All language subtitles for Bill Evans Time Remembered (2015) [720p] [WEBRip] [YTS.MX]-italian

Sono arrivato alla conclusione

che il mio compito è di occuparmi
di musica.

Anche se lo dovessi fare
in un armadio...

Perché se davvero sarà così,

qualcuno arriverà ad aprirla la porta
di quell'armadio

e dirà, "Ehi, ti stavamo cercando,"
capisci?

La gente è interessata in chi fosse.
>>Bassista<<

Che tipo di persona fosse?

Un miracolo se lo sapessi...
Davvero.

Ma tutta l'informazione

che davvero conta sta nella musica.

Faceva uscire un suono
cosi' particolare dal piano.

Il suo suono, okay?
>>Pianista<<

Ed era bello.

Bello e profondo,

e credo fosse davvero in grado
di esprimere il suo stato d'animo

attraverso il piano.

Che poi è ciò
che si cerca di fare tutti.

La cosa più importante
che mi insegnò

fu quella di ricercare soltanto
la verità e la bellezza.

Quello era Bill.

Conosceva la sua destinazione,

ed era il jazz,

senza ombra di dubbio.
>>Cognata<<

Vai in autobus, in aereo,
in macchina, in treno..

Vai!

New York, New York.
>>Vocalista<<

Una così bella città
che l'hanno dovuta chiamare due volte.

New York, New York,

ciò che chiamano
una città fuori dalla norma.

Già, se non sfondi a New York,

Non ce la farai da nessun'altra parte.

Quindi dove arrivano tutti a provarci?

Proprio qui.

Era forse alla fine dell'anno 1954

o inizio 1955, dove qualcuno mi disse,

che quel Jerry Wald
stesse accettando provini.

Quindi decisi di andarci per vedere
se ci fosse un'opportunità.

>>Batterista<<

E quando arrivai lì,
Bill Evans suonava il pianoforte.

Stava facendo un provino,
e sentii qualcuno dire:

"Quelo è Bill Evans.

"Viene da Plainfield, New Jersey.

Pare sia un grande".

E mi misi ad ascoltare e dissi:
"Wow, lo è davvero.

È fantastico. Mi piace"...

Dissi:
"Spero di passare il provino

e spero lo passi anche lui,
mi piacerebbe molto suonare con lui".

E così andò.

Passammo entrambi,

ed è così che ci siamo conosciuti.

Il mio primo anno a New York,
>>Voce di Bill Evans<<

vivevo in un appartamento
da $75 al mese.

Lavoravo tre sere la settimana,
lontano, fino a Brooklyn,

per arrivarci ci volevano tre
metropolitane,

lavoravo là tre sere suonando
musica di società per $55.

Ero nel mio piccolo
appartamento sulla 83esima Strada,

ci stavano giusto il mio piano
e il letto,

si lavorava alla creazione
in quell'appartamento.

Credo quelli furono
i tre o quattro anni

più produttivi della mia vita.

Sì, questo era il suo appartamentino.
>>Pianista<<

Il piano era qui.

e quella è la finestra.

Sta guardando fuori
versto la West End Avenue.

Ed era un casino.

La finestra era piena di giornali
fino al soffitto,

e c'era un sentiero che arrivava
al lavandino e al frigorifero.

Diventammo dei grandi amici.

Eravamo... passavamo
molto tempo insieme.

Suonammo con Tony Scott,
lui suonava il clarinetto.

Tony Scott ammirava molto
il lavoro di Bill.

Ovunque volesse andare con un assolo,
lui diceva: "Vai",

e Bill diceva: "ci sono". Capisci?
>>Pianista<<

Voglio fare crescere la mia musica
dal basso verso l'alto,

pezzo per pezzo.
>>Voce di Bill Evans<<

E voglio trovare una ragione

per la quale riesca ad arrivare
a me stesso in ogni nota suoanta.

Non l'ho mai sentito fare
un errore di armonia.

Mai.

Non una nota sbagliata.

Bill era in grado di suonare di tutto.

Lui... gli si poteva mettere ogni
tipo di musica davanti.

Era in grado di leggerla...
musica classica, o qualsiasi altro.

Aveva le palle.

Suonava il piano da quando
aveva quattro o cinque anni.

>>MOLTO PRESTO<<

Mio fratello aveva due anni in più.

Iniziò a suo suonare il piano
prima di me.

Papà suonava e Bill
seduto sotto il piano,

così affascinato dal suono.
>>Figlia di Harry<<

Si perdeva nella musica
fin da bambino.

Tchaikovsky, Stravinsky.

Non ricordo nessuno
che non fosse russo,

al fonografo.

Mi madre era cresciuta
in una chiesa russa.

A cena si cantava,

molta musica russa.

Mi mia madre ci prese una pila spartiti
di vecchia musica.

E dopo ogni cena,

mi sedevo con quella pila di spartiti,

e me li guardavo,

e quello che non riuscivo a leggere
lo mettevo via per dopo.

E all'età di nove anni,
sapevo leggere bene a prima vista.

Bill amava Harry, e Harry ammirava Bill.
>>Bassista e amico<<

Erano molto affiatati.
Erano davvero fratelli affiatati.

Mio padre diceva: "Dovrai passare
sul mio corpo,

prima che tu ti permetta
di fare del male a mio fratello".

Mio fratello mi rese molto aggressivo,

non mi facevo
mettere sotto da nessuno,

perché mi picchiava
e si litigava spesso.

Devono avere avuto momenti difficili
con i propri genitori.

Mio nonno beveva.

Era molto crudele
verso mia nonna.

Era come se riuscissero ad abbracciarsi
e rimanere in piedi,

quando non lo potevano fare i genitori.

Quando ci penso ora,

non so che persona
sarei diventata,

Se non fosse per...
Se non fosse stato per lui.

Ho iniziato ad appassionarmi
di Jazz intorno ai 13 anni,

è lì che iniziai ad ascoltarlo.

C'era Earl Hines.

E Nat Cole, che per me fu
un grande pianista jazz.

A parte tutti gli arrangiatori
e tutti i fiati

e tutti gli altri
che si potrebbero menzionare,

sai, centinaia.

Entrai a far parte
della banda musicale delle superiori,

quindi iniziai praticamente
a suonare jazz fin dagli inizi,

ed avevo 13, 14, 15 anni.

Si era praticamente in mezzo alla guerra
in quei momenti,

e mio padre cercava buoni musicisti

per la sua banda.

Qui c'è Bill Evans.
Io... questo è Connie Atkinson.

imparai molto sul campo,

e poi iniziai ad imparare molto
sui cambiamenti,

le armoniche ed il resto...

come si costruiva una nota in armonia.

