterà un po'.

- Mariana, fallo uscire.
- Sì.

- Infermiera?
- Sì, dottore.

Aspetti gli scan e lo porti in neuro
per operarlo in testa, ok?

- Va bene.
- Ok?

Sì, dottore, ho capito.
In neurochirurgia.

Mariana, c'è un paziente
che attende. Mariana!

Sì, arrivo subito.

Lo porti subito al Floreasca,
al Bagdasar, scelga lei,

e lo faccia operare
immediatamente.

- Che cos'è?
- Non le hanno dato un biglietto giù?

- Sì, per il Filaret.
- Ottimo, lo porti al Filaret.

- È dall'incidente?
- Che cosa?

Il signore viene
dall'incidente al bus?

Non lo so, mi hanno mandato
dal pronto soccorso.

- Dev'essere operato subito.
- Non può tenerlo qui, dottore?

Se gli avete dato un pigiama,
non potete dargli anche un letto?

- Sì, dottore, non possiamo aiutarla?
- Guardale. Mi hanno circondato.

Dove lo metto? Lo sai che
la neurochirurgia è piena?

È piena fino all'orlo. Lo porti al
Filaret, per operargli l'ematoma,

così potrà morire a casa di cancro.

La prego, dottore!

Non fare la stupida!
Pensi che non lo terrei, se potessi?

Hai sentito che è un'urgenza?
Dev'essere operato subito.

Dove lo portiamo, dottore?

Ditegli che è un'ematoma subdurale
con pressione intracranica.

Questa me la devi.

- Se si risolve.
- Se si risolve? Me la devi, punto.

Quanto?

E l'altra?

Ho capito, grazie.

Brutte notizie, assistente.

Tutte e due le sale sono occupate
fino alle 10 del mattino.

Vai a sistemarlo per una cervicale.

Se vuole, posso portarlo
direttamente al crematorio.

Tanto continua
a dire che ha freddo.

La neurochirurgia è piena.
Finito, tempo scaduto.

Su, mi dia questi da firmare,
timbrare, è tutto in ordine.

Sto girando con lui tutta la notte.

Esagera un po', la notte
è ancora giovane.

Pensavo che se parlava con
la neurochirurgia si poteva risolvere.

Non si risolve.

Dovrebbe andare o
potrebbe morire per strada.

Piacere di averla conosciuta.
Attenta a non rovinarli.

Mi dispiace, ciao.

Buona fortuna.

Da questa parte, Mioara.

Stia seduto tranquillo.
Ecco perché si sente male.

Se pensa di dover
vomitare, me lo dica.

Prima, chiaccheravamo
delle sue sofferenze.

Tu, figlio di puttana!

Cosa sta dicendo?

Non lo capisco.

Le medicine, 500.000,

la visita, altri 500 per il consulto,
la TAC 2 milioni.

Il ricovero, il letto, i pasti,
altri soldi. Cosa credi?

- Ho sete.
- Sta evitando la domanda.

C'è anche l'ambulanza, la benzina,
il servizio, le mance e tutto il resto.

- E noi guadagniamo meno di zero.
- Ho sete, ragazzi.

Ancora il mio fegato.

Immagina il conducente del bus.

Che sfortuna.

Alla fine ci sono solo 11 morti.

Aspetta, ho dell'acqua qui.

- Bene. Dammela.
- Sì.

Non hai mai pensato di sposarti?
Ti piace essere single?

Non parlarmene, ho divorziato
un anno e mezzo fa.

Non dirmelo. Eri sposato?

Sì, e ho una figlia di due anni.

Non posso crederci.

Siete una generazione
così incasinata.

Tu sei già divorziato,

mio figlio ha un figlio ma
non si è ancora sposato.

Che roba!

Ce la caviamo.

Anche mio figlio
ha una figlia, Mihaela.

Io la chiamo Mica.

Chi avrebbe mai detto
che eri stato sposato?

Vedi.

- Come si chiama tua figlia?
- Geanina.

Geanina.

Che bel nome.

Anche lei è bellissima.
La piccolina più tenera di sempre.

Ha gli occhi castani come me.

Spero che non ci rimanga male,

ma non è un bene che
hai divorziato da tua moglie.

Per la bambina, intendo.

- Buonasera.
- Buonasera era 8 ore fa.

Ho portato un paziente
dall'Universitario.

Portatelo dentro. Avanti.

Sai cosa mi son
scordata di dirti?

Aspetti, torna subito.

