All language subtitles for The.Protege.2021.1080p.WEBRip.MSUNGO

Ciao, questa è tutta opera tua?

Beretta 93

Di solito affidabile.

È meglio se ce ne andiamo.

Vieni.

Coraggio.

Che cazzo state facendo?
Una festa?

Dov’è Anton?

Ha il telefono staccato.

Vali!

Tuo padre ti sta cercando,

alzati!

Muoviti, Vali!

Via, ragazze, forza. A casa.

Via, via, via, via! Forza, fuori di qui.

Dai Vàli, è ora.

Anton?

Dove cazzo è Vàli?

Dovevi guardarlo a vista,
si può sapere dove cazzo è?

Sì? Pronto?

Chi parla?

Sono io, Vàli.

Vàli? Ah, bene,

mi spieghi dove sei finito?

Perché non hai-

Degli stronzi mi hanno rapito fuori
dall’albergo e mi stanno portando via.

Cosa?

Chi?

Chi ti ha rapito?

E come cazzo faccio a sapere
chi è che mi ha rapito?

Vogliono tre milioni di euro, subito.

Calmati. Dimmi come sono.

Ma chi minchia se ne strafrega
di come sono, paga e basta!

Vogliono tre milioni di euro... fra due ore.
O mi sgozzano come un maiale.

Come hai osato prenderti il mio ragazzo?

Sono là. Vuoi contarli?

Tu sai chi hai davanti?

Don Preda.

Il macellaio di Bucarest, Ammazzauomini.

Di’ al tuo capo che è fatta.

Esattamente chi sareste voi?

Siamo solo-

Troviamo persone che non si trovano.

Sappiate

che i soldi li terrete per un’ora,

poi verrò a riprendermeli, vi farò tutti e
due a pezzi e vi darò in pasto ai maiali.

La cosa non ti preoccupa?

No.

Perché?

Non sono qui per i soldi.

Sono qui solo per lei.

Fermate la ragazza. Ha
ammazzato tutti, fatela fuori.

Perché rompi così tanto le palle?

Te ne torni a casa, tranquillo.
... Vaffanculo.

Tutto bene!

Pezzi di merda, non potete lasciarmi qui!

Vaffanculo, bastardi!

Non li hai, vero?

Non ho cosa?

I soldi.

Li hai lasciati lì, vero?

Ci hanno pagati per eliminare
l’obiettivo, basta.

Sì, lo so, ma tre milioni di
denaro sporco di cui nessuno sa...

Solo per dire.

Oh, mi spiace, non credevo ci tenessi.

Smettila.

Salve, sono l’idraulico, ho finito.
La perdita è sistemata.

Può saldare la fattura
direttamente con un-

Fatto.

Devi farti curare questa tosse.

Medico tradizionale o una strega?

Tu? Di sicuro una strega.

Ah. Ne ho giusto una sotto mano.

A Chelmsford sembrava di essere in guerra.

Tutti i treni in ritardo di mezz’ora

e strapieni come sempre. Bentornata.

Grazie di avermela tenuta, lo sai
che sei l’unica con cui sta, vero?

Ah, diventa insopportabile
quando non ci sei.

Era praticamente sempre insieme a Proust.

Oh, cattivona, è vero?

Tre settimane... e soltanto questi?

Sai come sono i venditori.

Quando arrivi da lontano
fanno ancora più i preziosi.

Non ti verrebbe voglia di ucciderli?

Mm. Dove pensi di andare, tu, eh?

Allora, l’altro giorno, se n’è
uscito con “70 sono meglio di 30”.

Beh, frase tipica di un anziano, no?

Come va con la terapia? Fa
quello che gli dice il medico?

In realtà, più quello che dice lui.

Tanti auguri!

Ho smesso di compiere gli anni.

Prendetevi i festeggiamenti e
infilateveli su per il culo!

Bastardo.

Ma che giocattolo meraviglioso!

Avete risparmiato sulle candeline, eh?

Con settanta rischiavamo l’incendio.

Ci faresti un po’ di tè?

Certo.

Allora,

esprimi un desiderio.

Buon compleanno.

Sì.

Per ringraziarti.

Una Gibson 1958 Flying V. Mm.

L’hanno prodotta solo per due anni,

ce ne sono 90... in tutto il mondo.

Lo so.

Lo senti, il suono?

È il legno.

African limba.