Mi ricordo la prima volta
che suonammo "Tuxedo Junction,"

e mi ricordo che misi
un suono blues,

e fu così eccitante
azzardare qualcosa di mio

che non era nello spartito.

Lavorava come un pazzo.

Bill si esercitava almeno un'ora e mezza
>>Pianista e amico<<

prima di andare a scuola,

e suonava sempre.

La prossima fermata
sarà Netherwood,

Fanwood, Westfield,
Cranford, Roselle...

La realtà è che è tutto un'infinita
serie di doveri.

Il lavorare tre, quattro
ore a notte

mentre si è alle superiori
aspettando i treni di notte

da solo nelle stazioni.

Iniziai a suonare con musicisti più
grandi di me nel centro di Jersey,

un gruppo con Buddy Valentino
alla guida.

Bill Evans suonò con Buddy Valentino...
>>Leader del gruppo<<

- Esatto.
- E...

Lo incontrai lì.

Russ Locandro,
un sassofonista,

trovò un lavoretto
in un posto chiamato Idle Hour

a West Point Pleasant, New Jersey.

Eravamo noi tre...
Io, Bill e Connie..

Il suono del piano di Bill
era un piacere.

Infatti, la maggior parte degli
arrangiamenti erano sua idea.

Forse mi sbaglio.

Un piacere.

Si stava già facendo sentire.

Molto, molto ritmico, il fraseggio.

La caratteristica principale al
Southeastern erano i classici.

>>NEL 1946 BILL INIZIÒ
A STUDIARE MUSICA

AL COLLEGE SOUTHEASTERN IN HAMMOND, LOUISIANA.<<

Bill suonava Gershwin,
>>Professore<<

Rachmaninov, Villa-Lobos.

Suonava con tanta leggerezza.

Si esprimeva in modo molto naturale.

Bill suonava sempre...
>>amico<<

si alzava al mattino
e si metteva al piano.

Si metteva nella sala prove
nell'edificio di musica,

e suonava per ore.

Lo sentivo ogni volta.

Camminava in fondo corridoio,
bussava alla porta,

e diceva: "Porta le spazzole".
>>Batterista e amico<<

E io le prendevo goffamente
e lo seguivo.

Usava sedersi nella sala prove,

e creava.... Era incredibile...

Quando andò al Southeastern,
ci andò

per lavorare sul suo jazz.

C'era un insegnante di piano lì,
Gretchen McGee,

che ci insegnava teoria.

Gretchen McGee,
era una gran brava insegnante.

Le devo davvero molto.

Harry andò al Southeastern,

e mentre Bill
era uno studente modello,

Harry voleva divertirsi,
mi capisci?

E la maggior parte delle volte
dormiva durante le lezioni...

Erano diversi come il giorno
e la notte.

Bill, alto, così introverso.

Harry, basso, socievole..

Bill era bello, pulito, elegante.
>>Scrittrice<<

Anche con gli occhiali,
era un gran bel ragazzo..

Bill era un bravo ragazzo
e le ragazze andavano pazze per lui.

Gli ultimi due anni qui,
furono forse...

anzi, senza dubbio,
gli anni più felici della mia vita.

Jazz è la cosa più importante
e centrale nella mia vita.

>>DOPO L'UNIVERSITÀ
BILL PASSÒ DUE ANNI<<

>>CON LA QUINTA BANDA DELL'ESERCITO
AMERICANO A FORT SHERIDAN, ILLINOIS.<<

Poi mi trasferii a New York,
e presi un appartamento.

In quel momento
feci un patto con me stesso.

Se il mondo non mi avesse mostrato,

- che, capisci, in qualche modo...
-Che qualcosa stesse accadendo, sì.

Quindi mi ci dedicai fino ai 30 anni.

>>NEW YORK CITY, 1955<<

Facciamo un applauso a Miles Davis
e il Quintetto.

Signore e Signori,

che ne dite di un grande
applauso per Art Blakey?

Grazie a tutti!

Trovò Miles a Birdland,

o suonò qui a Birdland,

alla Half Note con i Five Spot.

Credo di averlo sentito per la prima
volta qui.

Sonny Clark.

John Coltrane.

Tutti questi ragazzi,
e le loro creazioni

erano davvero una forza.
>>Pittore<<

Ci erano arrivati.

Mi raccontarono la verità.
Mi mostrarono la verità.

Suonavano la loro verità.

Sono cresciuto nel periodo
dell'hard bop,

ed il mio primo vero eroe
al piano fu Horace Silver. >>Poeta<<

L'assolo di Horace Silver
in "Soft Winds".

Amavo Bud Powell.

Bud Powell entrava
e faceva i numeri.

Non importava quanto
potesse suonare come Bud Powell.

Alla fine doveva suonare
come Bill Evans.

In quel periodo io e Tony Scott
vivevamo insieme,

e venne Bill a trovarci
e si mise a suonare,

e io iniziai a registrarlo,

e ne uscì un bel lavoro,

e pensai,
"Chissà se Orrin Keepnews

potrebbe essere interessato
a Bill Evans".

Mundell aveva una cassetta demo,

che fece suonare al telefono.

Quella fu la prima volta
che sentii Bill Evans.

Bill stava lavorando in questi
piccoli club al centro della città,

e mi fermai in uno
di questi posti

ed iniziai ad ascoltare il Sig. Evans.

Era... Era...

come se schiaffeggiasse il piano.

Si faceva sentire
e suonava alla grande.

E sembrava fosse nel mezzo
>>chitarrista<<

fra credo Bud Powell
e Lennie Tristano.

Tra bebop,
in modo più esteso.

Era un ragazzo emergente,
che ti faceva dire:

"Ehi, buon piano.
Prendilo".

Roba del genere.

Suonammo con Don Elliott,

che suonava un mellofono
e un vibrafono.

Tony Scott... c'è un disco,

un disco di Tony Scott
dove ci sono io con Bill Evans.

Strettamente uno swing
a tempo 4/4.

-Esatto. Esatto
-Swingin' come dei pazzi.

>>GRATIS JAZZ<<

E poi credo ricevette l'offerta
di registrare un disco

per la Riverside Records
in quel periodo,

e mi chiese di farlo con lui,

e il bassista era Teddy Kotick
in quel periodo.

>>REGISTRATO NEL 1956, QUESTO È
IL PRIMO ALBUM DI BILL DA LEADER.<<

Quell'album del trio
fu accettato molto bene dalla critica,

ma il nostro totale vendite
nel primo anno

fu di 800 copie.

Circa un anno dopo
dal primo disco,

Miles Davis
si accorse di lui.

Miles era solo ed esclusivamente
per la musica,

ed era molto appassionato...

per lui era tutto.

Lo amavo per questo.