Stia calma, tra un attimo
avremo finito.

Che cos'ha?

Ha un'ematoma subdurale,
per la neurochirurgia.

Mi dia la cartella.

- Si è bagnato.
- Lo so. Stiamo correndo dalle 10.

Si è fatto addosso.
Allora, cos'è successo?

Non la capisco.
Corina, hai finito là?

- Controlla la pressione.
- Immediatamente.

Si è pisciato addosso.

Dai, piano. Non andiamo di fretta.

- Ha la mano fredda.
- Ho la mano fredda?

Arriviamo dall'Universitario.

Sono assediati dall'incidente là.
Ci hanno mandati qui.

Ha vomitato e ha mal di testa.

Non sarebbe stato
meglio ricoverarlo là?

Non penso potessero. Hanno
solo una sala di neurochirurgia.

E sarà stata occupata.

- Hanno due sale operatorie.
- Io ne conosco solo una.

L'avrebbero dovuto mandare
al Bagdasar, che è specializzato.

Esatto. L'avrebbe dovuto sapere.

Va operato immediatamente.

Signor Lazarescu,
riesce a sentirmi?

Sa dove si trova?

Mi guardi.

Segua la penna.

Segua questa penna.

Sì.

Guardi com'è messo. Quando
ha cominciato ad essere confuso?

Questo è già il terzo ospedale.

Al Santo Spirito hanno detto che era ubriaco,
all'Universitario dopo la TAC ci hanno mandato qui.

Dove abita?

- Mures...
- Abita a Bucarest?

La signora del pronto soccorso...

Non possiamo
stabilire un dialogo.

Ha anche una neoplasia al fegato.
Ha bisogno subito dell'intervento.

- Le secca che do uno sguardo?
- No, ma i risultati sono là e...

Perché se le secca, dovrò chiederle
di farmi fare il mio lavoro

e di aspettare fuori. Va bene?

Mi scusi, dottoressa,
ma sono le 3.20,

facciamo il servizio con
l'ambulanza e ci sono altri pazienti...

- Il polso è a 110.
- Perché è sorpresa? È nuova?

Non sa che negli ospedali
c'è da aspettare?

- No, non lo so.
- Assistente, vada a legare il bagno.

Ci lavoro da 16 anni,
se ha importanza.

- Dottore, lo devo preparare?
- Sì.

Di che tipo di cancro
stiamo parlando?

Ha fatto una biopsia?

Anomalie strutturali.
Sa cosa sono?

Conosce la terminologia del settore?

La biopsia ci dirà
se è cancro o no.

Grazie, specializzanda. Mi insegni
la medicina, abbiamo tutta la notte.

Ho prurito alle spalle.

Buon Dio, gli esami sono chiari.
Controlli la sua cartella.

Mi lasci spiegare una cosa.
Sono le 3 e siamo stanchi anche noi.

Lei fa il suo lavoro,
e noi il nostro.

Non mi faccia la paternale.

Posso passare?

- Si sente meglio?
- Sì, molto meglio.

- Chi è con lei?
- Mio cognato.

Ora suo cognato
può portarla a casa, ok?

- Signorina, possiamo sbrigarci?
- Non ha altro da fare?

Ci pensi. Ha registrato i suoi dati?

L'infermiera la sta
aspettando per registrarlo.

- Vedo che vuole soddisfare il suo ego.
- La ricetta è pronta?

Come può parlami così?
Ho un figlio della sua età.

Mi risparmi la predica.
Pensate tutti di saperne di più.

Qualcuno ha un caricabatterie
del Nokia?

Che cos'è quest'odore?
Aprite la finestra.

- Signorina Corina, apra la finestra.
- È bloccata, dottore.

- E non vi da fastidio?
- Sì, ma cosa posso farci?

- Cosa facciamo con questo?
- Ha un'ematoma subdurale.

È lui che puzza. Non potevano
lavarlo all'Universitario?

L'ha fatta in ambulanza,
venendo qui.

Da come appare,
è da operare d'urgenza.

Alziamoci, lentamente.
Non c'è fretta.

Laura, che cellulare hai? Nokia?

- Come questo?
- Sì.

Mi dai la batteria per un minuto?

Mia moglie sta viaggiando
col bambino, devo svegliarla

così non dimentica
di scendere dal treno.

- Può usare questo.
- No, solo la batteria.

- Va bene, davvero.
- Ok, farò una telefonata veloce.

L'assistente ci ha fatto la predica.

Ho detto solo che
dev'essere operato.

