All language subtitles for La Porta Rossa S01EP08

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Cazzo, no ! C'è l'albero di Natale.

Tu sai che con me puoi parlare.
Se mi dici cosa è successo

possiamo trovare una soluzione
insieme.- Taci e siedi lì.

- Valerio, tu sai...
- Stai zitta !- Non è possibile.

< Chi è ?
- Rambelli.

- Dottor Rambelli.- Ciao, Caterina.
Possiamo ?- Sì, certo.

Grazie.

- E' successo qualcosa a Valerio ?
- Niente di grave, lo cerchiamo.

- Non è in Questura ?
- No.

- Tu sai...
- Stai zitta e siedi lì !

Devo pensare, vuoi capirlo ?
Ho bisogno di pensare.

- Quando è stata l'ultima volta
che l'hai visto ? - Stamattina.

E' uscito presto, ero a letto.
Gli è successo qualcosa ?

- Cerchiamo di capire.
- Mamma, che c'è ?

- Ciao, Rambelli.- Ciao.
- Dov'è papà ?- Arriva tra poco.

Bambine, venite a prepararvi.

Cagliostro non c'entrava.

Io sono la talpa. Stai seduta !

- Non immagini il male che ho fatto.
- Brava, Anna.

Ma ormai è troppo tardi,
per me è finita.

Negli ultimi giorni hai notato
qualche strano comportamento ?

Ieri sera era molto agitato.
Squilli di cellulare

Non sai dove può essere ? Scusate.

- Cagliostro ?
- Chi ?

Cagliostro.

Sì ?

(vivavoce) Ho bisogno di pensare.
- E' Valerio.

- Peggiori le cose.
- Anna.

- Pensa alle tue figlie.
- Devi stare zitta.- Pensa a loro.

Vai !

- Hai fatto partire le pale ?
Chi cazzo è stato ?- Non lo so.

- Spegnile !
- Sì.

- Possono essere a casa di Anna.
- Ci sono i ventilatori a soffitto.

- Dove andate ? Volete spiegarmi ?
- Ti chiamiamo.

- E' stato Cagliostro.- Cosa dici ?
- Mi sta perseguitando.

- Leonardo è morto.
- Lo so, ma è qui ! Guarda !

- Cosa vuoi ?
- Ti faccio impazzire, bastardo !

Manda due auto in Via Belpoggio 1.

- Arrivate con le sirene spente.
- Arriviamo, vicequestore.

- Ascolta.
- So che è morto, ma è qui.

So cosa pensi di me,
ma Gesù Cristo ha detto

"Chi è senza peccato scagli
la prima pietra."- Valerio.

- Guardami.
- Devi stare zitta.

- Tu non sei così.
- Shh ! Zitta.

(vivavoce) Ho bisogno
che tu stia zitta.

- Abbassa quella pistola.
- Vattene !

- Devo andare, dammi dei soldi.
- Non ce l'ho

ma possiamo scendere...
- Non ti muovi !

Dai, Paoletto.

- Dammi le chiavi della macchina.
- Sì.- Ferma !

- Dove sono le chiavi ?
- Le prendo io.- Stai ferma !

No, cazzo. Anna.

- Perché ?
- Valerio, cerco solo di aiutarti.

- Non volevo farti del male.
- No.- Perché ?

< Non dovevi farlo !

- Non volevo fare del male
a nessuno.- Non fai male a nessuno.

Tu sai quello che può fare
un uomo... quando non può scappare ?

< Quando non ha via di scampo !

Perché ?

Io non volevo.

- Valerio !
- Valerio.

Non avvicinarti, Stefano.

- Metti giù la pistola, Valerio.
- Anna.

Valerio, metti giù la pistola.

- Non volevo fare del male
a nessuno.- Uno...- Non volevo.

- Due.
- Valerio. - Uno...

- E' fatta, amore.
- E' finita.

Ehi. Tirati su.

Alzati.

Grazie. Grazie.

Grazie.

Oddio.

Prendi un po' d'aria.

Caterina piange

- Cos'è ?- "L'albero è stato
addobbato da Bea e "friends".

E' stata mia sorella
con i miei nipoti.

Sei stata in gamba oggi.

- Vuoi che mi fermi da te ?
- No, vai pure.

Posso chiederti un favore ?