Miles negli anni 50,
stava velocemente affermandosi

>>Autore "Kind Of Blue"<<

come lo standard
del jazz in generale.

Il suo lavoro,
album dopo album,

anno dopo anno,

chiunque fosse nel suo gruppo
era molto importante.

Amavo quella musica,

perché era assolutamente pazzesca.

Incredibile.

Miles suonava in questo modo

e poi in un altro,

e 'Trane suonava qualsiasi cosa
suonasse Miles.

Addirittura lo suonava al contrario.

E Red Garland.

E Paul era...

Sai, Joe era... bam!

E Miles era al bar
a flirtare con qualche tipa: "Sì"...

E poi nel 1957, iniziò a lavorarci sopra
e a costruire.

Gli interessava questo musicista,
Cannonball Adderley,

e lo fece arrivare nel gruppo.

E prese un nuovo batterista,
Jimmy Cobb,

e Red iniziò
a non presentarsi alle serate.

Ero nel mio piccolo appartamento
sulla 83esima strada.

Suonò il telefono,

ed era Miles
dall'altra parte,

che mi chiedeva se potevo
fare un weekend

a Philadelphia
con lui al Pep's.

Beh, certamente,
ne ero estasiato.

Quando assunsero Bill,
fu una grande notizia.

Qualcosa di speciale.
>>Trombone e compositore<<

Miles, fu per Bill la sua prima volta,

per quanto riguarda l'andare in tour.

Iniziammo così
a viaggiare con il tour.

Fu una grande sfida.

Questa era un gruppo tutto nero.

Miles Davis All Stars

dal vivo dallo Spotlight.

Vivevo proprio dietro lo Spotlight,

e mi diceva che era davvero
difficile a Detroit.

Suonavamo in club neri.

C'era una strana atmosfera,
molti silenzi nei nostri confronti,

o pochi silenzi.

"Cosa ci fa quel bianco qui dentro?"
Roba del genere.

E gente come Cannon
e Paul Chambers

e altri dovevano girarsi
e dire:

"È qui perché Miles lo vuole qui".

Diede di nuovo a Miles una finezza

ed eleganza.

È elegante.

Credo che ascoltando le due tracce,

"Stella by Starlight"

e "On Green Dolphin Street,"

si inizia a percepire l'eleganza

che proporranno in "Kind of Blue".

Miles era così sensibile
alle sottigliezze.

Ho imparato molto
semplicemente ascoltandolo.

Miles era tipo uno stregone.

Ti intimidiva.

Ti confrontava il più possibile.

Questo era un gruppo nero
molto orgoglioso ai tempi,

e Miles, sai,

mi chiamava pianista bianco.

La maggior parte
dei ragazzi lì suonavano

una sorta di macho bebop,

e Bill ebbe il coraggio

e l'esperienza

di mettersi al piano

ed ascoltare attentamente

e semplicemente suonare
dei meravigliosi accordi.

E io, Bob Brookmeyer e Jim Giuffre,

si lavorava al Cafe Bohemia,

e Bill lavorava
con il gruppo di Miles Davis.

Miles Davis per voi al Cafe Bohemia.

Arrivammo una domenica,

e non riuscimmo
a far salire Bill sul palco.

Stava seduto nell'angolo.

"No, non posso suonare bene.
Non ce la posso fare".

"Avanti, Bill, alza il culo
e vai su, ti dispiace?

"Oh, non posso".

Non sempre si sentiva
un grande pianista.

Quindi vuoi essere in grado

di fare il lavoro,

senza la sofferenza?

L'eroina è molto appropriata
per questo.

C'era questo ragazzo gentile,

ovviamente molto talentuoso,

molto divertente,

che impercettibilmente
diventò un tossico.

Chiesi a Bill di questo.
>>Bassista Bill Evans Trio<<

Gli dissi: "Come hai iniziato
con quella roba?

È stata una scelta stupida"
Disse: "Sì, lo so".

Disse: "La prima volta
che ho preso la roba non ho sballato".

"Sono solo rimasto lì.

Non ci sono voci
che ti passano per la testa".

Ricordo di averlo visto.

Camminava sulla 7ma Avenue,

e non sarei certo andato da lui.

So che mi avrebbe chiesto
dei soldi...

Non sarebbe passato
comunque troppo tempo

prima che lo rivedessi.

Era tutto concentrato su quella bestia.

Non sopportavo vedere tutto ciò.

>>DOPO OTTO MESI
CON IL GRUPPO<<

>>BILL LASCIÒ IL SESTETTO DI MILES DAVIS
NEL NOVEMBRE 1958.<<

>>MA BILL E MILES NON AVEVANO
FINITO DI CREARE MUSICA INSIEME<<

Credo che il mio guadagno
con la mia esperienza con Miles

fu quello di ritornare
con più confidenza, alla mia identità,

e il realizzare la necessità
di essere me stesso.

Il soggetto è...jazz.

E Bill stava suonando "Billy the Kid,"
che aveva appena registrato.

Bill era soltanto all'inizio
dei suoi problemi.

Ne parlammo.

Infatti, iniziò ad uscire
con la mia assistente.

Incontrai Peri qui a New York.

Era molto carina. Molto carina.
>>Ballerina<<

Era tutto per il jazz, tutto.

Peri era fantastica.

Peri era una donna meravigliosa.

Peri era
molto innamorata di Bill.

È un dato di fatto.

Voleva sposarsi con Bill.

Pensavo fosse perfetta per lui.
Lo amava davvero.

>>BILL SCRISSE "PERI'S SCOPE"
PER PERI<<

Mi affascinai al jazz,

e sentii Bill in un disco,

che trasformò
letteralmente la mia vita.

Uno dei miei dischi preferiti di Bill
Evans è "Everybody Digs".

Il secondo album di Bill:
"Everybody Digs Bill Evans".

Era chiaro sia a me
che ai miei amici

che questo era il pianista.

Quando suona
"I'm So Lucky to Be Me",

Penso: "Dio Mio, questa è la più bella
musica che abbia mai sentito"

È così connesso al suo cuore.

La gente pensa che la tecnica
sia il suonare veloce,

e Bill lo poteva fare.

Ma la tecnica è anche sapere suonare
con bellezza e lentamente,

e Bill lo poteva fare.

>>"PEACE PIECE"
DA EVERYBODY DIGS BILL EVANS<<

Va così...

Accordo, accordo.

Ed il pezzo inizia a realizzarsi.

Ti tira dentro con il suo pezzo

questa storia sempre più complicata

con crescita di tensione.

E ti coinvolge fino a al punto
in cui sei pronto a mollare

e poi risolve
e ti ricoinvolge.

E quando lo ascolti...
è così meraviglioso,

ti fa venire da piangere.