E chi lo decide?
Lei o lo specialista?

- Il dottore all'Universitario...
- Quindi uno specialista.

Sì, l'ha detto il dottor Breslasu.

E che medico è
il dottor Breslasu?

Uno specialista.

Il suo documento.

Nessun servizio.
Posso riprovare dopo?

- Certo.
- Grazie.

- Chi c'è con lui?
- Io.

No, signora, ha qualcuno?
Una moglie, una sorella, un'amante?

Ha una sorella che
sta arrivando da Targu Mures.

Quindi non c'è nessuno.
Stia attento.

Così.

Vengo qui così
può seguirmi meglio.

Mi chiamo Mirica e sono
il neurochirurgo di guardia.

Mi lasci spiegare. Secondo la TAC,
ha un'ematoma subdurale.

Questo causa i vomiti
e il mal di testa.

- La testa fa male dall'ulcera.
- Sì, fa male, ma per l'ematoma.

È normale, sebbene i vomiti
possano essere causati dal fegato.

Ho mal di pancia e
mal di testa, signore.

Aspetti. La posizione è buona,
ma smetta di muoversi e parlare.

Non è in coma,
non è addormentato.

Si sente un po' assonnato.
Anche io. Sono le 3.35.

- Ha dei parenti?
- Ho l'ulcera.

Le ho detto che ha una sorella.
Dev'essere operato d'urgenza.

Ha la disartria. Me l'ha detto
il dottor Breslasu.

E guardi, ha anche un'emiparesi.

Incredibile, no? Pensavo che
la dottoressa stesse esagerando,

ma non mostra alcun rispetto.

Ho solo detto che dobbiamo fare
in fretta. Siamo in giro dalle 10.

Non mi dica!

Dovrebbe imparare a stare al suo
posto e a farci fare il nostro lavoro.

Ma lei mi ha detto
di starne fuori, signorina.

Qui siamo tutti staff medico.

No, siamo staff medico con
diverse qualifiche, assistente.

Lei non insegna le procedure
a me, un dottore.

Questa si chiama insolenza.

E da questo momento,
se vuole rimanere,

le chiedo di tenere la bocca chiusa.

Oppure può aspettare
in corridoio.

Timbri la registrazione e vado.

Cosa ha detto?

Se me la timbra, vado.

Pensavo fosse il medico
a decidere anche quello.

Devo ripetermi di nuovo:

assistente, o decide di stare zitta
e mi lascia fare il mio lavoro,

o esce e va in corridoio.

Allora, ha un'ematoma subdurale
che necessita di essere operato.

Porta una liberatoria.

Lo compili, per favore.

Dobbiamo operare quest'ematoma,
per farlo mi serve una sua firma,

per farlo mi serve una sua firma,
che è d'accordo ad assumersi i rischi.

- Ora, sa cos'è un'ematoma?
- Sì, ho un'ecchimosi.

- Cosa?
- Un'ecchimosi.

Esatto.

È un vaso rotto che sanguina tra
la dura madre e l'aracnoide.

Crea una pressione,
preme sul tronco cerebrale.

E qui interveniamo noi.
Se non lo facciamo, è mortale.

- Noi interveniamo...
- Dottore, scusi, attento al trolley.

Sì. Faccia attenzione.

L'intervento non è privo di rischi
ed è mio dovere informarla.

Ci sono colleghi che agiscono
diversamente, ma non credo sia giusto.

Il paziente dev'essere
informato correttamente.

Sì, è un problema di mortalità.

Oh, sia serio.
Si muore di appendicite?

È come l'appendicite.

Esiste il rischio di rimanere
paralizzati. È vero.

Di perdere l'uso delle gambe.

Io non voglio rimanere
paralizzato, qui.

Chi ha detto che rimarrà
paralizzato? Mi ascolta?

C'è il rischio.

Ecco perché il paziente deve firmare.

- Devo andare a...
- No. Faccia attenzione.

Lei ha bevuto. Puzza di alcol.
È caduto, ha sbattuto la testa

e ha un'ematoma.

Noi lo leveremo, ma per fare
questo mi serve il suo consenso.

Lo ripeta, non l'ho sentita.

Per Natale... devo andare...
da Bianca.

Stia tranquillo che
a Natale non ci arriva.

Senta, noi entriamo in sala operatoria,
ma prima mi serve la sua firma.

Viene Eva con suo marito.

Faccia un po' di attenzione.
Mi ascolti.