Niente suona così.

Ah, ormai avevo perso le
speranze di trovarne una.

Come diavolo, ci sei riuscita?

Merito tuo.

Sei tu che mi hai insegnato
come trovare l’introvabile.

Albert King ne aveva una così.

Albert King aveva quella.

No!

No!

Adesso ti metti a piangere, vero?

Solo perché non la suonerò mai
come merita di essere suonata.

Grazie.

Ieri sera mi ha chiamato una
delle gemelle, è incinta.

Daisy di Dover?

No, Daisy di Manchester.

A Daisy di Dover piace la fica.

È un regalo prezioso

avere degli amici che si fidano tanto da

non volerti aiutare prima che tu lo chieda.

Se finisci in acqua con quelle affoghi.

Beh, senza, probabilmente la
corrente mi porterebbe via.

- Ciao bella.
- Ah, ah, ah. Attenta alle dita.

La ragazza morde.

È ancora piccola,
mette in bocca tutto.

Prego.

Hai un nascondiglio segreto.

Perché non mi stupisce?

Ho comprato il palazzo.

Quale?

La libreria.

È tua. Chiavi in mano.

Perché? Non era il caso.

Lo so, ma è la tua passione.

E poi, volevo che avessi qualcosa a cui
dedicarti quando non io ci sarò più.

Quello cos’è?

Quelle sono le anime che
mi aspettano nell’aldilà,

di sicuro mi faranno una bella festa.

Ah...quanti ne ho spediti prematuramente.

O con le mie stesse mani o usando te.

Nessuno di loro si meritava
niente di diverso.

Può darsi.

Ma... immagino che ci sia
più di uno spirito, lassù,

che mi aspetta per pareggiare i conti.

Tu sei convinto di finire “lassù”?

Tu no?

Lucas Hayes.

Dì’ al nostro amico che voglio trovarlo.

Ci sono sue tracce fino al ’98,
a Parigi, dopodiché più niente.

- Solo trovarlo?
- Solo trovarlo.

Con discrezione, e in fretta.

Va bene.

Forse dovrò tornare in Vietnam.

Sarebbe bello se venissi con me.

Non voglio tornarci mai più.

Il nostro passato

non sta dove l’abbiamo
lasciato, piccolo camaleonte.

Tutti abbiamo delle cicatrici.

Se le guardi abbastanza a lungo,
ti ricordi come te le sei fatte.

Salve.

Buongiorno.

Il vestito blu ha un piccolo
strappo, posso parlarne con Benny?

Che ne pensi?

Di cosa?

Dei miei, beh, ecco, baffetti.

Oh, sai, non ho messo le
lenti a contatto. Mi spiace.

Simpatica,

ma aspetta che mi crescano e
le donne come te faranno-

No, va be’, lasciamo perdere, non importa.

Devi trovarlo.

Altre foto satellitari delle
proprietà della mafia a Bucarest?

No, ma quello è stato un capolavoro.

Moody vuole trovarlo: Lucas Hayes,
a Parigi nel ’98 e poi più nulla.

Okay.

Sono subito da lei.

Mi dica pure.

Sì, stavo cercando un libro,

un libro, vecchio. Un po’ raro.

“Un po’ raro”?

Sì.

O lo è o non lo è. Un libro non è una
bistecca, non può essere, mediamente raro.

Carina.

Sarcastica.

Sì, ma carina

Senta, la moglie del mio capo dà una festa
e, colleziona libri, prime edizioni.

Interessi particolari?

Volatili. Pensavo
a Audubon, ehm...

“Volatili d’America”.

Sì. Esatto. Diceva che
ne cercava una copia.

Una prima edizione?

Sì.

Mi dispiace.

Non ce l’ha, vero?

Nessuno ce l’ha, l’unica prima
edizione è stata comprata

da un privato nel ’91 per 9
milioni e mezzo dollari.

Però. Okay.

Beh, sono stato sfortunato.

Allora, mi consigli,
magari della poesia?

Vediamo.

Farà furore, con questo.

Non lo so, non- Non lo conosco.

Poesie di Edgar Allan Poe.

È la sua prima raccolta, fu
pubblicata anonimamente.

E potrebbe averlo?

Ne dubito. Uscì in 50 copie
e ne sono rimaste solo 12.

Quanto vuole?

Posso darglielo a 256mila dollari.