Per non so quale ragione,
Bill mi parlava in un modo

estraneo a tutti gli altri.

Una delle storie
che "Kind of Blue" fa trasparire

è la storia di due fratelli
che insieme esplorano la musica.

Quella è la storia di Miles Davis,
e Bill Evans.

Ero con Miles
per buona parte dell'anno 1958,

e mi chiamò
per fare quell'album,

che poi accadde tre o quattro mesi
dopo aver lasciato il gruppo.

Bill e Miles
decisero agli inizi del '59,

che avremmo esplorato
l'idea di modal jazz,

rimanendo su una scala
per lungo tempo.

E questo segnò
la creazione di "Kind of Blue".

"Kind of Blue" era il 1959,
e questo era ciò che stava accadendo,

era questo che stava accadendo, baby.

Erano Jack Kerouac
e Lenny Bruce,

ed erano tutti dei gran fighi,

e "Kind of Blue" era...

soprattutto con "So What,"
era tipo...

questa sorta di cosa,

perché non erano di fretta.

Erano rilassati.

Erano tranquilli, capisci?

"Kind of Blue"
è un qualcosa di unico.

Si sente davvero
lo spirito individuale

di Cannonball Adderley,

John Coltrane, Miles,

e ovviamente, Bill Evans.

Miles era uno dei pochi solisti jazz

che ascoltava il suo accompagnamento,

e pare ci sia una sensazione
di dialogo,

ed è una sensazione meravigliosa.

Quando si ascolta "So What,"

e Cannonball entra,
e fa la sua parte,

ed è perfetto in ciò che è il suo
compito.

E poi 'Trane che fa la sua parte,
con il suo stile di suono

e poi ecco che arriva Bill Evans.

Per la maggior parte cori.

Con Bill Evans,
Miles sentì qualcosa.

Miles,
sentì qualcosa in 'Trane,

e seppe incorporare
certi elementi insieme.

Miles Davis era un genio.

"Flamenco Sketches"...
la radice

è "Peace Piece," Bill Evans'
"Peace Piece," roba tipo...

>>"PEACE PIECE" VENNE REGISTRATA
QUATTRO MESI PRIMA<<

>>LA SESSIONE DI KIND OF BLUE SESSION
CHE PRODUSSE "FLAMENCO SKETCHES".<<

Se si volessero richiamare
i migliori momenti di Bill Evans

i suoi assoli... tutti i suoi assoli

in "Kind of Blue"
sarebbero tutti lì.

>>SO WHAT, FREDDIE FREELOADER,
BLUE IN GREEN<<

È elegante.

"Blue in Green"
è un esercizio in eleganza.

Bill scrisse molta parte del materiale,

anche se il credito è di Miles.

Venne per vedere Miles.

stavano pianificando la sessione,

e Miles gli diede
due cambi di accordi.

E Miles disse:
"Cosa faresti con questo?"

E Bill disse: "Andai a casa
e scrissi 'Blue in Green.'"

"Kind of Blue" è il risultato
di due architetti musicali:

Miles Davis e Bill Evans.

Quando si ascolta Miles
e Bill Evans suonare insieme,

è un matrimonio paradisiaco.

Era così... perfetto.

Così perfetto.

>>KIND OF BLUE È L'ALBUM JAZZ
PIÙ VENDUTO DI TUTTI I TEMPI<<

È un capolavoro.

È un capolavoro.

L'esperienza indimenticabile
del suonare

con questi musicisti fantastici.

Ne sono molto grato.

Con tutte le relazioni
che ebbe con le donne,

forse colei che conobbi
meglio fu Ellaine.

Disse di avere usato mescaline,
e si guardò intorno,

e questa donna fece...
Così e lei era Ellaine,

e fu amore a prima vista.

Era piccola, era scura.

Era ebrea.

Energia nervosa.
Fumava sempre.

Era una ragazza
molto dolce.

Molto carina,
molto intelligente.

Si trovarono subito,

ed andarono a vivere insieme.

Credo che Bill e Ellaine avessero
una relazione molto profonda.

Credo lui l'amasse molto,

e credo lei lo amasse molto,

ma ad ogni modo, cosa c'era prima?
La musica.

La carriera di Bill continua.

Mise insieme il suo primo trio.

Paul Motian alla batteria.

Scotty LaFaro al basso.

Al mio primo incontro con Scott,

Sentii questo enorme talento
in crescendo.

Tutto si stava formando.

Un vero ed eccezionale talento.

Scotty passava il tempo alla Lighthouse,

andava giusto nei vari club.

Qualcuno mi disse di lui,

e disse che stesse suonando
allaHermosa Beach Lighthouse.

E quindi andai a vederlo.

Mi chiesi: "Chi è questo tipo?"

Scotty suonava con tre dita.

Suonava il basso
quasi come una chitarra.

Nessuno suonava
il basso come Scotty.

Non esisteva nessun altro.

E suonò con Monk,

e anche con Victor Feldman,

e studiò
Sonny Rollins' music, e quindi....

Era spettacolare,

semplicemente spettacolare.

Si svegliava al mattino,

e prendeva in mano il basso.

Iniziava, tipo, alle 9:30.

Gli dicevo: "Possiamo fare
qualcos'altro al mattino

a parte prendere
in mano il basso?"

Diceva: "Cosa?
Cosa possiamo fare?"

E io dicevo,
"Possiamo andare a letto". Sai?

Aveva sempre in mano il basso.

Si esercitava tutto il giorno.

Bill, aveva una serata al Basin Street,

e Scott LaFaro era tra il pubblico
quando suonavo con Bill,

Ed è andata alla grande.
Alla grande.

E quindi quelle divenne il trio.

Bill Evans, signore e signori.

Bill Evans, Scott LaFaro,
Paul Motian.

>>JERSEY JAZZ MAN<<

Suonammo a Birdland come gruppo
opponente a Count Basie Big Band.

Quel posto era strapieno,
una gabbia di matti.

>>IL PIANISTA EVANS AL BIRDLAND
SOLO IN UNA FOLLA SOLITARIA<<

Eravamo a nostro agio sul da farsi,
e ci stavamo divertendo un mondo.

Volevano fare solo quello,
quei ragazzi.

Volevano suonare.

Quando ascolti Scott con altri gruppi,
è bravo.

Ascolti Scott con Bill Evans
e Paul Motian,

ed è eccellente.

Bill e Scotty, avevano...
avevano qualcosa

una sorta di interazione

dove c'era vera comunicazione

tra il piano e il basso.

Prima di questo era un trio.

Era un pianista con l'accompagnamento
del basso e della batteria.

Tre persone

che creavano uno strumento solo.

Quasi un dialogo collettivo.