Puoi dire a Paoletto di andare
avanti con il caso della Raspadori ?

- L'ho promesso alla madre.
- Non pensare al lavoro, pensa a te.

- Ciao.
- Anna.

Grazie a Dio stai bene.

- Come ti senti ?
- Sto bene.

- Hai bisogno che ti visiti
un medico ?- No.

Ho appuntamento dal medico
oggi pomeriggio.

- Ti accompagno ?
- No, è meglio se vado da sola.

E' una cosa un po' delicata.

Grazie lo stesso.

E ' bello che tu sia qui.

- Ciao. Chi è il proprietario ?
- E' lì. - Grazie.

- Buonasera, signora.
- Qualche problema ? - No.

Le dice niente questa foto ?

Nel weekend arrivano un migliaio
di ragazze, più o meno.

- E' difficile ricordarsi di tutti.
- La guardi meglio.

Questa ragazza è stata uccisa.

No, davvero.
Mi dispiace, non la ricordo.

Il giorno in cui è morta le amiche
hanno detto di essere venute qui.

Poi l'hanno persa di vista.

Sì, ma non la ricordo.
Provi a chiedere al mio barista.

Sta lavorando là in fondo.
Mi dispiace.

Sono della polizia,
hai mai visto questa ragazza ?

- Ne vedo tante, ma...
No, mi dispiace. - Guardala meglio.

- Ciao, amico. - No, non è giornata.
- Un accendino. - No.

- Per piacere, fammi lavorare.
- Lavori qui ? - Sì, sempre.

- Vuoi un accendino ?
- No, non fumo. Aspetta.

- Hai mai visto questa ragazza ?
- Quella del telegiornale. - Eh.

- Giornalista ?
- No. - Non ricordo niente.

- Pensaci bene.
- No, non l'ho vista.

- Pensaci bene, l'hai mai vista ?
- No ! - Ehi ! Che fai ?

- Vieni qui. Che fai, scappi ?
- No, ti prego.

Non preoccuparti, vieni.
Non succede niente, devi calmarti.

- Cosa ricordi di quella sera ? - Ho
visto lei e un ragazzo andare via.

- Per la strada. - Con un ragazzo ?
- E' salita in auto con un altro.

- E' andata via con due ragazzi ?
- Sì, due.

Prego, si prepari.

- Posso sapere come sta ?
- Certo.

Deve tirare un po' su la camicetta.

Se mi chiede della salute del
bambino, forse non è proprio sicura

della sua scelta.

Mentre quell'uomo mi minacciava

per un attimo ho voluto
che tutto finisse.

Poi mi sono sentita...

Protetta,
come se mio marito fosse lì con me.

Non so come spiegarlo, io...

Non sono credente,
non credo nella vita dopo la morte.

Forse sento che mio marito è qui

perché una parte di lui
è dentro di me.

Io non voglio perderlo.

- Non voglio più farlo.- Non vuole
più effettuare l'intervento ?- No.

Va bene. Se è la sua scelta,
io sono contenta.

Per lei e per il bambino.

- Anzi, è una bambina.
- Una bimba ?- Sì.

Credo che sia una femminuccia.
Sta benissimo.

Può rivestirsi. Vado a refertare,
l'aspetto nel mio ambulatorio.

Va bene.

Saresti felice se fossi qui.

Ve la caverete benissimo
anche senza di me.

La notte in cui Cagliostro
è stato ucciso

lei ha contattato il Messicano
dalla Questura ?

Non ho mai avuto rapporti
con il Messicano.

Però portavi informazioni
fuori dalla Questura.

- Sì, ma non al Messicano.
- Allora a chi ?

Le persone con le quali
ero in contatto

sono coinvolte nel racket della
prostituzione, non della droga.

Almeno per quanto ne sappia io.

- Da quanto tempo passa informazioni
a questa gente ? - Un anno.

- Forse qualcosa di più.- Lorenzi,
prova a essere più preciso.

E' cominciato tutto a settembre
dello scorso anno.

- Quindi circa 15 mesi.
- Sì.

Chi ha avuto l'idea di portare
dei soldi a casa di Cagliostro ?

Sono...

- Posso avere dell'acqua ?
- No.

Sono stato io a pensarci.

Quando è cominciata la caccia
alla talpa

sapevo che sareste arrivati a me.

Cagliostro era morto. Ho pensato
di fare cadere i sospetti su di lui.