Magari, meglio un braccialetto.

Ha un meraviglioso polso, ottima idea.

Posso fare altro?

Lei è molto interessante.

- Intende...
- Interessante. Ehm,

bellissima, certo, ma non
in senso, ornamentale,

diciamo. È la parte interessante
che mi incuriosisce.

Cosa vorrebbe sapere?

Quanto ci metterebbe, se le
dessi il mio numero, a decidere

che anch’io sono abbastanza
interessante da chiamarmi?

27 minuti.

Così tanto?

Prima dovrei far finta di liberarmi e
poi dare da mangiare alla mia gatta...

E fanno sei.

Il resto per farmi desiderare.

Carino.

Quanti ne ha di questi,
da distribuire, signor...

Rembrandt. Michael. Rembrandt.

In realtà non ho mai... avuto
occasione di usarli, fino ad ora.

Perciò...

Interessante.

Una fonte, lì, sorgeva un tempo

è lì, fra mille, un pallido fiore

levava il capo.

Sono versi del poema, vero?

Ma colei che lo crebbe non era
più, delle presenti follie ignara.

Mi hai quasi fregato, stavolta.

Non mi hai detto che aveva otto anni.

Lucas Hayes è, sì,
arrivato a Parigi nel ’98,

... ma è tornato a Dà
Nàng nel marzo del ’99.

Tutto quello che ho trovato è qui.

Benny?

Non chiudere finché non
arrivo, tre quarti d’ora.

Lucas Hayes, nato il 5 aprile 1990,

padre Edward Hayes. Madre Mary Christian.

Ospedale St. Quiteria. Lucas
Hayes, ricoverato il 2 giugno 1999

Padre: Edward Hayes, ucciso a Natale del
’91. Nessun’altra informazione reperita.

Imprenditore accusato di crimini
di guerra muore per un’autobomba.

Edward Arthur Hayes, sotto processo
per aver venduto armi chimiche ai

ribelli vietnamiti, è rimasto ucciso
ieri a Dà Nàng per un’autobomba.

Moody.

L’azienda andrà avanti, promette
l’amministratore delegato.

Continuerò a guidarla come lui
avrebbe voluto che facessi.

Jossino Vohl.

Ehi!

Che cazzo fai?

Cazzo.

Amore! Vieni via.

Non credevo che ti avrei mai più rivista.

Forse non mi vedi nemmeno ora.

Chi è la stronza?

Billy Boy...

so che vai con tutti, ma adesso
ti piacciono gli imbecilli?

Vaffanculo.

Ehi! Va’ a prendere da bere, noi
grandi facciamo due chiacchiere, eh?

Birra!

È tuo quel gioiellino?

Adesso è tuo.

Non è il mio compleanno

Jossino Vohl.

Come sta Moody?

È morto.

A Moody.

C’entra Vohl?

Non lo so. Ma lui
sa chi è stato.

- Sarà difficile ucciderlo.
- Voglio solo parlargli.

Steverino!

Sì, capo?

Chi conosciamo alla State Tower?

La mia amica vorrebbe parlare con Vohl.

Da sola.

Mi spiace, ma, te lo scordi. Si muove
sempre con le guardie del corpo.

Il tizio non è mai, da solo.

Si può sapere che cosa succede?

Come vede mi è stato facile
arrivare a lei, signor Vohl.

Chiaro il concetto?

Lei era amico e socio di Edward Hayes,

quindi saprà tutto della sua...
breve, ma interessante vita.

Bene, perché ho delle domande.

E lei ha le risposte: se
mi soddisfa non mi vedrà

mai più, se invece no non
vedrà più nessun altro.

Aspetto una sua chiamata.

Buonasera, signorina.

È da molto che una bella donna
come lei non mi dà il suo numero.

Immagino sappia chi sono

Jossino Vohl, nato nell’aprile del ’45,

nazionalità francese, ma
da sempre in Vietnam.

È stato socio di Edward Hayes
fino alla sua prematura morte.

Ora è un influente mediatore politico
con... alcuni interessanti hobby.

A quanto pare ha letto il mio curriculum.

Non mi interessano le
sue attività personali,

voglio parlare del figlio
del suo amico, Lucas.

Nel mio ufficio, tra un’ora.

Saremo soli?

Sarà presente il mio avvocato.

Ovvero quel signore dietro di
lei che si versa del whisky?