Se ne occupa lei,

deve firmare un foglio.
Dammi il modulo.

Firmi questo, così la posso operare.

Appoggialo su qualcosa.

Mi ha capito?

Deve firmare un modulo.

Signor Lazarescu, questo
è un modulo di consenso. Vede?

L'ho compilato a suo nome.

Ora lei deve firmarlo per essere
d'accordo ad essere operato.

Dai, la aiuto. Prenda la penna
e firmi, così la possono operare.

No, non voglio
rimanere paralizzato...

- Non rimarrà paralizzato, firmi qui.
- Firmi, signor Lazarescu.

...da Evelina a Capodanno.

Signor Lazarescu, firma?

Che facciamo, dottore?

Firma così posso operarla o no?

Dottore, non riesce a firmare.
Non riesce neanche a tenere la penna.

Infrangiamo la legge, assistente?
Guardatela, mi vuole in galera.

Se lo opero senza consenso
e muore, vado dritto in galera.

Dai, firmi, la ricoveriamo,
la ripuliamo,

la operiamo e domani
è come nuovo.

- No.
- No, cosa?

Voglio una medicina da prendere
a casa, dalla farmacia.

Lei è afasico e ha la disartria,
non sa cosa sta dicendo.

Vuole andare a casa?

Verrebbe a casa mia?

Si calmi, non la forziamo.
Se non vuole firmare, non firmi.

- Avete registrato il ricovero?
- Sì.

Lo mandiamo a casa, scrivi:
"il paziente rifiuta l'intervento".

Deve firmare il paziente, non lei.

Non vede che non vuole?

- Sul mio registro, intendo.
- Sul serio?

E se firma ma non è nelle sue
facoltà mentali, la firma è inutile.

Meglio che ammetta che
non vuole operarlo e lo porto via.

- Portarlo dove?
- All'ospedale Bagdasar.

O di nuovo all'Universitario,
credo non sia più pieno.

Scusi signora, credo di sapere
quando un paziente è confuso o no.

Ora sta discutendo
anche col dottore.

O sa una cosa?

Lo porti in ambulanza,
guidi per circa un'ora,

lui entra in coma e
poi lo porti per l'intervento.

Non serve più la firma o i parenti.

Adesso non ha firmato,
quindi non posso operarlo.

Visto che è così brava in legge,
gli trovi l'ospedale appropriato.

Non ha firmato il modulo,
quindi io non ho responsabilità.

Oppure vada al Bagdasar
e trovi un dottore...

che lo operi senza aver firmato.

Ma se le muore in ambulanza,
sarà responsabilità sua.

Non voglio.

- Cos'è che non vuole?
- Non voglio.

Assistente, lo porti via da qui.

Quando decide cosa vuole,
sarò qui in servizio.

Chiamate un inserviente
per portarlo via.

Perché mi fissa? Andate al Bagdasar.
Addio e buon viaggio.

Andiamo, signor Lazarescu.

Andiamo al Bagdasar.

Vado giù a prendere un croissant.

- Vuoi qualcosa?
- No, grazie.

- Non puzza più tanto.
- Non ho sentito.

Cos'hai detto?

Ho detto che non ho sentito.

Non si sente più la puzza.

Ci fa passare?

Aspetta. Vado coi documenti.

Buongiorno.

- Ho portato un paziente.
- Parli con la capo infermiera.

I documenti.

Si è sporcato.

Arriviamo dal Filaret.

Possiamo portarlo dentro?

Come state?

Come stiamo?

Occupati, con tutta quella
confusione dell'incidente,

ma adesso è passato.

Cosa gli avete fatto mangiare
per puzzare così tanto?

- È ubriaco?
- Oh, povero, si è sporcato.

Sì, deve essere pulito.

Prima lo deve vedere
il dottor Zamfir.

Cosa stai dicendo?

Mi faccia vedere quello.

Ha un'ematoma subdurale,
dev'essere operato.

Solo un attimo.

Qui c'è la TAC, dottoressa.

È un coagulo, capo?

Sì, signora Marioara.
Un coagulo nel cervello.

Non è così grave, no?

No, ma potrebbe esserlo.

È piuttosto grave,

ma è quest'ombra nel fegato
che è più grave.

E ho paura che nessuno
lo possa operare.

Come si chiama?

Lazare...

Ripeta, per favore.

Va bene.

Lazarescu Dante Remus. Sì.

Non l'avevo capito.

Perché non l'hanno
tenuto al Filaret?