Come ti sei procurato
tutti quei soldi ?

Me li hanno dati quelli
a cui passavo le informazioni.

Era anche nel loro interesse
che finissero le ricerche.

Come ha fatto a entrare senza
lasciare segni di effrazione ?

Quando abbiamo catalogato
gli effetti personali di Cagliostro

ho visto che c'erano le sue chiavi
e ho fatto una copia.

Perché hai deciso di metterti
al servizio di questi criminali ?

- Mi fai portare dell'acqua,
per favore.- No.

E' cominciato tutto per caso.

< Un vecchio compagno della squadra
di calcio stava per sposarsi.

Gli amici hanno organizzato l'addio
al celibato in un locale notturno.

< Mi hanno fatto bere tanto, troppo.

Prima che mi rendessi conto
di quello che mi stava accadendo...

Mi sono ritrovato a letto
con una ragazza.

< Una ragazzina.

< Mi vergognavo di quello che avevo
fatto e cercavo di dimenticare.

Ma non riuscivo a pensare ad altro.

< Dieci giorni dopo sono tornato
nello stesso locale da solo.

< Ci sono ricascato.
Poi un'altra volta e ancora.

Finché non ne ho più potuto
farne a meno.

Uno dei tizi che gestisce il locale
una sera deve avermi riconosciuto.

< Ha avuto l'idea di incastrarmi.

Ha messo una telecamera in una delle
stanze e mi ha ripreso più volte

mentre ero a letto
con ragazze minorenni.

Lo hanno costretto a rivelare
informazioni su indagini in corso.

Quando hanno avuto la certezza
che Valerio si fosse compromesso

hanno cominciato a ricattarlo.

Gli hanno chiesto di uccidere Ponti

che stava per rivelare i nomi
dei contatti.

- Valerio vorrebbe incontrarti.
- Non voglio vederlo.

Vattene, ti prego.

< Lorenzi, capisci ?
L'unico con cui mi piaceva uscire.

- Complimenti per l'intuito,
commissario.- Almeno Anna è salva.

Non per merito mio. Per fortuna
sono arrivati Rambelli e Paoletto.

Io ero agitato, avevo paura
di metterla ancora più in pericolo.

L'unica cosa che sono riuscito a
fare è muovere quelle cazzo di pale.

- Avrei ancora molto da imparare.
- Invece ?- Io qui ho finito.

Certo, non hai più nulla
che ti trattenga. Quindi te ne vai.

- Dispiace anche a me
non vederti più.- Davvero ?- Sì.

Guarda il lato positivo, non avrai
più il fantasma che ti tormenta.

Finalmente.

- Dove vai ?
- A godermi la mia libertà.

Vanessa !

Io... Mi sono affezionato a te.

Moltissimo.

- Ma non dipende da me, lo sai.
- Tranquillo.

Ho capito, devi andare.

Ciao.

Lasciala in pace,
lascia perdere Vanessa.

Lascia perdere Vanessa.

Tu mi vedi ?

Vivi e morti devono stare separati.

Sei sua madre ?

Campanello

- Ciao.
- Questi sono istituzionali.

Invece questi perché le cose belle
crescono anche nei luoghi impervi.

Grazie, non dovevi disturbarti.
Entra.

Se sei venuto per parlarmi
dell'interrogatorio di Lorenzi

non ho nessuna voglia.
E' stata una giornata difficile.

- Sono venuto per te,
per sapere come stai.- Sto bene.

Grazie.

Ci vediamo un film ?

Certo.

Cosa vuoi da lei ?
Perché vuoi rovinarle la vita ?

Io non le ho rovinato la vita.
Dove sei stata in questi anni ?

- Come ti permetti ?- Tranquilla,
vado via. Non mi vedrà più.

- Conosco le vostre promesse.- Mi
blocchi ? Vai da lei, tu che puoi.

Ormai è troppo tardi.

Tua figlia Vanessa
è una che fa tanto la dura.

Finge sempre che vada tutto bene.
Però ha paura.

- Molta.
- E come sai tutte queste cose ?

Il punto è come mai non le sai tu.

Parlale, ha bisogno di te.

Allora ?
Tutto bene quel che finisce bene ?

Sei qui.
Bene, così posso salutare anche te.

Se c'è la porta,
significa che devo andare.