Enchanté mademoiselle.

Perfettamente puntuale.

Prego.

Monsieur Duquet, il mio
avvocato personale.

Gradisce dello champagne?

Edward Arthur Hayes.

Eddie e io collaboravamo a un progetto
per l’estrazione della bauxite,

fino al suo incidente.

Non è stato un incidente, il
termine esatto è omicidio.

Siamo stati d’aiuto,

il Paese era malleabile, maturo per
avviare una certa cultura degli affari.

Eddie si destreggiava su
vari fronti sensibili.

Perché le interessa tanto un uomo
che morto, ormai trent’anni fa?

A me interessa suo figlio.

Lucas Hayes.

Come, scusi?

Sono morti in tre, per averlo cercato.

Li ha fatti uccidere,
quindi voglio trovarlo.

Devo parlare con lui?

Non ho alcun legame
con, Lucas Hayes.

E non capisco perché sia venuta qui da me.

Stavo pensando la stessa cosa.

Le vecchie amicizie del signor
Vohl riguardano solo lui.

E soprattutto non lei.

Mi riguardano eccome, invece.

Peccato.

Devo sapere tutto.

Chi è lei?

Per chi lavora?

Perché le interessa Lucas Hayes?

Se vuole posso cambiare metodi.

Lasciatemi stare.

Andate a prenderla.

Dammi la pistola.

Dove cazzo pensi di andare?

Diglielo.

Vaffanculo.

Diglielo!

Là sotto!

Iniziamo dal tuo nome.

Perché Moody cercava il
figlio di Edward Hayes?

C’è qualcun altro di cui devo sapere?

Merda!

Nessuno può resistere così tanto.

Comunque non ci riguarda più.

Lui?

Lunghetti, questi 27 minuti.

Aspetto ancora che mi chiami.

Non importa.

Non sono uno che si offende.

Brodo di ossa.

Fa guarire le infiammazioni e le ferite.

Tieni.

Piano.

Brucia.

Attenta.

Brava.

L’ho fatto io.

Ancora un po’, piccoli sorsi.

Così.

Sarò sincero:

non hai grandi possibilità
che finisca bene.

Il tizio di là?

Lavoriamo per la stessa persona.

Il capo ha un problema? Lo
chiama e lui se ne occupa.

Per me ha la mano un po’ troppo
pesante, ma non sono fatti miei.

Mi dispiace per il tuo amico.

Io non c’entro.

E neanche con la sparatoria in libreria

Io arrivo a cose fatte.

E controllo che non sia sfuggito niente.

Scavo in cose che sembrano
innocue, ma non lo sono.

Come una libreria gestita da
un’assassina, non l’avrei mai detto.

Ho fallito miseramente.

Posso farti uscire da qui.

Okay?

Ma tu devi aiutarmi.

Sono la tua ultima speranza.

Fine, nessun’altra ancora di salvezza.

Ti è chiaro?

Va bene.

Non hai sbollentato le ossa.

Per il brodo.

Devi sbollentarle prima
di passarle in forno.

Fissa i minerali, aumenta l’azione curativa

Hai ottenuto qualcosa?

Sì e no.

E che cazzo vorrebbe dire?

Vuol dire che domani mattina vado avanti.

Non mi servi, Rembrandt.

Beh,

chi paga la baracca la pensa diversamente.

Ah sì?

Sì

E come mai?

Oh, non lo so.

Forse perché hai ammazzato
Vohl senza il suo permesso.

Vohl sapeva tutto, era un tramite diretto.

Sarebbe crollato come niente.

Voi, mi fate morire, tutti uguali:
prima cosa si spara e poi si ragiona.

E sospendete i vostri
raffinati metodi di

interrogatorio, la voglio
lucida, domani mattina.

Domani la farà crollare.

Forse l’ha già fatto.

Il vecchio vuole sapere cosa lei sa.

Come si sentirebbe se il suo pupillo
la ammazzasse prima di scoprirlo?

Forse ne cercherebbe un altro.

Proprio quando ci stavamo avvicinando.

Abbiamo uomini in tutti gli
aeroporti, porti e stazioni.

Non scapperà, si leccherà le
ferite e ti darà la caccia.

Bene.

Davvero?

Perché per ora siamo quattro a zero.
Vince lei.

Dove ti compri i vestiti?

Perché ho un cugino che è alto come te

e se la passa male.