Non ha voluto firmare.
Non ha voluto essere operato.

Ma penso ci sia scritto.

Sì, l'ho letto,

ma non penso che il signor
Lazarescu Dante Remus abbia capito.

Non credo abbia capito
cosa gli si chiedeva.

Non mi dica che è arrivato
in questo stato per strada.

Sono 10 minuti,
a quest'ora di notte.

Ci è voluto di più, signora.

Portarlo fuori, metterlo
in ambulanza e arrivare qui,

poi la strada vicino al fiume,
ci è voluta circa mezz'ora.

Lei è l'autista.

- Sì.
- Piacere di conoscerla.

Si sieda là e si riposi un po'.

No, grazie, resto qui.

- Lo manda in neurologia?
- Sì, certo. L'hai registrato?

- Ha qualcuno?
- Sì, una sorella.

Eva... Arriverà domani da
Targu Mures. Cioè, oggi alle 6.

Non ha nessuno.

Non capisco perché
non l'hanno tenuto al Filaret.

Gli ha mostrato i risultati della TAC,
o li ha tenuti per se stessa?

Certo che glieli ho mostrati,
ma il paziente non era d'accordo.

Non si preoccupi, nessuno
gli chiederà più il permesso.

Segnalo un Glasgow 8,
chiama la chirurgia.

Perché è così calmo?

Il turno è quasi finito.

Abbiamo avuto la nostra dose
quotidiana di drogati, ubriachi e feriti,

non si preoccupi.

Sì, aspetta.

Sì, pronto. Passami Anghel.

Abbiamo avuto anche
quelli dell'incidente al bus.

Giornata pesante.

Hai finito con la signora,
così può andare?

Signora Marioara, chiami i ragazzi
per portarlo in sala pre-operatoria.

Dottore, le mando un'ematoma
subdurale. Arriva dal Filaret.

- È con qualcuno?
- Ha una sorella.

Ha una sorella che arriverà
da Targu Mures alle 6.

Ha una sorella che arriverà
da Targu Mures.

Sì, è piuttosto grave.
Ho scritto che è incosciente.

Subito.

62 anni.

Non so se è alcolizzato,
ma sicuramente beve.

Temporale sinistro.

Adesso, certo. Se non lo mando
ora, non lo mando per niente.

Posso avere un timbro su questo?

Non trovo il timbro.

Eccolo.

- Grazie.
- Portatelo in sala.

Signora Marioara,
lo accompagni, lo pulisca,

e lo rasi per l'intervento.

Quando è pronto, lo porti
e lo mandi dal dottor Anghel.

Capito? Forza, svelti.

Grazie, buonasera.

Aspettate!

Guardate come sono fusa.
Portate questi ad Anghel.

Dove sta andando? Qui ha finito.

Hanno preso la nostra barella.

Lo lasciamo in sala, prendiamo
la barella e ce ne andiamo.

Non abbiamo barelle?

Le nostre sono su e
una è in sala operatoria.

Solo per portarlo su.

Non ci vorrà molto. Lo portiamo
su e scendiamo subito.

Non dimenticare i documenti.

- Mi fate passare?
- Sì.

Ci siamo.

La opereranno per curarla.

Stia tranquillo, non si muova.

Così.

Mettetelo là.

Attenti alla testa.

Questi sono i vestiti
del signor Lazarescu.

Tolgo il coprimaterasso e andiamo.

Signora Marioara,

gli tagli i capelli e gli rasi la testa,
più in fretta possibile.

Sì.

Dio, che giornata abbiamo avuto
con quell'incidente del bus.

- Ce la fai?
- Sì.

Questa gente, che guida senza
preoccuparsi degli altri.

- Sì, ha ragione.
- Sono fuori a fumare.

Di 14 persone, solo 3 sono fuori pericolo.

Buon Dio!

Era come in guerra.

Come il terremoto del '77.

L'autista è sopravvissuto?

Non lo so, come potevo
sapere chi era l'autista?

Altri due giorni come questo
e ricoverano anche me.

Andiamo, signora Mioara, ho finito.

Va bene, buonasera,
buon lavoro.

Attenzione alle gambe,
ha le vene varicose.

I miei omaggi.

Che ha combinato, nonno?

Guardi le sue gambe.

Piano.

Piano, piano.

Dagli un lenzuolo.

Dammi l'alcol.

Ecco qui...

È pronto.

Virgil!

Vieni a prenderlo e
portalo da Anghel!

Non posso restare ancora qui con lui.