Ma Paul manteneva tutto insieme.

Paul era meraviglioso.

Nel nostro primo disco che è,

il "Portrait in Jazz"
a Riverside,

si sente una sorta di interazione,
e di nuove scoperte.

"Portraits," dove suoniamo
"Witchcraft"

e "Autumn Leaves"
meravigliosa.

Adoro quel disco.

Scotty considerava Bill
un vero genio.

Avevano una relazione davvero speciale.

Iniziarono a discutere
filosofie orientali.

Scott era sempre un tipo
molto intenso.

Sempre stato un'ispirazione per me.

Bill faceva uso di droghe
quando si suonava con Scott LaFaro.

Bill e la sua donna
vivevano in West End Avenue.

Ed era inverno,

ed il loro padrone di casa
mise i loro mobili in mezzo alla strada.

Era tutto un caos.

Non sapevano dove sarebbero finiti.

Non avevano una lira,
e si sa come vanno certe cose.

Bill stava rovinando tutto,

con le droghe eccetera,

e Scotty non lo capiva.

Una sera, ha davvero preso Bill di mira.

Gli disse: "Vatti a guardare
allo specchio".

Lui disse: "Che cazzo credi di fare?"

Disse: "Stavi suonando benissimo".

E disse: "Ora non stai suonando
bene per niente".

Quindi, gliel'aveva fatto sapere,
gliel'aveva detto.

Bill era così alienato
in quel periodo.

Per quanto volesse smettere...

Non ci riusciva.

Aveva dei demoni interiori.

L'album "Explorations",
ad esempio,

non l'avrei distribuito.

Avevamo tutti una brutta sensazione

nel nostro gruppo,
per ragioni

che non necessitano spiegazione.

"My Haunted Heart,"
è una canzone meravigliosa.

Il modo in cui Scott...

Scott può spezzarti il cuore
nel modo in cui suona,

ed è davvero incredibile.

E "Explorations"
è semplicemente un disco determinante,

non soltanto per Bill Evans
ma per il jazz.

Se si ascolta "Elsa" e "Israel"

e "Sweet and Lovely".

Quel disco è... Ohhh.

La domenica pomeriggio

e la domenica sera, nell'ultimo giorno

del Trio di Bill Evans

al Village Vanguard
venne tutto registrato.

>>BILL EVANS TRIO
DOMENICA AL VILLAGE VANGUARD<<

>>WALTZ PER DEBBY
BILL EVANS TRIO<<

Fu il primo disco che acquistai.
In vinile, 33 giri.

"Waltz for Debbie,"
"Domenica al Vanguard".

E quando sentii:
"Domenica al Vanguard,"

e il tempo forte
di questa notizia,

l'aria che si respirava nel club
e tutto il resto, mi ci sono innamorato.

Mi ricordo che stavo seduto a guardare.

C'erano Scotty, Paul,

e Bill stava normalmente
lì seduto,

ed aveva questo piccolo libro,

un piccolo libro di musica,
e me lo ricordo...

scriveva dei cambiamenti
su certe note...

che voleva suonare.

"Waltz for Debby".
Parla da solo.

Ecco un uomo
all'inizio della sua carriera,

che ha rischiato e ne è uscito
con una gemma del genere.

Questo è un pezzo di musica
meraviglioso.

Fu un sentimento sentito.

Il trattamento di quei pezzi,

suonavano davvero
l'uno per l'altro.

La gente ascolta quei dischi,

e vede quanto bello ci fosse,

ma se non li si sentiva dal vivo...

Non si può...
non c'e' paragone...

Se foste stati davanti a noi
mentre si suonava,

l'avreste capito.
Vi sarebbe arrivato il messaggio.

Non importa ciò che fece prima
o dopo tutto questo,

le sessioni al Vanguard,

esisteranno sempre
non importa cosa.

Esisteranno sempre. Sì.

La domenica sera dopo l'esibizione,

la registrazione
dopo l'esibizione.

Stavo mettendo via la batteria
e dissi a Bill e Scott:

"Hey, lavoriamo ancora insieme".

"Facciamo... Possiamo fare di più.

Possiamo"...
Ed entrambi concordarono.

Dissero: "Sì... tutto...
tutto sta funzionando come si deve ora".

Erano così connessi
quella sera, la gente parlava

conversava, di tutto.

Scotty ne era estasiato.

E anche Bill.

Chi lo sapeva che quel
giorno sarebbe stato così importante?

Quel giorno fu l'ultimo

dove questi due ragazzi
suonarono insieme.

E poi, tipo
due settimane dopo,

ricevetti una telefonata da Bill.

Credo che in quel periodo,

Scotty fosse in tour,

non lo si vedeva da tempo,

e non avevo idea fosse andato
a trovare questi amici...

intorno a Ginevra,
da dove veniva.

>>2 MORTI IN INCIDENTE
STRADALE A FLINT<<

>>GINEVRA, DUE RAGAZZI MORTI;
AUTO CONTRO UN ALBERO<<

È un dolore che non se ne andrà mai.

Era un ragazzo.
Aveva 25 anni quando è morto.

Era un ragazzo meraviglioso.
Lo adoravo.

Uno dei miei migliori amici.

Ricordi e lacrime,
e qualcosa...

una di quelle cose

che non scorderai mai.

Non lo si dimenticherà mai.

L'amore della mia vita.

Adoravo Bill, e adoravo Scott,
andavamo così d'accordo.

Tempi meravigliosi.

Non mi riesco a capacitare
con la morte.

Non la capisco.

Per quanto mi riguarda lui è vivo.

Non è qui in questo momento,
ma tutto qui.

Ma della morte, non me ne capacito.

Bill non c'era con la testa.

Scotty sarebbe diventato famoso

e gli sarebbe mancato
per il resto della sua vita.

Non voleva suonare per un certo periodo.
Era depresso.

E lo ero pure io.

Bill annaspava senza
un manager,

e io glielo trovai,
Helen Keane.

Mia madre era centrata su Bill.

C'era questa cosa...

questa connessione
tra loro.

Helen, donna forte
e molto buona per Bill.

Sarebbe morto senza di lei.

Non credo Bill avrebbe avuto la carriera
che ha avuto senza di lei.

Quindi quando arrivò il momento
di suonare di nuovo,

Bill prese Chuck Israels.

Quindi Chuck iniziò a suonare con noi.

Ed andammo a New York
a lavorare alla Hickory House

e poi altri lavori al Vanguard.

Questo era esattamente
ciò che desiderassi.

Esattamente dove volessi essere,
e lì ero.

E in quel periodo
è quando prese Larry Bunker,

ed andarono in Europa
per la prima volta.

Una delle unità più integrate

nella storia del jazz,
il Trio di Bill Evans.