Tu devi sentirtelo.

- Ma sei convinto di avere finito
il tuo compito ?- Sì, perché ?

Sicuro che hanno preso
il tuo assassino ?

Tu eri un poliziotto.
Uno come te non deve mai mollare

prima di essere certo
di avere ottenuto giustizia.

Che gioco fai ? Ti dispiace
se vado via così rimani solo ?

Se ti fossi sbagliato, tua moglie
sarebbe ancora in pericolo.

- Le cose non sono sempre
come sembrano.- Ma tu chi sei ?

Qual è il tuo compito ? Perché
sei qui ? Non mi dici niente di te.

Sirena della nave

Ora dove sei andato ?

Dove sei ?

Oddio, che ora è ?

E' mattina. Ci siamo addormentati.

- Hai dormito qui ?
- Crollato.

E' meglio che vada.

E' bello stare qui con te.

- Che fai ? Scappi ?
- Vado a farti un caffè.

Vanessa.

- Che vuoi ?
- Devo parlarti.

- Potevi pensarci prima.

- Anch'io vedo i morti.

- Ce ne sono tanti ?
- Non lo so. Alcuni.

Per me non sono diversi
dalle altre persone. Per te ?

Io ne vedo solo uno.
Sono malata come te ?

Hai qualcosa di utile da dirmi ?

Mi dispiace,
l'ho fatto per proteggerti.

Abbandonarti era l'unico modo.
Non pensavo che tu fossi come me.

Mi hai abbandonato per 14 anni !
Ora cosa vuoi ?

Adesso è diverso.

- Ora posso darti una mano, prima
lui mi aveva distrutto.- Lui chi ?

Quello che tu hai chiamato
"l'uomo dai capelli rossi".

Quando mi hai chiesto chi fosse,
ho capito che eri come me.

Ricordavi di quella notte,
dell'incendio.

< Lui si chiamava Alessandro. Noi...

Stavamo insieme da ragazzi,
non avevamo neanche 18 anni.

Lui ha perso la testa per me,
è diventato geloso e ossessivo.

Non ce la facevo più, l'ho lasciato.

Lui non ha accettato
questa mia scelta.

Si è ucciso,
ma non ha smesso di tormentarmi.

Eleonora, pensavi
che fossi andato via per sempre ?

Mamma ! Mamma !

< Ho preso delle pillole,
ho cercato di annullarmi.- Mamma !

< Non ce la facevo più a vederlo.

Pensavo di essere pazza. Dopo quella
notte mi sono fatta ricoverare.

- Lo so.- Non farti del male
come ho fatto io.

E' inutile anestetizzarsi,
tanto non serve a niente.

- Non si può scappare.- Detto
da una che non ha fatto altro !

- Lui che fine ha fatto ?
Lo vedi ancora ?- No.

Se n'è andato dopo che tuo padre
era morto e io ho rinunciato a te.

Il suo scopo era
che io fossi infelice.

Ma ora sono forte, posso aiutarti.

- Ecco la Bibbia che mi hai chiesto.
- Grazie, Albertini.

Per cosa ? Per una Bibbia ?

Lorenzi, Lorenzi !
Sei un bel paraculo.

Hai venduto informazioni
a dei criminali

infangato il nome
del tuo migliore amico

e ucciso un uomo a sangue freddo
investendolo con la macchina.

Immagino tutto questo in nome
delle Sacre Scritture.

Voi cattolici siete fortunati.
Fate i peccati, vi confessate

e tutti perdonati.
Pace libera tutti ! Contenti voi.

Buona lettura.

Ha ragione lui, sei una carogna,
un ipocrita.

La cosa peggiore di tutte
non l'hai ancora confessata.

Mi hai ammazzato tu.

Finché non lo ammetti,
io non me ne vado.

Leo, sei tu ?
Rumore di vetri infranti

Perché mi tormenti ? Sto pagando
per quello che ho fatto.

Cosa vuoi da me ?

"Non dire:
La sua compassione è grande."

"Mi perdonerai molti peccati"

"perché presso di lui
c'è misericordia e ira."

"Il suo sdegno si riverserà
sui peccatori."

Lasciami in pace ! Lasciami in pace.

Lasciami in pace ! Lasciami !

- Albertini ! Voglio parlare
con don Giulio. < Che cazzo urli ?