Nessuno in casa.

Possiamo farti arrivare al confine,

ma Londra potrebbe non
essere la scelta migliore.

Siamo in Vietnam, Anna,

sai come funziona.

Non puoi morire, lo devi a Moody.

So cosa gli devo.

Vai.

Perché cazzo ti avrei dato dei sol-

Fine del viaggio

Via!

Corri, corri.

Moody, era meraviglioso.

E a modo suo

era gentile.

Non perché si sforzasse, era
semplicemente fatto così.

Non mi ha salvato la vita,
mi ha dato una vita.

Sapeva chi ero, cos’ero

diventata, lui mi proteggeva.

Hayes è morto da trent’anni,

Vohl non c’è più

chi ti sta addosso è molto pericoloso

Lucas Hayes ha ucciso Moody,
sa che lo sto cercando.

Le sue ultime tracce sono
all’Ospedale Saint Quiteria.

Nessuno è tanto sordo quanto
chi non vuole ascoltare.

Sa, signora Nguyen

inusuale ricevere una visita
dal Ministero della Salute.

E che scavi nel passato, poi...

Sì, lo immagino, ma speriamo che
questi documenti ci permettano di

evidenziare dei fattori ambientali
che stiamo studiando. Grazie.

Lucas Hayes. Era qui
prima che arrivassi.

2 5 8 5 0 2 4 5 8 6.

Ricevuto, metto sotto Doc.

Okay.

Doc ce l’ha fatta, ha
trovato dei documenti.

E quindi?

Tieniti forte: Lucas Hayes è entrato al
Saint Quiteria il 2 giugno del 1991,

ma a quanto pare

non se n’è mai andato.

Le chiedo scusa, era stato registrato
nuovamente come “Christian”.

È il cognome da nubile di sua madre.

Era già qui quando sono arrivata,

è nostro paziente da più di vent’anni.

Non vuole essere toccato.

Non può parlare. Ed è anche sordo e cieco.

Da quanto tempo è così?

Gli hanno diagnosticato la malattia a
sei anni, è degenerata rapidamente.

È un miracolo che sia ancora vivo.

Chi paga le sue cure?

Riceviamo generose sovvenzioni.

Nessun paziente deve pagare.

Però! Quattro morti e le
telecamere disattivate,

sembrava un mattatoio.

È per il brodo?

No. Per le cattive maniere.

Sì, non si tratta così una signora.

Non sono una signora.

E io non sono un cavaliere.

Ah, non mi butterei così giù.

Mm, detto da te è un complimento.

Senti, ho delle cose da fare,
se non ti dispiace preferirei-

Dimmi, come stanno le
sorelle del Saint Quiteria?

Bene, mi hanno fatto capire
che sbagliavo persona.

Sono molto in gamba.

Sai chi era la santa in questione?

Quiteria, quindici anni, guidò
una guerriglia contro i Romani.

Tipa tosta.

Le tagliarono la testa e la
diedero in pasto ai cani.

Di nuovo, cattive maniere.

Ti andrebbe una cena? Potrei rispondere a
qualche domanda e risparmiarti del tempo.

Diciamo a La Cinq?
Domani sera, alle 8.

Tu puoi dirlo, se vuoi,

ma io non ci sarò.

Ti faccio sapere ora e luogo.

Ti ha affascinato.

Incuriosito.

Mi preoccupo?

La lista per il galà, 200
ospiti, tutti verificati

Ah, la gioia di un salone
zeppo di gente facoltosa

che dona ingenti somme
per una nobile causa.

È sempre di moda.

Bene.

Perché lo fa?

Le persone come me
devono farlo, Michael.

Dare ai meno fortunati.

Chiedevo se devo preoccuparmi.

Per la ragazza.

No.

Non ancora.

Ti prego, impacchetta tutta
la faccenda entro domenica.

Non voglio imbarazzi prima della cerimonia.

Però.

Grazie Ben.

Mi conoscono.

Salute.

Qualcuno ha ucciso un mio amico per
un lavoro fatto moltissimo tempo fa,

e tutti quelli con cui ne
ho parlato sono morti.

Come mai, questo?

Non lo so, ma c’è chi lo
prenderebbe come un segno.

Perché non lo consideri un mistero...

che è meglio non risolvere?

A me piacciono i misteri.

Subito ero solo curiosa, poi sono
passata da curiosa a preoccupata.