In Europa Bill poteva salire sul palco,

con 5.000 spettatori,

e si sarebbe comunque potuto sentire
un ago cadere a terra.

"My Foolish Heart".

Il modo in cui creasse
la sonorizzazione

fu senza dubbio
un matrimonio

di armonia e contrappunto.

Davvero autentico,

di grande ispirazione.

Bill suonava così bene.

Aveva grande conoscenza
del da farsi.

Ogni pianista moderno

vuole arrivare al concetto

che Bill Evans ebbe con il piano.

Era parecchio in tour.

Ma visitò Baton Rouge.

Quando veniva a trovarci,

sai, erano loro due
a conversare

o seduti al piano...

Qualcosa del genere,
per esempio, forse...

Bill adorava il fatto che Harry
fosse un grande insegnante.

Harry diventò il primo
direttore musicale al Baton Rouge.

Un insegnante di giorno,

e poi la sera,
ogni weekend,

a suonare jazz.

Non mi scorderò mai
quando venisti a trovarmi

a casa mia in Louisiana,
e ti dissi:

"Bill, mostrami quei cambi
in armonie, ti ricordi?"

"No, Hare,
non ti toglierò

l'opportunità
di scoprirlo da solo".

Hai colpito nel segno.

Erano due fratelli jazz

che parlavano tra loro di jazz.

Ma c'erano dei lassi di tempo,

a volte addirittura diversi anni,
dove non lo si vedeva.

C'erano periodi...

alti e bassi nella sua vita.

Stava sempre a combattere
quel demone.

Nella camera di hotel di Bill,

Bill e Ellaine
a farsi una dose prima della serata.

Riscaldando della roba
in un tappo di bottiglia,

aspirandola con una siringa.

Ma dai!

Nel 1963, Harry andò
all'appartamento di Bill,

e Harry gli alzò le maniche
della camicia,

e c'erano segni
di punture ovunque.

E Harry aveva l'ossessione
nel cercare di salvare suo fratello.

Amore, amore incondizionato.

Eddie portò qualcosa di nuovo.

Eddie sapeva suonare,
mi segui?

Ho passato sette anni meravigliosi.

Fu un periodo molto
speciale della mia vita.

Si lavorava circa 45 settimane l'anno.

Top of the Gate quelle erano
le nostre serate abituali.

E poi si volava in Europa
e si facevano due o tre settimane lì.

A volte si andava sulla costa Ovest
per un paio di settimane.

A volte Sud America
o a volte Canada.

Bill era come un padre,
oltre che ad essere un mentore musicale,

e molto formativo.

Mi sento davvero fortunato

di avere passato
quel periodo con Bill ed averlo...

avere avuto con lui quel tipo
di relazione.

>>CONVERSAZIONI CON ME STESSO<<

"Conversazioni con me stesso"
fu una sessione spettacolare.

>>CONVERSAZIONI CON ME STESSO
VINSE UN GRAMMY.<<

>>FU IL PRIMO DI CINQUE
ASSEGNATI A BILL EVANS.<<

Quando suonava al Vanguard,
ero lì ogni sera.

Diventammo amici subito.

La prima volta che incontrai Bill,

mi invitò al Vanguard,

e scrisse un paio di
canzoni per me

durante la pausa.

Era così gentile
con un tipo che aveva appena incontrato.

E credo questo fosse

il lato vero, genuino.

Bill era introverso, tranquillo,
divertente.

e quelle foto con lui
piegato sul piano

sono un quadro appropriato
della sua personalità.

Bill mi chiese di fare un duetto
da registrare con lui.

>>SOTTOCORRENTE<<

Era come se fosse parte
del mio cervello.

Il suo senso di struttura,
era meraviglioso.

>>INTERMODULAZIONE<<

>>INTORNO ALLA CITTÀ<<

Il tocco di Bill...
È il suono che creava con il piano.

La capacità di...

Semplicemente una completa padronanza

dei colori tonali del piano,

come un pianista da concerto
eccezionale.

Le scelte armoniche,

il modo in cui la melodia canta,

espressero unicamente
Bill Evans.

Per iniziare
aveva la formazione classica

che solidifica l'approccio

in come suonare il piano.

Facendo uscire il suono
dallo strumento

con le sue dita,

e null'altro.

Credo che tutto il lavoro
creato da Bill era formato dal fatto

che Bill fosse un compositore.

Bill amava Debby,

e quando aveva tre anni
scrisse quella canzone,

sai, "Waltz for Debby".

In spiaggia con lui,
a nuotare con lui,

quelli erano davvero momenti felici.

La suonava sempre.

Era come volesse dire:
"Sei qui nel mio cuore".

"Sei qui nel mio cuore".

C'era un lato di Bill
che desiderava sempre la famiglia.

Bill aveva una voce unica.

Le sue composizioni dovrebbero essere
classificate come quelle di Chopin.

Sono le armonie.

"Turn Out The Stars"... fu scritta
quando morì suo padre.

Chopin scriveva
strettamente per il piano.

Credo Bill scrivesse
strettamente per il piano.

>>BILL SCRISSE OLTRE 60 COMPOSIZIONI
NELLA SUA CARRIERA.<<

Quel piccolo quaderno
è davvero affascinante,

perché ne aveva sempre due o tre
nelle sue tasche.

Si poteva essere in metrò o in un
ristorante, e all'improvviso,

tirava fuori il quadernino
ed iniziava a scrivere.

Questa è "Walkin' Up".
Mi piaceva da matti.

Eccola.

È un finale complicato.

Nel 1970,

Bill era all'aereoporto Kennedy
con il suo trio.

Lo perquisirono,

e gli trovarono la siringa
e quella fu la fine.

Cercarono nelle valige,

e trovarono un enorme
quantità di eroina.

Bill mi disse che in quel periodo,

Si bucava ogni 45 minuti.

>>COME ARGOMENTO DI DIFESA, BILL ENTRÒ A
FAR PARTE DI UN PROGRAMMA DI METADONE.<<

Bill iniziò ad usare metadone,

e continuò per un bel
numero di anni,

e stava benissimo.

>>BILL ERA PULITO DALL'EROINA
PER LA PRIMA VOLTA IN ANNI.<<

>>WALKIN' UP<<

Bill attraversò la classica
crisi di mezza età.

Si fece crescere la barba, e...
e... si interessò ai vestiti.

Amava usare quelle giacche sportive
appariscenti.

Sembrava un tipo
che arrivava dalle Hawaii,

sai, un turista.

Bill Evans esce,

ed erano al Playboy Club.

In piedi di fianco a me
per almeno 20 minuti era Bill Evans,

ma non lo riconobbi.