Chiama Albertini !
Voglio parlare con don Giulio.

- Capisci perché l'ho fatto ?
- No.

Certo. E' giusto, tu sei arrabbiata.

Mi sembra poco per una
che ha abbandonato la figlia

con un motivo del cazzo !

Anche io sono dovuta stare
senza di te. E' stato orribile.

Sai quanto mi è costato non...

- Non...
- Cosa ?

Non viverti !
Quando sei venuta in montagna

m sono caduti addosso tutti
gli anni che avevo perso.- Appunto.

Non dire che non avevi scelta,
potevi parlare con me e la zia.

- Non è così semplice.
- E' semplicissimo.

Io ho già una madre, è la persona
che mi ha cresciuto. Non mi servi.

Allora sono io che ho bisogno di te.

Ho visto che hai il tatuaggio come
il mio. Sai che significa il geco ?

In tutto il mondo il geco
è un simbolo di rigenerazione.

- Dammi una seconda possibilità.
- Sei tornato.

Avevi promesso
che saresti andato via !

Ho bisogno di te,
se tua madre è d'accordo.

- Vi eravate già incontrati ?
- Vanessa, i morti sono pericolosi.

Anche tu per me eri morta.

- Lui è mio amico.
- No.

- Non volevo mettermi tra te
e tua madre.- Non importa.

- Vuoi parlarne ?
- No. Che devo fare ?

Lorenzi ha confessato
di essere la talpa

di avere provato a incastrarmi,
ma non di avermi ucciso.- Perché ?

Nessuno glielo chiede, cazzo ! Sono
convinti che sia stato il Messicano.

C'è una persona che può aiutarci
a capire se Valerio dice la verità.

E' il suo confessore.

Vanessa, la vecchia ha finito.
Tocca a te.

Buonasera. Come va ?

Nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo.

Ti ascolto.

Io non so bene come funziona.

Mi sono confessata solo una volta
per la prima Comunione.

Non preoccuparti,
dimmi quello che senti.

Non so se è un peccato.

Io vedo i morti. Uno in particolare.

Secondo la Chiesa le anime dopo la
morte sono destinate alla salvezza

o alla dannazione.
Ma non rimangono sulla terra.

- Lazzaro ?- Che c'entra ?
- Non era uno zombie ?

Ti prego, vai avanti.

Io vedo e parlo con un uomo
che è stato ucciso.

Lei ha celebrato il suo funerale.
E' il commissario Cagliostro.

Ha bisogno di sapere
chi lo ha ammazzato.

Il suo amico Valerio Lorenzi
è in carcere.

Basta con gli scherzi, sei
nella casa del Signore. Ti prego.

Non l'hanno ancora chiamata ?
Vedrà che succederà a breve.

- Come lo sai ?- Lei è l'unica
persona di cui lui si fida.

Vuole confessarsi. Deve chiedergli
se ha ammazzato Cagliostro.

- Potresti avere saputo queste cose
in molti modi, figliola.- Sì.

Ma ogni tanto bisogna anche credere
senza vedere, giusto ?

- Allora ?- La prima persona a
cui l'ho detto pensa che sia pazza.

Ascolta ! Fermati un attimo.
Squilli di cellulare

Sì, pronto ?

Adesso ci credi ?

Vanessa !
Certo, non fai mai una telefonata !

Che ti ho regalato a fare
il cellulare ?

Tu che fai qui ?

- Le cose sono cambiate.
- Quali cose, Eleonora ?

- Queste cose non cambiano mai.
- Chi lo decide ? - Io.

Io l'ho cresciuta, è figlia mia.

Le ho dato tutto
mentre tu facevi la morta.

Ora arrivi e pensi di poter decidere
per me e per lei ?

Io sono la madre.

I figli sono di chi li cresce.

- Tu non eri in grado, ora che
è cambiato ?- Sono senza parole.

Brave.

Continuate a decidere della mia vita
per me e scusate se esisto !

Vanessa.

Vanessa !

No ! Ora tu non scappi,
altrimenti lei mi odierà.

Abbiamo fatto insieme questo casino
e insieme lo risolviamo.

Elke !

Elke.

Elke !

Elke.

- Che stai facendo ?

- Indovina e anche perché.

- Elke, non ricominciare. - Ieri
sera non sei nemmeno tornato a casa.