E adesso?

Infastidita.

E credimi, non è bello
quando sono infastidita.

HK 9 millimetri.

Molto bene.

Non per me.

Chi sovvenziona l’orfanello?
Mi piacerebbe parlargli.

Sarebbe avventato.

“Avventato” è stato uccidere un
uomo che era come un padre per me.

Ormai ci siamo spinti oltre.

Questo è il posto sbagliato, per agire.

Ristorante di lusso, guardie a ogni
uscita, per non parlare delle telecamere.

Ma immagino... che lo sapessi già.

Non mi interessa ucciderti.

Per ora. Cerco risposte.

E chiedi sempre così?

Adoro avere l’attenzione
del mio interlocutore.

Beh,

di certo hai, l’attenzione
del ragazzo qui sotto.

Allora, devi spararmi almeno
tre volte, per essere sicura.

Quattro.

Okay, va bene, te ne restano cinque.

Se si mette male...

A-ha...

Non bastano per uscire da qui.

Quattro spari veloci e una camminata
lenta in mezzo al caos? Bastano.

Potrebbe esserci qualche sorpresa.

Di solito capita.

SIG 226, mm, ha un suono così duro...

Duro. Sì.

Ed eccoci qua. Il primo
silenzio imbarazzante.

Aspetta un attimo: io non so il tuo nome.

Anna.

Piacere.

Vedremo.

Che ne dici se lasciamo tutto qui

e ci cerchiamo un bell’albergo?

Mi punti una pistola tra le
gambe e mi chiedi di farlo?

Mi piace il tuo stile.

Disse la donna che puntava
dritto alle mie palle.

Speriamo che non succeda niente,
ho le mie scarpe preferite.

Manolo, classico tacco dodici.

Un uomo che si intende di Poe e di scarpe.

Mm, proverò a essere gentile:

continua a immischiarti e morirai.

Il Vietnam è sempre stato
un luogo di morte.

Solo chi ha fortuna
sopravvive e io ne ho avuta.

Non succederà di nuovo.

Scoprirò chi ha ammazzato il mio amico.

Dopodiché?

Toglierò la vita al colpevole... e a
chiunque altro si metta di mezzo.

Grazie della piacevole serata.

Sai, ti sembrerà assurdo, ma

mi piacerebbe rivederti.

Magari non so, in altre circostanze.

Ti ho dedicato del tempo,

sono le migliori circostanze
in cui mi vedrai mai.

Dimmi.

Chiama quando hai fatto.

Credevo fossi in cerca
di funzionari corrotti.

So in quale albergo sta, ho trovato
roba, compreso il suo passaporto.

Si chiama Nadia Zhukova.

Un’asiatica russa.

Però.

Non l’avrei... mai detto.

Davvero.

Ottimo lavoro, devi essere stremato.

A quanto pare sono in ritardo.

Purtroppo per te non c’è
voluto molto, mi spiace.

Ha cantato come un usignolo?

Ah, quante cose ho saputo.

So chi è il tuo capo, so chi
ha fatto uccidere Moody.

Mm.

Un pesce grosso.

Vale la pena pescarlo.

Beh, a questo punto

immagino che ci rivedremo molto presto.

Prima di quanto pensi.

Cosa ti sei fatto alla mano?

Scegli cosa preferisci:

uccidermi

o scoparmi?

È strano essere nel suo letto mentre lui è

lassù.

Insomma, appeso.

No.

Sarebbe stato uno spreco

Giusto.

Da quanto tempo lo fai?

No, non questo, però.

Abbastanza da non sbagliare.

Sei fortunato.

Naa.

Non mi vuoi morto.

Ancora.

Tu perché non mi hai uccisa?

Ci riusciresti?

Potrei spararti due colpi in
testa e poi farmi un panino.

Bene.

Secondo te non può esserci soluzione.

No.

Parlo per esperienza, non succede mai.
Almeno non con gente così.

Non abbiamo scampo?

Sei tu che hai le carte in mano.

Vedo una donna che
cammina su una vasca di

squali, su un filo sottile
e il vento in faccia.

Non ce la farai, Anna.

È una pessima persona,

che ha fatto cose terribili.

Allora, conti di rimanere lì?

È bello rivederti.

È entrato ed è uscito.

Una fortuna così capita solo una volta.

Sì. Mi hanno già detto una cosa del genere.