>>TWO LONELY PEOPLE<<

Viveva nel Bronx.

Con la sua prima moglie,

o convivente, compagna, Ellaine.

Ellaine, era carinissima,
davvero.

Era totalmente devota a Bill.

Era con lui in tutto e per tutto,
attraverso momenti

davvero terribili,

dove si trovarono letteralmente
in mezzo ad una strada.

Sentii del grande calore e amore
verso di lei.

Tutta la mia famiglia
sentì la stessa cosa.

Sapevano fosse una tossica.
Non gli importava.

La amavano.

Lui voleva un figlio,

e non lo poteva avere
con Ellaine.

Poi gli presentarono
Nenette.

Lavorando al
Concerts by the Sea,

Redondo Beach,
l'ha conobbe lì.

Era una cameriera lì al club.

Bill, sai, andò fuori di testa
per Nenette.

La portò a New York,

e andò da Ellaine e le disse che...

Lei non aveva idea
di cosa stesse succedendo.

Quindi per lei fu un vero
e proprio shock.

La chiamai quando sentii

che lui se ne sarebbe andato, sai...
e le dissi:

"Vieni a stare con me a Baton Rouge
per un pò",

ma non lo fece.

Non credo fosse in grado di immaginarsi
una vita senza di lui.

Ero al lavoro
e ricevetti una chiamata da Bill,

e disse: "Ellaine è morta.

Si è gettata sotto la metropolitana".

Tutti noi... Sì.
Io ne fui affranta.

Mi ricordo andai al funerale.

Bill guidava.

Bill la prese molto male.

>>BILL E ELLAINE ERANO INSIEME
DA OLTRE 10 ANNI.<<

Credo fosse forse un paio di mesi
più tardi,

dove mi ritrovo di nuovo a viaggiare
a New York,

per il matrimonio di Bill,
capisci?

Si sposarono
in un grande hotel di New York.

>>BILL SPOSÒ NENETTE ZAZZARA
IL 5 AGOSTO, 1973.<<

Lui aveva 43, e lei 27.

Lei gli diede

il suo più grande desiderio:

un bel bambino sano,
chiamato Evan Evans.

>>IL 13 SETTEMBRE 1975
NACQUE EVAN EVANS.<<

Avevano la casa in New Jersey,

credo proprio in quel periodo.

Quello fu un bel periodo della sua vita.

Davvero un periodo felice.

Forse il più felice
che abbia visto in lui.

Ecco una donna
che gli concesse un matrimonio,

gli diede un figlio...

gli diede una figliastra, Maxine,

ragazza meravigliosa
che adorava Bill

e che Bill trattò
come fosse sua figlia.

Credo Nenette
diede a Bill altri...

quasi altri 10 anni di vita.

>>PER NENETTE<<

Nel mondo della musica,

tutti conoscevano Bill Evans.

Io lo rispettavo così tanto...

Mi sentivo come se registrassi
con la sinfonia.

La notte

è come una canzone d'amore

Attento, mio cuore impetuoso...

E Bill disse:
"Non comunicare nulla ai fan

sulla data del disco.

Veniamo qui soltanto
io e te, e Helen".

Prenditi cura, mio cuore impetuoso...

Quello che mi affascinava di lui,
era l'ascoltare

il modo in cui costruisse l'esibizione
di ogni canzone.

Fu la migliore lezione di musica
che abbia mai avuto.

Un piccolo cuore

Un paio di occhi

Un capolavoro

Tra le mie braccia...

Registro musica dal 1950

con così tanti musicisti diversi
ed orchestre.

Fu davvero il più grande
coinvolgimento

io abbia mai avuto con un musicista.

>>NEL 1978, MARC JOHNSON
DIVENTÒ PARTE DEL TRIO DI BILL<<

Stavo letteralmente saltando come
un pazzo nella mia camera d'albergo.

Non ci potevo credere.

Chiamai mio padre che stava in
California: "Papà! Indovina?"

"Ho beccato questa opportunità
con Bill Evans!"

Marc Johnson aveva 24 anni,

e io ne avevo 30
quando arrivai da Bill.

>>JOE LaBARBERA ARRIVÒ NEL TRIO
NEL TARDO 1978.<<

Bill mi disse,
del trio con Marc e Joe...

e che si sentì allo stesso modo

con Scott e Paul.

Bill amava Marc.
Lo amava come un figlio.

Credo vedesse molto di Scott LaFaro
in Marc.

C'era una sorta di spirito lì
che Bill riconosceva

e che apprezzava davvero molto.

Ho visto che suonava al Vanguard.

volevo salutarlo,

quindi andai nel camerino
e gli dissi: "Come ti va?"

Disse: "Beh, sei un amico"

e disse: "voglio...
voglio dirti questo,

prima tu lo sappia da altri".

Ma disse:
"Sto facendo di nuovo uso di droghe".

E disse: "Nenette l'ha scoperto
e mi ha cacciato".

Ha trovato le siringhe.

Lei con i piccolini in casa.

E lì fu quando il matrimonio
si distrusse.

>>NELLA METÀ DEL 1978,
BILL E NENETTE SI SEPARARONO.<<

>>BILL ANDÒ A VIVERE IN UN APPARTAMENTO
A FORT LEE, NEW JERSEY.<<

Come tutti i pianisti virtuosi,

Bill aveva una sorta di egoismo.

Era un grande egoista,

il classico tipo
dedicato a se stesso.

E Bill venne molto coinvolto
da certe persone.

Troppo coinvolto.

E credo abbia fatto del male
ad un innumerevole numero di persone.

Bill adorava totalmente Harry.

Non notai si stesse ammalando,
fino a quando qualcuno mi disse:

"Pat, credo ci sia
qualcosa che non vada con Harry.

Parla da solo al piano".

Mio padre fu diagnosticato
schizzofrenico.

Prendeva delle medicine.

Quando finalmente lo dovetti
ospitalizzare.

Fu uno shock passare
da direttore musicale

a ospedale statale.

Bill pagò ciò che ci fosse da pagare,
per ricevere il migliore trattament.

Fu motlo triste.
Soffrì tremendamente.

>>20 APRILE, 1979<<

Andai al lavoro e mi dissi:
"Devo andare a vedere se sta bene".

E lui era andato ad acquistare
una pistola per spararsi.

Eravamo sul palco,

e all'improvviso,
il suono del piano sparì.

Aspettai,
concessi una pausa dolorosa,

fino a quando aprii gli occhi,
e stava lì in piedi...

allontanadosi dal piano con le lacrime
che gli cadevano sulle guance.

Disse: "Non posso.
Non posso più farcela.

Lui era... era troppo
una parte della musica".

E quello fu il giorno dove scoprì
che Harry si suicidò.