Scommetto che sei stato
dalla tua Anna.

Un poliziotto è impazzito, l'ha
minacciata. Ha rischiato di morire.

- Aveva bisogno d'aiuto
e sono rimasto da lei. - Davvero ?

- Siamo solo amici.
- Amici ? Sei un vigliacco.

Non hai il coraggio di dirmi
la verità. Vai via, esci !

- Questa è casa mia.
- Sì ?

Allora rimani da solo
nella tua casa del cazzo !

Che fai qui ?

Devo aggiornare Anna
sul caso Raspadori.

C'è un testimone che ha visto
qualcosa. Ma tu, piuttosto ?

Niente, sono venuta a vedere
come stava Anna.

- Dopo tutta questa cosa
di Lorenzi... - Che carina.

Però Anna quasi ti strappava
i capelli davanti a tutti.

Poi tu vai in Procura da lei e ora
mi dici che siete grandi amiche ?

- Beh, insomma...
- Sono venuta a parlarle di un caso.

- Non è ufficiale.
- Su chi ?

Una prostituta, si chiama Helena.

C'entra con Cagliostro ?

- E' urgente quello
che devi dire ad Anna ? - No.

In effetti no.

Facciamo due passi ?

Sei pronta ?

- Che c'è ?
- Sono arrivati i primi clienti.

Non mi sento bene,
vai a prendermi un'aspirina ?

- Allora ? Dimmi.
- Cerco una certa Helena.

Non conosco nessuna Helena.
Però c'è Yvette, è appena arrivata.

- Com'è ?
- Una gran figa. - Fammela vedere.

Squilli di cellulare

Quella ragazza è l'ultima
che ha chiamato Cagliostro

prima che morisse.
Però non vuole collaborare.

Cagliostro e il Messicano
si sono sparati tra loro

Lorenzi era la talpa e ha messo
i soldi a casa di Cagliostro.

- Non capisco cosa ci sia
di poco chiaro. - Molte cose.

Il telefono del Messicano
arrivato dal cielo.

C'è una strana telefonata qualche
giorno dopo la morte di Cagliostro.

Una donna ha chiamato Anna
per avvertirla che era in pericolo.

- Una donna ?
- Mmm.

- La soffiata su Lorenzi.
- Cosa ?

Me l'ha data una donna
molto giovane. Mi ha chiamato.

Pochi giorni prima dalla stessa
donna ho ricevuto un biglietto

che mi avvertiva di te.

Lo vedi ? Non dirmi
che tutto questo è normale.

Una cosa è certa.
Qualcuno sa qualcosa.

Non riesci a toglierti Cagliostro
dalla testa.

Non è questo.
Lui ha passato la vita a indagare

merita che si cerchi la verità
sulla sua morte.

- E' un anno che sono a Trieste,
ma non ero mai stata qui. - Sì ?

- Tu da quanto sei qui ?
- Dieci anni.

- Sai qual è stata la prima persona
che ho conosciuto ? - Cagliostro.

Neanche da morto mi lascia in pace.

Don Giulio,
appena ha finito mi chiami.

Ho desiderato tanto che arrivasse.

Ora non ho neanche il coraggio
di parlare.

Sai che nella confessione
il sacerdote è solo un tramite.

Dio sa già tutto.

Avevi promesso che saresti uscito
dalla situazione in cui ti trovavi.

Ora sei accusato addirittura
di avere ucciso un uomo. E' vero ?

Sì.

- So anche che non sarò mai
perdonato. - Dio è amore, Valerio.

- E' sempre pronto a perdonare, ma
bisogna essere pentiti. - Lo sono.

Sono anche pronto a pagare
il mio debito.

Però anche se il Signore
decidesse di perdonarmi

c'è chi non lo farà mai.

Cagliostro.

E' dappertutto, don Giulio.
E' dappertutto.

Mi perseguita, mi tormenta.

Non mi libererò mai di lui.

Io non sono... Cosa c'è ?

Tu hai ucciso Cagliostro ?

- Perché mi chiedi questo ?
- Rispondi.

- L'hai ucciso tu ?
- Lo giuro sulle mie bambine, no !

Ho fatto cadere i sospetti
su di lui per sviarli da me

ma non avrei mai potuto ucciderlo.
Gli volevo bene.

Ti credo.

Il motore non si avvia

Dai !