Okay.

Aaah! Fa’ piano. Che male!

Ah, ah, ah, tranquilla. È solo
colla, solo un po’ di colla.

Sei impazzito?

Coraggio, stringi i denti.

Okay.

Sai, sto ancora malissimo per Claudia.

È vero che cucinava di merda,
ma non tanto da morire così.

Ecco fatto.

Grazie.

Okay, okay, okay, ci penso io.

Sul serio credevi che fosse
così facile uccidermi?

L’ho conciato in modo che non ci
fosse più una faccia da cui partire.

E poi ho lasciato abbastanza tracce da
far pensare alla polizia, che ero io.

Mi dispiace che l’abbia trovato tu.

Comunque mi pare che tu te la sia cavata.

Questa sera non tanto.

È a questo che servono gli amici, no?

Oh, bene. Siamo di nuovo amici.

Uuh, tu hai fatto roba, non è vero?

Dipendo sempre più da questo schifo

per non tirare le cuoia.

Allora? Qual è il piano?

160 ettari, per arrivarci devi attraversare
20 chilometri di giungla infestata.

Per non parlare, del fiume, delle telecamere,
i sonar e le barche di pattuglia.

Sempre pessimista come una merda, eh?

E tu sempre uno scarafaggio
che non muore mai.

In senso buono, naturalmente.

Credo che ti aspettino.

Questo cos’è?

Una stanza anti-panico, o
meglio un... bunker anti-panico.

Se si chiude lì dentro non c’è speranza.

Gli ospiti arrivano tutti in barca,

con controlli allo sbarco.

La zona blindata e sotto sorveglianza.

E per la serata ci sarà una squadra
di rinforzo di16 israeliani.

Mi pare che tu abbia
pensato a tutto.

Michael.

Pensieri?

Venice.

È stupenda in questo periodo.

Fatti un viaggetto. Adesso.

Questi ragazzi non sanno
con chi hanno a che fare.

Okay, appoggiamolo qui.

Mi sembri un po’ teso.

Ho messo al sicuro tutti, dalle
teste coronate ai narcotrafficanti.

Non succederà niente, soprattutto
visto che sappiamo che faccia ha.

Comunque

spero che tu ti sia fatto
pagare in anticipo.

Signore.

Niente?

No, per ora no. I settori 1, 2 e 3 sono a
posto, stiamo aspettando il report del 4.

Mm.

Questa volta ha veramente
superato se stesso.

Che piacere, è da tantissimo
che non ci vediamo.

Ho passato due anni in India.

Davvero?

Sì abbiamo aperto una nuova filiale

Grazie.

È con grande piacere che vi do il benvenuto
a questa, dispendiosissima serata.

Mi scalda il cuore vedere qui
riuniti tanti visi familiari:

cari amici, compagni di vita e di lavoro.

Ma anche un certo numero visi sconosciuti
che mi auguro non resteranno tali a lungo.

E forse credo di aver individuato
persino qualche mio vecchio

avversario, che ringrazio
particolarmente di essere qui.

E, di aver riconsiderato
gli errori commessi.

Durante tutti questi anni...
ho piacevolmente imparato

che non c’è modo migliore per
nobilitare il proprio, spirito

che fare del bene, agire
altruisticamente e senza

secondi fini, sacrificarsi
per gli altri e,

soprattutto, donare con generosità.

Ed è grazie alla vostra
generosità d’animo che

abbiamo potuto migliorare
e trasformare le

vite di tanti bambini,
ragazzi, giovani donne

e uomini, in condizioni
di estremo bisogno,

in una misura che sarebbe stata impossibile
senza l’aiuto di ciascuno di voi.

Signore e signori, grazie di avermi dato
il privilegio di ospitarvi qui, stasera

E permettetemi dunque di insinuarmi nelle
vostre tasche e nei vostri portafogli,

ma sapete che è per una buona causa.
Le suore di

San Quiteria fanno un lavoro
straordinario, quindi

donate... con il cuore.

Bravo!

Grazie!

Bravissimo!

Aiuto!

No! Che succede?

Cos’è stato?

Via, via, via!

Di là, venga con noi!

Fateci uscire!

Hanno sparato!

Piano!

Aspettate!

Di là, di là!

Dov’è l’uscita?

Fatemi passare!

Aiuto!

Fuori fuori!

Aprite la porta!