Harry rappresentava

la sua ragione di essere
nel mondo della musica.

Era il suo fratello maggiore,

e lo amava e rispettava.

E quindi questa fu una perdita
orribile per Bill.

Harry si era appena suicidato,

e Bill mi scrisse dall'aereoplano

al ritorno dal funerale.

Conobbi Bill al club a Edmonton

cinque giorni dopo il mio 22esimo
compleanno.

Me lo ricordo in piedi
di fianco alla porta,

e poi si piegò per baciarmi
sulla guancia,

e nessun uomo aveva
mi aveva mai fatto questo prima.

Decisi di andare a New York
a vedere Bill,

e poi lui...
mi portò direttamente nella sua stanza,

mi fece sedere,

fu un momento molto intimo

nel conoscere una persona

che avrà senza dubbio

un grande impatto nella tua vita.

>>REVISIONE FINALE LAURIE<<

Era seduto al piano
lavorando su un pezzo,

e mi passò questo spartito,
ed aveva il mio nome

E disse:
"Beh, ho scritto la tua canzone,

mi è venuta fuori
già completa".

Fu il suo modo
di connettermi a lui.

Scriveva canzoni ad ogni minuto,

e poi lavorava con quel trio,

che era il suo trio dei sogni.

Quell'autunno il trio
arrivò davvero in alto,

l'autunno del '79.

Registrò a Parigi.

Quella registrazione è forse
il pinnacolo di quel trio.

Un paio di registrazioni

sono alcune delle ultime che fece Bill.

Per me erano fantastici,
e pensai... cavolo, dissi:

"Bill sta ancora suonando
alla grande".

Pareva sapesse che stessa morendo.
Che sarebbe morto.

Ovviamente le tragedie nella sua vita,

con Ellaine
e poi il fratello Harry

e il suo matrimonio fallito.

Credo che ad un certo punto
ha mollato.

Non era...
suonava ancora benissimo.

C'era soltanto per la musica.

Infatti sembrava vivesse
soltanto per quello.

Viveva soltanto per la musica.

>>THE PEACOCKS<<

Pensai davvero
volesse suicidarsi.

Io la penso così.

Ogni giorno era vita e morte.

Ogni giorno era una roulette russa.

Sniffava credo quasi 28 grammi
di cocaina alla settimana.

Disse: "Non so perché
devo rimanere vivo".

E io dissi:
"Beh, che ne dici di tuo figlio?"

Dissi: "Hai un bambino.

Cosa gli succederà?
Crescerà senza un padre?"

E Bill disse: "Già".
Disse: "Evan".

Disse "È vero,
posso farlo per Evan".

Disse: "Grazie, grazie, amico".

Quella fu l'ultima volta
che lo vidi.

Arrivando ad agosto,

entrò in un periodo
molto buio.

Lo si sente anche dalla sua musica.

L'apparenza fisica di Bill
stava deteriorando,

ma il potere della sua musica

era comunque intatto,

fino alla amara fine.

L'ultima volta che vidi Bill,

stavo facendo il "Merv Griffin Show"
a Los Angeles, e lui era ospite.

Uno dei più influenti
pianisti solisti odierni

nel mondo del jazz,
il grande Bill Evans. Bill?

Aveva un aspetto terribile,
e gli chiesi:

"Stai bene?"

E sai mi diede una risposta vaga.

Vorrei fare questa cosa,
che credo

sia un po' più seria
per i tuoi spettatori.

È semplicemente a tempo rubato
e non improvviserò,

solo un misto di ritornelli.

Ora si chiama"Your Story".

>>15 SETTEMBRE, 1980<<

Era davvero un giorno tranquillo.

Andammo a Manhattan.

Bill prese un appuntamento.

Voleva seguire un nuovo programma
di metadone in una nuova clinica.

Mi ricordo che ero in macchina,

e Bill era sdraiato
sul sedile posteriore.

Laurie era seduta davanti
con me.

Mentre guardò fuori
verso la strada,

ci scambiammo un paio di scherzi.

Erano momenti leggeri.

E poi all'improvviso,

del sangue iniziò a sgorgare
dalla sua bocca.

Bill ebbe una emorragia
e fu tremendo.

Guidai come un pazzo,

suonando il clacson
e la gente si fermò,

tagliammo la strada.

Entrammo al pronto soccorso.

Presi in braccio Bill
e lo portai all'interno.

Chiamai Helen,
e chiamai Marc,

e vennero subito,

e noi quattro ci trovammo
insieme in una stanza

quando il dottore
venne a dirci

che Bill non ce l'aveva fatta.

Fu un momento devastante.

Fu la prima persona davvero amica

che avessi mai perso.

Mi sentii molto sollevata e felice
perché...

oh, perché sapevo avesse
finito di soffrire.

Quando vado a Baton Rouge,
sono entrambi sotto una quercia.

A volte mi sento quasi
che Bill ci stia chiamando.

Non so perché.

Alla fine ora viviamo
con ciò che Bill ci ha lasciato,

che sono tutti questi
meravigliosi dischi.

>>BILL EVANS REGISTRÒ OLTRE
50 ALBUM DA SOLISTA.<<

Suonare con Bill e Scott
in quel periodo fu originale.

vero...
sai, molto bello.

E quando penso a Bill,
penso sempre a...

sai, alla bellezza.
il bello, capisci?

È questo che rese Bill
così speciale

perché era semplicemente così...

è uno sfogo del suo cuore.

Questa incredibile intensità emotiva.

Per quanto mi riguarda
nessuno fa della musica del genere.

Il suo coraggio nell'andare
profondamente dentro se stesso

permette alla musica di toccare
ogni persona in un modo davvero grande.

Bill Evans, Monk, Art Tatum,
stessa cosa.

Ebbero il coraggio di essere diversi.

Poco prima che morisse
ricevetti una chiamata.

Mi disse:
"Segui soltanto la verità e la bellezza,

e dimenticati il resto".

E da quel momento quelle parole
sono le fondamenta della mia vita.

L'influenza che ha avuto nel jazz è...

andrà avanti per altri 100 anni.

C'era qualcosa di unico in lui

che oltrepasserà ogni momento.

>>GLI ESTRATTI MUSICALI
DI QUESTO FILM<<

>>RAPPRESENTANO UNA PICCOLA FRAZIONE
DEGLI OLTRE 60 ALBUM REGISTRATI DA BILL EVANS<<

>>SE LA MUSICA VI HA SCOSSO,<<

>>ACQUISTATE I SUOI MERAVIGLIOSI
DISCHI.<<

>>A TUTTE LE PERSONE CHE MI HANNO
AIUTATO A RACCONTARE LA STORIA DI BILL:<<

>>GRAZIE.<<