Vanessa, è inutile insistere.
Non si accenderà mai.

Vuoi un passaggio ?

Grazie, ma non ho ottimi ricordi
della tua guida.

Ma due chilometri a piedi
a quest'ora sono una "palla".

Allora. Ora che mi hai accompagnato
sotto casa

in questo quartiere
che non è alla tua altezza

di cosa vogliamo parlare ?

Non lo so, possiamo parlare
della nostra passione

di andare in piscina la sera.
- Di quanto è fredda l'acqua ?

Di quanto è scivoloso il bordo
quando è bagnato ?

- Che palle andare in piscina quando
piove.- Che palle quando fai così.

- Cerco di chiederti scusa.
- Fallo.

Scusa.
Sono cinque lettere, ce la fai ?

Scusa, va bene ?
Sono stato uno stronzo con te.

Quella roba è merda,
avrei dovuto dirtelo.

Mi dispiace per come sia finita
tra noi, avrei dovuto richiamarti.

- Ma non l'hai fatto.
- Nemmeno tu.

Spero solo di non averti fatto
soffrire troppo.

Quando ero in primo liceo

avevo scritto sul diario le volte
che la tua classe faceva ginnastica

per guardarti dalla finestra. Una
volta ti ho fatto una foto.- Sì ?

Quando mi hai guardata
per la prima volta

non ci credevo
che stessi guardando me.

Quando mi ha baciata
per la prima volta

mia zia voleva portarmi in ospedale.
Avevo la tachicardia.

Ciliegina sulla torta.

Mi ero promessa di farlo con te
la prima volta.

Non perché tu avessi fatto
qualcosa.

Solo che io mi sentivo tua.

Perciò grazie per essere stato
cretino e superficiale

da non avermi fatto perdere tempo.

Dopo quello che mi è successo
io devo stare molto attenta

e circondarmi di persone giuste.

Perché ? Che ti è successo ?

Non vuoi preoccupazioni,
perché me lo chiedi ?

Ciao.

Segnale di SMS

Campanello
Chi è ?

Helena.

Sto male, ho la febbre.
Non so dove andare.

Vieni. Ti aiuto io.

Aspetta. Ora andiamo a casa.
Ciao, bellissima !

Cosa ti è successo ?
Perché sei venuta da me ?

C'era quell'uomo.
Ho avuto paura e sono scappata.

Quale uomo ? Perché ti fa paura ?

Penso che mi cercasse,
voleva vendicarsi di me.

- Va bene, ne parliamo quando
stai meglio.- Scusami.- Vieni.

< Ecco qui, un capolavoro.

< No, è un miracolo.
Hai preso un'ora tutta per noi ?

- Anna, dieci minuti di tregua.
Il tempo di finire...- L'albero.

Comunque... Per quella cosa.

- Quale cosa ?
- Dai, hai capito.

- Cosa ho capito ?

- Il bambino.

Non c'è fretta. La palletta.

Come non c'è fretta ?
Mi ha teso una trappola.

- Non posso fare un figlio con
un uomo che non conosco.- Scusa ?

Va bene, non mi conosci. Allora
ecco il mio più grande segreto.

- Sai cos'è ?
- Una pallottola.

La cicatrice qui.

Mi hanno tolto quella
da tre centimetri e mezzo dal cuore.

Era la mia prima indagine,
ero inesperto.

E' stata la volta che ho avuto
più paura di morire.

Ora la porto sempre con me

così dico a me stesso:
"Stai attento, Leo."

Tipo per te.

Ecco,
ora sai un sacco di cose di me.

Leo.

Sei il solito stronzo.

Sei stato tu a uccidere Leonardo.

No.

Tu sai che può fare un uomo
quando non può scappare ?

Non c'era.

Il proiettile non c'era.

< A volte pensi che sia finita.

< Hai speso settimane e mesi
a dare la caccia a un criminale.

< Sei riuscito a sbatterlo dentro,
finalmente puoi fermarti

e tirare il fiato.

< Il tempo sembra sospeso
e non sai che fare.

< Ti chiedi: "Ora che succederà ?"

< Ma è proprio quel momento quando
ti riposi e abbassi la guardia

il più rischioso.

< Perché il pericolo
è sempre in agguato.

< Niente è mai quello che sembra.

A cura del Servizio Sottotitoli RAI