Aiuto! Fuori fuori!

Ma perché?

Di qua, di qua, non spingete!

Veloci, veloci

C’è una porta subito davanti a voi.

Tutti fuori, forza!

La trovo, decisamente in forma per essere
uno che è morto da trent’anni, signor Hayes.

Come è entrato qui?

La tecnologia. Ci fregherà
tutti, prima o poi.

Chi sei tu?

Sono il lupo cattivo che viene
a darti la caccia quando

qualcuno decide che il tuo
tempo è arrivato alla fine.

Moody.

Resuscitare non è male, eh?

Sei venuto a finire il lavoro, quindi?

Beh, è lei che trent’anni fa mi
ha assoldato per ammazzarla.

Chi c’era, in realtà, in quella macchina?

Ha importanza? Risorse
sacrificabili, senza conseguenze.

Lo sa? È esattamente quello che ci
si aspetta da un soggetto come lei.

“Sacrificabile senza conseguenze”.

Un soggetto come me?

Senta, non voglio certo fare il moralista,

io di mestiere ammazzo la gente,
brutta gente, tra l’altro, ma comunque

non ho mai finto di essere diverso.

Mentre lei è a capo di decine di
organizzazioni benefiche miliardarie,

il mondo la considera candido come...

la neve appena caduta dal cielo.

Ma ha le mani sporche di sangue,

merda, qualunque cosa, dal gas nervino
al... traffico di esseri umani

Quindi ti è chiaro perché ho
dovuto inscenare la mia dipartita.

Ho avuto un figlio.

Per molti versi inaspettato.

Non riuscivo a spiegarmi l’immenso amore

che provavo per quel figlio, quella

creatura imperfetta,
meravigliosa e vulnerabile.

Se io fossi morto, Lucas sarebbe
stato libero da ogni tipo di minaccia.

Sono stronzate.

Forse lei ama anche suo
figlio, signor Hayes, ma

quella era la sua possibilità

di sparire.

Lei è molto astuto.

Nessuno cerca un uomo morto.

Ho potuto continuare dietro un alone di
rispettabilità che mi ha permesso di-

Diventare un mostro immondo.

L’ironia della faccenda, signor Hayes,

è che io volevo solo riparare al
male che ho fatto a suo figlio,

portandogli via il padre da bambino.

È lei che mi ha portato fino a qui.

Anna.

Non stai benissimo.

Non lo so.

Niente che un Apple Martini

e un litro di AB positivo non sistemi.

Ehi, secondo te che devo
fare per procurarmeli?

Svieni.

Si diverte?

Trovo buffo che tu ti creda migliore di me.

Non migliore.

Diverso.

Vede, ci sono persone

rispettabili, signor Hayes,

che ogni tanto fanno intenzionalmente
qualcosa di sbagliato.

Ci sono persone cattive... che combattono
ogni giorno per riuscire a controllarsi.

Altre... ah, sono marce fino al midollo e
non gliene frega niente, gente come me.

Ma il male,

i mostri sono completamente,
altre creature, signor Hayes.

Un mostro crede che il male sia giusto,
che le sue azioni, siano giustificate.

La violenza avulsa dalla coscienza,

non importa quale mezzo richieda
o quale essere umano travolga.

Ed è qui, amico mio che noi
due, non ci incontriamo.

Io sono solo un cattivo che vuole
pagare per i suoi peccati.

Ah, ecco.

Quindi sei qui per
ripulirti la coscienza.

Non uscirai mai vivo da qui.

Non l’ho mai neanche pensato.

Ho una curiosità.

Potevi ammazzarlo,

ma non l’hai fatto.

Non era questo il piano.

Non ti muovere!

Lasciatemi!

No! No, no, nooo!

Nooo! Mamma!

Mamma!

Ce ne hai messo...

Ho mangiato un boccone.

Te ne stai in piedi?

Per adesso.

Non siamo obbligati a farlo.

Non più.

Dobbiamo pagare per i
nostri peccati, non credi?

Non per forza oggi.

Sono esausta.

Ho bisogno di pace

e non la troverò mai con te in giro.

E se ti dicessi che puoi?

Ah sì?

Due colpi in testa... e
poi ti fai un panino?

Non puoi cambiare il passato, Anna,
cancellare quello che hai vissuto,

ma puoi cambiare il futuro.

Quale potrebbe essere?